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    Diretta Cagliari-Venezia ore 20:30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    CAGLIARI – Il Cagliari ospita all’Unipol Domus il Venezia nel match valido per i quarti di finale dei playoff di Serie B. Essendo gara unica, i sardi hanno il vantaggio di avere due risultati su tre: infatti alla squadra di Ranieri basterebbe anche un pari per volare in semifinale contro il Parma, in virtù di un miglior piazzamento in classifica nei confronti del Venezia. Durante la regular season, il Cagliari ha chiuso al quinto posto con ben undici punti di vantaggio nei confronti dei lagunari ottavi, costretti a vincere per ottenere il pass per la semifinale.
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    Cagliari-Venezia: diretta tv e streaming
    Cagliari-Venezia, gara valida per i quarti di finale dei playoff di Serie B e in programma alle ore 20:30 allo stadio Unipol Domus di Cagliari, sarà visibile in diretta streaming su DAZN, oltre che su Sky Sport Calcio (numero 202 e 249 satellite) e Sky Sport (251), SkyGo e Now. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito
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    Le probabili formazioni di Cagliari-Venezia
    CAGLIARI (4-3-1-2): Radunovic; Zappa, Dossena, Goldaniga, Azzi; Nandez, Makoumbou, Deiola; Mancosu; Prelec, Lapadula. Allenatore: Ranieri. A disposizione: Aresti, Ciocci, Altare, Barreca, Di Pardo, Kourfalidis, Obert, Lella, Rog, Viola, Luvumbo, Millico, Pavoletti. Indisponibili: Capradossi, Falco. Squalificati: -.
    VENEZIA (3-5-2): Joronen; Hristov, Svoboda, Carboni; Candela, Andersen, Tessmann, Ellertsson, Zampano; Pohjanpalo, Johnsen. Allenatore: Vanoli. A disposizione: Bertinato, Maenpaa, Neri, Modolo, Remy, Busio, Sverko, Milanese, Novakovich, Cheryshev, Pierini, Ciervo. Indisponibili: Beghetto, Jajalo. Squalificati: -.
    Arbitro: Di Bello della sezione di BrindisiAssistenti: Tolfo-ScarpaIV uomo: MarinelliVar: AbbattistaAvar: La Penna LEGGI TUTTO

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    La favola Sudtirol all’esame Reggina

    TORINO – Stasera, fischio d’inizio alle 20.30, prendono il via i playoff della Serie B con la prima gara del turno preliminare, Sudtirol-Reggina (domani sera alla stessa ora l’altra partita, Cagliari-Venezia). Stadio Druso di Bolzano esaurito da giorni e non in grado di soddisfare le tante richieste dei tifosi ospiti che saranno confinati in un ristretto spazio di uno stadio che contiene poco più di 5mila spettatori e che stasera si mostrerà del tutto insufficiente alle richieste per l’attesissima sfida. Il regolamento del preliminare può dare una mano agli altoatesini: in caso di parità al 90’, si giocano i supplementari, al termine dei quali, se la parità persiste, si qualifica per le semifinali playoff il Sudtirol, in virtù del miglior piazzamento in campionato (gli altoatesini hanno chiuso al 6° posto, la Reggina settima). Il Sudtirol di Bisoli vorrebbe essere la mina vagante dei playoff, delle sei contendenti è di sicuro la meno accreditata ma dopo aver stupito per tutta la stagione, diventando da esordienti nella categoria la favola della Serie B, perché non ripetersi anche ai playoff che talvolta sono ancor più sorprendenti del campionato? Bisoli ci crede, dice che i suoi non giocheranno per il pareggio e vorrebbe dedicare l’eventuale passaggio del turno alla Romagna martoriata dall’alluvione (vive a Cesena), le sue favorite per la vittoria finale dei playoff sono Parma e Cagliari. Stasera schiererà il Sudtirol col consueto e compatto 4-4-2, con Mazzocchi e Odogwu di punta, supportati sulle fasce da Rover e Casiraghi. Assenti Davì, Celli e Schiavone. Sull’altro fronte una Reggina che ha conquistato la qualificazione ai playoff solo una settimana fa, all’ultimo minuto dell’ultima giornata, con la rete di Canotto che ha piegato l’Ascoli al 94’. Gli amaranto hanno vissuto una stagione sulle montagne russe. Nel girone d’andata sono stati la rivelazione della B e hanno lottato per la promozione diretta in A. Poi, da gennaio il brusco calo con una lunga serie di sconfitte, come se la squadra avesse risentito delle vicissitudini societarie che hanno portato a una penalizzazione finale di 5 punti (che a un certo punto erano 7). Ma la conquista dei playoff ha ricaricato l’ambiente, anche se in queste ore, più che della partita, a Reggio Calabria si discute di due cose. La prima sono le accuse rivolte da altri club, come il retrocesso Perugia (“la Reggina anziché pagare le tasse ha tesserato giocatori”, dice il presidente Santopadre), il club calabrese ha risposto con un comunicato in cui si parla di sfogo da parte degli umbri derivato dagli insuccessi sportivi. Il secondo argomento è il futuro di Pippo Inzaghi: dalla Turchia sono sicuri, l’attuale tecnico della Reggina, legato agli amaranto per ancora un paio di stagioni, avrebbe già un’intesa di massima col Karagumruk, la squadra che ha appena esonerato Andrea Pirlo. La Reggina, nonostante il contratto in essere, potrebbe non opporsi: da tempo all’interno della società è iniziata un dibattito sulla gestione-Inzaghi e non mancano le perplessità sul rendimento tenuto dalla squadra da gennaio, i tanti ko non possono essere spiegati solo con l’incertezza che i calabresi hanno vissuto durante la battaglia giudiziaria  (la Reggina ha evitato di andare al Collegio di Garanzia del Coni, l’organo supremo della giustizia sportiva, per non stravolgere il finale di stagione, in attesa di un verdetto che avrebbe congelato la disputa dei playoff). Dunque per Inzaghi, che piace a club di B come il Pisa, potrebbe anche essere l’ultima partita sulla panchina della Reggina. Stasera intanto, potrebbe schierare in avanti Canotto dall’inizio, in coppia con Strelec, modulando la squadra col 3-5-2 adottato da qualche tempo. Assenti Camporese, Rivas, Menez e Cicerelli, oltre al lungo degente Obi. Visto che al Druso di Bolzano i tifosi amaranto saranno poche centinaia, a Reggio Calabria sarà possibile seguire la partita su un maxi schermo installato all’Arena dello Stretto. Chi si aggiudica il preliminare, sfiderà il Bari in semifinale playoff, andata lunedì 29 maggio alle 20.30 in casa della vincitrice della gara di stasera, ritorno a Bari alla stessa ora di venerdì 2 giugno. LEGGI TUTTO

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    Brescia, Gastaldello: “Al ritorno servirà la spinta del Rigamonti”

    Cosenza-Brescia, commento Gastaldello
    Daniele Gastaldello ha analizzato la sfida contro il Cosenza: “Abbiamo fatto molto bene nel primo tempo con loro che si sono chiusi dietro. Nella ripresa abbiamo fatto male, anche se l’occasione migliore per passare in vantaggio l’abbiamo avuta noi con Bisoli e poi loro ci hanno colpito nella loro unica palla gol. E’ una gara ancora aperta e proveremo a giocarcela in casa nostra. Giovedì prossimo cercheremo di fare quello che abbiamo sempre fatto e provare a vincere. Sarà una partita difficile, ma con la spinta del nostro stadio riusciremo a mettere in campo la determinazione giusta per portarla a casa”. Poi sull’infortunio e l’uscita dal campo di Huard: “Vediamo domani come sta, ma da qui al ritorno avremo modo di capire le sue condizioni”. LEGGI TUTTO

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    Benevento e Spal: i perché della retrocessione in C

    TORINO – Forse, a Benevento e Spal, sarebbe bastato avere un po’ di pazienza per evitare la retrocessione in Serie C. La pazienza che ci sarebbe voluta a inizio stagione, quando entrambe facevano fuori, probabilmente con troppa fretta, il primo allenatore stagionale: Caserta al Benevento, Venturato alla Spal. Certo, erano in difficoltà, ma non erano partiti malissimo e tutti i loro successori di fatto hanno solo peggiorato la situazione e si sono “bruciati” pure i nomi pesanti di Cannavaro per i campani e di De Rossi per i ferraresi: anche se nel giorno della retrocessione non sono stati loro a metterci la faccia, ai due Campioni del Mondo 2006, essendo stati quelli più a lungo sulle panchine dei due club, vanno attribuite le maggiori responsabilità della caduta in Lega Pro di Benevento e Spal che tornano in quella C che avevo lasciato entrambe nel 2016. Cannavaro peraltro, dopo il ko di Como, all’inizio della sua disavventura per la Strega, aveva anche dato le dimissioni: chissà, a non averle respinte, anche lì poteva essere un’altra svolta mancata. Di certo, l’ex difensore azzurro non è riuscito a dare un’anima alla squadra e ha pagato la sua inesperienza nella categoria, stesso discorso per De Rossi, debuttante assoluto su una panchina, e s’è visto. In generale, entrambi erano stati scelti per creare entusiasmo intorno alla squadra, con una strizzata d’occhio al marketing: scelte che pagano sull’immediato ma che alla lunga si sono rivelate fallimentari, affidarsi a un allenatore di categoria ma senza particolare appeal, magari avrebbe pagato di più. Resta il fatto che la Spal esonera Roberto Venturato con la squadra al 14° posto che aveva raccolto 9 punti in 8 partite: magari non ci si salvava lo stesso, ma certi suoi risultati (2-2 in rimonta a Bari, vittorie su Cagliari e Venezia), meritavano di essere tenuti più in considerazione. Discorso analogo per Fabio Caserta che avevamesso insieme 7 punti nelle prime 6 partite ma pareggiando a Marassi col Genoa e battendo in casa il Frosinone, cioè 4 punti con le future dominatrici della B. Però i cambi di panchina non bastano a spiegare il flop di Benevento e Spal. Entrambe non avevano fatto un brutto mercato anzi, a inizio stagione per tutte e due si pronosticava un campionato da protagoniste, magari un po’ meno per la Spal che era reduce da una salvezza conquistata alla penultima giornata. Però a Benevento, già alla fine della scorsa stagione, non tirava una buona aria. La stagione s’era chiusa in semifinale playoff ma Caserta era nel mirino dei tifosi. E critiche da una frangia della tifoseria campana riguardavano anche patron Vigorito che, seccato per la poca riconoscenza, a giugno minacciava di non iscrivere la squadra. La cosa rientrò dopo pochi giorni quando la piazza si schierò compatta dalla parte del presidente, ma non era un bel segnale per il futuro, qualcosa s’era incrinato anche se apparentemente poi veniva allestita una squadra competitiva, dove chi se n’era andato veniva sostituito da un elemento teoricamente della stessa caratura. Ma quel che probabilmente rovina tutto, è la Serie A. Quando la raggiungi, poi la piazza fatica ad apprezzare un campionato di B seppur fatto ad alti livelli perché non ti basta più, la massima serie “droga” tutto. Questo è successo a Benevento con la squadra troppo spesso lasciata sola dai suoi tifosi, con gran parte degli abbonati che neanche andavano allo stadio ben prima che la situazione fosse compromessa. Per la Spal invece, è stato un lento declino, con la C che arriva dopo tre stagioni di B, seguite alla caduta dalla A del 2020. L’avvento di Tacopina avrebbe dovuto dare nuovo entusiasmo ai ferraresi e prospettive interessanti, invece è stato il finale di una china che iniziava a preoccupare già prima di lui. E nel tracollo, mettiamoci anche una certa sottovalutazione della situazione da parte dell’avvocato statunitense. Un esempio su tutti: quando a gennaio venne ingaggiato Nainggolan, Tacopina parlava di Spal che avrebbe conquistato i playoff. Ma la situazione era già piuttosto difficile, forse sarebbe stato più utile prenderne atto invece che inseguire qualcosa d’impossibile. E ora nubi fosche si addensano sul futuro di entrambi i club. Vigorito ha messo un punto interrogativo sul suo futuro al Benevento di cui ha scritto la storia calcistica con le uniche due partecipazioni alla A nella storia della Strega. Ma potrebbe essere stanco, anche di venir criticato, pur non avendo mai lesinato sforzi per fare grande il Benevento. E dubbi ci saranno anche sulla gestione di Tacopina alla Spal: se intendesse farsi da parte, con la retrocessione in C non rientrerebbe dell’investimento fatto, oggi il club vale molto meno, lui nel frattempo s’è preso una pausa per riflettere anche se dice che la C non lo spaventa, avendola già vinta (con Pippo Inzaghi al Venezia). Ma per entrambe non sarà semplice riemergere dall’inferno della Lega Pro. LEGGI TUTTO

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    Occhio a Frosinone-Genoa e Cagliari-Palermo

    TORINO – La 37ª e penultima giornata di Serie B si gioca oggi in contemporanea con fischio d’inizio alle 14, fa eccezione Frosinone-Genoa che comincia alle 16.15: ciociari e liguri sono già promossi in A, il risultato dello Stirpe non impatta sui verdetti delle altre gare e può andare in scena ad altro orario, in palio ci sarà il 1° posto col Frosinone di Grosso che potrà giocare per due risultati su tre, avendo 4 punti di vantaggio sui liguri di Gilardino. Se i ciociari al termine della gara avranno almeno ancora lo stesso margine di punti, Balata, presidente della Lega B, consegnerà loro la versione più prestigiosa della Coppa Nexus, il trofeo riservato comunque a tutte le tre squadre che salgono in A. Guardando alla classifica, occhio a una sfida prestigiosa, Cagliari-Palermo, che ricorda i bei tempi che furono di entrambe le squadre. I sardi di Ranieri sono quinti in classifica e provano ad assaltare il 4° posto del Sudtirol, avanti di 3 punti. I siciliani di Corini nell’ultimo turno hanno riagganciato la zona playoff, sono settimi ma per garantirsi un piazzamento agli spareggi promozione devono tornare dalla Unipol Domus con un risultato positivo. D’altro canto, il Sudtirol potrebbe anche avere la certezza di chiudere al 4° posto (con tutti i vantaggi che porta ai playoff) se in casa batte il Cittadella. I veneti però, non concederanno nulla, hanno battuto nell’ultimo turno il Benevento e si sono portati a +2 sulla zona playout, margine che non si può certo “gestire” nelle ultime due giornate. In questo turno molto probabilmente arriverà l’aritmetica retrocessione in C del Benevento, impegnato in casa contro il Modena: i campani sono a -6 dai playout, vincere oggi potrebbe anche non bastare. Sull’altro fronte, il Modena di Tesser, se dovesse tornare dal Vigorito con tre punti, probabilmente sbarcherebbe in zona playoff, anche se, per la conquista del 7° e 8° posto, gli ultimi due piazzamenti-playoff vacanti, la concorrenza è folta e si deciderà tutto solo dopo l’ultimo turno, in programma venerdì 19 in contemporanea alle 20.30. Tornando invece alle zone più nobili della classifica, il Parma di Pecchia va a Ferrara per giocarsi un sentito derby regionale contro la Spal di Oddo che oggi sarebbe retrocessa: i ferraresi sono penultimi e a -3 dai playout, solo facendo 6 punti nelle ultime due giornate potrebbero avere qualche speranza di acciuffare i playout. Il Parma invece, come il Cagliari a -3 dal Sudtirol quarto, insegue il miglior piazzamento possibile in chiave playoff. Da brividi Brescia-Pisa: i toscani sono in caduta libera, vengono da 4 ko di fila che stanno segnando la stagione, il ritorno di D’Angelo li aveva portati dall’ultimo al quinto posto ma di questo passo la qualificazione ai playoff sfuma. Il Brescia saprà approfittare del momento no del Pisa? Oggi i lombardi disputerebbero i playout col Cosenza ma fare tre punti oggi, vorrebbe magari dire insidiare il Cittadella, ora in zona salvezza, se i veneti dovessero cadere a Bolzano. Discorso simile per il Cosenza che ha un punto più del Brescia e sarà di scena ad Ascoli, coi marchigiani di Breda che coltivano ambizioni playoff. In ottica playout però, attenzione a quel che succederà nelle prossime settimane alla Sampdoria: i blucerchiati solo formalmente sono già retrocessi in B perché in realtà, per i grossi problemi societari, rischiano seriamente di essere esclusi dal professionismo. In tal caso, la squadra sconfitta ai playout verrebbe riammessa in B, chissà dunque che basti disputare gli spareggi salvezza per ritrovarsi poi in B. Un discorso questo, che può riguardare anche il Perugia, terzultimo e a -2 dai playout. Gli umbri di Castori (confermato dopo lo 0-5 rimediato dal Cagliari nell’ultimo turno), si giocano le ultime speranze salvezza in casa di un lanciato Venezia, una delle squadre più in forma di questo finale di stagione, passato dalla zona calda della classifica a respirare l’aria dei playoff. E attenzione anche a Bari-Reggina: i pugliesi di Mignani, con 5 punti di vantaggio sul Sudtirol, hanno in tasca il 3° posto (basta fare un punto nelle ultime due uscite) e potrebbero avere già la testa alle semifinali playoff.  AI calabresi di Pippo Inzaghi sono stati restituiti 2 punti in classifica che li hanno riportati in zona playoff. Fra l’altro, la Reggina non andrà al Coni per chiedere la restituzione dei restanti 5 punti di penalità, dunque non ci saranno ripercussioni sul post season: i playoff, che scattano il 26 maggio, si terranno nelle date previste. Infine, Como-Ternana, entrambe appaiate a quota 43, cioè non ancora salve: chi dovesse uscire sconfitto dal confronto, rischia qualche brivido all’ultima giornata. LEGGI TUTTO

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    Palermo: ai playoff per poi stupire

    TORINO – A conti fatti, potrebbe pagare la strategia del Football City Group di non puntare dichiaratamente ai playoff per il Palermo e di lasciare sempre tranquillo in panchina il tecnico Eugenio Corini, anche se, nei momenti più difficili della stagione, più volte la tifoseria ne ha invocato l’esonero, opzione mai seriamente presa in considerazione dalla proprietà, nonostante sia stata un’annata record in B in fatto di esoneri dell’allenatore, ma al City Group si ragiona diversamente rispetto all’andazzo italiano. Le difficoltà vissute in stagione sono però storie passate, tutto archiviato, da quando, dopo le gare dell’ultimo turno, il Palermo, battendo la Spal, ha riacciuffato la zona playoff, con buone possibilità di disputarli. Non si può dire però che i siciliani abbiano gli spareggi promozione ormai in tasca, visto che il calendario delle ultime due giornate non è dei più agevoli. Sabato il Palermo sarà di scena a Cagliari e la squadra di Ranieri non può concedere nulla, impegnata com’è nella corsa al 4° posto che permetterebbe ai sardi di saltare il turno preliminare dei playoff e di giocare in casa la semifinale di ritorno. Poi il Palermo chiuderà il campionato in casa col Brescia, invischiatissimo nella bagarre salvezza. La classifica dice che ci sono sei squadre che possono ambire agli ultimi due posti dei playoff, quelli ancora vacanti. Certo, il Palermo, ora al 7° posto, parte in pole position. Ma per essere sicuri di figurare nella definitiva griglia playoff, dalle ultime due uscite di campionato bisogna preventivare almeno 4 punti. Poi, una volta conquistati gli spareggi promozione, tutto può succedere e il Palermo potrebbe anche essere la mina vagante dei playoff. Chiudere al 7° o 8° posto, vorrebbe dire disputare il turno preliminare in trasferta. Ma se si dovesse superare l’ostacolo, poi per le semifinali scenderebbe in campo il pubblico unico del Barbera, già decisivo nella passata stagione quando il Palermo fu promosso in B vincendo in maniera strepitosa gli ancor più incerti playoff della Serie C. E il Palermo di Corini può bissare l’mpresa fatta un anno fa sotto la guida di Silvio Baldini. Perché in questa stagione ha saputo battere, in casa, Genoa, Parma, Bari e Cagliari, a dimostrazione di quanto alto sia il valore dell’organico. Peccato solo per certe partite buttate con le cosiddette piccole, dove però anche la sfortuna ha avuto un ruolo importante. Ma appunto, è tutto passato. Confermarsi dopo l’ultimo turno di campionato all’attuale 7° posto, vorrebbe dire essere in linea coi valori della squadra, che non sono pochi. Peccato solo che a Cagliari sarà squalificato bomber Brunori, tornato al gol proprio contro la Spal, in lizza per il titolo di capo cannoniere, un obiettivo reso ancora più attraente da quando la Lega B ha istituito il premio legato alla memoria di Pablito Rossi per chi diventa il re dei bomber del campionato. Oggi Brunori è a quota 16 reti, assieme a Cheddira (Bari), in testa c’è Lapadula (che bel duello sarebbe stato per Brunori con lui sabato a Cagliari) a 19, inseguito da Pohjanpalo (Venezia) con 18. Comunque vada a finire per il Palermo, va detto che c’erano sicuramente, a inizio stagione, almeno cinque-sei squadre sulla carta più forti dei siciliani. Ma se si va a vedere la fine che hanno fatto certi team assai accreditati alla vigilia, l’eventuale 7° posto finale andrebbe comunque tenuto ben stretto. LEGGI TUTTO

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    Mancosu, gol da centrocampo! Magia in Perugia-Cagliari FOTO

    PERUGIA – Un gol pazzesco quello che manda al riposo il Cagliari a Perugia sul 3-0. Una vera e propria magia firmata da Marco Mancosu che al 44′ trova la rete da centrocampo sorprendendo il portiere avversario da centrocampo. Il mediano rossoblù approfitta di una ripartenza e guardando Gori fuori dai pali decide di calciare da oltre 50 metri infilando la palla sotto la traversa. Una rete meravigliosa che ha fatto esplodere l’intera panchina di Claudio Ranieri entrata in campo per abbracciare il numero 5 sardo. LEGGI TUTTO

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    Diretta Perugia-Cagliari ore 20.30: dove vederla in tv, streaming e formazioni ufficiali

    Perugia-Cagliari, dove vederla
    Perugia-Cagliari sarà visibile in diretta tv su DAZN mediante l’app scaricabile ed utilizzabile sulle moderne smart tv o sui dispositivi mobili. Perugia-Cagliari sarà trasmessa in diretta anche su di Sky: su Sky Sport Uno (201), Sky Sport Calcio (202) e Sky Sport (251). Il match sarà fruibile anche mediante la app Helbiz LIVE.

    Perugia-Cagliari, le probabili formazioni
    Perugia (3-5-1-1): Furlan; Rosi, Curado, Struna; Casasola, Santoro, Iannoni, Kouan, Lisi; Luperini; Olivieri. A disp. Gori, Abibi, Sgarbi, Cancellieri, Angella, Vulic, Seghetti, Bartolomei, Paz, Capezzi, Matos, Di Carmine, Ekong. All. Castori.
    Cagliari (3-5-2): Radunovic; Zappa, Altare, Obert; Nandez, Makombou, Deiola, Lella, Azzi; Prelec, Lapadula. A disp. Aresti, Ciocci, Barreca, Di Pardo, Goldaniga, Kourfalidis, Mancosu, Viola, Millico, Luvumbo, Pavoletti. All. Ranieri.
    Arbitro: Ayroldi di Molfetta. LEGGI TUTTO