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    Morata con Giroud? Sì, ma a certe condizioni. Alvaro, suggestione trequarti

    I due hanno giocato insieme già al Chelsea e potrebbero rifarlo in caso di necessità, ma il Milan di base rimarrà con un sistema di gioco a una punta sola. Lo spagnolo, però, potrebbe agire anche da regista offensivo e magari da vice Leao…

    Il punto di partenza è che non sarebbe una novità. Alvaro Morata ha già condiviso lo spogliatoio e un pezzo d’attacco con Olivier Giroud. Salto indietro ai tempi del Chelsea, da gennaio 2018 a gennaio 2019. In queste ore torna d’attualità il tema di un’eventuale convivenza, con il Milan che ha deciso di puntare sullo spagnolo per dare a Pioli un altro “9”. Ma oggi come giocherebbe Morata in rossonero? LEGGI TUTTO

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    Lazio, ecco la nuova maglia: celebra lo scudetto del ’74, a 50 anni dalla vittoria

    Sono state presentate le nuove divise per il prossimo campionato e si ispirano a quelle dello scudetto della squadra di Maestrelli

    Un tour di Roma. Nella tarda mattinata di venerdì la Lazio ha presentato le maglie per la stagione 2023-24. Le nuove divise vogliono richiamare quelle di 50 anni fa esatti (1973-74), quando i biancocelesti vinsero il loro primo storico scudetto guidati da Tommaso Maestrelli. Svelate la prima e la seconda maglia: quella casalinga è celeste con collo a V, quella da trasferta, invece, sarà blu navy. La terza dovrebbe avere una base bianca con rifiniture celesti. Per quanto riguarda la Champions League, invece, la Mizuno sta ideando un completo nero. Ma verranno presentate solo nelle prossime settimane.

    l’evento e le reazioni—  Lazio e Mizuno hanno organizzato una serie di iniziative in giro per la Capitale per promuovere l’uscita delle nuove divise. Quattro gli appuntamenti, in luoghi diversi del centro: il Lazio Style di via di Propaganda (vicino a Piazza di Spagna), il Pantheon, Piazza Navona e Fontana di Trevi hanno fatto da cornice all’iniziativa. A mostrare al popolo biancoceleste le nuove magliette sono stati Ciro Immobile, che indossava quella celeste, e Nicolò Casale, al quale invece è stata affidata quella blu. La Lazio, con un comunicato sul sito ufficiale, ha sottolineato che per celebrare la ricorrenza del primo scudetto “le maglie della prossima stagione sono ispirate a quella iconica squadra guidata da Tommaso Maestrelli”. In realtà, benché i tifosi abbiano ampiamente apprezzato i disegni, emerge anche una certa perplessità sulla realizzazione dell’idea: colletto a V e bordini bianchi a parte, la maglietta, specie per la tonalità del celeste, è lontana da quella del 1974. Non solo: nella serata di giovedì erano circolate alcune foto nelle quali erano ritratte le divise. Il club aveva quindi pubblicato sui social un post con una foto di Bob Woodward e Carl Bernstein, i cronisti del Washington Post che 40 anni fa costrinsero alle dimissioni il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, svelando lo scandalo Watergate. L’immagine era accompagnata dalla scritta “Saranno biancocelesti? Non possiamo escluderlo. Due anni fa il giorno prima erano verdi…”. Si faceva riferimento a uno scherzo fatto due anni fa dal marketing biancoceleste che fece circolare la notizia che le divise sarebbero state verdi. In realtà erano eco-sostenibili, cioè green. Questa volta però le anticipazioni erano vere, e hanno spiazzato e infastidito la società. LEGGI TUTTO

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    La sfida dei quarantenni: da Motta a Palladino, attacco ai maestri della panchina

    In Serie A Gilardino unico debuttante, Zanetti e Dionisi quasi veterani: idee e freschezza per ribaltare le gerarchie dei tecnici

    ue giorni fa Alberto Gilardino ha compiuto 41 anni: auguri. Già nascere nel giorno di Italia-Brasile 3-2, anno 1982, Mondiale di Spagna, è un buon auspicio. Poi l’attaccante vi ha aggiunto il suo titolo di campione del mondo, tatuandoselo addosso nel 2006, in Germania. Adesso, nella sua nuova fase di rapporto con il calcio, Gilardino è pronto a debuttare da allenatore in Serie A: sulla panchina del Genoa si accomoderà così l’unico esordiente del prossimo campionato.  LEGGI TUTTO

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    Roma, annullata la tournée in Asia. Si va in Portogallo

    Il club giallorosso non andrà nemmeno a Singapore, vista l’inadempienza dei coreani. Per il terzo anno di fila, estate nella terra di Mourinho: si parte il 26

    Per la terza estate consecutiva la Roma è pronta a volare in Portogallo, più precisamente in Algarve. Dopo la fregatura rifilata ai giallorossi dall’agenzia che aveva organizzato due amichevoli in Corea del Sud – annullate a causa del mancato pagamento di circa 3 milioni che sarebbero dovuti entrare a Trigoria – il club dei Friedkin si è mosso per trovare il più velocemente possibile una meta alternativa. E ancora una volta la scelta è caduta sul Paese di José Mourinho e Tiago Pinto, dove Pellegrini e compagni avevano già svolto parte delle ultime due preparazioni atletiche estive. 

    programma—  Stavolta invece non dovrebbe trattarsi di un vero e proprio ritiro, bensì di una settimana in cui lo Special One e il suo staff testeranno il livello di preparazione della squadra giocando un paio di amichevoli (c’è ancora massimo riserbo sui possibili avversari). La spedizione in terra lusitana – non è ancora stata annunciata ufficialmente dalla Roma – partirà il 26 luglio. Nel frattempo il club giallorosso ha scelto di rinunciare anche al viaggio a Singapore – dove avrebbe affrontato il Tottenham in amichevole – dal 22 al 26 luglio: saltati gli impegni in Corea del Sud infatti, la dirigenza romanista ha deciso di evitare anche la prima parte della mini tournée che si sarebbe dovuta svolgere in Asia. Nel frattempo al Fulvio Bernardini è tutto pronto per l’inizio della nuova stagione. Tra sabato e domenica i tesserati giallorossi svolgeranno le visite mediche per conseguire l’idoneità sportiva, mentre l’appuntamento a Trigoria è fissato per lunedì mattina, quando Pellegrini e compagni si ritroveranno nel quartier generale giallorosso per i primi test fisici. Il rientro di Mourinho nella Capitale invece è previsto per domani. LEGGI TUTTO

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    Lukaku e Osimhen: quando il centravanti vuol dire scudetto

    Il belga è ancora del Chelsea, il nigeriano piace alle big ma costa tantissimo: se Inter e Napoli ripartono con loro, sono le favorite

    L’estate di due centravanti. Romelu Lukaku trascorre le ferie in un limbo, sospeso tra Chelsea e Inter. In realtà Lukaku oggi è a tutti gli effetti un giocatore del Chelsea, la parentesi annuale all’Inter è terminata. Marotta e Ausilio lavorano per riportarlo a Milano in via definitiva, magari un acquisto postdatato, un prestito con obbligo di riscatto nel 2024, ma non è un’operazione semplice, ballano almeno 30-40 milioni. Victor Osimhen ha passato le vacanze nella sua Nigeria, fresco di scudetto. Non è a bagnomaria come Lukaku, “appartiene” al Napoli e il suo procuratore tratta per allungare il contratto, ma non si può escludere nulla, sul mercato dopato dai milioni sauditi e della Premier League. Aurelio De Laurentiis ha fissato un prezzo provocatorio per Osimhen, 180 milioni, un modo per proclamarne l’incedibilità, però che cosa succederebbe se qualcuno si presentasse con un’offerta da 150 o anche 120 milioni, comunque tantissimi quattrini? Sarebbe difficile resistere alla tentazione di rifiutare una montagna di soldi. E qui sta il punto tecnico della questione. Senza Lukaku e Osimhen l’Inter e il Napoli si indebolirebbero? La risposta è sì, perché non sarebbe facile azzeccare la scelta dei sostituti. LEGGI TUTTO