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    Fumata nera per i diritti tv, la Serie A non accetta le offerte

    Il presidente della Lega Casini ha prospettato l’alternativa del canale autoprodotto. Nuovo incontro il 14 luglio, ma c’è tempo comunque fino al 2 agosto

    Proroga. La trattativa privata con i broadcaster per i diritti televisivi “italiani” per il prossimo triennio 2024-2027 (o per il 2024-2029 in base alla nuova possibilità assicurata dal recente intervento legislativo), prosegue. “L’assemblea dei club di serie A ha deliberato di proseguire con la trattativa – ha detto il presidente della Lega, Lorenzo Casini – come previsto dalla linee guida e dal bando”. La negoziazione è circondata da riserbo. “Le buste sono state aperte ma io non dico nulla anche perché non c’è un importo definitivo e le trattative sono in corso”. In pratica, nessun presidente – assicurano in Lega – ha visto gli attuali numeri delle offerte di DAZN, Sky e Mediaset (per le partite in chiaro). Ci si rivedrà il 14 luglio, ma non è detto che in quella data si possa tornare a discutere della questione. Per proseguire con le trattative private c’è comunque tempo fino al 2 agosto, quindi un mese. Casini ha comunque aggiunto sull’ipotesi del canale della Lega che “quest’alternativa è reale. La serie A già oggi produce contenuti. Ci siamo mossi presto proprio perché quest’alternativa è reale. Siamo al momento decisivo”. Si è anche discusso dei rapporti con agenti e procuratori dopo una denuncia della Salernitana. “Il problema riguarda la possibilità di un’invasione della sfera di competenza della società. Si è parlato della possibilità di adottare un codice etico anche con eventuali sanzioni”. LEGGI TUTTO

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    Serie A, il best of dei gol in rovesciata

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    L’Aarhus conferma ufficialmente l’operazione Inter-Bisseck: “Sarà pagata la clausola”

    Il club scandinavo annuncia tramite un comunicato la trattativa con i nerazzurri per il difensore tedesco: operazione da 7 milioni di euro, sarà il secondo acquisto dell’estate dopo Thuram

    Proprio nel giorno in cui si chiude il tira e molla con Marcelo Brozovic, reduce dalla firma con l’Al Nassr, un’altra trattativa si avvicina alla sua conclusione per l’Inter: è quella che porta a Yann Bisseck, difensore tedesco della nazionale Under 21 e attualmente legato all’Aarhus. In realtà una trattativa tra i due club non è nemmeno stata necessaria, perché i nerazzurri hanno capito subito di doversi appellare alla clausola rescissoria prevista nel contratto del giocatore. Si tratta di 7 milioni di euro, che l’Inter ha ottenuto – questo sì con una trattativa – di pagare metà alla volta in due esercizi: un anno fa il calciatore era stato prelevato per meno di 700mila euro dal Mainz dopo una prima stagione in prestito, ora gli scandinavi lo rivenderanno quindi a prezzo più che decuplicato.

    Il comunicato—  “L’AGF A/S ha avviato trattative sostanziali con il club di Serie A Inter – nome completo FC Internazionale Milano – in merito alla vendita dei diritti contrattuali al difensore Yann Aurel Bisseck. Un possibile trasferimento – si legge nella nota della società scandinava – presuppone che il club italiano decida di utilizzare la clausola rescissoria di 7 milioni, a cui si aggiungono costi e indennizzi per l’Aarhus”. Il difensore tedesco sarà presumibilmente il secondo acquisto della sessione nerazzurra di calciomercato dopo l’ufficialità di Marcus Thuram a parametro zero dal Borussia Monchengladbach. Dopo le parole del diretto interessato nelle scorse settimane, il comunicato è l’ennesima conferma della conclusione dell’operazione. Nei prossimi giorni saranno fissate le visite mediche, poi arriverà la firma sul contratto. LEGGI TUTTO

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    L’addio a D’Amico, il sindaco Gualtieri: “Bandiera della Lazio e di un calcio che non c’è più”

    Aperta la camera ardente, domani i funerali a Ponte Milvio. A rendergli l’ultimo omaggio anche il presidente della Figc, Gravina

    Durante tutta la giornata di lunedì è stata allestita a Roma, al Campidoglio, la camera ardente per Vincenzo D’Amico, venuto a mancare sabato scorso dopo una lunga malattia. Presenti, fra gli altri, il sindaco della capitale Gualtieri, il ministro Lollobrigida, l’assessore Onorato e il presidente della Figc Gravina, oltre a diversi esponenti del mondo Lazio.

    reazioni—  Colpito dalla scomparsa il sindaco di Roma Gualtieri: “D’Amico era un grande calciatore, ha fatto la storia del nostro campionato e della Lazio in particolare – ha detto -. Era un piacere vederlo giocare, io sono cresciuto con la sua generazione e mi reputo molto fortunato. Era generoso e serio, è stato una bandiera, simbolo di un calcio che non c’è più. Credo che sia giusto che Roma lo ricordi. Valuteremo alcune idee per rendergli omaggio nel modo più adeguato”. Già nel pomeriggio di domenica l’assessore allo Sport di Roma Capitale, Alessandro Onorato, aveva lasciato intendere che il Comune si muoverà per intitolargli un’area come fatto recentemente con il presidente della Lazio in cui giocò D’Amico e che nel 1974 vinse lo scudetto, il primo nella storia del club: “Ha combattuto a viso aperto contro la malattia – ha detto Onorato -. Un campione nella vita come sul campo da gioco. Con il sindaco Gualtieri troveremo il modo più giusto per onorare al meglio la sua memoria. Storica bandiera laziale, un calciatore indimenticabile che ha saputo farsi voler bene da tutti per la sua simpatia e umanità. Roma lo ricorda con affetto”. Presente anche il ministro Lollobrigida: “Se ne va un altro punto di riferimento del calcio romano e non solo. Amava la Lazio e amava l’Italia…”. Martedì i funerali a Ponte Milvio, a pochi metri dalla Curva Nord, dove la tifoseria diede già l’ultimo saluto sia a Tommaso Maestrelli (allenatore della Lazio che vinse lo scudetto nel 1974) e a Bob Lovati (capitano della Lazio che nel 1958 vinse la Coppa Italia, il suo primo grande trofeo). LEGGI TUTTO

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    “Fammi il favore, esci senza fare storie”. E Gullit venne cacciato dal panificio

    Pallone d’oro e uomo simbolo nel Milan di Sacchi, lottava per i diritti civili. Era in vacanza a Forte dei Marmi quando in malo modo fu invitato a uscire… scambiato per un ambulante

    I quotidiani in quei giorni lasciano galleggiare la notizia tra le pagine estive della cronaca e quelle dello sport. Quella capitata a Ruud Gullit è una storia delicata, è una partita – parliamo di razzismo – che si sta giocando oltre il perimetro di gioco. Succede a Forte dei Marmi, nei primi giorni di luglio del 1993. Periodo di vacanze, le squadre sono ferme, i ritiri non sono ancora iniziati, i calciatori sono al mare con le loro famiglie. Si trastullano, giocano a tennis, porgono lo sguardo o l’orecchio alle notizie di calciomercato di quelle ore. LEGGI TUTTO