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    Chi è Choupo-Moting: storia di fax, arte e cose inspiegabili

    Il centravanti del Bayern è l’ultima idea per l’attacco dell’Inter: ha tanta esperienza di alto livello, quando la partita conta c’è, e l’anno scorso non ha fatto rimpiangere Lewandowski

    Il 31 luglio 2007, Alex Del Piero annuncia che presto diventerà padre per la prima volta: Sonia Amoruso è incinta. “Un’emozione destinata a cambiare in meglio la nostra vita”. La Juve, allenata da Claudio Ranieri, si trova a Newcastle, dopo aver perso l’amichevole estiva. La buona novella accompagna i bianconeri sul volo verso il nord della Germania, dove è in programma un altro test, contro l’Amburgo. I giornali tedeschi, al termine del match, titoleranno così: “Un 18enne batte la Juve all’85’”. Quel ragazzotto senza nome, alla prima partita della carriera tra i professionisti, si chiama Eric Maxim Choupo-Moting.  LEGGI TUTTO

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    Da Inter-Liverpool alla Nazionale: tutti gli addii shock di Mancini

    Un inizio travagliato e un finale tormentatissimo. L’avventura di Mancini da allenatore della Fiorentina parte con l’Assoallenatori che blocca tutto perché Roberto non è in possesso del patentino da allenatore di prima categoria ed era già stato tesserato dalla Lazio come vice di Eriksson, subisce una svolta nel marzo 2001 con il benestare di Gianni Petrucci (commissario straordinario della Figc), si sviluppa con la vittoria della Coppa Italia e si chiude nel peggiore dei modi. Nella notte tra il 10 e l’11 gennaio 2002, pochi giorni dopo la sconfitta casalinga per 3-1 contro il Perugia con la Fiorentina penultima in classifica, il Mancio viene minacciato da un gruppo di tifosi viola sotto l’abitazione in via Borgo Ognissanti. “Al mio rientro a Firenze nella notte sono stato aggredito verbalmente sotto casa da cinque tifosi che, nonostante lo scambio di idee, hanno minacciato di inasprire la gravità delle aggressioni. Il timore di creare turbative a mia moglie ed ai miei tre figli mi ha spinto a credere che il mio lavoro a Firenze non possa proseguire”. I tifosi, inoltre, vengono denunciati per violenza privata. LEGGI TUTTO

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    “Il Tagikistan studia la Serie A e il tifo per la Juve cresce”

    Forse il mondo è davvero troppo piccolo per alcune persone. E sì, perché se negli ultimi anni hai allenato e vissuto in Svizzera (Chiasso, Bellinzona e Locarno), Grecia a Pyrgos, Olanda a Rotterdam, Repubblica Ceca a Varnsdorv, Lituania ad Alytus, Slovacchia a Dolny Kubin, Repubblica Democratica del Congo a Kinshasa e in Mongolia ad Ulanbaatar, senza dimenticare l’esperienza al Torneo di Viareggio nel 2017 alla guida dei nigeriani di Port Arcur, ma hai ancora voglia di viaggiare, vedere posti nuovi, salire e scendere dagli aerei, vuol dire proprio che il mondo in cui abitiamo non ti basta, ti va stretto. E che te ne servirebbe un altro.
    È questo il caso del sanmarinese (ma di scuola calcistica italiana) Marco Ragini, allenatore Uefa Pro. Ho avuto modo di intervistare Ragini cinque anni fa, proprio su Tuttosport: reduce dall’esperienza in Mongolia, alla guida dell’Fc Ulaanbaatar, era arrivato secondo a un niente di distanza dalla vincitrice del campionato (l’Erchim), dopo un avvincente duello durato tutto il campionato. Magra consolazione, il riconoscimento con la premiazione come miglior allenatore del 2018 per il campionato. L’obiettivo di allora era quello di tornare ad allenare in Europa o in Italia.
    Obiettivo raggiunto?«Solo in parte». In che senso?«Dopo la Mongolia sono stato in Portogallo, dove ho ricoperto il ruolo di allenatore del Lusitano e poi in Malesia, ad allenare il Kelantan. In mezzo a queste due esperienze, ho fatto, per qualche mese, il direttore tecnico e l’allenatore a casa mia, a San Marino, con il Tre Fiori, vincendo la Coppa Nazionale e portando il club in Europa». Niente Italia, al momento.«Negli ultimi due anni ho avuto contatti con club di Lega Pro soprattutto al sud, Puglia, Calabria e Sicilia, anche se alla fine non si è concretizzato nulla. Dall’estero, invece, ho ricevuto offerte più concrete e stimolanti». Che esperienze sono state quelle in Portogallo e Malesia?«In verità, due situazioni molto diverse: al Lusitano, in terza serie portoghese, c’erano calciatori dotati tecnicamente e con mentalità prettamente offensiva. È stata una gioia lavorare con loro e per loro! Le strutture, poi, erano ottime e l’ambiente perfetto per fare calcio ad un certo livello».
    In Malesia, al Kelantan?«Abbiamo fatto un ottimo campionato, in un continuo crescendo, considerando poi che la squadra dell’anno prima era stata smantellata del tutto per un cambio totale di proprietà e che mi è stata data in gestione la squadra più giovane del campionato con un gap da colmare in brevissimo tempo, da un punto di vista tattico ed esperienziale». E veniamo all’oggi.«Sono il direttore tecnico della Juventus Academy di Dushanbe, in Tagikistan. Sono arrivato qui lo scorso aprile ed ho firmato un contratto di un anno, anche se mi è stato già proposto di allungarlo, dato che i proprietari dell’Accademia vorrebbero vincolarmi con un progetto triennale. L’Asia mi affascina ed è per questo motivo che ho preferito questa offerta ad altre. Mi stimola in particolare la continua sfida giornaliera nel cercare di portare la mia esperienza calcistica al servizio di un popolo che è desideroso di apprendere il più possibile le nostre».
    Che realtà sta vivendo?«Dirigo un’Accademia di circa 650 ragazzi in una struttura fantastica, totalmente hi-tech, dove non manca nulla (dalla mensa al barbiere, dal centro fitness con Spa al centro medico di riabilitazione/massaggi, dal bar con zona relax con vista panoramica sul campo principale indoor, al ristorante italiano) ed è all’avanguardia sotto tutti i punti di vista: ci puoi vivere ventiquattro ore al giorno. La maggior parte degli istruttori sono del luogo, ma l’Accademia presto potrebbe aprire ad allenatori europei e italiani. Al momento, dato che la scuola è ferma, abbiamo tante sessioni di allenamento durante la giornata, dalle 8 del mattino fino le 21 di sera, 7 giorni su 7 non stop». Il brand Juventus arriva lontano.«È tutto molto sentito da queste parti, di base c’è molta passione, ma vedo che ogni giorno aumenta tutto a livello esponenziale: l’attenzione per la squadra di Allegri e dei suoi campioni e, più in generale, per la nostra Serie A è sempre molto forte e gli stessi media del campionato italiano in televisione ne rafforza l’interesse del popolo sportivo tagiko».
    Come vede il prossimo futuro?
    «Da un punto di vista sportivo, voglio che questo progetto cresca sempre di più, e che la mia metodologia porti il più veloce possibile i suoi frutti: presto potremo avere uno o più ragazzi tagiki che calcano i campi italiani o europei, perché no?».  Da un punto di vista personale?«Sono fresco di nomina come consulente tecnico per Federazione Calcio del Tagikistan (Fft) e delle Nazionali (la dicitura corretta è Direttore Tecnico e Tecnichal Advisor). Un ruolo interessante considerando che già a gennaio la Nazionale maggiore avrà impegni importanti nell’ambito dell’Asian Cup contro avversari come Cina, Qatar e Libano». LEGGI TUTTO

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    Orsato, il n°1: “Io, da elettricista a designatore? Imparo da Rocchi. Ma prima Euro 24”

    I segreti del fischietto più popolare: “Avevo 33 anni, ammonii Maldini a San Siro: tratto tutti allo stesso modo. Mihajlovic era diretto: unico. De Rossi difficile, conosceva tutto il regolamento”

    Dal nostro inviato Matteo Dalla Vite
    13 agosto

    – cascia (PG)

    “s e è vero che diventerò designatore quando smetterò? Mi piacerebbe stare ancora coi più giovani, sono a disposizione del nostro presidente e ora sto cercando di imparare da Rocchi. Si vedrà… adesso penso ad arbitrare. Perché ho sempre quella passione di quando sognavo di fare, e facevo, l’elettricista…”. Pausa. “E lo sa? L’elettricista lo faccio ancora. Dopo le partite, scarico le tensioni”. Ecco Daniele Orsato, anni 47, sveltezza e ironia, la possibilità di arbitrare fino al 2026 (teoricamente), il “capitano” che a fine raduno si rivolge ad arbitri/assistenti dicendo “se posso imparare io che sono il più vecchio allora potete farlo anche voi”, ricevendo un’ovazione.  LEGGI TUTTO

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    Pagelle Juve: Weah e Cambiaso frecce che spingono, Chiesa solo a sprazzi

    A Cesena è andato in scena l’ultimo test bianconero prima dell’avvio del campionato: l’amichevole con l’Atalanta finisce 0-0, ma la squadra di Allegri disputa una buona gara, specialmente nel primo tempo, mostrando passi avanti sul piano dello sviluppo del gioco e dell’intensità del pressing quando mancano otto giorni al debutto in campionato contro l’Udinese.

    Sebbene abbia subito poco e costruito molto, alla Juve è mancato però qualcosa in termini di finalizzazione e imprevedibilità.

    Juve-Atalanta, le pagelle: Perin ng

    Un primo tempo da spettatore.

    Pinsoglio (11′ st) ng

    Urla tanto, ma non deve mai intevenire. LEGGI TUTTO

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    LIVE Alle 10.30 Milan-Novara: tocca a Okafor e Chukwueze

    NOVARA, LA FORMAZIONE UFFICIALE—  

    (4-3-3) Desjardins; Caradonna, Bonaccorsi, Scaringi, Migliardi; Bagatti, Di Munno, Fragomeni; Buric, Rossetti, Corti. Panchina: Boscolo, Menegaldo, Saidi, Martinazzo, Khailoti, Ranieri, Bertoncini, Gerbino, Prinelli, Scappini, Gerardini, Donadio, Valenti, Catania, Boccia. All. Buzzegoli.  LEGGI TUTTO

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    Milan-Novara: dove vedere l’amichevole in tv e in streaming su Sky e Dazn

    Dopo il successo contro l’Etoile du Sahel, arriva l’ultima uscita in amichevole per la squadra di Pioli: calcio d’inizio alle 10.30

    Ritocchi finali per il Milan in vista del debutto in Serie A del 21 agosto contro il Bologna, alle 20.45. Passati gli appuntamenti estivi, tra cui la tournée americana e il Trofeo Silvio Berlusconi, l’ultima uscita in amichevole vede la sfida a Milanello con il Novara, alle 10.30 di domenica 13. I rossoneri tornano in campo per la seconda volta in meno di ventiquattr’ore dopo il 4-0 rifilato ai tunisini dell’Etoile du Sahel.

    dove vedere milan-novara—  L’amichevole Milan-Novara sarà in diretta tv su Sky Sport Calcio (numero 202) e in streaming live su Now e Dazn. Cronaca testuale su www.gazzetta.it. LEGGI TUTTO

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    Inter-Egnatia: dove vederla in tv e streaming su Sky

    I nerazzurri si preparano in vista della prima di campionato contro il Monza. Calcio d’inizio dell’amichevole alle ore 20

    Prosegue la preparazione dell’Inter in vista della nuova stagione, che inizierà con la prima partita di campionato in programma sabato 19 agosto alle 20.45 a San Siro contro il Monza. Il prossimo appuntamento per i nerazzurri è Inter-Egnatia, domenica 13 agosto a Ferrara con calcio d’inizio alle 20. La formazione di Simone Inzaghi sfiderà la squadra albanese dopo il successo per 4-3 sul campo del Salisburgo, sotto il diluvio.

    COME CI ARRIVA L’INTER—  Inter-Egnatia sarà un altro appuntamento importante per Inzaghi, che vuole testare lo stato di forma dei suoi a una settimana dall’inizio della nuova stagione. Contro il Salisburgo è arrivato un successo che fa morale, grazie alle reti di De Vrij, Correa e Sensi dopo l’autorete di Pavlovic. A segno per gli austriaci Konaté (doppietta) e Baidoo. Lautaro Martinez, dopo aver saltato la trasferta di Salisburgo per un leggero affaticamento, tornerà a disposizione di Inzaghi. E l’Inter vorrà proseguire la striscia di ottimi risultati nel precampionato 2023: in Asia i nerazzurri hanno pareggiato 1-1 con l’Al-Nassr (gol di Frattesi) prima di battere il Psg in rimonta grazie alle reti di Esposito e Sensi. In precedenza, l’Inter aveva vinto 3-0 nell’allenamento congiunto contro il Lugano e 10-0 nel test contro la Pergolettese.

    DOVE VEDERE INTER-EGNATIA—   L’amichevole Inter-Egnatia sarà trasmessa su Sky, ai canali Sky Sport Calcio (numero 202) e Sky Sport (canale 251). Cronaca testuale su www.gazzetta.it. LEGGI TUTTO