consigliato per te

  • in

    Insigne segna, Grosso scappa: Frosinone in fuga, Ascoli furioso

    ASCOLI – Inarrestabile. Il Frosinone di Grosso sbanca anche Ascoli e continua a correre in testa alla classifica di Serie B. Al Del Duca decisivo Roberto Insigne con la stoccata a meno di venti minuti dal termine che piega i padroni di casa, in 10 per tutto un tempo dopo l’espulsione di Collocolo ad inizio ripresa. Proprio quest’episodio, dopo una prima frazione senza particolari emozioni, ha acceso nervosamente la gara: il rosso è arrivato diretto dall’arbitro Marinelli, forse in virtù di qualche parola di troppo del giocatore. Tante proteste su ogni contrasto, anche sul gol che secondo l’Ascoli nasceva da un fallo di Mulattieri e sul quale è stato espulso anche l’allenatore dei bianconeri Bucchi. Finale incandescente, traversa di Simic e rissa finale.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Reggina, Inzaghi: “Dopo il Genoa voglio continuità. Venezia? Vero banco di prova”

    REGGIO CALABRIA – Battere il Genoa in qualche modo autorizza a pensare che questa Reggina abbia imparato dai propri errori, e che sia pronta a rimettersi in cammino proprio come aveva fatto all’inizio del torneo cadetto. La trasferta di Venezia in questo senso somiglia a una piccola prova del nove: i lagunari non sono nelle condizioni di poter dispensare regali (appena un punto raccolto nelle ultime 5 gare), e forse Pippo Inzaghi è il primo a sapere che queste sono le trappole nelle quali è più facile mettere il piede. “Se ci fermassimo a guardare la classifica -dice il tecnico- avremmo un quadro che non rispecchia il valore del nostro prossimo avversario. Il Venezia è una squadra di valore, ha da poco cambiato allenatore e pertanto avrà tante motivazioni. Ci attende una partita complicata e di certo un bel banco di prova per capire quanto siamo maturi. Ma servirà una prova simile a quella offerta contro il Genoa per riuscire a portar via qualcosa di buono”. La prestazione di lunedì scorso, però, autorizza a pensare in grande. “In verità in settimana abbiamo fatto un po’ fatica a recuperare, perché il dispendio di energie è stato ingente. Forse qualcosa sarò costretto a cambiare, anche se tutti si meriterebbero di giocare. È anche vero che per mia fortuna la concorrenza è tanta, e allora ho la possibilità di attingere in una rosa che comunque mi offre ampie garanzie”. Due le assenze già annunciate da Inzaghi: “Santander non è ancora pronto, mentre Lombardi ha la caviglia un po’ in disordine e approfitteremo della sosta per recuperarlo al 100%, anche se inizialmente pensavamo di portarlo con noi”. A Venezia Pippo ha tanti bei ricordi: “Sempre emozionante tornare in Laguna, dove sono stato trattato veramente bene e dove sono sempre stato accolto bene quando sono tornato da avversario. È un legame indissolubile che mi porterò dietro per sempre”. Stavolta però, come sempre quando è tornato al “Penzo”, Inzaghi lo farà con la voglia di regalare un dispiacere ai suoi ex tifosi: “Ogni squadra va in campo per vincere. Adesso stiamo giocando bene, ma dovremo adattarci a quella che è la situazione che troveremo. Stiamo costruendo qualcosa di importante, ma ogni gara in B è differente e nasconde delle insidie. La vittoria sul Genoa ha riportato entusiasmo, fiducia e grande consapevolezza nei nostri mezzi, ma non deve restare un episodio”.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Palermo, Corini: “Cosenza? Brutto cliente. Prima della sosta voglio altri punti”

    PALERMO – Che il momento sia favorevole lo dicono i numeri (4 gare senza sconfitte, due pari e due vittorie di fila contro Modena e Parma, tre gare senza subire gol), ma Eugenio Corini sa bene che dietro ogni partita si nasconde un’insidia. E quella col Cosenza non fa eccezione: al “San Vito-Marulla” i rossoblù di Viali sanno di non poter più rimandare l’appuntamento con la vittoria, ma questo Palermo appare davvero un cliente scomodo. “Affrontiamo una squadra che viene da un momento molto delicato, ma sappiamo perfettamente cosa voglia dire perché fino a poche settimane fa eravamo pressappoco nelle stesse identiche condizioni”, spiega Corini. “Chiaro che questa è una gara importante, anche perché arriva prima della sosta e sarebbe bello andare alla pausa con un pieno di punti e di fiducia. Ma il Cosenza vale più di ciò che racconta la classifica: è una squadra che gioca sempre a calcio e che attacca con tanti uomini. E poi ha da poco cambiato allenatore, altro aspetto da non trascurare. Però ai ragazzi ho detto quanto sarebbe rilevante all’interno della nostra annata riuscire ad arrivare alla sosta con una vittoria, dando continuità a questo trend di risultati positivi”. Le ultime versioni del Palermo sono state apprezzate da pubblico e critica, e di questo Corini ne è pienamente consapevole. Così come dei progressi fatti dai suoi ragazzi, apparsi decisamente rigenerati dopo un periodo assai complicato. “Adesso riusciamo a esprimerci meglio, ma ogni partita fa storia a se. Certo, quando abbiamo la palla la muoviamo bene, segno anche che abbiamo alzato il baricentro e riusciamo ad essere più ordinati e meno dispendiosi nel pressing. Abbiamo però bisogno di creare un’identità ancora più forte e di riuscire ad essere equilibrati in ogni situazione di gioco. Poi il risultato dipende spesso dagli episodi, ma l’importante è cercare di portarli dalla propria parte”. Briefing poi sui possibili indisponibili: “Stulac sente ancora male alla caviglia e per questo lo abbiamo lasciato a casa, così come anche Buttaro non sarà della partita. Lancini ha la febbre e a sua volta è costretto a restare a casa”.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Bari, Mignani: “Sudtirol di qualità e organizzato. Orgogliosi per Cheddira al Mondiale”

    BARI – Di tutte le rivali possibili, forse il SudTirol oggi è la peggiore. “Perché è in salute e sta confermando i valori importanti di cui dispone”, spiega Michele Mignani tecnico del Bari . Che fa bene a non fidarsi dei bolzanini, anche se poi la prima cosa da fare in questi casi è guardare dentro casa propria. “Esatto, dobbiamo prima di tutto pensare a noi stessi. Anche perché non sappiamo con quale atteggiamento il SudTirol verrà a giocarsela a casa nostra: Bisoli sa dare grande organizzazione alle proprie squadre, dispone di elementi fisici ma anche tecnici, in grado di concedere poco e di ripartire con grande velocità. Il SudTirol gioca bene perché subisce poco ma sa far male, se trova spazio per poter incidere. Personalmente credo che noi dovremo fare la nostra partita, esaltando quelle che sono le nostre caratteristiche. Bisognerà avere pazienza, non cercare la giocata esasperata”. Il rischio in questi casi è di voler strafare, dal momento che due pari consecutivi con Ternana e Benevento (preceduti dai ko. contro Frosinone e Ascoli) obbligano i biancorossi a rimettersi subito in moto. “Due partite diverse tra loro, ma nelle quali la partita l’abbiamo affrontata nella giusta maniera. Da qualche tempo a questa parte ci mancano un po’ le soluzioni offensive, e a Benevento abbiamo preso gol al primo tiro in porta subito. Le prestazioni ci sono, ora bisogna ritrovare il gol e dare maggiore continuità al nostro lavoro”. La settimana in casa Bari è stata allietata dalla chiamata di Walid Cheddira per il mondiale in Qatar: “Siamo felici per lui, ma è un premio da condividere con tutta la società e la piazza, oltre che con i compagni. Dovremo rinunciare a un giocatore importante per almeno due partite, ma fossero questi i problemi. In settimana peraltro ha avuto un piccolo fastidio, ma sarà comunque disponibile e so che vuol esserci per salutare la tifoseria con una bella prestazione e, possibilmente, con una vittoria”. Anche Ricci è recuperato e farà parte dei convocati. Mancherà invece Folorunsho, al cui posto potrebbe giocare Bellomo. “Ho diverse opzioni e me le terrò buone fino all’ultimo momento. Salcedo? Ci parlo spesso, ha grandi qualità ma sa che deve mettersi anche a disposizione della squadra. Si sta integrando nel nostro contesto e ora lo vedo più pronto e ben disposto”.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Pecchia: “Parma, occhio al Cittadella. Serve la voglia di segnare di tutti”

    PARMA – Tanta voglia di riscatto e di ripartire in casa Parma, dopo il ko di sabato scorso contro il Palermo. Occasione migliore, la sfida del Tardini di domani contro il Cittadella di mister Gorini, compagine in ogni caso sempre molto temibile. Queste le dichiarazioni della vigilia del tecnico dei ducali, Fabio Pecchia: “Sui numeri, alcuni dati sono oggettivi, ma dal punto di vista del volume di gioco, anche a Palermo, fino agli ultimi 20 metri abbiamo sviluppato tanto. Avere un dominio territoriale e chiudere una squadra nella propria metà campo è importante, ma poi bisogna portare a casa la vittoria. Credo che serva più rabbia, più voglia di fare gol e non solo con giocate. Tutta la squadra deve avere fame e voglia di segnare, attaccanti in primis, perchè nelle ultime cinque partite abbiamo segnato solo 3 reti e tutte con i difensori”.
    Pecchia: “Parma, col Cittadella recupero Inglese, Man, Bernabè e Mihaila. Vazquez eclettico”
    “Vazquez ha le capacità per fare i due ruoli in base al tipo di gara o al momento, posizionarsi più avanti o più indietro. Quando un giocatore ha così tanta qualità, può servire per tutto il campionato. Recuperiamo Inglese, Man, Mihaila e Bernabé, mentre gli altri non faranno parte della sfida di domani. Cittadella? E’ una realtà solidissima del campionato di B, dobbiamo chiudere bene domani e poi affrontare il mese di dicembre a pieno regime. Ci saranno anche turni infrasettimanali e avremo bisogno di tutta la rosa. Io ho trovato un ambiente totalmente diverso rispetto all’anno scorso: a Cremona avevo un gruppo quasi solo di italiani, qui il contrario. Non significa nulla, solo dal punto di vista comunicativo mi sono dovuto un po’ adeguare. Disponibilità di alto livello e strutture importanti: c’è tutto per fare crescere il potenziale di questa squadra.”
    Guarda la galleryBuffon, Leclerc e il regalo giallo griffato FerrariIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Diretta Ascoli-Frosinone ore 20.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    ASCOLI – Ad aprire il 13° turno del campionato di Serie B è l’anticipo in programma alle 20.30 allo stadio Del Duca tra Ascoli e Frosinone. Entrambe le formazioni stanno vivendo un ottimo periodo di forma, con i marchigiani che sono reduci da tre vittorie (Bari, Cagliari e Venezia) e un pareggio (Brescia) nelle ultime quattro, mentre i laziali, al comando della classifica con 27 punti, cinque in più della coppia Reggina-Genoa, hanno inanellato cinque successi consecutivi facendo fuori una dietro l’altra Spal (2-0), Venezia (3-1), Bari (1-0), Cosenza (2-1) e Perugia (1-0). La formazione di Fabio Grosso, dunque, vuole continuare questo trend per continuare a sognare la vittoria del campionato e dunque la promozione nel massimo campionato. Quella Serie A che a Frosinone manca dalla stagione 2018-19. Bilancio in equilibrio tra Ascoli e Frosinone in casa dei marchigiani in Serie B: tre vittorie per parte e tre pareggi, inclusi due nelle due sfide più recenti. Dopo aver vinto quattro delle prime otto sfide contro i laziali in Serie B (2V, 2N), i marchigiani non hanno ottenuto nemmeno un successo nelle ultime 10 (3N, 7P).

    SEGUI ASCOLI-FROSINONE SUL NOSTRO SITO

    Ascoli-Frosinone: diretta tv e streaming

    Ascoli-Frosinone, anticipo della 13ª giornata del campionato di Serie B, è in programma alle ore 20.30 allo stadio Del Duca e sarà visibile in diretta su Sky, DAZN ed Helbiz Live. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now e sulla piattaforma Sky Go.

    Guarda Ascoli-Frosinone su DAZN. Attiva ora

    Le probabili formazioni di Ascoli-Frosinone

    ASCOLI (3-5-2): Guarna; Simic, Botteghin, Quaranta; Falzerano, Collocolo, Eramo, Caligara, Falasco; Dionisi, Mendes. Allenatore: Bucchi.

    A disposizione: Baumann, Bolletta, Salvi, Bellusci, Tavcar, Giordano, Adjapong, Giovane, Buchel, Lungoyi, Ciciretti, Gondo.

    FROSINONE (4-3-1-2): Turati; Sampirisi, Lucioni, Ravanelli, Cotali; Garritano, Boloca, Mazzitelli; Rohden; Moro, Mulattieri. Allenatore: Grosso.

    A disposizione: Loria, Marcianò, Kalaj, Szyminski, Frabotta, Monterisi, Lulic, Traore, Oliveri, Bocic, Inisigne, Borrelli.

    ARBITRO: Marinelli di Tivoli.

    ASSISTENTI: Bresmes-Prenna.

    IV UOMO: Andreano.

    VAR: Abbattista.

    ASS. VAR: Imperiale.

    Guarda su DAZN tutta la Serie A TIM, la Serie BKT, LaLiga Santander, la UEFA Europa League e il meglio della UEFA Conference League. Attiva ora. Disdici quando vuoi

    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    De Rossi contro Cannavaro: che sfida!

    TORINO – Uno non ha mai perso, l’altro non ha mai vinto. E’ la strana inedita sfida che andrà in scena sabato alle 14 al Mazza di Ferrara fra Spal e Benevento, cioè fra Daniele De Rossi e Fabio Cannavaro, ex colonne della Nazionale, già Campioni del Mondo nel 2006. La Spal di De Rossi è 11ª a 4 punti dalla zona playoff e a 3 lunghezze da quella playout. L’ex colonna della Roma, al debutto assoluto da allenatore, la lasciato lo staff azzurro di Mancini per subentrare a Roberto Venturato e finora è andato in panchina per 4 volte, nelle quali la Spal ha raccolto 6 punti, media 1.5 a partita, frutto di una vittoria e 3 pareggi. L’ultimo, sabato scorso in casa della Ternana, uno 0-0 dove alla fine i rimpianti erano quasi tutti per i ferraresi, capaci di costruire tre palle gol clamorosamente non trasformate. Magari gli umbri, ultimamente, hanno perso quella brillantezza dei turni precedenti, quando con 5 vittorie di fila erano andati soli in testa alla B. Però quel pari al Liberati è stato accolto con favore alla Spal, sempre più convinta di aver puntato su De Rossi. I giocatori stimano lui, le sue idee e i suoi metodi di allenamento e i risultati si vedono: la squadra è in crescita, sta assumendo una precisa fisionomia ed è ormai lontana parente di quelle che si era incartata nelle ultime due uscite di Venturato. Per non parlare del patron Tacopina e del dt Lupo che stravedono per De Rossi e gli pronosticano una radiosa carriera. Forse l’unico neo evidente, dall’arrivo dell’ex anima della Roma, è il fatto che il bomber La Mantia con lui non è andato ancora a segno, pur avendo messo insieme 4 gol nelle prime 5 giornate. Musica decisamente diversa per Fabio Cannavaro al Benevento. L’ex difensore, Pallone d’Oro 2006, è in sella da sei uscite, nelle quali ha racimolato solo 4 punti, media 0.66 a partita. La squadra è caduta in zona playout (oggi li disputerebbe con il Como) e sicuramente paga un alto numero di giocatori indisponibili. Ma è anche vero che, col predecessore Fabio Caserta, il Benevento, prima di arenarsi, aveva fatto 4 punti con Frosinone e Genoa, cioè le prime due forze del campionato. Le potenzialità, dunque, ci sarebbero. Ma per una ragione o per l’altra, faticano a venir fuori. Il 22 ottobre, subito dopo il ko di Como, Cannavaro aveva pure rassegnato le dimissioni, per rispetto della società e del ds Foggia, suo amico. Nobile gesto, considerato che l’ex difensore si è legato al Benevento fino al 2024 per un milione complessivo d’ingaggio. Ma patron Vigorito le ha respinte, confermandogli la fiducia e spronandolo a non mollare. Da allora sono arrivati i pareggi interni con Pisa e Bari, un po’ stretto l’ultimo, in cui i campani avrebbero meritato qualcosa di più. Resta il fatto che di questo passo, con l’attuale sconfortante media punti, il Benevento rischia grosso. Sulla carta, la rosa non è inferiore a quella che nella passata stagione fece i playoff uscendo in semifinale. Ma in questo campionato il livello medio è più alto e basta poco per finire nei guai. Dunque, la partita di sabato, più che per De Rossi, sarà molto più cruciale per le sorti Cannavaro che cerca ancora quella scintilla che dia la svolta alla stagione. Poi arriverà la sosta per le Nazionali (si riprenderà a fine mese), durante la quale potrà forse recuperare qualche infortunato. Mentre la società tirerà le prime somme sul suo mandato. LEGGI TUTTO

  • in

    Inzaghi e la Reggina: patto per la Serie A

    E pensare che aveva deciso di prendersi un anno sabbatico. Un pensiero quasi buffo, all’indomani del successo della sua Reggina contro il Genoa. Dopo l’esperienza di Brescia, che tanto male gli ha fatto più sul piano umano che professionale, Filippo Inzaghi nei mesi scorsi aveva deciso di staccare un po’ la spina. L’obiettivo, in attesa di una nuova avventura, era quello di veder crescere suo figlio Edoardo, di pochi mesi appena. Ha rifiutato l’offerta di qualche club, fino a quando Felice Saladini, patron della Reggina, non si è presentato in quel di Formentera, dove “Pippo” stava trascorrendo le sue vacanze insieme alla compagna e al figlioletto.Guarda la galleryInizia l’era di Filippo Inzaghi alla Reggina: la presentazione ufficiale

    Le ragioni del sì

    L’insistenza del neo proprietario del club calabrese, che lo aveva raggiunto alle Baleari per incontrarlo, è stata come una freccia scoccata dall’arco di Cupido. Inzaghi ha accettato la proposta di Saladini con grande entusiasmo, non solo per la serietà del progetto triennale propostogli dalla società di via delle Industrie, ma anche – e soprattutto – per l’affetto della gente che lui aveva già avuto modo di conoscere da giocatore e per la disponibilità della società. Motivazioni, le ultime due, che probabilmente hanno avuto più peso sulla decisione di dire di sì alla Reggina. «Non mi aspettavo una simile insistenza e un simile affetto nei miei confronti», ha continuato a ripetere Inzaghi, ricordando come il rispetto umano vada al di là di ogni rapporto professionale. Anche Massimo Taibi è rimasto colpito dalla sua professionalità: «Mi chiama a qualsiasi ora, anche di notte, per questioni che riguardano la squadra» ha confessato il direttore sportivo amaranto per sottolineare il legame e la passione nei confronti del suo lavoro del tecnico dei calabresi. Perché di vera e propria passione si tratta. Ma non solo: la voglia di riscatto dopo un’annata infelice è stata per certi versi preponderante. Ha cercato di trasmettere alla squadra queste caratteristiche, insieme alla sua determinazione, alla sua voglia di divertirsi.

    Sullo stesso argomentoPippo Inzaghi si prende il secondo posto: 2-1 Reggina sul GenoaSerie B

    La Reggina di Pippo Inzaghi

    La Reggina in questo gli somiglia molto. Basta riguardare gli highlights della gara con il Genoa. Un match in cui la squadra ha guardato in faccia l’avversario senza alcun timore reverenziale, combattiva e compatta, che mai si è arresa nonostante le difficoltà che una gara contro una grande del campionato può presentare. È questa la Reggina di Pippo Inzaghi. Ci si rende conto dando un’occhiata alla classifica dopo le prime dodici giornate di campionato: secondo posto in classifica, con sette gare vinte, quattro perse e un pareggio, 22 gol fatti e solo 10 gol subiti. Numeri da sogno. Non male per una squadra che a maggio era sull’orlo di un nuovo fallimento, prima di ripartire, dopo il salvataggio in extremis dell’imprenditore lametino Saladini e la composizione del gruppo e l’inizio della preparazione in netto ritardo rispetto alle altre protagoniste del torneo. Grazie al “Pippo” nazionale e alla Reggina, in riva allo Stretto si ricomincia a sognare quella Serie A che manca ormai da tanti anni. I presupposti ci sono anche se Inzaghi al momento, almeno ufficialmente, non lo dice. Ma anche lui, come i tifosi, comincia ad accarezzare il sogno di vedersi e di vedere la Reggina calcare nuovamente palcoscenici importanti.
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO