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    Samardzic-Inter, oggi si decide. Se non arriva, resterà Sensi

    dal nostro inviato Filippo Conticello
    14 agosto

    – ferrara

    Oggi è il giorno delle visite mediche di Carlos Augusto, ma pure quello della risposta definitiva dal complesso sottobosco attorno a Samardzic: o dentro o fuori. O si confermano le vecchie intese stabilite con Rafaela Pimenta, tessitrice della trattativa Inter-Udinese prima di essere defenestrata, oppure il serbo non vestirà più il nerazzurro. Ieri sulla vicenda l’umore tendeva al grigio tra i dirigenti: pessimismo strisciante nonostante la partita non sia ancora chiusa. Certo, il club è furibondo per i modi e i tempi con cui il padre-padrone Mladen e la nuova agenzia, la L10S Sports, sono entrati come parti in commedia. 

    malumori—  E il fatto che Lazar (che ha già sostenuto le visite) sia tornato a Udine in attesa della decisione non è un segnale positivo, nonostante continui a dire in privato di sperare nel nerazzurro. Spettatrice irritata pure l’Udinese, che tiene alla vendita da 20 milioni e al destino di Fabbian. Niente è escluso: se il West Ham vendesse Paquetà, potrebbe fare un tentativo. O, chissà, la Juve. In un Inter senza Samardzic, invece, Sensi potrebbe restare LEGGI TUTTO

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    Inter-Egnatia, le pagelle: eurogol Barella (7), Lazaro c’è (6,5), male Thuram (5)

    L’attaccante francese ancora in ritardo, doppietta per Lautaro che nella ripresa riscatta qualche errore di troppo sottoporta, ma la gioia più grande è per il Primavera Giacomo Stabile, in rete a 18 anni con la maglia nerazzurra.

    Quattro gol segnati (con 15 tiri nello specchio e 26 totali), ma anche due subiti per l’Inter nell’ultima amichevole precampionato. Luci e ombre per i nerazzurri, capaci comunque di centrare la terza vittoria di fila. Di certo è una notte da ricordare per il 2005 Giacomo Stabile, autore del 4-2. Meno  per l’arbitro Ayroldi che assegna due rigori assai dubbi (eufemismo). LEGGI TUTTO

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    Lazio, goleada col Latina e tripletta di Immobile

    Finisce 9-0 la partita in ricordo del fantasista biancoceleste. A segno i nuovi Kamada, Isaksen e Castellanos

    Tripletta di Ciro Immobile nella goleada (9-0) della Lazio a Latina nel “Memorial Vincenzo D’Amico”. Ma è tutta la squadra di Sarri a esaltarsi nel suo gioco a trazione anteriore. Nella città in cui nacque il fantasista della Lazio scudetto del 1974, scomparso il primo luglio, note decisamente soddisfacenti dell’ultimo test precampionato dei biancocelesti, impegnati contro la squadra locale allenata da Di Donato. Novità in formazione con il debutto dal primo minuto di Kamada, il giapponese arrivato per sostituire Milinkovic. Tra i pali, Provedel. In difesa Lazzari, Casale, Romagnoli e Marusic. A centrocampo con Kamada, Cataldi e Luis Alberto. Tridente con Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni. Apre le marcature Immobile, ispirato da Luis Alberto. Raddoppio con un sinistro di Felipe Anderson, innescato da Immobile. Il brasiliano ricambia subito mandando a rete il capitano. Un’autorete di De Santis chiude il primo tempo sul 4-0. 

    nuovi a segno—  La ripresa scatta con un gol di Zaccagni. Va in vetrina Kamada che con tocco di sinistro sul secondo palo fissa il 6-0. Colpisce di nuovo Immobile. Al debutto anche Isaksen che subentra a Felipe Anderson. L’ala danese al secondo pallone toccato va in gol con una spettacolare incursione a campo aperto. Quattro reti realizzate in otto minuti: Sarri sorride. A Provedel subentra Adamonis e non Maximiano lasciando una traccia sugli sviluppi di mercato per il portiere portoghese, ormai in uscita. Chiude i conti Castellanos, il nuovo vice Immobile, con un gol segnato in mischia. Al Francioni finisce 9-0 con indicazioni confortanti per Sarri in vita del debutto di campionato a Lecce. LEGGI TUTTO

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    Juve, la dieta funziona: è dimagrita di 117 milioni. Ecco qual è l’obiettivo

    TORINO – Ai primi di giugno, all’indomani della fine del campionato, l’ad Maurizio Scanavino aveva tracciato il solco nel quale la Juventus avrebbe dovuto muoversi per risanare il bilancio, che già allora sarebbe stato privo dei ricavi da Champions, imponendo una dieta di 140 milioni da reperire sul risparmio del monte ingaggio e sulle uscite. A due mesi di distanza l’obiettivo non è stato ancora raggiunto, ma la dieta dimagrante sta avendo i suoi effetti perché il club ha già smaltito 117 milioni e alla fine del mercato mancano ancora 20 giorni, una settimana in più per quello arabo.
    L’accelerata compiuta negli ultimi giorni da Cristiano Giuntoli e Giovanni Manna con quattro uscite ha permesso di dare una forte scossa ai conti, rimpinguare le casse bianconere e sfoltire la rosa dagli esuberi: l’aver piazzato Denis Zakaria al Monaco a 20 milioni (con il 5% sulla rivendita e ottima plusvalenza), l’aver accasato Koni De Winter al Genoa con la formula del prestito con obbligo di riscatto fissato a 10 milioni nel caso in cui i liguri riusciranno a restare in Serie A e l’aver ceduto Luca Pellegrini e Nicolò Rovella alla Lazio, entrambi in prestito con obbligo di riscatto rispettivamente a 4,5 e a 17 milioni, ha generato un flusso in entrata di 51,5 milioni contando soltanto gli introiti per la futura cessione dei cartellini e non ovviamente gli ingaggi perché tutto e quattro i giocatori erano già fuori dalla rosa nella passata stagione.
    Rovella alla Lazio con Pellegrini: quanto incassa la Juve, tutte le cifre LEGGI TUTTO

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    Contro l’Egnatia l’Inter va sotto due volte ma vince in rimonta coi gol di Barella e Lautaro

    L’amichevole al Mazza finisce 4-2 ma i nerazzurri si sono trovati due volte in svantaggio contro il club albanese. Il Toro firma una doppietta, nel finale segna anche Stabile

    Dal nostro inviato Filippo Conticello
    13 agosto

    – FERRARA

    Con un occhio a Bologna, da dove si avvicina la grande sagoma di Marko Arnautovic, e uno ancora a Milano, dove si consuma lo psicodramma Samardzic, l’Inter ha fatto le prove generali per la partita di sabato con il Monza, debutto in campionato carico di incognite A Ferrara in amichevole contro i volenterosi ed entusiasti albanesi dell’Egnatia Inzaghi ha schierato la squadra che giocherà al debutto (da Sommer alla Thu-La, passando per una difesa in cui manca Acerbi sostituito da De Vrij e al centrocampo con Barella e Mkhitaryan mezzali) ma, pur vincendo 4-2 con doppia rimonta, ha mostrato qualche difettuccio, pure piuttosto grave. Non solo l’addormentamento difensivo inziale già visto a Salisburgo che stavolta, con un erroraccio di Bastoni, ha portato al gol di Dwamena dell’1-0, ma pure una quantità inenarrabile di palle gol sprecate, occasioni di ogni ordine e grado soprattutto nel primo tempo terminato sotto nel punteggio. Si è confermata soprattutto una certa “leggerezza” sotto porta di Thuram, vista durante tutto il precampionato: stavolta il francese ha divorato un gol da solo a centro area e tanti in quel momento hanno pensato all’arte di Dzeko. Ma pure i suoi compagni, dai centrocampisti agli esterni, hanno fatto a gara a esaltare il portiere dell’Egnatia Sherri.

    LA RIPRESA—  Nel secondo tempo, finalmente, i nerazzurri hanno bucato il muro e l’hanno messa dentro sull’asse B-B, Bastoni-Barella, solita certezza anche in queste nebulose: superbo lo stop e il tiro di Nicolò su lungo lancio del compagno azzurro. Il problema è che la verve dei primi 45’ a quel punto si è spenta un po’ troppo, consentendo agli albanesi di tornare in vantaggio su rigore realizzato con scavetto dalla punta Medeiros, proprio in faccia a Sommer che dei penalty è specialista riconosciuto. Ci sono stati pure minuti in cui l’Egnatia, spinto dall’entusiasmo di chi sente di potersi mettere in mostra contro i vicecampioni d’Europa, avrebbe pure potuto segnare ancora, vista la confusione mista a stanchezza dei nerazzurri, poi Lautaro ha deciso di evitare la brutta figura a tutta la compagnia di cui è capitano. È rimasto in campo nonostante il rimescolamento di Inzaghi (dentro Bisseck, Frattesi, Cuadrado, Correa, Lazaro, Asllani, Sensi, Audero in un colpo solo), trovando prima il 2-2 su incursione di Lazaro, poi procurandosi e trasformando un rigore. Il quarto centro interista, dopo bella giocata estiva del Tucu, lo ha invece segnato il baby Stabile. Alla fine, avvicinandosi verso il Monza, Inzaghi porta con sé la capacità di creare occasioni e il piede caldo del Toro Martinez, ma chi gli sta accanto ha bisogno ancora di tempo per essere addestrato al gol. LEGGI TUTTO

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    Carlos Augusto ha fretta: domani le visite con l’Inter e sabato sfida i suoi ex compagni

    Sabato l’operazione è stata perfezionata nella sede nerazzurra con l’a.d. del Monza, Adriano Galliani, che poi a Mediaset ha spiegato: “Ha scelto lui l’Inter. Voleva giocare le coppe europee”

    Carlos Augusto va di corsa. Dopo che sabato, nella sede dell’Inter, l’a.d. del Monza, Adriano Galliani, ha firmato insieme a Marotta, Ausilio e Baccin il trasferimento del brasiliano in nerazzurro, stamani l’ormai ex biancorosso sosterrà all’Humanitas la prima parte delle visite mediche, indispensabili per perfezionare il tesseramento e metterlo a disposizione di Inzaghi per l’esordio in campionato di sabato contro il Monza, la sua ex squadra. Nonostante la vigilia di Ferragosto, dunque, l’Inter non ha perso tempo e ha subito organizzato i test fisici.

    GALLIANI SPIEGA—  Intervenuto a Mediaset prima dell’impegno in Coppa Italia della sua formazione contro la Reggiana, l’a.d. del Monza, Adriano Galliani, è tornato sul passaggio in nerazzurro del brasiliano: “Carlos Augusto è un ragazzo meraviglioso e con lui c’è un rapporto fantastico. Voleva giocare le coppe europee e se lo merita perché per me è uno degli esterni più forti d’Europa. Attraverso le coppe europee pensa di conquistare la maglia della sua nazionale. Lui non ha pensato di guadagnare dei soldi o di farli guadagnare ai suoi agenti: era a fine contratto e non avrebbe rinnovato. Dovevamo scegliere se tenerlo un anno e perderlo a zero o cederlo quest’anno. È stata una scelta obbligata: non potevamo fare diversamente. Io sono un tifoso del Monza fin da bambino e dispiace a me come a tutti gli altri tifosi, ma ragionandoci col cervello non potevamo fare quello che abbiamo fatto. Perché l’Inter? Ha scelto lui l’Inter perché fa la Champions”. LEGGI TUTTO

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    Bonucci smentisce l’Italia, saluta Mancini e va a pranzo con la Fiorentina

    Il giocatore della Juventus si è aperto su Instagram sia per ringraziare l’ex commissario tecnico ma anche per fare chiarezza su alcune voci che lo vedevano protagonista in alcune spinose dinamiche interne alla Nazionale come la possibilità di entrare nello staff azzurro.

    Bonucci, il saluto a Mancini ed il chiarimento

    “Grazie Roberto Mancini per gli splendidi anni trascorsi insieme e per le vittorie entrate nella storia del nostro calcio. Ad oggi stufo di essere coinvolto in dinamiche completamente estranee alla mia persona e totalmente destituite di ogni fondamento ci tengo a sottolineare quanto sia lontana da me l’idea di ricoprire ruoli mai nemmeno lontanamente proposti – aggiunge – In quanto giocatore della Juventus, e rispettando il mio contratto con puntualità e correttezza, vedo l’azzurro rimanere per me solo il colore di una maglia da indossare sul campo con orgoglio e riconoscenza”. LEGGI TUTTO

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    Arnautovic, sempre più vicino il ritorno all’Inter: i dettagli dell’affare

    MILANO – Il ritorno di Marko Arnautovic all’Inter è sempre più vicino. L’attaccante austriaco, oggi al Bologna, sarebbe ad un passo dal tornare a vestire la maglia nerazzurra dopo le ultime indiscrezioni. Infatti l’operazione di mercato con il Bologna sarebbe vicina alla fumata bianca dopo che l’Inter avrebbe messo sul piatto un’offerta da 10 milioni di euro (più bonus), nella giornata di lunedì l’agente del giocatore, il fratello Daniel, dovrebbe incontrarsi con la dirigenza rossoblù per concludere la trattativa. L’ex Werder Brema negli ultimi giorni ha forzato la mano per la cessione ed il ritorno a Milano dove lo si vide solo per tre partite nella stagione 2009-10, quella del triplete. Inzaghi sta quindi per ottenere il tanto richiesto rinforzo in attacco in attesa di capire anche l’evolversi della trattativa Taremi. LEGGI TUTTO