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    Palermo, Corini: “Col Frosinone rivincita del 2018? Ecco come dovremo viverla”

    Reagire: è questo il diktat in casa Palermo dopo la sconfitta patita a Marassi contro il Genoa di Alberto Gilardino. Subito, però, un nuovo appuntamento impegnativo per i rosanero: al Renzo Barbera arriva il Frosinone capolista e in fuga solitaria, con 12 punti di vantaggio sul Genoa secondo e con un filotto di 6 vittorie consecutive. Niente paura però per il Palermo, che crede nelle proprie qualità e vuole subito rialzarsi. LEGGI TUTTO

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    Diretta Pisa-Venezia ore 20.30: dove vederla in tv, streaming e formazioni ufficiali

    Altro giro, altra corsa. Scocca l’ora dell’anticipo della venticinquesima giornata in Serie B. Alle 20:30 appuntamento all’Arena Garibaldi per Pisa-Venezia. La squadra di D’Angelo è reduce dalla vittoria esterna (2-0) al “Granillo” contro la Reggina, ma l’allenatore dei toscani ha invitato a tenere la guardia alta contro l’undici allenato da Vanoli, che ha conquistato due successi di fila nelle ultime due uscite stagionale issandosi in un solo colpo fuori dalla zona retrocessione e playout. I padroni di casa vanno a caccia di punti pesanti in chiave playoff, gli ospiti vogliono tenere a debita distanza i bassifondi della graduatoria da cui si sono tirati fuori imponendosi negli scontri diretti contro Benevento e Spal. LEGGI TUTTO

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    Pisa, col Venezia per ritornare in alto

    TORINO – La 25ª giornata di Serie B si apre stasera, fischio d’inizio alle 20.30, con l’anticipo Pisa-Venezia, ovvero, le ambizioni dei toscani, almeno da playoff, si confrontano con l’obiettivo salvezza dei lagunari. Il Pisa aveva iniziato male il 2023, perdendo quel passo clamoroso col quale in tre mesi D’Angelo, richiamato sulla panchina nerazzurra, aveva cancellato il pessimo avvio di stagione con Maran: aveva preso la squadra all’ultimo posto e s’era spinto fino al quinto (ora il Pisa è settimo). Ma col nuovo anno sono arrivati 2 ko interni con Cittadella e Sudtirol e i pari esterni in casa di Genoa e Como. Nell’ultimo turno però, potrebbe esserci stata la svolta, visto che il Pisa è andato a vincere in casa della Reggina, grazie a un secondo tempo da incorniciare. Anche il Venezia ha una storia di un allenatore subentrato, Paolo Vanoli, che ha raccolto una squadra in grosse difficoltà, da Ivan Javorcic. Certo, Vanoli non è riuscito, come D’Angelo, a dare un altro volto alla stagione, visto che la squadra difficilmente potrà andare oltre la salvezza. Ma intanto, nel 2023 sta facendo meglio del collega, visto che il Venezia nel nuovo anno ha raccolto 2 punti più del Pisa, 7 in tutto, messi insieme nelle ultime 3 uscite, arrivando all’appuntamento di Pisa con due vittorie di fila, a Benevento e in casa con la Spal. Successi che hanno permesso al Venezia di staccarsi di un punto dalla zona playout. La squadra avrebbe le potenzialità per ambire a qualcosa di più ma al momento i playoff distano sette lunghezze. Un successo del Pisa permetterebbe ai nerazzurri di tornare forse in lizza anche per la A diretta, vincere vorrebbe dire portarsi temporaneamente a -2 dalle tre squadre al terzo posto (Bari, Reggina e Sudtirol) e a -5 dalla A diretta, cioè dal 2° posto del Genoa. “Mancano ancora tante partite, per la A è tutto aperto”, ha detto D’Angelo alla vigilia, invitando i suoi a non prendere sottogamba il Venezia perché ha un organico da alta classifica. Vanoli invece, vorrebbe sfruttare l’effetto emotivo delle ultime due vittorie di fila per provare ad allontanarsi dalla zona calda. Entrambe le squadra sono praticamente al gran completo. Nel Pisa torna a disposizione la punta Torregrossa, pienamente recuperato, “non viene in panchina per fare numero”, dice D’Angelo, lasciando intendere che a gara in corso potrebbe tornare buono. Nel Venezia assente il solo difensore Modolo. LEGGI TUTTO

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    Spal, Oddo: il no comment sull'amico De Rossi e la promessa ai tifosi

    L’esonero di Daniele De Rossi, poco dopo l’ufficialità del nuovo tecnico: Massimo Oddo è l’allenatore della Spal, con la conferenza stampa di presentazione avvenuta questo pomeriggio. Poco tempo per lavorare con il gruppo prima del debutto sulla panchina biancazzurra: appuntamento sabato alle ore 14.00 contro il Como. Accanto a lui, in sala stampa, presente anche il presidente Joe Tacopina. LEGGI TUTTO

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    Buffon e il -15 Juve: “Masochismo o l’antipotere che vuole battere il potere?”

    PARMA – Gigi Buffon ha rilasciato una lunga intervista alla Stampa sulla sua carriera e anche sui temi attuali del calcio italiano. Tra questi chiaramente la penalizzazione di 15 punti inflitta alla Juventus per il caso plusvalenze, commentata così dall’ex bianconero: “Aspetto che si completino gli iter giudiziari. Ma in caso di un’altra dura condanna nello spazio di diciassette anni, considerato che la Juve viene dipinta come il potere poiché vincente, non potrei non pormi una domanda: è il potere masochista che si auto-flagella e o è l’anti-potere che vuole battere il potere?”. LEGGI TUTTO

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    Bari da A con Cheddira-Esposito

    TORINO – Col Frosinone che ha almeno un piede in Serie A, al momento 4 squadre si giocano il 2° posto, l’ultimo buono per la promozione diretta: il Genoa e tre club che inseguono a 3 punti, Reggina, Sudtirol e Bari. Si parla poco delle potenzialità dei pugliesi che vanno invece tenuti d’occhio, anche perché hanno fatto un mercato che potrebbe dare qualcosa in più nella lotta per la A. Il ds Polito, dopo aver sfoltito gli esuberi in rosa, negli ultimi giorni del mercato di gennaio ha piazzato diversi colpi interessanti che daranno più scelta al tecnico Mignani. Citiamo, fra gli altri, Benali, Molina ma soprattutto Sebastiano Esposito. L’attaccante scuola Inter classe 2002, sembra tutto un altro giocatore rispetto a quello che apparve in B, da giovanissimo, nel 2020-21, giocando per Spal e Venezia. Le successive esperienze all’estero, per Basilea e Anderlecht, lo hanno formato bene, per quanto non siano state felicissime. E i risultati si sono subito visti. Seba Esposito è sceso in campo due volte col Bari, segnando in entrambe le gare, entrambe vittoriose per i pugliesi (su Spal e Cosenza). “Non faccio fatica ad ambientarmi, sono partito col botto e spero di continuare su questa strada”, ha raccontato. “Non so cosa mi è mancato finora. Se non sono all’Inter, vuol dire che in effetti qualcosa è mancato. Ma ora spero di fare bene e infiammare una piazza con una storia spettacolare. Ho molta fame di calcio e non mollo mai. Sono giovane, qualcosa magari ho sbagliato ma ho una personalità forte che in passato può aver dato fastidio. Ma alla fine sono un bravo ragazzo, mi hanno creato un’etichetta che non esiste. E sono a Bari anche per togliermi questa immagine non vera”. Il ragazzo ha anche due stimoli in più che lo possono aiutare a raggiungere la definitiva consacrazione. Salvatore, il fratello maggiore, centrocampista classe 2000, dal giugno scorso nel giro della Nazionale, nella stessa sessione di mercato ha lasciato la B per farsi finalmente strada in A, allo Spezia, la categoria dove prima o poi sbarcherà anche il fratello, dopo aver raccolto 7 presenze con l’Inter da ragazzino, nel 2019-20. E poi, ad Esposito può solo che fargli bene la vicinanza in attacco a Walid Cheddira, l’italo-marocchino capocannoniere della B con 14 reti. In campo, i due si trovano che è una meraviglia, come se giocassero insieme da una vita, una coppia ben assortita che si completa perfettamente e che potrebbe essere decisiva per le sorti del Bari. Sì, attenzione ai pugliesi nella lotta per la A diretta. Aggiungiamo un dato, che dice tutto: di fatto, nella rosa del Bari, Esposito ha preso il posto in attacco dello scontento Salcedo, passato al Genoa. Salcedo che in tutta la stagione vissuta a Bari aveva segnato 2 gol, quanti ne ha fatti Esposito in due uscite. E così a Bari ora si sogna. LEGGI TUTTO

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    Genoa, tutti pazzi per Gilardino

    TORINO – Quel che sta facendo Alberto Gilardino al Genoa, fa pensare da più parti che il Grifone stia tenendo a battesimo un allenatore vero. Se non un predestinato, per non usare un termine abusato, quantomeno un tecnico da tenere d’occhio ma che ha tutta la stoffa per farsi strada. La sua vicenda ricorda un po’ quella in Serie A di Raffaele Palladino al Monza, entrambi promossi dalle squadre Primavera (anche se il Gila aveva precedenti esperienze su panchine di Serie C e D) e capaci di invertire subito la rotta pericolosa tracciata da chi li aveva preceduti. Certo, la B ha tutt’altri riflettori ma quel che sta facendo il Gila non va messo in secondo piano. Prima delle idee tattiche, di lui colpisce la capacità manageriale nella gestione del gruppo Genoa, a cui si dedica praticamente h24. Lo si è visto nell’unica sconfitta che ha finora rimediato, il 2-0 subìto due turni fa a Parma. Una caduta senza attenuanti, che somigliava sinistramente alle ultime di Blessin. Solo che il tedesco, quando perdeva, accampava scuse e arrivava a dare dei dilettanti ai suoi giocatori. Gilardino invece, s’è preso sulle spalle tutto il peso di quel ko, impostando un minuto dopo il gran lavoro fatto la scorsa settimana, chiuso venerdì scorso con la convincente vittoria sul Palermo che arrivava a Marassi con numeri che potevano incutere paura. Ma Gila aveva iniziato a vincerla subito dopo quel ko, con quell’assunzione (perfino eccessiva) delle proprie responsabilità. Resta il fatto che Gilardino ha preso il Genoa lo scorso 6 dicembre, con la squadra che stava abdicando nella lotta per la A diretta. E’ andato in panchina nove volte per il Grifone, raccogliendo 6 vittorie (in casa con Sudtirol, Frosinone, Venezia e Palermo, in trasferta a Bari e Benevento), due pari (ad Ascoli e in casa col Pisa), perdendo solo a Parma, viaggiando alla media di 2.22 punti a gara. Ha preso una squadra quinta in classifica, dilaniata dalle polemiche, che con Blessin viaggiava alla media di 1.53 punti a gara, e l’ha trasformata in un blocco quasi granitico. Poi certo, ci sono anche le idee sul campo. La svolta di giocare, rispetto a Blessin, con un mediano in più, ha dato alla squadra più solidità ed equilibrio, i termini più facilmente associabili al Gila-Genoa. Oltre alla capacità di sacrificarsi, parola fondamentale per Gilardino, la ripete spesso, è la chiave del suo discorso. In sintesi, il Genoa ha svoltato quando col suo nuovo condottiero si è finalmente calato in quella che è la B, smettendola di giocare con sufficienza, come se la A la si riottenesse per diritto divino. Questo sta facendo la differenza, il 2° posto e con esso la zona A diretta, il Genoa l’ha conquistato con una testa nuova che viene prima del modulo da adottare: il Genoa con Gila lo ha cambiato spesso, giocando dietro a tre e a quattro. Ma la differenza la sta facendo l’applicazione superiore che la squadra sta mostrando con lui. E nel giorno di San Valentino, con la tifoseria presente in massa al Signorini di Pegli, il Gila ha potuto toccare con mano come ora tutta la piazza sia pazza di lui e dei suoi ragazzi. LEGGI TUTTO