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    Lukaku, c’era una volta l’anti-Juventus

    Due strappi con il Chelsea, il doppio sgarbo all’Inter, l’incapacità di legarsi fino in fondo a un club e di mantenere la parole data. E adesso “mai mai mai” lo dicono i tifosi nerazzurri

    A mor ch’a nullo amato amar perdona e per favore perdona anche il centravanti smemorato che un attimo fa in un tripudio di punti esclamativi giurava che mai mai e poi mai e invece torna indietro, fa una clamorosa inversione a U che si sentono le gomme stridere sull’asfalto della Milano-Torino e ci dà la conferma – ma ne avevamo bisogno? – che questo è il (calcio)mercato bellezza. Giurin giurello, succedeva quando Romelu Lukaku, era la fine del 2021, sfoderava dal suo repertorio l’espressione più decisa e faceva sapere urbi et orbi che: “Se dovesse arrivare una proposta dalla Juventus o dal Milan non ci andrei mai!”.  LEGGI TUTTO

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    La Juve su Lukaku? Non serve la lezione degli ultimi top che hanno fatto flop

    L’interessamento per il belga stride con l’esigenza di svoltare dopo i fallimenti con Di Maria, Paredes e gli altri costosi big

    A Giuntoli vanno fatti i complimenti. Per l’eleganza con cui si è presentato, omaggiando la sua vecchia società e dimostrando che le parole hanno ancora un senso anche in un mondo spesso avvelenato come quello del pallone, e per la trasparenza con cui ha definito (!) la strategia della Juve: tutti, o almeno i più bravi, sono incedibili. A meno che – e qui le cose cambiano radicalmente – non arrivi l’offerta giusta. Come dire – rivelando, in un inedito assoluto, l’enigma del giallo alla prima pagina del libro – che per Vlahovic, per Chiesa, via via per tutti gli altri, bisogna solo aspettare le risposte del mercato.  LEGGI TUTTO

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    Baroni: “Aggressività, dinamismo e idee: così il mio Verona proverà a stupire”

    Il nuovo tecnico dell’Hellas: “Modulo? Non è importante, conta come giochi. In campo per far gol, non per difendere”

    Dal nostro inviato Fabio Bianchi
    19 luglio

    – mezzano di primiero (tn)

    B idoni volanti, cartelloni sradicati, il Verona Village in panne. Un vento da paura sembra annunciare tempesta, ma poi tutto si risolve in una placida pioggia e nell’allenamento saltato, coi giocatori che scherzano e Marco Baroni che li guarda come un papà i figli. È chiamato a dare all’Hellas una stagione serena, dopo la tempesta finita nella quiete dopo lo spareggio salvezza.  LEGGI TUTTO

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    Onana: “Inter, tornerò! Io pazzo come te e nerazzurro sempre. Questo non è un club ma un sentimento”

    Il portiere camerunese prima di partire per Manchester: “Ho trovato davvero una famiglia: l’Inter è un modo di stare al mondo… Handanovic? Mi ha aiutato tanto e gli dico grazie”

    N on poteva essere scontato, lineare, banale neanche il momento dell’addio: a Milano André Onana ha rovesciato la logica, nella porta dell’Inter ha usato più i piedi che le mani. Così già ieri avrebbe dovuto lasciare l’Italia per una nuova vita inglese partendo da Torino, ma il suo aereo notturno per Birmingham sul più bello è rimasto sulla pista. Poco male, a Manchester lo aspetteranno qualche ora in più per fare le visite, firmare il quinquennale con lo United, poi vivrà giusto di fronte a Guardiola. L’Inter, che lo ha preso a zero con un’intuizione arguta, guadagna 55 milioni, ma sa che difficilmente rimpiazzerà quel tesoro di carisma, talento e follia: dove troverà mai un portiere che abbia il fegato di dribblare Haaland in una finale? Un attimo prima di richiudere la valigia piena di ricordi, Onana parla dell’amata che lascia: “L’Inter è un sentimento, per questo resta dentro”, dice con voce emozionata. LEGGI TUTTO