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    Il sabato dei derby regionali

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Catanzaro-Palermo 1-1), la 22ª giornata di Serie B prosegue oggi con otto gare, 5 alle 14, 3 alle 16.30. Per la capolista Parma guidata da Pecchia, a +6 sul Como secondo e a +7 su Cremonese e Venezia, test probante al Braglia (ore 14), dove va in scena uno dei derby emiliani, quello col Modena. Che non se la passa bene, anzi, il tecnico Bianco vive il momento più difficile da quando guida i canarini. Dopo il ko di sabato scorso a Palermo, patron Rivetti gli ha rinnovato la fiducia, anche perché al Barbera il Modena ha fatto una discreta partita. Però, con zero punti nel 2024 e una crisi che di fatto dura da quasi due mesi, i canarini stanno perdendo la zona playoff, Rivetti non è un mangia allenatori, anzi, però la situazione va monitorata. All’andata comunque, al Tardini finì 1-1: canarini avanti col contestato gol di Duca (fuorigioco non segnalato), pari nel recupero di Partipilo (sarebbe uno dei big della B ma nel Parma non è titolare e questo dice tutto sulla vastità della rosa, Pecchia naviga nell’oro). Il Como, sempre alle 14, ospita l’Ascoli per cercare di avvicinarsi al Parma ma soprattutto per staccare le altre squadre che possono ambire al secondo posto. Ma occhio ai marchigiani: oggi sarebbero retrocessi ma la semina di Castori – l’ultimo italianista doc rimasto – inizia a fruttare qualcosa: l’Ascoli, nel 2024, ha pareggiato a Parma dopo essere passato in vantaggio e domenica scorsa, sotto di 2 gol in casa col Bari, ha chiuso sul 2-2 con la doppietta del portoghese Pedro Mendes (salito a 9 gol, sempre più uomo squadra perché di categoria superiore). Per la Cremonese di Stroppa invece, c’è il sentitissimo derby regionale col Brescia (ore 14), già vinto facilmente 0-3 nell’andata al Rigamonti ma quello era tutto un altro Brescia, con in panchina il traghettatore Belingheri, utilizzato solo per quella partita, dopo l’esonero di Gastaldello, poi sarebbe sbarcato Maran che ha portato la squadra in zona playoff ma che sabato scorso, in casa col Sudtirol (1-1), ha rischiato di perdere (forse la testa era già al derby dello Zini). Gara della verità anche per il Venezia di Vanoli, reduce dal tonfo di Cosenza, un 4-2 coi lagunari andati sotto 3-0 dopo soli 21’. E pensare che a fine 2023 a un certo punto qualcuno ipotizzò che il Venezia potesse andare in A a braccetto col Parma, quando era arrivato a eguagliarlo in classifica. Poi, qualcosa s’è inceppato e il Venezia attuale potrebbe avere non pochi problemi con la Ternana rivitalizzata da Breda, ora in zona playout ma reduce dal bel 3-1 sul Cittadella (che veniva da 9 risultati utili di fila con 23 punti conquistati), in cui l’uruguaiano Gaston Pereiro, appena giunto dal Cagliari, ha debuttato con due assist e un gol (splendido), pareva di vedere Platini al Liberati. Occhio anche a Bari-Reggiana (ore 16.15, pugliesi a -2 dalla zona playoff, in serie positiva da 4 turni con 6 punti conquistati; emiliani di Nesta che sognano il sorpasso, hanno due punti in meno dei pugliesi ma oggi saranno privi degli squalificati Cigarini, Girma, e Portanova). Pisa-Spezia (ore 16.15, partita sentita come fosse un derby per la vicinanza fra le due città, i toscani di Aquilani forse hanno svoltato dopo la vittoria di sabato a Lecco ma oggi mezzo stadio resterà vuoto per la protesta dei tifosi nerazzurri, esasperati dalla situazione che si vive all’Arena Garibaldi, liguri in caduta libera verso la C, sul fondo con la Feralpisalò dopo l’ultimo turno ma rinforzati dagli arrivi di Jagiello, Falcinelli e Mateju). Sudtirol-Cosenza (ore 14, altoatesini in ripresa col subentrato Valente, nel 2024 hanno battuto la Feralpisalò e sfiorato il successo a Brescia; calabresi euforici per il trionfo sul Venezia ma privi dello squalificato Tutino che aveva segnato una tripletta nel 4-2 ai lagunari). Feralpisalò-Lecco (ore 16.15, nei gardesani, ora a -2 dai playout e a -6 dalla salvezza, Zaffaroni può replicare il miracolo fatto in A col Verona, salvatosi nel giugno scorso allo spareggio con lo Spezia; i blucelesti di Bonazzoli, che oggi giocherebbero i playout con la Ternana, hanno iniziato il 2024 con zero punti, ko a Catanzaro e in casa col Pisa). Il turno si chiude domani, fischio d’inizio alle 16.15, col posticipo Cittadella-Sampdoria. LEGGI TUTTO

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    Diretta Catanzaro-Palermo ore 20.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    CATANZARO – La 22ª giornata del campionato di Serie B si apre con il Derby del Sud tra Catanzaro e Palermo, una sfida dal sapore playoff. I ragazzi di Corini, reduci dalla vittoria contro il Modena, occupano il 6° posto (35) a +2 proprio su quelli di Vivarini che stanno vinvendo un momento difficile (4 sconfitte nelle ultime 5 partite). Per i rosanaero un blitz al Ceravolo per restare attaccati al treno della promozione diretta e per vendicare la sconfitta dell’andata che lasciò ferite profonde. Doppio obiettivo per il Palermo che fuori casa non fa festa da inizio ottobre, quando vinse a Modena. I rosanero ci riprovano a Catanzaro, contro una squadra che qualche mese fa banchettò al Barbera, impartendo una sonora lezione alla squadra di Corini.
    Catanzaro-Palermo: quote e consigli sulle puntate
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    Dove vedere Catanzaro-Palermo streaming e diretta tv
    Catanzaro-Palermo, gara valida per la 22ª giornata del campionato di Serie B e in programma alle ore 20:30 allo stadio Nicola Ceravolo di Canatanzaro sarà visibile in diretta su Dazn, Sky Sport (252) e la piattaforma Now. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito
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    Le probabili formazioni di Catanzaro-Palermo
    CATANZARO (4-4-2): Fulignati; Situm, Scognamillo, Brighenti, Veroli; Sounas, Verna, Pontisso, Vandeputte; Iemmello, Biasci. Allenatore: Vivarini.A disposizione: Sala, Borrelli, Antonini, Miranda, Stoppa, Petriccione, Oliveri, Pompetti, Brignola, D’Andrea, Donnarumma, Ambrosino. Indisponibili: Krajnc, Ghion. Squalificati: nessuno. Diffidati: Brighenti.
    PALERMO (4-3-3): Pigliacelli; Graves, Nedelceauru, Ceccaroni, Lund: Henderson, Gomes, Segre; Insigne, Di Francesco, Soleri. Allenatore: Corini.A disposizione: Kanuric, Nespola, Marconi,Diakité, Buttaro, Aurelio, Coulibaly, Stulac, Vasic, Ranocchia, Valente, Di Mariano, Mancuso. Indisponibili: Desplamches, Lucioni. Squalificati: Brunori. Diffidati: Coulibaly, Lucioni.
    Arbitro: Baroni (Firenze)Assistenti: Cecconi e Cirpriani.IV uomo: Grasso.Var: Gariglio.Avar: Abbattista.
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    Viaggio nella crisi della Samp (e di Pirlo)

    A ranghi completi, si può ipotizzare questa Samp (4-3-1-2): Stankovic; Depaoli, Ghilardi, Murru, Giordano; Ronaldo Vieira (Benedetti), Yepes, Kasami; Esposito, Pedrola (Borini); De Luca. E sarebbe un undici di tutto rispetto che potrebbe tranquillamente competere per i playoff, come si sosteneva a inizio stagione e infatti i migliori risultati sono arrivati le rare volte che l’infermeria non era affollata. Poi, quando le defezioni sono troppe (e la Samp ne ha quasi sempre una marea, al punto che sono emersi dubbi sull’operato dello staff sanitario, rifondato dalla nuova società), mancano i ricambi di livello. Soprattutto se sono assenti certe colonne, sono dolori.
    A centrocampo, prima di tutto. I blucerchiati, dopo un brutto avvio di stagione, avevano trovato la quadratura giusta col cambio di modulo (da 4-3-3 a 4-3-2-1) ma anche grazie a due mastini della mediana come Ronaldo Vieira e Kasami: quando giganteggiavano in mezzo, non ce n’era per nessuno, la squadra era equilibrata, la giovane difesa più protetta e, insomma, l’orchestra suonava al meglio e poteva coltivare qualche ambizione. Non è un caso che la flessione – per non dire crisi – sia arrivata con la loro assenza. Sabato scorso la società, non a torto, s’è lamentata per il rigore che ha sbloccato il Parma a Marassi, non si capisce perché lo si debba assegnare se le immagini non chiariscono, nel dubbio buon senso suggerirebbe di astenersi. Ma non può essere un alibi perché la squadra una volta in svantaggio ha mostrato le solite fragilità mentali e subito dopo ha incassato il raddoppio, squagliandosi del tutto nella ripresa quando è arrivato il terzo gol del Parma.
    Come accade quasi a ogni rovescio blucerchiato, è tornato a girare il nome di Iachini come possibile sostituto, l’allenatore dell’ultima promozione blucerchiata in A (nel 20212, ai playoff). Voce subito seccamente smentita dalla società, troppo forte il legame che c’è con Pirlo, scelto la scorsa estate anche come uomo-immagine della Samp. Senza considerare il fatto che l’attuale organico blucerchiato non sembra rispondere alle idee tattiche di Iachini. Ma quali colpe ha l’allenatore della Samp? Con lui, spesso i blucerchiati un po’ troppe volte hanno sbagliato l’approccio alla gara (vedi i ko con Brescia e Feralpisalò, ad esempio) e l’allenatore è sempre responsabile dell’atteggiamento della squadra che troppe volte non si sporca le mani, non ha un carattere “da Serie B”, dove bisogna soprattutto dare peso all’agonismo, alla spada e non al fioretto.
    Certo, non è ancora il momento di tirare le somme. Ma la prossima gara, domenica al Tombolato di Cittadella, può dire molto. I veneti, che all’andata s’imposero con pieno merito a Marassi, avranno il dente avvelenato per il ko di sabato a Terni che ha chiuso la migliore e più lunga serie positiva di questo campionato, avevano raccolto 23 punti in 9 gare. Ecco, andare a Cittadella, comunque finisca, potrebbe essere l’occasione per la Samp (e per Pirlo) per confrontarsi con un calcio senza fronzoli ma terribilmente efficace, perché di temperamento. Cioè tutto ciò che troppo spesso questa Samp non mostra. E magari chissà, sarà l’occasione per dare almeno qualche minuto in più a un ragazzo proveniente dalla Primavera che va tenuto d’occhio: Samuel Ntanda, classe 2005, ala sinistra belga (di origini congolesi), a Genova dal luglio 2022, quando, proveniente dal St Truden, iniziò a giostrare per la Primavera blucerchiata. Finora, Pirlo lo ha mandato in campo per 4 gare, ma con un minutaggio ancora irrisorio (22’). Per quel che però ha mostrato – gamba, fame e discreta tecnica – merita di entrare in campo prima che la partita sia ormai segnata. Lo chiede a gran voce anche la tifoseria blucerchiata che, altro aspetto di questa crisi, in questi giorni sta vivendo interessanti riflessioni sulla propria natura.
    Considerato che nel 2024 saranno passati trent’anni dalla vittoria dell’ultimo trofeo blucerchiato (la quarta Coppa Italia, superando in finale l’Ancona), anche voci autorevoli della piazza sampdoriana si interrogano sul “carattere” che ha mediamente il tifoso blucerchiato. Va ricordato che negli anni d’oro con Paolo Mantovani, lo storico patron fece un lavoro enorme per addomesticare una tifoseria che non era proprio tranquilla ma che sotto la sua guida divenne un esempio di correttezza, pacatezza e sportività. E ora, con la squadra nei pressi dei playout di B, ci si chiede se questa natura tranquilla nel frattempo non sia diventata un limite, visto che negli ultimi anni i tifosi blucerchiati ne hanno dovute buttare giù di ogni. Certo, non s’arriva a invidiare il carattere fumantino del popolo genoano. Ma un po’, sì. LEGGI TUTTO

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    Aquilani a Pisa, ora può essere un’altra storia

    TORINO – Fino a sabato scorso, Alberto Aquilani a Pisa era un De Zerbi che non ce la stava facendo ma del resto, anche il guru del Brighton ha dovuto mangiare pane duro prima di diventare l’allenatore più alla moda. Normale dunque, che nella sua prima annata su una panchina professionistica, dopo un promettente praticantato per le giovanili della Fiorentina, Aquilani avesse bisogno del suo tempo per confrontarsi col mestiere di allenatore, su una panchina non certo semplice come quella del Pisa, piazza calda ed ereditata dopo delusioni cocenti, non semplici da archiviare, anche se in estate era stato giusto chiudere il ciclo di D’Angelo e rifondare. Di sicuro Aquilani è stato molto protetto da tutti (e se non avesse un nome importante per i suoi trascorsi da calciatore, sarebbe andata diversamente), scelta che alla fine sta pagando. Perché la convincente vittoria di sabato del Pisa al Rigamonti-Ceppi di Lecco (1-3), è stata forse la miglior prova stagionale, la prima giocata dagli Aquilani’s boys con attenzione e intensità per 90 minuti. E che ha proiettato i toscani in un tranquillo centro classifica, a -3 dai playoff ma soprattutto con 5 lunghezze di margine sui playout. II Pisa era in crescita già da fine 2023 ma la vittoria netta sui blucelesti è stato forse il primo vero punto esclamativo dei toscani, ora il Pisa è in serie positiva da 4 partite, in cui ha fatto 8 punti. Un passo che per ora ha fruttato un vantaggio abbastanza rassicurante sulla zona calda che potrà dare tranquillità alle giocate dei nerazzurri, la palla scotterà meno. Poi, è chiaro che quando proponi un calcio fatto di costruzione dal basso, possesso palla e pressione alta, hai bisogno di tempo perché le tue idee s’impongano e il Pisa glielo sta dando, mai Aquilani in stagione è stato messo in discussione quando i risultati mancavano e anche la stessa piazza al massimo ha mormorato ma mai discusso veramente il tecnico. E così, adesso per il Pisa e per Aquilani può schiudersi tutta un’altra stagione. Giocando così, i playoff sono scalabili. Al momento, l’8° posto è occupato dal Brescia ma per quel che s’è visto nell’ultimo turno, il Pisa appare come la squadra più in palla e forse la più attrezzata per conquistarli. Gli altri cinque posti della zona playoff sono molto più distanti e potrebbero già essere prenotati dalle squadre che oggi li occupano (anche se va verificata la tenuta del Cittadella e la flessione del Venezia che comunque hanno 8 e 10 punti più del Pisa). L’importante è che un successo così ineccepibile permetta ad Aquilani di lavorare con la serenità necessaria. Nessuno gli ha chiesto la A per questa stagione. Ma a differenza della scorsa annata, chiusa con un girone di ritorno che fu un’autentica via crucis, basterebbe terminare la stagione in crescendo e magari con una qualificazione ai playoff, dimostrando che ci sono le basi per il progetto di riportare il Pisa in A, una annata insomma promettente, che archivi definitivamente quella finale beffarda, persa ai playoff del 2022, contro il Monza di Berlusconi e Galliani, partita che ancora fa sospirare la piazza nerazzurra. Vedremo intanto cosa riserverà il mercato di gennaio, dopo l’arrivo dell’attaccante Nichola Bonfanti, a segno all’esordio, gol pesante del 2-2 interno con la Reggiana. Purtroppo però, Bonfanti a Lecco s’è infortunato, ha avvertito un dolore muscolare alla coscia ma forse s’è fermato per tempo, potrebbe essere solo una contrattura. Dal mercato potrebbero arrivare, dalla Primavera del Milan, il terzino sinistro Davide Bartesaghì, 18 anni e dalla Cremonese, nello stesso ruolo (ma può fare anche il centrale) il 20enne Yuri Rocchetti, scuola Roma:ma serve anche un difensore più esperto mentre in avanti, la trattativa per Ciccio Caputo con l’Empoli, appare difficile. Attenzione allora alla pista Luca Moro che il Sassuolo vuole mandare da un’altra parte a maturare dopo 6 mesi al di sotto delle aspettative nello Spezia. Già, i liguri. Ultimi in classifica e coi tifosi in contestazione permanente, sabato sbarcheranno a Pisa. Partita tutt’altro che banale, di fatto le due tifoserie sono divise da una feroce rivalità e vista la ridotta distanza fra le due città, la vivono come una specie di derby. Attenzione però, perché i tifosi della Curva Nord, con un comunicato, hanno annunciato che a partire dalla gara coi liguri non entreranno all’Arena Garibaldi, scelta che manterranno a tempo indeterminato, finché non ci saranno risposte sui problemi che affliggono il vetusto stadio (di cui ne chiedono l’aumento della capienza). Una protesta di cui magari Aquilani e i suoi avrebbero fatto a meno, visto che sabato potrebbe essere la gara della verità per capire quanto vale questo Pisa. LEGGI TUTTO

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    Tonfo Venezia a Cosenza, colpo Pisa a Lecco. Palermo, poker al Modena

    È terminato il sabato di Serie B. Dopo i risultati delle gare delle 14, altri gol ed emozioni nelle sfide delle 16.15. Clamoroso ko del Venezia in casa del Cosenza, mentre il Palermo vince a fatica al Renzo Barbera contro il Modena. Pisa corsaro in quel di Lecco: 1-3 il risultato al triplice fischio.
    Serie B, Cosenza batte Venezia
    Termina 4-2 il match tra Cosenza e Venezia. Rossoblù avanti dopo appena 10′: errore di Zampano, Marras serve Tutino che dai 20 metri calcia e segna l’1-0. Poi un terrificante 1-2 che indirizza la partita: al 19′ Marras conclude con un sinistro volante e segna il raddoppio. Passano 120″ e arriva il tris: Forte colpisce la traversa, ci prova Zuccon il cui destro viene deviato provvidenzialmente da Tutino che realizza la sua personalissima doppietta. Ma dopo appena 3′ il Venezia torna in partita: ci pensa Busio a battere Micai e a riaprire i giochi. Nella ripresa però gli arancioneroverdi non sfondano, e il Cosenza cala il poker. Flipper in area del Venezia, ancora Tutino colpisce e batte Joronen. Nel finale ci pensa Gytkjaer a fissare il risultato sul 4-2 rendendo meno amaro il passivo per gli ospiti.  LEGGI TUTTO

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    Venezia e Como: come rispondete?

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Sampdoria-Parma 0-3), la 21ª giornata di Serie B prosegue oggi con otto gare, cinque alle 14, tre alle 16.15. Venezia e Como, le prime inseguitrici della capolista Parma, giocano in trasferta e dopo lo scatto degli emiliani di ieri sera, cercheranno di riportarsi a -4 dal 1° posto.. Alle 14, per i lariani guidati in panchina dal gallese Roberts (Fabregas è rimasto nello staff), c’è una trasferta da prendere con le pinze in casa della Reggiana, la squadra di Nesta ha iniziato bene il 2024, sfiorando la vittoria a Pisa, raggiunti sul 2-2 soltanto all’82’, dopo essere passati per due volte in vantaggio. Il Como invece ha quasi passeggiato su quel che resta dello Spezia, un 4-0 che fa sognare il clan lariano, è stata la partita che ha confermato come la squadra possa competere per la A diretta e dal mercato potrebbero arrivare altre buone nuove. Il Venezia invece (ore 16.15), dopo il 5-3 rifilato alla Sampdoria nella prima gara del girone di ritorno, è di scena a Cosenza, dove da tempo è in discussione il tecnico Caserta. Calabresi che hanno un solo punto di margine sulla zona playout, Venezia che non può perdere più colpi nella corsa per la A diretta, come accaduto a dicembre. Il pimpante Cittadella, solo al 4° posto, la squadra che si sta producendo nella miglior serie positiva del campionato – nove risultati utili di fila con 23 punti conquistati – alle 14 gioca in casa della Ternana che dopo il 3-1 incassato sabato scorso a Bari, è in zona playout. Anche per la Cremonese di Stroppa – quinta in classifica ma a soli 3 punti dalla zona A diretta – un impegno con una squadra inguaiata, alle 14 trasferta in casa dello Spezia che vive giorni difficili: dopo il tonfo di Como, la contestazione alla proprietà statunitense dei Platek è di fatto permanente, la prospettiva di scendere dalla A alla C in un anno si fa sempre più concreta, mentre la Cremonese ha convinto nella vittoria di domenica, 1-0 sul Cosenza. Il Catanzaro di Vivarini, a -5 dal 2° posto, reduce dallo scoppiettante 5-3 sul Lecco, alle 14 sarà di scena a Piacenza, sede delle gare della Feralpisalò ultima in classifica, reduce dal ko di Bolzano col Sudtirol che obbliga i gardesani di Zaffaroni a cercare punti con chiunque, pur di cambiare la classifica (sono a -4 dai playout). Alle 16.15, il Palermo, reduce dal bruciante ko di Cittadella, cerca riscatto in casa contro li Modena che nella prima gara del 2024 ha perso in casa dal Brescia: i rosanero di Corini al Barbera hanno già lasciato troppi punti, vincere oggi è il minimo per provare ad avvicinare il 2° posto, oggi distante 6 punti. Il Modena invece, dopo il ko di una settimana fa, rischia seriamente di abdicare dalla lotta per un posto nei playoff: la squadra di Bianco è imballata da tempo e non vince dal 2 dicembre (2-1 nel derby alla Reggiana), nelle ultime 5 uscite ha fatto solo 2 punti. Occhio al Brescia, che con Maran in panchina ha svoltato: agganciata sabato scorso la zona playoff, alle 14 riceve il Sudtirol del sorprendente capo cannoniere Casiraghi (12 gol) che alla ripresa si è messo alle spalle il momento no di fine 2023 battendo la Feralpisalò, risultato che consente agli altoatesini di Valente di avere tre preziosi punti di margine sulla zona playout. Infine, alle 16.15, occhio a Lecco-Pisa: i blucelesti, nel 5-3 incassato a Catanzaro, hanno comunque disputato una buona prova mentre il Pisa, nel 2-2 interno con la Reggiana, si è consolato col gol del pari segnato da Bonfanti all’esordio in nerazzurro: resta uno dei più interessanti giovani attaccanti italiani (è un 2002), a Modena era finito quasi ai margini, a Pisa chissà che non diventi il salvatore della patria, coi nerazzurri di Aquilani che stanno facendo un campionato al di sotto delle aspettative e che oggi navigano al 14° posto, con soli 3 punti di margine sui playout. LEGGI TUTTO

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    Ranocchia torna alla Juve e va al Palermo: i dettagli della cessione

    Filippo Ranocchia passa dalla Juve al Palermo. Il centrocampista, arrivato in bianconero nel 2001 dal Perugia, cambia maglia. Ranocchia ha fatto rientro dal prestito all’Empoli, con cui ha disputato nove partite, e saluta a titolo definitivo la Juve dopo aver giocato 17 gare con la Primavera nella stagione 2019/2020 e un’annata da protagonista l’annata successiva con la Juventus Next Gen (31 presenze, quattro gol e tre assist). Aggregato più volte alla prima squadra, senza mai però riuscire a esordire prima di andare a giocare in prestito al Vicenza, al Monza e, infine, all’Empoli. LEGGI TUTTO

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    Perché il Cittadella può salire in A

    TORINO – Sì, questo Cittadella può essere da Serie A. Lo dicono i numeri, anche superiori alle migliori annate dei granata che fra il 2017 e il 2021 disputarono sempre i playoff giocando due finali, perse da Verona (2018) e Venezia (2021). La squadra di Gorini sta realizzando la miglior serie positiva di questa B, nove risultati utili di fila, con sette vittorie e due pari, cioè 23 punti sugli ultimi 27 disponibili. Sabato scorso, col clamoroso e ineccepibile 2-0 sul Palermo di Corini, Gorini ha conquistato il quinto successo di fila in casa, mai era accaduto in B al Citta. E adesso si fa bella. Perché la classifica dice che la lotta per il 2° posto, l’ultimo per salire in A direttamente (ammesso e non concesso che il primo sia in tasca al Parma), è apertissima, con almeno altre cinque squadre – Como, Cremonese, Catanzaro, Palermo e Venezia – che possono arrivare seconde. Ma c’è anche il Cittadella e non chiamatelo intruso anzi, certi nomi nomi illustri che stazionano sulle panchine di B, magari dovrebbero far vedere ai loro giocatori come gioca il Citta, con quale spirito interpreta la Serie B: assolutamente unico e pure vincente. E allora iniziamo anche a dare meriti a Edoardo Gorini che era il vice di Venturato, l’allenatore dei cinque anni di fila nei playoff. Il dg Marchetti, storico deus ex machina granata, lo promuoveva dopo i’addio nel 2021 della storica guida e ne uscivano due stagioni un po’ sofferte, chiuse con onorevoli salvezze. Giusto dire che i 10 nuovi innesti fatti in estate hanno dato nuova linfa ai granata. A iniziare da Luca Pandolfi, 25 anni, che ha sbloccato il risultato col Palermo, già infilzato al Barbera nella vittoria dei granata all’andata (eh sì, il Citta ha fatto 6 punti contro la corazzata firmata Manchester City). Pandolfi che prima di approdare ad agosto in granata, aveva fatto notizia solo per essere stato scaricato da Cellino che l’aveva acquistato infortunato al mercato di riparazione del 2021 (e ne era seguito un contenzioso). Ma anche la vecchia guardia non scherza. Bello che il 2-0 lo abbia siglato Alessio Vita, 30 anni, al Citta dal 2019, uno che per i granata in questi anni l’abbiamo visto giocare ovunque, lasciando spesso il segno, elemento tanto prezioso quanto sottovalutato. Per non parlare della crescita del centravanti Filippo Pittarello, 27 anni, che contro il Palermo ha fatto una partita di grande generosità, consegnando a Vita la palla per il raddoppio. E tutto questo arriva con uno dei monti ingaggi più bassi della B. Con i conti societari sempre in ordine, anche grazie a buone plusvalenze (l’ultima quest’estate, Antonucci allo Spezia, ora irriconoscibile dopo che al Citta era diventato un calciatore vero). Cittadella, si può sognAre, titolavamo già prima del trionfo sul Palermo. Ma quel successo dice che stavolta, i granata potrebbero davvero farcela, ora è qualcosa di più di un sogno. Sabato il Cittadella sarà di scena a Terni per stupire ancora. Ma quanto sarebbe bello, nel calcio dei ricchi che vorrebbero farsi il loro campionato esclusivo, vedere il piccolo grande Citta finalmente in A, duellare contro le big italiane: sarebbe il giusto premio per il miglior modello di calcio possibile in Italia, con valori morali, agonistici e sportivi che non hanno eguali. LEGGI TUTTO