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    Diretta Spezia-Brescia ore 15: probabili formazioni e dove vederla in tv e in streaming

    LA SPEZIA – Alle ore 15, allo stadio Picco, lo Spezia ospita il Brescia nei sedicesimi di finale di Coppa Italia. I liguri, reduci dal 2-2 in campionato contro la Cremonese, nel turno precedente hanno estromesso dalla competizione il Como (5-1). Le Rondinelle, invece, a -3 dalla Ternana capolista di Serie B, stanno faticando e nelle ultime tre partite di campionato hanno incassato due ko (Bari 6-2 e Cagliari 2-1) e un pareggio (1-1 contro il Cittadella). Tornando alla Coppa Italia, la squadra di Clotet nel turno precedente ha fatto fuori il Pisa con un netto 4-1 in trasferta. La vincente affronterà agli ottavi l’Atalanta. 
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    Spezia-Brescia: diretta tv e streaming
    Spezia-Brescia, gara valida per i sedicesimi di finale di Coppa Italia, è in programma alle ore 15 allo stadio Picco di La Spezia e sarà visibile in esclusiva in diretta su Italia Uno. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Mediaset Infinity.
    Le probabili formazioni di Spezia-Brescia
    SPEZIA (3-5-2): Zoet; Caldara, Kiwior, Hristov; Ellertsson, Agudelo, Ferrer; Bourabia; Maldini, Gyasi. Allenatore: Gotti.
    A disposizione: Dragowski, Zovko, Amian, Ampadu, Nikolaou, Sala, Ekdal, Strelec, Sher, Verde, Beck, Nguiamba, Nzola, Sanca. 
    BRESCIA (4-3-3): Andrenacci; Jallow, Cistana, Mangraviti, Huard; Bisoli, Van de Looi, Ndoj; Bianchi, Moreo, Olzer. Allenatore: Clotet. 
    A disposizione: Lezzerini, Adorni, Pace, Labojko, Garofalo, Bertagnoli, Nuamak, Niemeijer. 
    ARBITRO: La Penna di Roma
    ASSISTENTI: Perrotti-Politi.
    IV UOMO: Maggioni.
    VAR: Marini.
    ASS. VAR: Muto.

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    Cittadella, Gorini: “Passivo esagerato. Abbiamo superato momenti peggiori”

    TORINO – Il Cittadella viene superato dal Torino (4-0) nei sedicesimi di Coppa Italia. Questo il commento del tecnico dei  veneti, Edoardo Gorini. “L’occasione più pericolosa sullo 0-0 l’abbiamo avuta noi, poi ha segnato il Toro. Il passivo è esagerato secondo me, ma prendiamo quello di buono fatto e pensiamo alla prossima partita di campionato. In questo momento ci manca un pò di condizione e autostima, ci sono momenti in cui le cose vanno meglio e altre meno. Abbiamo la testa un pò piena, ma siamo usciti anche da momenti peggiori e credo che domenica sia l’occasione giusta per riprenderci”. LEGGI TUTTO

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    Genoa-Spal, i commenti di Blessin e De Rossi

    GENOVA – Il Genoa si qualifica agli ottavi di Coppa Italia piegando la Spal per (1-0), grazie ad una rete dell’islandese Gudmundsson. Un passaggio del turno che consentirà ai rossoblù di sfidare la Roma. Questo il commento del tecnico del Grifone, Alexander Blessin, a fine partita: “E’ mancato il gol del 2-0, quello del ko. Non è stata la migliore prestazione nella fase offensiva. Abbiamo dominato nel primo tempo con molto possesso palla, mentre nel secondo non siamo riusciti a fare il secondo gol, nonostante le diverse occasioni. Sono contento del passaggio del turno e di giocare all’Olimpico contro la Roma. Soddisfatto di chi ha giocato meno? La prestazione dei ragazzi è stata buona, sono contento di questo. Abbiamo bisogno di tutti. Badelj? Sono contento della sua prestazione. E’ rientrato dopo tre settimane. E’ entrato subito bene in partita, ci sono state due o tre occasioni in fase di non possesso dove è mancato di lucidità ma sono molto contento. Puscas e Coda in attacco? E’ sempre una soluzione giocare con due attaccanti. Devo anche vedere in settimana chi si allena bene e chi meno bene. Mi è piaciuto anche come abbiamo giocato a Cosenza per esempio. Abbiamo 29 giornate da giocare quindi ci sarà la possibilità di vedere entrambi in campo”.
    De Rossi: “La squadra è stata encomiabile. C’è da lavorare tanto, ma la strada è quella giusta”
    Questo invece il commento di Daniele De Rossi, allenatore della Spal: “Non so se la squadra ha fatto vedere il mio carattere, ma i ragazzi hanno dato tutto e sono stati encomiabili. Ci sono tante cose che devo sistemare ma dal punto di vista umano e professionale mi fanno ben sperare perchè l’impegno c’è e non manca mai. Dispiace per il mancato incrocio con la Roma? Mi dispiace aver perso, noi abbiamo degli obiettivi chiarissimi a partire da sabato. Dobbiamo tirare fuori la testa, avrò tempo per tornare a Roma su una panchina o sull’altra. Tornando alla squadra, devo dire che l’ho trovata bene, era allenata da un ottimo tecnico, ma chiediamo cose diverse. Il processo è iniziato da pochi giorni e quindi c’è da lavorare tanto. Cosa non mi è piaciuto? Tanti errori dal punto di vista tecnico, devo aiutarli a migliorare prendendomene cura. Abbiamo avuto poco tempo, loro hanno seguito tutto quello che gli ho chiesto. Sapevamo che il Genoa avrebbe fatto un forte pressing e abbiamo provato a palleggiare. Mi è piaciuto tantissimo l’atteggiamento nel secondo tempo, ragazzi del 2002 hanno tenuto testa ad attaccanti fortissimi e sono contento di chi è entrato. Dobbiamo migliorare negli ultimi 30 metri ma siamo sulla strada giusta”.

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    Milito va dal Genoa e incorona Lautaro Martinez: Dopo Messi, lui

    GENOVA – Gradito ospite al Ferraris per la partita di Coppa Italia Genoa-Spal. “El Principe” Diego Milito ha fatto visita alla squadra di Blessin ricevendo una maglia in regalo. Intanto Milito ha elogiato in maniera significativa il suo pupillo, l’attaccante dell’Inter Lautaro Martinez. L’eroe del Triplete nerazzurro ha dichiarato che il Toro sarà il miglior marcatore dei prossimi Mondiali in Qatar e che, nella rosa della nazionale argentina, dopo Messi è proprio Lautaro il più forte giocatore dell’Albiceleste. E con il gol segnato alla Salernitana a San Siro nell’ultimo turno di campionato, Lautaro Martinez ha raggiunto proprio Diego Milito a 62 gol segnati in Serie A con la maglia dell’Inter. Erano bastate 128 partite in 5 stagioni al Principe, ne sono servite 144 a Lautaro. Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Branca e la scarpata in testa all'avversario: la decisione del Giudice Sportivo

    TORINO – Sono arrivate le decisioni del Giudice Sportivo di Serie B in merito alle squalifiche dopo l’ultimo turno di campionato. Maxi squalifica per Simone Branca del Cittadella. Sono quattro i turni di stop “per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco, spinto con forza un avversario all’altezza della nuca facendolo cadere a terra, per avere, inoltre, calpestato volontariamente con i tacchetti della scarpa la tempia destra e la mano del medesimo avversario ancora terra, senza conseguenze lesive”. Sei giocatori sono stati squalificati per un turno: Bani (Genoa), Ceccaroni (Venezia), Danzi (Cittadella), Gondo (Ascoli), Diaw (Modena), Marin (Pisa). Tra i tecnici, appiedato per un turno Bovo (Cagliari). Per quanto riguarda le società, ammende a Brescia (10.000 euro), Modena (3.500 euro), Reggina (3.000 euro), Como (1.500 euro), Benevento (1.000 euro).Guarda la galleryTorino-Cittadella, la probabile formazione di Juric in Coppa ItaliaIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Franco Gatti, i Ricchi e Poveri e il Genoa piangono l'addio

    TORINO – Lutto nel mondo della musica. E’ morto a Genova all’età di 80 anni Franco Gatti, storico membro dei Ricchi e Poveri. L’artista si era allontanato dal gruppo da diversi anni, in seguito alla morte avvenuta nel 2013 del figlio Alessio. Ad annunciare la scomparsa di Franco Gatti sono i Ricchi e Poveri, insieme alla sua famiglia. “È andato via un pezzo della nostra vita. Ciao Franco”, dicono addolorati. Da quasi dieci anni non faceva più parte del gruppo musicale, ma aveva partecipato alla reunion del 2020 in occasione del Festival di Sanremo.Guarda la galleryAddio a Franco Gatti dei Ricchi e Poveri

    Il Genoa lo saluta: “Buon viaggio”

    “Buon viaggio, Franco Gatti”. Anche il Genoa calcio ricorda uno dei grandi protagonisti dei Ricchi e Poveri, scomparso oggi all’età di 80 anni nella sua città natale di Genova. Gatti era un grande tifoso del Grifone.  LEGGI TUTTO

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    Cannavaro, come è dura la B

    TORINO – Come è dura la B per Fabio Cannavaro. Il Campione del Mondo e Pallone d’Oro 2006, alla sua prima esperienza in Italia da allenatore, non riesce proprio a risollevare il Benevento che dopo 9 giornate è 15° in classifica con 9 punti, appena una lunghezza sopra la zona playout e soprattutto sotto di 10 rispetto alla Ternana prima, con 7 punti in meno rispetto al Benevento della passata stagione che un anno fa, dopo lo stesso numero di giornate, era al terzo posto. E nel capoluogo campano, dopo la sbornia per il suo insediamento, ormai datato un mese fa, ci si interroga sulla bontà della scelta. In tre partite, Cannavaro ha racimolato 2 punti, dunque il suo Benevento viaggia a una media di 0.66 a partita. Il suo predecessore, Fabio Caserta, ne aveva raccolti 7 in 6 gare, media 1.16. Sarebbe un po’ presto per fare paragoni, bisognerebbe che l’ex difensore raggiungesse almeno lo stesso numero di partite di chi iniziò l’annata. Ma intanto, la situazione si sta facendo pesante e al momento, l’attesa svolta che doveva esserci col suo arrivo, c’è stata sì, ma al contrario. Certo, le attenuanti non mancano, a iniziare dall’alto numero di infortuni che hanno sicuramente minato il rendimento della squadra e da diversi giocatori che scendono in campo in una forma precaria. Ma a rivedere le tre uscite del Benevento firmato Cannavaro, c’è poco da stare allegri. L’ex difensore esordì il 2 ottobre in casa con l’Ascoli: primo tempo pessimo, squadra bloccata e passata in svantaggio, con la fortuna che più volte i marchigiani mancarono il raddoppio. Ripresa migliore, pareggio e nel finale una traversa che però, per quello che s’era visto, se fosse stato gol avrebbe dato 3 punti immeritati. Quindi la trasferta a Bolzano in casa Sudtirol: qui il Benevento passa per primo ma poi subisce il pari degli altoatesini, il cui allenatore Bisoli, a fine partita, parlerà di 1-1 che stava loro stretto. Fino al patatrac di sabato scorso: all’intervallo della sfida interna con la Ternana, il Benevento era sopra 2-0, a fine gara, gli umbri l’avevano ribaltata sul 2-3. Nel dopo partita, Cannavaro ha parlato di aspetto mentale da curare, di una squadra troppo disattenta sui calci piazzati, che dev’essere più cinica e cattiva nel portare a casa i punti e soprattutto di “una paura che non deve esistere”. Paura però, che sembra più presente nel suo Benevento che in quello del suo predecessore. Per carità, non è che con Caserta le cose filassero lisce e  tutto sommato, per le ambizioni della piazza, il suo esonero poteva starci. Ma certi risultati interessanti con lui erano arrivati: il pari a Marassi col Genoa e la vittoria sul Frosinone (squadre che ora sono a -1 dalla vetta), oltre a quella di Venezia, partite in cui paure particolari non s’erano viste. Ora la riscossa del Benevento potrebbe passare dal recupero di alcuni giocatori chiave. Cannavaro spera soprattutto nel ritorno di Glik, anche se per l’immediato potrebbero essere pronti solo Simy e Acampora, quest’ultimo un fondamentale tuttocampista, fra i più positivi della passata annata, che si chiuse in semifinale playoff. E sabato alle 14, il Benevento sarà di scena a Como, altra grande delusione di questo campionato, reduce dal bruciante 5-1 incassato a Modena. Dei lariani, in estate, s’era soprattutto parlato per l’arrivo di Fabregas, altro Campione del Mondo, come Cannavaro, che fatica a incidere in una B che non guarda in faccia nessuno e sa essere spietata coi nomi altisonanti. Per entrambi, non è ancora il tempo di trarre conclusioni, con 29 partite ancora da giocare. Resta il fatto che quando si punta su certi nomi di grido, di sicuro si fa marketing che porta, nell’immediato, molta attenzione sul club e l’entusiasmo della piazza. Ma che poi funzionino, è tutto un altro discorso. LEGGI TUTTO

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    Serie B, la grande ammucchiata per la A: in tre punti ci sono sette sorelle

    Ternana punti 19
    Con la vittoria di Benevento (da 2-0 a 2-3), gli umbri di Lucarelli hanno conquistato il 5° successo di fila, andando in vetta da soli. La società ripete che l’obiettivo è salvarsi al più presto e poi si vedrà, ma nessuno ha la forma della Ternana. Squadra concreta e forte moralmente (aveva vinto 2-3 in rimonta anche a Parma). Che in avanti ha ritrovato Pettinari dopo un infortunio (gran gol al Vigorito), con Palumbo e Partipilo a supporto che inventano calcio. E a Benevento s’è rivisto in panchina Falletti, arma in più. Sabato c’è Ternana-Genoa per l’esame di maturità.
    Reggina punti 18
    Aveva ragione chi diceva che il primato dei calabresi era figlio di un calendario finora abbordabile? Pippo Inzaghi, prima del ko di sabato a Parma, aveva già perso da Ternana e Modena. Ma nessuno chiede la A agli amaranto già in questa stagione: può essere un vantaggio. Ed è la squadra con la miglior difesa (5 gol al passivo). Però, se si spegne Menez, come a Parma, cala il buio o, perlomeno, diventa una squadra normale. E’ che Inzaghi, pur avendo una buona rosa, non ha alternative all’estro del 35enne francese, a cui può essere concessa una pausa dopo un grande avvio di stagione.
    Frosinone punti 18
    Con l’1- 3 di Venezia (ottenuto anche con un po’ di fortuna), i ciociari di Grosso hanno cambiato marcia anche in trasferta, dove avevano rimediato i 3 ko totali (ma senza demeritare). Anche il Frosinone non ha “l’obbligo” di salire in A, in più propone i migliori giovani della B (come la Cremonese un anno fa). Sabato allo Stirpe arriva il Bari, la miglior partita che potesse capitare per verificare le ambizioni dei ciociari che finora hanno sempre vinto in casa (4 successi).
    Bari punti 18
    Dopo 8 giornate senza ko, sabato i pugliesi di Mignani hanno rimediato, in casa con l’Ascoli, la prima sconfitta stagionale. Un po’ preoccupante, la squadra ha giocato senza ritmo. Ingeneroso scaricare tutto su Cheddira, per la prima volta a secco dopo 7 partite in cui aveva sempre segnato. Se l’italo-marocchino andrà ai Mondiali, per il Bari sarà una grossa perdita. Sabato a Frosinone si capirà se il Bari s’è preso solo un sabato di relax o se affiorano problemi veri. E intanto s’è fatto male il fondamentale Maiello….
    Genoa punti 18
    A Cosenza, i liguri hanno raccolto la 4ª vittoria in trasferta su 5 uscite. Ma conta come l’hanno ottenuta: giocando in 10 dal 34’ e segnando lo 0-2 pochi minuti dopo l’epsulsione. E’ stata la dimostrazione di fiorza che dalla squadra più attrezzata della B si attendeva da tempo. I ragazzi di Blessin non producono bollicine ma tanta concretezza e segnare loro è un’impresa. Anche perché il duo di mediana Strootman-Frendrup, non ha eguali in B, l’ex Roma ci tiene a dimostrare. che non è finito. Sabato Genoa a Terni per tentare il sorpasso in vetta.
    Parma punti 16
    Il 2-0 di sabato inflitto all’ex capolista Reggina, dimostra che Pecchia può spalare le macerie di due stagioni fallimentari. Successo ottenuto con 8 indisponibili, a dimostrazione di quanto talento ci sia nel Parma, bisognava solo scrollarsi di dosso le scorie delle scorse annate. Finora però, si sono messe le basi per una stagione al top, per riuscirci servono ulteriori conferme.
    Brescia punti 16
    Un punto nelle ultime 3 uscite, il Brescia di Clotet che era stato in testa sembra aver smarrito la vena buona. Per una piazza simile, le ambizioni sono d’obbligo. Ma non ha torto il tecnico spagnolo quando parla solo di salvezza, vista la rosa ridotta all’osso. Le individualità di spicco però, non mancano. E nel ko di Cagliari la nota lieta è stato il 2° gol in carriera di Giacomo Olzer, 21 anni, scuola Milan, giunto nella contropartita per Tonali: può fare strada. LEGGI TUTTO