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    “Pannocchia” Cajuste, il globetrotter che si ispira a Pirlo e a Kobe

    Il nuovo centrocampista del Napoli ha girato il mondo, ha iniziato col basket, ha flirtato con gli Usa e la Cina ma poi ha trovato dei solidi punti di riferimento in campo

    La vita di Jens-Lys Cajuste, finora, è il risultato di traiettorie così poco comuni da essere davvero imperscrutabile. Il calcio e il basket, la Svezia e gli Stati Uniti, Haiti e la Cina. Tutte tappe di un percorso che l’ha portato a vestire la maglia del Napoli, che ha individuato in lui un’alternativa a Lobotka e più in generale un jolly per il centrocampo. Regista moderno, può contare su un fisico slanciato e una spiccata comprensione del gioco, sia in termini di impostazione che di interdizione. Si ispira a Pirlo, da cui cerca di replicare i lanci lunghi, e Busquets, del quale invece imita la conduzione della palla e il dribbling sulla pressione avversaria. Un modo di giocare rischioso, con cui Cajuste ha sempre voluto misurarsi nonostante talvolta ci siano state palle perse e cartellini di troppo. Il potenziale, tuttavia, è indiscutibile e per i suoi 24 anni, che compirà domani, è pronto a regalarsi il grande salto al Maradona.  LEGGI TUTTO

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    Miroslav Mihajlovic, figlio di Sinisa, diventa allenatore: “Da lassù mi guarderai e mi darai forza”

    Il 23enne ha conseguito dalla Figc il patentino Uefa C, il primo livello disponibile per chi intende allenare

    Giovani Mihajlovic crescono lavorativamente. Dove? Nel calcio, naturalmente. Miroslav, figlio di Sinisa, ha pubblicato una storia su Instagram in cui mostra con orgoglio di avere conseguito dalla Figc il patentino Uefa C, il primo livello disponibile per chi comincia ad allenare: ora potrà allenare qualsiasi categoria giovanile ad eccezione della Primavera, in attesa di passare allo step successivo. 

    Il percorso—  Miroslav a gennaio è entrato nello staff tecnico della società romana dell’Urbetevere come collaboratore delle giovanili. Il 23enne, uno dei sei figli di Sinisa, ha già avuto esperienze nel calcio giocando nelle giovanili della Lazio, nel Tor di Quinto e per un breve periodo nella Primavera della Samp prima di dedicarsi agli studi. Ma senza mai abbandonare la passione per il calcio che oggi lo porta a cercare di intraprendere il percorso (difficile) di allenatore. 

    Nel nome del padre—  La scelta di intraprendere la carriera di allenatore, ha riportato alla mente le parole pronunciate proprio da Miroslav nelle ore immediatamente successive alla morte di Sinisa: “Caro papà, sei e sarai sempre il mio orgoglio e la mia fonte di ispirazione. Cercherò in tutti i modi di renderti orgoglioso perché da lassù mi guarderai e mi darai forza come hai sempre fatto”.  LEGGI TUTTO

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    Lo sport prima dello sport: la storia di Bentegodi, il visionario veronese

    Formazione classica, studi in medicina ed una semplice idea: rendere lo sport accessibile a tutti. Nato a Verona il 25 aprile del 1818, è morto sempre nella città scaligera esattamente 150 anni fa, il 9 agosto del 1873

    Uno che ebbe ragione con un paio di secoli di anticipo, come se avesse saputo in partenza che le sue idee e la loro portata rivoluzionaria avrebbero impiegato tanto, troppo tempo per essere messe in pratica. Lo comprendiamo bene oggi, perché siamo in grado di misurare la distanza ancora da colmare tra i suoi progetti e ciò che ancora manca alla loro realizzazione definitiva. Il fatto è che un precursore, quando è così tanto anticipatario nelle sue intuizioni, rischia di passare per visionario, col risultato che i fatti gli danno ragione soltanto quando il tempo trascorso ha superato l’epoca e gli individui che per primi le ascoltarono. Abbiamo già usato il passato remoto in un paio di occasioni, il che paradossalmente serve a dare la misura della modernità delle concezioni di un grande italiano, di quando l’Italia era di là da venire ma esisteva nell’identità nazionale percepita da quelli come lu. Troppo presto dimenticato, nato a Verona quando il Veneto era ancora sotto l’Aquila bicipite dell’Austria – Ungheria, il cui nome viene ricordato spesso in realtà, ma soltanto per ragioni indirette legate al calcio, uno di quegli sport che lui non fece in tempo a vedere e a promuovere. LEGGI TUTTO

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    Juve, sei cose che Allegri ha cambiato rispetto all’anno scorso

    Parola d’ordine: cambiamento. Lo chiese tra le righe anche l’ad della Juventus, Maurizio Scanavino, nel confermare la fiducia del club a Max Allegri. Nessun dubbio sulla permanenza del tecnico livornese, ok, ma a patto che qualcosa cambiasse pure lui rispetto alle ultime stagioni. E di cose, dopo appena un mese dall’inizio della stagione, ne sono già cambiate molte. Anche se la controprova dovrà pur sempre arrivare dal campo nelle prossime gare ufficiali in programma. Andiamo a vedere alcuni aspetti che spiccano già dal nuovo progetto tecnico. LEGGI TUTTO

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    Da Capitan America a Capitan Milan: così Pulisic ha conquistato Pioli

    Capacità di interpretare più ruoli e traino commerciale negli Usa – con numeri record -, dove è il volto calcistico più noto: Christian fa felice il mondo rossonero sotto tutti gli aspetti

    Il “movente”? Assolutamente e inequivocabilmente sportivo. Christian Pulisic è un attore che fa felice chi lo dirige perché sa interpretare più ruoli. Sulla base di partenza, insomma, non ci sono dubbi: l’americano è sbarcato a Milanello grazie alle sue caratteristiche tecniche. Poi, però, c’è un altro gradevolissimo risvolto della medaglia, che riguarda le dinamiche extra campo. Qualcosa che – molto parzialmente – riporta la memoria all’arrivo di Honda. Solo che nove anni fa Keisuke, considerando l’intera esperienza rossonera, portò probabilmente un contributo maggiore al Milan in termini di visibilità “aziendale” – era l’indiscusso eroe nazionale calcistico in patria -, rispetto a quello sul campo. Ecco, nel caso di Christian, tutto viaggia a braccetto. Pioli è contento, Cardinale anche. LEGGI TUTTO

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    Inter, Lautaro si ferma: niente test a Salisburgo, ma domenica a Ferrara ci sarà

    Una scelta conservativa che non desta preoccupazione allo staff medico nerazzurro. Il Toro si riposerà, starà con la famiglia prima di tornare al lavoro

    Lautaro non parte per Salisburgo e salta l’amichevole di oggi, in programma alle 19 alla Red Bull Arena. Per il capitano dell’Inter si tratta di un sovraccarico muscolare, un piccolo intoppo avuto ieri in allenamento: oggi è arrivata la decisione di lasciare fermo l’argentino. Una scelta conservativa, dunque, che non deve destare preoccupazione per l’inizio del campionato con il Monza a San Siro sabato 19 agosto: Lautaro infatti sarà regolarmente in campo anche nell’amichevole di domenica a Ferrara contro gli albanesi dell’Egnatia.

    LAVORO DURO—  Dopo la tournée in Giappone, gli allenamenti proposti da Inzaghi e dal suo staff sono stati duri, con carichi importanti per arrivare pronti all’inizio del campionato. E anche in Asia il lavoro è stato piuttosto pesante. Ecco che per Lautaro – diventato padre per la seconda volta poche ore fa, con la nascita del secondogenito Theo – non si tratta di nulla che possa destare preoccupazione, ma appunto solo di un sovraccarico dopo le fatiche estive: il Toro si riposerà, starà con la famiglia prima di tornare al lavoro e puntare al Monza. Tra dieci giorni, Lautaro sarà al suo posto, al centro dell’attacco con tanto di fascia al braccio. E contro il Salisburgo, Inzaghi potrà vedere se davanti c’è vita senza il Toro. In attesa che dal mercato arrivi la prima punta. LEGGI TUTTO

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    Juve, festa allo Stadium: Vlahovic e Kaio Jorge brillano, Allegri sorride

    89 ‘ – Nel finale c’è spazio anche per una super parata di Pinsoglio che congela il risultato sull’8-0. 
    83′ – OTTAVO GOL DELLA JUVENTUS! Punizione di Barrenechea che Daffara non trattiene, sulla respinta è Huijsen il più lesto a ribadire in rete.
    78′ – 7-0 PER LA JUVENTUS! Ancora palla illuminante di Milik per Kaio Jorge che questa volta non fallisce l’occasione per la terza rete della sua partita e per il settimo sigillo della Juventus.
    75′ – Grande assist di Milik che lancia Kaio Jorge verso la porta, ma il brasiliano a tu per tu con Daffara spreca la chance per la tripletta personale mandando sul fondo con lo scavetto.
    72′ – SESTO GOL DELLA JUVE! Yildiz riesce ad avere la meglio in un flipper che libera Milik in area piccola, per il polacco è facile trasformare la rete del 6-0.
    71′ – Cavalcata di Yildiz che scambia con Mulazzi e prova la conclusione, respinge Daffara.
    69′ – QUINTO GOL DELLA JUVE! Doppietta anche per Kaio Jorge che riceve sul limite dell’area, si libera di un avversario e con un destro piazzato batte a rete per il 5-0.
    64′ – Allegri cambia ancora: fuori Nicolussi Caviglia dentro Mulazzi.
    62′ – Soulé raccogli dal limite dopo un corner e prova a giro col sinsitro sul secondo palo, Daffara è bravo a deviare in calcio d’angolo.
    56′ – Una mezz’ora anche per Kean, al suo posto Milik
    50′ – POKER DELLA JUVENTUS! Azione in verticale con l’assist di esterno di Kean per la girata a rete di Kaio Jorge che si infila alle spalle di Daffara. Gioia per il brasiliano e 4-0.
    46′ – Inizia il secondo tempo con la Juve Next Gen che cambia quasi tutti gli interpreti. Anche Allegri opta per le sostituzioni: Iling Junior per Cambiaso, Huijsen per De Winter, Gatti per Alex Sandro e Yildiz per Miretti.
    45′ – Si chiude il primo tempo con la Juventus in vantaggio sulla Juve Next Gen per 3-0.
    40′ – Ovazione per l’uscita dal campo di Vlahovic, al suo posto in campo Kaio Jorge.
    39′ – TERZO GOL DELLA JUVE! Kean attacca alla perfezione la profondità, entra in area di rigore sul vertice dell’area di rigore e con il destro chiude sul primo palo il 3-0.
    33′ – Allegri cambia subito: fuori Locatelli, Bremer, Chiesa e Weah, dentro Barrenechea, Rugani, Soulé e Kean.
    32′ – RADDOPPIO JUVE! Punizione dal limite di Vlahovic che viene deviata dalla barriera alle spalle di Garofani.
    27′ – Tiro di Hasa che finisce alto, l’azzurro è il più pericoloso della Next Gen.
    26′ – Scambio Vlahovic-Cambiaso che da il pallone a Miretti che calcia in porta, ma Garofani para.
    16′ – GOL DELLA JUVE! Nicolussi Caviglia si libera in area con molta eleganza e viene messo giù: dal dischetto va Dusan Vlahovic che non perdona e firma l’1-0.
    15′ – Ancora Miretti alla conclusione, questa vola la palla si stampa sulla traversa e il risultato resta in equilibrio.
    9′ – E’ Miretti a preoccupare seriamente la difesa della Next Gen con un destro potente che Garofani devia in corner.
    5′ – Il primo tentativo del match è degli uomini di Allegri con Nicolussi Caviglia che calcia male dal limite. Entusiasmo sugli spalti con tanti cori da pieno clima derby d’Italia rivolti verso l’Inter.
    2′ – Ancora fase di studio tra le due squadre, dagli spalti i tifosi presenti fanno capire le loro intenzioni sul mercato e intonano: “Noi Lukaku non lo vogliamo”.
    1′ – Inizia l’amichevole tra la Juventus e la Juve Next Gen. LEGGI TUTTO