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    “Yildiz maturo come lo erano Baggio e Maradona. Chiesa? Parlai con il padre…”

    “Yildiz promette bene, ha solo 18 anni. Il ragazzo ha già dimostrato di avere non solo tecnica da vendere, ma anche grande personalità. Sarà un campione sicuramente, per me è già maturo al 100% come lo erano Maradona e Baggio alla sua età”- ha detto Antonio Caliendo, storico procuratore sportivo, a Tv Play. Anche all’estero lo hanno notato e su di lui sono caduti gli occhi delle big inglesi.
    “Yildiz titolare, Chiesa non è continuo”
    “Io la maglia da titolare a Yildiz la darei subito” – ha poi precisato Caliendo. Il turco dall’eurogol contro il Frosinone, al suo esordio da titolare in Serie A,  è ormai entrato nelle rotazioni di Allegri, anche se nelle ultime settimane è stato anche al centro di qualche dibattitto, viste le panchine negli ultimi match. Poi il procuratore ha proseguito parlando anche del suo diretto concorrente nel 3-5-2: “Sono un ammiratore di Chiesa e devo dire che è un grandissimo calciatore ma non ha continuità. Ricordo un colloquio tra me e il padre di sei o sette anni fa: Federico era ancora ventenne nella Fiorentina E pensavo che potesse giocarsela addirittura con Ronaldo nel ruolo del portoghese. Sono stato un po’ deluso per i risultati e per la continuità che non ha avuto fino adesso”.  LEGGI TUTTO

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    Juve Next Gen, prima sconfitta del 2024: Sylla e Lewis lanciano il Perugia

    Perugia-Juve Next Gen, rivivi la diretta

    90′ + 4′ – TERMINA QUI LA PARTITA!Il Perugia si impone per 2-0, si interrompe a 10 la striscia di risultati utili di fila della Juve Next Gen

    90′ + 1′ – Ci prova per l’ennesima volta Da Graca, il suo tiro è potente ma centrale

    90′ – L’arbitro concede 4′ di recupero

    85′ – Ultimi due cambi per la Juve Next Gen: escono Salifou e Savona, al loro posto Bonetti e Anghelè

    84′ – OCCASIONE JUVENTUS!Bellissima giocata di Da Graca sull’out mancino, palla filtrante leggermente troppo lunga per Guerra che sfiora solo con la punta, ma è tempestiva l’uscita di Adamonis

    84′ – Sylla, autore del primo gol, lascia il post a Cudrig, ex di giornata

    82′ – PAZ VICINO AL GOL!Ripartenza velenosa del Perugia, il colombiano tira da fuori ma la sfera esce di pochissimo

    75′ – Doppio cambio Perugia: Cancellieri e Giunti dentro, Agosti e Lisi fuori

    71′ – Ora è forcing Juve: buona occasione anche per Da Graca, ma la sua conclusione viene ribattuta in corner dalla difesa del Perugia. Sugli sviluppi del calcio d’angolo ancora Da Graca di testa, ma schiaccia troppo la palla regalando di fatto la sfera all’estremo difensore

    69′ – PALO DELLA JUVENTUS!Guerra, appena entrato, colpisce benissimo da dentro l’area di rigore col mancino, ma il legno alla sinistra del portiere gli toglie la gioia del gol

    65′ – Guerra per Cerri, Da Graca per Palumbo e Comenencia per Perotti: tripla sostituzione da parte di Brambilla

    59′ – CHE CHANCE PER I BIANCONERI!Cross di Rouhi, rimpallo che favorisce Salifou: il centrocampista calcia un vero e proprio rigore in movimento, ma la conclusione è centrale e Adamonis blocca

    55′ – RADDOPPIO PERUGIA!Sugli sviluppi di calcio di punizione la palla arriva a Paz che si gira e conclude, Scaglia non trattiene un pallone agevole, si fionda Noah Lewis che segna il 2-0

    54′ – Ancora Sylla ci prova di testa, la palla termina alta sopra la traversa

    46′ – INIZIA LA RIPRESASi riparte dall’1-0 dei primi 45′. Subito un cambio per i biancorossi: fuori Matos, autore dell’assist, dentro Iannoni

    45′ + 2′ – FINISCE IL PRIMO TEMPO!Perugia in vantaggio proprio allo scadere della prima frazione con l’8° gol stagionale di Sylla, il 3° con la maglia dei grifoni

    45′ – Concessi 2′ di recupero

    44′ – PERUGIA IN VANTAGGIO!Matos serve Sylla, che con grande velocità e tecnica si gira e infila Scaglia: è 1-0 per i padroni di casa

    41′ – Mezzoni ammonito: primo giallo nelle fina del Perugia

    32′ – RISPOSTA BIANCONERA!Corner dalla sinistra, doppia deviazione Juve prima con Cerri e immediatamente dopo con Palumbo, la palla termina di poco alta

    30′  – Punizione a favore della Juventus da ottima posizione, ma Hasa colpisce male: tiro deviato in out

    27′ – CI PROVA IL PERUGIA!Calcio di punizione dal versante destro, Sylla colpisce di testa ma la palla si perde di poco a lato

    20′ – Di Hasa il primo cartellino giallo della partita

    18′ – Bell’azione della Juventus: filtrante di Hasa per Sekulov, che di tacco favorisce l’inserimento di Rouhi, ma il cross dell’esterno bianconero viene spazzato via dalla retroguardia del Perugia

    17′ – Bianconeri in attacco: Sekulov crossa per Cerri che tenta il tiro di prima, la conclusione viene deviata quanto basta per far arrivare la sfera tra le braccia di Adamonis

    7′ – Risposta dei padroni di casa: tiro da fuori di Torrasi, nessun problema per Scaglia

    4′ – Tentativo Juve: è Sekulov a scoccare la prima conclusione del match, ma Adamonis blocca agilmente

    1′ – Si parte, calcio d’inizio al Curi LEGGI TUTTO

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    Diretta Lecce-Inter ore 18: dove vederla in tv, streaming e probabili formazioni

    Lecce e Inter si affrontano nel 26° turno di Serie A. I giallorossi sono quattordicesimi con 24 punti e hanno perso le ultime due partite, senza segnare, contro Bologna e Torino in trasferta. I nerazzurri invece sanno solo vincere in questo 2024, vengono da diverse vittorie di fila e comandano la classifica di Serie A con 63 punti, il miglior attacco (59 gol fatti) e la difesa meno battuta (12 reti al passivo). In 12 trasferte di campionato, hanno collezionato 10 successi e due pari senza mai perdere.
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    Dove vedere Lecce-Inter: diretta tv e streaming
    La partita tra Lecce e Inter è in programma alle ore 18 allo stadio Via del Mare e sarà visibile in diretta in esclusiva su Dazn.
    Lecce-Inter, probabili formazioni
    LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey, Baschirotto, Touba, Gallo; Kaba, Ramadani, Rafia; Almqvist, Krstovic, Banda. Allenatore: D’Aversa. A disposizione: Samooja, Borbei, Venuti, Esposito, Oudin, Gonzalez, Berisha, Blin, Sansone, Piccoli, Burnete, Pierotti. 
    INTER (3-5-2): Audero; Bisseck, De Vrij, Carlos Augusto; Dumfries, Frattesi, Asllani, Mkhitaryan, Dimarco; Sanchez, Martinez. Allenatore: S.Inzaghi. A disposizione: Di Gennaro, Calligaris, Pavard, Bastoni, Darmian, Buchanan, Calhanoglu, Akinsanmiro, Klaassen, Sarr, Arnautovic. 
    ARBITRO: Doveri. ASSISTENTI: Rossi-Di Gioia. QUARTO UOMO: Baroni. VAR: Valerni. AVAR: Mariani.
    Lecce-Inter, scopri tutte le quote LEGGI TUTTO

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    Genoa, Gilardino: “Gara interpretata con la giusta mentalità”. Sul rinnovo…

    GENOVA – Il Genoa di Alberto Gilardino torna a vincere e lo fa per 2-0 nello scontro diretto contro l’Udinese. Le parole dell’allenatore rossoblù nel post-partita: “L’abbiamo interpretata nel migliore dei modi. Noi eravamo un po’ lenti nel giro palla, facevamo fatica a superare la prima linea dell’Udinese, poi abbiamo trovato gli spazi. L’unico rammarico è non aver fatto il terzo gol, ma per il resto è stata una partita interpretata con la giusta mentalità.Sono tre punti pesanti – aggiunge – Per me è qualcosa di incredibile quello che è successo da un anno a questa parte. C’è la volontà da parte della squadra di migliorare, sono tutti step che portano motivazioni positive e miglioramenti”
    Il tema rinnovo
    “Al momento la società non mi ha ancora chiamato, non ci siamo seduti a parlare del futuro, per quanto mi riguarda stiamo mettendo le nostre energie sulla quotidianità, ci sarà tempo per parlarne. La base di tutto resta comunque lo spirito della squadra coltivato durante le settimane e i mesi”
    Su Retegui
    “Da quando è arrivato stiamo cercando di “pulirlo” in tutto, sia nel primo controllo che nell’attacco alla porta. Stasera oltre al gol da grande bomber ha fatto una prestazione importante. Sente la porta, si muove bene nell’area, ha grandissimi margini di miglioramento”. LEGGI TUTTO

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    Palladino e gli obiettivi Monza: “Berlusconi mi disse di pensare in grande”

    Palladino dopo Salernitana-Monza
    Raffaele Palladino ha analizzato la gara contro la Salernitana: “E’ arrivata una conferma del gruppo ed è stato fatto uno step in più sotto il profilo della maturità. E’ stato bello vederli giocare questa sera e mi è piaciuto lo spirito di chi è entrato perché in queste ultime due gare hanno aiutato la squadra a fare punti. Ci sono tante cose positive ma teniamo i piedi per terra perché prossimo weekend arriva un’altra gara difficile”. Su Bondo: “Io metto in campo i giocatori che ritengo possano darci una grande mano. Bondo ha fatto bene col Milan poi ha avuto un piccolo problema al ginocchio e non ho voluto rischiarlo dall’inizio”.
    Sul modulo: “Io credo che il 4-2-3-1 l’abbiamo fatto spesso. Non sono innamorato dei numeri, ma facciamo tante rotazioni e andiamo alla ricerca dello spazio. I giocatori devono muoversi nel posto giusto al momento giusto, quindi non crediamo in un solo sistema di gioco”. Poi il tecnico ha parlato di Mota: “Dany ha fatto una grande partita sotto tutti i punti di vista. Abbiamo difeso da squadra, non volevamo subire gol e soprattutto abbiamo avuto pazienza”. Sugli obiettivi: “Mi viene in mente una sola cosa che mi disse Berlusconi: ‘Bisogna sempre pensare in grande’ e me la sono sempre portata dentro perché sono ambizioso. Vogliamo continuare così e lavorare con umiltà e sacrificio”. In chiusura le emozioni nel giocare a casa: “Oggi è stata emozionante perché c’era la mia famiglia sugli spalti a seguirmi, ma voglio spezzare una lancia a favore della Salernitana perché i tifosi sono stati incredibili nonostante le difficoltà. Mi dispiace vederla in queste condizioni e spero da ex calciatore che possa rialzarsi presto”. LEGGI TUTTO

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    D’Aversa, conferenza Lecce-Inter: “Non credo nell’impossibile. Dobbiamo…”

    Il Lecce è chiamato a dare una svolta dopo i recenti risultati: 7 sconfitte nelle ultime nove gare, ultima vittoria nel 3 a 2 del Via del Mare contro la Fiorentina. Un momento non proprio positivo per i salentini che in questo turno affronteranno la capolista Inter. Non la miglior formazione con cui giocare in questa situazione, ma D’Aversa in conferenza ha detto: “Non credo nell’impossibile nel calcio”.

    Lecce-Inter, conferenza D’Aversa

    Roberto D’Aversa ha analizzato la prossima gara contro l’Inter: “Affrontiamo una squadra che viene da nove vittorie consecutive. I numeri del 2024 sono importanti, può sembrare impossibile fare risultato ma io non ci credo. Qualche aspetto positivo c’è: giochiamo in casa ad esempio. Dobbiamo cercare di mettere in difficoltà una squadra che ha giocato una gara di Champions. C’è sempre qualcosa da perdere. Dobbiamo dare il massimo e vedere come vanno le cose”. Poi il tecnico è tornato sulle ultime sconfitte: “Il Bologna sta dimostrando di essere una grande squadra. Son partite legate agli episodi. Al Dall’Ara abbiamo avuto occasioni clamorose che non abbiamo concretizzato. Con il Torino non ci è stato dato un rigore e poi alla fine queste cose indirizzano le partite”. Poi sui singoli: “Pierotti migliora allenamento dopo allenamento, ma ha bisogno di tempo per ambientarsi. Banda è recuperato, vedremo se potrà partire dall’inizio. Difesa? Baschirotto non avrà problemi, su chi lo affiancherà ho due solizioni, sceglierò domani”. In chiusura sui dubbi di formazione: “Sempre i soliti perché i ragazzi si allenano al massimo”.  LEGGI TUTTO

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    Dionisi, futuro Sassuolo: “Uniti e vivi, ma le valutazioni non spettano a me”

    Il Sassuolo è sempre più in crisi e al terz’ultimo posto dove rischia di infilarsi in un baratro in questo finale di stagione. Ennesima sconfitta per i neroverdi quella contro l’Empoli, la quinta nelle ultime sei uscite. La vittoria manca dall’1 a 0 del Mapei contro la Fiorentina, la stessa cornice che dopo il 3 a 2 contro i toscani ha deciso di contestare la squadra e Dionisi. Il tecnico ha parlato al termine della gara: “Mi dispiace per i tifosi, non sono soddisfatti e i primi a non esserlo siamo noi, io e i ragazzi”. 
    Dionisi e il futuro: le sue parole
    Alessio Dionisi ha analizzato a Sky Sport la prova dei suoi ragazzi: “Siamo delusi per come è finita. Dobbiamo toglierci di dossa la precarietà con cui affrontiamo certe situazioni e commettiamo errori specialmente in queste gare fondamentali per la salvezza. C’è da recuperare ciò che non si è visto contro l’Empoli: determinazione, volontà, spirito di sacrificio”. Poi sul futuro: “Se i risultati non arrivano noi allenatori siamo sempre in discussione e questo lo so bene. Ma vedo una squadra unita e viva altrimenti alzerei la mano. Poi le valutazioni non le faccio io, ma ho la volontà di andare avanti”. In chiusura ha parlato del recupero di Berardi: “E’ pronto al rientro in campo ma non con la squadra che non sarà a brevissimo. Lui è importante per noi e non solo per l’esperienza. E’ un giocatore di alto che averlo o no fa tutta la differenza, ma anche noi dobbiamo tirare fuori di più dai noi stessi”.  LEGGI TUTTO

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    Pioli ha la cura per il Milan: difesa più bassa

    I numeri della difesa rossonera
    Un dato che si amplifica se si guarda all’intero cammino stagionale, dove in 25 partite di campionato sono 31 i gol subiti e solo nove le gare senza subire reti. In campo internazionale, tra Champions ed Europa League, i rossoneri hanno confermato la permeabilità della loro fase difensiva incassando 8 gol nella fase a gironi di Champions (4 dal Psg, 3 dal Borussia Dortmund e 1 dal Newcastle) ai quali si aggiungono i tre subiti due giorni fa in casa del Rennes per un totale di 11. Infine, in Coppa Italia, le reti al passivo sono tre in due gare, con quelle messe a segno dall’Atalanta che sono costate l’eliminazione dalla competizione.
    Insomma, il computo totale ci dice che dentro la rete milanista sono finiti 45 palloni in 35 gare ufficiali, una media preoccupante di 1,28 gol incassati a partita. Insomma, qua e là all’interno dei 90 minuti, i rossoneri prima o poi vedranno esultare gli avversari per almeno una volta. Un dato preoccupante che deve essere ascritto, in primis, al modo di difendere che Pioli ha scelto di attuare già dalla scorsa stagione.
    Squadra scoperta quando attacca
    Il Milan è una squadra che corre molto in avanti, specie nel tentativo di recuperare il pallone con una pressione iper aggressiva che coinvolge la prima linea offensiva, con Giroud chiamato a essere il primo pressatore quando la palla gravita tra i difensori o tra i piedi del regista della squadra avversaria. Spesso il tentativo di rubare il pallone porta i calciatori rossoneri ad alzarsi su posizioni estreme e se i sincronismi dell’assalto agli avversari non vanno all’unisono, ecco che ci creano delle voragini che ormai sono il punto focale delle manovre offensive di chi affronta il Milan.
    Il famoso 5-0-5, ovvero cinque difendono e cinque attaccano, è un vestito che ha dato frutti più negativi che positivi e questo a prescindere dagli interpreti di chi sta in mezzo al campo. Vero, Kessie e Tonali avevano doti di rottura maggiori, ma se prendiamo come riferimento l’anno dello scudetto, il Milan difendeva in maniera molto meno aggressiva e più compatta, andando a liberare poi la corsa dei suoi esterni – sia alti sia bassi – per andare a ribaltare velocemente il fronte offensivo e, spesso, trovare il gol.
    La cura di Pioli: difesa bassa 
    Oggi, invece, gli attaccanti arrivano poco lucidi sotto porta anche a causa dei compiti difensivi che Pioli chiede ai suoi giocatori e gli errori, spesso sempre gli stessi in termini di concetti, vengono pagati a caro prezzo. Anche il gol dell’1-0 di Bourigeaud del Rennes nasce da una fase difensiva spezzata, dove la palla persa da Bennacer e l’uscita con i tempi sbagliati di Musah non ha dato a nessuno dei due centrali, in particolar modo Gabbia, il tempo di reazione necessario per porre una pezza.
    Il secondo tempo della partita contro il Napoli è la cartina di tornasole di come questo Milan sappia difendere anche più basso. Nonostante abbia ceduto il dominio territoriale agli azzurri, i rischi corsi da Maignan sono stati quelli fisiologici e il campo per ripartire è stato più ampio. Avere giocatori dinamici, specie in mezzo al campo, non garantisce un’aggressione palla efficace.
    Pioli dovrà lavorare su questo aspetto, su un cambio di assetto difensivo che non esponga anche i due centrali a continui uno contro uno a campo aperto. Perché, come successo a Monza, gli avversari poi segnano e le partite si complicano. Tornare al sistema difensivo dello scudetto, forse, sarebbe una buona cosa per limare la fragilità difensiva dell’intera squadra. Perché non sempre si può fare un gol in più degli altri. LEGGI TUTTO