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    La Serie A si scopre più ricca, ma ora investa sui giovani italiani

    Dall’Arabia e dalla Premier arrivano i soldi. E i nostri migliori talenti scelgono l’estero, come Casadei e Ndour

    E così il calcio italiano è diventato improvvisamente più ricco. Per ora non di talenti, ma di soldi: perché – dall’Arabia e dalla Premier – ne sono arrivati tantissimi. Il problema, come si dice, in questi casi, non è però vendere, ma capire come vengono reinvestiti tutti questi denari. E un dubbio, considerando le prime mosse di questo calcio mercato, non può non esserci. Perché, come si dice in questi casi, l’impressione è che si voglia andare sempre e solo sul sicuro. O almeno su quello che apparentemente sembra sicuro. LEGGI TUTTO

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    Inter-Frattesi si chiude entro 24 ore: accordo verbale con il Sassuolo

    il club di viale della Liberazione ha trovato la formula per convincere i neroverdi, prestito con obbligo di riscatto e contropartita

    È soltanto il quarto giorno ufficiale di calciomercato e l’Inter è pronta a chiudere il terzo colpo dell’estate dopo Marcus Thuram, già ufficiale, e Yann Bisseck, in attesa di visite mediche e firma. Il club nerazzurro ha infatti trovato l’accordo verbale con il Sassuolo e porterà a Milano Davide Frattesi, battendo sul tempo l’agguerrita concorrenza. Il centrocampista arriverà alla corte di Simone Inzaghi con la formula del prestito con obbligo di riscatto fissata a 25 milioni di euro, più la contropartita tecnica che risponde al nome di Samuele Mulattieri, reduce dalla promozione con il Frosinone, che farà il percorso inverso. Valutazione totale dell’operazione: 33 milioni.

    riso conferma—  All’uscita dalla sede dell’Inter, il procuratore di Frattesi, Giuseppe Riso, ha confermato come l’operazione sia destinata a chiudersi a breve: “Vicini, siamo molto vicini. Le società troveranno loro l’accordo, dettagli credo. Grande soddisfazione? Sì, Davide ci teneva tanto, ora le società finiscono le ultime cose e poi diamo l’ok finale. Ha sempre voluto essere nerazzurro”. LEGGI TUTTO

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    Juve, è ufficiale Toniolo: sesto acquisto per le Women

    Scatenata sul mercato la Juventus Women che ha chiuso il suo sesto innesto in queste settimane. Il ds Braghin ha trovato l’accordo con Ilaria Toniolo, portiere che nell’ultima stagione ha giocato in B con il Cittadella dove ha sfiorato la promozione nella massima serie. 
    La nuova calciatrice bianconera si va ad aggiungere alle altre che il club ha ufficializzato negli scorsi giorni: Cafferata, Garbino, Palis, Lindsey Thomas, Sliskovic e il ritorno di Melissa Bellucci. Oltre a loro nella giornata di ieri, lunedì 3 luglio, ha rinnovato il suo contratto anche Cecilia Salvai.
    Juventus Women, comunicato Toniolo
    Di seguito il comunicato della Juventus: “Un altro volto nuovo in casa Juventus Women: è ufficiale, infatti, il passaggio in bianconero di Ilaria Toniolo. Firma un contratto fino al 30 giugno 2025. Portiere, classe 1997, di Camposampiero (provincia di Padova) arriva a titolo definitivo dopo l’esperienza in Serie B al Cittadella dove nell’ultima stagione ha recitato un ruolo da protagonista tra i pali, accarezzando anche il sogno promozione, sfumato soltanto nelle ultime giornate di campionato. Abbiamo parlato della sua ultima, felice, esperienza in Veneto, ma nelle stagioni precedenti Ilaria ha indossato la maglia di diverse squadre, tra cui quella dell’allora AGSM Verona, esordendo in Serie A nella stagione 2014/2015 e laureandosi, appena diciottenne, campione d’Italia proprio con la formazione scaligera. Quella appena citata, di fatto, è stata la stagione più importante per Toniolo che, infatti, nel gennaio 2015 viene convocata a Coverciano per uno stage in vista di un possibile inserimento in rosa nella Nazionale italiana Under 19 in vista della Fase Élite dell’Europeo di categoria. Nel novembre 2016, poi, viene inserita per la prima volta nella lista delle giocatrici convocate in Nazionale maggiore, in occasione del torneo internazionale “Manaus 2016″. Esperienze, queste, di grande prestigio e importanza nel suo percorso di crescita. Grandi emozioni azzurre, in realtà, le aveva vissute già in Under 17. Bronzo sia agli Europei che ai Mondiali nel 2014, in una Nazionale capitanata da Lisa Boattin, da oggi sua compagna di squadra. Il percorso ora si arricchisce di una nuova e stimolante avventura, quella in bianconero, per continuare a crescere e a migliorare giorno dopo giorno. Benvenuta, Ilaria”. LEGGI TUTTO

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    Juventus, per Giuntoli prima visita alla Continassa

    L’ex d.s. del Napoli è arrivato in tarda mattinata e ha visitato la struttura. Pranzo con Francesco Calvo

    Le prime ore di Cristiano Giuntoli alla Continassa sono state di puro contatto con il mondo Juve. Si tratta del primo dirigente che giunge sotto la Mole trovando la nuova struttura del club fatta e finita, a differenza dei suoi predecessori che l’hanno vista nascere negli anni di costruzione. L’ex direttore sportivo del Napoli è arrivato nella tarda mattina, utilizzando un ingresso secondario, non consentendo così ai cronisti presenti di testimoniare il suo ingresso: l’ufficialità della nomina a neo responsabile dell’area sportiva bianconera è attesa prima del week end. 

    colloqui e presentazioni—  Nessuna riunione operativa, solo saluti e prime presentazioni con dirigenti e dipendenti della società. Dopo aver visitato le strutture all’interno del centro sportivo (campi di allenamento, palestra e uffici della sede istituzionale) Giuntoli si è fermato a pranzo con Francesco Calvo al J Hotel, nell’area riservata ai tesserati e dunque non accessibile ai tifosi. Assenti Gianluca Ferrero e Maurizio Scanavino, che avrà comunque modo d’incrociare nei prossimi giorni. Mentre con Max Allegri, che trascorre in montagna le sue ultime giornate di vacanze, i contatti telefonici sono ormai frequenti dal fine settimana scorso: dall’idea di squadra alle strategie di mercato, ci sono confronta ormai su ogni aspetto. Da lunedì prossimo saranno entrambi operativi alla Continassa. LEGGI TUTTO

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    Rivera, Ozil e un mare di no: il mondo di ‘Laki’ Samardzic

    Dopo due stagioni all’Udinese il centrocampista tedesco è pronto a un altro salto. Ed è un ragazzo che nella vita non ha mai avuto paura di prendere decisioni importanti

    Un paio di foto all’ombra del Duomo, una passeggiata in Galleria mischiato tra i turisti. “La città è bella, però è ancora troppo grande per me”. Nel gennaio 2020, Laki Samardzic prese un volo per l’Italia insieme a mamma e papà. Il suo nome non era ancora finito sulle prime pagine dei giornali e la presenza di Lazar sulle sponde del Naviglio passò quasi inosservata. Il tour dei monumenti, però, rappresentava un semplice contorno. LEGGI TUTTO

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    D’Amico, oltre 2.000 persone ai funerali. Lotito: “Un esempio per il futuro”

    Danilo Cataldi, unico presente dell’attuale rosa della Lazio: “Ha rinunciato a tanto pur aiutare il club”

    Oltre duemila persone presenti per Vincenzo D’Amico. Roma si è fermata per salutare uno dei giocatori che, fra gli anni 70 e 80, più di tutti ha fatto sognare i tifosi. Vincenzo D’Amico era una bandiera della Lazio, che ha rinunciato a offerte più ricche e professionalmente allettanti, per aiutare il club negli anni più difficili della propria storia. Fu lui a salvare la Lazio dalla retrocessione in C.

    l’addio—  “Quella di Vincenzo è una grave perdita – ha detto il presidente Lotito -. D’Amico ha fatto la storia del nostro club entrando nel cuore dei tifosi. È stato un punto di riferimento. Volevo essere presente perché la nostra storia non deve essere dimenticata. Deve restare un esempio anche per il futuro, per l’attaccamento che ha sempre dimostrato. Io credo che anche nel calcio di oggi sia possibile avere bandiere come lo è stato lui. Ma il ragionamento dei tesserati non deve essere legato solo al denaro. Devono trionfare i valori dello sport”.

    Anche Danilo Cataldi, unico calciatore della rosa attuale presente ai funerali, ha mandato un pensiero a D’Amico: “Ha fatto tanto per la Lazio, ci ha insegnato tanto. Questa a volte è una squadra maledetta, sono tanti ad essersene andati troppo in fretta. Ha rinunciato a tanto pur di tornare e aiutare la Lazio in un momento di grande difficoltà. Ha fatto qualcosa di irripetibile. La gente che viene allo stadio oggi probabilmente lo fa perché amava quelli della sua generazione”. Presenti, oltre ai giocatori dell’epoca, anche Angelo Peruzzi e Nicola Pietrangeli. A celebrare la funzione è stato padre Vittorio, nato in provincia di Latin (città della quale era originario D’Amico), che in passato ha celebrato la messa funebre in occasione del rientro delle spoglie di Giorgio Chinaglia e anche altri membri di quella Lazio. A trasportare la bara anche Massimo Maestrelli, figlio di Tommaso, l’allenatore con il quale D’Amico vinse lo scudetto nel 1974. LEGGI TUTTO

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    Arthur: ” Ho un contratto con la Juve, ma vedremo. No all’Arabia, tornerei in Liga”

    Il futuro di Arthur Melo è tutto da definire. Tornato alla Juventus dopo la disastrosa stagione in prestito al Liverpool, condizionata da un altro grave infortunio, il centrocampista brasiliano è alla ricerca di una nuova squadra da cui ripartire. Ecco il suo momento vissuto tramite le sue parole, in una lunga intervista a Mundo Deportivo.LIVERPOOL E IL RITORNO ALLA JUVE – “Penso di essere stato un po’ sfortunato, ma è passato e mi sento molto meglio di allora. Voglio davvero giocare di nuovo e cercare il mio livello più alto come giocatore”.QUEL CHE NON UCCIDE, FORTIFICA – “Sì. Penso di aver imparato molto. Quando esci dalla tua comfort zone impari ancora di più. Devi evolverti in qualche modo e l’infortunio mi ha aiutato a farlo”.L’AVVENTURA AL BARCELLONA – “È stata molto bella. La città è incredibile ed è un club di cui conservo ottimi ricordi. Ho vissuto momenti molto felici e i ricordi sono tutti positivi. Un peccato sia durata solo due anni? Sì, sono partito quando stavo per affrontare la mia terza stagione e quindi avevo più esperienza rispetto a quando sono arrivato dal Brasile, ovviamente. Nonostante sia un campionato importante, quello brasiliano non può essere paragonato a quello spagnolo. Penso che a quel tempo ero già adattato al 100% ed ero migliore come giocatore, con più sicurezza. Ho anche bei ricordi”.TIFOSO DEL BARCELLONA? – “Sì, naturalmente. Non devo nasconderlo. Mi piace come giocano, mi piace guardare le loro partite e provo molto affetto per il Barça”.TORNARE AL BARCELLONA? – “Nel mondo del calcio può succedere di tutto. Ho vissuto momenti molto belli qui e il suo stile di gioco mi favorisce”.COME E’ CAMBIATO RISPETTO AI TEMPI DEL BARCELLONA – “Quando sono arrivato al Barça ero troppo giovane. Forse non ero abbastanza maturato per affrontare certe sfide che avevo. Ora sono un giocatore molto migliore rispetto a quando sono arrivato al Barça. Mentalmente, fisicamente e anche per come capisco il calcio. Oggi sento di avere molta più esperienza e ne vale la pena per la mia vita. A livello personale, aver vissuto momenti difficili mi ha fatto imparare molte cose”.L’IMPORTANZA DELL’ASPETTO MENTALE – “50%. È chiaro che devi lavorare tutto il corpo, ma anche il cervello è un muscolo. Così come lavori le gambe per averle forti, devi lavorare a livello mentale perché quando entri in campo lo fai con tutto il corpo. Devi tenere la testa a posto. Un anno fa ho iniziato a lavorare con un ‘coach’ ogni settimana ed è una parte essenziale per me. Tornassi indietro nel tempo, direi al me stesso 20enne di iniziare prima? Ovviamente. Se potessi tornare indietro nel passato, inizierei a farlo allora. Ho iniziato un anno fa e ho notato molta differenza. Non solo come atleta, ma come persona. Mi aiuta molto ed è per questo che gli do molta importanza”.CRISTIANO RONALDO – “Come atleta e come persona è spettacolare. Cerca di migliorare ogni giorno. Ricordo che quando ci incontravamo alla Juventus, in sala, lui guardava sempre il resto dei nostri piatti e scherzava su cosa dovevamo mangiare. È molto professionale. Non avevo mai visto prima qualcuno con la sua mentalità. E come giocatore, ci sono i risultati”.CONTRATTO CON LA JUVE FINO AL 2025: I PIANI PER IL FUTURO – “In linea di principio tornerò a Torino, ma il mercato è molto lungo e non sappiamo cosa accadrà. Potrebbe nascere qualcosa di interessante per me e per la Juventus. Ho un contratto e lo rispetto, ma vedremo”.ANDREBBE IN ARABIA SAUDITA? – “No, ho solo 26 anni e credo di poter dare molto di più di quello che ho ottenuto fino ad ora. Voglio tornare a giocare al mio livello migliore, vincere titoli importanti in Europa e tornare nella nazionale brasiliana”.LIGA, SERIE A O PREMIER: IL CAMPIONATO PIU’ ADATTO A LUI – “Penso la Liga. Si punta di più sul possesso palla e si gioca un calcio più tecnico. Ma nei tre campionati ho imparato molto. In Italia ho imparato molto tatticamente e sono migliorato anche fisicamente. E in Inghilterra l’intensità è incredibile, il gioco non si ferma un secondo”.SE CHIAMASSE UN CLUB DELLA LIGA CON ASPIRAZIONI EUROPEE COSA DIREBBE? – “Sì, certo che sarebbe una buona opzione”.IL MANCATO ARRIVO AL VALENCIA – “Sì, dobbiamo sistemare alcune cose. Sono venuto a dire “sì” perché volevo far parte del progetto, ma i club non erano del tutto d’accordo. Alla fine non è andata avanti, ma apprezzo l’interesse che avevano per me in quel momento e sono contento che continuino in Prima Divisione”.BRASILE: TORNARE IN NAZIONALE E’ UN OBIETTIVO, UNA SFIDA O UN’OSSERSSIONE? – “Le tre cose. Ho molta voglia. La prossima stagione è decisiva per la mia carriera”.DOVE SI VEDE NEI PROSSIMI TRE ANNI – “Tornato nella Nazionale brasiliana, mi sono stabilizzato e ho giocato in una squadra importante. Il primo passo è farlo subito e rimanere concentrati. Se lo faccio così, tra tre anni raccoglierò i frutti”. Carica altri LEGGI TUTTO

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    Da Nocerino a Frattesi? Quando il Milan pesca in provincia

    La “pesca” in provincia a volte è benedetta. Perché si tirano su giocatori dai costi magari ancora contenuti, con un rapporto prezzo-qualità allettante. Anzi, siccome bussare alle porte dei grandi club non è sinonimo sicuro di affare riuscito, spesso è cosa saggia volgere lo sguardo all’interno delle realtà più piccole. Il Milan che fa capolino a Sassuolo per Frattesi e a Salerno per Boulaye Dia è un esempio, ma allargando l’orizzonte agli ultimi anni – diciamo dalla stagione 2011-12, quella successiva allo scudetto -, gli esempi non mancano. Antonio Nocerino, per esempio. Diventato celebre per gli 11 gol messi a segno con la gentile assistenza di Ibra. Il Milan lo prelevò dal Palermo per mezzo milione di euro. E’ rimasto in rossonero due stagioni e mezza, mettendo insieme 93 presenze e 13 gol. LEGGI TUTTO