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    Fiorentina, la lezione delle tre finali perse

    Coppa Italia, Conference League e scudetto Primavera: tre sconfitte che però dovranno servire da lezione per il futuro “Come perdere tre finali e vivere felici”, potrebbe essere un simpatico manualetto da regalare alla Fiorentina in questo momento non semplicissimo, sicuramente amaro. Dopo le sconfitte con Inter e West Ham, in coppa Italia e Conference League, con lo stesso identico risultato di 2 a 1 e la stessa identica convinzione di avere perso immeritatamente, la botta è arrivata anche sulla Primavera battuta dal Lecce nella finale scudetto a pochi secondi dai calci di rigore. In campo abbiamo visto tanti giocatori in lacrime, sugli spalti di Praga un tifoso con un chiaro messaggio in vernacolo toscano sulla maglietta: “C’è tanto da patì”. Patire. Soffrire. Tutto molto comprensibile. In fondo tre finali perse sono un grande lutto sportivo, vanno metabolizzate. Come? La Fiorentina deve ancorarsi a quello che di buono ha fatto. Non si giocava due trofei nella stessa stagione da oltre sessant’anni, con il lavoro di Italiano è andata oltre le previsioni e il livello della rosa giocando un ottimo calcio, cosa che non guasta. Tutti valori dai quali ripartire. Il messaggio più concreto e solido, arriva proprio da Italiano: “Riparto più motivato di prima”. Non senza però analizzare quello che non ha funzionato, gli episodi che hanno portato a perdere due partite che avrebbero anche potuto avere un esito diverso. LEGGI TUTTO

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    Juventus-Allegri, non ci sono novità. Attesa per il vertice

    Juve-Allegri, attesa per il vertice
    La conferma di Allegri sulla panchina bianconera, che ha scatenato anche l’opinione discordante dei tifosi sui social, ad oggi è possibile leggerla con chiarezza nelle parole dei vertici dirigenziali della società. Resta da capire se e come ci sarà l’incontro che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, un vertice per tracciare la strada verso i prossimi mesi, un summit necessario per capire da dove ripartire dopo “un’annata folkloristica” e utile per avere novità sul prosieguo del rapporto. LEGGI TUTTO

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    Alla scoperta dei gioielli del Lecce campione: chi sono e dove giocheranno

    Dall’occhio esperto di Corivno alla spina dorsale rumena, una forte componente internazionale legata dallo spirito salentino: ecco come i giallorossi hanno conquistato il tricolore“Nu mă nu mă iei, nu mă nu mă nu mă iei…”. A primo impatto, sembrano delle parole scritte a caso. Eppure, almeno una volta nella vita, tutti le abbiamo cantate a squarciagola. LEGGI TUTTO

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    Sacchi: “City favorito, ma un’Inter aggressiva può mandarli in crisi”

    La squadra di Guardiola ha un maggiore tasso tecnico, ma Inzaghi è un eccellente tattico. Con rapidi cambi di fronte può mettere in difficoltà gli inglesi Tutti danno per scontata la vittoria del Manchester City, ma bisogna sempre ricordare che nel calcio non c’è nulla di scontato e che questo sport è bello anche (e soprattutto) perché vive d’imprevedibilità. Certo, la squadra di Guardiola è favorita, ci mancherebbe altro, in virtù di un maggiore tasso tecnico e di un gioco sperimentato nel corso degli anni cui si sono aggiunti campioni del calibro di Haaland. Ma l’Inter può dire la sua, può mettere in difficoltà gli inglesi, ne sono convinto perché ne ha le capacità e le armi. LEGGI TUTTO

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    Haaland: “Il City mi migliora. E io sogno la Champions da tutta la vita”

    Il bomber del Manchester e la finale con l’Inter: “Ho fatto un gol nelle ultime sette partite? Sto benissimo. Guardiola mi piace, ti dice sempre la cosa giusta ed è ossessionato dai dettagli”Dal nostro inviato Davide Chinellato10 giugno
    – Manchester (Inghilterra)Il pericolo pubblico n.1 per l’Inter arriva alla finale di quella Champions che sogna da tutta una vita senza uno dei suoi talismani. “Niente lasagne di papà prima della partita: lui non è qui a a cucinare per me. Ma troverò altro da mangiare”, racconta divertito Erling Haaland di uno dei suoi rituali, sciogliendosi in uno di quei sorrisi che hanno contribuito a fargli conquistare subito il City. LEGGI TUTTO

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    Dagli Oasis a Vasco: Inter-City divide anche i grandi della musica

    Manchester City e Inter vantano tra i loro tifosi stuoli di celebri cantanti: dagli Oasis a Ligabue e Vasco, ecco la mappa dei sostenitori delle due finalisteChissà se da qualche parte c’è un interista fan degli Oasis disposto a tifare questa sera Manchester City pur di vedere riunita la mitica band britannica. Eh sì, perché Liam Gallagher l’ha buttata lì su Twitter creando un bel subbuglio. LEGGI TUTTO

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    “Ti entra nella testa”: i segreti di Pep raccontati da chi gli è stato più vicino

    Domènec Torrent ha condiviso con Guardiola gli anni irripetibili col Barcellona, il triennio con il Bayern e un paio di stagioni al City. E racconta alla Gazzetta perché “con lui il calcio è un’altra cosa”Anche Pep Guardiola ha avuto bisogno di un Tenzing Norgay per arrivare in cima all’Everest. Lo sherpa, lo scudiero, quello abituato a guardare le spalle del capo cordata durante la scalata. Schiarita, bufera, vento forte e nevicate: per lui fa lo stesso. Quando si parla dell’Everest ci si ricorda sempre di Edmund Hillary, l’alpinista neozelandese ad aver camminato per primo sul tetto del mondo. E invece accanto a lui c’era anche Tenzing Norgay, sherpa indo-nepalese. Domènec Torrent ha avuto un ruolo di questo tipo. Nell’ombra, dietro le quinte, un passo indietro a Pep. LEGGI TUTTO

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    E se si va ai rigori? Il piano di Inzaghi per un’Inter pronta

    La finale di Champions contro il Manchester City si prospetta una battaglia, ma i nerazzurri non sottovalutano l’eventualità di un pari al termine dei supplementari. E da questo dipendono tante scelteI più pessimisti sperano almeno di arrivarci a quel momento, i più emotivi preferirebbero evitarlo e con esso le conseguenti palpitazioni. I più freddi e concreti sanno invece che prima si deve passare da un purgatorio di (massimo) due ore sospeso tra un angelico Paradiso e un rovente inferno, ma che in caso di equilibrio sarebbe peccato mortale farsi trovare impreparati. E allora Simone Inzaghi si prenderà sicuramente del tempo da qui alla finale di Champions League per capire bene quanto peso dare alla possibilità di un verdetto dal dischetto e come ritoccare eventualmente la strategia di gara per avere valide carte da giocarsi ai rigori. Oltre a qualche esercizio in più in allenamento. LEGGI TUTTO