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    Da Fazzini e Pirola a Gineitis e Missori: ecco il futuro della Serie A

    Vediamo chi sono i ragazzi che chiedono al prossimo campionato quello spazio necessario per mettersi in mostra e per dare la svolta alla propria carriera

    Èstata una delle sorprese di Juric nella scorsa stagione. Solo tre presenze, ma due da titolare: contro il Milan a San Siro e contro la Roma in casa. E la costante attenzione del tecnico, che ne cura la crescita giorno dopo giorno. Gvidas Gineitis, diciannove anni compiuti ad aprile, è andato per la prima volta in panchina a gennaio e da quel momento non ha mai abbandonato il gruppo della prima squadra. Nato come mezzala, mancino, poi inserito come centrocampista centrale, ha già mostrato buone doti fisiche e anche la tendenza a costruire e a inserirsi. Il suo idolo e punto di riferimento tattico è Frenkie de Jong, l’olandese del Barcellona. In questo momento il lituano è il quinto centrale della rosa granata dopo Ricci, Ilic, Tameze e Linetty (nell’amichevole di ieri a Lens, è entrato al 27’ della ripresa al posto di Ilic), però non considera il rischio dello scarso impiego. A quell’età gli allenamenti sono importanti quanto le partite perché Gineitis ha ancora tante cose da imparare e il lavoro con il tecnico e con i compagni sarà molto prezioso. Però nel corso della stagione potrebbe avere un po’ di spazio per mettersi nuovamente alla prova in campionato e si farà trovare pronto come già accaduto nella scorsa stagione. I giocatori granata raccontano che è un ragazzo molto serio, un gran lavoratore, sempre attento agli insegnamenti del suo allenatore e anche ai consigli dei compagni più esperti, che lo seguono e lo incoraggiano proprio per il suo atteggiamento positivo.  LEGGI TUTTO

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    Gatti idolo dei tifosi Juve: intervento su Vinicius e grinta con Rudiger

    Fame e grinta, che poi a osservare bene le iniziali di queste due parole si crea anche un sigla: F e G. Non è difficile risolvere il rebus, perché quelle sono anche le qualità che contraddistinguono Federico Gatti, chiedere al Real Madrid e a Rudiger per conferma. Il centrale bianconero è sempre più l’idolo dei tifosi e dopo una stagione passata ad alternarsi è pronto a prendersi la scena nell’undici titolare. Il tutto conquistato allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, ascoltando i consigli dei più esperti come Bonucci, per il quale  ha speso parole al miele di recente, e dando tutto per la maglia.

    L’unico modo per conquistare l’amore dei sostenitori è proprio quello di gettare il cuore oltre all’ostacolo, uscire dal campo con la consapevolezza di aver dato tutto, “comprese le amichevoli”. Non si è mai risparmiato il classe ’98 anche perché sa quanto è stato difficile raggiungere la maglia della Juve. Da muratore-calciatore all’Europa con i bianconeri: cresciuto nelle giovanili del Torino e poi un girovagare per l’Italia fino al ritorno vicino a casa in Piemonte dopo la chiamata della Vecchia Signora. LEGGI TUTTO

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    Il sogno Inter, papà Dejan e Roc Nation: Filip Stankovic, il portiere del futuro

    Ha conquistato i tifosi, che sognano di vederlo difendere la porta nerazzurra: in Giappone ha fatto bene, ma i dirigenti sono comunque orientati verso il prestito per dargli minuti e un’altra occasione di crescita. Nato a Roma, ha accento milanese e ha Julio Cesar come modello. E il rapporto con Lukaku…

    Gli occhi sono quelli di Dejan. La fame, pure. Ma Filip Stankovic, ora, non è più solo il figlio di Deki. È il portiere più chiacchierato dai tifosi dell’Inter: più di Sommer, più di Trubin, ormai anche più di Onana. Una scoperta che in realtà è una ri-scoperta, perché gli oltre mille chilometri che separano Volendam da Milano avevano un po’ allontanato Filip dal mondo nerazzurro. Ma nei pensieri di Stankovic c’è sempre stata l’Inter: “Il mio sogno è diventare il portiere titolare dell’Inter e vincere il 10% dei trofei che ha vinto mio padre in carriera”. LEGGI TUTTO

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    Perché De Ketelaere all’Atalanta può essere un affare per tre

    1) Per il ventiduenne giocatore, che, dopo le delusioni patite nel primo anno milanista, durante il quale non è mai riuscito a ingranare, cerca un’occasione di immediato rilancio in Serie A e può trovarla alla scuola di Gasp, specialista assoluto in materia di valorizzazione di giovani talenti: per l’ultimo, in ordine di tempo, chiedere referenze a Hojlund. Un anno fa, il Bruges ha incassato 35,5 milioni di euro per CDK: in rossonero, fra Serie A e coppe, il nazionale belga (12 presenze, 1 gol) ha collezionato 40 presenze, la schiacciante maggioranza delle quali a tempo parziale (32 in campionato, ma soltanto 9 volte è partito da titolare, 1.298 i minuti giocati, media di 41 minuti a partita; 6  presenze in Champions League, 1 in Coppa Italia e 1 In Supercoppa italiana, senza segnare un gol in nessuna competizione). De Ketelaere e ha pagato lo scotto del noviziato in A e anche del frequente cambiamento di ruolo che non l’ha aiutato a esprimersi come gli era riuscito quando indossava la maglia nerazzurra del Bruges (120 presenze fra campionato e coppe, 25 gol e 20 assist).
    2) L’operazione può rivelarsi positiva anche per il Milan che, nell’accordo con i bergamaschi individua la formula migliore per non svalutare il massiccio investimento effettuato dodici mesi fa. Con i rossoneri, De Ketelaere ha firmato un contratto quinquennale sulla base di 2,2 milioni di euro netti (2,88 milioni lordi grazie al decreto crescita). A bilancio, ha calcolato Calcio e finanza,  la prima stagione del belga è costata a RedBird circa 9,98 milioni di euro, fra ammortamento (7,1 milioni) e stipendio lordo. Il prestito oneroso da 3 milioni di euro (con diritto di riscatto fissato a 23 milioni di euro e senza controriscatto), comporterebbe per il Milan circa 6,98 milioni di euro di costi nell’esercizio 2023/2024. Il prestito oneroso, di fatto copre la quota legata allo stipendio del giocatore.
    3) L’Atalanta, alla sesta qualificazione europea nelle sette stagioni gasperiniane, crede molto nel rilancio di De Ketelaere affidato alle cure di Gasperini, offrendo un rinforzo di sicuro talento al 3-4-1-2 del tecnico che, nelle amichevoli precampionato continua a ricevere indicazioni molto positive. Dalla netta vittoria sul campo del Bournemouth al 3-0 alla Pro Sesto che ha segnato il debutto di El BIlal Touré e la conferma della prolificità di Emmanuel Latte Lah, 24 anni, rientrato dal brillante prestito al San Gallo (16 gol);  a segno nella seconda amichevole di Clusone, tre volte contro la Pro Vercelli, una in Inghilterra e una con la Pro Sesto. E’ dall’addio di Gomez che l’Atalanta non allinea più in pianta stabile un trequartista di valore. Se CDK è una scommessa, la Dea è convinta di vincerla. LEGGI TUTTO

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    Lens-Torino, pagelle: Schuurs un muro, bene Gemello. Tameze tuttofare

    Lens-Torino 0-0, pagelle

    Gemello 7.5: Tre parate tre che se non sono proprio decisive, ci vanno vicinissimo. Ventitré anni e la sicurezza di un quarantenne. Applausi.

    Schuurs 7.5: Eccolo, il muro olandese: qualsiasi degli uomini in maglia giallorossa si avvicini all’area torinista lui c’è, si fa vedere e pure sentire. E così per Sotoca, Pereira Da Costa e Guilavogui rendersi pericolosi dalle parti della retroguardia torinista diventa tutto tranne che facile.Buongiorno 7.5: Con Schuurs rende d’acciaio la retroguardia granata: tanto precisa ed efficace da mettere la museruola alla seconda forza dell’ultima Ligue 1.

    Rodriguez 5.5: Dei 3 davanti a Gemello è l’elemento che va più in sofferenza quando Haidara e Le Cardinal provano a mettere il turbo.- Bayeye (12′ st) 6: Non si distrae e dimostra buona attitudine.

    Singo 5.5: Machado è un cliente scomodissimo e per l’esterno ivoriano c’è superlavoro. Fatica a contenere l’avversario diretto e spesso è costretto a ricorrere al fallo, che gli costa un giallo. Zima (12′ st) ng La sua partita dura 19′, poi è costretto a uscire per infortunio. N’Guessan (31′ st) ng

    Ricci 6.5: A centrocampo prova a fare ordine e pure i tempi giusti per le offensive granata. In chiusura è attento. Un pezzo pregiato a disposizione di Juric: cederlo sarebbe un’eresia.- Tameze (1′ st) 7: Dà fisicità e una presenza costante sia in fase di copertura che quando aiuta la squadra a salire in attacco. Un gran bell’elemento, non c’è che dire.

    Ilic 5.5: Da un fenomenino come è il serbo è legittimo aspettarsi qualcosa in più che non una gara senza acuto alcuno.- Gineitis (27’ st) ng

    Vojvoda 5: Fatica, eccome se fatica, sulla sinistra a centrocampo. Per fare il definitivo salto di qualità il Torino, là a sinistra, ha bisogno di qualcosa di ben più incisivo.-Dembele (36’ st) ng

    Seck 6.5: Si batte e si sbatte e delizia i quasi 37 mila del Félix Bollaert con qualche numero che mette in mostra la sua tecnica più che apprezzabile.- Verdi (27’ st) ng

    Karamoh 5: Quando prova a scatenare i cavalli che ha nel motore il Lens va se non proprio in sofferenza, quantomeno in ansia. Peccato per l’ivoriano, però, che il numero 7 si accenda poco, troppo poco.- Radonjic (1′ st) 5 Non si vede mai.

    Sanabria 5.5: Il gol che si mangia, a tu per tu con Samba a inizio della ripresa grida francamente vendetta. Per fortuna, però, è solo calcio d’agosto…- Pellegri (12′ st) 6: Lotta, ma Danso non è uno che si lascia superare facilmente.

    All. Juric 7.5: Che Toro, quello che gioca ad armi pari col Lens che ha terminato la scorsa Ligue 1 al secondo posto a -1 dalla supercorazzata Psg. Il croato prepara il match da applausi: ora però dategli ciò che chiede, due trequartisti e un terzino sinistro! LEGGI TUTTO

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    Dusan come La Joya: perché Vlahovic e Chiesa vogliono solo la Juve

    Fra i papabili per la cessione, i due attaccanti non hanno dubbi. A dispetto dei rapporti con Allegri, c’è voglia solo di bianconero. E Dusan festeggia il gol come Dybala

    L’esultanza di Vlahovic dopo il gol in amichevole contro il Real Madrid ricorda quella di Dybala nell’estate 2019. Di mezzo, anche in quella circostanza, c’era Lukaku: la Juve stava portando avanti la trattativa per lo scambio dei due calciatori con il Manchester United, ma l’argentino si oppose facendo saltare l’operazione. Dusan si ritrova a vivere una situazione molto simile, per via dei dialoghi che i bianconeri stanno tenendo col Chelsea: il belga ha già un accordo di massima con i dirigenti della Continassa che vorrebbero accontentare Allegri, il serbo nelle ultime occasioni ha messo in bella vista la sua maglia numero 9. Come lui, pure Chiesa vorrebbe rimanere a Torino, nonostante i dubbi tattici che lo avvolgono da un po’ di tempo. LEGGI TUTTO

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    Lenglet l’antidivo: tutto sull’ultima idea del Milan

    Il centrale francese ha giocato in prestito al Tottenham nell’ultima stagione, prima di quattro anni al Barcellona. E contro i rossoneri ha già giocato in Champions

    La nuova idea per la difesa parla francese e ha visto Milano da vicino grazie all’Europa. Clement Lenglet è uno dei profili individuati dal Milan per puntellare la rosa in un’estate di fuoco e ha già giocato a San Siro negli ottavi dell’ultima Champions, con la maglia del Tottenham.  LEGGI TUTTO