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    Buffon, 45 e non sentirli: buon compleanno Gigi!

    Auguroni Gigi, oggi sono 45 anni. A un’età in cui quasi tutti i suoi coetanei ormai oziano sul divano, lui è ancora lì, sulla breccia a fare la differenza. Certo, oggi il suo Parma sarà di scena al San Vito-Marulla di Cosenza e lui non ci sarà, colpa di una botta rimediata in allenamento che gli ha già fatto saltare il precedente impegno di sabato scorso, la vittoria interna sul Perugia che ha permesso alla squadra di Pecchia di rilanciare, almeno, per la corsa ai playoff. L’obiettivo degli emiliani è riavere Buffon per il prossimo impegno, quando il Parma riceverà il Genoa, squadra da sempre nel cuore di Gigi e c’è da scommettere che farà di tutto per poterci essere. Perché il Buffon ancora in campo a 45 anni (e il contratto col Parma lo farà giocare fino a 46, almeno), è un giocatore che va gestito con parsimonia. In questa stagione ha iniziato a giocare a settembre, per smaltire i problemi avuti nel finale della passata stagione, chiusa il 25 Aprile con il ko di Perugia, in cui Gigi incappava in una papera clamorosa, sbertucciata senza rispetto sui social.Guarda la galleryBuffon, Leclerc e il regalo giallo griffato Ferrari
    Buffon, 45 anni e non sentirli
    Nella prima parte della stagione 2002-23, è sceso in campo per tre partite, risultando determinante con una parata delle sue nella vittoria sulla capolista Frosinone, quando si era ancora sullo 0-0. Poi, un infortunio alla coscia lo ha tenuto fuori per tre mesi. Giorni non semplici quelli dello scorso autunno, in cui Buffon paventava il ritiro anticipato in caso di eventuale ricaduta. Niente di tutto ciò. In questo 2023, Gigi s’è presentato in forma smagliante a San Siro, per la sfida di Coppa Italia contro l’Inter: se il Parma ha sfiorato il clamoroso colpo, trascinando i nerazzurri ai supplementari, lo si deve anche alle sue parate, degne dei bei tempi che furono: la notte al Meazza del 10 gennaio, Gigi pareva avesse almeno una quindicina d’anni in meno. Buffon è poi sceso in campo per il successivo impegno di campionato, a Bari, brutto tonfo per 4-0, in cui lui faceva ingiustamente da capro espiatorio, per aver un po’ gratuitamente provocato il rigore del 3-0. In realtà la partita era già quasi compromessa e a disertare era stata tutta la squadra che risentiva ancora delle fatiche di San Siro. Ma anche senza essere in campo, Gigi è fondamentale nello spogliatoio del Parma. E’ una guida per tutti, oltre ad essere anche importante nel rapporto coi tifosi emiliani. E con loro in questa stagione non sta filando tutto liscio. Una settimana fa, la convincente vittoria sul Perugia ha fatto passare in secondo piano la contestazione della tifoseria. Anzi, forse è stato il pungolo giusto, visti i risultati.
    Guarda la galleryBuffon e Agnelli, abbraccio commovente tra il portiere e il presidente
    Obiettivo Serie A
    Ora però, la squadra deve trovare un minimo di continuità per garantirsi almeno i playoff visto che finora, a un grande exploit sul campo, è sempre seguito un brutto capitombolo. E chissà che Gigi possa dare la mano giusta a Pecchia alla ricerca di quella Serie A dove vorrebbe tornare a giocare prima di smettere. Dall’alto delle sue 657 presenze nella massima serie (record), delle 176 in Nazionale (record), del primato assoluto di 10 campionati di A vinti, sei Coppe Italia, sette Supercoppe Italiane, una Coppa Uefa, un campionato di Ligue1 francese e una Supercoppa di Francia. Oltre ovviamente al titolo Mondiale del 2006, in cui Buffon venne eletto miglior portiere della manifestazione. Senza dimenticare che nella stagione 2015-16 stabili il record d’imbattibilità della Serie A, 974’ senza subire reti col primato nella massima categoria di 10 partite di fila senza incassare gol. Auguroni Gigi, e grazie davvero di tutto. Chissà se in futuro la tua Juve, di cui sei recordman in fatto di presenze (526) e trofei (23), senta il bisogno di richiamarti a sé, per uscire dalla bufera in cui s’è ficcata. LEGGI TUTTO

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    Ascoli-Palermo rinviata: l'aereo rosanero decolla poi rientra per un guasto

    TORINO – Partita rinviata, causa “guasto all’aereo”. Questo è il motivo ufficiale della posticipazione di un giorno della gara valida per il campionato di Serie B tra Ascoli e Palermo, che si srebbe dovuta giocare oggi alle 14. Un problema tecnico del velivolo che ieri avrebbe dovuto portare la squadra rosanero a Pescara ha costretto il club siciliano a chiedere di far slittare il match a domenica. La Lega Serie B, dopo avere “valutato la sussistenza di ragioni oggettive”, ha accolto la richiesta e la sfida si disputerà quindi domani alle 14. Subito dopo il decollo del volo di linea che avrebbe dovuto portare il Palermo a Pescara, da dove la squadra rosanero avrebbe dovuto raggiungere poi Ascoli in pullman, il pilota dell’aereo ha riscontrato un guasto in cabina di pilotaggio ed è stato costretto a invertire la rotta e tornare a terra all’aeroporto Falcone e Borsellino.
    La nota del Palermo
    La compagnia aerea ha provveduto a fare arrivare a Palermo un altro velivolo. Questa la nota del club per spiegare la situazione: “Il Palermo ringrazia quanti si sono adoperati per fronteggiare gli impedimenti straordinari che non hanno consentito alla squadra di raggiungere Ascoli secondo il programma previsto per il match della ventiduesima giornata di campionato. In particolare, la Questura di Ascoli e tutte le forze dell’ordine interessate, la Lega di B con il suo presidente Mauro Balata e il suo staff e il club bianconero con il suo patron Massimo Pulcinelli, il presidente Carlo Neri e il suo staff, oltre agli arbitri e ai broadcaster televisivi: un evidente esempio di come lo spirito di squadra nel calcio viva anche fuori dal campo di gioco”. LEGGI TUTTO

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    Genoa-Pisa: festa per 30mila

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Cagliari-Spal 2-1, sardi temporaneamente al 5° posto), la 22ª giornata di Serie B prosegue oggi con 7 partite, rinviata a domani alle 14 Ascoli-Palermo per problemi sull’aereo dei siciliani: aveva un finestrino rotto, è dovuto tornare indietro. Il clou alle 16.15, quando a Marassi il Genoa ospita il Pisa, possibile arrivare a 30mila spettatori, anche per la folta presenza ospite. Il Genoa di Gilardino viaggia alla stratosferica media di 2.66 punti partita, visto che nelle sue sei uscite ha raccolto 16 punti su 18, ha sempre vinto nelle ultime quattro partite, incassando in tutto appena due gol, cioè uno ogni tre gare. Numeri che lasciano intendere come ora il Genoa possa puntare davvero alla A diretta, l’obiettivo per cui è stato costruito. Oggi sarà disponibile anche l’attaccante rumeno Dragus, appena prelevato dallo Standard Liegi (altro club della galassia 777 Partners, la holding che controlla anche il Genoa). In difesa, rientra Bani dalla squalifica che invece blocca Sabelli. Dall’altra parte un Pisa che non ha iniziato nel migliore dei modi il 2023: un solo punto, raccolto sabato scorso a Como (coi lariani che hanno acciuffato i toscani nel finale), dopo la sconfitta a sorpresa in casa col Cittadella, alla ripresa. Resta il fatto che col ritorno di D’Angelo il Pisa è passato dall’ultimo al 7° posto e oggi a Marassi si gioca le residue speranze di entrare in lizza anche per la promozione diretta, distante 9 punti. Vincere per il Genoa invece, vorrebbe dire portarsi per una notte a -3 dalla capolista Frosinone che scende in campo domani alle 16.15 in casa col Benevento. Discorso analogo per la Reggina, appaiata in classifica al Genoa che alle 14 (l’orario di tutte le altre gare di oggi) fa visita al Sudtirol. Difficile stabilire se sia più sorprendente il 2° posto in classifica dei calabresi o il 5° degli altoatesini, esordienti assoluti nella categoria. Resta il fatto che il Sudtirol ha iniziato alla grande il 2023, mettendo sotto Brescia e Venezia, mentre la Reggina di Inzaghi è ripartita maluccio perdendo in casa dalla Spal (ko sfortunato e immeritato, su autorete), riscattandosi poi col successo in rimonta sulla Ternana, sempre al Granillo. E oggi rientra il fondamentale Menez dopo la squalifica, che invece ferma Majer, lo rileverà Crisetig. Attenzione anche a Bari-Perugia: i pugliesi di Mignani sono reduci dal ko di Palermo, gli umbri da quello di Parma. Bari 4° a -6 dalla A diretta, Perugia in zona retrocessione a -3 dai playout. Oggi nei pugliesi assente Cheddira per squalifica, bisogna approfittarne, ha detto il tecnico Castori caricando gli umbri. Il Parma, all’8° posto, sempre sulle montagne russe a livello di risultati, va in casa del Cosenza ultimo (e scaricato dai suoi tifosi): riuscirà la squadra di Pecchia a trovare un minimo di continuità o anche la trasferta in Calabria sarà l’ennesima occasione persa? Oggi mancherà ancora Buffon, nel giorno che compie 45 anni, dovrebbe essere pronto per la prossima sfida, in casa del Genoa, squadra da sempre amata da Gigi. Appena fuori dalla zona playoff c’è la Ternana di Andreazzoli che al mercato non sarà rinforzata per i guai che hanno colpito patron Bandecchi, sotto inchiesta giudiziaria, a un tifoso su Instagram ha rivelato che venderà il club. Gli umbri ospitano il Modena di Tesser, reduce dalla vittoria sul Cosenza, facessero l’impresa a Terni, ci sarebbero anche loro nella lotta per i playoff. Tutto da gustare il derby lombardo Brescia-Como: le rondinelle sono in caduta libera, il ritorno di Clotet in panchina (dopo due uscite con Aglietti) ha portato un’altra sconfitta (in casa dal Frosinone) ma giovedì la Cassazione ha annullato il maxi sequestro dei beni di patron Cellino che ora potrebbe avere le risorse per ottenere l’attaccante Sibilli dal Pisa (su cui però s’è inserito il Venezia), mentre la squadra è stata rinforzata grazie al patto col Lecce che ha portato 3 elementi di livello per la B (Rodriguez, Bjorkengren e Listkowski). Il Como invece, ha annunciato il portiere ex Toro Alfred Gomis, proveniente dal Rennes, poi sarà il turno dei difensori Canestrelli, in prestito dal Pisa e Romagna dal Sassuolo. Infine, è da brividi salvezza il derby regionale Venezia-Cittadella. I lagunari hanno iniziato il 2023 con 2 ko (a Genova e in casa col Sudtirol) e ora sono a -3 dalla zona playout dove c’è il Cittadella, nel 2023 i granata di Gorini hanno raccolto 4 punti (vittoria a Pisa e pari interno col Cagliari), scontro diretto che potrebbe dire molto sul futuro di entrambe. LEGGI TUTTO

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    Serie B, Cagliari-Spal 2-1: Ranieri batte De Rossi

    CAGLIARI – Finisce 2-1 l’anticipo della 22ª giornata di Serie B tra Cagliari e Spal. Il maestro, Claudio Ranieri, batte l’allievo, Daniele De Rossi, grazie alle reti di Altare e Lapadula. A illudere l’ex centrocampista della Roma il momentaneo pareggio firmato Celia. Per i sardi tre punti importantissimi in chiave playoff, mentre i ferraresi restano nella zona bassa della classifica, al quattordicesimo posto, ma si consolano con l’acquisto di Nainggolan, atteso in città lunedì per le visite mediche e la firma sul contratto.
    Classifica Serie B
    Cagliari-Spal 2-1: Altare e Lapadula fanno felice Ranieri, Celia illude De Rossi
    Partenza sprint per il Cagliari che, al 15′, passa avanti: Luvumbo conquista un calcio di punizione dal limite facendo anche ammonire Meccariello, la palla di Kourfalidis è telecomandata sulla testa di Altare che salta più in alto di tutti e trafigge Alfonso. La squadra di De Rossi non si demoralizza e alza il baricentro trovando il pareggio a 4′ dalla fine della prima frazione di gioco. Il gol è un mix tra una dormita difensiva sarda e un pezzo di bravura dei ferraresi: palla straordinaria di Prati, Nandez non completa la diagonale permettendo a Celia di battere al volo di sinistro e infilare Radunovic. A metà ripresa papera incredibile di Alfonso che si infila da solo la palla in rete. Per sua fortuna, però, la sfera era già uscita sul calcio d’angolo battuto da Kourfalidis, pertanto si resta sull’1-1. Qualche minuto dopo Altare firma la doppietta personale con un bel tiro dal limite. Anche in questa occasione, però, il pubblico della Unipol Domus si vede strozzare in gola l’urlo del gol. Paterna, infatti, viene richiamato al Var e annulla ravvisando una carica sul portiere avversario Alfonso. Il Cagliari carica a testa bassa costringendo la Spal nella propria metà campo e al 75′ passa di nuovo avanti con Lapadula. Anche in questa occasione l’azione viene rivista dalla sala Var, ma l’attaccante peruviano colpisce col ginocchio e non con la mano. Finalmente i tifosi di casa possono esplodere di gioia. Nel finale succede di tutto, con la squadra di De Rossi che sfiora il pari e quella di Ranieri che sciupa il 3-1. Arriva anche un rosso diretto per il ferrarese Maistro. Non c’è più tempo, Cagliari batte Spal 2-1: il maestro batte l’allievo. 
    Cagliari-Spal 2-1: tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Il figlio di un ex Juventus al Cosenza! L’avete riconosciuto?

    COSENZA – Essere figli d’arte nel mondo del calcio non è mai facile, soprattutto se il papà ha vinto 6 campionati di Germania, una Champions League, una Coppa Intercontinentale e si chiama Hasan Salihamidzic. Per il figlio Nick è arrivata la prima grande occasione per dimostrare il suo talento grazie alla chiamata del Cosenza che ha prelevato il classe 2003 proprio dal Bayern Monaco, dove ora papà Hasan è direttore sportivo. In Italia, dopo l’avventura con la Juventus di Salihamidzic padre dal 2007 al 2011, è il momento del figlio Nick che con la maglia dei Lupi vorrà mettersi in mostra nel campionato cadetto.

    Salihamidzic al Cosenza: il comunicato

    Questa la nota del club rossoblù: “La Società Cosenza Calcio comunica di aver acquisito il diritto alle prestazioni sportive, con la formula del trasferimento temporaneo, del calciatore, Nick Salihamidzic proveniente dal Bayern Monaco. L’esterno difensivo, nato a Monaco l’8 febbraio 2003, dopo aver mosso i primi passi nello SpVgg Unterhaching, è entrato a far parte del settore giovanile del Bayern Monaco, club con il quale ha compiuto tutta la trafila. Nel luglio 2022 si è trasferito in Canada, nel Vancouver Whitecaps. Aggregato alla seconda squadra, nella prima parte di stagione ha disputato cinque presenze nel campionato di MLS Next Pro. Nick da oggi indosserà la maglia rossoblù” LEGGI TUTTO

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    Brescia, Cassazione annulla sequestro di 59 milioni per Cellino

    TORINO – La Cassazione ha annullato senza rinvio tutti i sequestri preventivi a fine di confisca in danno di Massimo Cellino, presidente del Brescia Calcio. L’ultima sentenza risale al luglio scorso quando, in sede di rinvio, il tribunale del Riesame di Brescia aveva confermato la decisione di febbraio 2022 della Cassazione, ribadendo il sequestro dell’intero patrimonio familiare, per un totale di 59 milioni di euro, e di tutto il gruppo societario del presidente della squadra lombarda. Sotto amministrazione giudiziaria erano finiti immobili e società operative compreso il Brescia Calcio. Per capire meglio le motivazioni che hanno portato alla decisione di annullamento di tutti i sequestri – ad eccezione del milione di euro per il capo di imputazione sulla società inglese di Cellino che dovrà essere rivalutato dal tribunale di Brescia – si dovrà attendere.
    Annullati i sequestri preventivi a Massimo Cellino
    Intanto il ricorso presentato dal team legale composto dai professori Astolfo e Alessio Di Amato di Roma, dagli avvocati Fabio Cagnola di Milano, Giorgio Altieri e Ida Blasi di Tonucci & Partners di Roma e Luca Bonavitacola di Brescia, segna un importante risultato. “È da quasi due anni che lavoriamo con i colleghi quasi esclusivamente a questa indagine: oggi raccogliamo il primo importantissimo risultato di una difesa che non ha mai cessato di essere accanto al presidente Cellino e alla sua famiglia”, spiega l’avvocato Giorgio Altieri, legale di fiducia del cagliaritano Cellino che già a metà degli anni 2000 ottenne l’annullamento delle sanzioni di oltre 400 miliardi di lire per la vicenda delle esportazioni SEM e che, più di recente, ha ottenuto il proscioglimento del patron del Brescia nel processo di primo grado sullo stadio Is Arenas a Cagliari. LEGGI TUTTO

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    Ranieri all'esame De Rossi

    TORINO – La 22ª giornata di Serie B si apre stasera, fischio d’inizio alle 20.30, con l’anticipo Cagliari-Spal, cioè Sir Claudio Ranieri si misura con Daniele De Rossi, già suo giocatore alla Roma, che sta imparando il mestiere di allenatore a Ferrara. In questi giorni le due squadre sono state associate al ritorno in Italia del mediano Radja Nainggolan, dopo che si è separato dall’Anversa. Il belga puntava molto all’ennesimo ritorno a Cagliari ma il club è rimasto piuttosto freddo sull’ipotesi, avendo altre priorità, soprattutto in difesa (patron Giulini si è mosso di persona per avere Colley dalla Samp ma la concorrenza della A resta forte). Così alla fine, per Nainggolan i passi più concreti li ha fatti la Spal o meglio, li ha fatti De Rossi. Il quale ha iniziato un pressing telefonico sul Ninja, già suo compagno ai tempi della Roma, che dovrebbe essere andato a buon fine, Nainggolan con ogni probabilità andrà alla Spal per provare a farla emergere dalla zona calda della classifica, l’annuncio dovrebbe arrivare dopo la partita. Campionato complicato quello del club di Ferrara che si sta rivelando in linea con quello della passata stagione, quando la Spal si salvò soltanto alla penultima giornata. Ora, con De Rossi (subentrato a Venturato lo scorso autunno), i ferraresi sono un punto sopra la zona playout e, al di là di Nainggolan, le prospettive non sono proprio rosee. Al mercato è partito il mediano Esposito, salito in A allo Spezia come era logico che fosse, visto che dallo scorso giugno è nel giro della Nazionale e non aveva senso che giostrasse ancora in B. Ceduti anche l’attaccante Finotto (al Cosenza) e il trequartista Proia (all’Ascoli via Vicenza). A livello di arrivi, si è fermi al ritorno in Italia dell’ala greca Fetfatzidis, ex Chievo e Genoa, tutto da verificare (giocava in Qatar), oltre al possibile rientro nei ranghi di “Pepito” Rossi, che si allena con la Spal ma che da svincolato può essere tesserato anche dopo il 31 gennaio, valutate al meglio le sue condizioni fisiche. Resta il fatto che per De Rossi non sarà semplice salvare la Spal, anche perché la lotta per non retrocedere è agguerrita e annovera piazze importanti. Stasera poi, tocca misurarsi con un Cagliari che dall’arrivo di Ranieri potrebbe aver iniziato un altro campionato. L’esordio di Sir Claudio, il 2-0 al Como alla ripresa del campionato in uno stadio esaurito e traboccante entusiasmo, aveva portato una certa euforia. Che si è un po’ sopita dopo la successiva uscita, lo 0-0 di Cittadella, coi sardi che a inizio ripresa si sono trovati in superiorità numerica senza riuscire ad approfittarne anzi, la squadra ha fatto fatica a creare palle gol, confermando il fatto che il Cagliari in trasferta qualche problema ce l’ha ancora. Ma comunque l’arrivo di Ranieri ha riportato i sardi in zona playoff: la promozione diretta al momento dista 10 lunghezze e per raggiungerla bisognerebbe confidare anche in crolli altrui. Ma puntare al miglior piazzamento playoff possibile, è nelle corde di questa squadra. Sul mercato, l’arrivo dell’italo-brasiliano Azzi ha portato grande dinamismo sulla fascia sinistra (e ha pure segnato il gol del 2-0 al Como), ora serve ancora un difensore centrale di livello (se sfuma Colley, alla fine potrebbe arrivare Gunter dal Verona) e una punta che possa essere alternativa a Pavoletti. Stasera intanto, fare tre punti con la Spal, vorrebbe dire proiettarsi temporaneamente nel cuore della griglia playoff, raggiungendo al 5° posto il Sudtirol e mettendo una certa pressione su tutte le altre squadre in lizza, in campo domani. Attenzione però, perché la Spal con De Rossi fa più punti in trasferta che in casa. Vedi le vittorie dei ferraresi a Reggio Calabria e Parma nelle ultime due trasferte. LEGGI TUTTO

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    Palermo, ora sì che sei da playoff

    TORINO – Mai come in questa stagione di B si sta facilmente cambiando l’allenatore. Ma sta facendo eccezione il Palermo: dopo l’addio estivo da Silvio Baldini, nato da una scelta sua di andarsene, la società ha puntato su Eugenio Corini. Che in stagione se l’è vista brutta parecchie volte, fosse stato in un’altra piazza sarebbe stato con ogni probabilità esonerato. Ma lavorando per Football City Group, questo rischio non c’è. Altra mentalità, all’allenatore si dà tempo. E alla fine, potrebbero aver ragione loro. Perché questo sta dicendo il Palermo degli ultimi due mesi. Con la prestigiosa vittoria sul Bari, venerdì scorso nell’anticipo, i siciliani si sono portati a un solo punto dalla zona playoff, mettendosi grossomodo in linea con le aspettative d’inizio stagione. L’ultima sconfitta risale al 27 novembre, quel bruciante Palermo-Venezia 0-1 che in altre piazze sarebbe stato fatale. Non per Corini che da allora ha messo insieme una serie positiva di 7 partite, in cui ha raccolto 13 punti, trovando insomma quella continuità che era mancata nella prima parte della stagione. Ma fin dall’inizio le potenzialità del Palermo erano note. Lo dice il fatto che la squadra, prima di battere il Bari, aveva messo sotto altre big della B come Genoa, Cagliari e Parma. Del resto, sul Palermo che la scorsa estate si riaffacciava alla B dopo tre stagioni, il City Group ha speso e sta spendendo non poco. Squadra fondata sull’acquisto a titolo definitivo dalla Juve di bomber Brunori, l’uomo che ha portato in B i rosanero con 29 gol fra campionato e playoff di C, ad oggi vice capo cannoniere della B con 10 reti, 2 meno della rivelazione Cheddira. Ma anche gli arrivi estivi dei vari Pigliacelli, Mateju, Nedelcearu, Saric, Stulac, Gomes, Segre, Di Mariano ponevano il Palermo, se non in prima fila per la A, comunque in buona posizione, pur nell’ambito di un campionato con almeno 12 pretendenti, più o meno dichiarate, alla promozione. E non finisce qui. Perché al mercato di gennaio il club siciliano potrebbe risultare alla fine la squadra della B che più s’è mossa per essere ancora più competitiva. Finora sono arrivati il difensore uruguaiano Orihuela (numeri interessanti, punta a diventare Nazionale, sinergia di City Group) e soprattutto la punta Tutino, giunto dal Parma, dovesse tornare ad essere quello che a suon di gol portò la Salernitana in A nel 2021, potremmo vederne delle belle. Anche perché, prima della fine del mercato prevista per martedì 31, arriverà il trequartista Verre dalla Sampdoria (in B fece la fortuna del Perugia) che potrebbe cedere ai siciliani anche un elemento come Leris che coi suoi strappi in B fa la differenza. Ed è ormai fatta anche per un esperto esterno sinistro, Martella dalla Ternana. Insomma, occhio al Palermo di Corini: per come sta venendo fuori e per le forze che potrebbe avere per emergere ancora di più. A patto che già sabato, fischio d’inizio alle 14, si affronti come negli ultimi tempi, l’impegno di Ascoli. Prima di diventare imbattibile, il Palermo di Corini era già caduto 7 volte (come 7 sono le vittorie e i pareggi), anche con avversarie tutt’altro che proibitive. Ma il Palermo degli ultimi tempi, che ha virato su un più solido 3-5-2 (modulo raramente utilizzato da Corini in passato), sembra proprio aver imboccato la strada giusta: per la Serie A attraverso i playoff ci sono anche loro. LEGGI TUTTO