consigliato per te

  • in

    La Sampdoria è spalle al muro: contestazione dei tifosi

    GENOVA – I tifosi della Sampdoria provano a far suonare la sveglia per ridestare dal torpore una squadra in crisi e un ambiente depresso. Vigilia calda tra i blucerchiati aspettando la sfida di stasera con la Juve Stabia, l’occasione per abbandonare l’ultimo posto in classifica. All’ora di pranzo oltre un centinaio di sostenitori doriani, in rappresentanza dei gruppi della Sud, è stato protagonista di un blitz LEGGI TUTTO

  • in

    Ignazio Abate esclusivo: “L’equilibrio per osare”

    Abate, come vive la condizione anomala di un club commissariato e sotto tutela giudiziaria?

    «Con grande responsabilità nei confronti di chi mi ha dato questa opportunità. E con sentimento, perché ci metto il cuore da sempre in ogni cosa che faccio».

    E poi?

    «Con equilibrio in un campionato difficile che non può essere affrontato diversamente».

    Lei ha già battuto il Palermo del suo amico Inzaghi.

    «Per carattere non riesco a godermi a fondo le cose. Sapevamo che sarebbe stata dura contro una squadra fortissima che alla fine concorrerà per la A. Ma noi dobbiamo vivere tutto come una grande occasione da cogliere e per step di crescita».

    Il prossimo sarà la Samp?

    «In casa siamo fastidiosi perché riusciamo a esprimerci con personalità. Dobbiamo migliorare in trasferta. Ma i ragazzi sanno che c’è un percorso da fare».

    Figlio d’arte, predestinato da calciatore, la vocazione da tecnico, invece, come nasce?

    «Ero proiettato verso una funzione dirigenziale (è anche direttore sportivo, ndr). Feci il corso per diventare allenatore e capii che era quella la mia strada. Sono felice perché sono partito dal settore giovanile del Milan. Ho voglia di imparare. Spero di migliorare con questo gruppo».

    Grandi maestri in campo come Reja a Napoli e Allegri al Milan. Ma anche Leonardo in rossonero e Prandelli e Conte in Nazionale.

    «Reja è stato un papà a Napoli, avevo solo 17 anni ed era la mia prima esperienza fuori casa. Ognuno mi ha lasciato qualcosa, ma serve poi metterci del tuo. Ne ho avuto tanti di allenatori che mi hanno fatto migliorare col lavoro. Ricordo con grande affetto Malesani a Empoli che mi ha insegnato tanto dal punto di vista tattico. Allegri è stato un maestro nella gestione. Ricordo anche Francesco Bertuzzo e Marino Frigerio nel settore giovanile».

    Milan sempre nel cuore?

    «Sono diventato uomo in quella società straordinaria. La mentalità e la professionalità le ho apprese lì. Come il senso del dovere e l’etica della responsabilità. Ma io sono cresciuto anche grazie ai valori che mi venivano dalla famiglia: dai miei genitori e dai miei nonni: Ignazio e Pasquale, nonna Nunzia e nonna Margherita. Una fortuna averli avuti».

    La Ternana per cosa la ricorda?

    «È stata la mia prima esperienza tra i professionisti in panchina. Me la porterò dentro sempre. Siamo ripartiti da una retrocessione tra difficoltà, con tanti che chiedevano di andare via. Poi il gruppo si è formato e abbiamo fatto un torneo di valori morali alti. Si vedevano in campo. Questo resta».

    Il suo gioco organizzato e intenso su cosa si regge?

    «Credo che esprimersi bene ti dia più possibilità di vincere. La cosa difficile è apprendere a utilizzare il sistema di gioco adottato. Poi occorre sacrificio nei duelli che dipendono dall’impegno di ogni calciatore».

    Rigidità o duttilità: cosa predilige tatticamente?

    «Non sono un integralista, ma saper riconoscere le fasi di gioco serve tanto. Nel calcio oggi bisogna saper giocare in modo relazionale, non solo posizionale. E senza mai rinunciare al coraggio».

    Come avete fatto a non risentire delle vicende che hanno riguardato il club?

    «Nelle difficoltà è necessario isolarsi e reagire. La situazione non è semplice, ma le cose in cui non puoi incidere ti portano via energie e quindi occorre non pensarci. Questo deve stimolarci. Il direttore Lovisa è stato fondamentale per impedire che nel gruppo si potessero creare alibi».

    Dopo Adorante e Floriani Mussolini, altri talenti: Cacciamani e Pierobon su tutti.

    «Io penso che i giovani si possano esprimere in un contesto positivo. C’è necessità di un gruppo sano e unito. Lo zoccolo duro della scorsa stagione ha dato una grande mano. Abbiamo potuto prendere giovani di talento, ma solo questo non basta. Serve infondere fiducia».

    Quali altri giovani ci sono da seguire in B?

    «Stabile e Reale, De Pieri e Mannini hanno potenzialità. Cisse è un talento, Berti era già forte».

    Ma perché i tanti talenti poi non hanno opportunità?

    «Il discorso è complesso. Tutti dovremmo porci la domanda se abbiamo fatto del nostro meglio. Anche le regole dei settori giovanili non aiutano. Io andai in prestito a Napoli a 17 anni. La C è formativa. Le seconde squadre? Sono favorevole se sono funzionali alla crescita dei giovani. L’ossessione dei risultati a tutti i costi con i baby non funziona. Pio Esposito e Camarda giocavano sotto età, ma è così che sono esplosi e oggi sono in A».

    I problemi della Nazionale di Gattuso oggi, e di altri ct prima di lui, nascono anche da ciò?

    «Servono regole diverse e anche spazi più ampi. Se non siamo andati ai Mondiali il problema non è solo generazionale».

    Chi gioca il miglior calcio in B?

    «Il Frosinone e il Venezia sono squadre propositive. Stroppa è sempre alla ricerca di un gioco dominante. Alvini ribalta bene l’azione. Noi ci proviamo».

    A cosa può ambire il club con la nuova proprietà dopo l’addio di Langella e il passaggio a Solmate specializzata in cripto valute?

    «Alla salvezza. Bisogna arrivare velocemente ai 46 punti. Questo torneo è pieno di difficoltà. Meglio non farsi illusioni». LEGGI TUTTO

  • in

    Ora il Venezia non può sbagliare gara 

    Il Venezia (che ha gli stessi punti del Palermo) è 5° in classifica a -6 dalla promozione diretta (cioè dal Modena secondo) e a -7 dal Monza capolista. Un po’ pochino, considerato che i lagunari di Stroppa dovevano essere i principali favoriti per la promozione in A, subito dopo i rosanero di Inzaghi. Per carità, ci sono ancora due terzi di campionato da giocare e tutto può succedere, viste anche le grandi potenzialità della rosa v LEGGI TUTTO

  • in

    C’è il Papu Gomez finalmente: sabato l’esordio col Padova

    Innanzitutto incrociamo le dita, vista com’è andata l’ultima volta, col debutto rinviato per un infortunio muscolare. Ma stavolta, con ogni probabilità, dovremmo esserci: sabato, fischio d’inizio alle 17:15, il gran derby Padova-Venezia sarà nobilitato dalla presenza del Papu Gomez, Campione del Mondo in carica con l’Argentina che ripartirà dalla Serie B, dal Padova di Andreoletti, neopromossa che potrebbe rivelarsi rampante. Gi&agr LEGGI TUTTO

  • in

    Guida alla 13ª giornata di Serie B: Palermo e Samp, vietato sbagliare. Il clou è Monza-Cesena

    Catanzaro-Pescara, venerdì ore 20.30

    Il Catanzaro di Aquilani è arrivato alla sosta col ko di Empoli (1-0), stop che ha interrotto la striscia di tre vittorie di fila (su Palermo, Mantova e Venezia), successi coi quali si pensava che i calabresi potessero ambire ai playoff. Per carità, l’8° posto dista comunque un solo punto. Ma, in un campionato ancor più equilibrato del solito, non sarà semplice imporsi se si replicano prove incolori come quella di Empoli. Nel Pescara invece, fa il suo esordio su una panchina di Serie B l’allenatore Giorgio Gorgone, 49 anni, ex centrocampista, subentrato il 12 novembre al posto dell’esonerato Vivarini. Trova una squadra che oggi sarebbe in C e zeppa di problemi. Ma Gorgone sa cosa vuol dire navigare in acque tempestose. Nella scorsa stagione, in C, nonostante un’infinità di guai societari, era riuscito a salvare la Lucchese, vincendo il playout col Sestri Levante e con la società che pochi giorni dopo spariva dal professionismo. Insomma, dopo l’impresa coi rossoneri toscani, a Pescara arriverà il bis? Dura, ma non impossibile.

    Avellino-Empoli, sabato ore 15

    Il 9 novembre l’Avellino di Biancolino incassava un pesante 3-0 a Cesena, risultato che ha un po’ ridimensionato gli irpini, anche se rimangono la migliore delle quattro squadre provenienti dalla C. Restiamo dell’avviso che l’Avellino a fine stagione un posto ai playoff possa ottenerlo, magari con la spinta che potrebbe arrivare da Tutino, finora frenato da problemi fisici ma che se dovesse tornare ad essere il bomber dei tempi d’oro, può essere una manna per tutta l’Irpinia. L’Empoli invece, da 5 giornate sotto la guida di Dionisi, sta iniziando a ingranare, vista l’importante vittoria ottenuta nell’ultima uscita sul Catanzaro (1-0), primo successo firmato dal tecnico di Piancastagnaio. Col sostituto di Pagliuca, l’Empoli ha ottenuto 5 punti in 5 partite: è ancora poco per le ambizioni della piazza toscana. Ma l’importante è vedere la squadra che cresce, anche se sarebbe stato meglio, a inizio stagione, non considerarla per la promozione in A: si sarebbe potuto lavorare più tranquilli e secondo le potenzialità della rosa. Che non sembrano sconfinate.

    Carrarese-Reggiana, sabato ore 15

    La Carrarese di Calabro è al 10° posto. Sta cioé replicando lo scorso sorprendente campionato, quando tutti pronosticavano l’immediato ritorno in C degli apuani e invece alla fine arrivò un’agevole permanenza in B. Certo, l’ultima prova prima della sosta, l’1-1 a Bolzano col Sudtirol, non è stata una prova delle più convincenti: la Carrarese s’è trovata in superiorità numerica già al 14’ (rosso a Merkaj), è passata in vantaggio col rigore di Schiavi ma soltanto 3’ dopo gli altoatesini firmavano il pari. Non un bel segnale, per una squadra che in superiorità numerica era già stata battuta in casa dall’Avellino. La Reggiana di Dionigi invece, in rapporto ai propri mezzi, è una delle più belle realtà della B: è all’8° posto, cioé oggi farebbe i playoff. L’ultima uscita, lo 0-0 interno con l’Entella, soffrendo un po’ troppo i liguri, magari non è stata una delle prove più edificanti. Ma intanto la Regia ha 4 punti di margine sulla zona playout: niente male, viste le attese che c’erano a inizio stagione sulla squadra.

    Entella-Palermo, sabato ore 15

    Più che onorevole il campionato dell’Entella di Chiappella, al 14° posto, +2 sulla zona playout, piazzamento ottenuto con risultati importanti, anche se sono giunti soprattutto in casa: 12 dei 14 punti che hanno i chiavaresi sono arrivati dal fortino del Sannazzari. E ora un’altra partita di prestigio, contro la presunta corazzata di Inzaghi, quel Palermo che in estate era considerato la prima favorita per la promozione e che invece nell’ultimo mese ha perso non pochi colpi: ora i siciliani sono sesti, a -6 dalla zona promozione diretta, situazione nata dalle tre sconfitte rimediate dai rosanero nelle ultime quattro gare. Insomma, o Inzaghi svolta a Chiavari oppure a Palermo inizierebbero a danzare i fantasmi delle precedenti annate, quando il Palermo a inizio stagione era puntualmente tra le favorite e altrettanto puntualmente la squadra falliva. Anche se, probabilmente, nelle iperboli del calciomercato estivo, il valore del Palermo è stato sopravvalutato.

    Padova-Venezia, sabato ore 17.15

    Derby veneto che si preannuncia gustoso. Il Padova di Andreoletti sta facendo il campionato che ci si attendeva, con una squadra in grado di guadagnarsi la permanenza nella categoria, e magari anche qualcosa di più. Specie se il Papu Gomez dovesse far sentire assai il suo contributo: l’argentino, dopo due anni di squalifica per doping, poteva rientrare già a fine ottobre ma un problema fisico lo ha tenuto ancora ai box. Ora, dopo una settimana di allenamenti in gruppo, questo attesissimo derby dovrebbe essere l’occasione giusta per rivederlo finalmente in campo, probabilmente nel secondo tempo. E il Venezia di Stroppa? Ha gli stessi punti del Palermo, 19, con la vetta del Monza a -7 e la zona promozione diretta a -6. Prima della sosta è arrivata la convincente vittoria sulla Samp (3-1) ma prima ancora avevano pesato le tre sconfitte già incassate (da Cesena in casa e da Catanzaro e Carrarese in trasferta) che rendono la classifica non in linea con le premesse d’inizio stagione, quando in teoria il Venezia doveva essere secondo solo al Palermo. Ma siamo solo a un terzo di campionato, gli arancioneroverdi di Stroppa hanno tutti i mezzi per venire fuori alla distanza.

    Bari-Frosinone, sabato ore 19.30

    Il Bari di Fabio Caserta mostra interessanti segnali di crescita: imbattuto da tre gare, nelle quali ha raccolto 7 punti, a ciò si aggiungono le tre vittorie ottenute al San Nicola nelle ultime tre uscite casalinghe. Insomma, dopo un avvio di stagione horror (ma ci voleva tempo, la squadra è stata totalmente rifondata), il Bari avrebbe le carte in regola per risalire ancora la classifica che, per il peso dei rovesci delle prime giornate, è ancora bruttina (+1 sui playout). Ma la strada intrapresa negli ultimi tempi lascia ben sperare. Il Frosinone di Massimiliano Alvini invece, sbarcherà al San Nicola per cercare di capire che cosa potrà fare da grande. I ciociari sono quarti in classifica, a -3 dal 2° posto, cioé dalla zona promozione diretta. La squadra è una delle più belle da vedersi in B, fin dalla prima giornata. Ora c’è da capire se questo Frosinone, peraltro falcidiato da tanti infortuni, è in grado di fare l’ultimo salto di qualità e dunque impostare un campionato da promozione, come accadde, a sorpresa, nel 2022/23. Stavolta però, la sorpresa sarebbe ancora più grossa, se si pensa che la scorsa stagione il Frosinone avrebbe dovuto chiudere l’annata al playout con la Salernitana e invece si ritrovò salvo in B per il caso del Brescia.

    Mantova-Spezia, domenica ore 15

    Chissà, forse la sosta non è caduta a fagiolo per il Mantova di Possanzini che era arrivato alla pausa con le ali ai piedi: due vittorie di fila, entrambe firmate dall’attaccante Ruocco, con le quali i lombardi hanno lasciato l’ultimo posto e agganciato la zona playout. Ora arriva la sfida salvezza con lo Spezia, partita davvero da brividi, punti pesantissimi per la permanenza in B. Lo Spezia dalla scorsa giornata è sotto la guida di Roberto Donadoni, tornato in panchina dopo 5 anni, ripescato dal presidente dei liguri, Charlie Stillitano, che quasi 30 anni fa l’aveva assunto come giocatore per il calcio Usa, al termine della sua esperienza come ala del Milan. All’esordio con Donadoni, lo Spezia ha fatto 1-1 in casa col Bari, risultato non disprezzabile, visto che gli aquilotti hanno giocato in 10 più di metà partita. Insomma, può essere una buona base di partenza per risalire la classifica, visto che oggi lo Spezia sarebbe in C. E in questo senso, la trasferta di Mantova può dire molto sullo Spezia che verrà. Magari evitandosi il solito cartellino rosso che ha segnato troppe partite dei liguri in questo campionato.

    Modena-Sudtirol, domenica ore 15

    Occasione ghiotta per il Modena di Sottil: mettere sotto il Sudtirol di Castori vorrebbe dire riprendersi in 1° posto e mettere un po’ di pressione alla capolista Monza che scenderà in campo soltanto alla fine di questa partita. Modena che è andato alla sosta col 2-2 raccolto a Frosinone in extremis (ma meritato), partita che ha detto come entrambe le squadre hanno i mezzi per durare nei quartieri alti fino a primavera. Chissà invece, se la sosta avrà fatto bene al Sudtirol che oggi giocherebbe il playout col Mantova. Gli altoatesini di Castori vengono da due pareggi di fila ma il dato che più conta è l’assenza di vittorie, il Sudtirol non fa 3 punti dal 27 settembre (3-1 alla Reggiana). Magari la sfida del Braglia non è l’ideale per svoltare, fatto sta che il Sudtirol è su una brutta china e senza un cambio di passo la classifica a breve potrebbe farsi ancor più pesante.

    Monza-Cesena, domenica ore 17.15

    Il match clou della giornata. Il Monza di Bianco è andato in testa prima della sosta grazie alla sesta vittoria consecutiva, a Pescara, uno 0-2 che ha portato anche la firma di un talento assoluto come Colpani che all’Adriatico ha battuto il primo colpo stagionale con una rete meravigliosa, da vedere e rivedere (5 difensori avversari fatti fuori prima di concludere superbamente a rete). Insomma, il Monza balbettante delle prime giornate, quello che perdeva ad Avellino o in casa col Padova, è ormai un lontano ricordo. Al punto che ora ci si chiede se i brianzoli saranno in grado di ripetere l’assolo che fece un anno fa il Sassuolo, andando in A dominando la categoria. Ma occhio al Cesena. I romagnoli di Mignani sono la squadra più forte in trasferta, dove vantano già ben 5 vittorie (a Pescara, a Marassi con la Samp, a Venezia, a La Spezia e a Bolzano col Sudtirol), un rendimento stratosferico al punto che, se il Cesena non avesse fallito un po’ troppe partite interne (ma negli ultimi tempi al Manuzzi le cose vanno meglio), oggi si parlerebbe del dominio del Cesena sulla B, non di quello possibile del Monza. Ecco, per capire quanto può essere forte lo squadrone brianzolo, forse proprio il Cesena può dirlo più di tutti.

    Sampdoria-Juve Stabia, lunedì ore 20.30

    Ennesima sfida che la Samp non può fallire, ma l’impegno, per quel che i blucerchiati (non) stanno facendo vedere, non è dei più semplici. Dopo il tonfo di Venezia e l’ultimo posto in solitaria, non ci sono più alibi per il Doria. Nel clan blucerchiato si guarda al mercato di gennaio come la chiave fondamentale per risollevare la squadra. Possibile che fin dai primi giorni di trattative arrivino nomi di peso, tanto più che la sosta invernale sarà più corta del solito (a gennaio si tornerà in campo già il 10). Ma la verità è che quasi sempre il mercato di riparazione lo si fa con la classifica in mano. E se quella dei blucerchiati dovesse ulteriormente peggiorare (già ora i playout sono a -4 e la salvezza diretta a -6), non sarà semplice portare a Genova calciatori decisivi, quelli che non sono arrivati in estate, quando è stata varata una squadra incompleta e più debole di quella che nella scorsa stagione era retrocessa in C, prima che arrivasse “l’aiutino” dal Brescia. E occhio alla Juve Stabia di Abate che sbarcherà a Marassi per fare un figurone. Il club campano è al 7° posto e può ulteriormente migliorare il piazzamento playoff, dovendo recuperare – il 4 dicembre – la sfida interna col Bari. Juve Stabia che non ha minimamente risentito dell’amministrazione giudiziaria varata un mese fa per bonificare il club dalle società di servizio allo stadio di Castellammare in odore di camorra. Anzi, a ben vedere, dallo scoppio del caso, la squadra di Abate sembra cresciuta, segno che il problema societario non aveva ricadute sul settore sportivo e probabilmente è stato circoscritto per tempo. LEGGI TUTTO

  • in

    Bari rinato con Moncini-Gytkjaer  

    A inizio campionato, Bari e Samp erano le “grandi malate” della B. Ma nelle ultime giornate i pugliesi hanno cambiato marcia, non perdono da 3 partite in cui hanno raccolto 7 punti (tanti quanti ne ha in tutto la Samp ultima) e possono provare a impostare un campionato diverso, lontano dalle sabbie mobili della classifica. Certo, con una squadra rifondata da zero e con un tecnico nuovo come Fabio Caserta, era prevedbile una partenza al rallentatore. La piazza poi, anche se LEGGI TUTTO

  • in

    Modena: che fenomeno! La Samp deve svegliarsi

    La squadra rivelazioneA un solo punto dal Monza che forse dominerà la B come il Sassuolo della scorsa annata, il Modena di Sottil è la più bella sorpresa del campionato: 2° posto e zona promozione diretta senza effetti speciali e con tanto buon senso. Cedendo in estate la stella Palumbo ma costruendo una squadra solidissima (un solo ko nel derby di Reggio Emilia, nessuno ha perso così poco), dove Sottil si sta prende LEGGI TUTTO

  • in

    Svolta Padova: chi è Figoli, il nuovo proprietario manager di Shakira

    PADOVA – Shakira sbarca all’Euganeo! Dalla cantante al Papu Gomez, nel prossimo futuro potremmo vederli dentro lo stadio da calcio più brutto che ci sia. Non sarebbe clamoroso perché a Padova nelle prossime settimane sbarca Marcelo Figoli, l’imprenditore argentino dello spettacolo che della pluripremiata colombiana è il manager e produttore dei suoi concerti tramite la sua Fenix Entertainment LEGGI TUTTO