consigliato per te

  • in

    Venezia, Vanoli e la mossa per scuotere lo spogliatoio: ecco cosa ha appeso

    Tre punti che possono valere una stagione: il Venezia contro il Benevento si gioca una fetta importante della salvezza. Un vero e proprio scontro diretto, tra due squadre che non conquistano la vittoria da diverse giornate. In vista della trasferta, Vanoli ha rilasciato alcune dichiarazioni nella classica conferenza alla vigilia.Guarda la galleryAgata Centasso, boom sui social: quanti auguri per il compleanno
    Venezia, le dichiarazioni di Vanoli
    L’allenatore ha subito risposto in merito al calciomercato: “I nuovi arrivi sono degli innesti importanti, fra ottimi conoscitori della categoria e ragazzi di prospettiva”. Il pensiero però è andato subito sulla prossima partita con il Benevento: “Adesso dobbiamo mettere tutti la testa al prossimo match, con la consapevolezza che gli obiettivi di mercato sono stati raggiunti. Ho ripetuto tante volte che avrei voluto solo giocatori disposti a lottare. Adesso sono certo di averli e ringrazio la società che ha soddisfatto le mie richieste. Devo ringraziare anche i ragazzi che ci hanno accompagnato fino ad ora in questo percorso, che hanno dato tanto a questa squadra. Siamo pronti a combattere per la salvezza centimetro dopo centimetro, e in questo senso devo ringraziare i nostri tifosi per averci spronato. Ho attaccato la loro lettera negli spogliatoi, dobbiamo combattere e crederci tutti insieme, fino alla fine”.
    “Cannavaro? Rendeva tutto più semplice”
    Poi su Cannavaro: “Domani ci aspetta una partita difficile sotto l’aspetto tattico e mentale, sarà una vera e propria finale. Che ricordi ho di Cannavaro? Ho avuto il privilegio di giocare con lui, avere un compagno di reparto come Fabio, rendeva tutto più semplice”. Infine un’analisi sulla condizione della squadra: “La squadra è viva. Dai miei giocatori adesso mi aspetto più incisività, più carattere, più dinamismo. La partita di domani vede fronteggiarsi due squadre che non immaginavano di trovarsi nell’attuale situazione in classifica. Siamo già stati in questa posizione e abbiamo avuto la capacità di tirarci fuori, dobbiamo ripeterci. Il campionato darà sicuramente sorprese fino all’ultimo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Benevento, Cannavaro e l'amarezza per il mercato: “Venezia? Una finale”

    Il rammarico dopo l’ultima sconfitta contro il Frosinone (qui le parole di Grosso) arrivata nel finale e la voglia di azzerare e ripartire già dalla partita contro il Venezia. Fabio Cannavaro vuole a tutti i costi trovare i tre punti che sarebbero vitali vista la situazione di classifica dei sanniti. Un vero e proprio scontro diretto quello contro i ragazzi di Vanoli con le due squadre divise soltanto da due punti. Il tecnico giallorosso ha parlato in conferenza stampa, presentando la sfida del Vigorito.
    Benevento, le parole di Cannavaro
    L’allenatore ha dato subito la giusta importanza allo scontro diretto contro il Venezia: “Questa è una finale, queste partite hanno un valore in più. Da una parte c’è il rammarico perché ci siamo complicati la vita da soli tornando a casa senza punti dopo due buone gare, ma c’è anche la consapevolezza di essere sulla buona strada”. Il tecnico si è soffermato sui problemi della squadra: “In fase di costruzione facciamo bene, ma ci perdiamo negli ultimi 20 metri. Ci abbiamo lavorato. Dobbiamo capire che da domani inizia un altro campionato e dobbiamo trovare le motivazioni. Voglio a disposizione dei leoni”.
    Cannavaro ha poi risposto in maniera molto chiara sul mercato: “Mi aspettavo qualcosa di più, ma sapevo che non sarebbe stato facile e la società ci ha provato fino alla fine. Abbiamo preso dei calciatori che ci servivano e considerate anche le condizioni di Glik abbiamo cercato un difensore. In attacco siamo riusciti a prendere Pettinari con la cessione di Forte. Il mercato non ha offerto nulla di buono in attacco, ma vi garantisco che la società ci ha provato fino alla fine. Non stiamo guardando agli svincolati, abbiamo tutti i reparti coperti. Inoltre il livello dei nostri giocatori è alto, molti di loro hanno avuto anche mercato e ci ha fatto piacere che abbiano deciso di restare”.   LEGGI TUTTO

  • in

    Bari, Mignani: “De Rossi lo stimo tanto. Antenucci non deve dimostrare nulla”

    Il Bari deve scuotersi dopo due sconfitte di fila e nella prossima giornata dovrà vedersela con la Spal di De Rossi, che si è appena rinforzata con l’arrivo di Nainggolan. La classifica in Serie B sta prendendo una certa forma, con il Frosinone che ha distaccato le avversarie e con una zona playoff ancora molto compatta. I biancorossi hanno bisogno di punti per non perdere il treno della testa.

    Guarda la galleryItalia, da Nicolussi Caviglia a Brunori: quanta Serie B da Mancini
    Bari, le parole di Mignani in conferenza stampa
    Mignani ha preso subito parola spiegando le ultime prestazioni della squadra: “Alla fine della sfida contro il Perugia ho dato a tutti una pacca. Dalla squadra mi aspetto la solita risposta. Non ho mai percepito mancanza di carattere”. Poi sulle caratteristiche del suo gioco: “La mia idea è di mantenere il dominio del gioco e il palleggio cercando di sfruttare la superiorità numerica con gli esterni. Sappiamo bene che si possono incontrare difficoltà, ma tutte le gare offrono spunti e lezioni su cui riflettere. La cosa importante è che non manchino mai fiducia ed entusiasmo”. L’allenatore del Bari ha speso belle parole anche per il suo prossimo avversario in panchina: “De Rossi? Affrontarlo è un grande piacere, lo stimo molto e l’ho apprezzato tantissimo come calciatore oltre che come persona. Ogni volta che lo sento parlare, penso da una persona di livello. Tra il De Rossi calciatore e il Mignani calciatore non ci può essere confronto”.
    “Antenucci non deve dimostrare nulla”
    L’allenatore si è soffermato anche su Antenucci, che non trova il gol dallo scorso 8 ottobre contro il Venezia: “Mirco è un grande professionista, non deve dimostrare nulla, ma in una squadra con 25 giocatori è normale che ci siano delle rotazioni e il mio compito è quello di individuare ogni volta chi è più in forma. Da qui alla fine ci sarà bisogno di tutti”. Poi una piccola postilla anche sul mercato: “Devo essere per forza soddisfatto del mercato del Bari. Benali e Molina hanno fatto calcio vero, dimostrando il loro valore e sono nel pieno della loro carriera. Sono sicuro che daranno il loro contributo alla causa. Esposito è un ragazzo molto giovane che probabilmente ha pensato che la sua carriera fosse in discesa, ma a 20 anni cominci a diventare un ometto e la vita ti mette di fronte a delle realtà che non ti aspetti. Deve essere bravo lui adesso a reagire ed alzare la testa. Credo che abbia tutte le possibilità per diventare un giocatore di un certo livello”. LEGGI TUTTO

  • in

    Frosinone, Grosso: “Fabregas, Cerri, Cutrone: Como di qualità internazionale”

    Il Frosinone torna in campo dopo la vittoria dell’utima giornata taragata Borrelli contro il Benevento. Fabio Grosso non vuole fermarsi e sta continuando a martellare i suoi ragazzi per proseguire su questa strada. Il primo posto non è in discussione visto gli otto punti che separano i ciociari dal Genoa. L’allenatore, però, vuole continuare a tenere alta la concentrazione visto che le inseguitrici non danno segni di cedimento. La sfida contro il Como èuna partita importante per il Frosinone e proprio di questa ha parlato in conferenza stampa Grosso.
    Frosinone, le parole di Fabio Grosso sul Como
    Fabio Grosso ha analizzato la partita contro il Como: “Insidie? Possono essere grandi, le conosciamo. Ci siamo preparati per affrontarle. Loro arrivano da una sconfitta nelle ultime undici partite giocate, quindi vengono da ottime prestazioni. Hanno grande qualità e sappiamo di dover affrontare una partita contro una squadra che era stata costruita per altri obiettivi. In attacco hanno una batteria molto interessante con giocatori di caratura internazionale e nazionale (Fabregas, Cutrone, Cerri n.d.r.). Conoscendo le insidie abbiamo l’intenzione di fare una partita vera, sappiamo che molto probabilmente ci verranno ad aggredire forte. Dovremo essere presenti a ribattere colpo su colpo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Fabbian, stella Reggina e futuro Inter: gli Inzaghi nel destino

    Il talento in Italia c’è, bisogna solo farlo crescere con tranquillità e senza pressioni. Giovanni Fabbian è uno di questi. Da oggetto misterioso del mercato della Reggina a punto cardine della squadra di Inzaghi. Arrivato in estate in prestito dall’Inter, dopo che a suon di gol aveva contribuito alla vittoria del campionato Primavera con i nerazzurri. Già i gol. Un fattore anche nella sua prima stagione tra i professionisti in Serie B. Sette nella prima parte di stagione e molti di questi decisivi per portare punti ai calabresi, ultima la doppietta contro la Ternana. Grinta, qualità e il guizzo giusto nell’inserimento. Bravo di testa e su di lui ora l’Inter sta guardando attentamente per il futuro. Intanto a gennaio ha vinto il premio giocatore del mese in B. Guarda la galleryItalia, da Nicolussi Caviglia a Brunori: quanta Serie B da Mancini
    Mentalità, fame e voglia di arrivare: brilla la stella di Fabbian
    Questione di mentalità. D’altronde quando come idoli hai Roger Federer, la mentalità non può che essere quella di un vincente. Arrivato alla Reggina in punta di piedi ci ha messo pochi allenamenti e una partita per convincere Inzaghi di poter contare su di lui. Ventidue presenze su altettante partite di campionato. Basterebbe soltanto questo per far capire l’importanza di Fabbian, ma a questo vanno aggiunti anche i numieri. Sette i gol sin qui segnati, la chiamata di Mancini per lo stage in azzurro a Coverciano e l’Inter che continua a seguirlo per il futuro. 
    Una crescita repentina finita sotto gli occhi e la bocca di tutti. Inserito a più riprese tra i giovani più interessanti del calcio italiano non sta deludendo le attese. Non è semplice imporsi nel calcio italiano, ma Fabbian sta davvero impressionando per il suo modo di stare in campo. A Como Inzaghi e Marotta si sono presentati in tribuna per seguirlo e osservarne da vicino la crescita. Chissà che in quel momento l’allenatore e il dirigente non ci abbiano fatto un pensiero per la prossima stagione. Del futuro non c’è certezza, ma il presente di Fabbian è ben chiaro e limpido. Ora sogna la Serie A con la Reggina. Questione di mentalità.  LEGGI TUTTO

  • in

    Diretta Modena-Cagliari ore 20:30: dove vederla in tv, streaming e probabili formazioni

    La Serie B torna in campo per la 23a giornata e lo fa con l’anticipo di questa sera, venerdì 3 febbraio, tra Modena e Cagliari. Allo stadio Braglia le due squadre si daranno battaglia per cercare di raccogliere il massimo della posta in palio. Sarà anche la sfida tra i due allenatori più esperti della categoria, Tesser e Ranieri, quest’ultimo dal suo arrivo in rossoblù ha risollevato le sorti della squadra portandola all’interno del gruppetto che si gioca i playoff. Leggeremente staccati i canarini, ma con la possibilità di accorciare.
    Ranieri in conferenza presenta la partita contro il Modena
    Serie B, Modena-Cagliari: dove vedere la partita
    La sfida tra Modena e Cagliari, valida per la 23a giornata del campionato di Serie B, sarà visibile sia in streaming live e on demand su Dazn e sia in diretta sui canali Sky Sport Calcio. Inoltre sarà possibile vederla anche su Now e Helbiz Live. La trasmissione dell’eventi sarà fruibile anche attraverso le app dedicate e scaricabili, ma non sarà possibile seguire la partita gratuitamente senza aver sottoscritto un abbonamento.
    Le probabili formazioni
    Modena: Gagno, Oukhadda, Cittadini, Pergreffi, Renzetti, Armellino, Gerli, Ionita, Falcinelli, Tremolada, Strizzolo. All.: Tesser
    Cagliari: Radunovic, Altare, Dossena, Capradossi; Zappa, Rog, Makoumbou, Kourfalidis, Azzi; Lapadula Luvumbo. All.: Ranieri
    Arbitro: Daniele Perenzoni
    Assistenti: Francesco Fiore e Paolo Laudato
    IV ufficiale: Giorgio Bozzetto LEGGI TUTTO

  • in

    Tesser contro Ranieri, sfida fra gentiluomini

    TORINO – Due gentiluomini della panchina si affrontano stasera nell’anticipo della 23ª giornata di Serie B, fischio d’inizio alle 20.30, dal Braglia va in scena Modena-Cagliari, cioè Attilio Tesser si confronta con Sir Claudio Ranieri, due allenatori che si somigliano non poco. Fuori dal campo, toni sempre pacati e modi educati, appunto, da gentiluomini. Sul campo, idee calcistiche non molto dissimili e tanta sagacia tattica per entrambi. Certo, Ranieri, a 71 anni è tornato a Cagliari per chiudere il cerchio di una carriera in panchina di fatto iniziata proprio sull’Isola, portando, a fine anni ’80, i sardi in due anni dalla C alla A. Poi si sarebbe schiusa una formidabile avventura, anche internazionale, col gioiello unico dell’aver vinto la Premier League col Leicester, probabilmente l’impresa più grande nella storia del calcio. Ma anche la carriera di Attilio Tesser va ricordata. L’allenatore di Montebelluna è esperto nelle promozioni dalla C alla B: ci è già riuscito col Novara (portato anche in A dalla terza serie in due annate), Cremonese (con una rimonta sull’Alessandria ai limiti dell’impossibile), Pordenone (sfiorando il doppio salto in A, coi friulani che si arresero al Frosinone in semifinale playoff) e la scorsa stagione l’ascesa col Modena, riportato in B con il record di vittorie di fila (14) e una serie di 21 partite senza sconfitte. In questa stagione i canarini emiliani sono undicesimi a -3 dai playoff e a +4 sui playout, cioè un campionato in linea con le potenzialità della squadra. Magari il Modena poteva fare meglio in alcune trasferte, ad esempio il blackout vissuto a Bari e, nell’ultimo turno, nel primo tempo di Terni. Ma aver vissuto la stagione quasi sempre al di sopra la zona calda, dove abbondano piazze che partivano con ben altre ambizioni, è già un buon risultato e bene ha fatto la società a confermare sempre Tesser, sfuggendo alla tendenza stagionale di cambiare l’allenatore con troppa facilità. Resta il fatto che se stasera il Modena dovesse mettere sotto il Cagliari, per gli emiliani potrebbe iniziare tutto un altro campionato, forti anche dell’entusiasmo che un risultato del genere porterebbe. Anche perché il Cagliari qualche problemino in trasferta ce l’ha. Certo, con l’arrivo di Ranieri i sardi hanno subito riconquistato la zona playoff, grazie soprattutto alle due vittorie interne su Como e Spal. Ma in trasferta ancora faticano, un po’ come ai tempi del predecessore Liverani. Nell’unica uscita fuori casa di Ranieri, è arrivato lo 0-0 di Cittadella: coi veneti in 10 dal 52’, il Cagliari non è riuscito ad approfittarne, risultando anche ben poco pericoloso. Non solo. Al mercato di gennaio i sardi non hanno raggiunto tutti gli obiettivi che perseguivano. Soprattutto ha tenuto banco l’inseguimento di un difensore centrale di valore assoluto, di cui la squadra avrebbe molto bisogno, il lungo corteggiamento a Colley della Sampdoria non è andato a buon fine e non è arrivata neanche un’alternativa, così come per la mediana è sfumato Radovanovic che poteva essere un’opzione importante in più a centrocampo. Di fatto il mercato s’è quasi fermato all’acquisto di Azzi, proprio dal Modena, bel cavallo della fascia sinistra (Ranieri dixit), già a segno nel 2-0 sul Como. Poi l’ultimo giorno di mercato è arrivato un ragazzo che potrebbe anche stupire, l’attaccante sloveno Prelec, prelevato agli austriaci del Tirol, convinto personalmente da Ranieri che l’aveva conosciuto ai tempi della Sampdoria, quando lo aggregava alla prima squadra dalla Primavera. C’è molta curiosità invece, su quanto potrà incidere il mercato del Modena. La partenza di Azzi è stata vissuta senza rimpianti: sì, era stato fondamentale nell’ascesa dalla C, aveva segnato anche gol pesanti quando Tesser, in emergenza, l’aveva schierato di punta. Ma dopo la mancata cessione estiva (lo volevano Atalanta e Spezia), Azzi s’è visto poco, probabilmente stava già con la testa da un’altra parte. Discorso non dissimile per Gargiulo, scambiato nell’ultimo giorno di mercato con Ionita del Pisa: l’ex mezzala del Cittadella è stato frenato da un infortunio ma di fatto non si sentiva realizzato a Modena. Oltre a Ionita (che a Pisa non ha convinto ma resta uno col suo peso), sono arrivati Strizzolo (già a segno, Tesser lo conosce bene, lo ebbe da ragazzino a Novara e poi a Pordenone), Ferrarini (non utilizzato al Monza ma nella passata stagione aveva fatto vedere cose interessanti), più l’italo-brasiliano Lopes, scommessa tutta da scoprire. LEGGI TUTTO

  • in

    Parma, Zanimacchia: “Pecchia mi ha accolto così. Buffon? Una leggenda e aiuterà noi giovani”

    Il Parma nel mercato invernale ha operato soltanto per un acquisto in entrata. Con sei mesi di ritardo, dopo le avance estive, ha raggiunto il quartier generale di Collecchio l’eserno Luca Zanimacchia. Un rinforzo utile per il modo di giocare di Pecchia e un giocatore che conosce avendolo avuto già nelle precedenti esperienze di Cremona e della seconda squadra della Juventus. Il classe ’98 ha accettato di scendere di categoria per mettersi a disposizione e dare una mano al Parma per raggiungere i propri obiettivi. Dopo qualche giorno dalla sua firma, il ragazzo si è presentato ai nuovi tifosi in conferenza stampa.
    Parma, le parole di Zanimacchia
    Luca Zanimacchia si è presentato come nuovo giocatore del Parma. Il classe ’98 ha raccontato del suo arrivo in città: “E’ arrivata questa grandissima opportunità e Parma è una città storica. Non ho esitato ad accettare anche perché avevo voglia di una nuova sfida e di giocare. Ho avuto modo di conoscere il gruppo ed è importante, non vedo l’ora di giocare e portare gioie ai tifosi”. Poi il racconto dell’incontro con Pecchia: “Col mister c’è un bel rapporto anche se non di molte parole. Una stima reciproca e lavoriamo sul campo senza troppi giri di parole. Quando sono arrivato mi ha detto ‘Giovane, sei arrivato eh'”.
    L’esterno ha poi parlato delle sue esperienze passate: “Ogni esperienza me la porto dentro e anno dopo anno sono cresciuto. Non ero un predestinato e mi sono dovuto sudare ogni step fatto per arrivare qui. Voglio migliorare ancora tanto perché posso imparare di più. Sono entusiasta di stare qui. Potevo arrivare sei mesi fa ma a Cremona avevo lasciato un bel ricordo e la possibilità di giocare in A mi hanno fatto propendere per giocarmi le mie carte in massima serie. Le cose non sono andate e così ho scelto di cambiare”. LEGGI TUTTO