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    Dalla Mercedes di Thuram alla Ferrari di Paredes: le auto dei nuovi in Serie A

    Si alza nuovamente il sipario sulla Serie A. Il campionato 2023/24, che avrà nel Napoli campione d’Italia la squadra da battere, presenta più di una novità. Ci sono volti nuovi come Marcus Thuram dell’Inter o vecchie conoscenze che tornano “a casa”, come nel caso di Leandro Paredes della Roma. In comune c’è la passione per i motori: i garage di questi nuovi innesti comprendono supercar eccezionali come Mercedes, McLaren e Ferrari. Eccole nel dettaglio. LEGGI TUTTO

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    La Serie A secondo Buffon: “Napoli, Inter e Juve la mia pole. E c’è un ragazzo che…”

    Dopo 28 anni, Gigi sarà soltanto spettatore: “Inzaghi riparte dalla certezza Lautaro, per i bianconeri l’assenza dalle coppe sarà determinante. Chiesa e Thuram li ho visti nascere, ci divertiranno”

    Superman in versione spettatore. Proprio lui che era abituato a recitare da protagonista sempre, comunque e ovunque. Dopo 28 anni di onorato servizio Gigi Buffon si mette alla finestra e osserva: parte la prima stagione senza di lui. Cioè senza il recordman degli scudetti (ben 10 conquistati) e delle presenze in A (657). Un fuoriclasse che ha abbracciato e unito generazioni di calciofili. E adesso, in attesa di cominciare la sua nuova esperienza come capodelegazione della Nazionale, Superman scruta l’orizzonte e prova a capire e a spiegare che cosa ci riserverà il prossimo campionato, non prima di aver raccontato com’è bella e lunga la sua estate “da pensionato”.  LEGGI TUTTO

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    L’oro verde della Serie A: reparto per reparto, i giovani pronti a esplodere

    La sostenibilità nel calcio italiano sta diventando un’esigenza: tra talenti azzurri e scommesse da mercato, in ogni ruolo ci sono ragazzi sotto i 21 anni che affilano le armi

    Il Napoli campione d’Italia è una delle due squadre in Europa, insieme all’Union Berlino, a non aver concesso minuti ad un Under 21 nella passata stagione. L’Inter finalista di Champions League ha chiuso come quarta squadra del continente per età media più anziana dietro a formazioni sicuramente non di prima fascia come Bochum, Ajaccio e Cadice. Due dati che lanciano un messaggio chiarissimo: la Serie A non è un campionato per giovani. O almeno, non ancora. Ma lo può diventare, perché il talento non manca e la consapevolezza di questo assunto è aumentata negli ultimi mesi. Non solo per i successi delle giovanili azzurre, in finale al Mondiale U20 e sul tetto d’Europa con l’U19. Il movimento infatti ha capito che la sostenibilità passa per i talenti di domani ed è aumentata l’attenzione sia verso i settori giovanili propri che quelli altrui alla ricerca della prossima stella.  LEGGI TUTTO

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    Dieci titolari in Serie A che non conoscete

    Un esterno d’attacco, mancino, che gioca senza troppa difficoltà sia a sinistra che a destra, può rivelarsi una risorsa importante per Roberto D’Aversa. Classe 1999, è reduce dall’esperienza in Polonia con il Pogon Stettino, con cui ha fatto vedere sprazzi di talento. Il Lecce l’ha preso in prestito e si è presentato benissimo con una rete in Coppa Italia contro il Como. LEGGI TUTTO

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    Milan, Pellegrino si avvicina. Un argentino per la difesa: colpo da 5 milioni

    Ieri vertice per provare a chiudere: al Platense anche una percentuale sulla rivendita. Sarebbe l’affare numero 9 dell’estate rossonera

    Per il Milan arriva la prova del nove: tanti i nuovi acquisti che Pioli dovrà mettere insieme. Alla lunga lista dei colpi estivi dovrebbe presto aggiungersi Marco Pellegrino, 21 anni, difensore centrale. Se nelle ultime due stagioni l’allenatore partiva con il vantaggio della continuità tecnica (la sua squadra aveva lo stesso abito cucito addosso mentre le altre grandi si rifacevano il look) quest’anno il compito è più difficile: assemblare i nuovi pezzi, ritrovare solidità e puntare ai vertici in campionato e anche in Europa. Pellegrino potrà aiutare a rialzare il muro difensivo, caduto troppe volte anche durante le ultime amichevoli di lusso.

    i dettagli—  L’ultimo mattone è tra i meno pesanti: Pellegrino costerebbe intorno ai cinque milioni di euro, all’Atletico Platense anche una percentuale sull’eventuale, futura, rivendita. Da giorni il Milan si era messo sulle tracce del giocatore: ieri è arrivato a un passo dal traguardo dopo l’incontro in città tra i dirigenti dell’area sportiva rossonera e il presidente del club argentino, Sebastian Ordonez. Sorpassata in velocità la Sampdoria, prima a inviare un’offerta ufficiale in Sud America. Convinta anche la dirigenza del Platense che inizialmente avrebbe voluto rinnovargli il contratto in scadenza a fine 2024: ha capito che trattenerlo poteva diventare controproducente. Pellegrino si aggiungerebbe così all’elenco di difensori centrali rossoneri, ridotto di un’unità dopo la partenza di Gabbia: i titolari (sulla carta) sono Tomori e Thiaw, alla prima vera stagione da ministro della difesa. Alle loro spalle Kjaer, da gestire, e Kalulu, utilizzato anche da terzino destro. Abbandonata la pista Lenglet, centrale di esperienza, il Milan ha scelto di percorrere quella per un giocatore di maggior prospettiva: Pellegrino, classe 2002, è cresciuto nel settore giovanile del Platense, dove è entrato a 8 anni. Nel marzo scorso ha debuttato in prima squadra e da allora ha aggiunto altre sedici presenze e un gol. A lanciarlo è stato Martin Palermo: ex centravanti di Boca e nazionale argentina. Da attaccante ne ha intuito le doti in marcatura, aiutato dal fisico (1 metro e 84 centimetri). Ottime relazioni dagli scout rossoneri, poi concretizzate in un’offerta vera e propria. Nei prossimi giorni, ma non prima del week-end, la trattativa potrà entrare nella fase finale. Non mancano, in caso di mancato accordo, le alternative: Koluierakis, greco del Paok, e un’altra strada (ancora sconosciuta) che condurrebbe di nuovo in Olanda…

    la storia—  Lo sport di alto livello era nel suo destino, anche se… su un altro campo. A 13 anni Pellegrino era un baby prodigio del tennis, protagonista anche di un reportage televisivo. «Per sei anni ho coltivato entrambe le passioni. Un giorno giocavo a calcio, quello dopo a tennis. Andavo in giro a fare tornei, vincendo spesso e volentieri. Ma a un certo punto iniziarono a sovrapporsi gli allenamenti e dovetti scegliere. Non ci pensai un secondo, volevo fare il calciatore. Perché il pallone è il mio primo amore». Al suo primo anno tra i grandi ha fatto innamorare anche il Milan.

    l’attacco—  Pellegrino (o chi per lui) non sarà l’ultimo affare del mercato estivo rossonero: dalla difesa la società passerà di nuovo all’attacco. La probabile uscita in prestito di Lorenzo Colombo (Monza prima ipotesi) farà salire a dieci il conto degli acquisti: Broja, punta del Chelsea, è in pole. LEGGI TUTTO

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    Baggio: “Io, Guardiola, Pasadena, la Serie A e la mia vita da 10”

    Il Divin Codino apre le porte di casa a Sportweek, alla vigilia della partenza della Serie A: “Il Milan senza Tonali perde molto, l’Inter con Frattesi ha fatto un gran colpo e per lo scudetto c’è equilibrio”. Poi racconta di Mbappé, Guardiola, Sacchi, fino al rigore di Pasadena e al ricordo commosso di Vialli

    Il suo luogo dell’anima è in cima a un poggio che guarda la Rocca di Altavilla Vicentina, ai piedi dei Colli Berici. È lì che Roberto Baggio ha dato un indirizzo al suo futuro, quando giocava ancora a calcio e scriveva poesie col pallone. Ed è lì che ci accoglie con un sorriso contagioso. Con calore. Ti apre la casa che ha costruito e arredato con Andreina, compagna di tutta la vita, con i tre figli Valentina, Mattia e Leonardo, con la sobria eleganza che li contraddistingue. Ti guardi attorno e vedi un mondo di verde, di prati e boschi pettinati al centimetro. Capisci che quello è il regno di Roberto Baggio. Capisci perché il Divin Codino, il campione che tutti gli appassionati di calcio considerano leggenda, lascia quel luogo a fatica.  LEGGI TUTTO