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    Fra Rabiot e Milinkovic vince la Juve. E se Allegri avesse entrambi…

    Pregi e difetti dei due prim’attori del centrocampo. Certo se il club bianconero potesse contare su entrambi avrebbe in mezzo un “motore” di qualità e quantità assolute

    La domanda, che si fanno in tanti, è chiara e diretta: ma per la Juve, meglio Rabiot, che ha rinnovato oggi per un anno con la Juve, o Milinkovic Savic? La risposta, questa volta soggettiva e personale, è altrettanto trasparente: Rabiot ha il vantaggio di non costare nulla (tranne il lauto ingaggio), è un calciatore sicuramente di livello, ha una maggiore esperienza internazionale, ma… Ma, in sintesi, Milinkovic Savic è un calciatore più completo, con una potenzialità ancora inespressa fuori dai confini italiani – non certo per colpa sua – ma è il prototipo del calciatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere a disposizione. Anche per quella qualità che tutti i tecnici adorano: essere un protagonista, però sempre al servizio del collettivo. Un primo violino che però non si fa alcun problema a fare il gregario, a lavorare per il compagno in difficoltà, a fare quella corsa in più con il solo scopo di aprire uno spazio e regalare un tempo di gioco a chi è in possesso del pallone. Rabiot, dicevamo, è un calciatore di assoluto livello. Ha forza, non solo fisicamente ma anche atleticamente è una garanzia assoluta, ha la capacità di saper partire dall’area e – in piena velocità – di governare il pallone senza guardarlo per arrivare a ridosso dell’area avversaria. Non ha un dribbling secco, ma una progressione che gli permette di vincere sullo strappo anche contro un rivale agguerrito. Dunque un giocatore che è ideale in un gruppo in cui spiccano altre qualità, a cominciare dal palleggio.  LEGGI TUTTO

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    Inter, fissata una nuova amichevole estiva: il 9 agosto giocherà in casa del Salisburgo

    Fissato (ma non ancora ufficiale) uno dei test di Lautaro e compagni dopo la tournée in Giappone: avversaria la formazione austriaca già sfidata durante la pausa mondiale, lo scorso dicembre

    L’Inter continua a programmare il suo precampionato e, dopo la tournée in Giappone nella quale sfiderà l’Al Nassr di Cristiano Ronaldo e il Psg, ha fissato (pur non essendo ancora ufficiale) un’amichevole contro il Salisburgo. Il match si disputerà alla Red Bull Arena di Salisburgo il 9 agosto. La formazione di Inzaghi ha già affrontato in amichevole il Salisburgo durante la scorsa pausa per il Mondiale, lo scorso 7 dicembre a Malta, e hanno vinto con un netto 4-0. LEGGI TUTTO

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    Reijnders, tra duttilità e visione di gioco. Il Milan guarda in Olanda

    Ha 25 anni, il calcio nel Dna e potrebbe essere un ottimo jolly per il centrocampo rossonero. Titolarissimo nell’Az Alkmaar, ha conquistato il titolo di Mvp del campionato olandese

    Sui taccuini rossoneri tornano l’Olanda e i tulipani. Il Milan ha messo gli occhi su Tijjani Reijnders per ridare sostanza a una mediana da “work in progress”, svuotata dopo l’addio di Sandro Tonali. E il centrocampista dell’Az è l’ultimo nome finito nell’orbita del Diavolo. Questione di algoritmi, ma non solo. LEGGI TUTTO

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    Come giocherebbe oggi Borgonovo

    Stefano ci lasciava nel 2013: un centravanti avanti coi tempi, forte di testa ma con piedi da trequartista, veloce, tecnico. In questa Italia sarebbe titolare fisso

    Sono dieci anni che Stefano Borgonovo ci ha lasciato dopo una lunga e terribile malattia: la Sla. Nella memoria della gente restano le immagini della sua forza di volontà mostrata nella lotta contro il dolore, quelle dolci carezze che i suoi compagni gli hanno regalato fino agli ultimi giorni, quell’attaccamento alla vita che gli ha fatto superare istanti di autentico smarrimento e, infine, quella dignità nell’affrontare il destino che è il suo testamento più significativo. Ma adesso, a un decennio dalla scomparsa, e soprattutto a beneficio dei più giovani che non la hanno mai visto giocare se non in qualche clip scaricata in rete, è giusto ricordare chi è stato il Borgonovo calciatore, che tipo di giocatore era. Centravanti dallo stile armonioso, abile in area di rigore, negli spazi stretti, dribbling secco e fulminante, e capace anche di dialogare con i compagni, di tenere unita la manovra di tutta la squadra. Si direbbe un centravanti moderno, data la descrizione, un attaccante che sapeva fare sia la prima sia la seconda punta e che, all’occorrenza, se glielo avessero chiesto, avrebbe potuto ricoprire pure la posizione di trequartista viste le notevoli qualità tecniche. LEGGI TUTTO

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    Cori in pista contro la Juve, la Federazione di Atletica si scusa

    La Fidal sull’episodio di Chorzow: “Estranei all’errore tecnico”, ma chiede perdono per la partecipazione degli atleti ai cori

    “Domenica pomeriggio, a Chorzow (Polonia), nel corso della premiazione della squadra azzurra, vincitrice dell’Europeo a squadre, l’organizzazione locale, tra le tante musiche diffuse all’interno dello stadio, ha inserito anche il celebre successo Sarà perché ti amo, in una versione contenente degli insulti ai tifosi di una nota squadra di calcio italiana”. Comincia così la nota ufficiale diffusa dalla Fidal – la Federazione Italiana di Atletica Leggera – in cui si scusa per i cori contro la Juventus intonati da alcuni atleti.

    estranei—  “Ieri – continua la comunicazione -, il Comitato Organizzatore Locale, per il tramite dell’operatore addetto alle musiche utilizzate nello stadio Slaski, si è scusato per l’accaduto, chiarendo che la non comprensione del testo è risultata determinante nell’errore”. L’inconveniente non è quindi responsabilità della Federazione ma degli organizzatori dell’evento, così la Fidal si concentra invece sul comportamento di alcuni azzurri presenti allo stadio. “La Fidal, pur ribadendo la totale estraneità rispetto all’accaduto, ha verificato che alcuni suoi atleti, in un momento di comprensibile euforia, e certamente senza fini diversi dalla mera esultanza per lo storico momento vissuto, hanno partecipato al coro. In ragione di questo, anche la Federazione Italiana di Atletica si scusa con quanti si fossero sentiti offesi dai fatti”. LEGGI TUTTO

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    A Danilo il Premio L’Altropallone: “Abbiamo sofferto, ora voglio vincere con la Juve”

    Danilo, difensore della Juve, è stato omaggiato alla XXV edizione del Premio L’Altropallone, dedicato a chi, nello sport, cerca di trasmettere i valori di inclusione, educazione, uguaglianza. Queste le sue parole, riportate da Sportface.BAMBINI – “Cerchiamo di trasmettere una speranza e un’opportunità. Attraverso il pallone vogliamo dimostrare ai bambini che è possibile sognare, e anche se non si diventerà dei professionisti, si possa trovare comunque la felicità. Per questo anche avere una buona pagella è molto importante”.RAZZISMO – “Secondo me la cosa principale è l’educazione, dobbiamo ripartire sempre dai più piccoli. Saranno loro che un giorno fermeranno il razzismo”.JUVE – “La Juventus non ci permette di non dare il 100% in ogni partita, sappiamo che ci aspetta una stagione difficile ma sogno di tornare a vincere: so quanto è bello farlo con questa maglia e con la nostra gente. Negli ultimi anni abbiamo sofferto un po’ di più di quello che pensavamo e ora possiamo e dobbiamo tornare a regalare una gioia a noi stessi e ai tifosi”. Carica altri LEGGI TUTTO