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    Fenomeno Sudtirol: sarebbe da A

    TORINO – E pensare che, in estate, i soliti giudizi frettolosi predicevano per il Sudtirol un immediato ritorno in Serie C. La prima stagione in B della storia degli altoatesini era stata segnata in estate dalla separazione da Lamberto Zauli che a giugno aveva lasciato l’Under 23 della Juve per misurarsi con la scommessa Sudtirol. Ma il 9 agosto rescindeva il contratto poco prima dell’inizio del campionato, dopo l’eliminazione nel preliminare di Coppa Italia, ad opera della FeralpiSalò, un 1-3 dopo il quale si iniziavano a puntare i fucili sul Sudtirol. Seguiva un inizio di campionato che dava ancora più fiato ai pessimisti. Tre uscite con Leandro Greco (già vice di Ivan Javorcic nella stagione precedente della promozione dalla C), e tre ko nelle sfide di campionato ad agosto. Nel frattempo la società non stava a guardare e iniziava un lungo corteggiamento a Pier Paolo Bisoli, individuato fin da subito come l’uomo giusto per la svolta. Ma Bisoli i primi tempi nicchiava, forse sperava in qualche piazza più blasonata, reduce com’era dalla bella salvezza ottenuta a maggio ai playout con un Cosenza dato da tutti per spacciato. Finché il 29 agosto firma per il Sudtirol e da allora è tutta un’altra storia, per lui e per il club. Sotto la sua guida, il rospo Sudtirol si fa principe e diventa la più bella rivelazione della B. Con lui in panchina, gli altoatesini viaggiano a una media da Serie A diretta: zero sconfitte, 2 punti spaccati a partita, giacché ne hanno fatti 20 in 10 gare, sbarcando in zona playoff, oggi occupano l’ultimo posto disponibile, l’ottavo. Morale, con un passo simile, se ci fosse stato Bisoli fin dalla prima giornata, il Sudtirol sarebbe a quota 26, cioè davanti alla Reggina seconda e a -4 dalla capolista Frosinone, cioé in zona A diretta. Come è stato possibile tutto ciò? Intanto, il Sudtirol non va descritto come una cenerentola alla scoperta della B ma come un club solido che preparava da anni l’ascesa al calcio italiano con programmazione e strutture d’avanguardia, compreso, col finanziamento della Provincia autonoma di Bolzano e del Comune, l’aver trovato rinnovato, giusto in tempo per la B, la bomboniera della stadio Druso, un gioiellino che da due mesi e mezzo vive partite entusiasmanti. Un cammino che ha cambiato anche il modo di predicare calcio di Bisoli. Fino alla scorsa stagione, era considerato il classico tecnico italianista, difesa arcigna e contropiede. Ora no, il suo Sudtirol, senza rinunciare ai principi del suo calcio di temperamento, va in campo per giocarsela a viso aperto con tutti. Prendiamo, ad esempio, l’ottimo 2-2 conquistato sabato scorso dagli altoatesini nella cattedrale del San Nicola di Bari. Con un 4-4-2 dinamico e sbarazzino, i ragazzi di Bisoli si sono portati sullo 0-2, grazie ai gol del centrocampista Fabian Tait (il capitano, altoatesino di Salorno, nel giorno della sua 300ª presenza in biancorosso) e il raddoppio di Raphael Odogwu, il centravanti nato a Verona da padre nigeriano e madre italiana, al suo 5° centro in B, niente male per un attaccante prelevato nel 2020 in C dalla Virtus Verona e giunto solo a 31 anni in B, senza mai grandi numeri da realizzatore, doti che sta scoprendo solo ora con Bisoli. Ma vere stelle non ci sono, conta la forza del gruppo, che deve restare affamato fino alla fine della stagione anche se l’obiettivo ufficialmente resta una salvezza il più possibile tranquilla. Ma almeno altri tre nomi vanno citati: il mediano Hans Nicolussi Caviglia, 22 anni, valdostano che si sta consacrando in Sud Tirolo, in prestito dalla Juve, autore del gol meraviglioso con cui gli altoatesini al Druso hanno sconfitto la corazzata Parma. La seconda punta Matteo Rover, 23 anni, un passato nei vivai di Juve e Inter, al Sudtirol dal 2019, già autore di 3 reti. Il difensore Giovanni Zaro, 28 anni, in Alto Adige dal 2021, ottimo debuttante in B (già 2 reti). LEGGI TUTTO

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    Brescia, ufficiale: il presidente Cellino si è dimesso

    BRESCIA – La vittoria in casa Brescia manca da tempo, ma ovviamente questo non è il primo dei problemi. Bensì uno ben più grande si è concretizzato nella giornata odierna. La notizia era nell’aria, lo aveva accennato nell’ultimo Cda e puntualmente lo ha fatto. Massimo Cellino si è dimesso da presidente del Brescia. L’ufficialità è arrivata dai canali ufficiali del club lombardo.
    La nota del Brescia
    “Con la presente rassegno con effetto immediato le mie dimissioni da Presidente della Società e da componente del Consiglio di Amministrazione, dimissioni peraltro già annunciate e temporaneamente sospese nel c.d.a. del 24 ottobre 2022. Le ragioni della decisione, che ho assunto dopo un profondo travaglio interiore sono sia di carattere personale che legate alla preoccupazione di garantire la più efficiente gestione della Società in modo che possa conseguire i migliori risultati sportivi. Sul piano personale, il procedimento penale, che mi vede coinvolto e che dura ormai da ben due anni, nell’ambito del quale è stato emesso il provvedimento di sequestro che coinvolge di fatto il Brescia Calcio, ha ormai logorato la mia serenità, necessaria ai fini della gestione di un’impresa complessa quale è una squadra di calcio. Per quello che concerne, poi, gli interessi di squadra, alla difficoltà sul piano personale cui ho sopra accennato si deve aggiungere che l’esistenza del sequestro introduce una serie di vincoli che mal di conciliano con la flessibilità e la speditezza di decisioni che una gestione efficiente di una società di calcio richiede. Del resto, sono certo che la squadra sia più forte di quanto si pensi e i risultati non raggiunti ultimamente sono figli del mio stato d’animo che si riflette sulla squadra e non lo dico da tifoso, ma per la mia pluriennale esperienza nel calcio. Sono convinto che con le mie dimissioni la Società sarà in condizione di individuare, d’intesa con gli organi giudiziari, una persona che, con più serenità, potrà portare il Brescia Calcio a quei risultati che la passione dei tifosi merita. È per questo che aggiungo alle mie dimissioni l’augurio, che formulo con tutto il cuore, dei migliori successi sportivi. Ringrazio i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale per la preziosa collaborazione resa in questi anni. Ringrazio tutti i dipendenti, lo staff tecnico ed i componenti della squadra per la passione con cui si sono sempre impegnati. Infine un ringraziamento particolare ai tifosi, il cui sostegno alla squadra non è mai venuto meno. Ringrazio anche il custode giudiziario per la disponibilità dimostrata”.

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    Serie B, Cerri replica a Coda: Genoa-Como finisce 1-1

    GENOVA – La tredicesima giornata di Serie B si chiude con il pareggio del Ferraris tra Genoa e Como (1-1). Il Grifone rompe l’equilibrio nel primo tempo con il rigore realizzato da bomber Coda. Nel secondo tempo Cerri mette il sigillo sul pareggio. I rossoblù di Blessin perdono la seconda posizione in classifica, superati dalla Reggina avanti di due punti (25 a 23). Il Como di Longo conquista un punto importante e respira.
    Classifica Serie B
    Primo tempo: il solito Coda porta avanti il Genoa
    Al 3′ Como subito in gol con Cerri, ma il Var annulla per un fallo dell’attaccante sul genoano Bani. Al 6′ il Genoa va in gol con Coda, ma la rete viene annullata, questa volta dall’arbitro per fuorigioco. Al 14′ l’episodio che sblocca il match: Cagnano e Portanova vengono a contatto cercando di intercettare un pallone, con il terzino comasco che colpisce il piede di Portanova. L’arbitro non ha dubbi e decreta la massima punizione per il Genoa. Dal dischetto Coda non perdona e fa 1-0. Il Como non reagisce e fatica a trovare gli spazi giusti, il Grifone mette invece paura con i colpi di testa di Strootman respinto da Ghidotti e quello successivo di Dragusin. Al 41′ però la squadra di Longo costruisce una clamorosa occasione: gran palla centrale in area di Vignali per Cerri, che si libera della marcatura e calcia da pochi metri: tiro centrale, Semper si oppone, poi al 46′ Coda sfiora il raddoppio con un colpo di testa che sbatte contro la traversa. Il primo tempo termina 1-0.
    Secondo tempo: il Como pareggia con Cerri, al Ferraris è 1-1
    Ad inizio ripresa subito forze fresche in campo per entrambe le squadra. In casa Genoa entrano Yeboah ed Hefti al posto di Aramu e Badelj. Per il Como dentro Fabregas, esce Arrigoni. Il Como tenta di buttarsi in attacco ma la manovra degli uomini di Longo è confusa e non fluida. Dopo il quarto d’ora di gioco Blessin effettua altri due cambi: fuori Gudmundsson e Coda, dentro Yalcin e Puscas. Al 19′ il sinistro di Cerri è strozzato, Semper non corre particolari pericoli. Il Como trova il gol del pareggio subito dopo: al 22′ Cagnano mette in mezzo per il colpo di testa vincente di Cerri che supera Semper: 1-1 al Ferraris. L’attaccante dei lariani viene ammonito da Massimi per eccesso di esultanza. Al 24′ il Genoa torna in vantaggio ma il gol di Dragusin viene annullato per posizione attiva di fuorigioco di Puscas: il difensore del Grifone aveva battuto Ghidotti dopo la parata di quest’ultimo sul colpo di testa di Bani. Al 34′ il tentativo sul primo palo di Yeboah trova la pronta parata di Ghidotti. Tre minuti dopo prodigioso intervento di Cagnano che ferma Yeboah pronto a calciare. Al 41′ il destro al volo di Fendrup trova la respinta involontaria del compagno di squadra Bani, nulla di fatto per il Grifone. Al 45′ pericoloso il Genoa con il tiro di Yeboah da dentro l’area, Ghidotti salva il risultato con una deviazione di spalla. Al quarto dei cinque minuti di recupero grande parata di Semper su Da Riva su cross di Cerri. 
    Genoa-Como: tabellino e statistiche
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    Genoa, assalto alla zona Serie A

    TORINO – La 13ª giornata di Serie B si chiude oggi pomeriggio con Genoa-Como (fischio d’inizio alle 16.15). I liguri, dopo la caduta di lunedì scorso in casa della Reggina, cercano di riprendersi la zona promozione diretta: con 3 punti riagganciano proprio la Reggina al 2° posto. Il ko del Granillo ha lasciato qualche scoria nella calda piazza rossoblù e Blessin, per la prima volta dal suo sbarco a Genova nel gennaio scorso, è stato messo in discussione da larghe fette della tifoseria. Non è piaciuto il modo in cui il Genoa ha perso a Reggio Calabria e il fatto che la squadra, pur considerata dagli addetti ai lavori come la più forte della B, fatichi ad esprimere tutto il suo potenziale, soprattutto in attacco, pur disponendo di un reparto sulla carta formidabile. Così, per ovviare anche ai problemi offensivi, oggi Blessin potrebbe schierare il Genoa col 4-4-2, con Coda in avanti affiancato da Puscas, finora piuttosto trascurato dal tecnico tedesco. Novità anche negli altri reparti: Frendrup potrebbe scalare a terzino sinistro, lasciando il suo posto in mediana a Badelj, al rientro dopo la squalifica, che giocherebbe in coppia con Strootman mentre Gudmundsson e Aramu giostrerebbero da esterni alti. Il Genoa finora ha raccolto poco a Marassi: una sola vittoria (sul Modena) e 4 pareggi (con Benevento, Parma, Cagliari e Brescia), la svolta è d’obbligo. Sull’altro fronte c’è un Como terzultimo ma che dall’avvento di Moreno Longo in panchina ha raccolto 9 punti in 6 gare, con 3 vittorie interne e altrettanti ko fuori casa, dove ha racimolato finora un solo punto, a inizio stagione, a Pisa. Nelle ultime ore, l’indisponibilità di Baselli, utilizzato da Longo come vertice basso del 4-3-1-2, potrebbe rilanciare quella che doveva essere la stella della B, lo spagnolo Cesc Fabregas, già campione del Mondo e d’Europa, ma che con Longo non è titolare e che quando l’ha utilizzato l’ha fatto giostrare sulla trequarti.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Serie B, pari senza emozioni al Liberati: Ternana-Brescia 0-0

    TERNI – Al Libero Liberati Ternana e Brescia pareggiano 0-0. Pochissime le occasioni da gol in un match molto equilibrato. Ad avere la meglio sono state le due difese. Curiosità: terzo pareggio consecutivo per 0-0 per la squadra di Cristiano Lucarelli, adesso a quota 22 punti in classifica a -3 dal secondo posto occupato dalla Reggina. Il Brescia di Clotet si arrampica all’ultimo posto utile per i playoff con 20 punti raccolti in 13 giornate. 
    Ternana-Brescia: tabellino e statistiche 
    Primo tempo: pochissime emozioni, gara in equilibrio 
    Dopo le prime schermaglie la Ternana si fa vedere dalle parti di Andrenacci al 9′: sponda di Sorensen su schema da calcio di punizione, sul secondo palo Cassata calcia di sinistro da distanza ravvicinata ma Andrenacci respinge. La Ternana è in controllo del match, i ritmi sono comunque blandi. Al 18′ il Brescia batte un calcio di punizione con Bisoli: il pallone non arriva a Van de Looi, appostato sul secondo palo. Al 24′ il tentativo di Palumbo direttamente da calcio di punizione termina fuori di poco. Al 30′ chance per il Brescia: cross di Bisoli sul primo palo, Olzer di testa manda sulla parte alta della rete. Al 45′ Ternana vicina al vantaggio: Falletti si libera al limite dell’area e calcia. Il tiro, deviato da Adorni, esce di pochi centimetri. 
    Classifica Serie B
    Secondo tempo: Ternana e Brescia non si sbloccano, pareggio a reti bianche
    Nella ripresa i ritmi rimangono bassi. Al 16′ la Ternana prova a farsi vedere con Palumbo che verticalizza per Partipilo: Mangraviti interviene di testa, il pallone però rimane giocabile per Partipilo che tenta di girare verso la porta. Nulla di fatto, si rimane sullo 0-0. Al 25′ il Brescia si rende pericoloso con Moreo: cross in mezzo di Huard, l’attaccante delle Rondinelle colpisce di testa ma il pallone termina fuori di poco. Dopo la girandola dei cambi la partita rimane in equilibrio al Liberati. Le Fere provano ad aumentare i giri del motore, il Brescia si difende con ordine, pronto a ripartire all’occasione giusta. Al 40′ Bianchi prova il tiro dai 20 metri: pallone alto. Al terzo dei quattro minuti di recupero Moreo vince un rimpallo con Proietti e tenta la conclusione dal limite dell’area: pallone sul fondo. 
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    Cannavaro prima gioia in casa di De Rossi! Inzaghi e Pecchia inseguono Grosso

    FERRARA – Nel sabato pomeriggio della 13ª giornata di Serie B, iniziata ieri sera con la vittoria del Frosinone sull’Ascoli, Fabio Cannavaro batte in rimonta Daniele De Rossi nel derby tra campioni del mondo 2006 e trova il suo primo successo sulla panchina del club campano: il Benevento supera infatti la Spal per 2-1 e ritrova un trionfo in campionato che mancava addirittura dallo scorso 3 settembre (2-1 contro il Venezia) dopo 4 sconfitte e altrettanti pareggi. I padroni di casa vanno in vantaggio con un super gol di Salvatore Esposito al 10′, ma nel secondo tempo pagano a caro prezzo l’inferiorità numerica, maturata con l’espulsione di Patryk Peda (62′). La formazione campana riesce ad approfittare al meglio dell’uomo in più, ribaltando il risultato in appena 3 minuti con Capellini (74′) e La Gumina (77′). Vince anche il Parma di Pecchia, che al Tardini si impone per 3-1 sul Cittadella: le reti ducali portano le firme di Del Prato (17′), Drissa Camara (57′) e Benedyczak (67′). Al 71′ Antonucci segna l’unico gol ospite. I ducali rilanciano così le proprie ambizioni nella corsa alla promozione salendo a quota 22 punti in campionato. 
    Serie B, la classifica
    La Reggina batte il Venezia in rimonta, il Palermo perde contro il Cosenza
    Vince la Reggina di Inzaghi, che si impone per 2-1, in trasferta, contro il Venezia: padroni di casa in vantaggio con la rete con Pohjanapalo (10′), ma nella ripresa gli ospiti ribaltano il risultato, con Canotto (55′) e Hernani (76′). I granata restano quindi in solitaria al 2° posto in classifica con 25 punti. Perde invece il Palermo di Corini, per 3-2, contro il Cosenza: alla squadra rosanero non basta la doppietta del solito Brunori (41′ e 59′). Per i padroni di casa decidono i gol di Aldo Florenzi (45’+1′), Rigione (56′) e Larrivey (63′). Bari e Sudtirol pareggiano 2-2 rimanendo a distanza di un solo punto in campionato, 21 a 20. I biancorossi di Mignani ringraziano Di Cesare e Salcedo, che annullano il doppio vantaggio ospite firmato da Tait e Odogwu. Il Cagliari pareggia 1-1 contro il Pisa, con Lapadula che al 67′ rimette in parità la gara dopo il vantaggio nerazzurro siglato da Morutan (50′). Termina con lo stesso risultato anche Modena-Perugia: Tremolada al 45′  risponde al vantaggio ospite siglato da Di Carmine (37′).
    Serie B, il calendario
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    Inzaghi deve rispondere a Grosso

    TORINO – Dopo Ascoli-Frosinone che ieri sera ha aperto il turno (0-1, la capolista laziale di Grosso vola temporaneamente a +8 su Reggina e Genoa), la 13ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 partite, 7 alle 14 e una alle 16.15, Ternana-Brescia, sfida fra due squadre d’alta quota che non vivono un momento felicissimo: gli umbri hanno fatto 2 punti nelle ultime 3 giornate, perdendo un po’ della brillantezza mostrata in precedenza, quando con 5 vittorie di fila si erano issati in testa da soli al campionato. Lucarelli resta però fiducioso, anche nelle ultime gare (pari con Bari e Spal), ha colto buone indicazioni e imputa il calo all’alta competitività del torneo. Potrebbe dare una bella mano Falletti, ma per il tecnico sarà disponibile solo per una frazione di partita. Sull’altro fronte, un Brescia che non vince da 6 giornate, in silenzio stampa, col patron Cellino contestato dalla piazza, ancora privo di Cistana e Viviani, con Karacic, prossimo alla partenza per i Mondiali (è convocato dall’Australia), a cui è stata risparmiata la trasferta. La Reggina seconda, fa visita al Venezia, dove esordisce in panchina Paolo Vanoli, che rileva, dopo l’interim per un turno di Andrea Soncin, il croato Ivan Javorcic. I veneti sono una delle delusioni più grosse del campionato e oggi sarebbero retrocessi pur avendo una rosa d’alta classifica. Vedremo se con l’ex collaboratore di Conte e Ventura in panchina riusciranno a raddrizzare la stagione, non sarà semplice schiodarsi dal penultimo posto, anche se i mezzi ci sono. Dall’altra parte una Reggina carica per la vittoria di lunedì scorso sulla corazzata Genoa che ha permesso a Inzaghi di tornare al 2° posto a pari punti coi rossoblù. Super Pippo cavalca l’entusiasmo e invita a bissare l’impresa “se no, aver battuto il Genoa sarà servito a poco”, dice. Non è una sfida d’alta quota, ma Spal-Benevento ha il fascino della partita che profuma di Mondiale 2006, visto che in panchina si sfidano Daniele De Rossi e Fabio Cannavaro: il primo non ha mai perso (6 punti in 4 uscite, media 1.5 a partita), l’altro non ha mai vinto (4 punti in 6 partite, media 0.66) ed è quello messo peggio. Certo, i tanti infortuni non aiutano il lavoro del Pallone d’Oro 2006. Ma se Cannavaro non svolta, il Benevento rischia grosso, piur avendo un organico di primo livello. La Spal di De Rossi invece, a -4 dalla zona playoff e a +3 dai playout, cerca conferme, dopo aver mostrato una certa crescita. Oggi però, i due reduci della spedizione in Germania, dovrano mettere da parte la loro amicizia. Cerca il decollo il Palermo, reduce da due vittorie di fila e da quattro risultati utili consecutivi, oggi è di scena a Cosenza, in casa di una squadra in caduta libera (5 ko di fila) in cui nello scorso turno ha esordito in panchina William Viali, perdendo 3-1 a Pisa. Suona quasi come un’ultima chiamata quella per il Cagliari che riceve il Pisa. I sardi di Liverani hanno raccolto 2 punti nelle ultime 3 partite e sono a -3 dalla zona playoff. La piazza è in subbuglio, le scorie della retrocessione non sono ancora smaltite, in compenso oggi dovrebbe tornare il fondamentale Mancosu, ma non si sa quanta autonomia abbia. Attenzione al Pisa, però. Nelle 6 partite sotto la guida di D’Angelo, ha raccolto 12 punti. Vuol dire che, con una media punti simile, se avesse iniziato lui la stagione, adesso sarebbe a quota 24, secondo davanti a Reggina e Genoa. Il problema è che i nerazzurri ancora pagano il disastroso rendimento avuto sotto la guida di Rolando Maran (2 punti in 6 gare), ma di fatto sono una big solo per sbaglio al 14° posto. Interessante anche Bari-Sudtirol: i pugliesi festeggeranno la convocazione di Cheddira, capo cannoniere della B con 9 gol, che andrà ai Mondiali col Marocco e che salterà almeno 2 partite. Bari in un momento non positivo (2 punti in 4 partite) ma che continua a far sognare la piazza. Occhio però al Sudtirol, a quota 19 punti, solo uno di meno dei pugliesi, bottino messo insieme nelle ultime 9 uscite, cioé da quando c’è in panchina Pier Paolo Bisoli (oggi squalificato e sostituito da Greco, il suo predecessore). Nel Sudtirol confermata l’assenza del difensore Masiello, non convocato per una questione d’opportunità: in settimana da Bari sono arrivate minacce, la tifoseria pugliese non gli perdona quell’autogol di 11 anni fa nel derby col Lecce, per il quale Masiello, coinvolto nel filone del calcioscommesse dell’epoca, ha pagato con una squalifica di 2 anni e 5 mesi. Ora, a 36 anni, è una colonna degli altoatesini (8 gare sempre da titolare, dopo essere giunto, da svincolato, ai primi di settembre). Dopo il ko di Palermo, cerca riscatto il Parma di Fabio Pecchia a cui non riesce l’ultimo salto di qualità (ma la squadra è più competitiva di quella che un anno fa, prima con Maresca e poi con Iachini, chiuse al 12° posto, sempre lontana dalle zone nobili). Al Tardini sbarca il Cittadella, a -4 dalla zona playoff e che anche oggi, quantomeno, venderà cara la pelle. Sfida delicata al Braglia: il Modena, un punto sopra la zona playout, ospita il Perugia ultimo, partita chiave per entrambe, scontro salvezza fra due squadre chiamate a invertire la rotta. Il turno si chiude domani con Genoa-Como, fischio d’inizio alle 16.15,. LEGGI TUTTO

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    Ascoli-Frosinone, finale incandescente: rissa dopo il fischio finale

    ASCOLI – Dopo una prima frazione di gioco ai limiti del soporifero, la gara tra Ascoli e Frosinone (vinta dagli ospiti con una rete di Insigne arrivata nella ripresa), si è scaldata clamorosamente nel secondo tempo: a dare il “la” a tutto è stato l’episodio del cartellino rosso a Collocolo per proteste: da quel momento in poi la gara è stata nervosissima, tesa e gli animi dei giocatori in campo sono diventati bollenti. Tant’è che anche il tecnico locale Bucchi ne ha fatto le spese (rosso anche a lui per proteste), nei momenti concitati che hanno fatto seguito al gol del vantaggio degli ospiti; e negli ultimi minuti di gara si è giocato molto poco, visto che ogni contatto non faceva altro che gettare ulteriore benzina sugli animi già infiammati dei giocatori in campo. Situazione che peraltro si è protratta anche dopo il triplice fischio del direttore di gara, con una scaramuccia tra Sampirisi (che al fischio finale esulta in maniera che i giocatori dell’Ascoli non va giù) e Caligara, allargatosi fino a diventare una di rissa in campo tra le due squadre: l’arbitro Marinelli dovrà uscire dal terreno di gioco scortato. E non si è fatta attendere la protesta anche sul fronte societario da parte del club bianconero: “Denuncerò per danni l’arbitro Marinelli! In difesa dei miei interessi e dell’Ascoli calcio”. Lo scrive su Instagram Massimo Pulcinelli, patron dell’Ascoli, dopo la sconfitta casalinga contro il Frosinone, viziata a dire dei bianconeri dalla conduzione di gara del fischietto di Tivoli.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO