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    Materiali riciclati, stile minimal e scollo a V: il nuovo kit della Roma tra passato e futuro

    Adidas: “Siamo entusiasti di poter scrivere insieme un nuovo capitolo del club e realizzare set che definiranno un’epoca”

    Il nuovo accordo tra Roma e Adidas è ufficialmente iniziato. E da oggi per i tifosi giallorossi sarà possibile acquistare il kit per le gare casalinghe prodotte dal colosso tedesco. Dopo il comunicato diramato dal club dei Friedkin e dall’azienda specializzata in abbigliamento sportivo, stamattina è stata svelata la prima maglia che Pellegrini e compagni indosseranno all’Olimpico durante la prossima stagione. Il nuovo sodalizio è stato fortemente voluto da Michael Wandell, Chief Commercial and Brand Officer della Roma: “Come Club, lavoriamo costantemente per trovare il giusto equilibrio tra il vecchio e il nuovo, l’antico e il moderno. Il ritorno della nostra partnership con Adidas e il lancio di questo kit ci permettono di guardare indietro e onorare i più grandi campioni della storia del nostro club, in uno stile che allo stesso tempo racconta le nostre ambizioni per il futuro”. Entusiasta anche Nick Craggs, Global Football General Manager di Adidas: “L’AS Roma è un club dalla lunga tradizione, caratterizzato da una cultura iconica, che ha affascinato generazioni di tifosi. Siamo entusiasti di collaborare con il Club e i suoi fan per scrivere insieme un nuovo capitolo della loro storia e realizzare dei set che definiranno un’epoca”.

    I dettagli del nuovo kit—  L’ home-kit prodotto da Adidas, prende ispirazione dagli anni 90 e nello specifico dalla stagione 1992-93 proprio per celebrare il ritorno del marchio a tre strisce sul materiale tecnico della Roma a trent’anni dall’ultima volta. La scelta del design è ricaduta su uno stile ‘minimal’, con una base in rosso pompeiano e dettagli in giallo ocra. Sul petto non ci sarà il classico stemma del club ma il “lupetto” disegnato nel 1978 da Piero Gratton, sul lato opposto – ovviamente – spicca il logo Adidas. Per il colletto invece è stata scelta una forma a V – con rifiniture gialle su sfondo rosso – in più nel retrocollo campeggia la frase “Daje Roma daje”, un dettaglio dedicato alla passione del popolo romanista. A completare la prima divisa – prodotta con materiali riciclati al 100% – ci sono naturalmente anche pantaloncini e calzettoni, rigorosamente rossi con finiture in giallo. Oltre alle divise per la prima squadra, Adidas produrrà i kit utilizzati da tutte le formazioni giallorosse: maschile, femminile, giovanili e Esports. LEGGI TUTTO

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    Atalanta, con Bakker e Kolasinac è rivoluzione a sinistra

    Rivoluzione a sinistra. L’Atalanta “raddoppia” sull’out mancino e cala il bis con due rinforzi nati il 20 giugno, anche se a tredici anni di distanza. Uno è il promettente laterale Mitchel Bakker, in arrivo dal Bayer Leverkusen e virtuale erede di Robin Gosens sulla fascia nerazzurra; l’altro invece è l’esperto Sead Kolasinac, svincolatosi dal Marsiglia, che può giocare in due ruoli, centrale o esterno, e approda alla Dea per fare il braccetto sinistro nella difesa a tre di Gian Piero Gasperini. Entrambi sono attesi oggi a Bergamo per visite mediche e firma sul contratto. 

    bakker—  Giovane di prospettiva e in cerca della consacrazione definitiva, Bakker ha caratteristiche da Atalanta: fisico importante (un metro e ottantacinque) e attitudine a coprire tutta la fascia. Classe 2000, 23 anni appena compiuti, l’esterno olandese è figlio d’arte: suo papà, Edwin, è stato attaccante in patria (al Groningen) negli Anni Novanta. Il neo atalantino vanta un profilo internazionale (15 presenze in Champions League), un curriculum di livello (con trascorsi prima all’Ajax, poi al Psg) e una bacheca abbastanza nutrita (con un campionato, due supercoppe e tre coppe vinte in Francia). Nel 2022 ha giocato (e perso) gli ottavi di Europa League contro l’Atalanta, mentre quest’anno è stato eliminato in semifinale dalla Roma. Bakker è approdato al Bayer Leverkusen nel 2021 (a titolo definitivo) per avere maggiore continuità di impiego e nell’ultima Bundesliga ha collezionato tre gol e due assist in 28 presenze (campionato chiuso al sesto posto in classifica, con qualificazione in Conference). A marzo però ha saltato la gara contro l’Hertha Berlino per motivi disciplinari. Si è svegliato tardi, arrivando in ritardo ad allenamento, e così mister Xabi Alonso l’ha mandato in tribuna nella partita successiva, come raccontato dai media locali. Nel complesso Bakker ha caratteristiche simili a quelle di Gosens e idealmente va a ricoprire il posto lasciato vuoto dal tedesco, partito per l’Inter un anno e mezzo fa. In questo modo l’Atalanta evita l’adattamento a sinistra di uno tra Joakim Maehle e Davide Zappacosta, come del resto avvenuto nel recente passato, dal momento che degli esterni a disposizione di Gasperini nella scorsa stagione solo il giovane Matteo Ruggeri è mancino. Bakker lascia il Bayer visto che a Leverkusen è appena arrivato Grimaldo dal Benfica e in rosa c’è anche Sinkgraven, entrambi candidati per un posto a sinistra. Tra le squadre che si sono fatte avanti per l’olandese il Werder Brema sembrava la favorita ma alla fine l’Atalanta ha bruciato la concorrenza. Costo del cartellino: dieci milioni. E contratto di quattro anni per Bakker, che nei piani di Gasperini farà appunto l’esterno a tutta fascia, con la possibilità di essere adattato, all’occorrenza, nella difesa a tre.

    kolasinac—  Il nuovo jolly dell’Atalanta ha un soprannome familiare a Bergamo. “Tank”, ovvero carro armato, versione inglese del nomignolo di una delle leggende del club, il “Tanque” German Denis, l’attaccante argentino che ha segnato 56 reti nerazzurre tra 2011 e 2016. Sead Kolasinac, 30 anni appena compiuti, è un mancino che può giocare in due ruoli, centrale o terzino, e alla Dea arriva a zero, da svincolato, al culmine di una carriera da protagonista nei maggiori campionati europei, dalla Premier League alla Bundesliga. La sua famiglia viene dai Balcani. Papà è montenegrino, mamma bosniaca. Kolasinac invece è nato in Germania, a Karlsruhe, dove i suoi si sono trasferiti per costruire un futuro lontano dalla guerra. Figlio di un operaio in una fabbrica della Mercedes Benz, il neo atalantino è attaccato alle proprie origini, tanto che dopo i trascorsi nelle giovanili tedesche (fino all’Under 20) ha scelto di rappresentare la nazionale della Bosnia Erzegovina, diventandone un pilastro (53 presenze) e disputando pure un mondiale, quello del 2014 in Brasile, con Dzeko e compagni. Kolasinac è musulmano e da ragazzino saltava la scuola per andare alle lezioni islamiche alla moschea di Karlsruhe. Inoltre adora i piatti tradizionali cucinati dalla mamma, soprattutto i Sarma (involtini di cavolo) e il Burek (una sorta di torta salata), che sono due must nei Balcani. Cresciuto nel vivaio dello Schalke 04, brucia le tappe e a 22 anni esordisce in Champions League. In poco tempo diventa uno dei big della Bundesliga, nonostante qualche infortunio di troppo, e nel 2017 viene eletto difensore dell’anno. Quell’estate vola in Premier League, all’Arsenal, dove mette assieme 15 assist e 5 gol (in 118 presenze), vincendo anche due supercoppe d’Inghilterra. Nel 2019 finisce al centro delle cronache quando sventa una rapina, a Londra, facendo fuggire a mani nude due malviventi armati di coltello che volevano derubare lui e Mesut Ozil. A gennaio dell’anno scorso si trasferisce al Marsiglia, imponendosi come titolare. Tanto che in questa stagione agli ordini di mister Tudor (allievo di Gasperini) ha raggiunto il suo record di gol: 4 in 33 partite disputate nell’ultima Ligue 1, chiusa al terzo posto, con tanto di qualificazione in Champions. Ora Kolasinac arriva a Bergamo da svincolato, pronto a firmare un contratto di due anni con un’opzione per il terzo. All’Atalanta porta esperienza internazionale, personalità e forza fisica. Dalla sua anche la carta della duttilità: preso per fare il braccetto mancino, nella difesa a tre, può giocare anche da esterno sinistro e pure da mediano. LEGGI TUTTO

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    Cannavaro ci crede: “Napoli da bis, gioca a memoria e Kvara è più forte”

    Il campione del mondo: “Spalletti è unico. Spero che Garcia faccia muovere bene la squadra mostrando ai tifosi un calcio divertente. Ma attenti all’Inter…”

    Fabio Cannavaro è diventato un affezionato spettatore del Maradona. “Perché il Napoli dell’ultima stagione è stata una macchina perfetta. Troppo più forte degli altri. Calcio moderno, idee nuove. Strapotere fisico, tecnico e tattico. Con Spalletti automatico vedere i terzini costantemente dentro il gioco: posizione più innovativa di Guardiola, Arteta o De Zerbi. E poi una riconquista palla sempre veloce”.  LEGGI TUTTO

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    Mercato in ritardo e quell’avvio in A… Milan, si fa sempre più dura

    Pioli deve ricostruire l’intero centrocampo. Mancano pochi giorni al raduno e i rossoneri non hanno una rosa all’altezza delle big

    chiedono la stella, come si sta preparando a un anno decisivo? E Allegri? Già Allegri, chissà come starà vivendo questa estate di grandi cambiamenti. E Mourinho? Oh, sarà finalmente più sereno dopo gli annunci di Aouar e Ndicka? E Sarri? Avrà gli acquisti che gli sono stati promessi? È straordinario, per farla breve, come finiscano per fare notizia certi allenatori, che hanno la fortuna e il merito di stare sempre in copertina.  LEGGI TUTTO

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    Juve, non solo Berardi: tra le alternative ecco Luiz Henrique

    Gioca nel Betis Siviglia, 22enne brasiliano, è andato a segno anche contro la Roma ed e già nel mirino del Napoli 

    La Juve guarda a destra. Dopo l’ingaggio di Timothy Weah dal Lilla, i bianconeri continuano a valutare diversi esterni: da Emil Holm dello Spezia a Timothy Castagne del Leicester fino al campione del mondo Nahuel Molina dell’Atletico. Ma il d.t. Cristiano Giuntoli e il d.s. Giovanni Manna, in questo momento concentrati sullo sfoltimento della rosa (Zakaria, Arthur, McKennie), inseguono anche un’ala offensiva in grado di trasformare il 3-5-2 di base in un 3-4-3. 

    obiettivi juve—  Alla Continassa sono alla ricerca di un mancino tecnico e abile nel dribbling, capace di partire da destra per poi venire a giocare dentro al campo. Il preferito è Domenico Berardi, corteggiato a più riprese tanto da Giuntoli ai tempi del Napoli quanto dai dirigenti bianconeri negli ultimi anni. Una trattativa ancora non c’è, ma il fantasista del Sassuolo è apprezzato per tanti motivi. A partire dall’abitudine a segnare e sfornare assist (13 reti e 7 passaggi decisivi nel 2022-23).

    alternative per allegri—  Ma da Siviglia, sponda Betis, spuntano altri due talenti seguiti dalla Juve. Uno è il 22enne brasiliano Luiz Henrique, a segno anche contro la Roma e già nel mirino del Napoli. E l’altro è il 23enne spagnolo Rodri Sanchez.  LEGGI TUTTO