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    Genio e sregolatezza come pochi. Mido è stato l’enfant prodige dell’Ajax che correva in auto per le strade di Amsterdam. Insieme a Ibra e Van der Vaart. Si davano appuntamento in centro, scommettevano su chi fosse il più veloce e poi ingranavano la sesta con i loro macchinoni. Mercedes, Bmw e Ferrari. “Eravamo dei folli”. Ibra e Mido sono stati buoni amici e si rispettano tuttora, ma c’è stato un momento in cui lo svedese ha rischiato la vita proprio a causa del compagno. Colpa di un paio di forbici lanciate in un momento di rabbia nello spogliatoio. “Ero nervoso. Litigammo in campo, poi nello spogliatoio persi la testa”. Le forbici sfiorano il volto di Ibra e finiscono sul muro, in mezzo a lui e a Steven Pienaar, altro talento mai compreso. Dopo dieci minuti sono lì a ridere tra loro. “Ma lo sai che ti ho quasi ucciso?”. “Certo”. LEGGI TUTTO

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    Da “Non sono una mascotte” a “Milano ha un solo Dio”. Ibra al Milan in 10 frasi

    Agosto 2010, polo bianca e sorrisi su un tappeto rosso che è già storia. Ibrahimovic arriva al Milan nei “giorni del condor” e il Diavolo gli dà il benvenuto all’intervallo della prima partita di campionato contro il Lecce. Poche parole tra i cori di San Siro: “Ricordate, sono venuto qui per vincere. E quest’anno vinciamo tutto”. LEGGI TUTTO

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    Maldini e Massara out? Così il Milan cambia intorno a Pioli

    Sul mercato scelte e maggiori potere per il tecnico rossonero, che rimane: dovrà rapportarsi con Furlani e Moncada per gli acquisti ma inciderà molto di più sulle strategieSe, com’era legittimo, Stefano Pioli si stava gustando l’idea di ritrovarsi finalmente in vacanza per qualche giorno – si sa, le vacanze degli allenatori sono decisamente più brevi rispetto a quelle dei calciatori –, beh, occorrerà rimandare a tempi migliori. Nel senso di più tranquilli. Nemmeno il tempo di chiudere la stagione e salutare come si deve Ibra, ed ecco lo tsunami abbattersi su Milanello. Un’onda anomala dalla quale però l’allenatore non è stato toccato. O meglio: non nel senso stretto del suo rapporto di lavoro, che è assolutamente solido. Verrà però chiaramente colpito di rimbalzo, perché perdere in una botta sola il proprio d.t. e il proprio d.s., insomma, è un discreto cazzotto ai fianchi. LEGGI TUTTO

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    Maldini cacciato dal Milan! Incredibile Cardinale, via anche Massara

    MILANO – Come aveva lasciato presagire l’incontro di oggi, alla fine la decisione è arrivata: Maldini e Massara sono stati rimossi dai loro incarichi nel Milan. Una scelta presa in serata, a seguito del summit che era stato indetto per tentare di sanare le divergenze, che però si sono trasformate in una distanza incolmabile, fino ad arrivare al punto di rottura. LEGGI TUTTO

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    Se ce ne saranno altre, oltre alle 455 partite che Samir Handanovic ha giocato con l’Inter, non è ancora chiaro. Anche se l’impressione è che possa essere finita qua. Il contratto dello sloveno scade al termine della stagione, quella contro il Torino potrebbe davvero essere stata l’ultima in nerazzurro. È bastata per entrare nella top-10 dei giocatori dell’Inter con più presenze nella storia del club, al pari di Ivan Cordoba. LEGGI TUTTO

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    Colpi, intuizioni, liti, flop: Tare e la Lazio, una storia da manuale d’amore

    Il direttore sportivo lascia dopo 18 anni. Tre da calciatore, poi altri quindi dietro le quinte. Tra trofei, scoperte, acquisti e plusvalenze, ricostruiamo il legame tra Igli e i biancocelestiUn uomo di un metro e novanta imbocca una via nell’oscurità. Ha la schiena dritta, il passo svelto, i capelli biondissimi e un telefono tra le mani. Compone numeri in modo frenetico, parla tre lingue, e la sua voce risuona per strade deserte. Ad Auronzo di Cadore sono le due di notte, e Igli Tare cammina da solo in una via buia che porta verso il lago di Santa Caterina, vicino al campo d’allenamento. LEGGI TUTTO

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    Quarant’anni fa l’esordio del “Cina”. Ovvero Roberto Baggio

    Il 5 giugno 1983 contro il Piacenza in C1 il Vicenza fece entrare un ragazzo di 16 anni, coi riccioli, di cui tutti dicevano meraviglie, con uno strano soprannomeRoberto Baggiofantasista
    Classe 1967, ha giocato con Vicenza, Fiorentina, Juve, Milan, Bologna, Inter e Brescia. Per lui 643 partite, 291 gol e il pallone d’oro 93
    Il giorno è il 5 giugno, l’anno il 1983. Quarant’anni fa, secchi. È l’ultima di campionato, Serie C1, girone A. Lo stadio è il Menti di Vicenza e sì, c’è, il palo che dalla tribuna ostruisce la vista e costringe gli spettatori – quando l’azione si sposta sulla fascia laterale – ad allungare il collo e a nominare svariati santi. LEGGI TUTTO