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    Cittadella: la favola sta finendo?

    TORINO – Il 4 dicembre scorso, il Cittadella viveva uno dei momenti più alti della sua storia: i veneti vincevano a Marassi in casa della corazzata Genoa, uscendo fra gli applausi del pubblico di casa. Un risultato che poteva dare una bella carica per il rush finale del girone d’andata. E invece, nelle successive quattro uscite, i granata hanno rimediato solo sconfitte, precipitando al penultimo posto, evocando una domanda: la favola del Cittadella sta finendo? Il quesito va posto perché siamo molto lontani dai risultati lusinghieri degli ultimi anni e i veneti potrebbero davvero essere alla fine di un ciclo, anche se dopo la sosta potrebbero ancora iniziare tutto un altro campionato, anche perché la classifica dice che nulla è compromesso. Tuttavia, siamo lontani da quel Cittadella che per cinque stagioni di fila si qualificò per i playoff, arrivando, nel 2019 e nel 2021, a giocarsi due finali, mancando la A per un soffio, sconfitto da altre venete, Verona e Venezia. Poi, cos’è successo? Va ricordato che già nella passata annata il Cittadella mancò i playoff, anche se la squadra mai finì in difficoltà come nell’ultimo mese. Qualcuno spiegò la cosa per l’assenza di Roberto Venturato in panchina, l’uomo dei playoff, rilevato dal suo ex vice, Edoardo Gorini, in sella anche in questa stagione. In realtà, quando si parla di Cittadella, si deve considerare l’intero modello societario, che costituisce un unicum: budget ridotto, da anni il più basso di tutta la B, squadra fondata su felici scommesse sul mercato, da sempre condotto in maniera esemplare dallo storico dg, Stefano Marchetti, l’autentico motore societario che a questa sessione potrebbe fare una mini rivoluzione. Nella passata annata,  i playoff non arrivarono anche per le tante indisponibilità in attacco. Pesò, soprattutto, lo stop per doping del nigeriano Okwonkwo, che stava facendo un’ottima stagione. E le tante defezioni in avanti sono il tema anche di questa stagione. Su tutte quella di Enrico Baldini che nel maggio 2021, in semifinale playoff, estromise il Monza di Berlusconi e Galliani segnando una tripletta. Ma una caduta come quella dell’ultimo mese non si spiega solo con le assenze in attacco. Probabilmente di mezzo c’è il livello più alto che ha raggiunto il campionato. Oggi la B vale 500 milioni, cifra superiore a tutti i tornei europei di secondo livello, a parte quello inglese, che è di un’altra categoria. La concorrenza che c’è in questa annata, con almeno 12 squadre che in estate, più o meno apertamente, puntavano alla A, si riverbera  sul rendimento del Cittadella povero ma bello che su certe cifre non può e non vuole competere. Nonostante la caduta verticale, Gorini non rischierebbe la panchina, va ricordato che il Cittadella non cambia allenatore a stagione in corso dal 1996, un unicum anche in questo. E comunque, la squadra alla ripresa ha tutto il tempo per cambiare registro. Anche perché le individualità di spicco, non mancano. Tre, su tutte. In avanti i gol, già 5, li sta facendo il trequartista Mirko Antonucci, 23 anni, prelevato dalla Roma nell’estate 2021 per 200mila euro (ora vale 1.5 milioni): è suo il gol della storica vittoria di Genova, ragazzo dotato di mezzi tecnici enormi, definitivamente sbocciato nella stagione più dura, piace a diversi club di A. E in porta, si conferma come uno dei migliori interpreti della categoria l’albanese Elhan Kastrati, 25 anni, grazie al Cittadella è arrivato  in nazionale, altra grande intuizione di Marchetti che lo prese a zero euro dopo l’estromissione del Trapani, ora vale 1.4 milioni (ma va in scadenza a giugno). Ma attenzione al terzino destro (ma anche sinistro) Tommaso Cassandro, 22 anni, 1 gol in stagione, scuola Bologna, in estate valeva 200mila euro, ora 5 volte tanto e la A bussa per lui (lo vuole il Lecce, il Cittadella dovrebbe sostituirlo col ritorno di Salvi dal Palermo, è in arrivo anche Crociata dal Sudtirol per la mediana). Riuscirà il Cittadella alla ripresa a invertire la rotta? Quel che è certo è che tanti fanno il tifo per la favola granata, non solo i loro tifosi, ma tutti quelli che apprezzano un modo diverso di fare calcio: con acume, prima che coi soldi. LEGGI TUTTO

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    Grosso: la A chiama

    TORINO – Comunque vada a finire la stagione, Fabio Grosso è destinato a diventare un allenatore da A. Il capolavoro che sta facendo col Frosinone non è certo sfuggito ai club della massima serie: anche dovesse mancare la A coi ciociari, con ogni probabilità Grosso la troverebbe in un’altra piazza pronta a puntare su di lui. Lo si è capito nei giorni scorsi, quando Angelozzi, dg del Frosinone, ha rivelato come già nella passata stagione ci fosse una richiesta dalla Serie A per lui. Ma Grosso l’aveva declinata per onorare il contratto in essere. Alla luce di quanto di buono sta facendo nella stagione di corso, col Frosinone che ha chiuso in testa il girone di andata a +3 sulla Reggina e +6 sul Genoa terzo, ovvio pensare che le sirene della A presto torneranno a farsi sentire, tanto più che Grosso è legato fino a giugno, quando chissà a che punto sarà la sua carriera, andando al passo formidabile degli ultimi mesi, potrebbe non essere semplice per il club ciociaro ottenere il rinnovo che al momento non è all’ordine del giorno. Perché non ci sono dubbi: l’eroe del Mondiale 2006 sta facendo veramente qualcosa di… Grosso. Certo, il Frosinone in B con patron Stirpe fa sempre campionati competitivi. Ma nessuno si aspettava che potesse mettersi alle spalle tutte le squadre, in una annata dove la concorrenza per la A si annunciava micidiale e con ben altre società che partivano in pole position. Anche perché le premesse non sembravano ottimali, la scorsa stagione non s’era chiusa benissimo per il Frosinone con Grosso in panchina: il piazzamento ai playoff era sfumato all’ultima giornata, scalzato dall’8° posto da un Perugia che appariva sulla carta inferiore. Ma da quella delusione, tutta la piazza ha saputo ripartire più forte. E qui entra in gioco il lavoro, davvero notevole, di chi guida il Frosinone. La squadra in estate è stata rifondata da zero, ogni volta nell’undici di partenza Grosso schiera non più di due, massimo tre elementi della passata annata. Eppure, fin dall’estate la squadra gioca a memoria, producendo non solo punti ma anche il miglior calcio della B, con la difesa meno battuta del campionato, al passivo solo 11 gol, tanti come le volte che il Frosinone non ha incassato reti (altro primato del campionato). Il modulo di riferimento resta il 4-3-3 ma Grosso si concede spesso divagazioni, non solo a partita in corso. E i suoi cambi sono i più decisivi del campionato, anche così si va in testa alla B, peraltro senza neanche godere di un rigore a favore. Inoltre, a differenza delle altre concorrenti che prevalentemente si affidano a un consolidato undici di base, Grosso sfrutta al meglio l’ampia rosa che gli ha messo a disposizione Angelozzi, autore di un mercato poco strombazzato ma di fatto perfetto. Un fattore che in primavera potrebbe rivelarsi determinante: le dirette concorrenti potrebbero arrivarci con i titolari più stanchi di quelli del Frosinone che al dunque della stagione dovrebbe avere una migliore condizione fisica dei singoli. Resta il fatto che Grosso è salito di livello, sia nelle idee tattiche che nella gestione del gruppo. Fino allo scorso giugno, non godeva di buona stampa, si sottolineavano i tre esoneri di fila patiti prima di sbarcare a marzo 2021 a Frosinone. La differenza, probabilmente, l’ha fatta anche il rapporto strettissimo che intercorre fra Grosso e Angelozzi: si conoscono da oltre 20 anni, l’attuale dg dei ciociari lo lanciò da giocatore, pescandolo nei dilettanti, verso quella carriera che ha fatto la fortuna dell’Italia. Quasi due anni fa, quando Angelozzi si trovò a dover sostituire Nesta sulla panchina del Frosinone, logico che pensasse a lui. La società l’ha saputo tutelare al meglio, dandogli il tempo di crescere come allenatore, facendogli avere sempre le condizioni ideali per lavorare. E così, il 2023 si annuncia, sia per Frosinone che per Grosso, come l’anno del raccolto. Per entrambi, la A, non dev’essere un tabù. E il Grosso attuale si merita un’altra chance nella massima serie, dopo avervi debuttato da allenatore nel Brescia, quando rilevò per poche giornate Corini, ma Cellino, come suo costume, lo scaricò presto. Stavolta potrebbe essere tutta un’altra storia per lui, con o senza il Frosinone. LEGGI TUTTO

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    Serie B, il Genoa riabbraccia Criscito: il comunicato ufficiale

    GENOVA – Adesso è arrivata anche l’ufficialità. Domenico Criscito è tornato a vestire la maglia del Genoa. Il difensore 35enne, reduce dall’esperienza canadese con il Toronto in Major League Soccer, si appresta a vivere la sua quinta avventura con il Grifone. Ecco il comunicato ufficiale pubblicato sui canali social del club rossoblù: “La Società comunica che dal 2 gennaio 2023 Domenico Criscito tornerà a vestire la maglia del Genoa”.  LEGGI TUTTO

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    Genoa, si va avanti con Gilardino fino al termine della stagione

    GENOVA – Con dieci punti in 4 giornate, grazie a tre vittorie comprese quelle contro la capolista Frosinone e con il Bari ieri sera al San Nicola, Alberto Gilardino si è preso il Genoa e non ha nessuna intenzione di lasciarlo andare. L’ex attaccante già campione del mondo nel 2006 e promosso dalla primavera del Genoa alla prima squadra per sostituire l’esonerato Blessin il 6 dicembre scorso, guiderà i rossoblù sino a fine campionato. Al momento della promozione infatti il suo ruolo era stato definito “ad interim” con la dirigenza che voleva valutarlo nelle quattro gare rimanenti sino alla sosta natalizia. Sfide che hanno visto la sua squadra battere il Sudtirol, pareggiare ad Ascoli quindi sconfiggere consecutivamente Frosinone, in casa, e Bari ieri sera in trasferta. Successi che hanno dissipato ogni dubbio non solo per le prestazioni ma per come sono state gestite le partite: dalle scelte iniziali ai cambi a gara in corso, fattore che aveva portato spesso critiche all’ex allenatore Blessin “reo” di non saper leggere le partite in corsa. Gilardino ha invece convinto tutti, dai dirigenti ai tifosi, sino agli stessi giocatori che lo hanno sempre seguito nelle indicazioni tattiche con prestazioni che in quattro partite oltre ai 10 punti hanno portato il Genoa a segnare 5 gol subendone solo 1. Alla ripresa degli allenamenti, prevista per il 3 gennaio, ci sarà dunque ancora Alberto Gilardino che va così a completare il ristretto gruppo di tecnici “mondiali” presenti nelle rispettive panchine in serie B in questo campionato: Grosso a Frosinone, Inzaghi a Reggio Calabria, Cannavaro a Benevento e De Rossi a Ferrara con la SpalIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Serie B, il Boxing Day riscuote enorme successo: pubblico e ascolti da record

    TORINO – Boxing Day da record per la Serie BKT non solo per il pubblico negli stadi. Come infatti comunicato da Sky, uno dei broadcaster ufficiali della Lega B, le partite della 19/a giornata di B hanno ottenuto il primato stagionale di audience televisivo con 622 mila spettatori medi cumulati, migliorando i vari record inanellati per la 15°, 16° e 17° giornata. In particolare il posticipo Bari-Genoa è stato visto nel complesso da 176 mila spettatori medi e 624 mila spettatori unici, diventando la partita più vista della stagione, insieme a Genoa-Cagliari dello scorso ottobre. Nel pomeriggio, invece, Diretta Gol Serie B delle ore 15 ha raccolto 122 mila spettatori medi, con 433 mila contatti unici.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Serie B, squalificati in 9. Ammende per Ascoli, Bari, Benevento e Ternana

    MILANO – Il giudice sportivo ha fermato nove giocatori nel campionato di Serie B dopo la diciannovesima giornata. Tutti per un turno: : Alessandro Murgia, Biagio Meccariello e Alessandro Tripaldelli (Spal), Gennaro Acampora, Andres Tello e Mattia Viviani (Benevento), Nahuel Alvarez (Parma), Niccolò Pierozzi (Reggina), Guido Visentin (Cittadella). Ammonizione con diffida e ammenda di 1.000 euro a Federico Dionisi (Ascoli) e Jeremy Menez (Reggina), sanzione aggravata perché capitano della squadra Ammenda di 3.000 euro al Benevento (“a titolo di responsabilità oggettiva, per avere un proprio collaboratore, non inserito in distinta, al 33′ del secondo tempo, rivolto espressioni offensive agli Ufficiali di gara”), di 2.000 a Ascoli (“per avere suoi sostenitori, al termine della gara, lanciato sul terreno di giuoco una bottiglietta di plastica”), Bari (“per avere suoi sostenitori, al 34′ del primo tempo, lanciato nel recinto di giuoco due fumogeni”) e Ternana (“per avere suoi sostenitori, al termine della gara, lanciato nel recinto di giuoco una bottiglietta di plastica e una moneta”).Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Bari-Genoa 1-2, Gilardino sorpassa Mignani: espugnato un San Nicola da record

    Il Genoa si impone in casa del Bari con il risultato di 2-1 nel match che chiude la 19ª giornata di Serie B. Al San Nicola c’è il pubblico delle grandi occasioni: con 46.671 spettatori il match tra la squadra di Mignani e quella di Gilardino fa registrare il record stagionale del campionato. Successo fondamentale per i rossoblù che raggiungono così il terzo posto in classifica a 33 punti, superando proprio il Bari che rimane fermo a 30 e scivola momentaneamente fuori dal podio.

    Bari-Genoa 1-2, la partita

    Il Genoa parte alla grande e dopo 2’ si porta in vantaggio con il gol di Puscas dopo la grande intuizione di Aramu. Il Bari cresce e dopo aver sfiorato il pareggio al 21’ con l’errore di Benedetti al 33’ riporta il risultato in parità grazie al gol di Cheddira. Il primo tempo si chiude sul risultato di 1-1 senza ulteriori squilli. A far tornare i rossoblù in vantaggio ci pensa Gudmundsson al 58’ sugli sviluppi di un calcio di punizione. Il Bari prova a riportare il punteggio in parità ma il Genoa rischia addirittura il tris con Boci al 78′. Dopo 6′ di recupero il match si chiude dunque sul risultato di 2-1 per la squadra di Gilardino. LEGGI TUTTO

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    Serie B, Reggina al comando col Frosinone, Ascoli ko. Benevento e Spal: ko per Cannavaro e De Rossi

    Classifica Serie B
    Ascoli-Reggina 0-1
    Al 1′ Canotto reclama subito un calcio di rigore dopo un cross rasoterra. Ancora Canotto all’8′: dribbling su Simic e conclusione che si spegne a lato. Al 24′ brivido per l’Ascoli con Botteghin che perde palla, ma è provvidenziale il ripiegamento di Eramo. Ascoli pericoloso al 37′: Collocolo serve Dionisi che a sua volta tocca per Gondo la cui conclusione strozzata si spegne fuori. Al 42′ bel cross di Menez per Fabbian che non arriva all’impatto di pochissimo. Poi ci prova Collocolo con un’azione personale, ma il pallone termina alto. Ad inizio ripresa ci prova subito Falzerano appena entrato, conclusione debole. Il parziale cambia al 19′: in area ascolana si accende una serie di rimpalli, Fabbian prova una conclusione murata da Botteghin, ma il pallone carambola verso Rivas che col piatto mancino batte Leali, Reggina in vantaggio. 
    Ascoli-Reggina: tabellino e statistiche
    Benevento-Perugia 0-2
    Al 5′ il primo squillo del match quando Dell’Orco, sugli sviluppi di un calcio di punizione ha una doppia chance: respinta la prima, sul fondo la seconda. Dall’altra parte ci prova Acampora, con un mancino potente che si spegne a lato di poco. Al 12′ ancora Benevento con un mancino a girare di Tello che, sporcato da Dell’Orco, chiama il portiere Gori a intervenire in tuffo per deviare in angolo. Al 14 ci prova La Gumina con un destro potente, Gori in tuffo controlla l’uscita del pallone. Pericolosissimo il Benevento al 25′: Forte che, ricevuta palla da La Gumina, conclude di potenza, ma la palla impatta sul palo, complice la deviazione del portiere. Al 37′ ci prova Improta con un sinistro potente che termina a lato, replica Casasola che chiama Paleari all’intervento. Perugia in vantaggio al 41′: Casasola serve Lisi che sul secondo palo controlla e batte Paleari, il Var accerta la posizione regolare di Lisi. Al 3′ della ripresa ci prova subito (3′) Olivieri, Paleari respinge. Sull’altro fronte, paratona di Gori sul calcio di punizione di La Gumina. Ancora Olivieri al 17′: tiro a giro che esce di pochissimo. Al 31′: rosso diretto per Acampora che ferma con le cattive il cotnropiede di Di Serio, ma il Var ammorbidisce la sanzione, è solo giallo. Al 36′ Perugia pericoloso con il neo entrato Melchiorri che in spaccata manda alto di poco. Raddoppio ospite al 38′: Melchiorri recupera il pallone e crossa per Luperini che da due passi la mette dentro, 2-0. Nel Benevento allora entra Simy che ci prova subito calciando alto da due passi al 41′. Ancora Melchiorri al 90′: palla che sfiora l’incrocio dei pali. In pieno recupero ci prova anche Kouan, alto da buona posizione. 
    Benevento-Perugia: : tabellino e statistiche
    Cagliari-Cosenza 2-0
    Lapadula subito pericoloso: l’attaccante dei sardi al 4′ e al 6′ ci prova ma guadagna solo due calci d’angolo- Al 20′ ci prova Falco dai 20 metri con il sinistro, il pallone sbatte sul palo alla destra del portiere ospite Marson. Al 40′ lungo check del Var per un possibile tocco con la mano all’interno dell’area del Cosenza, ma al termine del check il direttore di gara Paterna assegna un calcio di punizione a favore del Cosenza. In avvio di ripresa, al 3′, pericoloso Rispoli con una girata su corner, attento Radunovic. Cagliari in vantaggio al 20′: angolo di Kourfalidis, Lapadula di testa batte Marson, 1-0.Al 33′ ci prova Pavoletti di testa, pallone alto. Il Cosenza si fa vivo al 40′ con un colpo di testa di poco alto di Vaisanen su corner, poi arriva, al 41′, il raddoppio del Cagliari, con Lapadula che serve Lella che dal limite la mette all’angolino, 2-0. 
    Cagliari-Cosenza: tabellino e statistiche
    Como-Cittadella 2-0
    Vantaggio-lampo del Como: al 4′ Cerri serve di tacco per Arrigoni che lascia partire una conclusione di controbalzo che colpisce la parte inferiore della traversa e si insacca, 1-0. Cittadella vicino al pareggio al 16′ quando Antonucci riceve in area e, dopo il controllo spara a rete trovando la provvidenziale opposizione di testa di Vignali. Buona chance, al 37′ per Embalo che però non riesce a girare di testa in rete da due passi il cross di Carriero. In avvio di ripresa (3′) subito Binks: Kastrati respinge. Como vicino al raddoppio su un successivo angolo: Odenthal di testa, palla che sbatte sul palo. Al 21′ problema fisico per l’arbitro Guida che lascia la direzione di gara al quarto uomo Gariglio. Raddoppio Como al 27′: Cutrone serve Vignali che appoggia per Mancuso che di prima intenzione la mette a fil di palo, 2-0. 
    Como-Cittadella: tabellino e statistiche
    Spal-Pisa 0-1
    Avvio senza troppi sussulti, al 22′ il Pisa è contretto a rinunciare a Torregrossa che esce per infortunio, al suo posto entra Sibilli Pericolosa la Spal al 28′ quando, su cross di Tripaldelli, Dickmann trova una conclusione sporca che diventa insidiosissima. Al 37′ il Pisa è pericoloso con due conclusioni isidiose di Sibilli, ma Varnier mura tutto. Ancora Pisa, ancora Sibilli al 40′, con un suggerimento per Gliozzi che la mette a lato di poco. La Spal ci prova al 42′, Rabbi la mette anche in rete ma c’è offside, come rilevato dal Var. Nella ripresa, al 9′, il Pisa passa in vantaggio: lo 0-1 lo mette a segno Sibilli con il destro. Al 13′ la Spal cerca la replica con Tripaldelli che, fatti fuori due avversari, spedisce di poco alto. Al 17′ però si mette in salita per la Spal: Murgia entra in ritardo su Gliozzi e già ammonito rimedia il secondo giallo lasciando i suoi in 10. Il Pisa prova ad approfittarne con una serie di tentativi: al 25′ Marin trova un ottimo Alfonso, bravo anche al 25′ su Gliozzi, al 26′ Morutan conclude fuori a tu per tu col portiere, al 28′ ancora un grande intervento di Alfonso sulla conclusione di Sibilli. Ancora Sibilli al 36′, pallone che sfiora il palo. Allo scadere Spal pericolosa con Proia sugli sviluppi di un angolo, grande l’intervento di Liveri che salva tutto. 
    Spal-Pisa: tabellino e statistiche
    Sudtirol-Modena 0-2
    Modena in vantaggio al 22′: Giovannini tenta un tiro cross sul quale, a porta sguarnita, interviene Magnino correggendo in rete, 0-1. Reazione immediata del Sudtirol che va due volte vicino al pareggio con Mazzocchi, doppio salvataggio di Gagno. Al 30′ facile per Gagno il tiro debole di D’Orazio. Ad inizio ripresa il Sudtirol ci prova con Casiraghi e De Col, senza successo. Raddoppio del Modena al 36′: sugli sviluppi di un calcio d’angolo Falcinelli fa sponda per Armellino che da pochi passi può infilare il pallone nella porta avversaria, 0-2. 
    Sudtirol-Modena: tabellino e statistiche
    Venezia-Parma 2-2
    La gara si accende al 7′ quando un cross di Haps scavalca Chichizola e impatta sulla traversa. Al 13′ il Parma guadagna un angolo con Vazquez, sugli sviluppi Turino ci prova dai 25 metri, altissimo. Al 15′ Haps cade in area su pressione di Del Prato, l’arbitro Minelli fa cenno di rialzarsi. Al 31′, da ottima posizione, Crnigoj colpisce malissimo e sciupa una ghiotta occasione. Doppia occasione per il Parma al 33′ con Man che dapprima chiama il portiere Joronen al miracolo, poi si vede salvato da Ceccaroni sulla linea il secondo tentativo. Al 44′ Minelli viene richiamato al Var per un contatto in area Tessman-Sohm, è calcio di rigore che viene trasformato da Vazquez. Subito Valenti in avvio di ripresa, centrale, Joronen la fa sua in due tempi. Raddoppio al 5′ con Vazquez che, servito in area di tacco da Man supera Joronen e lo batte da posizione defilata, 0-2. Il Venezia accorcia al 25′: Chichizola non trattiene il tiro-cross di Pierini, arriva Pohjanpalo che la spinge in rete. Parma pericoloso al 32′: Joronen salva su Man. Al 37′ arriva il pareggio del Venezia; conclusione masticata di Pohjanpalo, Pierini fa sua la palla e batta Chichizola, 2-2. 
    Venezia-Parma: tabellino e statistiche LEGGI TUTTO