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    Il Pisa di D'Angelo ha un passo da A

    TORINO – Domanda: se il Pisa avesse iniziato la stagione con la conferma di Luca D’Angelo in panchina, dove potrebbe essere ora in classifica? Chissà, questo, per la piazza nerazzurra, rischia di essere il grande rimpianto della stagione. Perché da quando è tornato il panchina lo storico condottiero dei toscani, il Pisa viaggia alla media di 2 punti spaccati a partita, con la quale quasi sempre si sale in Serie A, infatti se si proietta tale media sulle 14 giornate giocate, il Pisa sarebbe davanti alla Reggina seconda. E invece  la squadra è soltanto a -2 dalla zona playoff perché sconta ancora il devastante avvio di stagione vissuto sotto la gestione di Rolando Maran che nelle prime sei giornate aveva raccolto la miseria di due punti. Col ritorno di D’Angelo, il Pisa ha riattaccato la spina e riannodato la propria storia che l’aveva visto sfiorare la A nella beffarda finale playoff persa col Monza il 29 maggio: con D’Angelo la squadra è ancora imbattuta e dal suo ritorno ha guadagnato 10 posizioni. Al momento, in B non c’è squadra più in forma e più bella da vedere del Pisa. La conferma è giunta sabato scorso nel 3-1 inflitto alla ex capolista Ternana costato la panchina a Lucarelli. Pisa straripante, capace di segnare le tre reti già nel primo tempo, che poteva finire con un vantaggio anche maggiore. A conferma che in estate, il ds Claudio Chiellini aveva svolto un gran mercato ma serviva la guida giusta per esaltarlo. Perché a Pisa avanza sempre più l’idea che la squadra attuale sia ancora più forte di quella che nella scorsa annata aveva sfiorato la Serie A. D’Angelo, rispetto alla passata stagione, dispone di una rosa più completa (soprattutto in difesa, dove qualche volta nello scorso campionato gli elementi erano contati). Ma non solo: anche il tasso tecnico si è notevolmente alzato. L’attacco sta facendo impazzire i tifosi pisani e anche il calcio di D’Angelo sta cambiando canone. Fino alla scorsa stagione, le sue squadre s’imponevano per la maggiore cifra agonistica. Ora il suo Pisa vince perché dà spettacolo. Show che arriva soprattutto dai piedi del romeno Olimpiu Morutan, 23 anni, al momento il giocatore più dotato della B, ogni volta che tocca palla è un pericolo per gli avversari perché inventa calcio a ripetizione, saltando l’uomo con facilità. Il ragazzo, cresciuto nel Cluj, nazionale rumeno, è in prestito dai turchi del Galatasaray che non potevano scegliere palcoscenico migliore per farlo maturare. Morutan gioca, assieme Tramoni, importante investimento del Pisa, a sostegno dell’unica punta, Torregrossa o Gliozzi. Da suoi piedi sono già arrivati 4 gol (alcuni, da manuale del calcio) e 5 assist. Ma lo stesso Tramoni, a 2 centri (sta giocando da poco con regolarità), si esalta ad averlo vicino, basta vedere il suo gol che ha sbloccato la gara con la Ternana, nato dall’ennesima invenzione del romeno. Completano il reparto offensivo il ritrovato Torregrossa (3 centri e 1 assist), galvanizzato dalla convocazione per la la nazionale venezuelana (già 2 reti in 2 uscite) e l’altra bella scommessa vinta sul mercato, quell’Ettore Gliozzi, 5 gol e 1 assist, che a Como già rimpiangono. Senza dimenticarsi della bandiera Gaetano Masucci, 38 anni e non sentirli, sempre pronto quando c’è bisogno di lui (3 gol in questo campionato dove sta segnando alla media di una rete ogni 96’). Certo, dopo 14 giornate non si possono tirare le somme e la fantastica ascesa di questo Pisa è sicuramente figlia anche di quel pessimo avvio di stagione che aveva messo la squadra con le spalle al muro, serviva quello choc per ritrovarsi più forti di prima. Resta il fatto che, al momento, in una B con tante big sommerse dai problemi, il Pisa di D’Angelo è l’unica squadra capace di tenere un passo simile a quello della capolista Frosinone. E ne vedremo ancora delle belle, a iniziare dalla sfida di domenica 11 dicembre, quando il Pisa farà visita alla capolista ciociara. LEGGI TUTTO

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    Crisi Genoa, parla Zangrilo: “La responsabilità è di tutti”

    GENOVA – “Domenica, in curva a Perugia, nel ruolo di tifoso, avrei disapprovato la prestazione della squadra. Detto questo, quale presidente di una società che vuole e deve ritornare in Serie A, devo garantire alcuni principi fondamentali, il primo dei quali è il rispetto dei ruoli: le decisioni strategiche della direzione sportiva devono essere motivate, valutate, discusse e, quando assunte, rispettate e supportate in modo trasparente e convinto da tutti, me per primo”. Così Alberto Zangrillo, presidente del Genoa, dopo i due giorni di riflessione seguiti alla sconfitta contro l’ultima in classifica a Perugia. Due giorni che hanno visto la dirigenza del club confrontarsi con la controllante 777 football group nella figura di Johannes Spors e con Josh Wander di 777 Partners, la società americana proprietaria del Genoa. Proprio Spors dopo attenta analisi ha deciso di confermare la fiducia al tecnico. “Ognuno di noi, nel suo ruolo, si assume delle responsabilità, tutti possiamo sbagliare e tutti siamo chiamati a fare sempre del nostro meglio. Il segreto del successo è sempre lo ‘stare bene insieme’; forse, a novembre, è quello che ci è mancato – ha ammesso Zangrillo -. Anche sotto questo profilo mi assumo, cercando di essere d’esempio, le mie responsabilità. Sapevo che sarebbero giunti dei momenti difficili ed ora si sono manifestati. Tutti devono compiere uno sforzo personale utile all’identificazione dei propri errori ed all’elaborazione di una strategia efficace di rilancio immediato per raggiungere i nostri obiettivi”. “Domenica – ha concluso Zangrillo- sarò come sempre al mio posto per onorare il mio ruolo e i nostri colori al fianco dei nostri ‘ragazzi'”.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Brescia, Cellino confermato presidente del club: il comunicato

    BRESCIA – Massimo Cellino è stato confermato dal Cda del Brescia presidente del club nella riunione convocata per oggi. Lo ha reso noto lo stesso club biancazzurro tramite comunicato ufficiale sul proprio sito: “Il C.d.a Brescia Calcio, su proposta del Consigliere Dr. Stefano Midolo e all’unanimità, ha deliberato di confermare nella carica di Consigliere di Amministrazione e poi di Presidente del C.d.a. il Sig. Massimo Cellino che in considerazione di quanto in precedenza ha accettato la nomina. In aggiunta, ha deliberato all’unanimità l’approvazione situazione patrimoniale intermedia al 30-09-2022 predisposta ai sensi art. 85 delle NOIF FIGC”. LEGGI TUTTO

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    Vanoli, l'allievo di Conte e la sfida Venezia

    TORINO – “Pensavo di allenare in Italia per il piacere di tornare a parlare italiano coi giocatori. Invece, qui a Venezia, devo parlare inglese come quando ero all’estero”. Lo ha detto Paolo Vanoli, da due giornate allenatore del Venezia, dopo la vittoria di Palermo che ha permesso al club arancioneroverde di riaccendere la speranza di raddrizzare la stagione. Parole che spiegano bene la difficoltà a guidare il club lagunare, una babele di giocatori, però dotati di un certo talento, molto più di quel che dica il penultimo posto in classifica occupato dal Venezia. Il successo di domenica a Palermo però, col gol di un pezzo da 90 come Pohjanpalo, fa ben sperare, anche perché la classifica s’è fatta ancora più corta e il Venezia ha tutti i mezzi per risalire la china. Tocca a Vanoli raddrizzare la baracca dopo i tanti problemi, soprattutto in casa, vissuti durante la gestione di Ivan Javorcic. Vanoli aveva esordito, nel turno prima della sosta, con un beffardo 1-2 patito al Penzo dalla vice-capolista Reggina. Ma non mancavano riscontri positivi. Perché in quella partita il Venezia era passato per primo e aveva avuto parecchie occasioni per chiudere la gara, prima di prodursi in un secondo tempo in linea con le prove precedenti e subire il ritorno dei calabresi. Ma qualcosa sta cambiando a Venezia, lo dicono i 3 punti con cui la squadra è tornata da Palermo. E’ vero che i siciliani si sono divorati il possibile pareggio, ma per quanto visto in campo, per l’atteggiamento aggressivo mostrato fin da subito dal Venezia, alla fine il risultato non fa una grinza. E offre l’occasione per parlare di Vanoli, 50 anni, alle spalle una buona carriera da esterno sinistro, passata per lo stesso Venezia, oltre a Verona, Parma, Fiorentina, Bologna, Rangers e Vicenza, con 2 presenze in Nazionale. Per poi svolgere un lungo apprendistato da allenatore, passato per sette anni nelle nazionali giovanili azzurre, una collaborazione con Gian Piero Ventura quando era ct dell’Italia, prima di diventare assistente tecnico di Antonio Conte nelle esperienze vissute per Chelsea e Inter. Soltanto un anno fa diventava primo allenatore, quando fu assunto dallo Spartak Mosca. E lì, s’è capito che a Vanoli la stoffa non manca, visto che ha subito vinto un titolo, la Coppa di Russia, prima di separarsi dal club moscovita alla luce del conflitto con l’Ucraina. Da Javorcic ha ereditato una situazione non semplice ma neanche compromessa, proprio per l’imprevedibilità della B che consente recuperi insperati. La situazione attuale del Venezia è anche figlia di una retrocessione dalla A che ha lasciato scorie pesanti, di uno scollamento che s’è creato col proprio pubblico. Sta a Vanoli provare a riconquistare i tifosi. Nelle 5 restanti uscite del 2022, il Venezia deve arrivare alla sosta invernale in una posizione di classifica migliore, perché i mezzi tecnici ci sono tutti. Si parte sabato alle 14 in quel Penzo che va conquistato (finora zero vittorie interne), contro una Ternana alla prima partita dopo l’esonero di Lucarelli che dovrebbe essere temporaneamente guidata dal tandem Vanigli-Mammarella. Quindi, nell’infrasettimanale dell’Immacolata, trasferta a Modena. Poi, l’11 dicembre, arriverà il Cosenza. Quindi uscita al Curi di Perugia e chiusura a Santo Stefano in casa col Parma. Senza dimenticare che le sorprese in B sono sempre dietro l’angolo, è un calendario sulla carta decisamente abbordabile: facendo almeno 8-10 punti, il Venezia di Vanoli entrerebbe nel 2023 con l’autostima giusta e con tutt’altro clima rispetto a quello che si viveva fino a pochi giorni fa. E anche la finestra del mercato di gennaio si farebbe più interessante, con giocatori che sarebbero più stimolati a venire eventualmente al Venezia. LEGGI TUTTO

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    Serie B, momento difficile per il Palermo. E l'infermeria non aiuta…

    PALERMO – Non un bel periodo per il Palermo di Corini. Il gruppo rosanero, reduce da due sconfitte di fila (la più recente ieri al Barbera con il Venezia) e in piena zona playout con soli 15 punti raccolti in 14 gare di campionato, deve fare i conti anche con gli acciacchi di diversi giocatori. Ecco il report medico pubblicato sul sito ufficiale del club: “Questa mattina a Boccadifalco Alessio Buttaro e Dario Saric hanno svolto un lavoro in palestra e si sono sottoposti a terapie. Luca Vido, in seguito ad un affaticamento muscolare accusato ieri in fase di riscaldamento, ha svolto un allenamento differenziato. Masimiliano Doda si è sottoposto ad indagini strumentali, presso il reparto di Radiologia del Policlinico di Palermo dal prof. Cimino, che hanno evidenziato una lesione distrattiva al bicipite femorale destro: il difensore ha già iniziato il percorso riabilitativo del caso. Davide Bettella, in seguito al trauma cranico rimediato ieri nel corso della gara, è stato sottoposto ad una TAC che ha dato esito negativo: il numero 48 rosanero ha lavorato in mattinata con i fisioterapisti”.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Sudtirol, ufficiale: rescissione consensuale con Sprocati

    BOLZANO – Con una nota ufficiale il Sudtirol ha annunciato la risoluzione consensuale con l’attaccante Mattia Sprocati. “L’FC Südtirol comunica di aver raggiunto l’accordo per la rescissione consensuale del contratto per i diritti alle prestazioni sportive del giocatore Mattia Sprocati. L’attaccante-ala destra, 29enne, arrivato l’estate scorsa, si era legato al club biancorosso con un contratto annuale, ovvero fino al 30 giugno 2023”. LEGGI TUTTO

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    Serie B, il Venezia espugna Palermo 1-0 e respira: prima vittoria per Vanoli

    PALERMO – Il Venezia fa la voce grossa ed espugna il Barbera di Palermo (1-0), al termine di una partita combattuta e portata in porto grazie al gol nella ripresa di Pohjanpalo. I lagunari tornano così ad assaporare la vittoria dopo quasi due mesi di digiuno (ultima affermazione il 1 ottobre a Cagliari 4-1), mentre i rosanero non riescono a sollevarsi dopo il ko di Cosenza di due settimane fa, vivendo una serata decisamente da dimenticare, visto pure il calcio di rigore sbagliato da Brunori e il gol annullato a Bettella.
    Primo tempo: il Palermo non crea pericoli, il Venezia sfiora a più riprese il vantaggio. Un gran Pigliacelli tiene a galla i rosanero
    Dopo dieci minuti di studio e ritmi bassi, all’11’ è il Venezia a portare il primo vero pericolo. Broh perde palla sulla propria trequarti, Pohjanpalo serve Tessmann che calcia dai 20 metri: palla fuori di poco. Al 21′, altra occasione per il Venezia con Johnsen, che scarica verso Andersen che va al tiro, ma Pigliacelli respinge. Il Palermo non riesce a rendersi pericoloso, Broh prova a suggerire per Brunori, ma la palla è facile preda di Joronen. Allora ci prova ancora il Venezia al 43′ con Crnigoj che calcia di prima intenzione dal cuore dell’area di rigore, ma Pigliacelli compie un miracolo e mette in angolo. Sul susseguente corner, il pallone arriva al limite dell’area per Zampano, che calcia a botta sicura, con la sfera che sfiora il palo. Passa un minuto e i veneti vanno ancora vicini al gol con un tiro dalla distanza di Ceppitelli che finisce fuori di un nulla. La prima frazione termina così a reti bianche.
    Secondo tempo: Pohjanpalo regala i tre punti al Venezia. Brunori sbaglia un calcio di rigore e i tifosi rosanero fischiano la squadra…
    La seconda frazione si apre subito col botto. Retropassaggio errato del veneziano Candela, che lancia Brunori a tu per tu con Joronen che lo stende. L’arbitro prima concede il calcio di rigore, poi, dopo un consulto al Var lo toglie. I ritmi si alzano e il Venezia risponde con Johnsen, che suggerisce per per Pohjnapalo che calcia da posizione defilata, ma Pigliacelli è attento e respinge ancora. Al 20′ il Venezia la sblocca. Sugli sviluppi di un corner, la palla termina sui piedi di Candela, che va al tiro: la sua conclusione viene deviata da Mateju che serve un assist a Pohjanpalo che da due passi non sbaglia: 0-1. Il Palermo ha subito l’occasione per pareggiare: cross dalla sinistra di Di Mariano, sulla traiettoria c’è Wisniewski che tocca con un braccio. L’arbitro non ha dubbi e concede il penalty. Dal dischetto però Brunori non è freddo e si fa respingere il tiro, sulla ribattutta lo stesso attaccante non riesce a coordinarsi bene e spara alto. Poco dopo rosanero di nuovo a un passo dal pari. Cross dalla destra di Valente per Di Mariano che tira, ma Joronen c’è e respinge. Al 39′ il Palermo pareggia i conti: mischia in area sugli sviluppi di un calcio di punizione, Bettella da posizione ravvicinata la mette dentro. Gol che però viene annullato per fuorigioco di Soleri. 

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    Serie B, il Genoa cade a Perugia. Il Brescia sgambetta la Spal con Aye e Mangraviti

    Brescia-Spal 2-0
    Al 7′ si fa vedere la Spal con un tiro dalla distanza di Meccariello che non causa alcun problema al portiere locale Andrenacci. Brescia in vantaggio al 14′: Ndoj si incunea in area avversaria dalla destra, ne salta due, e va anche a terra dopo un contrasto, ma il pallone perviene ugualmente ad Ayè che batte il porrtiere avversario Alfonso, 1-0. Al 27′ occasione Brescia con Viviani che trova solo l’esterno della rete su punizione dai 35 metri. Sono ancora le Rondinelle a spingere: è sempre Viviani a mettere i brividi ad Alfonso su punizione ma la palla finisce alta di poco. Al 40′ cross di Bisoli e colpo di testa di Aye che sfiora il palo. Brescia vicinissimo al doppio vantaggio. Raddoppio che arriva un minuto dopo: al 41′ è Mangraviti a portare sul 2-0 il Brescia sfruttando un rimpallo in area dopo un corner e insaccando in rete di testa. Nel secondo tempo spinge ancora il Brescia che al 14′ trova l’ennesima occasione per fare il tris: splendida sforbiciata di Moreo, paratona di Alfonso. La Spal, nonostante le difficoltà del match, al 26′ crea una buonissima occasione per dimezzare lo svantaggio: Moncini colpisce di testa, Andrenacci si salva con un intervento strepitoso. Due minuti dopo Galazzi avrebbe l’opportunità per chiudere i conti ma si fa ipnotizzare a tu per tu con Alfonso. Al 30′ ancora pericolosa la Spal con il tiro sul primo palo di Moncini: Andrenacci è super. Al 32′ Alfonso dice ancora no al destro di Galazzi. Al 38′ pericolosa la Spal: cross di Tunjov e colpo di testa di Moncini a porta semivuota, incredibile occasione sprecata. Nel finale la Spal trova un bellissimo gol con Moncini, ma si alza la bandierina. 
    Cittadella-Cosenza 1-1
    Primo squillo al 6′: i padroni di casa si fanno vedere con un’azione offensiva innescata da Frare che serve sulla corsia destra Antonucci il quale a sua volta gira il pallone a Tounkara che, superata la guardia di Rigione, calcia a rete: la palla impatta sulla traversa. Check del Var al 17′ per un presunto fallo di mano di Larrivey che, rivelano le immagini, rinvia con la coscia senza impatti con la mano, si riprende il gioco. Al 25′ il Cittadella passa in vantaggio: Tounkara pesca in rasoterra Antonucci, il trequartista granata controlla con il destro e batte a rete ad incrociare sul palo lontano di Marson. Al 42′ Gozzi, entrato in casa Cosenza per Martino, salta Branca e tira in porta: nessun pericolo per Kastrati. Nella ripresa al 17′ occasionissima Cosenza: punizione battuta da Calò, il colpo di testa di Vaisanen si stampa sulla traversa. Il Cosenza trova il pareggio nel finale: al 36′ Zilli prolunga di testa per Brignola che calcia in porta. Errore di Kastrati nella presa con il pallone che scivola in rete. Il Cittadella si rimette in motore: al 40′ Vaisanen salva sulla linea di porta su Antonucci a tu per tu con Marson. Al 41′ stavolta Kastrati si supera deviando in angolo un tiro potentissimo di Kornvig. 
    Como-Bari 1-1
    Il primo tiro in porta è del Como: ci prova Cerri da fuori area, palla docile tra le braccia di Caprile, ma nei primi minuti il gioco stenta a decollare. Occasionissima Como al 26′: Folorunsho sbaglia, in area, l’intervento su Iovine, è calcio di rigore per il Como. Sul dischetto si presenta Cerri ma il portiere del Bari Caprile capisce tutto e neutralizza. Sulla ribattuta mette in rete Alejandro Sanchez. Il gol viene però annullato dopo un intervento del Var: un giocatore del Como era entrato in area. Al 44′ Terranova atterra Cutrone in area: Marchetti viene richiamato al Var per vedere il contatto. Calcio di rigore per il Como. Al 47′ si presenta nuovamente Cerri dal dischetto ma stavolta trasforma in rete con un destro rasoterra alla destra di Caprile. Al quinto minuto di recupero grande parata di Caprile su conclusione dal limite di Bellemo. Al 2′ della ripresa Blanco prova la conclusione in porta da, Caprile para. Sulla ribattuta si avventa Iovine ma il suo tiro viene respinto dalla difesa del Bari. Si fa vedere il Bari al 5′ con Maiello il cui tiro da fuori termina fuori di pochissimo. I pugliesi tentano in tutti i modi di trovare il pareggio che arriva solo nel finale. Al 43′ rigore per il Bari per il braccio largo di Arrigoni su cross di Dorval. Dal dischetto trasforma Ruben Botta con un sinistro rasoterra angolato alla destra di Ghidotti. 
    Frosinone-Cagliari 2-2
    Il Cagliari parte aggressivo e si rende pericoloso al 4′ quando Luvumbo, servito all’interno dell’area avversaria, si gira bene e scocca un mancino improvviso che Turati mette in calcio d’angolo. Il Frosinone, al 13′, tenta la conclusione con Mulattieri da fuori area, Radunovic blocca. Un minuto dopo, il vantaggio ospite: lancio lungo di Carboni per Luvumbo che anticipa Ravanelli, salta il portiere Turati e porta il Cagliari in vantaggio. Il pareggio del Frosinone arriva al 32′: suggerimento di destro di Garritano per Rohden che batte di testa Radunovic. Il Frosinone non si ferma e prova a ribaltare il match: al 38′ occasionissima con Moro che, servito al centro dell’area da Mulattieri, calcia alto solo davanti a Radunovic. Nella ripresa al 4′ Mulattieri salta Capradossi e incrocia dal limite dell’area, la palla termina sul fondo. Al 21′ occasione Frosinone con Garritano ma il suo tiro dall’interno dell’area è troppo debole per creare pericoli a Radunovic. Il Frosinone ribalta il match al 22′ con Roberto Insigne che, servito da Mulattieri, rientra sul sinitro e calcia a giro: palla che pizzica la traversa e si insacca all’incrocio dei pali. Splendida la realizzazione del numero 94 dei gialloblù. Al 41′ doppia occasione Cagliari con Kourfalidis: il numero 39 calcia in porta sul secondo palo, Sampirisi salva sulla linea. Sulla ribattura ancora Kourfalidis tenta la conclusione con il sinistro, Turati interviene e mette in corner. All’ultimo dei cinque minuti di recupero calcio di rigore per il Cagliari: Mazzitellli allarga il braccio e colpisce il volto di Lapadula. Dal dischetto trasforma lo stesso attaccante italo-peruviano che ristabilisce la parità in campo. Poco dopo viene annullato un gol al Cagliari, finisce in parità il match allo Stirpe. 
    Perugia-Genoa 1-0
    Al 10′ lavoro per il Var: su una conclusionedi Jagiello check per un presunto fallo di mano di Paz, terminato il quale il direttore di gara La Penna fa riprendere regolarmente il gioco, ravvisando un tocco solo di spalla da parte del colombiano. Lo stesso Paz si rende pericoloso sul fronte d’attacco al 14′ con una conclusione di prima intenzione sugli sviluppi di un angolo: palla di poco a lato della porta del Genoa. Facile, per il portiere locale Gori al 22′, la conclusione dalla distanza di Sabelli. Sull’altro fronte ci prova Bartolomei direttamente da punizione Bartolomei, Semper allunga in angolo. Il Perugia torna a provarci con Curado, colpo di testa alto. Subito dopo il Genoa si rende pericoloso con Puscas che conclude a lato. Al 32′ La Penna va a rivedere al Var le immagini per un presunto rigore a favore del Perugia per la caduta a terra di Santoro dopo un contatto con Coda. L’attaccante del Genoa colpisce prima il pallone e poi Santoro: non è rigore. Il clima al Curi si surriscalda, espulso al 35′ un componente della panchina del Perugia. Al 37′ la conclusione acrobatica di Bani non impensierisce più di tanto Gori. Avvio vivace di secondo tempo. Al 4′ Gori si fa trovare pronto su colpo di tacco di Portanova dopo il cross di Gudmundsson. Al 7 il Perugia riparte in contropiede, Kouan porta palla e lascia partire un destro potente che finisce alto sopra la traversa. Il Genoa si rende pericoloso all’11’ con la conclusione di prima intenzione di Portanova, Gori alza in corner. Al 15′ il Genoa ringrazia Semper: il portiere rossoblù mette in angolo con il piede su tiro di Olivieri. Al 19′ il tiro di Sabelli finisce alto sopra la traversa. Il Perugia resiste e al 29′ trova la rete del vantaggio in contropiede: Kouan serve Olivieri che, liberatosi di Dragusin con un stop di tacco in area, manda il pallone sotto il sette. Semper non può far nulla. Nel finale occasione Aramu con un punizione a giro, Gori blocca in tuffo. Al secondo dei cinque minuti di recupero annullato un gol a Strootman del Genoa per carica sul portiere. 
    Sudtirol-Ascoli 2-2
    Vantaggio immediato dell’Ascoli: al 1′ Dionisi fa sponda per Ciciretti che con un sinistro sotto la traversa porta gli ospiti in vantaggio, 0-1. Al 13′ prima conclusione del Sudtirol, con Mazzocchi: Guarna blocca. Gli altoatesini, al 15′, sfiorano il pari con Tait che, servito in area da Mazzocchi, calcia di prima intenzione trovando la risposta d’istinto di Guarna che devia in calcio d’angolo. Al 37′ Sudtirol vicino al pareggio con Odogwu il cui colpo di testa su cross dalla destra finisce a lato di un soffio. Nel secondo tempo ci prova il Sudtirol con Nicolussi Caviglia, Guarna para. Dal limite Tait conclude ma il pallone termina alla destra di Guarna. Al 10′ calcio di rigore per il Sudtirol: Ciciretti impatta il pallone con il braccio su conclusione di Nicolussi Caviglia. Dagli 11 metri si presenta Casiraghi che trasforma in rete con un tiro potente e centrale. Parità ristabilita al Druso. Non si mancare la pronta reazione dell’Ascoli: al 14′ Poluzzi salva sul tiro di prima intenzione di Lungoyi. Al 20′ torna avanti l’Ascoli: Caligara da metà campo arriva fino al limite dell’area, lascia partire un destro preciso e batte Poluzzi anche grazie ad una deviazione. Al 29′ vicino al pareggio il Sudtirol: De Col crossa da destra, colpo di testa di Odogwu a lato di poco. Al 39′ ecco il gol del pari del Sudtirol grazie a Rover, lesto a calciare angolato con il destro dopo una punizione calciata dalla trequarti. Guarna è battuto.  LEGGI TUTTO