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    Diretta Cagliari-Cremonese ore 18.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    CAGLIARI – Alle ore 18.30, all’Unipol Domus, il Cagliari ospita la Cremonese nei sedicesimi di finale di Coppa Italia. Avvio di stagione piuttosto complesso per i sardi: dopo i pareggi interni contro Roma (0-0) e Como (1-1) sono arrivate le sconfitte contro Lecce (1-0), Napoli (4-0) ed Empoli (2-0). Nella coppa nazionale, invece, i rossoblù di Davide Nicola hanno già eliminato la Carrarese (3-1) nel turno precedente. Altalenante, invece, fin qui il percorso dei lombardi che, nel campionato di Serie B, hanno racimolato tre vittorie (1-0 alla Carrarese, 4-1 al Sassuolo e 2-1 al Catanzaro), due sconfitte (1-0 contro Cosenza e Palermo) e un pareggio (1-1 allo Zini contro lo Spezia). In Coppa Italia successo ai rigori contro il Bari. Chi avrà la meglio tra i rossoblù e i grigiorossi di Giovanni Stroppa affronterà agli ottavi la Juventus. 
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    Cagliari-Cremonese: diretta tv e streaming
    Cagliari-Cremonese, gara valida per i sedicesimi di finale di Coppa Italia, è in programma alle ore 18.30 all’Unipol Domus di Cagliari e sarà visibile in esclusiva in diretta su Canale 20. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Mediaset Infinity.
    Le probabili formazioni di Cagliari-Cremonese
    CAGLIARI (3-5-2): Sherri; Palomino, Luperto, Obert; Azzi, Makoumbou, Viola, Adopo, Augello; Felici, Lapadula. Allenatore: Nicola. 
    A disposizione: Ciocci, Scuffet, Wieteska, Mina, Zappa, Jankto, Zortea, Deiola, Gaetano, Marin, Kingstone, Luvumbo, Pavoletti, Piccoli.
    CREMONESE (3-5-2): Saro; Antov, Bianchetti, Lochoshvili; Barbieri, Milanese, Castagnetti, Vandeputte, Quagliata; De Luca, Johnsen. Allenatore: Stroppa.
    A disposizione: Fulignati, Jungdal, Sernicola, Moretti, Pickel, Buonaiuto, Collocolo, Majer, Zanimacchia, Vazquez, Nasti.
    ARBITRO: Bonacina di Bergamo. ASSISTENTI: Yoshikawa-Laudato. IV UFFICIALE: Arena. VAR: Miele. ASS. VAR: Meraviglia.
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    Longo e il Bari: crescita esponenziale

    TORINO – Dopo un avvio di stagione tormentato, con due sconfitte di fila che avevano fatto vedere alla piazza gli spettri del recente passato, il Bari di Moreno Longo è finalmente decollato, lo 0-3 ottenuto allo Stirpe di Frosinone dice già tutto. Vittoria indiscutibile, quella dei pugliesi, soltanto in parte favorita dal fatto che oggi la squadra ciociara di Vivarini, pur disponendo di teoriche star, è un undici raccogliticcio che fatica a darsi un’identità in campo. Così il Bari, con relativa facilità, ha potuto affondare i colpi, demolendo i ciociari allo sbando, partita sbloccata dal mediano Maita, 30 anni, uno arrivato in B troppo tardi, in estate il Cesena avrebbe fatto carte false pur di averlo, meno male che Magalini, il ds dei galletti, ha tenuto duro, ora è il perno della squadra, deve solo cercare di più la porta visto che, iniziata terza stagione nella seconda serie, è andato a segno solo due volte. E il raddoppio porta la firma del terzino franco-algerino Dorval, 23 anni, scovato dal precedente ds, Antonio Polito, nella vicina Cerignola, in Serie D, e portato a Bari già nell’estate 2022. Esterno generoso come pochi, Dorval con Longo sta mostrando ancora di più tutte le sue qualità: sulla sua spinta offensiva non si discute ma andava registrato difensivamente, probabilmente Longo lo sta completando al meglio. Terza rete di “Lazzaro” Favilli, 27 anni, la punta ex Juve e Genoa con un radioso futuro alle spalle, causa infortuni in serie che ne hanno segnato una carriera che con un po’ più di fortuna poteva portarlo lontano e ancora più lontano. Eppure, pur oberato dai colpi della cattiva sorte, Favilli oggi è sempre lì, a sgomitare in B, con dignità: allo Stirpe è subentrato al 57’, rilevando lo statunitense Novakovich, punta di origini serbe ma nata in Wisconsin, ex Frosinone, pareva sul viale del tramonto e invece a Bari s’è messo in mostra anche nelle partite più pesanti da digerire. Contro i ciociari però, lasciando spazio a Favilli, gli ha permesso di segnare il terzo gol a 8’ dal suo ingresso, rete che ridà lustro alla sua stella caduta nella polvere ma ancora splendente. Insomma, se non è stata la partita perfetta del Bari, poco c’è mancato. Ottima anche la presenza di tifosi pugliesi sugli spalti, oltre mille, a dimostrazione che a Bari si sta ricostruendo il rapporto con la squadra – nonostante i De Laurentiis continuino a essere mal sopportati – e che questo colpaccio allo Stirpe può mettere le ali ai piedi alla squadra che ora potrebbe mettersi a correre come fa Dorval. Insomma, il Bari di Longo sta venendo fuori e va tenuto d’occhio, tanto più che è in serie positiva da quattro gare nelle quali ha raccolto 8 punti, con due vittorie di fila. E quando si marcia con la media di due punti a partita, si può anche andare in Serie A direttamente. Quella A che Bari vide sfuggire nel giugno 2022, in quel dannato “San Nicolazo” che il Cagliari inflisse in finale playoff col gol di Pavoletti al 94’ che gelava i 60mila pugliesi che quel giorno affollavano il San Nicola. Bari, il Bari e la Bari ci hanno messo più di due anni per assorbire quella botta. Ma chissà, con questo 0-3 che spalanca tutt’altre prospettive, dovrebbe essere tutto alle spalle. Per la conferma, attendere la sfida di sabato prossimo, quando al San Nicola sbarcherà il Cosenza di Max Alvini, squadra che avrebbe gli stessi punti dei pugliesi, 8, non fosse che il Tribunale Federale Nazionale li ha penalizzati della metà, un -4 che li fa navigare nelle acque calde della classifica. Ma se Longo otterrà la terza vittoria di fila, molto probabilmente sbarcherà in zona playoff, piazzamento che sarebbe in linea con gli obiettivi stagionali. Dunque, c’è vita – eccome – per i galletti, mentre fino a un mese fa si faceva a gara per metterli allo spiedo. LEGGI TUTTO

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    Serie B: Guida alla 6ª giornata che scatta stasera

    Catanzaro-Cremonese ore 20.30Anticipo coi fiocchi. I calabresi, in serie positiva da due giornate, nelle quali hanno conquistato 4 punti, in caso di vittoria scavalcano la Cremonese che ha appena un punto in più e lo stesso passo del Catanzaro, solo che in Calabria hanno già perso all’esordio, al San Vito-Marulla di Cosenza. Insomma, chi la vince, può svoltare: un altro campionato èpossibile, per entrambe.
    Cosenza-Sassuolo domani ore 15Senza la penalizzazione di 4 punti inflittagli dal Tribunale Federale Nazionale, il Cosenza in classifica sarebbe a quota 8, assieme al Sassuolo. Gara dunque da prendere con le pinze per gli emiliani di Grosso che non hanno certo il piglio dei primi della classe. Anche perché i rossoblù di Max Alvini sembrano persino più forti di inizio stagione, quando prima della penalizzazione andavano già benone.
    Palermo-Cesena domani ore 15Una delle partite più intriganti. Il Palermo di Dionisi è obbligato a una prestazione importante, non solo per celebrare al meglio la scomparsa di Totò Schillaci (Di Mariano era suo nipote). Poi però, guardi la classifica e scopri che i rosanero hanno gli stessi punti del Cesena di Mignani. Ma entrambe danno l’impressione di aver solo lasciato intravedere il loro effettivo valore. Il rodaggio però, dovrà finire presto, gli scommettitori considerano il Palermo – comunque e sempre – una delle prime favorite alla A.
    Pisa-Brescia domani ore 15Il Pisa di Inzaghi ha numeri da Serie A diretta: 11 punti (media di 2.2 a partita, un passo da promozione), zero sconfitte (come solo lo Spezia), miglior attacco (10 gol all’attivo). Il Brescia di Maran insegue a due lunghezze, è reduce da due vittorie di fila (come il Pisa) ma ha già perso due partite, contro avversari non irresistibili (Cittadella in casa e Reggiana in trasferta). Però in caso di vittoria – Maran è un ex non rimpianto a Pisa – il Brescia scalza i nerazzurri dalla vetta.
    Reggiana-Salernitana ore 15Momento no per la Reggiana di Viali che dopo essere andata in testa alle 3ª giornata, è incappata in due sconfitte di fila (a Pisa e in casa col Sudtirol) che hanno levato alla squadra un po’ di certezze. Pure la Salernitana di Martusciello viene da due ko consecutivi (l’ultimo in casa col Pisa e prima a Mantova) e la squadra è ancora un mezzo cantiere. Come la Regia, del resto.
    Sampdoria-Sudtirol ore 15Momento della verità per i blucerchiati di Sottil, ultimi in classifica, ancora senza vittorie, forse è l’ultima chiamata per raddrizzare la baracca e provare a iniziare un nuovo campionato. Ma il Sudtirol di Valente è in palla: secondo a -2 dal Pisa, nel precedente turno ha vinto facile in casa della Reggiana (1-3) e nella scorsa stagione, con una squadra non molto dissimile, fece 6 punti con la Samp, squadra alla ricerca di quell’identità che con Pirlo proprio non si trovava.
    Modena-Juve Stabia ore 18Il Modena di Bisoli sta avvitandosi: appena 5 punti di cui 2 nelle ultime 3 gare, venerdì scorso il prezioso pari di Cesena. La Juve Stabia non è più prima e col Palermo, nell’ultimo turno, ha perso l’imbattibilità stagionale (1-3). A Castellammare si parla solo di salvezza, com’è giusto che sia. A Modena invece, un’altra brutta prova potrebbe far scattare riflessioni sulla panchina di Bisoli, anche se la famiglia Rivetti non ha fama di mangiallenatori, anzi.
    Frosinone-Bari domani ore 15Il Frosinone non può più fallire: il tempo degli alibi è finito, ora si viene giudicati per quel che si è. Il tonfo di Brescia (4-0 nell’ultimo turno) o viene metabolizzato dai ragazzi di Vivarini, oppure il rischio è quello di mollare gli ormeggi. E occhio al Bari: nella precedente giornata ha ottenuto la prima vittoria (2-0 al Mantova) e i suoi 5 punti li ha ottenuti nelle ultime 3 uscite: tira aria di definitivo cambio di passo?
    Mantova-Cittadella domani ore 15Con due sconfitte nelle ultime tre partite, il Mantova di Possanzini sembra aver perso un po’ dello smalto iniziale, qualcosa non gira come dovrebbe ma la strada sembra quella giusta. Attenzione però al Cittadella di Gorini: è in serie positiva da 4 turni in cui ha conquistato gli 8 punti attuali, può stupire, è quasi sui livelli degli anni d’oro.
    Spezia-Carrarese domani ore 15Assieme al Pisa di Inzaghi, lo Spezia di D’Angelo è l’unica squadra imbattuta della B e, giocando dopo i nerazzurri, conoscendo cioè il loro risultato, potrebbe avere lo stimolo in più di giocare per andare in testa. Però occhio agli Apuani di Calabro: finora hanno raccolto meno di quanto meritassero, la sfida di fatto è un derby – le due città distano 32 km – e dunque per definizione può succedere di tutto. LEGGI TUTTO

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    Stasera Cesena-Modena: guida alla 5ª giornata

    CESENA-MODENA ore 20.30Il Cavalluccio romagnolo deve riscattare il ko di La Spezia maturato in extremis ma ha gli stessi punti della Cremonese e ciò è già un successo. Tuttavia, ospitare il Modena non sarà semplice: squadra che sa difendersi con quadratura e guidata da un Bisoli che il Manuzzi conosce sin troppo bene. Tuttavia Mignani potrebbe avere a disposizione una squadra fuori dalle righe e presto potrebbe scoprirlo.
    BARI-MANTOVA domani ore 15Forse ultima chiamata per il Bari di Longo che ha iniziato la stagione con due concenti sconfitte ma che è andato gradualmente e leggermente migliorando, raggranellando due pari che danno un briciolo di speranza (0-0 a Marassi con la Zamp e prima 1-1 in casa col Sassuolo). Ma il Mantova, squadra da amare, per la sua fragranza di gioco e per l’intensità delle sue azioni ha tutti i mezzi per fare il colpo al San Nicola dove,mall’esordio aveva già passeggiato la Juve Stabia (1-3).
    BRESCIA-FROSINONE domani ore 15Maran potrebbe essere riuscito ad invertire la rotta: era partito bene, con la clamorosa vittoria sul Palermo (1-0), per poi passare per una doppia caduta (al Rigamonti col Cittadella e in casa della Reggiana) e riscattarsi con la vittoria in casa del Sudtirol. Ma ora, bisogna confermarsi. Il Frosinone è obbligato a cambiare marcia, trovandosi quasisul fondo con tre punti ma avendo perso solo a La Spezia e in maniera piuttosto rocambolesca. La squadra di Vivarini è quella che va più aspettata perché l’allenatore ha potuto disporre della rosa al gran completo solo negli ultimi giorni di mercato quando sono stati fatti gli acquisti più significativi (Biraschi, Machin e Partipilo).
    CITTADELLA-CATANZARO domani ore 15Chissà, domani sera, con un pizzico di fortuna, i granata veneti di Gorini potrebbero trovarsi anche in testa, se battono i calabresi e si realizza una combinazione di risultati. Tuttavia, il Catanzaro di Fabio Caserta, con la vittoria per 3-1 sulla Carrarese ha dimostrato di poter disputare un campionato diverso da quello che s’era temuto nelle prime uscite, successo con ritorno al gol di Iemmello (che ha firmato fino al 2026, legandosi per 4 anni al Catanzaro), altro segnale importante che dà fiducia alla squadra.
    CREMONESE-SPEZIA domani ore 15Tutto sommato, l’unica big che non ha steccato è stata proprio la Cremonese, visto che Palermo, Sampdoria e Sassuolo sono ben più staccate. Ma poiché due sconfitte in 4 partite sono un po’ troppe, bisogna scacciare ogni dubbio sul gruppo che guida Stroppa e confermarsi come una delle squadre più importanti della B. Tuttavia, lo Spezia in testa è avversario da prendere con molta attenzione e Luca D’Angelo sa come violare lo Zini e guida una squadra non solo in salute ma che ha l’entusiasmo giusto per condurre un campionato da rivelazione della categoria.
    JUVE STABIA-PALERMO domani ore 15Altra partita molto interessante. A Castellammare di Stabia sbarca il Palermo di Dionisi con l’acqua alla gola, appena 4 punti e reduce, prima della sosta, del risicato pareggio col Cosenza. Insomma, la prima favorita del campionato o cambia marcia o rischia di non raddrizzare più la stagione. Ma attenzione, perché dall’altra parte ci saranno le Vespe della Juve Stabia: la squadra di Guido Pagliuca è la rivelazione del campionato e potrebbe avere tutte le capacità per continuare ad esserlo.
    CARRARESE-SASSUOLO domenica ore 15Gli Apuani di Calabro che tornano nella categoria dopo 76 anni hanno rotto il ghiaccio alla 3ª giornata con la vittoria sul Sudtirol incappando però nel 3° ko stagionale nella successiva uscita di Catanzaro. Il Sassuolo sta deludendo e prima della sosta è incappato nel clamoroso 1-4 in casa con la Cremonese. Altri passi falsi non saranno più concessi, pena la perdita di contatto con la zona promozione.
    COSENZA-SAMPDORIA domenica ore 15Partita complicata. Il Cosenza ha reagito benissimo al -4 inflittogli dal Tfn, strappando, nell’uscita successiva un punto d’oro a Palermo che profumava di vittoria, ora si tratta di andare avanti così e recuperare la quota salvezza. Per la Sampdoria, sarà la seconda uscita con Sottil in panchina. Nell’esordio, fu 0-0 in casa col Bari ma con la squadra che rimaneva in 10 dopo neanche un quarto d’ora. Ma in due settimane il figlio del Filadelfia dovrebbe aver avuto tempo per plasmare il gruppo blucerchiato e dargli un’identità, quella che mancava prima del suo arrivo. La Samp è comunque obbligata a correre perché senza tre punti la classifica potrebbe farsi difficile da risalire. LEGGI TUTTO

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    Cremonese e Stroppa, provateci ancora!

    TORINO – Poco prima dell’inizio del campionato, le agenzie di scommesse consideravano quattro squadre al di sopra di tutte le altre nella bagarre per la promozione diretta. Nell’ordine, Palermo, Sampdoria, Sassuolo e Cremonese. Ebbene, dopo quattro giornate e in vista della ripresa del prossimo fine settimana, si può dire che la Cremonese di Giovanni Stroppa è l’unica big che non ha steccato, trovandos, pur settima in classifica,i a due punti dalla vetta e con la possibilità di andare in testa nel caso sabato, fischio d’inizio alle ore 15, i grigiorossi di Arvedi, papa e papà della Cremonese e di Cremona,  in casa allo Zini battano lo Spezia di D’Angelo, primo assieme a Pisa e Juve Stabia. Sia chiaro, anche la Cremo, come tutte le presunte corazzate della B, sta avendo i suoi problemi, giacché ha perso la metà delle partite giocate e due sconfitte in quattro gare sono un po’ troppe per una squadra che dovrebbe primeggiare, potrebbero rischiare di minare l’autostima del gruppo lombardo. Eppure, così come nella passata stagione, la Cremonese ha forse la maggior compattezza di squadra di tutta la B. E quando le fondamenta sono solide, si può sempre andare lontano, a patto che si mostri quel pizzico d’incisività in più che se trovato, fa la differenza e può esaltare un gruppo che resta fra i più forti e che soprattutto non ha il problema delle altre favorite – Palermo, Sassuolo e Sampdoria – che al momento navigano tutte e tre in acque ben peggiori. E allora bisogna darci dentro, approfittare del momento no che vivono tante dirette concorrenti per provare a prendersi la testa della classifica. Contando anche sul fatto che la squadra non è molto dissimile da quella della passata stagione, tanti si conoscono già e l’assemblaggio è relativo e riguarda sostanzialmente la prima linea, Stroppa, allenatore che ha già portato in A Crotone e Monza, è in sella da quasi un anno, dal 19 settembre 2023, quando prese il posto di Davide Ballardini, risollevò un gruppo che aveva iniziato male la stagione e che aveva “sfiduciato” la guida tecnica. Un anno fa Stroppa ci mise ben poco a guadagnarsi la stima di tutti, e condusse la squadra al 4° posto e alla finale playoff, persa dal Venezia. La maggior incognita che pesa sul futuro grigiorosso è la funzionalità dell’attacco chiamato a fare meglio dell’anno scorso, il reparto che è stato più cambiato, visto che sono partiti Coda (che non era della Cremonese ma in prestito dal Genoa), Tsjadout (ceduto al Frosinone), Falletti (al Bari) e per ultimo Okerereke (appena ceduto ai turchi del Gaziantep, mentre sono arrivati Bonazzoli dalla Salernitana, De Luca dalla Sampdoria, Vandeputte dal Catanzaro, Nasti dal Milan via Bari che si sommano a due preziosi jolly offensivi come Vazquez e Johnsen, fornendo a Stroppa un assortito riparto offensivo che ha bisogno di tempo per essere portato al meglio della condizione e nelle migliori condizioni di utilizzo. Anche perché il nuovo attacco grigiorosso offre diverse varietà di schieramento e Stroppa è un allenatore a cui piace variare dallo spartito dalle consolidate ortodossie calcistiche. Il suo modulo prevalente è il 3-5-2, ma in questa stagione ha provato anche dell’altro. Se gioca con due punte, spesso una delle due è di fatto un trequartista che gioca a fianco alla prima punta (ad esempio Johnsen o Vazquez). Non solo, spesso uno dei “quinti”, è una punta camuffata che fa il guastatore arretrato e diventa, capovolgendo l’azione, il terzo attaccante che magari fa la giocata decisiva. Inoltre, con Stroppa, le mezzali devono essere sempre pronte all’inserimento e dunque nel ruolo possono essere impiegati trequartisti, ali e financo seconde punte. Il risultato che si vorrebbe raggiungere è quello di creare un solido tourbillon offensivo dove, senza mai perdere d’occhio la solidità difensiva, ci sono tanti giocatori d’attacco – più di quanto faccia pensare il 3-5-2, troppo spesso giudicato un modulo speculativo – pronti a dare sia la zampata giusta, sia quando è il momento di inventare l’assist vincente. Tuttavia, prima ancora dell’assetto che si dà a una squadra, conta l’atteggiamento con cui si gioca. E la Cremonese, pur distinguendosi dalle altre presunte grandi, può fare molto di più e arrivare a prendersi la guida del campionato, se riuscirà a fare un piccolo ma grande passo in avanti, rispetto alla comunque già buona passata stagione. LEGGI TUTTO

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    Il Pisa di Inzaghi è da A anche senza “regali”

    TORINO – Mettiamola così: Il Pisa, per primeggiare in B, non ha bisogno dei punti che avrebbe potuto portare la Giudice Sportiva Ines Simona Immacolata Pisano. Nelle scorse ore infatti, è stato omologato il risultato di Pisa-Cittadella 1-1 del 27 agosto. Il club toscano chiedeva lo 0-3 a tavolino perché i granata veneti, in distinta, avevano fatto un errore tra i giocatori in panchina: al posto dell’attaccante Desogus – subentrato nella ripresa – figurava per sbaglio De Luca. Ma per la Giudice Pisano, il Cittadella s’è l’è cavata con 12mila euro di multe complessive perché il fatto non ha influito sul regolare svolgimento della partita e dunque ha sanzionato in maniera soft l’errore ma ha pure omologato l’1-1, rimasto per una settimana sub iudice. Poi però, alla luce dei risultati della 4ª giornata, col successo interno sulla Reggiana e coi granata emiliani scalzati dal 1° posto, a Pisa era venuta l’acquolina in bocca: cn la sentenza che s’attendeva, sarebbero andati in testa da soli, staccando di due punti Juve Stabia e Spezia che così, invece, restano in testa coi nerazzurri. Ma come si diceva all’inizio, pazienza. Certo, dal clan pisano filtra una certa delusione, si parla di sentenza che rischia di creare un precedente pericoloso. Ma alla fine va bene lo stesso: Inzaghi ha comunque i mezzi per poter lottare per la Serie A, anche diretta, probabilmente. Per svariate ragioni. Innanzitutto il tipo di campionato di Serie B che si prospetta, ancor più imprevedibile del solito e soprattutto senza padroni. Le “Fantastiche 4” che prima dell’inizio della stagione dovevano contendersi la A diretta – nell’ordine delle agenzie di scommesse: Palermo, Sampdoria, Sassuolo e Cremonese – hanno problemi non da poco e di non facile soluzione. Certo, i mezzi per riportarsi nei quartieri alti della B ce li hanno. Ma nell’attesa, arrancano tutte: a parte la Cremonese settima a -2 dal Pisa (ma già con 2 sconfitte), Sassuolo tredicesimo a -3 dal Pisa (un solo successo in 4 uscite), Palermo quindicesimo a -4 (2 ko, una vittoria fortunosa a Cremona, un pari interno e affannoso col Cosenza), Sampdoria diciottesima (due pari e due ko, sconta certe prove horror con Pirlo, vediamo che succederà con Sottil che ha esordito con lo 0-0 di Marassi contro il Bari, giocando in 10 dal 15’). Ma poi c’è il valore stesso del Pisa. A inizio di stagione, in sede di pronostico, ci si teneva tutti stretti con la società di Alexander Knaster, l’imprenditore britannico naturalizzato statunitense che da gennaio 2021 controlla il Pisa con una quota del 75%. Dopo la sconfitta in finale playoff contro il Monza di Berlusconi nella primavera 2022, sono seguite due annate interlocutorie, per non dire sofferte e deludenti. E qui s’è inserita la variabile Filippo Inzaghi, l’allenatore che in Serie B non sbaglia mai una stagione: il suo Pisa è ancora imbattuto e ha già il miglior attacco, 7 reti segnate (come la Salernitana). Un avvio di stagione utile anche a ricucire i rapporti con l’esigente tifoseria nerazzurra: dopo due anni di rapporti tendenti al burrascoso, è bastato un avvio di stagione così elettrizzante per portare tutta la piazza dalle parti di Superpippo e si sa quanto il pubblico pisano possa fare la differenza quando “sente” che la squadra c’è. Ma, probabilmente, c’era anche nella scorsa stagione o perlomeno si poteva fare molto meglio della salvezza risicata ottenuta con Alberto Aquilani. Certo, acquisti importanti ne sono stati fatti: Semper in porta è un investimento, così come probabilmente lo sarà la punta danese Lind; Abilgaard può dare peso alla mediana, così come Leris da guastatore esterno; ci vorrà un po’ di pazienza per aspettare il folletto Morutan, tornato infortunato (e quando starà bene, potremo vederne delle belle). Ma la forza del Pisa, finora, essenzialmente, è nel trovare )alla buon’ora) al top gli acquisti delle sessioni di mercato precedenti, lì Inzaghi sta facendo la differenza: il bomber di squadra, con 2 gol, è il centravanti Nicholas Bonfanti, giunto a gennaio dal Modena: Inzaghi gli sta dando più fiducia di quante gliene offrisse Aquilani e chisssà potremmo finalmente avere un bel giovane bomber italiano, dal fisico strutturato – è un 2002 – da doppia cifra in B; stesso discorso per il fantasista Arena – inspiegabilmente quasi trascurato da Aquilani – e già in gol con Inzaghi; per non parlare della crescita difensiva di Canestrelli (anche lui a segno) o della definitiva maturazione di Tramoni (pure lui in gol, superati i problemi fisici della scorsa stagione); per non parlare di Touré: l’ex Juve è tornato su livelli eccelsi, quando lo volevano in A squadre come il Genoa, sa dare la carica tecnica e agonistica giusta alla mediana. perché è  un vero e proprio tuttocampista. Poi, è giusto lasciare ad altri l’onere e l’onore dell’essere la squadra da battere. Ma nell’attesa, come gioca il Pisa di Inzaghi! Che dopo la sosta, tornerà in campo domenica 15 alle 15 in casa della Salernitana: uscire dalla bolgia dell’Arechi con qualcosa in mano, vorrebbe forse dire che sì, per la Serie A diretta ci sono anche i nerazzurri di Filippo Inzaghi. LEGGI TUTTO

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    Reggiana in vetta: così si sogna

    TORINO – Reggiana e Juve Stabia guidano la B a sorpresa con 7 punti, difficile dire chi sorprenda di più. I neopromossi campani, probabilmente, guidati da Guido Pagliuca, esordiente nella categoria, nativo di Cecina e con nessuna parentela con il più celebre Gianluca, stabiesi che potrebbero avere più margini crescita dei granata emiliani. Però, che bella notizia vedere i granata della Regia in testa. Imbattuti e con due vittorie e un pareggio, e risultati mai banali. Dopo il 2-2 nell’esordio interno col Mantova (vincendo 2-0 e subendo il 2-2 al 94’ su autorete), il massimo i ragazzi di Viali lo hanno vissuto alla 2ª giornata, vincere nel Tempio di Marassi, in casa degli “odiati” sampdoriani – e la Regia è quasi un club satellite del Genoa… – con una rete di Vergara che ha spedito la SamPirlo sul fondo, visto la successiva caduta di martedì a Salerno dei blucerchiati che dovrebbe costare la panchina al cosiddetto Maestro dopo appena 3 giornate. Ma 5 giorni fa, la Reggiana, violando Marassi, trovava il risultato ideale per mettere le ali ai piedi ai ragazzi di Viali, tanto da permettere loro di mettere sotto il Brescia martedì sera (mandando anche loro in crisi, 2° ko di fila per Maran) e di scalzare dal primo posto il Sudtirol caduto a Pisa, dove per ora giocano gli Apuani della Carrarese. Arena di Pisa che sabato sera, fischio d’inizio ora 20.30, ospiterà proprio la Regia, Viali andrà a confrontarsi con Filippo Inzaghi, il guru della B, contro l’allenatore che quando stacca a fine campionato, sparisce, saluta tutti e si gira l’Europa in Harley Davidson per gli affaracci suoi e per disinitossicarsi “on the road”. Viali ha ereditato la Reggiana che nella scorsa stagione si è salvata – senza infamia e senza lode – con Alessandro Nesta (passato al Monza in A), senza correre troppi rischi. Non è da escludere che in questa stagione la squadra abbia giusto i mezzi per vivere la stessa stagione. Però, intanto, che goduria. La vittoria di martedì sera sul Brescia (2-0) l’ha sbloccata l’emergente Matteo Maggio, classe 2002, originario di un sobborgo di Torino (Moncalieri, che ha dato i natali anche a Lorenzo Lucca), prelevato in estate per 400mila euro (fonte transfermarkt) dalla Pro Vercelli, ala sinistra guizzante e di grande gamba che si affaccia alla B con numeri notevoli in C: 68 presenze, 17 gol (!) e 9 assist. Raddoppio che ha portato la firma del “maudit” della B, il discusso Manolo Portanova, 24 anni, giunto poco prima dell’inizio del campionato in prestito dal Genoa (che però a fine stagione se lo riscatterà). Portanova, nel dicembre 2022 fu condannato in primo grado per violenza sessuale di gruppo a sei anni (pena patteggiata). La ragazza stuprata, per le sevizie riconosciute anche dalla Corte, ebbe una prognosi di 40 giorni, dopo il ricovero a violenza consumata. Portanova che potrà continuare a giocare sinché la sentenza non si farà definitiva, così ha stabilito la sempre più che discutibile giustizia sportiva che starà a guadare con quali tempi quella ordinaria chiuderà il suo iter, difficile stabilire quante stagioni possa giocare ancora Portanova, il fatto che fra un anno tornerà ad essere a tutti gli effetti genoano, testimonia però, da parte della società rossoblù, la volontà di farsi carico del suo caso, nonostante a suo tempo la tifoseria genoana fece di tutto per non vederlo più con la maglia del Grifone. Ma al di là delle vicissitudini societarie, Portanova al momento pare il leader ideale per tenere in alto la Reggiana, è forse l’unico giocatore da grande club di B in rosa. Quanto alla Regia, dovesse sbancare dopodoman ll’Arena, chi la fermerebbe più? Capace che Futre – il più grande talento calcistico tesserato nella storia della Regia, portoghese Anni 90, arrivò solo in Italia non al meglio – per la gioia ti torni a Reggio Emilia a fare la sua parte per far sognare il popolo granata. LEGGI TUTTO

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    Pedro Mendes fa sognare il Modena

    TORINO – La 2ª giornata di Serie B ha fatto brillare una stella che da tempo aspettava solo di essere scoperta. Quella di Pedro Mendes, 25 anni, in estate il Modena lo ha prelevato dall’Ascoli, dove già stava facendo bene ma dove faticava a trovare la ribalta che potrebbe dargli la Via Emilia. Questo solido attaccante portoghese nato a Guimaraes, dotato di grande personalità, sbarcò ad Ascoli due anni fa, dallo Sporting. Si capiva subito che aveva stoffa da vendere ma all’epoca tra i bianconeri marchigiani in attacco c’erano delle gerarchie da rispettare e così, nel suo primo campionato di B, il suo apporto fu relativo: 30 presenze, 4 gol e 1 assist in 1249’ di gioco. Nella passata stagione Pedro Mendes diventa il punto di riferimento dell’attacco marchigiano. Vero, l’Ascoli retrocede ma la squadra resta in carreggiata sino a marzo, salvo poi finire in zona Serie C e retrocedere direttamente quando lui è fuori per infortunio: per un problema alla coscia, Pedro Mendes salta le ultime dieci giornate di campionato. Ma i numeri della stagione 2023/24 restano comunque lusinghieri: 27 partite, 11 reti e 2 assist in 2208’ giocati. Insomma, senza l’infortunio di fine stagione, con ogni probabilità avrebbe quasi sfiorato le 20 marcature. A questo mercato avrebbe meritato un club di A, probabilmente. Ma è anche vero che, dopo l’infortunio primaverile, poteva essere un azzardo testarlo nella massima serie. Comunque, anche la Samp lo ha cercato, salvo poi virare sulla coppia Coda & Tutino. In questi anni comunque, i veri appassionati di Serie B (che secondo uno studio, probabilmente attendibile, sono quasi 20 milioni), hanno imparato ad apprezzarlo, anche quando, nei primi tempi, festeggiava col “siuuu” alla CR7. Venerdì sera, nel 2-1 del Modena sul Bari, ha giocato una ripresa da incorniciare. Si era andati all’intervallo sull’1-1 ma solo nella ripresa i canarini hanno messo alle corde i pugliesi, anche e soprattutto perché Pedro Mendes è salito in cattedra dando lezioni di calcio. Suo il secondo gol, ovviamente, di testa (la specialità della casa), peraltro favorito da una “dormita” della difesa barese. Ma quando poi c’era di difendere la vittoria, è lì che Pedro Mendes ha dato il meglio di sé, giocando per dare spettacolo, concedendosi persino una deliziosa “rabona” per mandare in estasi i tifosi gialloblù che a quel punto hanno ancor più fatto sentire il loro contributo, mentre gradualmente il Bari – che aveva iniziato la partita bene – si spegneva e non riusciva a produrre neanche un vero forcing finale. E chissà che su questa vittoria il Modena possa costruire una stagione da playoff, quelli che allo stadio Braglia e dintorni s’inseguono sin da quando la famiglia Rivetti – i proprietari del Modena, dinastia d’imprenditori del tessile – ha riportato nel 2022 i gialloblù in B. La squadra ha un suo valore non trascurabile ed è stata rinforzata in ogni reparto con una decina di acquisti che il tecnico Bisoli – espulso nella gara col Bari per proteste – deve dimostrare di saper assemblare al meglio, perché gli elementi per chiudere fra il 3° e l’8° posto ci sono tutti. A iniziare da Pedro Mendes, certo, ma passando anche il portiere Gagno, il mediano Gerli, l’estroso Bozhanaj (a segno nello sfortunato esordio di Bolzano, ko per 2-1 al 90’ dal Sudtirol), per non parlare di certi altri nuovi arrivati, come Caldara (ex azzurro) o Di Pardo (ex Juve), sino al brasiliano Botteghin, che era ad Ascoli con Pedro Mendes. Sino a un anno fa, Botteghin che ha giocato a lungo nel Feyenoord prima di arrivare ad Ascoli, coi marchigiani era una certezza, anche per i gol che segnava (da vedere e rivedere quel che fece a Parma,  nell’1-1 in casa della capolista e dominatrice della scorsa Serie B). Ebbene, in questo Modena, venerdì sera Botteghin è subentrato all’85’ al posto dell’attaccante Gliozzi, dato che dice molto, se non tutto. Modena che era al gran completo, Modena che ha dunque una rosa più che competitiva, con fior di ricambi che anche loro, alla lunga, potrebbero fare la differenza. LEGGI TUTTO