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    Aquilani, conferenza Pisa-Bari: “So cosa è successo l’anno scorso, ma…”

    Pisa-Bari, l’analisi di Aquilani
    Al termine della seduta di rifinitura, nella consueta conferenza della vigilia del match contro il Bari, queste le parole di mister Alberto Aquilani: “Incontriamo una squadra importante, ben allenata e con un progetto avviato già da un paio di anni; tutto questo deve bastarci per capire che contro il Bari serve massima concentrazione e massima attenzione. In questi giorni abbiamo preparato la gara nella maniera giusta concentrandoci sulle cose che sappiamo fare meglio. Per fortuna stiamo anche recuperando tutti anche se in alcuni casi serviranno delle valutazioni dell’ultimo minuto per avere un quadro definitivo”. Sulle polemiche nella sfida della passata stagione, con la palla toccata dall’arbitro prima del rigore dato ai pugliesi: “So cosa è successo l’anno scorso nella gara contro il Bari, ma non sarà il nostro focus domani. Siamo concentrati su quella che è la nostra identità. Sibilli (attaccante del Pisa in prestito al Bari, ndr) ha detto di sapere quali sono i nostri punti deboli ? Domani gli chiederò di persona secondo lui quali sono…”. LEGGI TUTTO

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    Parma, nuovo stadio: presentato il progetto definitivo

    Nuovo stadio, il comunicato del Parma
    Come ha spiegato il Parma attraverso un comunicato ufficiale: “Il deposito odierno parte di un percorso iniziato nel 2021, rappresenta una tappa fondamentale per consegnare alla comunità, alla quale il club è legato da identità e senso di appartenenza, uno stadio contemporaneo, rispettoso della vocazione storica del Tardini, sostenibile e inclusivo. Il Club coglie l’occasione per ringraziare il sindaco e il Comune di Parma, l’Istituto del Credito Sportivo, lo Studio Zoppini Architetti per averne curato l’aspetto architettonico, PwC Italia per la asseverazione, gli studi ADVANT NCTM e Rutigliano per gli aspetti legali”. La Serie B è il presente, ma il Parma vuole tornare ad alti livelli e guarda al futuro anche attraverso questo progetto. LEGGI TUTTO

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    Ascoli, che compleanno con Casagrande: “Mazzone e Rozzi con noi”

    Che spettacolo ieri pomeriggio al Del Duca alla festa dei 125 anni di vita dell’Ascoli Calcio! Tanti tifosi ma, soprattutto, tante vecchie glorie che hanno vestito la maglia bianconera lasciando un segno indelebile nella storia calcistica della città di Ascoli Piceno! Mancava solo una persona, Carletto Mazzone, che cinque anni fa, in occasione della festa dei 120 anni, era presente al Del Duca e scese in campo prima della partita di campionato tra Ascoli e Padova, ricevendo la standing ovation da parte di tutto lo stadio, l’ultima apparizione al Del Duca dell’Allenatore degli Allenatori.
    Sono arrivati in tanti, su tutti, l’attaccante brasiliano Walter Junior Casagrande che deliziò il pubblico ascolano con le sue giocate, ed in particolare, con i suoi calci di punizione letali per i portieri avversari. «E’ un onore essere qui e riabbracciare tanti amici – ha detto Casao – e per prima cosa voglio ricordare Costantino Rozzi, un presidente serio che ha avuto grande fiducia in me e con il quale ho vissuto un rapporto bellissimo, oltre che con la città e tutti i tifosi ascolani. L’Ascoli di allora era come il suo presidente: una squadra guerriera che lottava e dava sempre il massimo soprattutto quando incontrava le grandi. Sono onorato del fatto che, nonostante il tempo passato, i tifosi mi ricordano come uno degli attaccanti più forti della storia dell’Ascoli. Oggi, è un giorno particolare, rivedere tanti amici ed ex compagni è stata una bella sensazione».
    Da Aloisi ad Agostini: le vecchie glorie alla festa
    Aloisi, Carillo, Scaramucci, Fusco, Pierantozzi, Cicconi, Fioravanti, Mancini, Scarafoni, Agostini e tanti altri ascolani di quegli anni storici, anni che culminarono con il ritorno in Serie A nel campionato 1990/91 grazie al rigore segnato da Casagrande a Reggio Emilia nel 3-3 contro la Reggiana a cinque minuti dalla fine del match. La giornata è iniziata nel pomeriggio con un mini torneo tra bambini e subito dopo con la presentazione del settore giovanile dell’Ascoli. Poi, pian piano cominciavano ad arrivare le “vecchie” glorie, da Adelio Moro, «Un’emozione indescrivibile ogni volta che rimetto piede in questo stadio», a Donato Anzivino, Giuliano Castoldi e Simone Boldini. «Il ricordo del presidente Rozzi è unico e indissolubile – hanno ricordato – una volta, al termine del campionato con Gb Fabbri, quando arrivammo quarti in Serie A, il presidente voleva portarci a tutti i costi in Canada come premio per il risultato acquisito ma noi avevamo il “rompete le righe” e volevamo tornare a casa. All fine vinse lui, come al solito, ma quando tornammo era un po’ arrabbiato con noi perché avevamo “speso” troppo».
    Il ricordo di Incocciati
    E ancora i diabolici Fontana, Bonfiglio, Di Venanzio, quelli del ritorno in Serie B dopo 7 lunghi anni di C, oltre agli storici Roccotelli, Torrisi, Incocciati, visibilmente emozionati in mezzo al terreno del Del Duca e tutti con il “chiodo” fisso sulle gesta del presidente Rozzi. «Inimitabile come presidente figuramoci come uomo – ha detto Beppe Incocciati – tornare dentro al Del Duca mi fa venire i brividi, risentire la voce dei tifosi ancora di più, peccato per la curva sud che non c’è più, quello era il cuore caldo degli ascolani». Subito dopo la presentazione, le vecchie glorie hanno approcciato un mini torneo, dove c’era anche il tecnico attuale Viali, anche lui un ex prestigioso dell’Ascoli, dove si sono divertiti loro e fatto divertire i tanti tifosi. Infine, la presentazione della prima squadra che sabato tornerà in campo proprio in casa contro il Palermo. Il finale, un tripudio. LEGGI TUTTO

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    Sudtirol, un’altra favola è possibile

    TORINO – Quest’estate, durante il mercato, c’era chi, un po’ avventatamente, parlava di “smobilitazione al Sudtirol”, dopo la cessione di due capisaldi della difesa, Zaro e Curto, passati a Modena e Como. Poi però c’è il campo, il giudice supremo, l’unica cosa che conta, ben più delle speculazioni giornalistiche. E il campo dice che gli altoatesini di Bisoli, giocando tre partite su quattro, sono imbattuti, hanno messo insieme sette punti, con due vittorie di fila nelle ultime due uscite e si trovano a -3 dal due di testa Catanzaro-Parma che però ha giocato tutti i 4 turni, dunque il Sudtirol potrebbe essere potenzialmente in vetta con gli emiliani e i calabresi. Alla faccia della smobilitazione. La squadra di Bolzano è stata definita da Bisoli “un diamante grezzo” e sembra un’immagine azzeccata. In campo, rispetto alla squadra della scorsa stagione che chiuse al 6° posto e arrivò in semifinale playoff, il nuovo Sudtirol punge di più, tant’è che gli altoatesini hanno il secondo miglior attacco della B, 8 gol segnati contro i nove del Catanzaro. Bel risultato per Bisoli che da sempre deve convivere con l’ingenerosa nomea che le sue squadre non fanno gioco. E anche la classifica cannonieri è dominata da calciatori del Sudtirol: comanda Casiraghi con 4 segnature (tre si rigore) ma a due ci sono Odogwu e Merkaj. Su quest’ultimo, ad agosto ha scommesso ad occhi chiusi il ds Bravo che lo ha inseguito a lungo prima di riuscire a prelevarlo in C dall’Entella, dove aveva ottimi numeri. Acquisto azzeccassimo, non solo per i gol. Perché l’italo-albanese Silvio Merkaj è l’attaccante che ha più cambiato le partite del Sudtirol, finora. Nella gara d’esordio, subentra all’intervallo con gli altoatesini che sono sotto in casa con lo Spezia e finisce 3-3, anche grazie a un suo assist. Poi arriva la vittoria a Piacenza sulla Feralpisalò: Merkaj subentra nella ripresa e segna il gol del 2-0. Quindi il 3-1 all’Ascoli: i marchigiani segnano per primi e giocano un gran primo tempo. Poi entra Merkaj e cambia tutto: un gol e due assist e finisce 3-1. In sintesi, grazie a lui il Sudtirol ha acquistato quel peso offensivo che nella scorsa stagione un po’ mancava, quando di fatto l’attacco era quasi tutto sulle spalle (larghe) di Odogwu. Certo, gli altoatesini mantengono quella solidità e quadratura tipica delle squadre di Bisoli, anche se di fatto il Sudtirol sta incassando in media 1.33 gol a partita, dato sicuramente migliorabile. Ma più che di smobilitazione, per il Sudtirol bisognerebbe parlare di rilancio in grande stile. Anche perché, sul 6° posto finale della passata stagione, pesavano comunque i zero punti conquistati nelle prime tre giornate, quando Bisoli doveva ancora arrivare. Stavolta, dopo tre uscite gli altoatesini sono già nei quartieri alti, con tutta l’intenzione di restarci. Anche grazie, ovviamente, alle reti di Daniele Casiraghi, 30 anni, l’altro uomo in più del Sudtirol: non solo è capocannoniere della B ma, mettendoci l’uscita di Coppa Italia, il suo score stagionale dice 4 partite, 5 gol e 2 assist. E pensare che poco prima di Ferragosto, dalla C era giunta una maxi offerta per lui, dalla Triestina, che dopo tante annate difficili con la nuova proprietà punta a tornare al più presto in B. Il Sudtirol non ha fatto una piega, Bisoli in quei giorni lo impiegava nella sfida di Coppa Italia a Marassi contro la Samp (eliminati ai rigori) dove Casiraghi si è tolto anche lo sfizio di segnare al Ferraris, prima di diventare l’attuale capocannoniere della B. Alla ripresa dopo la sosta, sabato 15 alle 14, il Sudtirol sarà di scena a Cosenza, “casa” di Bisoli (memorabile la salvezza che ottenne ai playout nel 2022 coi calabresi). Tornare dal San Vito-Marulla con un altro risultato positivo, prolungando l’imbattibilità in campionato, farebbe dire a tutti che anche in questa stagione il Sudtirol può scrivere un’altra favola, come quella dell’anno scorso. E magari con un finale ancora più bello. LEGGI TUTTO

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    Samp a Cremona: Pirlo insegue la svolta

    TORINO – Dopo i quattro anticipi di ieri (Modena-Pisa 2-0, Palermo-Feralpisalò 3-0, Parma-Reggiana 0-0, Sudtirol-Ascoli 3-1), la 4ª giornata di Serie B prosegue oggi con le altre sei partite. La prima alle 16.15: al Rigamonti il Brescia fa il suo esordio in campionato ricevendo il Cosenza. Si gioca a porte chiuse perché i lombardi devono scontare la follia della gara di ritorno del playout della passata stagione. Anche allora a Brescia c’era il Cosenza che quando pareggiò, scatenò l’ira degli ultrà delle rondinelle, fecero sospendere la partita con lancio di fumogeni e invasione di campo, la gara non riprese più e il Cosenza ottenne anche la vittoria a tavolino. Curioso che si debba riprendere proprio dalla stessa sfida, per non parlare di un regolamento che ha riammesso in B una squadra sconfitta sul campo, vietando di premiare una possibile emergente dalla C. Quattro gare alle 18.30. La Sampdoria di Pirlo è di scena a Cremona e verrebbe voglia di dire, blucerchiati, battete un colpo. Non solo la Samp è reduce da due sconfitte di fila in casa (contro Pisa e Venezia, meno male che non era il palio delle Repubbliche Marinare) ma la squadra è uscita incompleta dal mercato. Nell’ultimo giorno neanche un colpo ma per puntare alla A servivano un portiere, un difensore e un bomber d’affidamento. Invece, il nulla, forse qualcuno arriverà in seguito, dagli svincolati. Ma con la squadra attuale, più che ai quartieri alti per i quali la rosa non è attrezzata, Pirlo dovrà pensare di evitare rischi. Sull’altro fronte la Cremonese degli ex genoani, Ballardini e soprattuuto Coda, quest’ultimo era stato anche a un passo dalla Samp, prima di firmare per i grigiorossi. Una Cremo che ha vissuto una partenza diesel ma che è reduce dalla vittoria di Terni nell’infrasettimanale, gara decisa proprio da Coda, 52 gol nelle precedenti 3 annate di B, promosso in A con Lecce e Genoa. Oggi fa il suo esordio anche il Lecco che il 30 agosto, assieme al Brescia, ha vinto la battaglia legale per un posto in B. I blucelesti, che tornano nella categoria dopo mezzo secolo, sono costretti a giocare all’Euganeo di Padova, in attesa che lo stadio di casa, il Rigamonti-Ceppi, sia a norma per la B. Oggi affrontano un Catanzaro che va tenuto d’occhio per come si sta facendo strada. Dopo lo 0-0 di Cremona, la squadra di Vivarini ha raccolto due vittorie di fila (2-1 alla Ternana e soprattutto 3-0 allo Spezia), risultati che pongono i calabresi come una possibile candidata nella lotta per la A anche se per patron Noto l’obiettivo è la parte sinistra della classifica. Già, però, vincessero oggi, affiancherebbero il Parma in vetta. Il Bari invece, è di scena a Terni. I pugliesi hanno completato l’organico solo nelle ultime ore di mercato con gli arrivi, soprattutto, di Aramu e Acampora. Ancora imbattuti, in classifica sono un po’ attardati, anche per il pari subito in casa dal Cittadella nell’infrasettimanale ma i mezzi per risalire non mancano. La Ternana invece, finora ha raccolto tanti complimenti ma zero punti in tre uscite. Lucarelli è alle prese con la complicata rifondazione di una squadra che ha cambiato pelle sul mercato, via i big, spazio a giovani promettenti. L’allenatore si sente sulla graticola e ha risposto da par suo, ci sono io in panchina perché tutti gli altri si sono rifiutati, ha detto. Ma anche perché ha un contratto fino al 2025, eredità della gestione Bandecchi. Sempre alle 18.30, il confronto fra due squadre che avrebbero ambizioni ma che finora stanno deludendo, Spezia-Como, entrambe con un solo punto (anche se hanno giocato solo due gare). Si gioca a Cesena per il lavori al Picco, chi perde oggi fra Longo e Alvini, potrebbe vedersela brutta. Clima teso soprattutto a La Spezia. Se a Como, coi soldi dei potenti fratelli Hartono, quasi non s’è badato a spese per fare una squadra competitiva, sui liguri ci sarebbe molto da dire. Nessuno aveva, potenzialmente, la liquidità del club di Platek, considerando il paracadute per la retrocessione (25 milioni) e le decine di altri milioni incassati con le cessioni dei big che avevano offerte. Eppure, il mercato è stato fatto al risparmio. Al momento, con la squadra attuale, è quasi una scommessa pensare di tornare subito in A. Alle 20.45, il turno si chiude con il derby veneto Cittadella-Venezia. I padroni di casa, rifondati in estate con 10 acquisti perlopiù giovani, in caso di successo in classifica acciuffano i lagunari a quota 7. Curiosità per Claudio Cassano, il 20enne di Trani e di scuola Roma che nell’ultima uscita ha incantato al San Nicola, dove esplose il suo celebre omonimo, Fantantonio da Bari. Ma la vera attesa è per il Venezia di Vanoli che ha chiuso il mercato senza cedere bomber Pohjanpalo mentre il prezioso Johnsen nelle ultime ore ha rifiutato il Real Valladolid. Ciò vuol dire avere i mezzi per andare in A, anche direttamente. Da quasi un anno Vanoli sta facendo un gran lavoro sulla panchina dei lagunari che può portare molto lontano, magari in quella A persa nel 2022. E intanto, vincere stasera vorrebbe dire acciuffare il Parma in vetta. LEGGI TUTTO

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    Derby Parma-Reggiana: Nesta vuole fermare Pecchia

    TORINO – Oggi comincia la 4ª giornata di Serie B con quattro partite, fischio d’inizio alle 18.30, le altre sei gare tutte domani. Il clou al Tardini dove si gioca uno dei derby più sentiti d’Italia, Parma-Reggiana. Favoriti i ducali di Pecchia, anche se nei derby, spesso la più debole sorprende. Però questo Parma, in testa da solo alla B a punteggio pieno, inizia ad avere numeri interessanti: due gol segnati in ogni partita, solo uno incassato (nell’ultima uscita, il temporaneo pareggio del Pisa su rigore inventato dall’arbitro Volpi), una superiorità sugli avversari che inizia a farsi evidente. Ecco, un derby così caldo pare proprio la partita giusta per capire fino a che punto il Parma può essere la squadra da battere. Ma è evidente che il buon lavoro fatto da Pecchia nella passata stagione è alla base degli iniziali successi di questa annata (mettiamoci anche il passaggio di turno in Coppa Italia con uno straordinario 3-0 al San Nicola di Bari). Sull’altro fronte però, c’è una Reggiana guidata da Nesta che potrebbe fare buone cose in questa stagione, anche alla luce dei colpi di mercato dell’ultimo giorno: Crnigoj, Da Riva, Antiste e Melegoni, nomi non da poco. Certo, a Reggio Emilia il primo comandamento è volare bassi e la testa dev’essere solo al mantenimento della categoria, anche perché la Regia, in tre uscite, ha fatto un solo punto (il 2-2 in rimonta in Como, prima e dopo i ko di Cittadella e in casa col Palermo). Però i valori per stupire non mancano, specie quando gli ultimi arrivati saranno assemblati al resto della squadra. Ma intanto, se la Regia dovesse fare un figurone al Tardini, si potrebbero mettere le basi per provare ad alzare l’asticella. Certo, la squadra di Nesta è reduce dall’1-3 subito dal Palermo. Ma il risultato inganna. Contro una delle candidate alla A, la Reggiana era riuscita a pareggiare in dieci con Lanini (uno che da tempo meritava di stare in B), salvo poi incassare due reti nel negli ultimi 20’ quando forse nei giocatori stava iniziando a subentrare il pensiero per quel derby che la città vive come il momento più importante della stagione. Sempre in Emilia, a Modena sbarca il Pisa. Attenzione ai canarini guidati da Paolo Bianco, esordiente in B: hanno giocato solo due partite, vincendole entrambe, devono recuperare la sfida col Brescia della prima giornata. Dunque, potenzialmente, potrebbero essere in testa assieme al Parma. Quello col Pisa però, è il primo vero test probante per capire se il Modena ha i mezzi per fare meglio della scorsa stagione quando, con un pizzico di continuità in più, si potevano acciuffare i playoff. Ma anche il Pisa di Aquilani sta ben impressionando. Pure i toscani hanno saltato il turno d’esordio per poi debuttare a Marassi mettendo sotto la Samp. Poi il ko interno col Parma, da cui sono comunque usciti a testa alta. Dunque il Modena sembra fatto a posta per misurare le ambizioni dei nerazzurri ma al momento, quel che più conta, è che la squadra abbia un avvenire: Aquilani sta dando identità e gioco a una squadra che nella passata stagione aveva chiuso un ciclo terminando all’11° posto. Sul mercato il Pisa non s’è mosso male (Vignato dal Bologna l’ultimo colpo), ci sarebbero insomma le condizioni per migliorare la scorsa deludente annata. Il Palermo invece, non può fallire in casa contro la Feralpisalò, assoluta debuttante in B. Sui siciliani inizia a tirare una buona aria, dopo un inizio un po’ tormentato. All’esordio, lo 0-0 di Bari coi pugliesi rimasti in doppia inferiorità numerica, aveva fatto storcere il naso alla critica. Così Corini è sbottato e ha chiesto maggior considerazione per i suoi, ora reduci dal 3-1 in casa della Reggiana, dopo aver saltato la seconda uscita. Vittoria che però non scaccia qualche dubbio sulla squadra di Corini, anche se fa ben sperare, dopo un mercato già sontuoso, l’arrivo di Di Francesco: questa è la B oggi, può permettersi d’ingaggiare un attaccante che nella prima giornata di Serie A, con il Lecce, ha segnato il gol vittoria a una squadra che farà la Champions, la Lazio. E la Feralpisalò? Dopo tre uscite e altrettante sconfitte, nessun gol segnato e sette incassati, adesso è il momento di non disunirsi. Tutto sommato, anche la rivelazione della scorsa stagione, quel Sudtirol che nel 2022 si affacciava come i gardesani per la prima volta in B, perse le prime tre partite. La sfida di stasera del Barbera magari non sarà l’ideale per cambiare registro ma bisogna provarci, anche se dopo l’ultima uscita, il 3-0 incassato ad Ascoli, i ragazzi di Vecchi hanno giocato la peggiore delle tre gare, pur affrontando la squadra meno attrezzata di quelle incontrate. Si gioca anche Sudtirol-Ascoli. Sugli altoatesini si sono scritte un po’ di fesserie quest’estate, ci si è spinti a parlare di smobilitazione per alcune partenze (i difensori Zaro e Curto, su tutti). Poi il campo è un’altra cosa e dice che gli altoatesini sono in classifica sesti (il piazzamento finale della scorsa annata), pur avendo giocato solo due gare, nelle quali hanno imposto il pari allo Spezia (scoppiettante 3-3, acciuffando per tre volte i liguri) e la convincente vittoria a Piacenza sulla Feralpisalò con le reti di Odogwu e Merkaj, le due punte. Altro che smobilitazione degli altoatesini, i due marcatori dimostrano che è l’esatto contrario. Odogwu andava in scadenza a giugno e il Sudtirol gli ha prolungato il contratto con mesi d’anticipo, scacciando tante squadre che ronzavano sull’italo-nigeriano. L’italo-albanese Silvio Merkaj invece, giunto da pochi giorni dall’Entella dove aveva grandi numeri, potrebbe stupire esattamente come stupì Odogwu un anno fa. E l’Ascoli? Sulla squadra di Viali è meglio astenersi da ogni giudizio, almeno per ora. La brutta partenza ad handicap (il 3-0 incassato a Cosenza con la squadra che andava all’intervallo con tre espulsi), aveva fatto temere il peggio. Poi è arrivato il ko di Modena (1-0) e la squadra s’è sbloccata solo col 3-0 alla povera Feralpisalò. Ma la rosa è stata completata solo negli ultimissimi giorni di mercato, serve tempo per capire cosa potrà fare quest’anno il Picchio, ancora a lutto per la scomparsa di Carletto Mazzone che da decenni viveva ad Ascoli perché ne aveva fatto la storia. LEGGI TUTTO

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    Modena: quando è bello andare in Bianco

    TORINO – Non c’è solo il Parma in testa alla B a punteggio pieno. Potenzialmente, il Modena potrebbe avere gli stessi punti dello squadrone di Pecchia: i canarini hanno battuto l’Ascoli (1-0) e martedì sera si sono imposti in rimonta a Cosenza (1-2) ma dovranno recuperare la sfida della 1ª giornata, bisognava aspettare il Brescia che soltanto il 30 agosto ha avuto la certezza di essere riammesso in B al posto della Reggina. Ma c’è da sorprendersi per questo bell’avvio di stagione del Modena? No. La squadra aveva buoni valori già nella passata stagione, quando nelle ultime giornate, con alcune prove sottotono, il Modena perse l’occasione di fare i playoff perché dopo la salvezza la squadra aveva un po’ staccato la spina. Ma da neopromossa, era stato un buon campionato: mai il Modena aveva rischiato di essere risucchiata nella bagarre salvezza e non era scontato che accadesse, lo scorso anno era un campionato più competitivo dell’attuale. In più, dal mercato, condotto con buone idee dal ds Vaira, sono arrivati giocatori poco reclamizzati ma funzionali. Palumbo è da due anni uno dei migliori centrocampisti della B e sembrava un giocatore da A già quando con la Ternana giostrava ancora in C. Abile il Modena ad andarlo a prendere a inizio mercato, quando negli umbri andava in scena il passaggio di proprietà da Bandecchi a Guidi. Magari c’erano altri pensieri e così il Modena l’ha pagato relativamente poco, facendo probabilmente un affarone. Intrigante in attacco la scommessa Manconi: in C da anni stava segnando gol a caterve e andava in scadenza, giusto dargli una possibilità in B, perché questa dev’essere – come minimo – la sua categoria, visti i mezzi che ha dai tempi in cui da ragazzino s’imponeva nel Novara, doveva crescere di testa e a 29 anni ha forse l’ultima occasione per dimostrare di che pasta è fatto. Ma in avanti, c’erano soprattutto da sostituire i gol di Diaw, andato in doppia cifra nella scorsa stagione e che il Monza ha girato al Bari. E allora è stato fondamentale farsi ridare dalla Cremonese un attaccante come Strizzolo. Non c’è una punta in B così sottovalutata, forse paga un cognome non intrigante, che fa pensare a uno dei 7 nani, magari quello pauroso. E invece il 31enne Strizzolo in campo è un leone e un fior di attaccante di cui si dovrebbe parlare di più: ha segnato in entrambe le vittorie, andando in gol in media ogni 40’. Nella scorsa stagione era arrivato a gennaio, dal Perugia, tre gol nel girone d’andata, altri 5 in quello di ritorno coi canarini, pur non essendo un vero titolare: cosa deve fare ancora perché lo si consideri come meriterebbe? Non solo, in difesa è di livello assoluto il colpo Zaro, è stato uno dei capisaldi del Sudtirol-rivelazione,: era seguito anche da club di A ma aveva giocato nel Modena dal 2019 al 2021 e da tempo sperava di tornare. E poi sono arrivati il terzino sinistro Cotali (bel gregario nel Frosinone salito in A nella passata stagione), i difensori Cauz dalla Reggiana (da svincolato) e Riccio dalla Juve Nex Gen. Ma attenzione ai giocatori rientrati dai prestiti. A Cosenza l’ha decisa Fabio Abiuso, classe 2002, cresciuto non solo nelle giovanili nel Modena ma anche nella curva dei tifosi canarini. Ha giocato nella Primavera dell’Inter con Casadei e Fabbian, nella passata stagione era in C alla Pergolettese, orapuò dare tutto per la sua squadra del cuore, e si vede. Ma a dirigere l’orchestra, c’è Paolo Bianco in panchina, debuttante nella categoria e anche questa potrebbe essere una scommessa vinta, la più importante. Certo, da Tesser ha ereditato una squadra già ben impostata ma lui, senza stravolgere nulla, ci sta mettendo del suo. Già collaboratore di De Zerbi e Allegri, il suo calcio potrebbe trovare la sintesi fra due allenatori così opposti, dove l’equilibrio sembra essere la parola chiave. Così a Modena ora si sogna e si gode… pur andando in Bianco. E domani, fischio d’inizio alle 18.30, al Braglia sbarcherà il Pisa, altra squadra che potrebbe fare meglio della passata stagione, vero test per capire quanto i canarini possano volare in questa stagione . LEGGI TUTTO

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    Samp-Venezia: Pirlo cerca la svolta

    TORINO – La 3ª giornata di Serie B prosegue stasera con altre quattro gare, fischio d’inizio alle 20.30, dopo le quattro di ieri (Ascoli-Feralpisalò 3-0, Cosenza-Modena 1-2, Pisa-Parma 1-2 e Reggiana-Palermo 1-3). Il turno si completerà in seguito, quando scenderanno in campo le due squadre che avranno vinto la battaglia legale dell’estate (Lecco o Perugia, Brescia o Reggina), slittata ad oggi la sentenza definitiva del Consiglio di Stato. Il clou di stasera è a Marassi, dove la Sampdoria riceve il Venezia. Seconda partita di fila in casa per i blucerchiati di Pirlo, reduci dalla caduta col Pisa di venerdì scorso. Dunque è sconsigliato il bis per non perdere contatto col vertice, anche alla luce del -2 in classifica con cui i blucerchiati hanno iniziato la stagione. La sconfitta contro i toscani, ha detto che la Samp è ancora una squadra incompleta, con la rosa attuale difficile lottare per i primi posti, manca almeno un buon interprete per reparto. Inoltre, l’errore del figlio di Stankovic che ha concesso ai toscani il gol del vantaggio , fa dubitare che la Samp abbia un portiere di categoria, anche se il ragazzo va sostenuto – mezzi ne ha – e non crocifisso. Tuttavia, l’alternativa per la Samp era la Serie D e dunque il clan blucerchiato guarda avanti, forte anche di un’ottima campagna abbonamenti (oltre 18mila tessere) che può dare una bella mano alla squadra. Dall’altra parte il Venezia di Vanoli (stasera squalificato). Dopo lo splendido 3-0 sul Como, i lagunari, di nuovo in casa, sono stati bloccati sulla 1-1 dal Cosenza: due traverse nel recupero del Venezia ma i calabresi non hanno demeritato. L’interrogativo di queste ore è la conferma di bomber Pohjanpalo: la società è vicina a fargli firmare il rinnovo del contratto che farebbe passare la clausola rescissoria da 3.5 a 6 milioni; Vanoli lo ha elogiato, lasciando intendere che il bomber finlandese, nonostante i tanti corteggiamenti, sta dicendo sì agli arancioneroverdi ma è meglio aspettare il gong del mercato, venerdì alle 20, per avere la conferma della sua permanenza. Resta il fatto che il Venezia, al di là del mezzo passo falso col Cosenza, resta una delle squadre più da tenere d’occhio per la A: aveva chiuso lo scorso campionato andando a mille, passando dalla zona playout a quella playoff, da lì è ripartito, con un assetto più offensivo, dove brilla anche il figlio d’arte Pierini (al momento capocannoniere della B con tre reti). In campo anche altre possibili protagoniste nella lotta per la A. Il Bari ospita il Cittadella, coi pugliesi rinfrancati per la vittoria di sabato a Cremona, decisa dal gol di Sibilli, l’uomo in più dei pugliesi nelle prime due giornate. Il Citta invece, profondamente rinnovato con diversi giovani pescati in C, dopo la vittoria interna nell’esordio interno con la Reggiana, ha perso a Parma ma la squadra è sempre stata sul pezzo. Occhio anche a Catanzaro-Spezia: i calabresi debuttano nella propria tana del Ceravolo dopo la vittoria di domenica sulla Ternana, gara giocata a Lecce, lo stadio casa non era ancora omologato per la B. Il test con lo Spezia sembra fatto a posta per verificare le ambizioni della squadra di Vivarini. Stesso discorso per i liguri di Alvini: hanno un ottimo potenziale ma nell’unica uscita in campionato, 3-3 in casa del Sudtirol, hanno mostrato qualche amnesia difensiva di troppo. Last but not least, la Cremonese è di scena in casa della Ternana. Avvio zoppicante per i grigiorossi di Ballardini che ancora non hanno segnato un gol (ma stasera dovrebbe esordire bomber Coda, 52 gol nelle ultime tre stagioni di B con due promozioni in A di fila). Prima del ko interno col Bari, sempre in casa erano stati bloccati sullo 0-0 dal Catanzaro, guai a non cambiare marcia al più presto. Dall’altra parte c’è una Ternana sconfitta in entrambe le uscite, pur raccogliendo complimenti. La squadra è in totale rifondazione, col passaggio di proprietà da Bandecchi a Guidi. Ma fra i tanti giovani che in questa stagione imbottiscono l’organico delle Fere, potrebbero esserci ragazzi molto interessanti. Uno su tutti: l’attaccante Antonio Raimondo, classe 2004, scuola Bologna. Domenica scorsa, alla sua prima partita da titolare, ha segnato al Catanzaro la rete del temporaneo 1-1 e che rete, da consumato centravanti, altro che 19enne. LEGGI TUTTO