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    Bari: Menez, pensaci tu

    TORINO – Jeremy Menez: dove eravamo rimasti? Il francese nell’ultima stagione di B ha chiuso la migliore annata delle tre giocate per la Reggina. Tant’è che, andato in scadenza contrattuale, non ha avuto problemi, nonostante i 36 anni compiuti il 7 maggio, a trovare un’altra squadra, perfino più ambiziosa, cioé il Bari andato a un passo dalla Serie A, persa a giugno nella beffarda finale playoff col Cagliari. I pugliesi, fra le big della B, al momento appaiono come i più indietro, questo ha detto l’esordio ufficiale in Coppa Italia, ko per 0-3 in casa col Parma, la squadra è ancora un cantiere e forse deve anche metabolizzare la A sfumata all’ultimo minuto. Menez, alla ricerca della forma migliore, contro il Parma non è sceso in campo. Ma l’ultima versione dell’estroso francese può dare un grosso contributo anche ai pugliesi. Non solo tecnico, anche di esperienza. Per dire, in attacco Menez giostrerà pure con il promettente Marco Nasti, classe 2003, cioé 16 anni in meno di Jeremy, il quale può essere molto importante per la formazione del miglior attaccante italiano della sua leva. Ma per il ritorno in grande stile di Menez, ha avuto un grosso peso Pippo Inzaghi. I due un anno fa si ritrovavano dopo essersi incrociati al Milan in A, il francese vi arrivava dopo le esperienze per Roma e Psg. Guarda caso, quell’anno con Pippo, Menez disputò la sua migliore annata in carriera (2014/15, 16 gol). Così, appena Inzaghi è sbarcato sullo Stretto, la musica è cambiata. Le due precedenti stagioni del francese alla Reggina non erano filate lisce. Arrivato sotto la gestione Gallo (il predecessore di Saladini col quale si stava arrivando all’esclusione dalla B già un anno fa) Menez divenne, nell’arco di pochi mesi, una specie di zavorra economica da sbolognare da qualche parte: visto che il suo ingaggio pesava oltremisura sui costi societari, a ogni finestra di mercato si cercava di piazzarlo in giro, senza riuscirci. Il suo rendimento ne risentiva, anche se in campo, qualche perla, fra un problemino fisico e l’altro, la dispensava sempre, dimostrando che la classe era sempre quella dei bei tempi che furono. Va ricordato che Menez, prima di sbarcare in Italia per la seconda volta nel 2020, aveva vissuto annate opache in Turchia, Messico e B francese. Lui stesso in un’intervista ammetteva che in quelle stagioni aveva un po’ mollato la presa. E dunque tornare in Italia voleva dire sottoporre un fisico che aveva già passato i trent’anni a sforzi a cui non era più abituato. Ma con Inzaghi è stata tutta un’altra storia anche perché Pippo lo ha levato dalla fascia e l’ha messo nel cuore del gioco della Reggina, ritagliandogli un ruolo di falso nueve che giocava a tutto campo. Prendiamo ad esempio la vittoria che la Reggina ottenne all’inizio della scorsa stagione a Pisa. Il gol partita matura quando Menez rientra nella propria trequarti, raccoglie palla, si gira e lascia partire un lancio di 40 metri, con precisione millimetrica finisce sul piede di Canotto che realizza lo 0-1 finale. Nel complesso, il triennio di Menez sullo Stretto s’è chiuso con 13 gol in 67 partite: mica male, viste anche le annate turbolente che nel frattempo stava vivendo la Reggina a livello societario e in certi periodi anche sul campo. Certo, Menez va gestito. Inzaghi di solito gli faceva giocare la prima ora, nella quale dava tutto. Magari poteva fare comodo tenerlo per 90 minuti ma agendo così sono anche diminuiti i suoi problemini muscolari. E ora, sotto la guida di Mignani, che Menez sarà? Il tecnico dei pugliesi predilige il 4-3-1-2 e il francese potrebbe candidarsi anche per un posto da trequartista. Resta un fatto. Il Bari è alle prese con una mezza rifondazione della squadra, soprattutto in attacco. Con le partenze di Antenucci, Folorunsho e quella ormai certa di Cheddira, il Bari perderà un bottino potenziale di 41 gol, cioé quelli che i tre hanno segnato insieme nella passata stagione, chiusa al 3° posto il campionato. Sarà una sfida difficile riuscire a ripetersi. Ma Jeremy non si tirerà indietro ed è pronto a conquistare anche l’esigente pubblico del San Nicola. LEGGI TUTTO

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    Lo Spezia di Alvini è la regina dell’estate

    TORINO – Puntualmente, come ogni anno, le retrocesse dalla A vengono messe fra le favorite per l’immediato ritorno nella massima serie. Poco importa che spesso non accada (anche se nell’ultimo campionato, due retrocesse su tre, Genoa e Cagliari, ce l’hanno fatta). Dunque, a guardare le ultime arrivate dalla A, Spezia, Sampdoria e Cremonese, si può fare lo stesso discorso? Probabilmente sì. Ma per come stanno andando le cose, una di queste tre appare più avanti delle altre due. A nostro avviso è lo Spezia che riparte da Massimiliano Alvini in panchina dopo la retrocessione maturata per aver perso lo spareggio salvezza col Verona. Per diverse ragioni. Economiche, innanzitutto. Nessuno in B disporrà della liquidità dei liguri. Il club dello statunitense Robert Platek, per iniziare, sarà quello che più godrà del cosiddetto paracadute, la consistente cifra che ricevono dalla Lega A le squadre che retrocedono. Spezia e Sampdoria, avendo disputato almeno tre campionati di A nelle ultime 4 stagioni, hanno ricevuto 25 milioni, solo che i blucerchiati hanno dovuto utilizzarne una larga parte per potersi iscrivere alla B, problema che lo Spezia non ha avuto mentre la Cremonese, facendo solo una stagione di A, ha incassato soltanto 10 milioni. Ma la liquidità extra dello Spezia non si ferma qui. Perché in rosa ci sono diversi gioielli ambiti in A da cui può arrivare altro cash per decine di milioni. Si è appena definita la cessione di Nzola alla Fiorentina: l’angolano ritroverà il suo mentore, Italiano, dalla Viola arriverà il promettente Niccolò Pierozzi, terzino destro impostosi la scorsa stagione in B nella Reggina e arrivato all’Under 21. Poi, il Sassuolo sembra più avanti nell’asta sul gioiellino Holm ma anche Dragowski potrebbe sistemarsi in A o all’estero (anche se ufficialmente è incedibile) mentre Agudelo si è già trasferito negli Emirati Arabi e si attendono offerte anche per Verde e Bourabia. Nel frattempo, sono arrivati elementi intriganti per la B: in mediana, il consistente Bandinelli (in cambio di Gyasi, andato all’Empoli). Per la trequarti, il colpo Antonucci, reduce da un ottimo campionato col Cittadella dove è sbocciato definitivamente, ora è il miglior trequartista della B ma può giocare anche seconda punta. In avanti, in prestito dal Sassuolo, c’è Moro, nella passata stagione al Frosinone salito in A ma anche Francesco Pio Esposito dal vivaio Inter, che giocherà col fratello Salvatore. Però, attenzione a quello che pareva un colpo minore, il centrocampista Rachid Kouda, nato a Cantù, con radici nel Burkina Faso. Prelevato in C dal Picerno, domenica con un gran gol (tiro all’incrocio del pali) ha portato lo Spezia in vantaggio contro una squadra della Liga spagnola, il Maiorca (poi è finita 1-1). Ciò introduce un altro tema: quanto la squadra di Alvini sia sul campo più avanti di tutta la concorrenza . Spezia che, in attesa di esordire lunedì 14 in Coppa Italia, contro il Venezia (si gioca a Cesena per i lavori al Picco), ha chiuso il precampionato da imbattuto. Non solo, prima di pareggiare col Maiorca, gli aquilotti avevano battuto tre squadre di categoria superiore: Sassuolo, Wolfsburg e Bochum. Sarà pure solo calcio estivo ma nessuno in B sta facendo simili risultati coi quali la piazza ha dimenticato la delusione per una retrocessione che non era semplice da metabolizzare, visto il modo in cui è maturata. Spesso per chi arriva dalla A, fare i conti con le scorie della caduta è il problema maggiore da affrontare. Ma continuando così, Alvini e i suoi potrebbero trovarne veramente poche, visto che la tifoseria sta correndo in massa ad abbonarsi. Certo, manca ancora una punta di peso, anche se potrebbe diventarla Moro: dopo l’anno di praticantato in B a Frosinone, chissà che sia l’anno giusto per il ragazzo, nella scorsa stagione alla lunga ha sofferto l’esplosione di Mulattieri. Vedremo. Ma intanto, allo Spezia sembrano esserci gli ingredienti giusti per una grande stagione. LEGGI TUTTO

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    Coppa Italia, il Catanzaro batte il Foggia e avanza: c’è l’Udinese

    Successo di misura per i neopromossi in Serie B grazie ad una rete di Curcio al 70′. Al  “Luigi Razza” di Vibo Valentia gli uomini di mister Vivarini sprecano parecchio ma trovano il gol a venti minuti dalla fine grazie a un colpo di testa del numero 10 sugli sviluppi di un calcio d’angolo.
    Il Catanzaro trova l’Udinese
    I calabresi adesso affronteranno ai trentaduesimi l’Udinese in trasferta. Domenica le altre tre gare del turno preliminare con Reggiana-Pescara alle ore 18, Feralpisalò-Vicenza alle 20 e Cesena-Virtus Entella alle 20.30. Le vincenti delle ultime tre gare dei playoff affronteranno rispettivamante Bologna, Monza e Torino andando così a completare il tabellone che vedrà le migliori 8 della passata Serie A entrare in scena dagli ottavi di finale. LEGGI TUTTO

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    Vialli, la Sampdoria e Lanna che verrà

    Era il 9 gennaio scorso e Vialli ci aveva lasciato da tre giorni. Prima della Santa Messa celebrata nella parrocchiale di Cristo Re, Lanna parlò così: “Luca era un fratello molto vicino, conosceva benissimo la Sampdoria. Avrebbe dovuto fare il presidente nella trattativa con gli americani. In quest’anno di mia presidenza ci siamo scambiati tante telefonate, messaggi, gli ho chiesto tanti consigli. È stato un compagno di viaggio importante, come lo era stato da giocatore. È sempre stato una persona da seguire per  la sua positività, l’intelligenza, il sorriso. Anche negli ultimi anni, nonostante la malattia,  trasmetteva una grandissima forza a tutti”. E ancora: “Luca è stato una delle prime persone con cui ho parlato dopo che sono diventato presidente della Samp. Gli ho chiesto consigli, suggerimenti, indicazioni. Con il suo  modo di agire e di comportarsi, Vialli era un manager vero, era pronto per fare il presidente. Io gli dicevo: sto soltanto scaldando la tua poltrona. Era il suo sogno, purtroppo non è riuscito a coronarlo. A me dispiace moltissimo e ,ciò che cercherò di fare, è lavorare nel suo nome perché la Samp torni agli antichi splendori”.
    E il 21 gennaio, a Genova, quando in migliaia parteciparono al tributo a Luca celebrato nella chiesa del Gesù, di nuovo l’amico prima ancora che il compagno della Sampd’Oro, manifestò sentimenti profondi e pronunciò frasi che andarono dritte al cuore: “Luca? Un campione e un uomo trasversale. Un ragazzo che piaceva a tutti: alle mamme, ai papà, ai figli, positivo equilibrato, intelligente. Diceva sempre le cose giuste al momento giusto. Era legato alla maglia blucerchiata in modo particolare. Quando, nel 2019, doveva rientrare in veste di presidente, capivi quanto voglia avesse di lavorare perché la Samp tornasse a brillare con i valori della nostra epopea”.
    Boskov e Percassi
    Lanna ha compiuto 55 anni il 13 luglio scorso. Vujadin Boskov lo lanciò in Serie A quando aveva soltanto 19 anni, stagione ’87-’88, il primo atto di sette anni di gloria: due Coppe Italia (’88 e ’90), una Coppa delle Coppe (’90), uno scudetto (’91), una Supercoppa italiana (’91), la finale di Coppa dei Campioni (’92). Dopo Roma, Salamanca e Real Saragozza, chiuse la carriera nella Samp, in Serie B. Proprio là dove la squadra ripartirà, il 19 agosto, a Terni. Attualmente, Lanna è uno dei due ex calciatori diventati presidenti della squadra in cui sono cresciuti, sin dai tempi del vivaio. L’altro è Antonio Percassi, il cui migliore amico nel settore giovanile dell’Atalanta si chiamava Gaetano Scirea. Ecco. Quando si dice e si parla di attaccamento alla maglia, al tempo dei fantastilioni arabi e di quelli che, spregiativamente, i tifosi attaccati alla maglia chiamano mercenari perché la cambiano troppo spesso, bisogna guardare alle Bandiere che resistono, nel tempo in cui c’è chi si è venduto pure i pennoni.
    Lanna appartiene ai Panda della passione. Il 27 dicembre 2021 viene nominato presidente della Samp dopo le dimissioni di Massimo Ferrero che però non se ne va con le conseguenze che i doriani conoscono bene. Lanna s’infila nel tunnel di una crisi societaria che la Samp di Paolo Mantovani, di Vialli e Mancini, la loro tifoseria bella e amorevole, mai avrebbero immaginato di vivere e sopportare. Un giorno, se ne avrà voglia, solo il presidente potrà raccontare quanti ostacoli, quante traversie, quante ambasce ha dovuto affrontare e superare, avendo in testa una cosa sola: la salvezza della società, della squadra, il rapporto con la gente blucerchiata che è stata maiuscola nei mesi della lotta per liberare la Samp da tutto quanto le era piombato addosso. LEGGI TUTTO

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    Buffon si ritira dal calcio: l’addio e il futuro di SuperGigi

    Gigi Buffon si ritira: all’età di 45 anni e mezzo l’ex portiere bianconero ha deciso di smettere con il calcio giocato. Dopo una carriera leggendaria tra Juve, Parma e Nazionale, la notizia del suo ritiro aleggiava già da diverse settimane.
    Campione del mondo nel 2006 con la Nazionale allenata da Marcello Lippi, Buffon ha dapprima risolto il contratto con il Parma, rifiutato un’importante offerta dall’Arabia Saudita per poi decidere di ritirarsi. Ora nel suo futuro potrebbe esserci un ruolo da capo delegazione nel Club Italia, insieme a Barzagli e al fianco di Roberto Mancini.
    Buffon, quale sarà il suo futuro?
    Dopo 28 anni di carriera, 932 partite e 29 trofei, Super Gigi ha deciso di ritirarsi. Sarà la volta buona dopo i tanti colpi di scena a cui ci ha abituati? Dopo 17 anni in bianconero, il numero 1 azzurro aveva salutato Torino per trasferirsi al Psg per poi fare ritorno l’anno successivo per altre due stagioni. Dopo l’addio alla Juve nel 2021 si parlava già di ritiro e invece Gigi è tornato in Serie B per dare una mano al Parma, la società che lo ha lanciato nel calcio che conta. Dopo 43 partite con i ducali, ora l’addio sembra cosa certa: davanti a lui si aprono le porte della Nazionale in veste di dirigente. LEGGI TUTTO

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    Reggina, il 2 agosto la riunione del TAR per la Serie B

    I campionati di Serie B e Serie C vivono ancora di incognite. Sia nella cadetteria che in terza serie, infatti, vi sono dei grandi punti interrogativi sulle squadre che parteciperanno alle rispettive competizione.
    Un enorme punto di domanda riguarda sicuramente la posizione della Reggina, che nei primi gradi di giudizio è stata esclusa dalla B. Gli amaranto, freschi di cambio di proprietà,  continuano a lottare contro l’estromissione.
    Reggina e Serie B, il 2 agosto il TAR
    Della questione si discuterà il prossimo 2 agosto. Il TAR del Lazio ha ufficializzato proprio in queste ore la data in cui si deciderà in merito all’estromissione della Reggina. L’udienza collegiale in camera di Consiglio era inizialmente prevista per l’11 agosto, ma oggi il tema è stato affrontato in una audizione telematica, al termine della quale è stato deciso di anticiparla al prossimo mercoledì. La Reggina sarà dunque pronta a contestare la bocciatura che le ha negato l’ammissione al prossimo campionato di Serie B, a causa di difetti nella domanda di iscrizione. Intanto Gabriele Gravina si è espresso sulla possibilità di uno slittamento del campionato cadetto. LEGGI TUTTO

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    Modena, buone mosse: va tenuto d’occhio

    TORINO – C’è molta curiosità su che tipo di campionato potrà fare il Modena che venerdì 28 affronta il Torino in amichevole, test interessante per capire le potenzialità dei canarini. In panchina non c’è più Attilio Tesser. L’allenatore di Montebelluna in due anni ha riportato il Modena in B al primo colpo e la stagione successiva ha ottenuto una salvezza tranquilla che non era scontata, con la squadra che mai ha rischiato di venir risucchiata nella bagarre salvezza. Certo, ancora un po’ bruciano quei playoff sfumati nelle ultime giornate perché erano davvero alla portata. Ma con l’organico che aveva a disposizione, Tesser ha fatto il suo e anche qualcosa di più. A fine stagione lui e la famiglia Rivetti, proprietaria del Modena, hanno fatto le loro valutazioni e sulla panchina è approdato Paolo Bianco, una delle scommesse più da seguire della prossima B. Bianco giunge a Modena dopo essere stato nello staff di Allegri alla Juve. Ex difensore, 524 presenze e 13 gol nei professionisti, ha firmato un biennale con opzione fino al 2026. Da allenatore, iniziò come vice nella Primavera del Sassuolo (giocava negli emiliani quando salirono per la prima volta in A). Poi ha diretto in C Siracusa e Sicula Leonzio. Nel 2019 entrava nello staff di De Zerbi, era con lui al Sassuolo e allo Shakhtar Donetsk. Per quel che s’è visto nelle prime uscite, il suo Modena dovrebbe schierarsi col 4-3-1-2 che era pure lo storico marchio di fabbrica di Tesser, anche se nell’ultima stagione coi canarini preferiva optare per il 4-3-2-1. Da capire di quale squadra disporrà, anche se i Rivetti e il ds Vaira non si stanno muovendo male in questa fase di mercato, tutt’altro. Certo, pesa la partenza di Diaw, autore di un’ottima stagione e rientrato al Monza (si è così rilanciato a Modena, che i brianzoli pensano di prolungargli il contratto e di tenerselo per la A). In avanti però, dalla Cremonese è tornato Strizzolo (stavolta a titolo definitivo) che da gennaio aveva fatto vedere cose buone coi canarini. Ma attenzione alla scommessa Manconi: classe 1994, giunto da svincolato, ormai sembrava avesse un radioso futuro alle spalle. Lo lanciò il Novara e pareva un predestinato, diceva d’ispirarsi a Cristiano Ronaldo e Candreva. In realtà, complice qualche limite caratteriale, ha passato quasi tutta la carriera in C. Ma da qualche tempo mostrava di essere da B (almeno). Perché ha raggiunto la maturazione giusta. Giunge a Modena dopo aver segnato nell’AlbinoLeffe 43 gol in 98 gare, ora è insomma l’attaccante che si prefigurava una decina d’anni fa, adesso potrebbe avere la testa giusta per imporsi anche ad alti livelli, non è mai troppo tardi. Sempre davanti, il gioiellino Bonfanti potrebbe rimanere, il Modena chiede cifre importanti per lui perché vorrebbe ancora goderselo e in effetti questa stagione potrebbe essere quella della sua definitiva consacrazione, è pur sempre un 2002. Finora, il colpo più interessante è stato l’arrivo di Palumbo dalla Ternana (a cifre contenute, anche per questo potrebbe rivelarsi un affarone): è stato una delle anime delle Fere, centrocampista completo che sa come essere incisivo davanti, incuriosisce scoprire dove lo schiererà Bianco, perché può ricoprire diversi ruoli. Inoltre è arrivato il terzino Cotali, utile gregario nel Frosinone appena salito in A e sempre per la difesa, è tornato Zaro, reduce da un gran campionato nel Sudtirol, qualche mese fa diceva che, se non andava in A (e c’era la possibilità), poteva accasarsi solo a Modena, dove aveva giocato dal 2019 al 2021. E sulla fascia sinistra potrebbe fare comodo il ritorno di Guiebre, originario del Burkina Faso, prelevato un anno fa dal Monopoli e girato in prestito in C alla Reggiana, dove ha fatto una stagione promettente (34 presenze, 2 gol), è pur sempre il giocatore che aveva scelto il Modena per la sostituzione di Azzi. Inoltre, a dimostrazione di quanto la famiglia Rivetti tenga alla crescita complessiva del Modena, a dirigere il settore giovanile è arrivato Andrea Catellani. Lo ricordate? Fu un dinamico attaccante che dovette ritirarsi a soli 29 anni per problemi cardiaci. Ora sta diventando un dirigente da tenere d’occhio, a giugno la sua Under 18 della Spal vinceva per la seconda volta di fila il titolo nazionale, battendo l’Inter: i nerazzurri pensavano di portarlo al proprio settore giovanile per il dopo Samaden ma il club emiliano li ha anticipati. Insomma, ci sono tante premesse interessanti, questo Modena potrebbe anche riuscire ad alzare l’asticella se il debutto in B di Bianco sarà all’altezza delle aspettative. LEGGI TUTTO

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    Reggina, depositato il ricorso al TAR: quando sarà discusso

    La Reggina contesta la bocciatura che le ha negato l’ammissione al prossimo torneo cadetto a causa di difetti nella domanda di iscrizione.
    Reggina, quando sarà discusso il ricorso al TAR
    Il club calabrese a un pool di avvocati composto da Enrico Lubrano, Paolo Rodella, Fabio Cintioli e Donato Patera. Non è stata ancora formalmente fissata la data dell’udienza, ma dovrebbe essere confermata per il prossimo prossimo 2 agosto. La Reggina continua a tenere i suoi tifosi col fiato sospeso. LEGGI TUTTO