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    Pisa: lunedì il nuovo allenatore

    TORINO – Lunedì, o al massimo martedì, arriverà il nome del nuovo allenatore del Pisa che rileverà l’esonerato Luca D’Angelo, autentico totem della storia recente dei nerazzurri pisani, esonerato a fine campionato dopo aver mancato i playoff. Come successo per la scelta del nuovo ds, l’ex difensore Alexandar Kolarov, l’ultima parola sull’allenatore del Pisa l’avrà Alexander Knaster, l’imprenditore britannico, naturalizzato statunitense ma nato a Mosca 64 anni fa, che controlla il club toscano dal gennaio 2021, quando acquistò il 75% delle quote societarie. Il metodo è questo: gli si sottopone una rosa di nomi, lui sceglie. E’ successo pure con lo stesso Kolarov che faceva parte di una cerchia che comprendeva anche Carlalberto Ludi (dg del Como) e Luciano Zavagno (ex osservatore e talent scout per il Football City Group, fresco ds). Accadde anche un anno fa, quando dopo il precedente esonero di Luca ‘D’Angelo, la scelta di Knaster cadde su Maran, decisione sfortunata, per usare un eufemismo. Per il nuovo allenatore, la cerchia dei nomi comprenderà Eusebio Di Francesco, colui che portò la Roma in semifinale di Champions, in cerca di rilancio dopo i flop ed esoneri in serie collezionati per Sampdoria, Cagliari e Verona. E la piazza pisana, memore di ciò, vive l’eventuale scelta incrociando le dita, si teme tanto un Maran-bis. Fra i papabili che potrebbero entrare nella cerchia di nomi da sottoporre a Knaster, ci potrebbe essere Alberto Aquilani, onusto di gloria per i risultati raggiunti con la Primavera della Fiorentina e destinato al grande passo su una panchina di prima squadra. Anche su di lui però, qualche riserva c’è: proporre alla piazza un tecnico targato Viola,  è un po’ come prenderlo dall’odiatissima rivale Livorno. Il nome di Andrea Pirlo circola da tempo e pare che a Knaster piaccia parecchio. Ma si ha la sensazione che l’ex tecnico di Juve e Karagumruk aspetti qualcosa di più prestigioso. I nomi di De Rossi, Venturato e Diana sembrano avere poche possibilità, anche se sul primo si potrebbe fare qualche ragionamento. L’ultimo nome a spuntare è quello del portoghese Nuno Campos, ex centrocampista, per 15 anni assistente di Paulo Fonseca, da primo allenatore reduce da un esonero nel 2021 dopo sei partite al Santa Clara (A portoghese) e a una successiva esperienza infelice al Tondela, culminata con la retrocessione, ovviamente il nome lascia piuttosto perplessa la piazza. Insomma, anche se formalmente entrerà in carica solo il 1° luglio, per Kolarov (che ha rilevato l’esonerato Claudio Chiellini), il lavoro non manca. Intanto però, chi fra il clan pisano ha avuto modo di conoscere l’ex difensore di Lazio, Manchester City, Roma e Inter, inizia ad apprezzarlo: Kolarov sta facendo un buona impressione, persona molto concreta, si dice di lui. E chissà che, dopo aver agganciato Di Francesco, suo allenatore ai tempi della Roma, possa proporre a Knaster una figuracome Dejan Stankovic, serbo come lui, che ha appena concluso la sua esperienza alla Sampdoria e a cui non dispiacerebbe continuare ad allenare in Italia. Si cerca insomma un nome importante ma che dia anche garanzie. Il problema – nonostante Knaster paghi non poco – è convincere ad accettare una squadra che ha chiuso all’11° posto e che non sarà semplice riportare ai vertici della B, dopo il 3° posto del 2022 e la successiva sfortunata sconfitta contro il Monza nella finale playoff. E non va dimenticato che il Pisa ha a libro paga già due allenatori per ancora un anno: Luca D’Angelo (che se però trova chi gli fa un biennale allettante si sistema a breve) e Rolando Maran. Quest’ultimo, fra Genoa e Pisa, rimarrà sotto contratto, ininterrottamente, dall’agosto 2020 al giugno 2024, pur andando in panchina, fra i due club, per circa 7 mesi, visti i rapidi esoneri rimediati in entrambe le piazze. Nonostante i due flop, c’è chi lo invidia. LEGGI TUTTO

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    Stasera Cagliari-Bari: chi si prende la A?

    TORINO – Ci siamo: stasera, fischio d’inizio alle 20.30, va in scena Cagliari-Bari, finale d’andata dei playoff, il ritorno domenica alla stessa ora, quando sapremo quale delle due salirà in A dopo Frosinone e Genoa, promosse direttamente. Difficile stabilire chi sia la favorita. Per quel che si è visto in questi playoff, il Cagliari sembra avere qualcosa in più a livello tecnico e il manico di Ranieri si è fatto sentire (più di quello di Mignani nel Bari). Però, il pronostico resta incerto perché il regolamento dei playoff riequilibra tutto. Il Bari, che ha terminato il campionato al terzo posto (il Cagliari ha chiuso quinto), dispone di alcuni vantaggi sui sardi: va in A con due pareggi (non si disputano i supplementari in caso di parità dopo la gara di ritorno, conta il miglior piazzamento in campionato); nella gara di ritorno potrà fare affidamento sulla spinta unica che offrirà il San Nicola, lo stadio più capiente della B e già esaurito, già in semifinale contro il Sudtirol erano quasi in 52mila. Certo, anche stasera ci sarà un clima caldo alla Unipol Domus, già decisiva nel pazzesco 3-2 sul Parma nella semifinale d’andata. Ma sold out per sold out, quello sardo non avrà neanche un terzo di spettatori di quelli che ci saranno domenica sera al San Nicola. Per la finale di ritorno si dovrebbe battere il primato del club di 55.490 spettatori che risale alla stagione 1990/91, in un Bari-Inter di A. Inoltre, rispetto al Cagliari, la squadra pugliese ha avuto un giorno in più per preparare la partita e ha disputato una gara in meno dei sardi che a differenza dei pugliesi hanno iniziato i playoff dal turno preliminare. Questi ultimi due fattori solo apparentemente pesano meno dei primi due. Perché di fatto per tutta la stagione in B si sono preparate le partite sui 7 giorni e dunque c’è poca abitudine da parte dei giocatori a scendere in campo in maniera ravvicinata. Ma ci si gioca la A e si dovrebbe andare oltre la fatica. Ranieri ha bisogno di vincere la sfida di stasera per levare a Mignani il vantaggio dei due pareggi che varrebbero la promozione. Molto dipenderà dalla buona vena della coppia d’attacco Lapadula-Luvumbo, capaci in semifinale di ribaltare il Parma, andato all’intervallo sullo 0-2 ma capovolto nella ripresa dalla doppietta dell’angolano e dalla rete su rigore dell’italo-peruviano, a 3 reti nei playoff e già capocannoniere della B con 21 gol. Ma la variabile impazzita può essere Luvumbo: al Parma ha segnato due reti da cineteca (e procurato il rigore), era praticamente imprendibile. Se replica quella partita, per il Bari si fa dura. Tuttavia Luvumbo, classe 2002, è un ragazzo ancora in formazione. Certo, dotato di mezzi tecnici e atletici fuori dal comune ma è da verificare che possa ripetere quella strabordante prestazione, visto che in precedenza, nell’arco della stagione, non è che avesse incantato. Attenzione poi, a come finì in campionato la sfida all’Unipol Domus fra le due squadre. Era il 17 settembre, i ragazzi di Mignani, con una partita tatticamente perfetta, sbancarono Cagliari con una rete al 77’ dell’italo-marocchino Walid Cheddira. Ma quasi nove mesi dopo, sono cambiate tante cose. Quello era il Cagliari di Liverani, una squadra piuttosto fragile, nulla a che vedere con quella plasmata da gennaio da Sir Claudio Ranieri, il quale ha portato innanzitutto grande solidità (solo 2 ko da quando è in sella, e su quelle sconfitte pesarono gli arbitraggi sfavorevoli). Però anche lo stesso Cheddira è un po’ diverso da quello che furoreggiava ad inizio stagione: a settembre era gasatissimo per la convocazione nel Marocco col quale in seguito avrebbe vissuto l’avventura al Mondiale. Di ritorno dall’esperienza in Qatar, Cheddira ha mostrato un po’ di stanchezza, E non è ancora andato a segno in questi playoff, dopo i 17 gol in campionato e i 5 in Coppa Italia (capo cannoniere del torneo). Ma chissà, l’aria di Cagliari potrebbe suscitargli bei ricordi e sbloccarlo… Mentre Lapadula stasera riceve da Mauro Balata, numero 1 della Lega B, il Premio Pablito, intitolato alla memoria di Paolo Rossi, riservato al vincitore della classifica cannonieri del campionato, succede a Massimo Coda che vinse il trofeo con la maglia del Lecce. Probabilmente squadre speculari schierate col 4-3-1-2. Uno squalificato per parte, sono anche gli unici assenti: Dossena nel Cagliari, Ricci nel Bari, saranno rilevati da Goldaniga e Mazzotta. LEGGI TUTTO

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    Diretta Cagliari-Bari ore 20:30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    CAGLIARI – Tutto pronto all’Unipol Domus per la finale di andata dei play-off di Serie B che decreteranno chi tra Cagliari e Bari parteciperà al prossimo campionato di Serie A. La squadra di Claudio Ranieri arriva a questa sfida dopo aver eliminato il Venezia prima e il Parma poi grazie soprattutto alle prestazioni di Lapadula, autore di 24 gol tra regular season e play-off. Da avversario, Ranieri troverà Mignani e il suo Bari che hanno chiuso il campionato in terza posizione dietro a Frosinone e Genoa e in semifinale hanno eliminato il Sudtirol grazie proprio al miglior posizionamento in classifica rispetto alla squadra di Bisoli. Dopo aver perso la gara di andata di misura, al ritorno è bastato un gol di Benedetti per portare i pugliesi in finale.
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    Cagliari-Bari: diretta tv e streaming
    Cagliari-Bari, gara valida per l’andata della finale dei playoff di Serie B e in programma alle ore 20:30 allo stadio Unipol Domus di Cagliari, sarà visibile in diretta streaming su DAZN, oltre che su Sky Sport Uno (numero 201), SkyGo e Now. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito
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    Le probabili formazioni di Cagliari-Bari
    CAGLIARI (4-3-1-2): Radunovic; Zappa, Goldaniga, Altare, Azzi; Nandez, Makoumbou, Deiola; Mancosu; Luvumbo, Lapadula. Allenatore: Ranieri. A disposizione: Aresti, Ciocci, Barreca, Di Pardo, Kourfalidis, Obert, Lella, Rog, Viola, Millico, Pavoletti, Prelec. Indisponibili: Capradossi, Falco. Squalificati: Dossena.
    BARI (4-3-1-2): Caprile; Dorval, Di Cesare, Vicari, Mazzotta; Maita, Maiello, Benedetti; Folorunsho; Esposito, Cheddira. Allenatore: Mignani. A disposizione: Frattali, Matino, Zuzek, Pucino, Benali, Bellomo, Molina, Mallamo, Antenucci, Botta, Morachioli, Scheidler, Ceter. Indisponibili: -. Squalificati: -.
    Arbitro: Mariani della sezione di ApriliaAssistenti: Bindoni-TegoniIV uomo: ChiffiVar: MariniAvar: Valeri
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    Occhio a Viali, l’allenatore rivelazione

    TORINO – Faticava ad emergere dall’anonimato della C. Ora è uno degli allenatori più seguiti, non solo in Serie B. Si parla di William Viali, l’allenatore che il 2 novembre scorso al Cosenza subentrava a Davide Dionigi fra lo scetticismo generale che allora regnava nel capoluogo calabrese. Perché il primo avversario con cui ha dovuto combattere Viali era proprio questo: la scarsa fiducia nei mezzi della squadra, a iniziare da quella dei tifosi, che per parte della stagione hanno lasciato il Cosenza solo, disertando in massa gli spalti del San Vito-Marulla per protesta contro patron Guarascio. Ma grazie alla cura-Viali, i tifosi sono stati riconquistati con una salvezza prodigiosa, raggiunta grazie a vittorie eclatanti, come il successo in casa del Frosinone primo della classe o il trionfo nel derby con la Reggina, ribaltata con due reti nel recupero. Eppure, quando Viali arrivò, si faceva notare come la sua firma fosse arrivata soltanto dopo una lunghissima serie di rifiuti, allenatori che in B hanno un nome dicevano no al Cosenza, anche loro lo consideravano la squadra più debole, troppo rischioso accettare. Viali invece, ha saputo cogliere al meglio l’occasione della vita, per quanto difficile fosse la sfida: la salvezza guadagnata ai playout sconfiggendo il Brescia, è ancora più pesante di quella che conseguì allo stesso modo un anno fa Pierpaolo Bisoli. Perché nella scorsa stagione la lotta per salvarsi era meno incerta, con 2-3 squadre che erano già di fatto condannate in autunno. William Viali, 48 anni, era stato un difensore centrale più che discreto. Nel 1993, con la Primavera dell’Atalanta guidata da Cesare Prandelli, vinse il Torneo di Viareggio. Seguì una carriera quasi ventennale passata in gran parte per la provincia italiana: Fiorenzuola, Ravenna, Cesena, Monza, Ascoli, Lecce, Venezia, Palermo, Perugia, Ancona, Fiorentina, Treviso e Cremonese. E con un pedigree simile, logico che prima del novembre scorso, da allenatore potesse avere un nome soprattutto in C: inizi nel Fiorenzuola, come accadde da giocatore, e poi Allievi del Parma, Piacenza, Pro Piacenza, Sudtirol, Cuneo, Novara e Cesena. Coi romagnoli trascorre due anni e mezzo e inizia a farsi un nome in panchina, pur non riuscendo a riportare la squadra in B. Categoria che gli ha offerto solo il Cosenza. Ed è stata la vetrina giusta: Viali ha dimostrato di saper raccogliere risultati importanti nonostante il clima difficile e con mezzi ridotti. Il suo non è un calcio dogmatico ma pragmatico. Il modulo non conta, Viali in stagione praticamente gli ha esplorati tutti, a seconda di chi aveva a disposizione e della squadra che affrontava. Così facendo, ognuno ha potuto dare il meglio di sé fino alla prodigiosa salvezza. Chiusa la stagione, Viali ha salutato tutti e s’è concesso qualche giorno in giro per l’?Europa a bordo della sua Harley Davidson. Quando tornerà, potrà vagliare diverse offerte, non solo quella più nota dell’Ascoli. Anche perché col Cosenza va in scadenza e prima di rinnovare vorrà conoscere i progetti societari e valutarli con quelli degli altri club che lo cercano. Patron Guarascio proverà a rilanciare, parla di un Cosenza che per il medio termine possa puntare a quella A mai frequentata in precedenza dal club. Una cosa è certa per Viali.  Il calcio di Serie C, che fino a pochi mesi fa era il suo pane, presto potrebbe essere solo un ricordo, anche se un club prestigioso come la Triestina, in cerca di rilancio dopo l’ennesima stagione no, ha pensato anche a lui. Che però, dovrebbe avere altri obiettivi. LEGGI TUTTO

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    Cagliari-Bari, il pronostico del doppio ex Ventura: “Sarà da godere”

    È Giampiero Ventura ad aprire la settimana che porta alla finale play off di serie B Cagliari-Bari: giovedì alla Unipol Domus, domenica al San Nicola, sempre alle 20.30 per sapere l’ultima promossa. Il 75enne ex ct dell’Italia, che due anni fa ha annunciato il suo addio alla panchina, conosce le due piazze come probabilmente nessun altro. Parla del match senza alcun freno inibitore, anche perché ormai fuori dal grande barnum pallonaro che spesso impone mezze frasi per non scatenare le reazioni dei più permalosi. In rossoblù Ventura è stato per quattro stagioni vincendo anche un campionato cadetto, resistendo come pochi al ciclone Cellino. In biancorosso, dove ereditò la squadra portata in alto da Antonio Conte, firmò un meraviglioso decimo posto in serie A, giocando un calcio rivoluzionario con il 4-2-4 già impostato l’anno prima a Pisa.

    Ventura, che doppia finale dobbiamo aspettarci?

    «Godibile, estremamente godibile. Il Cagliari per organico avrebbe dovuto accompagnare subito il Genoa in serie A quindi non mi stupisce che sia in questa finale. Il Bari è la sorpresa del campionato perché riuscire a chiudere terzo da neopromosso è un risultato clamoroso, avendo tra l’altro insidiato anche il Genoa per il secondo. Questo terzo posto consentirebbe ai pugliesi di essere promossi anche con due pareggi, eventualità da non trascurare in una sfida così equilibrata e considerando che il ritorno verrà giocato di fronte a oltre 50.000 spettatori».

    Il fattore campo può spostare gli equilibri?

    «Io ormai abito a Bari, ero allo stadio per la partita con il Sudtirol e mi ha procurato un piacere incredibile vivere da tifoso ciò che quando ero allenatore vivevo dal campo. Non mi vergogno a dire che ho anche esultato al gol di Benedetti. Non è però solo una questione di tifo, di spinta che arriva dagli spalti, ma di spirito che ho visto nei ragazzi di Mignani. Hanno lo spirito giusto per la serie B, il fuoco dentro, la determinazione feroce. Tutti dicono che questa finale verrà vinta dal Cagliari, io mi limito a dire che non sarà così scontato. Fare il doppio salto per il Bari vorrebbe dire rendere straordinaria una stagione che è stata già bella. E certi treni non passano spesso».

    Lei in un’intervista d’inizio stagione indicò in Caprile e Cheddira due sicuri protagonisti e così è stato. Ha acquisito doti di preveggenza?

    «Beh insomma, qualche partita di calcio l’ho vista (ride, nde) e mi è bastato dare un occhio alle prime gare di Caprile per accorgermi che siamo di fronte a un giocatore importante e quando dico importante intendo con la “i” maiuscola. Non so ancora se da Nazionale, ma è destinato a grandi palcoscenici, sicuramente alla Serie A. Oltre alla qualità sta dimostrando tanta personalità. Un conto è difendere i pali della Pro Patria, un altro quelli del Bari davanti a 50.000 persone. Per lui non fa differenza alcuna ed è la sua forza. Cheddira aveva dentro tanta fame e voglia di riscatto: nel girone di andata è stato il trascinatore del Bari, una leggera flessione ci stava dopo che ha fatto il Mondiale con il Marocco, ma in questo finale è tornato un terminale formidabile; per come attacca la profondità è di alto livello».

    Dall’altra parte però c’è Lapadula, che ha skills anche superiori e variegate rispetto a Cheddira, non crede?

    «Lapadula in serie B è un extralusso. Basti pensare che uno come Pavoletti deve stare in panchina. Ma penso anche a Nandez: l’estate scorsa lo volevano tutti, l’Inter lo insegue da due anni, lui è rimasto sull’isola e nel vedere l’altra sera Parma-Cagliari ho visto anche in lui lo spirito che serve in serie B abbinato a una qualità da serie A».

    Ranieri ha solo tre anni in meno di lei ed è ancora lì a combattere, a sporcarsi le mani in serie B, a cercare l’ennesimo trionfo di una carriera infinita. E’ la rivincita verso chi dice che la vostra generazione di allenatori non ha più nulla da dare?

    «Il mio mantra è che nel calcio le idee non hanno età. Se uno ha capacità può metterle in pratica in qualsiasi momento. Ci sono allenatori giovani che sono già anziani e anziani che sono ancora giovani. Claudio ha fatto un grande lavoro, prendendo il Cagliari fuori dai playoff e portandolo fino a questa finale».

    Lei è più legato a Cagliari o Bari?

    «I quattro anni di Cagliari sono stati straordinari. Con Cellino ci siamo divertiti. Mi spiace ora sia retrocesso in C con il Brescia. Il segreto per andarci d’accordo? Essere sempre sinceri, se gli vendi fumo se ne accorge subito. Sono arrivato che l’ambiente era depresso, abbiamo vinto e fatto plusvalenze: lanciando un giovane Zebina pagato 600 milioni e venduto alla Roma per 20 miliardi, mandando O’Neill alla Juve, rilanciando Muzzi. Ma sono amico anche di Giulini. Bari ormai è la mia città e posso dire di essere un tifoso di questa squadra. Mi ha adottato, naturalizzato, quel calcio offensivo che proposi con gli esterni di centrocampo sulla linea dei due attaccanti è un bellissimo ricordo, lo stadio era sempre pieno, la gente si spellava le mani». LEGGI TUTTO

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    Diretta Parma-Cagliari ore 20.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    PARMA – Dopo l’incredibile 3-2 in rimonta dell’andata da parte del Cagliari, a Parma è tutto pronto per il ritorno della semifinale playoff di Serie B tra la formazione di Pecchia e quella di Ranieri. In palio un posto nella finale spareggio per la A dove è già arrivato il Bari grazie al successo per 1-0 contro il Sudtirol. Al Tardini sarà battaglia tra i ducali e i sardi, con due città a spingere le proprie squadre che sperano di tornare presto nella massima serie italiana. Una gara delicata che sarà diretta da Orsato, un arbitro di profilo internazionale per un match da dentro o fuori.
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    Dove vedere Parma-Cagliari: streaming e diretta tv
    La semifinale di ritorno dei playoff di Serie B tra Parma e Cagliari si gioca questa sera alle ore 20:30 presso lo stadio Tardini di Parma .Sarà trasmessa in tv e streaming su DAZN, Sky Sport, SkyGo, Now, Helbiz Live e OneFootball.
    Parma-Cagliari: probabili formazioni
    PARMA (4-2-3-1): Chichizola, Delprato, Osorio, Cobbaut, Coulibaly; Estevez, Bernabé; Man, Sohm, Benedyczak; Vazquez. Allenatore: Pecchia. A disposizione: Santurro, Corvi, Balogh, Circati, Zagaritisi, Camara, Juric, Zanimacchia, Charpentier, Bonny, Mihaila, Inglese. Indisponibili: Ansaldi, Buffon, Valenti. Squalificati: nessuno. Diffidati: Chichizola, Estevez, Man, Mihaila, Vazquez.
    CAGLIARI (4-3-1-2): Radunovic, Azzi, Altare, Dossena, Zappa; Deiola, Nandez, Makoumbou; Mancosu; Lapadula, Luvumbo. Allenatore: Ranieri. A disposizione: Aresti, Ciocci, Barreca, Di Pardo, Goldaniga, Kourfalidis, Obert, Lella, Rog, Viola, Millico, Pavoletti, Prelec. Indisponibili: Capradossi, Falco. Squalificati: nessuno. Diffidati: Dossena, Kourfalidis.
    ARBITRO: Orsato. Assistenti: Lombardo-Perrotti. Quarto uomo: Sacchi. Var: Mariani. Avar:  Abisso.
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    Diretta Bari-Sudtirol ore 20.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    BARI – All’andata è finita 1-0 per il Sudtirol grazie alla rete di Rover al 92′, al Bari servirà dunque una vittoria per ribaltare il risultato e guadagnare l’accesso alla finale: “Dobbiamo riuscire a fare un gol più di loro – ha spiegato Mignani alla vigilia – e preparare le gare in due o tre giorni non è semplicissimo, noi sappiamo quello che loro fanno e come loro proveranno a difendere. Dovremo essere bravi a sfruttare tutto ciò che possono concederci e fare un gol più di loro, stando attenti a non concedere campo o ripartenze”. Due risultati su tre a disposizione per la squadra di Bisoli invece, che sogna il doppio salto dopo la storica promozione in Serie B dell’anno scorso: “Moralmente la squadra sta molto bene. Abbiamo giocato una buona gara d’andata, con grande dispendio di energie fisiche e mentali. Dobbiamo recuperare le nostre forze per poter continuare a sognare”.
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    Dove vedere Bari-Sudtirol: streaming e diretta tv
    La semifinale di ritorno dei playoff di Serie B tra Bari e Sudtirol si gioca questa sera alle ore 20:30 presso lo stadio San Nicola di Bari.Sarà trasmessa in tv e streaming su DAZN, Sky Sport (251), SkyGo, Now, Helbiz Live e OneFootball.
    Bari-Sudtirol: probabili formazioni
    BARI (4-3-1-2): Caprile; Dorval, Di Cesare, Vicari, Mazzotta; Maita, Maiello, Benedetti; Antenucci; Cheddira, Esposito. Allenatore: Mignani. A disposizione: Sarri, Matino, Zuzek, Pucino, Ricci, Benali, Bellomo, Molina, Folorunsho, Mallamo, Botta, Morachioli, Scheidler, Ceter. Indisponibili: nessuno. Squalificati: Frattali. Diffidati: nessuno.
    SUDTIROL (3-5-1-1): Poluzzi; Curto, Zaro, Vinetot; Rover, Tait, Belardinelli, Fiordilino, Celli; Larrivery; Odogwu. Allenatore: Bisoli. A disposizione: Minelli, Marano, De Col, Pompetti, Eklu, Giorgini, Siega, Lunetta, Carretta, Casiraghi, Mazzocchi, Cisse. Indisponibili: Masiello, Davi, Schiavone. Squalificati: nessuno. Diffidati: Curto, Belardinelli, Cissé.
    ARBITRO: Simone Sozza di Seregno. Assistenti: Costanzo e Passeri. Quarto uomo: Baroni. Var: Chiffi. Avar: Fournau .
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    Diretta Brescia-Cosenza ore 20.30: dove vederla in tv, streaming e probabili formazioni

    Segui Brescia-Cosenza LIVE sul nostro sito
    Dove vedere Brescia-Cosenza: diretta tv e streaming
    La partita tra Brescia e Cosenza è in programma alle ore 20.30 e sarà visibile in tv e streaming da Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio (SkyGo), Now, DAZN ed Helbiz Live.
    Brescia-Cosenza, probabili formazioni
    BRESCIA (4-3-1-2): Andrenacci; Karacic, Cistana, Adorni, Mangraviti; Bisoli, Labojko, Bjorkengren; Listkowski; Rodriguez, Ayé. Allenatore: Gastaldello.
    A disposizione: Lezzerini, Pace, Van De Looi, Scavone, Ndoj, Adryan, Galazzi, Olzer, Niemeijer, Bianchi.
    COSENZA (4-3-2-1): Micai; Martino, Rigione, Meroni, D’Orazio; Brescianini, Voca, Praszelik; Marras, Florenzi; Nasti. Allenatore: Viali.
    A disposizione: Marson, Rispoli, Vaisanen, Venturi, La Vardera, Calò, Kornvig, Prestianni, Cortinovis, D’Urso, Finotto, Zilli, Arioli.
    ARBITRO: Massa di Imperia
    ASSISTENTI: Meli-Alassio
    QUARTO UOMO: La Penna
    VAR: Mazzoleni
    AVAR: Ayroldi LEGGI TUTTO