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    Cosenza indomabile: 2-2 in rimonta contro la Reggina

    COSENZA – Il Cosenza non muore mai: la squadra di Occhiuzzi ottiene il terzo pareggio di fila contro la Reggina, a cui rimonta due gol.

    COSENZA-REGGINA 2-2: NUMERI E STATISTICHE
    Menez torna al gol. Folorunsho in grande spolvero
    Tempo due minuti e il portiere reggino Nicolas è costretto a intervenire per evitare l’autorete di Delprato, che aveva sbagliato la misura del disimpegno. Schiavi è il primo ammonito della gara: il difensore rossoblù paga una gomitata a Folorunsho. L’inerzia della partita cambia al 9′, quando proprio Folorunsho viene steso in area da Corsi dopo il suggerimento di Rivas: dal dischetto si presenta il rientrante Jeremy Menez, che non sbaglia e torna al gol dopo quattro mesi di digiuno. La retroguardia del Cosenza al 22′ compie una leggerezza collettiva e permette agli amaranto di realizzare il 2-0: Edera manda in porta Rivas che salta Legittimo e appoggia a Folorunsho che spinge in porta il pallone. I padroni di casa si fanno vedere dalle parti di Nicolas con Trotta al 26′: l’ex Frosinone non riesce però a schiacciare abbastanza il tiro al volo. Il pallino del gioco resta ai reggini, che tuttavia subiscono la rete proprio di Trotta al 37′: Gerbo dà spettacolo sulla destra in slalom, poi innesca il centravanti che non sbaglia a porta vuota. Il primo tempo si chiude con Petrucci che si mangia le mani per un errore da ottima posizione.
    Mbakogu campio prezioso. Carretta cecchino
    Occhiuzzi a inizio secondo tempo manda in campo Ingrosso per Schiavi, mentre Baroni mantiene inalterato l’assetto tattico per provare a conservare un risultato preziosissimo. Grosse chance da rete non se ne vedono, mentre nelle fila del Cosenza arriva il momento di Ba e Bahlouli. Nicolas risponde presente al 68′ al tiro secco di Trotta. Il Cosenza a un quarto d’ora dalla fine butta nella mischia Crecco ma soprattutto Jerry Mbakogu, vecchia conoscenza del campionato cadetto rientrato in Italia dopo l’esperienza all’Osijek. E l’ex Carpi ripaga alla grande la fiducia del tecnico, conquistando un rigore (fallo di Menez) che Carretta trasforma nel 2-2 finale. Brividi nel finale per la porta del Cosenza difesa da Falcone, quanto el Tanque German Denis scheggia la traversa con un destro dei suoi, e poi all’ultimo secondo Montalto di testa manda fuori di un soffio. LEGGI TUTTO

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    Furia Pulcinelli su Ayroldi: “Fischi rigore a un campione di tuffi…”

    ROMA – In serie B c’è un forte malcontento, dopo le partite della 23ª giornata, sull’operato degli arbitri. Dopo le proteste di Empoli, che pure è in testa alla classifica, e Pordenone, i cui presidenti Fabrizio Corsi e Mauro Lovisa ritengono ormai indispensabile l’utilizzo del Var, c’è il duro attacco del patron dell’Ascoli, il ‘vulcanico’ Massimo Pulcinelli, nei confronti dell’arbitro Ayroldi di Molfetta, che ieri ha diretto la sfida salvezza dei marchigiani contro la Reggiana (vincitrice per 1-0). In una storia su Instagram, Pulcinelli scrive “Caro Ayroldi, quelli come lei mi fanno passare la voglia di fare calcio… Come fa ad ammonire il sig. Caligara (prima ammonizione) e poi da lì a poco dargli la seconda e il conseguente rosso?”. Ma Pulcinelli ce l’ha anche e soprattutto per “il rigore fischiato al campione di tuffi, che conosciamo benissimo…”. Il riferimento è al bomber della Reggiana, Ardemagni, ex dell’Ascoli, che ieri si è procurato un penalty e poi lo ha trasformato. “Il nostro Quaranta cosa ha fatto per meritarsi un rigore contro? – continua Pulcinelli rivolgendosi ad Ayroldi – Dovrebbe scomparire? Prima del rigore c’era un fallo a centrocampo a nostro favore non fischiato da lei su Sabiri. Io sono stanco davvero!”. LEGGI TUTTO

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    Paolo Rossi, dalla sede del Vicenza spariti i suoi cimeli storici

    VICENZA – Dopo lo “sfregio” del furto in casa nel giorno del funerale, altri ricordi di Paolo Rossi, il bomber morto il 9 dicembre scorso sarebbero scomparsi dalla sede del Vicenza Calcio, la società che tesserò e in cui esplose ‘Pablito’. Una denuncia per furto contro ignoti – riferiscono i giornali locali – è stata presentata dall’amministratore straordinario della società Nerio De Bortoli, secondo il quale la sparizione dei documenti sarebbe avvenuta nella sede del club, allo stadio Menti di Vicenza, prima della vendita all’asta alla nuova proprietà di Renzo Rosso, avvenuta nel 2018. Tra i documenti spariti ci sono il cartellino di Rossi quando arrivò al Lanerossi Vicenza dalla Juventus nel 1976. Scomparsi anche alcuni accordi sui premi partita e quelli legati ai gol realizzati in biancorosso, e anche il telegramma con cui Rossi fu convocato in nazionale per i Mondiali del 1978 in Argentina. Che i documenti fossero ancora in sede fino a metà gennaio 2018, prima che il tribunale di Vicenza dichiarasse il fallimento della società, è attestato da alcune fotografie scattate dal consigliere comunale Andrea Berengo durante una visita con l’ex calciatore e amico di Rossi, Giorgio Carrera.

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    Paolo Rossi, commozione e amore per l’ultimo saluto LEGGI TUTTO

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    Chievo ko dopo 13 partite: il Brescia vince grazie ad Ayè

    BRESCIA – E’ un bel giorno per il Brescia di Pep Clotet, che contro il Chievo che non perdeva da 13 partite di fila conquista il primo successo della nuova gestione.

    BRESCIA-CHIEVO 1-0: NUMERI E STATISTICHE
    Donnarumma-palo. Ayè non sbaglia
    Dopo un inizio di gara di marca gialloblù, il Brescia migliora nel possesso palla: in contropiede, Ayè cicca clamorosamente il passaggio che avrebbe messo Donnarumma in condizione di segnare. Nelle fila clivensi, l’uomo più vispo è Garritano, sempre pronto a mettere in area cross per Djordjevic e Margiotta. Al 24′ solo un grande tackle di Leverbe impedisce a Donnarumma di far gol nell’area piccola. In casa Brescia, Joronen al 32’risponde alla grande sulla girata di Djordjevic, e due minuti dopo annulla anche la conclusione di Margiotta. E’ il preludio al gol del Brescia: Pajac crossa per Bisoli, che si fa parare il tiro da Semper, ma sulla respinta si avventa la punta che non sbaglia. Il primo tempo si chiude con un’altra occasione per lato: Donnarumma prende il palo con Semper in uscita, Obi invece spara sul fondo a due passi dalla porta lombarda.
    ll Chievo non trova il pareggio
    Dopo un quarto d’ora della ripresa, e Aglietti si gioca le carte Canotto e De Luca per ravvivare l’attacco. E’ Mogos, un terzino, ad andare però vicino al pareggio con un’incornata su cross di Palmiero. Anche Viviani, ex dei lombardi, con un tiro al volo spaventa Joronen. Pep Clotet dimostra un animo offensivo, mandando in campo nel finale due attaccanti freschi, Ragusa e Skrabb, invece che pedine più difensive, e il risultato alla fine gli dà ragione: il Brescia interrompe la striscia positiva del Chievo e si allontana ulteriormente dalla zona playout. LEGGI TUTTO

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    Ardemagni dal dischetto e la Reggiana va: 1-0 all'Ascoli

    REGGIO EMILIA – La Reggianapiega l’Ascoli in un importantissimo confronto salvezza: a decidere l’incontro è un calcio di rigore che Ardemagni si procura e trasforma in avvio di ripresa. Con questo successo la Reggiana si allontana dalla zona calda salendo a quota 24 punti; l’Ascoli, che alla vigilia era appaiato in classifica proprio alla Reggiana resta terzultimo a 21. 

    L’espulsione di Caligara cambia la partita
    Prima frazione con molte emozioni: la Reggiana parte forte e cerca la via del vantaggio in avvio per due volte con Ardemagni. Poi l’Ascoli prende il comando delle operazioni e si rende pericolosissimo al 32′ con la conclusione di Sabiri da distanza ravvicinata, neutralizzata da Venturi con l’aiuto della traversa. Al 40′ cambiano però gli equilibri in campo: Caligara, ammonito due minuti prima, rimedia il secondo giallo per un fallo su Varone e lascia gli ospiti in dieci.
    Ardemgani, rigore conquistato e segnato
    Nella ripresa, sfruttando al meglio la superiorità numerica, la Reggiana passa in vantaggio in avvio: Ardemagni al 3′ rimedia e trasforma un calcio di rigore (fallo di Quaranta). Nel finale (41′), buona occasione per gli ospiti con Bajic che, servito da Brosco davanti a Venturi, sciupa tutto spedendo altissimo. Bravo, al 43′, Venturi che con una parata in controtempo riesce a neutralizzare una conclusione di Pucino deviata da Rozzio LEGGI TUTTO

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    Entella fermata dai legni: col Frosinone è 2-3. Due traverse per Brunori

    CHIAVARI – Un’Entella battagliera ma sfortunata cade in casa: il Frosinone passa 2-3 ma i liguri colpiscono in tutto tre legni. Dopo il doppio vantaggio ospite, firmato Maiello e Ariaudo, infatti i liguri erano riusciti a pareggiarla con l’autorete di Curado e, in avvio di ripresa, la rete di Schenetti. Poi il gol di Iemmello ha portato i tre punti nelle casse giallazzurre. Il Frosinone sale a 32 punti, agganciando il Pordenone in nona posizione. L’Entella resta ultima a 17, assieme al Pescara.

    La partita
    L’Entella parte bene e già al 7′ si rende pericolosa con Brunori la cui conclusione impatta sulla traversa; ma è il Frosinone a passare in vantaggio al 17′ con Maiello che direttamente da calcio di punizione insacca con un destro rasoterra. Al 27′ il raddoppio di Frosinone: su angolo Szyminski spizza per Ariaudo che insacca di sinistro. L’Entella reagisce ma la porta avversaria sembra stregata per Brunori, la cui conclusione al 30′ colpisce la traversa. Al 35′ l’Entella accorcia le distanze: conclusione di Schenetti, respinta di Bardi su Curado che insacca nella propria porta, 1-2.
    Secondo tempo
    Nella ripresa, al 5′ l’Entella pareggia con Schenetti che insacca direttamente di calcio di punizione. Reazione del Frosinone al quarto d’ora con un diagonale, fuori di poco, di Rohden. Al 19′, sull’altro fronte conclusione di Brunori sulla quale è ottimo l’intervento di Bardi. Al 31′ tris del Frosinone, con Iemmello che sottoporta realizza al termine di una ripartenza micidiale. Il Frosinone cerca anche il poker al 34′ ma Russo neutralizza il tentativo di Kastanos. La sfortuna continua a perseguitare l’Entella anche nel recupero: al 93′ terzo legno colpito dai liguri con il palo di Koutsoupias. LEGGI TUTTO

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    Braida: “Dal Milan alla Cremonese, il calcio è bello sempre”

    ROMA – “Sacchi era un innovatore sotto tanto profili, aveva un idea di calcio nuovo, bisognava difendersi ma anche attaccare. Quel Milan voleva vincere attraverso il bel calcio e aveva grandissimi interpreti in campo che deliziavano il pubblico”. Così Ariedo Braida, attuale direttore generale della Cremonese, ai microfoni di Rai Radio 1. “Acquisto più importante? Sicuramente Van Basten che è stato un grandissimo campione e ha smesso troppo presto di giocare, praticamente a 28 anni. Avevo visto Van Basten giocare contro il Tottenham in un torneo estivo mi aveva colpito perche’ faceva solo cose essenziali. Il fine del calcio è il gol e lui colpì un palo fece un gol e un assist, anche se poi si estraniava un po’ dal gioco, ma il calcio alla fin fine è l’essenza. Pensai che fosse un giocatore fantastico e che potesse essere importante per noi… e così è stato. Cominciò a giocare nella seconda parte di stagione (nel 1988, n.d.r.) dopo un infortunio alla caviglia. E con i suoi gol e con lui sempre protagonista è iniziata una lunga cavalcata di successi”.

    “I calciatori si sono evoluti, ora sono più propensi a capire”
    Non solo sport per Ariedo Braida, grande appassionato di arte contemporanea a cui ha introdotto anche molti dei suoi calciatori: “Si sono evoluti, sono più propensi a comprendere e a capire. Molti sono curiosi e si interessano. A me è sempre piaciuta l’arte. È una passione che è nata quando ero ragazzo e avevo come allenatore mister Liedholm che mi ha trasmesso questo interesse. Non capivo niente ma sentivo attrazione per l’arte astratta e cercavo di capire la differenza con il figurativo. Ho cominciato ad andare a visitare musei e piano piano ho cercato di trasmettere questa passione anche ai giocatori e qualcuno poi ha anche acquistato delle opere. Chi era più interessato all’arte? Sicuramente Costacurta, ma anche Panucci e lo stesso Van Basten. Anzi, quest’ultimo conoscendo la mia passione una volta si presentò con una piccola opera di un artista olandese che io in quel momento non conoscevo e che ho imparato a conoscere. C’e’ sempre qualcosa da imparare e da scoprire e l’arte è bellissima perchè ti fa pensare. Dietro ad ogni opera c’è sempre uno studio, una storia e un vissuto che ti porta a conoscere e a scoprire. La conoscenza è importante per poter scrivere il futuro”.  
    “Il calcio è bello sempre, dal Milan alla Cremonese”
    Dopo aver vinto tutto con Milan e Barcellona Braida si è rimesso in gioco con la Cremonese e la Serie B: “È una sfida con me stesso, perchè volevo confrontarmi anche con realtà che non conoscevo molto. Mi ci sono calato con l’entusiasmo e la voglia di farcela perchè il calcio è bello sempre: al Milan, al Barcellona e alla Cremonese. Qui ho trovato ragazzi che hanno entusiasmo e voglia di arrivare e spero di dare un aiuto con la mia esperienza per far si’ che questa società si risollevi. In questo momento abbiamo una classifica precaria, ma contiamo di salvarci per poi puntare a qualcosina in più”. La chiosa del Dg è sul suo allenatore preferito: “Non ne ho uno solo – spiega – anche se per certi aspetti potrebbe essere Ancelotti, per altri Capello e Sacchi e poi anche Allegri. E ho molto apprezzato anche le idee di Luis Enrique”. LEGGI TUTTO