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    Alcaraz: “Sceglievo la Juve alla PlayStation”. I due idoli e il ruolo preferito

    “È successo tutto così velocemente, ma è stato molto bello”. Commenta così l’approdo alla Juventus Carlos Alcaraz, che si è ufficialmente unito alla squadra di Allegri dove resterà almeno fino al termine della stagione. Il centrocampista argentino classe 2002 – sbarcato a Torino l’1 febbraio – è stato prelevato dal Southampton in prestito con diritto di riscatto. La cifra dell’eventuale riscatto è fissata a 49,5 milioni.
    “Sceglievo la Juve alla PlayStation”
    “Dopo essere stato informato dal mio procuratore, ho cercato di mantenere la calma – ha detto Alcaraz ai canali ufficiali del club – . Non era detto che andasse tutto a buon fine, ma alla fine per fortuna è successo. Sono molto contento di questi miei primi giorni in un grande club come la Juventus. La mia prima sensazione? È stato impressionante, essere qui è un sogno. So che dovrò impegnarmi molto per centrare gli obiettivi sia della Juve che individualmente. Sceglievo la Juventus quando giocavo alla PlayStation, è molto bello per me essere qui ad allenarmi”. LEGGI TUTTO

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    Inter-Juve, la probabile formazione di Allegri per la sfida scudetto

    TORINO – Cresce l’attesa per il Derby d’Italia che potrebbe valere una stagione. In caso di successo dell’Inter, infatti, i nerazzurri di Simone Inzaghi scapperebbero a +4 in classifica, con un potenziale +7, considerando il match da recuperare con l’Atalanta, che metterebbe una seria ipoteca sullo Scudetto. Al contrario, la Juventus, al momento distante una lunghezza e con un match giocato in più, potrebbe mettere nuova pressione ai rivali dopo il mezzo passo falso con l’Empoli. Per il big match, in programma domenica sera al Giuseppe Meazza di Milano, con tutta probabilità Massimiliano Allegri recupererà due pezzi da novanta assenti nelle ultime uscite stagionali.
    Chi in porta e in difesa nella Juve che affronta l’Inter
    In porta agirà ancora Wojciech Szczesny, protetto dai confermatissimi Gatti sul centro-destra, Bremer nel mezzo della linea a tre e capitan Danilo sul centro-sinistra. In attesa delle convocazioni ufficiali di Allegri, potrebbe ricevere la prima chiamata il neo-acquisto Djalò. Pronti a subentrare in caso di evenienza Rugani e Alex Sandro, mentre l’unico assente – dalla seconda parte della scorsa stagione – è Mattia De Sciglio. LEGGI TUTTO

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    Dybala, la frase di Oriana che ha cambiato tutto: “Se vuoi figli, allora…”

    Oriana Sabatini e Paulo Dybala sono alle prese con i preparativi delle nozze. A svelare qualche dettaglio in più è stata la suocera del calciatore della Roma, Catherine Fulop che, al programma “Socios del espectáculo”, ha svelato qualche retroscena riguardante il matrimonio della figlia con il giallorosso.

    Dybala e le nozze con Oriana Sabatini: il retroscena inedito

    “Sono molto felice, ma non posso dire nulla. Si terrà il 20 luglio, nella Giornata dell’Amicizia. Visto che Oriana non può realizzare l’abito qui in Argentina, ha scelto Dolce & Gabbana come stilista, anche se avrà diversi abiti e anche Paulo avrà dei cambi d’abito”, ha raccontato la Fulop. Poi ha aggiunto: “Sarà un matrimonio molto classico. Probabilmente non potremo usare i cellulari per non disturbare le celebrità”. Successivamente Catherine ha ammesso che non si aspettava che Oriana e Paulo si sposassero, considerata le riserve che al riguardo il calciatore aveva sempre espresso: “Avevo completamente escluso il matrimonio perché Paulo le aveva detto: ‘Perché vuoi sposarti? Non mi sposerò mai’. Lei gli aveva risposto così: ‘Beh, non ti sposerai. Non avremo figli. Non avrò figli se non ci sposiamo”. E pare proprio che la fermezza della Sabatini abbia sortito il suo effetto.  LEGGI TUTTO

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    Pioli ne ha per tutti: “Conte al Milan? Mi annoia”. E snobba Inter-Juve…

    MILANO – Parla alla vigilia della trasferta di Frosinone, il tecnico del Milan Stefano Pioli che in conferenza stampa ha presentato il prossimo impegno dei rossoneri. Il Milan allo Stirpe arriva con la voglia di riscattare il pari interno con il Bologna e Pioli spiega: “La cena insieme era programmata prima del Bologna, ma per gli incontri che ho avuto e gli allenamenti fatti sono convinto che la squadra sia consapevole del momento e che la stagione sia ancora lunga”. Una gara importante anche per riaccendere una piccola speranza Scudetto con l’occasione di sfruttare il risutato di Inter-Juve, ma Pioli non sembra dare importanza al big match di San Siro: “C’è domenica ed è vero, ma per noi conta domani e domani c’è il Frosinone; loro giocano molto bene”.
    Pioli sulle voci di Conte al Milan
    Non vuole distrazioni il tecnico rossonero che ritrova tra i convocati Bennacer: “Conosciamo tutti le sue qualità, ci può dare tanto in intensità e qualità. Ha avuto un leggero infortunio con l’Algeria, ha ripreso con noi ieri e non può avere un grandissimo minutaggio, ma sta bene ed è a disposizione”. Ma è impossibile non pensare al futuro con il nome di Conte spesso accostato alla panchina del Milan: “Non mi dà nessun fastidio, un pochettino mi annoia, ma questo nel calcio moderno è abbastanza normale. Due colleghi hanno annunciato 5 mesi prima il loro abbandono di panchine prestigiose. Ciò che conta è che io e i miei giocatori vogliamo dimostrare il nostro valore fino a fine stagione, poi vediamo”.
    Frosinone-Milan: curiosità e statistiche LEGGI TUTTO

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    ‘Lepre o cacciatore?’: Monza, Palladino e la risposta in conferenza

    Dopo due sconfitte pesanti, contro Inter (5 a 1) ed Empoli (3 a 0), è arrivata la vittoria sofferta contro il Sassuolo all’U Power Stadium per il Monza. “A volte fa bene prendere uno schiaffo per rialzarsi” ha voluto spiegarlo così Palladino il doppio passa falso prima del successo con i neroverde. In conferenza il tecnico dei brianzoli ha parlato di “grinta e determinazione” come ingredienti giusti per proseguire nel cammino intrapreso dalla stagione scorsa e volto alla crescita del club. L’allenatore ha parlato alla vigilia della sfida contro l’Udinese.
    Udinese-Monza, conferenza Palladino
    Raffaele Palladino ha parlato del prossimo match contro l’Udinese: “E’ una delle squadre più fisiche del campionato e sa difendersi molto bene. Non sarà facile affrontarli. La loro calssifica è bugiarda e arrivano da una buona prestazione”. Sulla Serie A: “E’ un campionato difficile ed equilibrato a noi ci è mancata continuità delle vittorie. Ora viene il bello e siamo tutti focalizzati sull’obiettivo. Siamo consapevoli di essere una grande realtà e sono contento della reazione avuta dalla squadra dopo le ultime settimane”. Lepre o cacciatore? Palladino ha risposto così: “Con questa concezione c’è il rischio che si possa perdere il focus. Bisogna pensare solo alla partita di domani”. Sul mercato: “Sono contento e ringrazio la società, nel gruppo si è alzata l’asticella e quindi anche la competizione. I nuovi si sono inseriti molto bene: Djuric porta esperienza, Zerbin ha voglia di giocare e Maldini inizia a ingranare”. Sulla situazione infortunati: “Vignato è fuori, proveremo a recuperarlo. Popovic è fuori condizione perché è da sei mesi fermo. Gagliardini ha una piccola distorsione alla caviglia, ma con ogni probabilità rientrerà oggi in gruppo”. In chiusura un messaggio ai tifosi: “Ci dispiace che i tifosi non ci siano. Il loro sostegno è fondamentale. Siamo consapevoli che ci saranno vicini col cuore. Faremo la prestazione per loro”. LEGGI TUTTO

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    Yildiz “qualcosa di diverso”, Inter-Juve, San Siro, Sinner: Barzagli esclusivo

    Buongiorno Barzagli, domenica c’è Inter-Juventus, ci perdoni se entriamo in modo scomposto, da difensori un po’ rudi? Inter-Juventus 2-3, 28 aprile 2018, al 20’ del secondo tempo, una serie di errori culmina con il tuo che mette la palla nella sua porta per il 2-1 dei nerazzurri. In quel momento, in tribuna stampa c’è chi osserva sbalordito: se sbaglia Barzagli, forse sta davvero finendo un ciclo: è il primo errore in nove anni… Cos’hai pensato in quel momento?
    “È stato uno dei momenti più difficili della mia carriera, che allora stava avvicinandosi alla fine. Sentivo la stanchezza e un po’ di mancanza di lucidità. In quel momento ho sentito il mondo crollarmi addosso, il pensiero che mi torturava era: stiamo perdendo lo scudetto per un mio errore. Poi quella partita finì in modo folle. E di quell’errore non si parla più, a parte adesso che me l’avete ricordato, grazie! (ride)”.
    Ci spieghi com’è la settimana di Inter-Juventus?
    “È una settimana carica, magari tranquilla sul fronte degli allenamenti, ma il clima… Beh, c’è il fuoco! È una partita molto sentita, per i club, per i tifosi e in questo frangente anche per la classifica. L’impatto che può avere questa partita sul campionato è forte, quindi sarà una settimana particolare e intensa. E un giocatore non riesce a non pensarci del tutto. Qualsiasi dettaglio ti riporta all’importanza della partita, fosse anche solo un amico che ti chiede un biglietto”.
    Su cosa bisogna focalizzarsi dal punto di vista psicologico per evitare errori?
    “Gestire l’effetto San Siro. E vale soprattutto per la Juventus. L’impatto dello stadio su questa partita è micidiale, perché in una partita del genere la spinta del pubblico, soprattutto all’inizio, è forte. Quindi, pronti via, la botta degli ottantamila può essere un fattore: deve essere brava tutta la squadra a non subirla, a reggere l’urto, mantenendo la concentrazione alta, facendo vedere all’Inter che rispondi colpo su colpo. Poi lo stadio ti si spegne un po’ nella testa via via che la partita va avanti”.
    Ma quindi l’impatto di San Siro, lo senti sempre, anche se hai trent’anni e sei un giocatore navigato?
    “In una partita del genere, gli ottantamila di San Siro, nonostante ci saranno molti juventini mischiati, sono tanti. L’impatto è potente, perché lo stadio è enorme, è storico, perché dove guardi vedi una muraglia di gente e capisci il peso e l’importanza della partita”.
    Come ti prepareresti a una partita del genere? Tipo: come studieresti la marcatura a Lautaro che potrebbe toccare a Bremer?
    “La tecnologia ti consente di studiare, attraverso i filmati, i movimenti dell’attaccante. E dettagli importanti come chi lo fornisce di solito, dove gli piace più tagliare. Puoi studiare a fondo il tuo avversario per prevederne le mosse e leggerne i movimenti, ma non puoi ridurre tutto a un solo giocatore, anche se è Lautaro, perché poi in campo è tutta un’altra cosa. Cioè lo studio è importante, ma nella partita succedono talmente tante cose…”.
    Bonucci-Juve, il retroscena sul ricorso ritirato. E ora la causa Ronaldo? LEGGI TUTTO

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    Inter-Juve, la sfida scudetto del bilancio: “Vince una, di corto muso…”

    Le 22 reti stagionali di Lautaro di fronte agli 11 clean sheet personali di Szczesny, i 13 differenti marcatori bianconeri al cospetto dei 53 punti in classifica dell’Inter. Il big match di San Siro stimola temi e numeri. Non tutti, questi ultimi, strettamente vincolati al campo, però. Perché i due club, in un momento storico così particolare per il pallone, stanno giocando lontano dal rettangolo verde una partita forse ancor più importante di quella in programma domenica sera. «Già: quella dei conti economici, vero e proprio “motore” per le ambizioni di ogni società – l’intervento di Fabrizio Bava, professore ordinario in Economia Aziendale presso l’Università di Torino, nonché dottore commercialista e revisore contabile -. Se sul campo c’è in palio lo scudetto, però, la sfida dei bilanci vale una posizione di rincalzo, perché i numeri in questo caso non sono particolarmente rosei». Professor Fabrizio Bava, nella sua recente pubblicazione “Come leggere i bilanci del calcio” propone un confronto tra i conti delle big italiane negli ultimi anni: chi vince, dunque, tra Inter e Juventus? «Intanto mi preme fare una premessa, forse scontata ma doverosa. Se per qualsivoglia impresa un bilancio rigoglioso è sinonimo di successo, nel calcio l’obiettivo primario è la vittoria dei trofei. I conti, in qualche modo, vengono dopo, anche se di recente l’attenzione agli equilibri finanziari è cresciuta. A sfogliare i bilanci 2023, per esempio, il Milan vincerebbe il confronto con le altre grandi d’Italia a mani basse, ma sul campo non si era nemmeno qualificato per la Champions League in corso…». Veniamo al derby d’Italia dei conti: quali parametri vedono la Juventus primeggiare sull’Inter? «I ricavi totali, innanzitutto. Quelli dei bianconeri sono superiori, al pari delle singole voci relative a merchandising, pubblicità e sponsorizzazioni. In particolare, poi, l’ultimo bilancio ha visto il record storico, pari a 280 milioni, dei cosiddetti ricavi “strutturali”, ovvero quelli al di fuori dei diritti televisivi, che dipendono in scarsa misura dall’operato del club, e del player trading, poco prevedibile e variabile di stagione in stagione. L’Inter, invece, prevale nei proventi da stadio». Quali sono, invece, le voci favorevoli ai nerazzurri? «Partirei dai costi, dato che l’Inter è qualche passo avanti nel processo di spending review che entrambi i club stanno attuando. A fronte di un monte ingaggi attualmente simile, alla luce dell’imprevista riduzione del costo di Pogba per la Juventus, i nerazzurri vantano però un ammontare di ammortamenti dei cartellini più basso e sono già allineati al valore a regime del 70% nello “squad cost” richiesto dall’Uefa. La politica degli acquisti a parametro zero del club milanese ha portato benefici, insomma, mentre i bianconeri stanno migliorando il parametro attraverso la strategia dei prolungamenti di contratto che stanno portando avanti da mesi». LEGGI TUTTO

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    Juve, il mercato non chiude: gli scenari per giugno e il retroscena Boteli

    Non illudetevi: il mercato non chiude mai. Neanche con l’arrivo di Carlos Alcaraz e la chiusura ufficiale delle trattative, almeno in Italia, molte operazioni sono come vedremo già state avviate. Intanto l’attualità racconta dello sbarco dell’argentino atterrato a Caselle alle 20,15 di ieri. Oggi è previsto un passaggio al JMedical e poi sarà a disposizione di Allegri che, però, difficilmente lo convocherà per una gara così delicata come quella contro l’Inter.

    Juve, il mercato non chiude mai

    Ma, appunto, non illudetevi: il mercato non chiude mai. Perché già da oggi la Juventus continuerà il lavoro nella prospettiva di giugno, quando l’auspicio e anzi la necessità sarà quella di ritrovarsi nuovamente all’onor della Champions League, e si vedrà se da campioni d’Italia o se da “piazzati”. E per poter ripresentarsi degnamente su quel palcoscenico è evidente che non potrà bastare questa rosa sia dal punto vista numerico sia da quello qualitativo. Priorità, ovviamente, per coloro che andranno in scadenza a giugno e che già fin da ora possono impegnarsi contrattualmente con il nuovo club. LEGGI TUTTO