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    Reggina-Benevento 2-2: pari nella sfida Mondiale Inzaghi-Cannavaro

    REGGIO CALABRIA – Al Granillo va in scena un pezzo di amarcord Mondiale, proprio durante la disputa di Qatar 2022: Pippo Inzaghi e Fabio Cannavaro, oggi alla guida rispettivamente di Reggina e Benevento, campioni nel 2006, si sono affrontati a Reggio Calabria dove la sfida si è conclusa con il punteggio di 2-2. Con questo pari la Reggina non riesce nell’intento di andare a -2 dal Frosinone (che deve ancora scendere in campo), migliora di un punto la propria classifica il Benevento, che sale a quota 15. Oltre a spartirsi la posta in palio, le due avversarie si sono anche divise i tempi di gioco, visto che nella prima frazione la Reggina si era portata sul doppio vantaggio con Hernani e Canotto, e che nella ripresa il Benevento ha trovato il 2-2 con Improta e Acampora. 
    Inzaghi nel primo tempo va avanti con Hernani e Canotto
    Il primo acuto dell’incontro arriva al 7′ quando Cicerelli, servito di tacco da Menez, tenta una conclusione a girare che non trova lo specchio. Ancora Reggina un minuto dopo con Canotto, dopo una prima conclusione di Menez deviata da Leverbe, Paleari allontana in angolo. Il Benevento si fa vivo al 10′ con una conclusione da fuori di Farias (Ravaglia c’è) e soprattutto al 17′ con il colpo di testa di Karic che termina alto. Al 21′ cambia il parziale: l’arbitro Zufferli, richiamato al Var per un tocco sospetto col braccio di Pastina in area, assegna alla Reggina il rigore che verrà trasformato da Hernani, 1-0. Al 36′ la Reggina perviene al raddoppio: Hernani serve Menez che sbaglia la conclusione ma sulla palla si avventa Canotto che batte Paleari, 2-0. Al 41′ il Benevento cerca la rete che lo rimetterebbe in corsa con Improta che, servito in area da Farias, manda di poco a lato. 
    Replica Cannavaro nella ripresa: Improta e Acampora
    Nella ripresa, al 14′ il Benevento accorcia le distanze: sugli sviluppi di un calcio d’angolo dapprima è El Kaouakibi a sfiorare il pallone di testa, poi si accende una mischia in area della Reggina nel corso della quale Improta trova la deviazione vincente. Succede di tutto al 21′: Zufferli inizialmente assegna un calcio di rigore per la Reggina, a seguito di un tocco di mano in area di Improta, ma viene successivamente richiamato al Var. Riviste le immagini il direttore di gara ritorna sulla propria decisione, non è calcio di rigore. Ma sfumato il penalty, il Benevento trova ugualmente la via del pareggio al 37′ con Acampora che, servito da Farias, batte il portiere avversario Ravaglia con una conclusione mancina, 2-2. La Reggina prova a riportarsi in avanti al 42′, con il colpo di testa di Rivas che trova un attento Paleari. A lato non di molto, invece, il colpo di testa di Hernani due minuti dopo. Lo stesso Hernani, da punizione, trova subito dopo la deviazione di Paleari in angolo. Animi agitati nel recupero, vola qualche cartellino, ma il punteggio non cambia più.
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    Grosso prova a salutare le rivali per la A

    TORINO – Dopo gli anticipi di ieri (Parma-Modena 1-2, Pisa-Ternana 3-1) oggi si giocano le altre otto partite della 14ª giornata di Serie B. Apertura alle 12.30 con Reggina-Benevento, sfida fra Campioni del Mondo 2006: Pippo Inzaghi cerca di preservare il sorprendente 2° posto dei calabresi contro i campani di Cannavaro che prima della sosta, al settimo tentativo, ha vinto la sua prima partita da allenatore in Italia, a Ferrara, a casa di un altro Campione del Mondo 2006, Daniele De Rossi. La Reggina viene da due vittorie di fila, Inzaghi ha già detto che non firma per una stagione chiusa al 3° posto: ha capito che tante big sono piene di problemi e lui se la gioca, pur non avendo certo sulla carta il secondo organico della B. Il Benevento però, oggi non può concedere nulla, visto che oggi disputerebbe i playout, pur avendo una rosa da playoff. Cannavaro resta in emergenza, recupera Acampora e Viviani ma mancherà Glik in difesa, impegnato ai Mondiali (lo rileva Pastina). Fra le 6 sfide delle 15, spicca Frosinone-Cagliari. La capolista ciociara guidata da Grosso, a +7 sul 3° posto, ha sempre vinto in casa, senza subire neanche un gol (è la squadra che in questo campionato più volte ha chiuso le partite senza incassare reti, 8 gare e con la miglior difesa della B, 7 reti al passivo). E, soprattutto, va a caccia della 7ª vittoria di fila, che diventerebbe anche il primato societario. Oggi ancora out Kone e Caso, due pezzi da 90, ma l’organico del Frosinone ha già supplito bene alla loro assenza. Dall’altra parte il Cagliari, finora una delle delusioni più cocenti di questa B, è a -3 dalla zona playoff (e per gli scommettitori in estate doveva essere la seconda forza della B dopo il Genoa). Liverani non vince dal 15 ottobre e nelle ultime 4 uscite ha raccolto solo 3 pareggi. Oggi non recupera il fondamentale Goldaniga in difesa mentre davanti Mancosu è in dubbio per una botta rimediata in settimana. Trasferta chiave per il Genoa a Perugia: il tecnico tedesco Blessin, 2 punti nelle ultime 3 uscite che hanno fatto perdere la zona A diretta, non può più fallire e in caso di altra prova negativa rischia la panchina (la tifoseria lo ha già scaricato da due partite ma oggi al Curi sarà presente in massa, circa 2mila i supporter rossoblù). Blessin ha provato il Genoa con Puscas in avanti assieme a Coda e la squadra ridisegnata sul 4-4-2 per cercare a ripartire. Il Perugia è ultimo ma la squadra è viva e non regalerà nulla ai liguri. Il Bari, in zona playoff ma reduce da tre pareggi di fila va a Como che con Longo in panchina sta risalendo la china (10 punti in 7 uscite) anche se oggi sarebbe retrocesso. Il Brescia, altra squadra che s’è ingolfata (4 pari di fila), pur restando in zona playoff, sta pagando le disavventure societarie di Cellino (settimana prossima altro CdA, si saprà se resta come presidente). E oggi al Rigamonti arriva la Spal di De Rossi che prima della sosta è stata beffata in casa dal Benevento, il 1° ko della carriera da allenatore dell’ex anima della Roma, arrivato alla quinta uscita, ora i ferraresi sono un solo punto sopra i playout e non possono permettersi passi falsi al Rigamonti. Il sorprendente Sudtirol, che oggi disputerebbe i playoff, ancora imbattuto con Bisoli e che con lui viaggia alla media di 2 punti a partita, riceve al Druso di Bolzano l’Ascoli di Bucchi, un punto sotto gli altoatesini, a caccia di riscatto dopo il ko interno di prima della sosta col Frosinone, sconfitta che ha fermato una serie positiva di 10 punti in 4 gare che avevano fatto sognare i marchigiani. Cittadella-Cosenza è un delicatissimo scontro salvezza: i veneti cercano riscatto dopo il ko di Parma di prima della sosta, i calabresi sono reduci dalla prima vittoria con Viali in panchina (il pazzesco 3-2 al Palermo) e in caso di successo sorpasserebbero i veneti. Alle 18 chiude il turno Palermo-Venezia: i siciliani inseguono il salto di qualità che li faccia emergere dalle sabbie mobili della classifica (sono a +1 sui playout), i lagunari, penultimi, cercano una difficile risalita, anche se i mezzi per farla ci sarebbero tutti: tocca a Vanoli, alla seconda panchina con gli arancioneroverdi dopo il ko interno nell’esordio con la Reggina, cercare di raddrizzare la stagione prima che sia troppo tardi. LEGGI TUTTO

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    Ufficiale, Cristiano Lucarelli esonerato dalla Ternana

    A pochi minuti dalla sfida persa contro il Pisa (3-1), la Ternana comunicato l’esonero del tecnico Cristiano Lucarelli. La società umbra, attraverso una nota ufficiale, ha infatti annunciato di averlo “sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra. La società ringrazia l’allenatore livornese per l’impegno profuso e gli augura le migliori fortune umane e professionali”.
    Si interrompe l’avventura di Cristiano Lucarelli alla Ternana
    In carica dall’agosto 2020, alla sua prima stagione aveva subito conquistato la promozione in Serie B, vincendo anche la Supercoppa di Serie C. Al primo anno in cadetteria è arrivato un decimo posto, mentre in questa stagione la squadra sembrava aver trovato la quadra ottenendo anche cinque vittorie consecutive tra la quinta e la nona giornata. Poi, il crollo, con appena tre punti nelle ultime cinque partite. Troppo poco per convincere la società a confermare la sua posizione. Le strade del tecnico livornese e della Ternana, dunque, si separano, con il club umbro che con 22 punti in 14 gare occupa il quinto posto in classifica, a -8 dal Frosinone capolista (i laziali hanno anche una partita in meno). Per Cristiano Lucarelli 95 partite sulla panchina della Ternana: 53 vittorie, 19 pareggi e 23 sconfitte, per una media punti di 1,87 a partita.

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    Serie B, il Pisa centra il nono risultato utile di fila: Ternana travolta 3-1

    PISA – Il Pisa travolge la Ternana all’Arena Garibaldi (3-1) e centra il nono risultato utile consecutivo. I toscani, ancora imbattuti da quando D’Angelo è tornato sulla panchina nerazzurra, si prendono altri tre punti importanti per classifica e morale grazie soprattutto ad un primo tempo al top, dove vanno a segno Tramoni, Beruatto e Barba. Si fermano invece gli umbri dopo tre pareggi consecutivi, ma la classifica dei rossoverdi rimane ancora molto interessante.
    Primo tempo: Tramoni, Beruatto e Barba travolgono la Ternana, ma Partipilo accorcia
    Parte a razzo la Ternana che impone subito ritmi e tempi di gioco, con il Pisa che però al 10′ riesce a farsi vivo con un tiro di Torregrossa che viene respinto. Al 13′ Pisa ancora in avanti con Tramoni, che prova di esterno a servire Torregrossa, ma l’attaccante viene anticipato e chiuso in calcio d’angolo da Mantovani. Sono le prove al gol nerazzurro che arriva sei minuti dopo: Morutan va via in campo aperto, punta l’area di rigore, mette a sedere un paio di avversari e poi serve un pallone d’oro a Tramoni che fa centro: 1-0. La Ternana non reagisce e il Pisa sfiora il raddoppio con una grande conclusione di Mastinu che Iannarilli alza in corner. Un giro di lancette e la squadra di D’Angelo va ancora vicina al gol con Barba, che in rovesciata colpisce la traversa. Gol che arriva poco dopo sugli sviluppi di un corner con Beruatto che tutto solo ha il tempo di prendere la mira e trafiggere Iannarilli per il (2-0). Il gol è pesante per la Ternana, che nonostante ciò al 37′ si fa pericolosa con un colpo di testa di Partipilo da distanza ravvicinata: gran parata di Livieri. Il Pisa però dilaga al 40′ con Barba, che appostato sul secondo palo, da due passi, mette dentro. Tutto finito? Nemmeno per sogno, perchè proprio sul gong di frazione gli umbri accorciano con Partipilo, andando così al riposo sul pariziale di 3-1.
    Secondo tempo: gli umbri spingono ma il gol non arriva. Il Pisa festeggia  i tre punti
    Umbri pericolosi in avvio di secondo tempo con Falletti che calcia in diagonale dal limite dell’area, ma la palla termina a lato non di molto. Risponde il Pisa con Tramoni che prova una conclusione a giro sul secondo palo: palla fuori di un nulla. Le emozioni fioccano e sul capovolgimento di fronte la Ternana sfiora il secondo gol con Partipilo che prova a piazzare il mancino, ma la palla sfiora il palo. Altro tentativo del Pisa in ripartenza poco dopo con Mastinu, ma Iannarilli si distende e fa sua la sfera. Al 34′ la squadra di Lucarelli sfiora il bis, Pettinari svetta in area su cross dalla sinistra di Mantovani, palla fuori di pochissimo. Nel finale il Pisa si riaccende: prima con Beruatto che centra il palo, poi con Sibilli che chiama Iannarilli alla deviazione in corner e infine con un piattone di Touré. Al 49′ Partipilo può riaprirla ma non è preciso e non centra lo specchio. 
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    Reggina, Inzaghi sfida Cannavaro: “Voglio un risultato importante”

    REGGIO CALABRIA – Una sfida mondiale nel bel mezzo del mondiale: Pippo Inzaghi e Fabio Cannavaro 16 anni fa hanno condiviso un’avventura unica, stavolta però si ritrovano per la prima volta in carriera l’uno contro l’altro in una sfida che vale tanto sia per la Reggina, sia soprattutto per il Benevento. Ma Pippo è il primo a sapere che non ci si può fidare di nessuno in questo campionato cadetto: “Il Modena che vince a Parma non è una sorpresa, non lo è perché questo è davvero un torneo complicato dove si può vincere come si può perdere con tutti. Adesso abbiamo bisogno di fare punti per mantenerci nella parte alta della classifica e continuare la nostra crescita. Prima della sosta abbiamo affrontato un trittico di partite che ci hanno dato maggiore consapevolezza nei nostri mezzi, ma adesso si riparte da 0-0. Il Benevento ha valori importanti, la vittoria ottenuta a Ferrara gli ha consentito di lavorare bene durante la sosta, e allora dico che ci sarà da soffrire e bisognerà andare oltre i propri limiti per riuscire a strappare un risultato importante. Bisognerà ripetere la prova offerta contro il Genoa o a Cagliari, o il secondo tempo fatto col Venezia. Ci attende una battaglia, ma abbiamo i mezzi per giocarcela”. Inzaghi chiama a raccolta il pubblico del “Granillo”, anche se la pioggia prevista in città potrebbe rendere difficili anche le operazioni in campo. “Non sono un allenatore che cambia uomini o modulo in base alle condizioni del campo. Se pioverà e sarà allentato ci adegueremo, così come dovrà fare il Benevento. Il pubblico ci serve perché, indipendentemente dalle condizioni meteo, rappresenta un valore aggiunto e ci serve per trascinare i ragazzi nei momenti più delicati della partita. Qualche cambio di formazione è da mettere in conto, perché comunque la sosta ci ha consentito di recuperare diverse pedine e poi perché questa squadra ha dato modo praticamente a tutti i giocatori di partire almeno un paio di volte titolari, e questa la ritengo una grande fortuna anche per me che devo fare le scelte. Nel prossimo mese cambieremo spesso interpreti, ma so che tutti potranno darmi una grossa qualità”. Santander torna disponibile, mentre mancherà ancora Obi. Possibile il passaggio alle due punte, anche se la scelta arriverà solo all’ultimo.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Genoa, Blessin: “Vogliamo vincere e comandare il gioco”

    GENOVA – Non è stata la sosta che Alexander Blessin aveva immaginato, almeno non prima di ciò che ha raccontato il sofferto pari col Como che ha introdotto il Grifone allo stop di metà novembre. Con le voci di esonero del tecnico tedesco che certo hanno contribuito a rinfocolare i malumori, anche se domani al “Curi” Blessin sarà comunque al suo posto. Ma il Genoa che scenderà in campo potrebbe presentare diverse novità di formazione e anche a livello tattico. “Ci sarà un attaccante che giocherà accanto a Coda in attacco”, esordisce nella conferenza stampa della vigilia. “Giocheremo con due attaccanti, perché il Perugia è abituato a giocare col 3-5-2 e contro questo atteggiamento tattico servirà qualcosa di diverso rispetto a ciò che abbiamo proposto nelle scorse partite. Ma sarà comunque una gara che si giocherà molto su due elementi a mio modo di vedere fondamentali come mentalità e fase di pressing. Noi dovremo andare a fare da subito la nostra partita, aggredendo l’avversario e mostrando il piglio di chi vuol vincere e comandare il gioco”. Blessin ha studiato attentamente la fase offensiva del Perugia, “che solitamente gioca a lanci lunghi, cioè cercando di innescare subito le punte e poi andando ad anticipare l’avversario sulle seconde palle. Dovremo essere bravi a vincere questa battaglia: per farlo dovremo tenere alta la concentrazione durante tutta la partita”. Accanto a Coda, due gli indiziati: Puscas è il favorito, Yalcin è l’outsider che potrebbe trovare una maglia da titolare. Ma nell’occasione il Genoa recupera altre due pedine importanti come Sturaro e Ilsanker: “Sono contento per entrambi, li abbiamo aspettati a lungo e riaverli a disposizione non è una cosa di poco conto. Sturaro ormai lavora da tre settimane in gruppo e credo che stia crescendo di condizione giorno dopo giorno. Certo, la loro autonomia è di 15, massimo 20 minuti, ma sono elementi di esperienza e qualità e pertanto ci possono dare una grossa mano anche a scartamento ridotto”.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Serie B, festa Modena al Tardini: Parma battuto 2-1 sotto gli occhi di Pioli

    PARMA – Il Modena di Attilio Tesser sotto gli occhi di Stefano Pioli espugna il Tardini di Parma e torna a casa con il bottino pieno. Il derby emiliano finisce infatti (2-1), grazie alle reti di Falcinelli e Bonfanti nel primo tempo; due marcature pesanti, che valgono oro, perchè consentono ai canarini di salire a quota 17 in classifica e di tornare alla vittoria dopo più di un mese. Per il Parma è invece un’altra occasione persa, che significa quarto ko del campionato. Solo per le statistiche il gol di Franco Vazquez che aveva riaperto la gara.
    Primo tempo: Parma colpito ed affondato da Falcinelli e Bonfanti
    Il Parma parte forte e al 2′ si rende pericoloso con una staffilata di Man dalla distanza che termina alta non di molto. Ancora ducali al 10′:  traversone di Vazquez dalla trequarti, deviazione volante di Inglese che viene però bloccata a terra da Gagno. A sbloccarla però ci pensa il Modena con Falcinelli, che al 18′ su una punizione dalla trequarti di Tremolada la mette in fondo al sacco di testa dopo un imperioso stacco: 0-1. I crociati tentano di abbozzare una reazione, ma i canarini al 24′ raddoppiano: Tremolada pennella un cross dalla sinistra, Bonfanti colpisce al volo e con il piatto destro trafigge Corvi. Il Parma prova a reagire ma non punge, Vazquez colpisce di testa ma Gagno blocca senza problemi. La prima frazione termin così con la squadra di Tesser sul doppio vantaggio.
    Secondo tempo: Vazquez la riapre ma non basta. Gagno prodigioso e il Modena si prende il derby
    Il Parma cerca subito di accellerare i ritmi, ma non riesce a creare veri pericoli dalle parti di Gagno. Bernabè al 5′ esplode un destro a giro ma l’estremo del Modena è attento. Al 26′ la partita ha un sussulto: Bonfanti attera in area Benedyczak e l’arbitro concede il calcio di rigore. Dal dischetto Vazquez spiazza Gagno e riapre la gara. Mihaila dà la scossa alla squadra di Pecchia che nel finale cerca di trovare il pari con un tiro in diagonale di Camara deviato in corner da Gagno. Proprio Camara, servito da Bonny in pieno recupero, sfiora il pareggio, ma Gagno con un miracolo salva tutto e i tre punti vanno al Modena.
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    Corini avverte il Palermo: “La classifica del Venezia è bugiarda”

    PALERMO – La sosta come tempo ideale per imparare a conoscersi meglio. Lo aveva detto Eugenio Corini che queste due settimane sarebbero dovute servire per dare la sua impronta alla formazione rosanero. “Abbiamo lavorato molto, anche se la rabbia per la sconfitta di Cosenza all’inizio ci ha un po’ condizionato”, ammette il tecnico. Che pure si attende subito una pronta reazione nella sfida con il Venezia. “Vogliamo trasformare questa rabbia in energia positiva, e l’occasione è ghiotta. È una gara importante anche in ottica classifica, perché c’è grande equilibrio e ogni partita ha una sua rilevanza. Il Venezia ha una rosa valida, ha da poco cambiato allenatore e in generale ha raccolto meno rispetto a quanto ha seminato. Per noi però diventa fondamentale aprire questa fase di stagione che ci accompagnerà fino a Natale con una vittoria: dovremo andare avanti step per step, ma in generale la cosa più importante adesso sarà fare punti tali da metterci nelle condizioni di allontanarci dalle zone calde, e quindi in qualche modo garantirci la permanenza nella categoria. Poi nella seconda parte di stagione, cioè da gennaio in poi, dovremo cercare di alzare l’asticella. Ma per poterlo fare dovremo necessariamente fare tanti punti nel prossimo mese”.
    Nel segno di Zamparini
    La gara col Venezia riveste un significato particolare per Corini: è la 250esima panchina nel calcio professionistico, anche se il diretto interessato non sembra curarsene troppo. “Non do mai troppa importanza ai numeri. Ho sempre pensato alla partita che ho davanti, i record o le statistiche non mi hanno mai appassionato. Però se ne ho raccolte così tante vuol dire che qualcosa di buono ho fatto”. Palermo-Venezia sarà anche la sfida tra le due squadre che hanno segnato la storia calcistica di Maurizio Zamparini: “Un presidente che ha dato tantissimo a entrambe le piazze, e a Palermo so quello che dico perché ho vissuto tanti periodi durante la sua presidenza. Il finale magari è stato doloroso, ma ha fatto cose davvero straordinarie, riuscendo a portare la Sicilia nel calcio europeo”. Infine, sulle possibili scelte di formazione: “Stulac sta bene, ha lavorato tanto ma la competizione con Claudio Gomes, che sta facendo molto bene, mi offre un’opportunità di scelta in più. Anche Sala sta crescendo di condizione e comincerà ad esserci utile”.
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