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    In B la 10ª giornata può cambiare tutto

    TORINO – Da oggi alle 14 scatta la 10ª giornata della Serie B, si potrebbe assistere a qualche mutamento al vertice della classifica dove le prime sette squadre sono divise da soli tre punti. Soprattutto nella gara delle 16.15, quando la Ternana ospiterà il Genoa. Gli umbri, in testa da soli, hanno un punto di vantaggio sui liguri che però sono fortissimi in trasferta, 4 vittorie su 5 uscite. Tuttavia la Ternana è la squadra più in forma, salita in vetta dopo 5 vittorie di fila. Partitona insomma, al Liberati, con almeno 10mila spettatori e una folta rappresentanza di tifosi genoani. Negli umbri Lucarelli dice di non dare peso alla classifica e chiede ai suoi umiltà e determinazione. Sull’altro fronte Blessin, reduce dal colpo di Cosenza e dalla vittoria in Coppa Italia eliminando la Spal, vuole chiudere alla grande la settimana, che da buona deve diventare perfetta. L’altra grande sfida è fra le 6 gare delle 14, a Frosinone, dove sbarca il Bari, entrambe a -1 dalla Ternana. I ciociari di Grosso in casa hanno sempre vinto e non hanno ancora incassato un gol. Il Bari, rimasto imbattuto nelle prime 8 giornate, è reduce dal ko interno con l’Ascoli e mercoledì è uscito dalla Coppa Italia, battuto a Parma. Ma nessuno immaginava che a questo punto della stagione si trovassero a un punto dalla vetta e hanno i mezzi per stupire ancora. Nel gruppone delle seconde, c’è anche la Reggina di Pippo Inzaghi che riceve il Perugia ultimo, in settimana tornato sotto la guida di Fabrizio Castori, dopo che Silvio Baldini si è dimesso a seguito dei 3 ko rimediati nelle sue 3 uscite. Super Pippo chiede ai suoi di non sottovalutare la gara e sotto sotto spera di riprendersi la vetta della classifica, persa una settimana fa dopo il ko di Parma. E a proposito di Parma, a -3 dalla vetta, è di scena al Druso di Bolzano, in casa della rivelazione Sudtirol che sente profumo di playoff dopo aver conquistato, con Bisoli in panchina, i 14 punti attuali, frutto di 4 vittorie e 2 pari, senza alcun ko col sostituto di Greco e Zauli. Insomma, un bell’esame per gli emiliani che hanno fatto 10 punti nelle ultime 4 partite ma restano parecchio rimaneggiati (oggi 8 assenti) però recuperano Chichizola per la porta (sempre indisponibile Buffon). Il Brescia, 1 punto nelle ultime 3 uscite, a -3 dalla testa, riceve il Venezia per tornare a correre come quando era salito in vetta. Nei lagunari, che oggi disputerebbero i playout col Palermo, rischia il posto il tecnico Javorcic, reduce da 2 ko di fila. Stesso discorso per Dionigi sulla panchina del Cosenza, che fa visita alla Spal, dove Daniele De Rossi insegue la sua prima vittoria da allenatore, dopo aver esordito con lo 0-0 di Cittadella e aver perso in Coppa Italia col Genoa a Marassi. Nei bassifondi, sfida Fabregas-Cannavaro, cioè fra campioni del mondo, in Como-Benevento: I lariani da tre giornate sono guidati da Moreno Longo con cui hanno raccolto una vittoria e 2 ko. I campani passati all’ex difensore non riescono a decollare (2 punti in 3 partite): in caso di vittoria, il Como acciuffa il Benevento a quota 9. Il turno prosegue domani con due sfide (Pisa-Modena e Palermo-Cittadella) e si chiude lunedì con Ascoli-Cagliari.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Genoa, Blessin: “Nessun recupero dall'infermeria”. Poi annuncia due cambi

    GENOVA – In principio fu Cosenza, poi la vittoria di Coppa con la Spal, ora la trasferta di Terni che in un modo o nell’altro profuma di grande sfida. “Vorremmo tanto concludere una sorta di settimana perfetta, con un tris di vittorie da concretizzare al cospetto di una squadra davvero in grande forma come la Ternana”, ammette Alex Blessin. Che c’ha preso gusto dopo aver messo da parte 10 punti nelle ultime 4 giornate ed essersi regalato la sfida di Coppa Italia all’Olimpico con la Roma. “Abbiamo speso tanto nei giorni scorsi e credo che un paio di cambi nell’undici iniziale ci saranno, anche se devo ancora capire bene chi far giocare. Purtroppo non recuperiamo nessuno, ma almeno non abbiamo perso altri elementi in coda a una settimana molto dispendiosa sotto ogni aspetto. Però ci tengo a sottolineare che le squadra che giocano in Europa riescono comunque ad abituarsi in fretta a giocar bene anche a distanza ravvicinata: a questo dobbiamo cercare di ambire anche noi, perché sono convinto che pur giocando spesso ci siano tutte le qualità all’interno della rosa per fare bene contro ogni avversario”. La Ternana oggi come oggi viaggia sull’onda dell’entusiasmo: “Quando incontri una squadra che viene da 5 vittorie di fila non c’è molto altro da aggiungere. Loro stanno vivendo un momento d’oro, noi vogliamo cercare la settimana perfetta. La Ternana deve cercare di limitarla sin dalle prime battute, evitando di farla entrare in partita. Servirà un Genoa aggressivo, rapido nel ribaltare l’azione e in grado di mantenere sempre desta l’attenzione”. Blessin dice di non attendersi una gara troppo tattica, ma anche di temere i secondi tempi solitamente in crescendo degli umbri. “Preferisco guardare a ciò che dovremo fare noi, consapevoli che potrebbe essere necessario anche cambiare pelle in corso d’opera. La Ternana gioca molto sul piano fisico, sull’organizzazione e sulla preparazione di certe giocate, e noi dovremo rispondere presenti in ogni frangente”. Senza Ilsanker e Bani, al centro della difesa spazio a Dragusin e Vogliacco. Jagiello favorito su Yalcin per completare il trio alle spalle di Coda.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Palermo, inaugurato cantiere centro sportivo di Torretta. Mirri: “Giornata storica”

    PALERMO – La gara col Cittadella è sullo sfondo (domenica alle 16.15), fondamentale per ritrovare quella vittoria che manca da 4 giornate. Ma intanto il Palermo ha aperto una finestra sul futuro: nella mattinata di venerdì 21 ottobre la squadra al completo, accompagnata dai vertici dirigenziali, ha fatto visita al cantiere di Torretta, dove sono cominciati ufficialmente i lavori per la realizzazione del nuovo centro sportivo dei rosanero. Il presidente Dario Mirri al riguardo ha spiegato che “nelle intenzioni nostre e di chi porterà avanti i lavori c’è la volontà di trasferire la squadra in questa struttura a partire dal mese di marzo”, quando saranno pronti i due campi regolamentari, di cui uno di erba naturale (stesse dimensioni del Barbera: 112×73 metri) e uno sintetico, più la club house per ospitare giocatori e staff tecnico. Il centro prevede poi la realizzazione di una palestra a vetri, di spogliatoi, sale per le conferenze, appunto la club house (che diventerà in seguito anche il luogo di ritrovo della squadra Primavera). “Questa è una casa e una base. Dopo 122 anni il Palermo ha trovato finalmente la sua dimora, e ci sono voluti anni per individuarne una che potesse fare al caso di questa gloriosa società. Dopo i tanti giorni di festa per le promozioni ottenute sul campo, questa è certamente un’altra giornata da ricordare nella storia del club”, ha aggiunto Mirri. Presenti alla cerimonia di inizio lavori il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, il presidente della Lega di Serie B, Mauro Balata, e una delegazione della prima squadra, capitanata dal tecnico Eugenio Corini e dal direttore sportivo Leandro Rinaudo. Proprio Schifani, a margine della breve cerimonia, si è intrattenuto con Corini, dicendosi contento di averlo rivisto a Palermo. “La città è molto legata alla sua figura, anche in questa veste di allenatore, nella quale eredità il grande legame che strinse da calciatore. L’augurio è che possa condurre la squadra verso le posizioni che merita”, ha detto Schifani, con Corini che ha sentitamente ringraziato.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Reggina, Inzaghi: “Gagliolo c'è, Santander e Obi non li rischio”

    REGGIO CALABRIA – Parma è il passato: Filippo Inzaghi ha occhi solo per il Perugia, che col ritorno nella plancia di comando di Fabrizio Castori potrebbe rivelarsi ben più ostico di quanto non racconti la classifica. “Quella di domani è una partita complicata, per tanti motivi. I numeri non li guardo, piuttosto penso alla qualità della rosa del Perugia, che ha mantenuto l’ossatura dell’anno passato, quando è arrivato a giocarsi la promozione ai play-off. E poi in estate ha preso tre giocatori della Cremonese, che era appena salita in A. Chiaro che il ritorno di un allenatore come Castori, che ha vinto campionati e che merita grande rispetto anche per come affronta le difficoltà, servirà loro per dare una scossa, ma noi dobbiamo guardare solo in casa nostra”. Dove le notizie che arrivano dall’infermeria sono contrastanti: “Gagliolo è recuperato, Santander è ancora indisponibile e spero possa tornare in vista della trasferta di Cagliari. Peccato perché stava guadagnando la migliore condizione, ma ha avuto un risentimento e bisogna andarci cauti. Magari cambierò qualcosa dall’inizio, anche se la squadra sta facendo bene. La sconfitta di Parma è figlia di un gol preso da polli, ma crescendo come squadra vedrete che andando avanti quei gol non li prenderemo più. Obi titolare è un’ipotesi che tenderei a escludere, dato che si allena in gruppo a pieno regi,e da una settimana. In mezzo al campo siamo tanti, non ha senso correre rischi”. Inzaghi non si aspetta un Perugia disposto a giocarsela a viso aperto: “Se gli avversari con noi tendono a giocare chiusi, beh, significa che incutiamo loro timore. Abbiamo accorgimenti e alternative in base a ogni evenienza, ma più che agli avversari io penso alla mia di squadra. E non dobbiamo attaccarci alle giocate dei singoli, ma alla manovra corale. A Parma avremmo dovuto fare meglio, ma resto soddisfatto del nostro avvio di stagione e soprattutto di come i ragazzi interpretano le partite, anche quelle che finiscono male. A Terni e Modena, pur perdendo, avevamo creato tanto, a Parma il 2-0 c’ha tagliato le gambe, ma può capitare a tutti di incappare in una giornata no”.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Bari, Mignani: “Ceter e Maiello out. Galano convocato per il Frosinone”

    BARI – Le sconfitte contro Ascoli e Parma (in Coppa) non hanno cambiato obiettivi, e tantomeno umori e orizzonti: a Frosinone Michele Mignani si aspetta risposte importanti da un Bari che sa di dover reagire in quella che rappresenta forse la prima vera settimana di difficoltà dell’intera annata. “Andiamo allo Stirpe a giocarcela contro una squadra che sino a questo momento sta facendo cose egregie nelle gare casalinghe, poiché le ha vinte tutte e senza subire reti. Il Frosinone ha giocatori di qualità indiscussa, bravi soprattutto a ribaltare in fretta l’azione. Noi e ciociari siamo simili sotto il profilo dell’intensità e se a una squadra come quella di Grosso lascia campo, poi va a finire che ti punisce sistematicamente. Dovremo giocare al massimo delle nostre possibilità per riuscire a venirne via con qualcosa in mano”. Il ko. di Parma di mercoledì scorso non ha lasciato troppe scorie: “Gara che abbiamo ben interpretato, ma nella quale non abbiamo sfruttato le nostre occasioni. A volte bisogna utilizzare meno le doti tecniche e metterci più cattiveria e agonismo, ma tutti i ragazzi mi sembrano sul pezzo”. Mignani passa in rassegna anche la situazione di alcuni elementi: “Ceter è assente perché ha accusato un fastidio al flessore, Maiello non è ancora pronto e Di Cesare è squalificato. Mallamo regista è una possibilità, Zuzek per me è un titolare come tutti. Galano viene con noi: sin qui ho dovuto fare delle scelte, davanti siamo in tanti e non c’era posto per tutti. Ma non siamo dipendenti da Antenucci e Cheddira come ho sentito dire da più parti”.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Parma, Pecchia: “Torna Chichizola, non penso troppo al turnover”

    PARMA – Di tutte le rivali possibili, forse in questo momento non ce n’è una più complicata da affrontare del SudTirol. “I numeri parlano chiaro, da quando è arrivato Bisoli il SudTirol ha cambiato marcia”, spiega Fabio Pecchia. Che pure fa capire di volersi aspettare che a cambiare marcia, andando verso quelle alte, siano anche i suoi ragazzi, proseguendo nel solco di quanto fatto nelle ultime 4 giornate (10 punti a referto). “Nei ragazzi c’è tanta voglia di dimostrare quanto valgono. Adesso vedo la giusta mentalità e lo spirito che serve per affrontare un campionato così complesso. Poi è chiaro, servirebbe più tempo per lavorare sotto l’aspetto tattico e tecnico, ma l’importante è andare in campo e trasmettere emozioni, perché è ciò di cui la squadra e la nostra gente ha più bisogno”. A Bolzano non è facile per nessuno, ma il Parma non sarà solo: “Bello sapere che il settore ospiti è esaurito, perché è bello sapere che i nostri tifosi stanno apprezzando il lavoro che stiamo portando avanti. In casa non è mai venuta meno la partecipazione del pubblico, ma anche in trasferta non siamo mai andati da soli”. Sulla formazione e sui possibili ritorni, Pecchia non ha molto da dire: “Recuperiamo Chichizola, poi gli altri sono quelli che già c’erano in Coppa Italia. Al di là degli interpreti, voglio vedere un Parma solido e che ha voglia di fare. Magari faremo qualche cambio in relazione agli impegni ravvicinati degli ultimi giorni, ma si possono fare cinque sostituzioni durante la partita, e quella è una buona base. Conta la qualità, non tanto la quantità di chi scelgo di mandare in campo: i ragazzi disponibili stanno tutti bene, dunque penso solo a scegliere le pedine giuste”.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    A tutto Nicolussi Caviglia: la Juventus, Cristiano Ronaldo, Grabbi

    TORINO – Hans Nicolussi Caviglia, centrocampista, contratto con la Juventus fino al 2026, si racconta a Dazn. Dalla vita in bianconero all’infortunio, quindi la ripartenza in Serie B con il Sudtirol. Fin qui la sfortuna non lo ha risparmiato, ma il ragazzo, 22 anni, ha ancora tanto da dare al calcio. In pratica, è un nuovo inizio.
    La Juventus, il debutto, la formazione
    «La Juve è la mia esperienza fondativa. Sono arrivato in bianconero a otto anni e ho fatto tutta la trafila delle giovanili fino alla Primavera. Poi, grazie al progetto Under 23, nel 2018 ho avuto l’opportunità di giocare in Serie C e nel 2019 ho fatto metà stagione con la prima squadra esordendo con loro. La società mi ha accompagnato nel mio percorso da bambino a uomo, oltre che di giocatore. Al debutto è stata un’emozione grandissima. Ho pensato solamente a stare nel gioco e a vivere il momento».
    Cristiano Ronaldo il meglio, poi Dybala
    «Il giocatore più forte che ho visto nella Juve? Sicuramente Cristiano Ronaldo. Ma anche Dybala, Cancelo e Chiellini. Ho imparato semplicemente nel vedere queste persone in allenamento, sono un consiglio vivente. Il fatto di lavorare con questi campioni è un aiuto, si impara semplicemente guardandoli. Già nel periodo delle giovanili ci viene trasmessa la mentalità della Juventus, che è vincente e sempre basata sul lavoro. Al tuo bagaglio aggiunge questa cosa in più».
    Da Nicolussi Caviglia a Miretti
    «Con Fabio Miretti ci sentiamo poco, sono contento che stia giocando. E’ più piccolo di me ma ci siamo sempre seguiti a vicenda. Non abbiamo mai avuto la possibilità di giocare insieme perché sono stato in prestito quando lui era in Primavera».
    Grabbi allenatore doc
    «Ho preso tanto da tutti gli allenatori che ho avuto, alcuni molto bravi. Forse, però, quello che mi ha lasciato di più è stato Corrado Grabbi, nelle giovanili bianconere. Mi ha allenato per cinque anni ed è stato come un secondo papà, mi ha trasmesso tanto a livello umano. Tuttora lo chiamo sempre per avere qualche consiglio, abbiamo un rapporto diretto».
    L’obiettivo è tornare in Serie A
    «L’infortunio è alle spalle. L’obiettivo è recuperare le forma fisica e poi tornare in Serie A. Ho appreso molto da quella esperienza. Non si può restare inermi davanti alle prove che la vita ti mette davanti. Fin qui ho superato dislivelli incredibili, ho vissuto un esordio in Serie A e uno spezzone di stagione con la Juventus, ho visto davanti a me porte che si aprivano e poi momenti veramente duri, ma non ho mai perso la voglia di andare avanti. Penso che ognuno di noi sia la somma degli avvenimenti positivi e negativi che lo riguardano. Ho maturato consapevolezza delle possibilità del mio corpo, della mia testa. Sono migliorato nelle letture delle situazioni di campo e nella gestione della partita. La mia motivazione, se possibile, è cresciuta ancora di più. Ora ho solo voglia di giocare il più possibile e il meglio possibile. Mi sto allenando duramente e sto giocando partite importanti, mi sento bene. Sono concentrato a rispondere al meglio sul campo alle richieste del mister, a imparare da quello che chiede a ognuno di noi e interpretare con la mia personalità e i miei strumenti la sua idea di calcio per la salvezza del Sudtirol. Ho una grande voglia di lavoro quotidiano e di giocare il più possibile e nel miglior modo per fare la mia parte e aiutare la squadra che sta scrivendo la propria storia. Una sfida difficile, ma appassionante, per la quale siamo tutti uniti».
    Le trappole della Serie B
    «La Serie B è un campionato molto competitivo e anche complicato, può nascondere molte insidie. Oltre al lavoro quotidiano richiede l’atteggiamento giusto. Abbiamo l’umiltà di andare in campo senza sottovalutare nessun avversario, ma maturando in consapevolezza. Abbiamo valori importanti e vogliamo ottimizzarli sul campo contro qualsiasi squadra si incontri. Sono stato una stagione con il Perugia, ho giocato 30 partite e quell’esperienza mi è servita per conoscere la categoria e le sue insidie; è un campionato che aggiunge molto all’esperienza di un calciatore. Punto a essere valutato secondo i miei meriti e tornare dov’ero prima dell’infortunio, cioè in Serie A. Qui a Bolzano sto avendo continuità nel mio rendimento e penso solo a stare concentrato sugli obiettivi di squadra, a mettermi a disposizione del tecnico».

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    Genoa, assalto alla vetta

    TORINO – Passano le giornate e col tempo il Genoa sta dimostrando di poter rispettare il pronostico dell’estate, quando era considerato il primo favorito per la promozione in A. La conferma è attesa per domani a Terni, quando i rossoblù saranno di scena in casa della prima in classifica che li precede di un solo punto. Dunque con la possibilità di fare il sorpasso e magari andare in testa da soli, anche se al vertice della B ci sono 7 squadre divise da appena 3 lunghezze. Però è un fatto che finora il Genoa si sia espresso meglio fuori casa che a Marassi. In trasferta, i ragazzi di Blessin hanno vinto 4 partite su 5 (successi a Venezia, Pisa, Ferrara e Cosenza), perdendo solo a Palermo. Per l’amministratore delegato del Genoa, Andres Blazquez, “la squadra ha cominciato forte, si è ripresa dopo una piccola crisi e ora sta giocando molto bene con il nuovo modulo (il 4-2-3-1, accantonato il 4-2-2-2, ndr), che rappresenta l’identità e la forza della squadra. Siamo in crescita e il nostro obiettivo è vincere il campionato e andare in Serie A. Il cammino è ancora lungo ma abbiamo le possibilità di farcela. La Ternana? Arriviamo bene a questa gara, i giocatori sono quasi tutti a disposizione e le assenze non preoccupano perché qui sono tutti titolari. La rosa è forte, andremo là per vincere. Il campionato è lungo e serve regolarità, almeno una media di due punti a gara. Per vincere dobbiamo fare anche di più e per questo dobbiamo mettere tutti i giocatori in campo, ruotarli per restare sempre competitivi. Per questo abbiamo fatto un investimento importante per costruire questa rosa”.Dopo l’unica sconfitta stagionale, il 9 settembre a Palermo (1-0), il Genoa ha raccolto 10 punti in 4 partite. La Ternana di Lucarelli però, ha fatto ancora meglio, mettendo insieme 5 vittorie di fila (con successi importanti in rimonta a Parma e Benevento) che dallo scorso turno l’hanno proiettata in vetta da sola, facendo dimenticare l’inizio sofferto di stagione, in cui le Fere erano cadute ad Ascoli e Modena. Quasi pienone al Liberati: previsti almeno 8mila spettatori, con una folta rappresentanza di tifosi rossoblù. Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO