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    Pellissier saluta il Chievo: “Ringrazio tutti”

    VERONA – Si è chiusa ufficialmente l’avventura di Sergio Pellissier al Chievo. Lo ha comunicato lo stesso ex giocatore, recordman di presenze con la maglia gialloblù ed ex dirigente della società scaligera, con un lungo post pubblicato sul suo profilo social. “Dopo 20 anni e uno in disparte nell’attesa di capire quale fosse il mio futuro, la settimana scorsa ho firmato l’accordo che chiude definitivamente il mio rapporto con il Chievo – scrive Pellissier -. Non importa quanti bocconi amari ho dovuto ingoiare nell’ultimo anno e mezzo, quanti giudizi ho dovuto cambiare su persone, progetti e obiettivi. Tutto passa, calciatori, dirigenti, allenatori e anche presidenti, quello che veramente importa e che rimane il valore delle persone”. “Credo di aver dato a questa società tutto quello che potevo dare – prosegue -. Non sarei mai potuto restare e percepire uno stipendio senza fare niente. Non sarebbe stato giusto per il mio orgoglio e per la società stessa, che avrebbe sprecato soldi in un dipendente inutile. Meglio essere importanti prendendo anche poco che nessuno guadagnando tanto”. “Ecco perché ero rimasto al Chievo ed ecco perché me ne sono andato – sottolinea -. Malgrado tutto, voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno donato affetto e mi hanno aiutato a regalarmi anni splendidi in questa società”. LEGGI TUTTO

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    Di Mariano piega il Cittadella: al Venezia l'andata della finale playoff

    CITTADELLA – Al “Tombolato”, nell’andata della finale playoff di Serie B fa festa il Venezia: per battere il Cittadella serve un gol di Di Mariano in apertura di ripresa per mettersi in una posizione di vantaggio in vista della gara di ritorno al “Penzo” in programma giovedì 27 maggio alle 21.30.
    0-0 il primo tempo
    La prima fase di studio dura poco: dopo 4′ Molinaro dalla sinistra crossa al centro per Forte che ci prova di testa di senza però inquadrare la porta. Il Cittadella non punge, ma è più propositivo, anche se l’occasionissima per il vantaggio se la costruisce il Venezia. Minuto numero 10, sul corner di Tagourdeau il pallone arriva in area per la sponda aerea di Svoboda per Ceccaroni: il difensore lagunare arriva in tuffo di testa, ma trova un reattivissimo Kastrati a respingere di piede. Il Venezia aumenta i giri ed è Di Mariano a chiamare ancora Kastrati alla parata con la botta dalla lunga distanza, dopo essersi accentrato dalla fascia sinistra, che il portiere ex Trapani e Pescara devia a lato. Al 33′ brutto fallo su Iori di Svoboda che rimedia un giallo pesante: salterà la finale di ritorno. Nel finale si sveglia il Cittadella: ci prova prima Iori, murato da un difensore ospite, poi Baldini con una conclusione potente che trova l’attento Maenpaa a respingere. L’ultimo sussulto lo regala il Venezia: Di Mariano serve al centro per Forte che si inserisce sul primo palo, ma manda alto di poco sulla traversa. 
    Di Mariano firma la vittoria
    La ripresa si apre subito nella maniera migliore per il Venezia, che va in vantaggio al 49′ con Di Mariano che, dal limite dell’area servito da Johnsen (dopo una grande azione personale), fulmina Kastrati e regala l’1-0 ai suoi. Il gol subito scuote il Cittadella che prova a riversarsi nell’area lagunare e si rende pericoloso con Baldini che, al 61′, raccoglie la sponda di Proia, si accentra e calcia in porta: palla fuori di poco. La risposta ospite arriva 5′ dopo con Forte, servito dal solito Johnsen, prova la conclusione acrobatica mandando la sfera a lato. Tra il 68′ e il 69′ Baldini centra la barriera su punizione, poi Branca raccoglie la respinta e mette abbondantemente alto sopra la traversa. Gli ospiti provano a gestire contenendo un “frenetico” Cittadella alla ricerca del gol e all’80’, se non fosse per l’attento Maenpaa, arriverebbe grazie al piattone destro di Tsadjout. I padroni di casa continuano a portarsi disordinatamente nell’area del Venezia, ma senza apportare pericoli, almeno fino al 93′ quando la sponda di Donnarumma in area non trova nessun compagno all’appuntamento con il gol. LEGGI TUTTO

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    Lotito: “Quanto fatto alla Salernitana non va disperso”

    SALERNO – “Noi oggi ci troviamo purtroppo di fronte a un problema, che è normativo. Dobbiamo cercare di trovare una soluzione che contemperi le esigenze della città con il rispetto delle regole”. Lo ha detto Claudio Lotito, co-patron della Salernitana, alla cerimonia di premiazione organizzata dal Comune per celebrare la promozione in serie A della squadra campana. Parlando della questione multiproprietà, per la quale dovrà cedere le sue quote entro il 25 giugno, l’imprenditore ha spiegato: “Faremo di tutto affinché la Salernitana continui in questo tragitto, in questo percorso di solidità, di forza sportiva e, soprattutto, di organizzazione”. Lotito ha garantito: “E’ nostro compito sicuramente non disperdere questo patrimonio e soprattutto quello che abbiamo fatto. Anzi, lo vogliamo preservare e tramandare nel tempo. Vogliamo – ha detto – che la Salernitana continui in questo cammino perché oggi è una delle venti società del calcio che conta”. Lotito ha ricordato l’inizio della sua avventura a Salerno, dieci anni fa, proprio nel Salone dei Marmi alla presenza dell’allora sindaco Vincenzo De Luca. “Entrando in questa sala, sono tornato indietro con la mente, ricordando con quanto entusiasmo siamo stati accolti”, ha spiegato il co-patron per il quale “oggi un interesse prevalente è stato soddisfatto: la passione che questa città ha per il calcio. La prima cosa che mi ha galvanizzato in quel compito di cui ci siamo fatti carico è stata proprio l’ entusiasmo che questa città ha nei confronti del calcio. Ora serve trovare la soluzione rispettosa delle regole che consentirà alla squadra e alla società di proseguire in questo cammino e di rappresentare sempre nel calcio che conta la città di Salerno”. LEGGI TUTTO

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    Monza, 2-0 al Cittadella ma non basta: Venturato in finale playoff

    MONZA – Balotelli e D’Alessandro non bastano al Monza, che batte 2-0 il Cittadella. Sono i ragazzi di Venturato a centrare la seconda finale playoff in tre anni grazie al 3-0 dell’andata: ad attendere Venturato nell’andata del 23 maggio ci sarà il Venezia di Zanetti.
    0-0 il primo tempo
    Com’era prevedibile il Monza parte subito forte e già al 2′ arriva al tiro con Boateng dopo una bella azione manovrata: l’ex Milan calcia alle stelle. 10′ più tardi i padroni di casa protestano per un possibile tocco di mano in area sul tiro a botta sicura di Balotelli, per Sacchi è tutto regolare. Al 14′ si fa vedere anche il Cittadella con un tacco di Tsadjout deviato in corner. Al 17′ è ancora Balotelli a sfruttare un rinvio folle di Ghiringhelli e calciare a rete, Kastrati respinge e il pallone arriva a Frattesi, che subisce fallo. Punizione nei pressi del limite dell’area calciata da Balotelli: illusione del gol, ma palla fuori di pochissimo. Ancora Frattesi si inserisce bene poco dopo, ma Donnarumma che lo aveva seguito sin dall’inizio lo mura a pochi passi dalla porta. Il numero 16 biancorosso è ancora protagonista al 32′ con un colpo di testa che va di poco alto sopra la traversa, ma 3′ dopo serve un attento Di Gregorio per dire di no a Baldini. Al 42′ è Colpani a sprecare la chance di concludere in area, cincischiando troppo con il pallone fino all’intervento dei difensori del Cittadella. Sul finire di primo tempo gli ospiti rischiano un clamoroso autogol con una doppia deviazione di Gargiulo e Perticone che spaventa, ma solo quello, Kastrati. Dopo 1′ di recupero si va al riposo sullo 0-0.
    Apre Balotelli, raddoppia D’Alessandro
    La ripresa si apre subito con una conclusione dal limite di Baldini deviata che trova la strepitosa risposta di Di Gregorio. Al 55′ Brocchi richiama Boateng e inserisce D’Alessandro, con il Monza che passa in vantaggio dopo 2′: è Balotelli il più lesto a ribadire in rete un cross dalla sinistra di Carlos Augusto: 1-0. Il gol galvanizza la squadra di Brocchi, consapevole però che ne servono altri due. E uno arriva al 77′. Lo realizza D’Alessandro con una strepitosa azione personale e un destro dal limite che non lascia scampo a Kastrati, 2-0 Monza.
    Il Monza attacca, ma il Cittadella tiene
    La squadra di Brocchi si riversa così nell’area di rigore del Cittadella e un colpo di testa di Diaw sugli sviluppi di un corner per poco non si insacca sul secondo palo. All’80’ mani di Gargiulo poco prima del limite dell’area, l’arbitro Sacchi fischia la punizione. Batte lo specialista Barberis, ma il pallone centra la barriera. All’87’ Kastrati è bravissimo a smanacciare il pallone a pochi passi dalla linea sullo spiovente da corner. Nei 4′ di recupero punizione di Barberis dalla trequarti, allontanata dalla difesa ospite. Il Monza non riesce a pungere e anzi è Pavan a rischiare di far gol in contropiede. Termina 2-0 per i brianzoli, ma è Venturato a volare per l’ennesima volta in finale playoff con il suo Cittadella. LEGGI TUTTO

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    Lecce-Venezia 1-1: Aramu e Pettinari, Zanetti in finale playoff

    LECCE – Prestazione solidissima per il Venezia che, dopo l’1-1 del Via del Mare con il Lecce nel ritorno della semifinale playoff (1-0 l’andata), vola in finale e accarezza il sogno Serie A. Zanetti “ringrazia” Mancosu, che al 79′ ha calciato alto il rigore del possibile 2-1. Per i lagunari, ora, una tra Cittadella e Monza. 
    Dominio Lecce
    Il primo squillo della gara lo regala una ripartenza di Majer disinnescata da Mazzocchi, con il pallone che poi arriva a Hjulmand: il danese ci prova dal limite, Svoboda respinge a centro area. All’11’ è Coda a calciare a rete servito da Pettinari, ma in equilibrio precario: palla alta. Il Lecce continua a fare la partita e al 21′ sulla conclusione di Maggio protesta per un possibile rigore per mani di Maleh che Irrati (e il Var) giustamente non concede. Per vedere la prima azione degna di nota del Venezia bisogna attendere il 24′ e il lancio di Aramu sul secondo palo su cui Di Mariano non riesce a girare a rete. 3′ dopo è ancora Coda a calciare verso il primo palo, con Maenpaa che agevolmente si distende e blocca.
    Maenpaa, quasi autorete
    Al 35′ il Venezia rischia il clamoroso autogol su un tiro di Henderson in area deviato da un difensore, con Maenpaa che sbaglia la presa e il pallone rimbalza su Molinaro e poi sulla traversa, con il portiere finlandese che alla fine riesce a bloccare la sfera. Dopo meno di un minuto è Pettinari a provarci con un missile da posizione impossibile: il pallone sfiora l’incrocio dei pali. Al 40′ Aramu calcia, in maniera troppo velleitaria, verso la porta di Gabriel appena fuori dai pali, senza esito.
    Il Var chiama il rigore: Aramu gol
    Minuto 44′, arriva l’episodio decisivo: Gabriel è reattivissimo sul corner a rientrare sul primo palo di Taugourdeau, poi è Lucioni a liberare. Il Var però richiama Irrati all’on field review per rivedere il contatto Maggio-Svoboda, accordando il rigore al Venezia. Dal dischetto va Aramu che non si fa distrarre dal “balletto” di Gabriel, che rimane di sasso: al 48′ è 0-1. Ma non si fa in tempo ad andare al riposo perchè Maenpaa sul ribaltamento di fronte strozza in gola l’urlo di Coda dopo la sua gran conclusione.
    Pettinari accorcia
    Nella ripresa Corini inserisce subito capitan Mancosu al posto di Nikolov. Ed è proprio il neo entrato a mettere i brividi a Maenpaa con una punizione che lambisce il palo. La gara scorre (nervosa) fino al 65′, quando il Lecce la riapre. È Dermaku a chiamare Maenpaa al miracolo con una gran girata a centro area: sulla respinta c’è defilato Lucioni che rimette al centro per l’accorrente Pettinari che sigla l’1-1 da pochi passi. Il Venezia risponde in ripartenza e sugli sviluppi di un corner Forte calcia come può, ma troppo centrale per impensierire Gabriel. Al 74′ è Maggio ad avere l’occasionissima per il sorpasso a pochi passi dalla porta ospite, ma calcia alto a causa del disturbo di Crnigoj.
    Mancosu, che errore!
    Al 79′ altro calcio di rigore, stavolta per il Lecce: Irrati non ha dubbi e indica il dischetto dopo il mani in area di Maleh sulla conclusione di Maggio. Dagli undici metri va Mancosu, che spreca clamorosamente calciando alle stelle. 3′ dopo momenti di paura per Tachtsidis che si accascia al suolo, ma tutto rientra dopo l’intervento dei sanitari. Corini tenta il tutto per tutto inserendo anche Pablo Rodriguez e sono 5 i minuti di recupero. Al 90′ Dermaku non aggancia il pallone quasi a tu per tu con Maenpaa, poi 1′ più tardi un ghiotto cross teso di Tachtsidis attraversa tutta l’area senza trovare deviazioni. Le occasioni proseguono con Paganini, che devia ad un passo dalla rete trovando il solito Maenpaa, ma non c’è più tempo: termina 1-1, è il Venezia a volare in finale playoff. LEGGI TUTTO