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    Venezia, Pohjanpalo show: 5-3 alla Samp. Frena il Parma, vince la Cremonese

    Il nuovo anno della Serie B è ripartito all’insegna dei gol e delle emozioni. Dopo le gare del sabato, sono scese in campo tre partite nella giornata odierna. Sicuramente il match più belle e ricco è stato quello del Penzo tra Venezia e Sampdoria, con otto gol totali e la vittoria dei lagunari ad accorciare la classifica nelle zone alte. Il Parma non è andato oltre il pari contro l’Ascoli, mentre Stroppa ha aperto il 2024 con un successo allo Zini sul Cosenza. 
    Pokerissimo Venezia, frena il Parma di Pecchia
    E’ stato un luna park di emozioni quello tra Venezia e Sampdoria: un match vissuto sulle montagne russe che, alla fine della corsa, ha premiato la costanza e la forza dei lagunari. Protagonista assoluto del match è stato Pohjanpalo che con la sua tripletta ha indirizzato il match. La prima frazione è terminata sul 2 a 1 per i padroni di casa, avanti di un gol e di un uomo per l’espulsione per doppia ammonizione di Benedetti, autore anche della rete dei liguri. Nella ripresa il Venezia ha calato il tris, ma Pirlo e i suoi ragazzi hanno avuto una reazione d’orgoglio e in 6′ hanno trovato prima la rete con De Luca e poi il pari con Depaoli. La gioia blucerchiata, però, è durata pochi minuti perché Busio ed Ellertsson hanno definitivamente spostato gli equilibri a favore dei lagunari. Un successo importante che, complice la frenata del Parma, consente di raggiungere il Como a meno tre dalla capolista. Gli emiliani non sono riusciti ad andare oltre l’1 a 1 al Tardini contro l’Ascoli: marchigiani avanti con Botteghin, poi la sfortunata autorete di Viviano a rimettere tutto in parità. A chiudere il pomeriggio ci ha pensato la Cremonese: i grigiorossi hanno vinto faticando in casa contro un buon Cosenza. A decidere l’incontro è stata la rete di Antov nella ripresa.  LEGGI TUTTO

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    Pirlo: “Sampdoria massacrata, non possiamo spendere sul mercato”

    La Serie B torna in campo per la prima volta nel 2024. La Sampdoria aveva chiuso lo scorso anno con il pareggio ottenuto in pieno recupero contro il Bari, grazie ad un gol di Sebastiano Esposito. Altro match ostico per i blucerchiati, che domani saranno di scena al Pier Luigi Penzo: di fronte il Venezia di Paolo Vanoli, una delle grandi rivelazioni del campionato cadetto in corso.
    Samp, Pirlo e gli infortuni
    A presentare la sfida sponda Sampdoria, in conferenza stampa, Andrea Pirlo: “Ripartiamo con lo stesso spirito: non abbiamo mai voluto guardare a cose come gli infortuni, possono capitare e non vogliamo parlare di alibi. Abbiamo una squadra competitiva, chi c’è c’è e ci adattiamo con chi abbiamo. Siamo fiduciosi: abbiamo perso giocatori importanti, ma altri sono pronti a subentrare. Anzi, sarà l’occasione per chi ha giocato meno di mettersi in mostra”. E a proposito di infortuni: “Non sappiamo bene il perché di questi ultimi stop. Quando torno da un periodo di sosta ci può essere qualche affaticamento, ma quella settimana si sono comunque allenati quindi non doveva essere così. Questi infortuni capitano a tutte le squadre, a noi ci stanno massacrando, ma andiamo avanti positivi”. LEGGI TUTTO

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    Frabotta, nuovo prestito dalla Juve: ufficiale al Cosenza

    Questa la nota ufficiale della Juventus: “La seconda parte della stagione 2023/2024 Gianluca Frabotta la giocherà in Calabria. È ufficiale, infatti, il suo trasferimento a titolo temporaneo al Cosenza, sempre in Serie B. Sì, perché nella serie cadetta, Gianluca ha già giocato la prima parte di questa annata, al Bari, sempre in prestito. Con la maglia dei pugliesi ha totalizzato 7 presenze nel girone di andata, di cui cinque da titolare. Frabotta – bianconero dal 2019 – ha conquistato la Coppa Italia Serie C con la Juventus Under 23 (ora Next Gen). Sempre in quella stessa annata ha esordito con la Prima Squadra, con cui ha disputato, poi, la stagione 2020/2021, segnando anche un gol in Coppa Italia contro la SPAL. In bocca al lupo per questa nuova avventura, Gianluca!”. LEGGI TUTTO

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    Nesta e Aquilani: chi svolta dopo la sosta?

    Se poi la salvezza dovesse arrivare con un certo anticipo, ci sarà modo per alzare l’asticella. Del resto l’obiettivo dichiarato degli emiliani era quello della salvezza, a ciò Nesta si sta attenendo. Magari, vedendo certi nomi arrivati in estate (Gondo, Portanova, Pajac, Da Riva, Bardi, Sampirisi, Pettinari, Antiste, Crnigoj, Syzminski…) ci si poteva aspettare una Reggiana che puntasse a qualcosa di più della salvezza. In realtà nella piazza brucia ancora la precedente partecipazione in B dei granata, nel 2020/21 con Max Alvini in panchina, conclusasi con l’immediato ritorno in C, dunque la prudenza è d’obbligo. Poi, sui succitati nomi importanti, bisognerebbe approfondire il loro reale stato fisico. Al punto che finora, quelli che stanno dando qualcosa di più, sono quelli meno attesi in estate ma ben valorizzati da Nesta. In difesa giganteggia Alessandro Marcandalli, 21 anni, in prestito dal Genoa (con cui c’è un solido asse di mercato), finito nel mirino delle big di A, Juve compresa ma che potrebbe rientrare al Genoa per la sostituzione di Dragusin.

    In mediana si sta affermando il torinese Alessandro Bianco, 20 anni, in prestito dalla Fiorentina, già 21 presenze in stagione con 1 gol e 2 assist. E soprattutto in avanti, o meglio sulla trequarti, è il momento di Natan Girma, 22 anni, svizzero di origini eritree, scovato in Serie D nei veronesi del Sona, finora 19 presenze con 1 assist e 5 gol, l’ultimo ha deciso proprio la vittoria della Regia sul Catanzaro. Per Aquilani al Pisa invece, non mancano i punti di contatto con l’avventura di Nesta a Reggio Emilia. Entrambi godono di grande fiducia da parte della società e nel caso di Aquilani, giunto la scorsa estate dopo aver chiuso il praticantato da allenatore con le giovanili della Fiorentina, il progetto è biennale. Certo, a Pisa non tira una bella aria, come se la piazza dovesse ancora metabolizzare quella A sfuggita in maniera beffarda nella finale playoff con Monza nel 2022. Ai nastri di partenza i nerazzurri erano abbastanza quotati, si parlava di playoff. Ma oggi il Pisa ha soltanto due punti di vantaggio sulla zona playout perché di fatto non è riuscito a scrollarsi di dosso l’inerzia vissuta nella scorsa stagione, a partire dai primi mesi del 2023: a fine 2022, con D’Angelo in panchina, il Pisa si era prodotto in una rimonta prodigiosa, passando dall’ultimo al 5° posto, cancellando la partenza no con Maran. Poi, il girone di ritorno andato in scena nel 2023, era stata una lunga via crucis, chiudendo il campionato in una posizione anonima. La domanda dunque è: il reale valore del Pisa è questo? Una squadra che al massimo può salvarsi senza affanni? Di certo, ad Aquilani finora non era stato risolto un problema non da poco, quello della prima punta di peso, guaio che di fatto si trascina da un anno e mezzo.

    Moreo segna poco, Torregrossa non sta dando grandi garanzie fisiche. E la squadra ne risente, anche se la vittoria sull’Ascoli è stata decisa da una bella rete dello sloveno Mlakar che però prima punta non è. Il problema però, potrebbe essere in via di risoluzione, visto che il Pisa ha chiuso col Modena per Bonfanti (scambiato con Gliozzi), classe 2002, uno dei giovani attaccanti italiani più promettenti che coi canarini in questa stagione faticava a trovare spazio ma che nella scorsa aveva attirato l’interesse di squadre di A come il Toro. Tuttavia, nonostante i preziosi punti delle ultime due uscite, a Pisa non c’è da star tranquilli. Curiosamente, sabato alle 16.15, si gioca proprio Pisa-Reggiana e chissà a fine gara chi potrà più sorridere fra Nesta e Aquilani. All’andata, il 27 settembre, finì 0-0. Risultato che se replicato anche al ritorno potrebbe riportare a galla più i problemi che i pregi delle due squadre. Ma dopo quasi venti giorni di sosta invernale, si resetta tutto, la ripresa è sempre un’incognita, potrebbe succedere qualsiasi cosa, in un senso e nell’altro. LEGGI TUTTO

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    Stroppa sfida Mourinho: “Siamo l’unica di B e vogliamo passare ancora”

    La Cremonese è pronta per gli ottavi di finale di Coppa Italia all’Olimpico contro la Roma. Appuntamento domani 3 gennaio 2024 alle 21. A presentare il match ci ha pensato in conferenza stampa, sponda giallorossa, Giovanni Stroppa: “Siamo l’unica squadra di Serie B ancora in corsa e cercheremo di andare avanti il più possibile, consapevoli dell’avversario che dobbiamo sfidare. Giocheremo cercando di fare la nostra partita, poi vedremo cosa ne uscirà. Sicuramente per noi si tratta di una gara importante in un bellissimo palcoscenico, cercheremo di fare del nostro meglio e di scegliere la formazione che al momento può essere la più competitiva”.
    Roma-Cremonese, Stroppa pronto al turnover
    Stroppa ha aggiunto. “Non so cosa sarà per la Roma, noi abbiamo svolto una settimana tipo per preparare la gara visto che il percorso non ci ha lasciato riposo. È chiaro che affrontiamo un avversario di categoria diversa sotto vari aspetti. Il nostro modo di fare calcio non cambierà, con massimo rispetto ed umiltà. Servirà più attenzione, perché quella di domani è una bella occasione che la squadra ha saputo guadagnare contro una squadra di spessore”. Stroppa ha preannunciato turnover: “Non ci saranno Buonaiuto, Brambilla e Sarr, mentre Rocchetti è recuperato e partirà con noi”. LEGGI TUTTO

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    Girma ancora a segno: la Reggiana supera il Catanzaro

    Catanzaro, altro stop
    Girma, trequartista svizzero classe 2001, continua a vivere un momento magico: la sua rete al 41′ su assist di Kabashi è valso tre punti pesanti agli uomini di Nesta, al secondo successo di fila. Mastica amaro, invece, Vivarini che con i giallorossi non sta vivendo un momento particolarmente felice: terza sconfitta consecutiva, aquile ferme a quota trenta punti, sette in più degli odierni dirimpettai. Il 2024 inizierà con Catanzaro-Lecco e Pisa-Reggiana, appuntamento al 12 e 13 gennaio. LEGGI TUTTO

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    Vivarini e la partita a Santo Stefano: “Una mancanza di rispetto”

    Vincenzo Vivarini non ha usato giri di parole alla vigilia di Catanzaro-Brescia per commentare anche l’impegno in trasferta contro la Reggiana in programma a Santo Stefano: “Per quanto mi riguarda è come se fosse una mancanza di rispetto nei nostri confronti. Anche noi vorremmo santificare le feste, è una ricorrenza importante per la chiesa e per tutte le famiglie. Siamo costretti invece a viaggiare e a preparare la partita il giorno di Natale. Non penso sia una cosa giusta, nessuno però parla e quindi accettiamo pure questo”.
    Catanzaro-Brescia, Vivarini in conferenza stampa: “Abituati a sfatare i tabù”
    Sul match contro il Brescia, Vivarini ha invece commentato: “Siamo pronti per il Brescia, sappiamo come giocano. Concedono pochi spazi, fanno un ottimo lavoro di blocco squadra e in questo momento sono molto motivati. Dovremo essere bravi a prendere campo e profondità. Sono temibili anche in fase di possesso, hanno calciatori tecnici e di personalità che hanno giocato pure in Serie A. Sarà una gara interessante anche sotto l’aspetto tattico. Si difendono con un 4-4-2 e attaccano con una sorta di 3-4-3. Il Brescia non perde a Catanzaro dal 1972? Siamo abituati a sfatare questi tabù”. LEGGI TUTTO

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    Sudtirol, la favola non è finita

    TORINO – No, non è finita la favola del Sudtirol. Qualcuno sosteneva che con l’addio di Pierpaolo Bisoli, esonerato due turni fa, si fosse conclusa. Che quella squadra capace nella scorsa stagione, al debutto B, di prodursi in una annata memorabile, chiusa in semifinale playoff, si fosse smarrita, non fosse più in grado di ripetersi. Certo, i fasti dello scorso campionato sono lontani e in questa stagione ormai non si potranno bissare. Ma anche questa annata può dire ancora qualcosa d’importante per gli altoatesini. Lo si è capito sabato scorso, quando il Sudtirol a sorpresa è andato a vincere 3-2 a Venezia (aprendo la crisi dei lagunari). Negli altoatesini è andato a segno, per la prima volta in B, la punta Rauti, l’ex Toro ha sbloccato la gara. Poi, per ribaltare il Venezia che aveva capovolto la gara con la doppietta del danese Gytkjaer, nel Sudtirol è salito in cattedra l’albanese Silvio Merkaj che, approfittando di qualche regalo degli avversari, prima ha siglato il 2-2 e poi s’è procurato il rigore della vittoria, trasformato da Casiraghi, una rete che l’ha portato in testa alla classifica cannonieri, 9 gol come Coda della Cremonese. Un successo che ha permesso al Sudtirol di salire a quota 20, tenendo a distanza la zona calda della classifica. Vittoria maturata con l’allenatore Federico Valente in panchina, promosso dalla Primavera altoatesina (che sotto la sua guida stava ottenendo buoni risultati), in attesa che la società trovi un nome di categoria. In realtà, Valente potrebbe essere l’uomo giusto per il resto della stagione, lo si era capito anche al suo esordio, trasferta a Bari: Sudtirol in 10 già al 16’ per il rosso a Cuomo ma capace in inferiorità numerica di pareggiare con Vinetot il vantaggio pugliese di Sibilli su rigore, prima di arrendersi nel secondo tempo al gol vittoria del quarantenne Di Cesare. Insomma, sconfitta sì, ma partita segnata dall’espulsione iniziale e nel complesso squadra che non aveva demeritato. Col successo sul Venezia poi, Valente si è di fatto guadagnato la permanenza sulla panchina del Sudtirol fino alla chiusura del girone d’andata, fissata a Santo Stefano. Andrà dunque in panchina domani, quando al Druso di Bolzano sbarcherà la Reggiana di Alessandro Nesta che vive un momento difficile, l’operato dell’ex difensore inizia a essere messo in discussione anche da chi finora l’aveva difeso. Poi, il 26, il Sudtirol chiuderà il girone d’andata in casa dell’ostico Lecco. A quel punto la società tirerà le somme su Valente. C’è da dire, però, che questo Sudtirol, rispetto a quello della passata annata, ha perso un po’ di solidità difensiva, che era il suo punto di forza: 23 gol al passivo non sono pochi, squadre che stanno alle spalle hanno un dato migliore. Questo perché in estate il reparto ha perso due importanti interpreti come Curto (ora al Como ma piace in A) e Zaro (colonna del Modena), non debitamente rimpiazzati. Però il ds Bravo ha fortemente voluto e azzeccato il colpo Silvio Merkaj, 26 anni, albanese nato a Valona ma formatosi calcisticamente da noi, nelle serie minori. Il Sudtirol l’aveva pescato in C nell’Entella, ma prima era passato per Castel Del Piano, Foligno, Igea Virtus, Gelbison, Bitonto e Vastogirardi. Merkaj è una prima punta ma che sa fare tutto, basta guadare i suoi numeri nel Sudtirol, 3 gol e ben 6 assist in 12 presenze. A inizio stagione, quando sembrava che gli altoatesini potessero replicare la scorsa formidabile annata, Merkaj faceva sempre la differenza e anche se subentrava, il segno lo lasciava sempre. Probabilmente non è un caso che la successiva flessione in campionato del Sudtirol sia in buona parte caduta durante la sua assenza, Merkaj ha salato 5 gare per un problema muscolare dalla sesta all’undicesima giornata e al suo rientro faticava ad essere il giocatore decisivo d’inizio campionato, anche perché nel frattempo la squadra stava avvitandosi. Poi è arrivato il trionfo di Venezia, che può scrivere tutta un’altra storia. Anche per Merkaj la cui avventura calcistica meritava di intrecciarsi con la favola Sudtirol. Che non è finita, anzi. LEGGI TUTTO