TORINO – Talvolta ci si dimentica del Como: quando a diversi addetti ai lavori si chiede qual è la squadra che la spunterà nella corsa per il secondo posto in B che vede coinvolte anche Venezia, Cremonese ma anche Palermo e Catanzaro (senza dare per scontato che il Parma capolista vinca il campionato). Non pochi si dimenticano o non fanno il nome dei lariani. Spesso, insomma, vengono un po’ snobbati, si preferisce puntare su altri nomi. Ma la bella vittoria del Como, martedì nel derby sentitissimo di Lecco, ha detto che la squadra di Roberts-Fabregas può lottare fino all’ultimo per la A diretta. Il 3-0 inflitto al Rigamonti-Ceppi ai blucelesti, ha portato il Como a quota 49, un punto meno della Cremonese seconda, tre più del Palermo, quattro sul Catanzaro mentre il Venezia, dopo la vittoria sul Cittadella nel posticipo di mercoledì, si è portato a 51 punti. Per il Como, dominare così il derby del Lario fatto di una rivalità secolare che va oltre quella sportiva, è stata una buona iniezione di fiducia. E pensare che soltanto il 17 febbraio, il Como ne prendeva tre a Palermo, risultato che faceva ipotizzare come i lariani fossero meno attrezzati della concorrenza nella lotta per la A diretta. Niente di più sbagliato. A Lecco, il Como ha dimostrato che il robusto mercato fatto a gennaio inizia a pagare, ci voleva solo un po’ di tempo, perché gli innesti sono stati veramente tanti e quasi tutti gli arrivati sono a digiuno di calcio italiano. E un conto è inserirsi in un gruppo con gradualità in estate, avendo tutto il tempo per integrarsi. Un conto è sbarcare a gennaio in una squadra che comunque aveva già i suoi oliati meccanismi. Inoltre, con la vittoria nel derby, tipo di successo che dà sempre una marcia in più, il Como ha dimostrato di poter sopperire a quel pesante doppio ko che aveva colpito la mediana, con gli infortuni di Baselli e Kone. Ebbene, al Rigamonti-Ceppi, dopo la rete del difensore Goldaniga (grande colpo di cui s’è parlato poco, ma in B è difficile trovare un centrale più affidabile di lui), chi sono andati a segno? Proprio due mediani: il prezioso e sottovalutato Bellemo, colonna lariana dal 2019, oltre al danese Abildgaard. Dunque, il Como, almeno fino al rientro di Baselli (per Kone purtroppo la stagione è già finita), in mezzo sarà un po’ contato. Ma intanto chi gioca, lascia il segno. Più in generale, si ha l’impressione che i tanti acquisti di gennaio, a iniziare dalla punta Nsame, stiano terminando il loro periodo rodaggio sul Lario e che possano arrivare alla volata per la A nelle migliori condizioni. E per le partite che decideranno tutto o quasi, probabilmente il Como ritroverà in attacco Patrick Cutrone che per infortunio non gioca dal 27 gennaio, ha dunque saltato le ultime cinque uscite. L’ex punta di Milan e Wolverhampton, prima di fermarsi, stava facendo un’ottima stagione, era già a quota 9 gol. Giocando per la squadra della sua città, stava indossando anche i panni del leader, cosa che mai prima gli era capitata in carriera. Una responsabilità che lo ha fatto crescere a livello di personalità, pareva di vedere il miglior Cutrone, quello capace di finire a suo tempo in Premier League. Ecco, se nelle partite chiave, ci sarà anche lui e sui livelli del resto della stagione, allora potremmo vederne delle belle. E chissà che, chi considera il Como meno attrezzato delle altre contendenti, possa presto cambiare idea. A partire da domenica, fischio d’inizio alle 16.15, quando il Como ospiterà al Sinigaglia il Venezia secondo, con la possibilità di sbarcare in zona A in caso di vittoria. E potrebbe esserci anche Cutrone, come non ha escluso lo stesso Roberts. Mal che vada, l’ex Milan sarà pronto per la successiva gara, quella del 9 marzo in casa Cremonese, cioé due scontri diretti di fila che valgono una bella fetta di promozione. Due partitone che diranno se il Como ha veramente i mezzi per puntare alla A diretta. LEGGI TUTTO