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    Pisa e Inzaghi sulla via della A

    TORINO – Qualche anno fa Alexander Knaster, assieme a Gianluca Vialli, avrebbe voluto prendere la Sampdoria. Poi, complice la famiglia Corrado, s’è fatto ingolosire dal Pisa e da Pisa, piazza non semplice da rilanciare e infatti questi anni non sono stati semplici per il club nerazzurro. Però, in questa stagione, potrebbe essere arrivato il momento del raccolto. Il Pisa, assieme a Sassuolo e Spezia, sta facendo un altro campionato. I due punti in più che ha sulla corazzata neroverde della famiglia Squinzi, sono quelli che sono arrivati dal caso Desogus, che ha trasformato il pareggio di Cittadella in uno 0-3 a tavolino. Tuttavia, forse Filippo Inzaghi sta facendo la stagione più bella della sua carriera. Perché, in rapporto alla squadra che ha, è l’allenatore che più sta incidendo (se la gioca con Luca D’Angelo dello Spezia). A lui succede così. In A non gli è andata tanto bene. Ma quando si ricorda il flop di Bologna e la successiva “salvezza miracolosa” di Mihajlovic, si dimentica sempre di ricordare che a Sinisa a gennaio gli rifecero la squadra. In B invece, Filippo Inzaghi nn ha mai fallito. Fuoriuscito dal Milan, con grande umiltà fondò la sua carriera di allenatore ripartendo dal Venezia in C, che portò subito in B (vincendo pure la Coppa Italia di Lega Pro) e, nell’anno successivo, a dispetto di ogni pronostico, portò una squadra che al massimo poteva salvarsi comodamente, fin quasi in Serie A. Dopo la parentesi bolognese, Superpippo è stato troppo facilmente liquidato come un allenatore di B, perché in seguito quasi solo nella seconda serie italiana ha ottenuto risultati. E con quali risultati. Il Benevento lo ha riportato in A a suon di record che chissà per quanto resteranno negli annali della B. Questo forse, fu un errore, però. Perché quel Benevento era una corazzata sì, ma un po’ avanti con gli annetti. La promozione era in tasca da mesi e forse, se gli ultimi si fossero passati in surplace, certi consumati veterani avrebbero poi reso di più nella massima serie. Anche a Brescia fece bene, soprattutto anche grazie al suo marchio di fabbrica, la partenza lanciata. Con Cellino si sa, ogni allenatore non ha vita facile. E l’ex patron del Cagliari, quando alfin lo esonerò, non tollerava che la squadra rimediasse magre figure in casa. Tuttavia, la classifica restava sempre buona perché in trasferta quel Brescia era una vera Leonessa. Quando il rendimento lontano dal Rigamonti iniziò a scemare (come era ovvio che fosse), l’esonero era servito. Tuttavia, il sostituto Eugenio Corini, che allenava la squadra della sua città e che aveva già portato in A il Brescia, a livello di classifica lasciò la squadra in zona playoff nella stessa posizione in cui l’aveva trovata. Dunque, il problema non era Superpippo. Anche l’esperienza alla Reggina resta ampiamente positiva: squadra portata oltre i propri limiti, lanciando Fabbian (che l’Inter quasi non sapeva di avere), facendo affidamento sulla solita partenza lanciata. E, con ogni probabilità, senza i problemi societari che fecero poi sparire la Reggina dal professionismo, quell’anno Reggio Calabria sarebbe tornata in A (e comunque, in qualche modo, riuscì a portarla ai playoff). La scorsa parentesi di A per la Salernitana, non fa testo, o quasi. Ma Superpippo aveva bisogno della B per ritrovarsi. Fra l’altro, Knaster l’aveva bocciato in un precedente casting, quello fatto nell’estate 2022, quando a Pisa, sbagliando, si decise di liquidare Luca D’Angelo, perché troppo era stata cocente la delusione per la A sfumata in finale playoff contro il Milan di Berlusconi e Galliani, ma quel Pisa non poteva andare in A. Questo invece, sì, lo dice la classifica. Il Pisa di Inzaghi ha 30 punti, il doppio di quelli della Sampdoria di Sottil (e Pirlo) ed è a +13 sul Palermo di Alessio Dionisi, e queste dovevano essere le principali favorite per i due posti della promozione diretta. Insomma, la A potrebbe essere in tasca, o quasi. Non fosse che mancano ancora 25 giornate. Però la squadra ha dei valori e Matteo Tramoni, corso di Ajaccio, potrebbe essere la stella di questa squadra. Il ragazzo ha grandi colpi (vedere il gol dell’1-3 di Cremona, precedente al 3-0 alla Sampdoria), si sta imponendo solo a 24 anni perché è passato da un brutto infortunio (e da allenatori che non l’hanno fatto crescere). Ma ora ha l’età giusta per portare quel qualcosa in più che mancava. Ma tutta la rosa è stata rivitalizzata. In difesa, di Canestrelli ormai non si ricordava più nessuno dopo essere stato un promettente Under 21, adesso “rischia” di essere un bocconcino troppo appetitoso per il mercato di gennaio. Come centrattacco, alternare Bonfanti al “bisonte” Lind (il più oneroso investimento di Knaster), sta portando buoni frutti (e quando si fan “staffette”, non è detto che vada così). Sulla fascia destra, Inzaghi ha riportato al top Touré, passato in gioventù per la Juve Under 23 (un paio d’anni fa fu vicino al Genoa, ma poi i 777 non affondarono il colpo), per non parlare della rivelazione Piccinini. Rus è stato piacevolmente ripescato, i veterani di tante battaglie (capitan Caracciolo e Marin su tutti), sembra che abbiano qualche anno di meno. Senza dimenticarsi che tra i pali c’è Semper, portiere da Serie A ma che, eventualmente, c’è ancora il buon vecchio Nicolas pronto a rilevarlo, brasiliano resuscitato dalla Serie B e che negli anni più difficili di questo quinquennio in B dei nerazzurri, ha fatto miracoli e qualcosa di più. Ma quella Serie A lasciata da Pisa del lontano 1991, non è mai stata così vicina. LEGGI TUTTO

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    “Oltre il campo”: Cristian Shpendi, tutti i segreti del bomber

    «Arrivo nel 2019 a Cesena, faccio due anni di settore giovanile, poi mi trasferisco in pianta stabile in prima squadra nel 2022, all’inizio della stagione nella quale purtroppo siamo usciti malamente contro il Lecco nella semifinale play-off di Serie C.  Quello forse è stato il punto più basso dei miei anni a Cesena e da lì mi sono sentito di dover ripartire più forte di prima, perché mi sentivo in dover di dare qualcosa in più a Cesena dopo quello che era successo. Dopo essere usciti quell’anno sono stato male durante l’estate, perché sentivo un po’ il peso di non aver dato quello che potevo dare al club. Nella mia testa è scattato subito il fatto di dover restituire qualcosa ai tifosi ed alla società. L’unica cosa che ho pensato in quel momento era di lavorare non al 100%, come faccio di solito, ma al 200%, però con la mente libera, per cercare di essere me stesso e tirare fuori il meglio di me. Ad oggi penso che sia stata la strada giusta.
    Indossare la maglia del Cesena è un motivo di orgoglio e di appartenenza verso questa città. E, ogni volta che mi metto quella maglia in spogliatoio, sento di dover dare tutto per questa città e per questi tifosi.
    Il primo ricordo che ho in maglia bianconera è sicuramente il mio primo gol realizzato all’Orogel Stadium, dove purtroppo ho segnato sotto l’altra curva, però dopo il gol sono andato a esultare verso la mia famiglia a cui devo tutto.
    Io sono molto legato alla mia famiglia, a mio fratello, a mia sorella ed ai miei genitori, perché fin da quando siamo piccoli, sia io che Stiven, siamo sempre stati appoggiati da mia sorella e dai miei genitori nell’ambito sportivo e anche in generale. Quindi quando entro in campo, ogni cosa che faccio, la faccio soprattutto per loro, per i sacrifici che hanno fatto. Il rapporto con mia mamma è un bellissimo rapporto madre-figlio. Gli voglio un bene dell’anima e lei è stata sempre presente anche nei momenti più difficili a supportarci e a tifare per noi.
    Fin da piccoli noi abbiamo sempre giocato a calcio, anche se tra me e Stiven quello che era innamorato del pallone era solamente lui: andavamo al campo a giocare insieme con nostro babbo, però io tante volte non volevo uscire dalla macchina, anzi spesso piangevo perché non volevo proprio giocare.Mi piaceva giocare a calcio, ma non era il mio primo obiettivo. Da piccolo mi piaceva sognare di fare l’astronauta, mi perdevo ad osservare la Luna e le stelle.
    Con mio fratello gemello Steven abbiamo un rapporto veramente speciale e secondo me, chi non vive o non sa di gemelli, non riesce a comprendere l’unicità esistente tra di noi. Siamo sempre disposti ad aiutarci l’un l’altro e ci sentiamo sempre, perché avvertiamo il bisogno di farlo e ci sentiamo come una cosa sola, siamo veramente vicini. Abbiamo anche due caratteri abbastanza simili, ci vogliamo tanto bene ed il nostro rapporto è veramente difficile da spiegare.Scendo sempre in campo con un polsino sul quale scrivo “per Stiven e per la mia famiglia”, perché voglio dare tutto per loro quando gioco. Segnare sotto la curva mare ogni volta è un’emozione nuova, perché quando vedi il pallone insaccarsi dentro sai che ci sono tantissime persone allo stadio pronte ad esultare per il tuo gol e questa è un’emozione indescrivibile.
    Mi capita spesso, quando passeggio in centro o in tanti altri posti, di essere fermato sia da persone adulte che da bambini che seguono il Cesena ed essere un punto di riferimento per loro mi rende orgoglioso, perché so di essere anche un esempio in campo per i ragazzini che sognano di poter giocare per il Cesena un giorno. Io come persona cerco sempre di essere disponibile e sorridente con loro, per renderli felici anche se è una piccola felicità quella di salutarmi.
    Sono cresciuto e ho dato i miei primi calci al pallone in un campetto di quartiere e adesso giocare davanti a più di 10.000 persone al Manuzzi è da brividi. Per me, quando a fine partita cantiamo Romagna Mia, è proprio l’essenza del Cesena: l’unione tra la squadra, la società e i tifosi. Sento proprio la felicità ogni volta che la cantiamo e farlo sotto la nostra curva è sempre un’emozione fantastica». LEGGI TUTTO

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    Risorgi, Palermo! Guida alla 13ª giornata

    FROSINONE–PALERMO ore 20.30Padroni di casa sempre ultimi, con l’erede di Vincenzo Vivarini, Leandro Greco, sono arrivati tre pareggi, segnali confortanti di maggior solidità ma per salvarsi serve di più. L’arrivo allo Stirpe del Palermo, ogni volta rievoca la finale playoff 2018, quella dei “palloni in campo”, così viene tramandata. Ma sarebbe meglio ricordarla come quella dell’arbitraggio di La Penna di Roma, diventato fischietto di Serie A poco dopo quella finale, pur combinandone di tutti i colori. Il Palermo, allora ancora con Maurizio Zamparini proprietario, intentò una lunga battaglia legale che non portò a nulla ma da allora i rapporti tra le due tifoserie sono pessimi. Il Palermo è reduce del tonfo interno col Cittadella che potrebbe averlo tagliato fuori dalla lotta per la promozione senza passare dai playoff (è a -9 dal 2° posto). Ma attenzione, pur avendo un po’ di problemi con le squadre “piccole”, in trasferta la squadra di Dionisi ha un passo da Serie A diretta. Il problema sono le gare al Barbera.
    BRESCIA–COSENZA domani ore 15La Leonessa torna al Rigamonti dopo la vittoria di Marassi sulla Samp (0-1, Bjarnason), risultato che ha salvato la panchina di Rolando Maran e riportato il Brescia in zona playoff (proprio a discapito dei blucerchiati). Ma occhio al Cosenza di Massimiliano Alvini che nell’ultima trasferta s’è imposto a Reggio Emilia e sul campo, al netto del -4 di penalizzazione, sarebbe a una sola lunghezza dai playoff e a due dai lombardi. I lupi silani oggi sarebbero retrocessi ma sono vivi, imbattuti da 4 turni e forse meritavano di più nell’1-1 con la Salernitana di domenica scorsa al San Vito-Marulla (appena approvati lavori di ristrutturazione dello stadio di Cosenza dal valore di 7 milioni).
    MODENA – CARRARESE domani ore 15Esonerato Pier Paolo Bisoli, il Modena dei Rivetti dà una possibilità a Paolo Mandelli, 56 anni, promosso dalla Primavera, ex attaccante dello scorso millennio, cresciuto nell’Inter e poi passato per Lazio, Sambenedettese, Messina, Reggiana, Monza, Foggia, 5 anni nel Modena dal 1996 al 2001 per poi chiudere al Sassuolo, dove iniziò da allenatore guidando la Primavera neroverde. Da Bisoli eredita una squadra penultima che non vince dal 22 settembre, 3-0 alla Juve Stabia. Gli apuani della Carrarese, guidati da Antonio Calabro, che sulla carta ddovevano essere la squadra meno attrezzata della B, sono dodicesimi e in serie positiva da 6 giornate nelle quali hanno messo insieme 10 punti: niente male.
    PISA – SAMPDORIA domani ore 15Sfida elettrizzante anche per la storica rivalità tra le due tifoserie. La capolista è a +12 sulla Sampdoria nona, caduta un punto sotto la zona playoff, persa dopo il ko di Marassi col Brescia. Se si andassero a vedere i pronostici estivi, le due squadre si scambierebbero di posizione, a dimostrazione dell’ottimo lavoro di Filippo Inzaghi, reduce dalla miglior prova stagionale, l’1-3 di Cremona dove potrebbe essere devvero nata una stella: Matteo Tramoni, classe 2000, corso di Ajaccio, a segno allo Zini con un gol alla Baggio (per lui in questa B, 8 gare, 4 gol e 2 assist). Invece, per il club di Bogliasco invece, precipitato a -10 dalla zona promozione diretta, sono finiti gli alibi. Ma più che processare Sottil, che comunque i suoi errori li ha fatti e forse si sta fossilizzando troppo sul 3-5-2, sono i veterani del gruppo che devono darsi una sveglia, sono loro i maggiori responsabili di questa annata vissuta finora sulle montagne russe.
    SUDTIROL – SASSUOLO domani ore 15Negli altoatesini fa il suo esordio in panchina Marco Zaffaroni, 55 anni, lunedì ha sostituito l’italo-svizzero Federico Valente, rimasto in carica 11 mesi esatti. Il Zaffa nella scorsa stagione è retrocesso a testa alta con la Feralpisalò (ereditata da Stefano Vecchi che era già messa male) ma resta l’allenatore della salvezza miracolosa in A col Verona, nel 2023, dopo aver vinto lo spareggio con lo Spezia. Sudtirol che non vince dal 6 ottobre (0-2 a Cosenza), Il Sassuolo dà l’impressione di essere la squadra più forte della B (i due punti che ha in più il Pisa sono arrivati dal caso Desogus)e, visti gli impegni delle due contendenti, sulla carta il turno potrbbe anche portare il sorpasso al vertice. Grosso, l’eroe del Mondiale 2006, può replicare la cavalcata che fece sulla panchina del Frosinone, portato in A (a sorpresa) nel 2022. Anche coi neroverdi, così come in Ciociaria, potrebbe risultare fondamentale il suo turnover fatto col bilancino del farmacista per spalmare al meglio il minutaggio su tutta la rosa che appare come la più fresca e attrezzata. L’eventuale cessione a gennaio di Berardi (nello scorso turno ha deciso la vittoria sul Mantova dal dischetto, primo gol dopo l’infortunio al tendine d’Achille), sposterebbe poco o nulla, probabilmente, tanto è vasta e qualificata la rosa che vanta il miglior attacco della B (già 24 gol segnati)
    MANTOVA – CREMONESE domani ore 17.15Derby lombardo da non perdere. Per i mantovani, è l’ora di raccogliere meno complimenti e più punti, troppe volte l’organizzata e “dezerbiana” squadra di Possanzini ha fatto belle partite trovandosi alla fine con un pugno di mosche, come nell’ultimo turno, il ko in casa Sassuolo (1-0). La Cremonese da tre giornate è guidata da Eugenio Corini che ha rilevato Giovanni Stroppa. Il tecnico di Bagnolo Mella era partito con due vittorie (in casa Juve Stabia e con la Salernitana allo Zini), quindi il 2-2 di Modena per poi venir travolto in casa dalla capolista Pisa (1-3) nell’ultimo turno, ko che ha lasciato i grigiorossi a metà del guado, cioé com’erano con Stroppa.
    CITTADELLA – CESENA domenica ore 15Incrocio tra salvezza e playoff, coi granata veneti ringalluzziti dal colpo di Palermo, ottenuto con un gran gol di Pandolfi al 90’, attaccante che potrebbe avere i numeri per portare le reti salvezza. E’ stato il primo successo di Alessandro Dal Canto che ha rilevato Edoardo Gorini da 4 turni in cui ha conquistato 5 punti. Il Cesena di Michele Mignani nello scorso turno ha piegato il Sudtirol col 7° gol in questa B dell’italo-albanese Cristian Shpendi, capo cannoniere della B, classe 2003. Un risultato che ha proiettato il Cavalluccio al 4° posto, facendo sognare a tutta Cesena il salto dalla C alla B in due stagioni, come ottenuto tra il 2008 e il 2010.
    JUVE STABIA – SPEZIA domenica ore 15La Juve Stabia è al 6° posto, cioé in zona playoff ma viene da tre pareggi di fila e non vince da 4 gare, l’ultimo successo risale al 4 ottobre quando i campani s’imposero a Marassi sulla Samp. C’è dunque da preoccuparsi? Forse no, le prestazioni non sono mai mancate, oltre ad aver forse trovato un centrattacco d’affidamento (Adorante, 5 gol) che può far sognare anche se per ora non ci si deve schiodare dalla conquista della salvezza.. Tornano a casa loro Salvatore e Pio Esposito, colonne dello Spezia di D’Angelo, l’unica squadra imbattuta della B, con la miglior difesa (8 gol al passivo), terzo in classifica a un solo punto dal Sassuolo e a tre dalla capolista Pisa: La Spezia, che non s’immaginava un campionato simile, sogna in grande.
    REGGIANA – CATANZARO domenica ore 15Scontro salvezza, coi granata di William Viali che non vincono dal 20 ottobre (2-0 al Frosinone). Da allora un solo punto, pesante però, il 2-2 ottenuto nello scorso turno al San Nicola rimontando 2 gol al Bari. Il Catanzaro, a -2 dai playoff e a +1 sui playout, ha un solo punto più della Reggiana e, assieme al Bari, è la squadra che pareggia di più (8 volte).Insomma, un altro pari poco servurebbe a entrambe e rimanderebbe quella svolta che inseguono da tempo. Ma se non si cambia passo, saranno guai.
    SALERNITANA – BARI domenica ore 17.15Un bel derby del Sud all’Arechi, però tra due squadre con non pochi problemi. La Salernitana di Martusciello non vince da 4 partite, ultimo successo il 6 ottobre, colpo a Palermo firmato dal colombiano Tello. Solo due punti nelle successive gare, coi campani che sono nei pressi della zona playout. Invece Moreno Longo al Bari è diventato Mister X: i galletti hanno il primato stagionale di pareggi (ben 8 in 12 gare, record condiviso col Catanzaro) e la X è uscita nelle ultime 6 gare del Bari. L’ultimo, il 2-2 in casa con la Reggiana, coi galletti che erano avanti 2-0, ha fatto scattare l’allarme: si rischia il bis della scorsa stagione, vissuta pericolosamente? LEGGI TUTTO

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    Tutti i primati dello Spezia di D’Angelo

    TORINO – Non ci sono più parole per esaltare lo Spezia di D’Angelo, l’unica squadra imbattuta della B, in piena lotta per la promozione diretta, pur giocando con un undici non molto dissimile da quello che nella scorsa stagione evitò la Serie C all’ultima giornata battendo il Venezia, poi salito in A vincendo i playoff. Non ci sono più parole ma ci sono i numeri da raccontare, quelli che premiano il lavoro di Luca D’Angelo detto l’Omone, come lo chiamavano a Pisa: ex difensore di stazza e dall’onesta carriera, fu una colonna del miracolo Castel di Sangro, Anni 90, il momento più alto della carriera lo raggiunse quando segnò al Genoa a Marassi, regalando una vittoria storica agli abruzzesi, espressione di un paesino incantevole (il presidente era un certo… Gravina, durarono due stagioni in B). Riassumendo, il club ligure, oltre a essere l’unica squadra che non ha mai perso (6 vittorie e 6 pareggi), sommando la parte finale dello scorso campionato all’avvio di questa stagione, è imbattuto da 17 partite. La difesa, è la migliore del campionato, 8 reti al passivo. In questo senso preoccupa un po’ la situazione del difensore Bertola, colonna della retroguardia aquilotta ma non solo, anche un bel goleador (già 3 reti in questa B), nonché elemento dell’Under 21 azzurra. Prodotto doc del vivaio spezzino, Bertola va in scadenza contrattuale il prossimo giugno e la società, nonostante le ottime offerte di rinnovo che ha messo sul piatto, non riesce a strappargli il sì. Insomma, anche se D’Angelo ha chiesto alla società di tenerlo comunque fino a giugno, per non perderlo a zero euro a giugno, è possibile che parta a gennaio: lo vuole il Toro ma dietro c’è anche l’Inter, società che storicamente ha ottimi rapporti con lo Spezia, il club che gli sta svezzando Pio Esposito, autore del gol partita sabato nella vittoria sul Modena, 5ª rete per il terzo degli Esposito, su assist del fratello Salvatore, tornato con D’Angelo a livelli eccelsi, segna e fa segnare e soprattutto fa da chioccia al fratellone 19enne che può veramente diventare il centravanti del futuro dell’Italia. Perché questo è il calcio dello Spezia: un collettivo dove ognuno è al servizio del compagno, come se D’Angelo, che da ragazzo si innamorò di Che Guevara, chiedesse ai suoi una sorta di comunismo il campo. Dove le partite si vincono arrivando sulla palla sempre prima, e con più forza, degli avversari. Dove la sagacia tattica e il calcio senza fronzoli di D’Angelo mette il tocco finale. Perché parliamo di un allenatore che, prima di iniziare a farsi un nome a Pisa, ha fatto una gavetta mostruosa con cui s’è costruito il mestiere. Se un club di A, anche importante, volesse puntare su un allenatore di B, non c’è dubbio, D’Angelo è quello che incide di più. Un anno fa si scrivevano le stesse cose per Vanoli al Venezia, solo che l’attuale allenatore del Torino, pur avendo fatto un lavoro enorme in Laguna, disponeva di una grande squadra per la B mentre questo Spezia con D’Angelo da mesi e mesi sta andando oltre i propri limiti, dopo aver ereditato, un anno fa, una squadra che tutti o quasi davano per destinata alla C. Basti dire che l’ultima volta che lo Spezia ha perso era il 13 aprile, 2-0 in casa del Parma che stava andando in Serie A dopo aver dominato la scorsa B. Per non parlare della magia del Picco, la tana tradizionalmente infernale dello Spezia, dove è sempre dura fare punti. Peccato solo per i lavori che stanno non solo limitando la capienza ma hanno appena chiuso la Curva Ferrovia, cuore della tifoseria ligure, una “kop” a… Picco sul campo che sa come trascinare la squadra e intimidire gli avversari. Tutto ciò per spiegare perché lo Spezia è imbattuto nel proprio stadio dal 28 febbraio, quando gli aquilotti inciamparono nella Feralpisalò (0-2). Fra l’altro, già nei prossimi giorni la proprietà statunitense dei Platek potrebbe farsi da perte: chiunque subentri, non interrompa questo sogno, grazie. LEGGI TUTTO

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    Spezia, assalto alla vetta. Guida alla 12ª giornata

    Bari-Reggiana ore 15Gara cruciale per entrambe. Il Bari di Longo è imbattuto da 9 turni, ha perso solo nelle prime due uscite. Poi ha messo insieme i 13 punti attuali, pareggiando un po’ troppo, l’X dell Bari è già uscito 7 volte, primato per questa B condiviso col Catanzaro. La Reggiana di Viali è l’unica squadra che ha perso nel turno infrasettimanale (0-1 dal Cosenza), risultato che ha fatto cadere i granata nei pressi della zona playout, con tre sconfitte nelle ultime quattro uscite. Chi, tra Bari e Reggiana, riuscirà a cambiare passo? Un altro ko con ogni probabilità aprirebbe la discussione sulla panchina di Viali.
    Carrarese-Juve Stabia ore 15Momento positivo per la Carrarese di Calabro, in serie positiva da 5 partite nelle quali ha conquistato 9 punti e abbandonato l’ultimo posto e giocando finalmente nel proprio campo, lo Stadio dei Marmi di Carrara dove nell’ultima uscita interna è arrivato il 3-0 al Cittadella. La Juve Stabia di Guido Pagliuca invece, è sesta in classifica, farebbe dunque i playoff, dimostrando di essere la migliore delle squadre promosse dalla C, anche grazie alle reti di Adorante, vice capo cannoniere della B con 5 gol.
    Spezia-Modena ore 15Lo Spezia di D’Angelo è l’unica squadra imbattuta della B, 21 punti frutto di 5 vittorie e 6 pareggi. Se oggi mettono sotto il Modena, dal terzo posto attuale vanno temporaneamente in testa, in attesa dei risultati di Pisa e Sassuolo, in campo domani. Il Modena di Bisoli, spesso molto rimaneggiato, gioca buone partite ma raccoglie poco e oggi disputerebbe con la Salernitana il playout per non retrocedere. I 3 punti mancano ai canarini dal 21 settembre (3-0 alla Juve Stabia).
    Catanzaro-Frosinone domani ore 15Da quando a Catanzaro ha iniziato a traballare la panchina di Caserta, i giallorossi non hanno più perso e ora sono a -2 dai playoff e a +1 sui playout. Nell’ultimo turno, col 7° pareggio stagionale, sono usciti indenni da casa del Pisa capolista. E al Ceravolo sbarca il Frosinone ultimo in classifica, da due partite sotto la guida di Leandro Greco che ha preso il posto di Vincenzo Vivarini. Sono arrivati due pari (0-0 col Pisa e 1-1 in casa Sudtirol): la squadra ha dimostrato che si sta ritrovando ma per salvarsi serve di più.
    Cesena-Sudtirol domani ore 15Partita utile a capire se il Cesena di Mignani è in grado di disputare i playoff, oggi è 8°, cioé acciufferebbe l’ultimo posto buono per giocarli. Sull’altro fronte il Sudtirol di Valente che mercoledì sera, in casa col Frosinone ultimo, ha ottenuto il primo pareggio stagionale. Per il resto, 4 vittorie e 6 sconfitte, con una classifica che pone gli altoatesini a due punti dal Cesena, coi romagnoli che hanno il capo cannoniere della B, l’italo-albanese Shpendi (6 gol).
    Cosenza-Salernitana domani ore 15Cruciale scontro salvezza e attenzione a non farsi ingannare dalla classifica. Il Cosenza, senza i 4 punti di penalizzazione, sarebbe a quota 14, cioè 2 lunghezze sopra la Salernitana, che oggi disputerebbe i playout per non retrocedere. Nel turno infrasettimanale, il Cosenza è stata l’unica squadra a vincere (0-1 in casa Reggiana), risultato con cui la squadra di Alvini ha dimostrato di avere i mezzi per mantenere la categoria. Che li abbia anche la Salernitana di Martusciello invece, qualche dubbio in più c’è.
    Cremonese-Pisa domani ore 15Il clou della giornata, saranno in tanti a tifare per i padroni di casa, fermare il Pisa capolista vorrebbe dire ingarbugliare ancora di più la lotta per la promozione diretta in A e si potrebbe ricucire lo strappo che c’è in classifica tra le prime tre e il corpaccione del gruppo. Cremonese che da tre giornate è sotto la guida di Eugenio Corini (ha preso il posto di Giovanni Stroppa), con lui sono arrivati 7 punti. Il Pisa invece, sta rallentando, viene da due 0-0 di fila con squadre non irresistibili come Frosinone e Catanzaro, partita dunque della verità per i nerazzurri di Filippo Inzaghi che comunque hanno sinora perso una sola volta, il 29 settembre (2-0 in casa della Juve Stabia).
    Palermo-Cittadella domani ore 15Il Palermo di Dionisi non può fallirla. Nell’ultima gara interna è arrivata la prima vittoria casalinga (2-0 alla Reggiana). Ora, per provare a riprendere le squadre di testa (il Palermo è 5° a -9 dal Pisa capolista), non sono concesse altre distrazioni al Barbera. Il Cittadella da tre partite è guidato da Alessandro Dal Canto che ha rilevato Edoardo Gorini, mettendo insieme 2 punti in 3 gare. Troppo poco per provare a salvarsi, il penultimo posto che occupano i veneti ci sta tutto, anche se il Citta ha fatto ricorso al Collegio di Garanzia del Coni per farsi restituire un punto, quello dell’1-1 col Pisa, trasformato in 0-3 a tavolino per l’assenza di Desogus dalla distinta di gara.
    Sampdoria-Brescia domani ore 17.15Altra sfida di livello, coi blucerchiati di Sottil che sembrano destinati a scalare ancora altre posizioni in classifica, archiviando la partenza ad handicap vissuta con Pirlo. Dopo il ko interno vissuto il 4 ottobre con la Juve Stabia, la Samp ha raccolto 7 punti in 3 gare e conquistato la zona playoff (è settima). Inoltre mercoledì sera, nello 0-0 di Cittadella, nel finale è subentrato la giovane ala Pedrola che era assente da maggio. Per Sottil un’arma in più non da poco, anche se non sarà semplice trovargli una collocazione nel 3-5-2 che adotta. Il Brescia di Maran invece, si stasgonfiando. Non vince dal 30 settembre (3-2 alla Cremonese) e nelle successive 4 partite ha raccolto solo 2 punti, passo che ha fatto perdere la zona playoff.
    Sassuolo-Mantova domani ore 17.15In teoria, anche il Sassuolo di Grosso sarebbe in testa, a guardare quello che è successo sul campo. I 2 punti di vantaggio che ha il Pisa capolista, sono quelli che sono arrivati ai toscani dal caso Desogus che ha trasformato l’1-1 di Cittadella del 27 agosto in uno 0-3 a tavolino. Sassuolo che va come un treno, non perde dalla 4ª giornata, era il 31 agosto quando i neroverdi emiliani sbagliarono l’unica partita stagionale (1-4 dalla Cremonese). Da allora, prove sempre convincenti e qualche acuto – specie da quando è rientrato Berardi – che ha fatto pensare come la squadra di Grosso possa essere l’unica corazzata della B. Ma attenzione al Mantova di Possanzini, squadra che ha raccolto meno di quanto meritasse, ad esempio a Marassi con la Samp aveva conquistato il pari ma il gol dell’1-1 è stato annullato ingiustamente nel finale. Dunque il Sassuolo dovrà fare molta attenzione perché si ha la sensazione che questo Mantova valga di più del 12° posto che attualmente occupa, un punto sopra la zona playout, due sotto quella playoff. LEGGI TUTTO

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    Serata con Brescia-Spezia. Guida all’11ª giornata

    Bari-Carrarese ore 20.30Il Bari di Longo ha l’occasione per sbarcare in zona playoff, a patto che non incappi nel solito pareggio, l’X è uscito già 6 volte su 10 per i galletti. Che non dovranno commettere l’errore di sottovalutare la Carrarese di Calabro: gli apuani sono in serie positiva da 4 partite con le quali hanno guadagnato 8 punti e sono emersi dalle ultime posizioni.

    Brescia-Spezia ore 20.30Gara della verità soprattutto per il Brescia. Le rondinelle vengono da due sconfitte di fila e non vincono dal 30 settembre, quando misero sotto la Cremonese (3-2). Sembra passata una vita, da allora è arrivato un solo punto e si allontana il sogno di disputare i playoff, anche per i tanti infortuni che però non devono essere un alibi. Lo Spezia invece, nell’ultimo turno ha perso il 2° posto, cioé la zona promozione diretta, ma resta l’unica imbattuta della B, sfortunata nello 0-0 col Bari, visti i due montanti colti. La squadra comunque, dà la sensazione di poter condurre un campionato di vertice, a dispetto delle valutazioni che si facevano in estate.

    Juve Stabia-Sassuolo ore 20.30La mina vagante della B ospita quella che probabilmente è l’unica corazzata della B. Gli stabiesi fanno bene a volare basso e pensare solo a salvarsi il più presto possibile ma sono pur sempre l’unica squadra che ha battuto il Pisa capolista, raccogliendo anche gli scalpi di Samp e Bari. Il Sassuolo di Grosso invece, viene da tre vittorie di fila nelle quali ha segnato 13 gol, e abbiamo detto tutto: di questo passo i neroverdi sono destinati a prendersi il campionato.

    Modena-Cremonese ore 20.30Sfida molto delicata per il Modena che non vince dal 21 settembre (3-0 alla Juve Stabia) e da allora ha messo insieme solo 2 punti. I canarini d Bisoli sono così piombati nella bagarre salvezza e affrontano la Cremonese di Corini, il sostituto di Stroppa ha raccolto due vittorie su due. I grigiorossi devono continuare a correre per sperare di agganciare la coppia testa, visto che il Sassuolo secondo dista 4 punti e non sarà semplice avvicinarlo.

    Reggiana-Cosenza ore 20.30Quasi uno spareggio salvezza, più cruciale per il Cosenza di Alvini che, per la penalizzazione di 4 punti confermata in Appello, è sul fondo della classifica ma sul campo ne ha raccolto soltanto uno di meno della Reggiana. Gli emiliani di Viali con un successo potrebbero “vedere” tutto un altro campionato, anche perché tra la zona playoff e quella playout ci sono solo tre punti di differenza. I calabresi invece, solo con una vittoria potrebbero iniziare ad avvicinarsi, almeno, alla zona playout.

    Salernitana-Cesena ore 20.30La Salernitana di Martusciello è chiamata al riscatto: dopo due sconfitte di fila la classifica s’è complicata molto e questo Cesena di Mignani che oggi farebbe i playoff, con Shpendi capo cannoniere della B (6 gol), incute un certo timore. Test dunque utile a capire anche quanto siano terribili i ragazzini del Cesena alla prova dell’Arechi, in teoria uno dei campi più caldi dove andare a giocare.

    Sudtirol-Frosinone domani ore 19.30Complicato scontro salvezza. Gli altoatesini di Valente sono reduci dal brutto ko di Catanzaro (3-0) che li ha fatti cadere nella zona calda della classifica (un punto sopra i playout), mentre i ciociari, ultimi assieme al Cosenza, vengono dallo 0-0 interno con la capolista Pisa, pareggio ottenuto nonostante la superiorità numerica degli avversari per 85’, nella gara d’esordio di Greco – promosso dalla Primavera – che ha rilevato l’esonerato Vivarini. Con un successo il Sudtirol – che ha perso 4 delle ultime 5 partite – torna a respirare, i ciociari invece, con 3 punti potrebbero agganciare la zona playout.

    Cittadella-Sampdoria domani ore 20.30Sos Cittadella, i veneti stanno precipitando in classifica, finora a poco è servito passare dalla guida tecnica di Gorini a quella di Dal Canto: il nuovo allenatore dei granata ha esordito con lo 0-0 interno col Cosenza (senza sfruttare una superiorità numerica) per poi prenderne tre a Carrara. E al Tombolato sbarca la Samp di Sottil, gasatissima, reduce dal sofferto successo di domenica a Marassi sul Mantova (1-0) ma che ha messo insieme 4 vittorie nelle ultime 5 partite che hanno proiettato i blucerchiati in zona playoff. Piccolo vantaggio per i veneti che hanno avuto un giorno in più per recuperare le fatiche dello scorso weekend.

    Mantova-Palermo domani ore 20.30Partita non semplice per il Mantova di Possanzini, reduce dal discusso e discutibile ko di Marassi con la Sampdoria (1-0), riceve il più quotato Palermo che ha anche avuto un giorno in più di riposo. I siciliani nello scorso turno hanno vinto la loro prima partita interna (2-0 alla Reggiana) e sbarcano al Martelli per dimostrare – anche a se stessi – di aver veramente svoltato, anche se il rendimento esterno del Palermo è già buono e ha evitato finora guai peggiori al tecnico Dionisi. Ma attenzione al Mantova che a Genova ha fatto un’ottima impressione e il tecnico Possanzini si èinfuriato assai per un gol annullato ai lombardi nel finale.

    Pisa-Catanzaro domani ore 20.30Riuscirà a tornare a correre il Pisa capolista di Filippo Inzaghi? Domenica scorsa è arrivato il deludente 0-0 in casa del Frosinone ultimo, coi nerazzurri incapaci di perforare i ciociari che pure erano in 10 dal 5’. Inoltre, il Pisa potrebbe arrivare alla sfida senza essere più primo da solo, dipende che cosa avranno fatto il Sassuolo in casa della Juve Stabia e lo Spezia a Brescia. E poi, occhio anche al Catanzaro che domenica ha rifilato un tris al Sudtirol e sbarca a Pisa con un minimo di tranquillità, sia in classifica (ora meno preoccupante), che per la panchina (il tecnico Caserta non traballa più). LEGGI TUTTO

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    Spezia-Bari, super anticipo. Guida alla 10ª giornata

    SPEZIA – BARI ore 20.30Anticipo molto interessante. In cui lo Spezia di D’Angelo, unica squadra imbattuta della B (è secondo a -3 dal Pisa), proverà a stupire ancora con un calcio robusto, straordinario sulle marcature da fermo, fondato su un collettivo fin qui formidabile che riporti in A gli aquilotti a distanza di due anni, raguardo per il quale la squadra non era stata costruita in estate, mai dimenticarsi che lo Spezia nella scorsa stagione ha mantenuto la categoria solo all’ultima giornata, dunque stanno andando oltre ogni più rosea aspettativa. Ma il test è probante, perché il Bari di Longo è imbattuto da 7 turni: ha perso le prime due partite e poi ha messo insieme gli attuali 11 punti. Anche se il Bari, il vero salto di qualità lo deve ancora fare: dispone di un organico da playoff ma pareggia un po’ troppo, già 5 volte, solo il Catanzaro ha impattato di più (6 volte). Capienza limitata a 8000 spettatori per la chiusura della Curva Ferrovia del Picco (lavori di copertura degli spalti).
    CESENA – BRESCIA domani ore 15Entrambe vengono da brucianti sconfitte interne, incassando 5 reti: il Cesena ha perso 3-5 dalla Sampdoria (con qualche rimpianto e senza demeritare), il Brescia 2-5 dal Sassuolo (risultato quasi ineccepibile ma il crollo è arrivato solo nel finale). Con un successo i romagnoli, reduci da due ko di fila, scavalcano in classifica i lombardi e potrebbero riacciuffare la zona playoff, dove ancora staziona il Brescia, 6° in classifica. Chi vince però, potrebbe iniziare ad impostare un campionato con qualche ambizione.
    COSENZA – JUVE STABIA domani ore 15Il Cosenza di Max lvini vale più di quanto dica la classifica che vede i lupi silani ultimi assieme al Frosinone. Senza il -4 di penalizzazione (confermato in Appello) la squadra di Alvini sarebbe a quota 10, con gli stessi punti del Modena, appena sopra la zona playout. La Juve Stabia, nonostante la sconfitta patita nello scorso turno in casa dalla Cremonese, resta una delle sorprese più belle. I campani guidati da Guido Pagliuca hanno già vinto a Bari e nella Marassi blucerchiata e sono gli unici ad aver battuto – in casa 2-0 – la capolista Pisa. Ora sono in piena zona playoff, al 5° posto. Ma essendo una neopromossa neanche troppo quotata alla vigilia del campionato, è giusto che tutto l’ambiente parli solo di salvezza da raggiungere al più presto, ricordandosi sempre che l’ultima partecipazionedella Juve Stabia alla B, 4 stagioni fa, si risolse col ritorno dopo un anno in C.
    CREMONESE–SALERNITANA domani ore 15Dalla scorsa giornata la Cremonese è guidata da Eugenio Corini, subentrato dopo l’esonero di Giovanni Stroppa. Il nuovo allenatore ha esordito con una vittoria preziosa su un campo difficile, 1-2 in casa della Juve Stabia. Ora però il tecnico di Bagnolo Mella è chiamato coi grigiorossi a icucire lo strappo in classifica che c’è fra le prime tre (Pisa, Spezia a -3 e Sassuolo a -4) e il corpaccione della Serie B. Salernitana permettendo. I campani erano andati alla sosta dopo la vittoria di Palermo che sembrava poter introdurre tutt’altra stagione. E invece alla ripresa è arrivato il ko interno patito dal super Spezia (0-2). La squadra di Martusciello ha solo 2 punti di margine sulla zona playout: urge invertire la rotta.
    PALERMO – REGGIANA domani ore 15Il Palermo di Dionisi rischia di diventare la grande malata della B. In estate gli scommettitori consideravano i rosanero i primi favoriti per la promozione in A. Oggi invece sono al 7° posto, a -7 dallo Spezia secondo, cioè dalla zona A diretta. Non solo: in casa non hanno ancora vinto, il bomber Brunori – capocannoniere di squadra nelle ultime tre stagioni – ha segnato un solo gol (su rigore) e ha perso il posto a favore di Henry (soltanto una rete anche lui). In più, il grande acquisto dell’estate, l’ala sinistra francese Jeremy Le Douaron, non incide (per usare un eufemismo, considerato pure che è costato circa 4 milioni). Sull’altro fronte c’è la Reggiana che già l’anno scorso s’impose al Barbera. Viali in panchina non se la stava passando bene ma alla ripresa ha battuto 2-0 il Frosinone, tornando al successo dopo quasi due mesi.
    CARRARESE – CITTADELLA domani ore 17.15Delicatissimo scontro salvezza. La Carrarese è in serie positiva da tre gare nelle quali ha messo insieme 5 punti, nella scorsa giornata ha finalmente potuto debuttare a casa propria, allo Stadio dei Marmi, ne è uscito l’1-1 col Mantova ma la squadra di Calabro inizia ad avere un’identità che non va sottovalutata. Nel Cittadella invece, nel turno appena passato ha fatto il suo esordio Dal Canto che ha rilevato Gorini e ha debuttato con lo 0-0 interno col Cosenza, non battuto nonostante i calabresi fossero in dieci dal 37’. Oggi il Cittadella, terzultimo, retrocederebbe in C: serve il cambio di passo, prima che sia troppo tardi, anche se la classifica resta molto corta.
    SASSUOLO – MODENA domani ore 17.15A uno dei tanti derby emiliani, il Sassuolo di Grosso vi arriva gasatissimo:  due vittorie di fila in cui ha segnato 11 gol (6-1 al Cittadella e 2-5 a Brescia), dà l’impressione di essere la squadra più forte della B. In più, è rientrato Berardi che nelle ultime due giornate ha giocato in tutto 44’, realizzando già 3 assist, mentre il giovane Volpato ha incantato con una rete da urlo e potrebbe essere il suo erede. Il Modena di Bisoli dunque, appare nettamente inferiore, per di più falcidiato dagli infortuni e con una classifica pericolosa (+1 sui playout). Ma è anche vero che i canarini arrivano dalla grande rimonta sul Palermo (da 0-2 a 2-2) che potrebbe aver galvanizzato l’ambiente. In più, nei derby, non di rado chiè più debole vince, anche se il Sassuolo degli ultimi tempi pare di un’altra categoria, l’unico blackout interno risale al 30 agosto (1-4 dalla Cremonese)
    CATANZARO – SUDTIROL domenica, ore 15Nel Catanzaro, che oggi disputerebbe i playout, continua a traballare la panchina del tecnico Fabio Caserta, reduce da tre pari di fila e l’ultimo, per quanto ottenuto al San Nicola di Bari, non ha spazzato le nubi che gravano su di lui, gira anche il nome di Ranieri, sua moglie è catanzarese, lui vi giocò per 8 stagioni e già a settembre avrebbe avuto un contatto col presidente Noto, suo vecchio amico. Il Sudtirol di Valente invece, reduce dal ko interno co, Pisa (1-2) è l’unica squadra della B che non ha ancora pareggiato. Magari accadrà in casa del Catanzaro che invece è la squadra che ha impattato di più, già sei volte.
    FROSINONE – PISA domenica, ore 15Sulla panchina dei ciociari fa il suo esordio Leandro Greco, promosso dalla Primavera per rilevare l’esonerato Vincenzo Vivarini. Non poteva essercidebutto più arduo: al di là del valore della capolista Pisa, è il Frosinone che finora è clamorosamente mancato, non solo per gli errori di Vivarini ma perché la squadra in estate è stata allestita in maniera incompleta e con colpevole ritardo. E allo Stirpe sbarcherà il Pisa di Inzaghi, in testa con 3 punti di vantaggio sullo Spezia e 4 sul Sassuolo. Superpippo non ha mai sbagliato una stagione in B e l’esplosione del centravanti danese Lind (2 gol nelle ultime 2 uscite) potrebbe dare anuova linfa alla già splendida cavalcata dei nerazzurri.
    SAMPDORIA – MANTOVA domenica, ore 15Per i blucerchiati, la domanda è sempre la stessa: con Sottil, è arrivata la svolta? La vittoria di Cesena (3-5) farebbe pensare di sì, ma la Samp è già incappata in brutte cadute a seguito di buoni exploit, dunque prudenza. Anche perché il Mantova di Possanzini in campo è una delle squadre più organizzate della B, però non vince da tre partite (dal 22 settembre, 1-0 al Cittadella), nelle quali ha raccolto solo due punti. Però, come hanno già dimostrato Reggiana e Juve Stabia, Marassi non è un fortino inespugnabile anzi, chi ci viene ospite ci tiene a fare un figurone e talvolta ci riesce, anche perché dietro, i blucerchiati ballano troppo e talvolta si concedono amnesie incredibili: per risalire la china serve maggior solidità, caratteristica che le squadre di Sottil spesso hanno. E ci sarebbero da scalare 8 punti per acciuffare la zona A diretta, traguardo per il quale era stata costruita la squadra in estate, ora è dodicesima. LEGGI TUTTO

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    Splende il Soleri sullo Spezia

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