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    Roma, è arrivato Mourinho: “Non mi aspetto niente dal mercato. Frattesi all’Inter? Non sono dispiaciuto”

    Il tecnico giallorosso è tornato nella Capitale, lunedì è in programma il raduno. Ha parlato anche del caso Chiffi: “Volevano facessi le scuse pubbliche”

    José Mourinho è tornato a Roma, pronto a vivere la sua terza stagione in giallorosso. Lo Special One è atterrato intorno alle 14.30 all’aeroporto di Ciampino con un volo da Lisbona, insieme al fedelissimo Nuno Santos. Sorrisi e abbracci con Marco, l’autista del club che lo ha prelevato al suo arrivo, ma soprattutto tanta voglia di parlare. Anche se, almeno per il momento il portoghese preferisce non sbilanciarsi sul mercato che il club di Firedkin sta portando avanti. “Sono sempre pronto” esordisce lo Special One intercettato dai cronisti presenti nello scalo romano, ma quando si tratta di parlare di possibili nuovi rinforzi per la sua squadra il tecnico si trincera dietro un sorriso e risponde serenamente: “Non mi aspetto niente, sono contento di tornare a lavorare. Non ho preferenze su un giocatore in particolare, il mercato non è per me, io penso solo a lavorare. Lunedì mattina alle 8 si lavora. Non penso a niente, io sono un uomo di campo, sono contentissimo”. Dunque nessuna telefonata ad Alvaro Morata o ad altri calciatori: “Non ho parlato con nessuno, solo con i miei giocatori. Morata? Non parlo di mercato. Dispiaciuto per Frattesi all’Inter? No”. L’allenatore non si sbilancia neanche sulla questione del rinnovo contrattuale di Paulo Dybala: “Ci ho parlato, ma come ho fatto con tutti gli altri”.

    Mourinho conferma invece la richiesta – che non ha avuto effetti – di scuse pubbliche da parte della Procura Federale sul caso Chiffi per vedere ridotta la sua sanzione (10 giorni di squalifica e 50 mila euro di ammenda): “E’ vero, me lo hanno chiesto. Non mi sorprende niente, invece che stare in panchina con questo caldo ad agosto sarò tranquillo al fresco”. Nessuna risposta invece riguardo il suo rinnovo di contratto e il presunto incontro con Dan Friedkin che sarebbe andato in scena un paio di settimane fa. Il tecnico infatti, dopo essersi concesso un selfie con una tifosa che lo aveva riconosciuto nel tragitto dal terminal, ha preferito salire in macchina congedandosi con un classico “Ciao ragazzi”. LEGGI TUTTO

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    Lukaku-Inter, dall’Inghilterra: “Il Chelsea chiede 45 milioni di euro”

    I media britannici riportano che i Blues non si accontenteranno di 30 milioni, negoziazioni aperte per il ritorno del belga a Milano

    Trenta milioni non bastano. L’avviso arriva chiaro e forte dall’Inghilterra ed è diretto all’Inter: i media britannici riportano infatti che il Chelsea non è intenzionato ad accettare un’offerta che si aggira intorno quella cifra e, anzi, fissa un prezzo. Per riportare Romelu Lukaku a Milano per la terza volta – a titolo definitivo – servono 45 milioni. La trattativa tra i due club non è ancora entrata nel vivo, ma è come se la pista fosse già calda: la forbice tra domanda e offerta è proprio di 15 milioni ed è lì che gli uomini mercato dei nerazzurri proveranno a trovare la quadra all’operazione già al momento della prima proposta ufficiale.

    Il calciatore non ha intenzione di tornare a Londra e di cominciare il precampionato con Mauricio Pochettino – che ovviamente ha già dichiarato di aspettarlo per il primo allenamento -, ma allo stesso tempo i Blues non vogliono svendere un attaccante pagato oltre 100 milioni soltanto due anni fa. È tutto pronto per il fischio d’inizio. LEGGI TUTTO

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    Due giocatori per ruolo: ecco come potrebbe giocare la nuova Roma di Mourinho

    Già ufficializzati gli arrivi a parametro zero di Aouar e Ndicka, la Roma lavora adesso per l’acquisto sul calciomercato di un centravanti e di ulteriori rinforzi a centrocampo. Mourinho punta ad avere almeno due alternative per ruolo. Ecco la probabile formazione 2023/24 dei giallorossi nel caso in cui riuscissero a concretizzare tutti i nuovi acquisti LEGGI TUTTO

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    Dal rinnovo di Calha al colpo Frattesi: Inter più avanti di tutti sul mercato

    CalhanogluÈ il mese in cui si cucina e confeziona il nuovo contratto di Hakan Calhanoglu. Pedina fondamentale della nuova Inter, destinato a raccogliere definitivamente l’eredita di Brozovic dopo i positivi “provini” nella seconda metà della scorsa stagione, il turco ha “ufficialmente” firmato il rinnovo del contratto mercoledì legandosi all’Inter fino al 2027. Ma l’accordo tra il club, il giocatore e il suo agente, Gordon Stipic, viene raggiunto a fine febbraio. L’accordo è totale, tanto che bastano una stretta di mano e un impegno verbale con la promessa di mettere tutto nero su bianco una volta chiusa la stagione. Detto, fatto. Decisivi la volontà del giocatore e il tempismo della dirigenza, che prospetta al turco un ruolo centrale nella futura Inter proprio mentre Inzaghi lo sta definitivamente consacrando nel ruolo di regista. LEGGI TUTTO

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    Da Lalas a Pulisic e Weah, tutti gli americani nel calcio italiano

    In principio fu il figlio dei fiori. Il primo calciatore americano in Italia fu Alexis Lalas, due stagioni con la maglia del Padova prima di tornare oltreoceano. Il difensore venne notato grazie all’esperienza positiva a Usa 1994, segnò un gol in Coppa Italia contro l’Inter e uno in Serie A contro il Milan campione d’Europa. Un biglietto da visita non male, che gli valse tra l’altro un’auto in premio come miglior statunitense dell’anno alla sua prima stagione. Qualche tempo fa raccontò così la sua esperienza nella penisola in un’intervista alla Gazzetta: “Ero un alieno, non sembrava possibile che suonassi la chitarra oltre a giocare. Comprai un fax enorme e i miei compagni non capivano che mi serviva per comunicare con l’altra parte del mondo. E poi ricordo la sorpresa quando scoprii che esisteva una cosa quasi sacra chiamata schedina. Per non parlare del cibo, ancora ricordo una mozzarella mangiata a Napoli. Sono stati due degli anni più belli della mia vita, con compagni fantastici”. LEGGI TUTTO

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    “Papà, basta col basket”. E il gigante Mavropanos si piazzò in difesa

    Il centrale greco dello Stoccarda, nel mirino della Juve, si impuntò coi genitori che lo volevano cestista. Ha mille passioni e voglia di emergere: “Non ho raggiunto il massimo, posso ancora migliorare in tutto”

    A gennaio l’Inter, ora la Juventus. Il destino di Konstantinos Mavropanos sembra essere legato all’Italia, alla Serie A. In realtà questo ben prima che le italiane si interessassero a lui. Il greco classe 1997, di proprietà dello Stoccarda, ha infatti diversi punti di contatto con il nostro Paese. Appena arrivato in Germania, nel 2020 (quando aveva 22 anni), gli bastarono poche partite per strappare un paragone importante: viene infatti accostato a Lucio, che conquistò tutti sia in Bundesliga che nel nostro campionato. I due si assomigliano per vigore fisico (alto 192 centimetri, pesa poco meno di 90 chili), ma anche per il modo di giocare: le galoppate che Mavropanos fa palla al piede. Veloce, forte fisicamente, quasi imbattibile nel gioco aereo. Un difetto? Un po’ anarchico tatticamente, anche se questo lo rende imprevedibile.  LEGGI TUTTO

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    Inter, continuano i rinnovi: ufficiale De Vrij fino al 2025

    Il difensore olandese resterà in nerazzurro ancora per due stagioni: nei giorni scorsi erano stati prolungati anche Bastoni e Calhanoglu

    Sette giorni senza contratto, ma è stata solo una questione burocratica: Stefan De Vrij resta all’Inter e lo fa firmando un rinnovo di contratto per altre due stagioni, valido quindi fino al 30 giugno 2025. L’olandese aveva in realtà trovato l’accordo con il club già in primavera, ma – come per Alessandro Bastoni e Hakan Calhanoglu -, l’ufficialità è arrivata solamente a sessione di calciomercato iniziata. La sottile differenza è che il contratto del difensore era scaduto lo scorso 30 giugno e quindi, di fatto, il calciatore è rimasto senza squadra per una settimana.

    De Vrij era arrivato a Milano a parametro zero dalla Lazio nell’estate del 2018 e ha disputato 203 partite in nerazzurro, vincendo 5 trofei. “Ciao tifosi nerazzurri – le parole di De Vrij -, sono felice di continuare a difendere questi colori. Ci vediamo a San Siro, forza Inter!” LEGGI TUTTO

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    Focus tecnico difesa, linea a 3 o a 4? La Serie A si spacca a metà

    Conta l’interpretazione: Atalanta e Roma difendono a tre, ma sono agli antipodi quanto a strategia. Nell’emergenza si aggiunge un difensore e chi si schiera a quattro tende alla costruttività

    Difesa a tre o difesa a quattro, una guerra di religione calcistica, arricchita da variazioni, contaminazioni e ripensamenti. Oggi il quadro della Serie A restituisce una parità assoluta, 10 squadre con la linea a tre e 10 con la linea a quattro, senza dimenticare che la tre può evolvere o involvere, dipende dai punti di vista, in un dispositivo a cinque. Anzi, sotto pressione una catena a tre è sempre a cinque. Dieci a dieci, forse tra un paio di mesi l’equilibrio salterà, ma oggi la foto è questa.  LEGGI TUTTO