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    Moncini risponde a La Mantia: il Brescia acciuffa la Feralpisalò al 91′

    BRESCIA – Dopo la prima stroica vittoria con il Lecco, la Feralpisalò vede sfumare il suo secondo successo facendosi raggiungere al 91′ nel primo derby in Serie B sul campo del Brescia. Non basta la rete di La Mantia in apertura per portarsi a casa la sfida con Moncini che al 91′ trova il pari che permette alle Rondinelle di rimanere imbattute nelle prime sei gare disputate nel campionato cadetto, allungando la striscia di tre pareggi consecutivi che arriva a quattro match di fila.
    Serie B, la classifica
    Brescia-Feralpisalò: la cronaca
    Partono forte gli ospiti che passano subito al 13′: traversone dalla mancina di Felici a favore di La Mantia, che di testa anticipa nettamente Mangraviti e batte da pochi passi Lezzerini. E’ gardesano il primo storico gol nei derby di Serie B. Feralpisalò molto più pimpante e dinamico con altre due occasioni importanti prima del risveglio del Brescia affidato alla punizione di Ndoj deviata dalla barriera che Bisoli, tutto solo davanti a Pizzignacco, spara di collo pieno e di potenza oltre la traversa. Nella ripresa calano gli ospiti ed è dominio per la formazione di Gastaldello che ci prova in tutti i modi, torva un palo da 0 metri con il colpo di ginocchio di Borrelli e alla fine riesce a trovare il pari. Al 91′ cross di Dickmann per la testa di Borrelli che serve di sponda Moncini rapido nel ribadire a rete l’1-1 finale. LEGGI TUTTO

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    Aquilani e Nesta, com’è dura la B

    TORINO – Innanzitutto, magari bisognerebbe smetterla con la storia dei “predestinati” della panchina. Come minimo, non porta bene, a ripensare cosa si diceva anche un anno fa quando Daniele De Rossi esordiva alla guida della Spal, rimediando poi un flop notevole. O pensando a cosa sta vivendo Pirlo alla Samp e alle facili ironie che ora si fanno sul suo soprannome, il Maestro. Eppure, ogni volta che un ex calciatore di grido inizia a fare l’allenatore, questa pesante etichetta viene regolarmente utilizzata, a scatola chiusa e probabilmente a sproposito. Non ci si inventa geni della panchina in poche partite, il mestiere lo si impara col tempo. E proprio questo va detto sulle ultime (dis)avventure di Alberto Aquilani a Pisa (debuttante su una panchina professionistica) e di Alessandro Nesta alla Reggiana, tornato in panchina dopo oltre due anni, entrambi alle prese con un inizio di stagione complicato, anche se al momento nessuno dei due rischia il posto, entrambi continuano a godere della fiducia dei propri club. Aquilani è stata una scelta assai meditata del Pisa, selezionato in estate dopo aver analizzato parecchie candidature. In nerazzurro sbarcava dopo il buon lavoro fatto per quattro anni nelle giovanili della Fiorentina. Ma, ovviamente, il professionismo è un’altra cosa. Il suo bilancio al Pisa finora dice: 7 partite, due vittorie (a Marassi sulla Samp e a Piacenza sulla Feralpisalò), due pareggi (in casa della Reggiana e all’Arena Garibaldi col Bari) e già tre sconfitte, in casa col Parma, a Modena e quella più bruciante, sabato scorso davanti al proprio pubblico nel recupero contro il Cosenza. Due dati preoccupano particolarmente: in ben quattro occasioni il Pisa è rimasto in dieci e molto spesso la squadra subisce gol fatali nel finale, dal’85’ in poi, anche perché spesso la squadra è in apnea per l’inferiorità numerica, non ce la fa più e capitola nelle ultime battute di gara. Tuttavia, nonostante i soli 8 punti e nessuna vittoria in casa, resiste la fiducia in Aquilani perché nella squadra s’intravede l’embrione di un progetto. Chiuso per esaurimento il ciclo di Luca D’Angelo, il Pisa ha scelto Aquilani perché la squadra doveva cambiare pelle ma soprattutto mentalità, essere più “giochista” e a tratti questo s’è visto. La classifica però, inizia a farsi preoccupante e adesso servirà calma e gesso per non rischiare di farsi risucchiare nella zona calda della classifica. In questo senso, diventa una gara chiave il prossimo impegno, in trasferta con lo Spezia, partita non banale che è considerata quasi un derby, anche se il Picco, lo stadio dei liguri, non è ancora pronto e si dovrà emigrare ancora una volta a Cesena, un bell’assist al Pisa, visti i numeri ridotti di pubblico che si sono visti finora all’Orogel Manuzzi nelle gare dello Spezia. Nesta invece, ha un punto in meno di Aquilani, anche se la sua Reggiana è una neopromossa con ambizioni non paragonabili a quelle del Pisa. I granata sembravano in lenta ma costante crescita, finché sabato, a Terni, hanno preso tre schiaffi da una squadra che non aveva ancora vinto. Preoccupa molto il ko con la Ternana: perché la squadra è stata schiacciata fin dall’inizio e all’11’ era già sotto di due reti. Black out granata, insomma. Finora Nesta aveva vinto una sola partita (con lo Spezia) ma la sua Reggiana, assieme alla Samp, è finora l’unica squadra capace di pareggiare col super Parma, primo e ancora imbattuto. Prima della sosta, la Reggiana ospiterà il Bari e servirà una reazione forte, per archiviare la partitaccia di Terni e non rischiare di avvitarsi. La Regia, tutto sommato, potrebbe avere anche le risorse per fare un campionato tranquillo, mantenendosi sempre al di sopra della zona calda. Ma visti i tanti acquisti last minute e il loro stato di forma non ottimale con cui sono sbarcati a Reggio Emilia, a Nesta va dato tempo. E pensare che qualche anno fa, quando si ragionava sulla successione di Simone Inzaghi alla Lazio, era girato anche il suo nome. LEGGI TUTTO

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    Samp-Catanzaro: Pirlo si gioca tutto

    TORINO – Dopo le cinque gare di ieri, l’8ª giornata di Serie B prosegue oggi con le restanti cinque partite. Fra le quattro gare delle 16.15, brividi a Marassi, dove la Samp di Pirlo ospita il Catanzaro di Vivarini, l’ex regista della Juve si gioca la panchina. In teoria al Maestro dovrebbe essere dato tempo fino alla gara del 7 ottobre ad Ascoli, quella prima della sosta per le nazionali. Ma è chiaro che se la Samp – precipitata al penultimo posto dopo i risultati di ieri – dovesse perdere la quarta gara su quattro al Ferraris, la posizione di Pirlo si farebbe critica: la classifica piange e annuncia una stagione difficile, se non arriva la svolta. E attenzione al Catanzaro: i calabresi non erano così competitivi da decenni, sono l’unica neo pronossa che possa coltivare sogni di gloria e hanno dimostrato di aver assorbito il terribile 0-5 che gli ha inflitto il Parma in casa quando erano entrambe appaiate in testa. Poi il Catanzaro ha sfiorato la vittoria a Bari (2-2) e impattato col Cittadella in casa (1-1), ma la squadra c’è tutta e ha le carte in regola per un campionato importante. Il clou però, si gioca alle 18.30, allo Zini la Cremonese ospita la capolista Parma. I padroni di casa cercano ancora il primo successo interno, da due turni sono sotto la guida di Giovanni Stroppa (subentrato a Davide Ballardini), nei quali hanno raccolto 4 punti (2-2 all’esordio con l’Ascoli, promettente 1-2 a Cosenza). Bomber Coda è a 5 reti, cioé ha già segnato la metà dei gol che aveva realizzato nella scorsa stagione al Genoa, frenata da qualche incomprensione. E infatti questo Coda somiglia di più a quello leccese quando in due stagioni segnò 42 gol e portò i salentini in A. Di sicuro oggi tanti tiferanno Cremonese: i grigiorossi se vincono si rilanciano anche in chiave A diretta ma sopratutto fermerebbero la fuga del Parma. Gli emiliani di Pecchia stanno realizzando la miglior partenza in B della loro storia. Sono imbattuti e hanno raccolto 5 vittorie e 2 pari. Insomma, il Parma – squadra tecnicamente di Serie A ma al terzo anno di B – se supera anche questo esame, forse più probante di quelli affrontati finora, può veramente dire di essere la squadra da battere. Le altre gare delle 16.15. Intrigante Bari-Como. I pugliesi nell’infrasettimanale hanno incassato a Parma la prima sconfitta in campionato ma la squadra (quella che pareggia di più, 5 volte su 7), è attardata in classifica. In più, in settimana nella piazza ha tenuto banco la polemica sulle “negatività” che affliggono il Bari e che ha coinvolto prima lo storico capitano Di Cesare, poi anche la dirigenza. Legittimi e fondati i dubbi espressi dalla tifoseria sull’operato della società negli ultimi mesi. E dunque chissà che clima maturerà oggi al San Nicola, dove sbarca un Como che è la squadra del momento, la più in palla, reduce da 4 vittorie di fila. Moreno Longo, dopo un esordio in campionato choc (ko a Venezia, 3-0) sta facendo un gran lavoro e alle spalle ha la società più ricca d’Italia, i fratelli indonesiani Hartono. Il test di oggi dirà se il Como può lottare pure per la A diretta, anche se giustamente Longo parla di obiettivo playoff, perché il valore della squadra sembrerebbe quello ma i risultati degli ultimi tempi autorizzano a sognare in grande. Discorso simile per il Palermo che ha gli stessi punti del Como. Oggi la corazzata di Corini ha un test-verità in casa col Sudtirol (che esattamente un anno fa sbancava il Barbera e metteva le basi per diventare la squadra rivelazione della scorsa stagione). In settimana, la bella vittoria dei rosanero a Venezia (1-3) lascia intuire che il Palermo abbia i mezzi per aumentare il passo e mantenersi in zona A diretta, specie dopo che si è sbloccato bomber Brunori (suoi i tre gol al Penzo). Ma non va dimenticato che nell’ultimo turno in casa, il Palermo ha perso dal Cosenza, per questo che la gara col Sudtirol sembra una verifica chiave sulle potenzialità della squadra di Corini. Gli altoatesini di Bisoli sono ancora imbattuti ma vengono da tre pari di fila in cui hanno sofferto non poco. Pesa l’assenza in attacco, per infortunio, dell’albanese Merkaj, acquistato in estate dall’Entella in C: nelle prime gare era stato sempre decisivo e aveva segnato già 2 gol al debutto nella categoria. Dopo il suo infortunio, l’attacco è tornato quasi  tutto sulle spalle del pur ottimo Odogwu, ma la squadra ne sta risentendo anche se comunque il Sudtirol pare in grado di bissare la scorsa fantastica stagione. Infine, in chiave salvezza, si gioca Cittadella-Lecco. Nei veneti, a quota 9 punti, reduci dall’ottimo 1-1 di Catanzaro, c’è la sensazione che stia funzionando la mezza rifondazione della squadra operata in estate. Nel Lecco invece, che per le note vicende giudiziarie ha iniziato dopo la stagione e ha disputato solo 4 gare (con un punto raccolto), traballa la panchina di Luciano Foschi, l’uomo che ha riportato i blucelesti in B dopo mezzo secolo. LEGGI TUTTO

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    Sampdoria, Pirlo: “Classifica brutta, c’è solo un modo per venirne fuori”

    Gara della verità per la Sampdoria. A Marassi i blucerchiati cercheranno i 3 punti contro il Catanzaro, provando ad interrompere il trend negativo che si è acuito nell’ultima partita di campionato contro il Como. A suonare la carica nella conferenza stampa della vigilia Andrea Pirlo: il tecnico della Samp ha provato, con le sue dichiarazioni, a far venire fuori l’orgoglio della squadra.
    Sampdoria-Catanzato, le dichiarazioni di Pirlo
    Queste le dichiarazioni rilasciate da Pirlo: “La squadra è delusa per il ko col Como, abbiamo lavorato sull’aspetto mentale e su quello che non ci è riuscito in campo. Vedere la Sampdoria in quella zona di classifica stona, dispiace questo momento ma tutti crediamo nella squadra. Siamo consci dell’importanza che ha questa maglia, bisogna lavorare sugli errori commessi. Sapevamo non sarebbe stato un percorso semplice, ma dovremo uscirne a petto in fuori e testa alta. Non dobbiamo avere paura, il campionato è difficile ma se pensiamo negativo non andiamo avanti. Ora c’è bisogno di punti e dobbiamo ottenerli facendo venir fuori le prestazioni”. LEGGI TUTTO

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    Modena-Venezia: chi balza in zona A?

    TORINO – L’8ª giornata di Serie B inizia oggi con cinque partite, le altre cinque domani. Fra le quattro gare delle 14, spicca Modena-Venezia, due protagoniste di questo inizio di stagione, entrambe appaiate al 4° posto, a -1 dalla zona Serie A. Ma gli emiliani – guidati da Paolo Bianco, debuttante in B -, teoricamente potrebbero esserci dentro, dovendo recuperare la gara col Brescia. Però il Modena, ancora imbattuto, sarebbe più in alto anche se non avesse solo pareggiato contro le neopromosse Lecco e Feralpisalò, non proprio prime forze del campionato. E i canarini vengono da tre pareggi di fila, visto che nell’infrasettimanale hanno pareggiato 0-0 in casa Sudtirol (con un pizzico di sfortuna in meno, potevano anche vincere). Il bilancio con Bianco comunque, resta lusinghiero perché la squadra appare più solida dietro ma anche in mezzo, la mediana orchestrata da Gerli (fortissimo, ma non ne parla nessuno) è fra le più interessanti della B. Dall’altra parte un Venezia che nell’ultimo turno è uscito ridimensionato dal Palermo, capace di superarlo 3-1 al Penzo anche se gli arancioneroverdi hanno disputato una buona partita. Ma ora c’è da capire come reagirà la squadra di Vanoli a una botta che ha interrotto un’ascesa che prima pareva quasi irresistibile. Entrambe le squadre comunque, hanno le carte in regola per disputare un campionato nei dintorni del vertice, cosa tutt’altro che scontata ai nastri di partenza, soprattutto per il Modena. Sempre alle 14, il Brescia ospita l’Ascoli, i lombardi tornano a giocare col proprio pubblico in presenza, dopo due turni a porte chiuse per i fatti incresciosi del playout della scorsa stagione. Attenzione alle rondinelle di Gastaldello: sono ancora imbattute e non hanno subito gol. Ma hanno giocato solo quattro gare (e fatto otto punti), un po’ presto per farsi un’idea precisa delle potenzialità della squadra. Al Brescia mancano le partite con Modena in casa e con Palermo e Sudtirol in trasferta (si recupereranno, rispettivamente, il 24 ottobre, l’8 e il 28 novembre), esami che avrebbero detto molto della consistenza reale del Brescia. Però per il club col maggior numero di partecipazioni alla B ci vuole rispetto e l’obiettivo dichiarato della salvezza – come è logico che sia per una squadra che è stata riammessa dalla C – può essere sempre cambiato in corso d’opera. Sull’altro fronte un Ascoli che sta iniziando a ingranare dopo aver incassato quattro sconfitte nelle prime cinque uscite. Negli ultimi due turni sono arrivati 4 punti col 2-2 di Cremona e il 2-0 alla Ternana. Il test di Brescia diventa quindi una specie di esame per capire quanto vale l’Ascoli, in cui sta emergendo il portoghese Pedro Mendes, già 5 gol, era coi bianconeri già nella scorsa stagione durante la quale era stato un po’ sotto utilizzato (ma c’era più concorrenza nell’attacco marchigiano). Sempre alle 14, si giocano Feralpisalò-Spezia (in campo a Piacenza, gardesani carichi per la loro prima vittoria in B, a Lecco, liguri in cui Alvini si gioca la panchina, ha raccolto 2 punti in 6 gare) ma soprattutto occhio a Pisa-Cosenza, due squadre di cui non s’è ancora capito che cosa faranno da grandi. I toscani di Aquilani sono in serie positiva da tre turni, in cui hanno fatto 5 punti. La squadra è stata completata nelle ultime ore di mercato, un po’ di tempo per valutarla meglio ci vuole. Le potenzialità però, non mancano e sicuramente vale di più del 12° posto attuale. Il Cosenza martedì ha perso in casa dalla Cremonese, forse tradito dall’euforia per aver vinto – e con merito – 8 giorni fa a Palermo. I calabresi di Caserta però, sbarcano all’Arena Garibaldi con gli stessi punti (8) del Pisa, risultato non trascurabile, visto che il Cosenza deve salvarsi mentre il Pisa ambirebbe ai playoff. Infine, alle 16.15, va in scena uno scontro salvezza, Ternana-Reggiana. Negli umbri è iniziata la discussione sulla panchina di Lucarelli. Non va dimenticato che a inizio stagione si è puntato su di lui per due motivi, essenzialmente: diversi allenatori avevano detto no mentre lui ha ancora un contratto, eredità della gestione Bandecchi, che lo lega alla Ternana fino al 2025. Finora le Fere hanno racimolato solo 2 punti (pari con Sudtirol e Bari) ma raccolto anche prestazioni sfortunate e viziate da qualche decisione arbitrale sfavorevole. In attacco però, si sta mettendo in luce Antonio Raimondo, classe 2004, in prestito dal Bologna, a segno già due volte (e pure bei gol). Anche se le sue reti non hanno portato punti, il ragazzo ha stoffa e va seguito con attenzione. La Reggiana di Nesta invece, sta iniziando a carburare, è in serie positiva da quattro partite in cui ma raccolto 5 punti. Partita che può far capire se l’ex difensore può puntare a qualcosa di più della salvezza perché l’organico potrebbe valere anche un campionato tranquillo, senza patemi. Domani, completano il turno Bari-Como, Cittadella-Lecco, Palermo-Sudtirol, Sampdoria-Catanzaro e il clou Cremonese-Parma. LEGGI TUTTO

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    La Samp a Como per svoltare

    TORINO – Stasera, fischio d’inizio alle 20.30, si chiude la 7ª giornata di Serie B con tre partite piuttosto interessanti. Il clou è Parma-Bari, possibile crocevia per la A. Gli emiliani giocano la seconda partita di fila in casa, nella prima, pur disputando una buona gara, hanno rischiato di perdere l’imbattibilità stagionale contro la Sampdoria, raggiunta solo all’83’ grazie al primo gol da professionista del difensore italo-australiano Alessandro Circati, classe 2003 ,dal 2021 al Parma, già nel giro della nazionale australiana. Quello coi blucerchiati è stato il secondo pareggio in campionato degli emiliani, per il resto ancora imbattuti e sempre vincenti, ora inseguiti dal Palermo che ha scavalcato il Venezia al 2° posto, battendolo ieri sera al Penzo 3-1. In precedenza gli emiliani furono bloccati sullo 0-0, sempre in casa, nel derby con la Reggiana. Resta il fatto che la squadra di Pecchia è considerata da tutti la prima favorita alla A, bisogna saper convivere con questa etichetta, come ha sottolineato lo stesso Pecchia. Sull’altro fronte il Bari di Mignani, la squadra che più pareggia in questa B. Sono 5 in tutto i pari dei galletti, di cui 4 nelle ultime 4 uscite, per un totale di 8 punti (è a -6 dal Parma) e con la squadra ancora imbattuta ma probabilmente ancora da assemblare al meglio, visto che i maggiori colpi il ds Polito li ha fatti nelle ultime ore del mercato. In avanti, nonostante qualche problema di infortuni e di sostituzione dei big dell’attacco della scorsa stagione, si sta mettendo in luce Sibilli, autentico trascinatore finora, il giocatore che a Pisa s’era solo intravisto a sprazzi, a Bari sta definitivamente sbocciando. Assai intrigante anche Como-Sampdoria. I lariani sono reduci dal promettente 3-0 ottenuto domenica a Cittadella, terza vittoria di fila per Longo che ha gettato la maschera: obiettivo playoff, ha dichiarato, che è poi quello che gli hanno già assegnato gli addetti ai lavori. Di certo c’è che la squadra, rispetto al disastroso esordio col Venezia (3-0), nel frattempo di strada ne ha fatta parecchia e ha un jolly da giocarsi, dovendo recuperare il derby interno col Lecco (dove da ieri sera, dopo il ko interno con la Feralpisalò, traballa la panchina di Foschi). Dovessero vincere oggi, zitti zitti i lariani potrebbero mettere nel mirino anche la A diretta che era poi l’obiettivo ventilato ad inizio stagione dalla famiglia Hartono, la più ricca proprietà d’Italia che dopo due annate d’assestamento in Serie B, avrebbe tanta voglia di completare il lavoro, avendo preso la società in C. Ma va detto che ci sono almeno 4 squadre sulla carta più attrezzate del Como. Longo però, sta facendo un ottimo lavoro, i nomi in B contano meno della compattezza di squadra e il Como delle ultime giornate è proprio quel che più sta mostrando, dunque vanno tenuti d’occhio, quantomeno. Al Sinigaglia però, sbarca la Sampdoria di Pirlo reduce dal partitone fatto al Tardini col Parma, un 1-1 che ha confermato l’imbattibilità esterna dei blucerchiati. Proprio qui sta il problema: fuori casa, la Samp ha quasi un passo da playoff, a Marassi invece, da ultimo posto, visto che ha sempre perso, come se il Tempio del Ferraris fosse un problema per i ragazzi di Pirlo. Intanto però, brilla la stella di Pedrola, l’ala giunta dal Barcellona, classe 2003, che al Tardini ha segnato il suo 3° gol in B. Tuttavia, complice anche il -2 di penalità in classifica che relega i blucerchiati in zona playout, il vero traguardo stagionale dev’essere la messa in sicurezza della stagione, non solo sul campo, vista la complessa situazione societaria. Si gioca anche Catanzaro-Citadella. I calabresi domenica hanno sfiorato la vittoria al San Nicola di Bari, un 2-2 con cui hanno archiviato il terribile 0-5 incassato nel turno precedente dal Parma, gara a cui erano arrivati con gli stessi punti degli emiliani. Insomma, la botta parrebbe metabolizzata, Vivarini e i suoi restano nei pressi della zona A diretta e al Ceravolo si continua a sognare. Discorso quasi opposto per il Citta, reduce dallo 0-3 incassato dal Como, risultato che ha cancellato l’euforia per lo storico successo ottenuto sulla Samp a Marassi nel turno precedente. Il tonfo col Como, coi granata veneti sotto di due reti dopo mezzora, è stato un episodio? La squadra può ambire a qualcosa di più della salvezza? Stasera nel catino bollente del Ceravolo, dove si canta a squarciagola anche se i propri eroi ne stanno prendendo cinque, una prima risposta. LEGGI TUTTO

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    Venezia-Palermo: chi è da A?

    TORINO – Turno infrasettimanale in Serie B, 7ª giornata: sette gare oggi, tre domani. Il clou è Venezia-Palermo, fischio d’inizio alle 20.30, cioé il confronto fra due serie candidate alla A, anche diretta. Sabato, i lagunari di Vanoli, nello 0-0 di Brescia, hanno dato l’impressione di essersi risparmiati, magari pensando al fatto che per la gara di stasera il Palermo ha avuto un giorno in più per recuperare. Il Venezia però, vi arriva da imbattuto e con due punti in più dei siciliani e ricordandosi che nella scorsa stagione iniziarono a risalire la classifica dopo un avvio di stagione difficile quando sbancarono il Barbera con una rete del totem Pohjanpalo, Vanoli era appena subentrato e stava mettendo le basi per il gran lavoro del mesi successivi che ha portato al Venezia attuale, seconda forza della B dietro al Parma. Il Palermo di Corini, invece, venerdì sera, ha fallito l’esame di maturità quando è stato battuto in casa dal Cosenza. Il tecnico dei rosanero non l’ha presa con particolare sportività, parlando di leggera superiorità dei suoi, ma il campo ha detto che la vittoria dei calabresi è stata ineccepibile e bisognerebbe riconoscerlo, non solo per rispettare l’impresa fatta dagli avversari ma anche per capire meglio i propri limiti. A iniziare dal modulo, un 4-3-3 che lascia dubbi: già non aveva funzionato nella scorsa stagione, anche se in questa dovrebbero esserci uomini più adatti per metterlo in pratica. Ma intanto quest’anno finora non mette bomber Brunori nelle condizioni di pungere (ancora zero gol per lui). Alle 20.30 iniziano altre 4 gare. Occhio a Reggiana-Pisa, cioé Nesta contro Aquilani, chi riesce a decollare? Entrambi hanno vinto nel turno precedente (gli emiliani sullo Spezia a Cesena, i toscani sulla Feralpisalò a Piacenza), non hanno avuto un avvio di campionato dei più semplici ma chi vince stasera dovrebbe ritrovarsi con ben altra classifica, vista sui playoff, probabilmente. Intrigante anche Sudtirol-Modena, entrambe ancora imbattute. Gli altoatesini di Bisoli, sabato a Terni, hanno evitato il ko al 94’ grazie al rigore segnato da Casiraghi con cui a sorpresa è sempre più capocannoniere della B (6 reti, grazie a 4 penalty trasformati), forse la prova meno convincente finora del Sudtirol. Il Modena di Bianco invece, prometteva bene, ma nelle ultime due uscite ha raccolto solo pari contro due neopromosse come Feralpisalò e Lecco, perdendo l’occasione di sbarcare in zona A diretta, anche se i canarini sono a un solo punto dal Venezia secondo. Nella scorsa stagione però, il Modena (guidato da Tesser), fu una delle poche squadre che vinse al Druso di Bolzano (0-2) e le formazioni sono ancora parecchio simili a quelle della scorsa annata. Da brividi Spezia-Brescia che si giocherà a Cesena. Nei liguri, un punto in 5 uscite, Alvini si gioca la panchina. Ufficiosamente al tecnico verrebbe dato tempo fino alla sosta per le nazionali di ottobre. In realtà, se la squadra dovesse fallire anche stasera, è pronto il ritorno di Gotti, ancora sotto contratto, che avrebbe dato la disponibilità ad allenare la squadra anche in B, dopo l’esonero (fatale per lo Spezia) della scorsa stagione in A. E attenzione al Brescia: ha giocato solo tre partite, ma ha fatto 7 punti e non ha ancora incassato reti, complimenti a Gastaldello che sta cancellando la retrocessione ai playout della scorsa stagione, cogliendo al meglio l’occasione della riammissione in B ottenuta al posto della defunta Reggina. Alle 20.30 si gioca uno “spareggio salvezza” da brividi: l’Ascoli di Viali, rinfrancato dal 2-2 ottenuto sabato a Cremona ma con appena 4 punti in classifica, riceve la Ternana che finora ha raccolto 4 ko e 2 pari e l’ultimo, col Sudtirol, odora di beffa, vittoria sfumata nel recupero come era successo nel turno precedente a Como quando il successo era sfumato fra l’83’ e il 94′. Alle 18.15 le altre due gare: Cosenza-Cremonese (i calabresi dopo il blitz di Palermo potrebbero alzare l’asticella, i lombardi alla seconda uscita con Stroppa in panchina dopo il 2-2 interno dell’esordio con l’Ascoli) e Lecco-Feralpisalò, due neopromosse che cercano la prima vittoria, sul fondo assieme allo Spezia con un solo punto. Domani, fischio d’inizio alle 20.30, completano il turno Catanzaro-Cittadella, Como-Sampdoria e Parma-Bari. LEGGI TUTTO

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    Parma per la fuga, Samp per svoltare

    TORINO -Oggi pomeriggio si chiude la 6ª giornata di Serie B con tre gare, fischio d’inizio alle 16.15. La capolista Parma riceve la derelitta Sampdoria (che però in trasferta è ancora imbattuta), reduce dal bruciante ko interno di lunedì scorso col Cittadella, tre sconfitte su tre per i blucerchiati a Marassi che, realisticamente, devono solo pensare a mantenere la categoria, visti i problemi che hanno anche a livello societario. Pirlo intanto, è finito sulla graticola ed è già partito il toto-sostituto. Si guarda a Pippo Inzaghi ma si pensa anche a Beppe Iachini, sempre molto amato in casa Samp, colui che la riportò in A 11 anni fa, disoccupato dalla primavera 2022 dopo il flop proprio col Parma. Tuttavia, la sensazione è che, comunque finisca oggi al Tardini, su Pirlo si tireranno le somme alla sosta di ottobre, anche perché martedì e mercoledì si torna subito in campo per il turno infrasettimanale. La piazza blucerchiata vorrebbe vedere una squadra per lo meno più solida, da trincea, il 4-3-3 di Pirlo finora ha mostrato grandi fragilità e poi, soprattutto, in B serve tutt’altro piglio. Il Parma di Pecchia invece, è reduce dallo 0-5 inflitto al Catanzaro, che prima della partita aveva gli stessi punti degli emiliani. Ora, col pari di ieri del Venezia a Brescia, c’è la possibilità di prodursi nella prima fuga del campionato. Comunque vada, sarà una festa: fra le due tifoserie c’è un solido e storico gemellaggio e da Genova arriveranno in oltre seimila. A Bari invece, sbarca il Catanzaro. I pugliesi, ancora imbattuti, cercano il decollo, visto che sono la squadra che pareggia di più (già 4 volte). Nonostante il ds Polito si sforzi di affermare il contrario, difficile dire che questa squadra sia più competitiva di quella della scorsa annata, chiusa al 3° posto e con la sconfitta in finale playoff dal Cagliari. Anche se non mancano gli elementi che potrebbero stupire. Come accaduto lo scorso turno a Pisa, pari strappato grazie al gol nel finale del belga-nigeriano Akpa-Chukwu, il bomber della Primavera a segno all’esordio in B,che ha trovato spazio anche per i problemi offensivi del Bari. Molta curiosità anche per il Catanzaro: come reagirà alla terribile lezione che gli ha inflitto il Parma una settimana fa? Ma se Vivarini e i suoi sapranno metabolizzarla, la squadra può comunque togliersi tante soddisfazioni, come dimostrato nei turni precedenti. Last but not least, Cittadella-Como, sfida verità per entrambe. Veneti gasatissimi per la storica vittoria di Marassi, la classifica inizia a farsi interessante e la domanda è: il Cittadella può tornare a competere per i playoff che dopo averli disputati per 5 stagioni di fila li manca da due annate? Forse sì, c’è da capire quanto di buono verrà fuori dalla rifondazione della squadra operata in estate, quando il dg Marchetti ha portato 10 nomi nuovi. Ragazzi promettenti, già ben integrati col nucleo storico (che tiene bene botta, vedere il gol a Marassi di Branca, uno che era andato a giocare anche nella B danese), insomma, sembra proprio un bel mix, giusto non porsi limiti. Dall’altra parte il Como di Longo, in ascesa e reduce da due vittorie di fila. L’ultima però, era sconsigliata ai deboli di cuore. I lariani stavano perdendo in casa dalla Ternana, gara ribaltata, fra l’83’ e il 95’, dal difensore olandese Cas Odenthal, 23 anni, ai primi gol italiani (è da noi da un anno), uno da tener d’occhio. E quando vinci così, potrebbe essere un segnale di svolta per una stagione il cui obiettivo sono i playoff. Cittadella permettendo, ovviamente, che zitto zitto ha lo stesso traguardo. LEGGI TUTTO