TORINO – Sabato, fischio d’inizio alle 14, il Genoa, da quasi tutti considerato la prima favorita per la A, nonostante si trovi a -4 da Reggina e Brescia in vetta, fa visita alla Spal. E sarà un test molto utile a capire quanto veramente vale, sul campo, lo squadrone di cui dispone Blessin. Nei giorni scorsi, la società ha mandato un messaggio preciso ad allenatore e squadra: il Genoa ha la rosa più forte ma ora bisogna dimostrarlo, ha fatto sapere in sintesi la 777Partners. Come dire, dopo il rodaggio iniziale, non sono più concessi passaggi a vuoto (come a Palermo due turni fa) e magari nemmeno vittorie non del tutto convincenti. La Spal però, non sembra la squadra più adatta per mettere in mostra tutte le proprie potenzialità, finora solo parzialmente espresse. Si parla poco di questa Spal quasi rifondata in estate da Tacopina, ma è in crescita costante. All’esordio, aveva steccato in casa contro la Reggina (1-3), risultato che aveva riproposto i fantasmi della passata stagione, quando i ferraresi si salvarono solo alla penultima giornata. Ma poi, nelle successive cinque uscite, la Spal ha trovato una sua identità e infatti non ha più perso, ha sempre vinto in casa e pareggiato fuori, mettendo insieme una promettente striscia positiva, seconda solo a quella del Bari che è ancora imbattuto. Non solo, al Mazza di Ferrara, è già caduta l’altra grande favorita per la A, il Cagliari (1-0). Questo perché Venturato sta plasmando una squadra tignosa, ben rinforzata in estate, non ci sarebbe da stupirsi se a fine stagione agguantasse un piazzamento playoff. Anche perché dimostra di avere carattere: nei pareggi ottenuti a Bari e Como (2-2 e 3-3), i ferraresi non si sono disuniti quando sono andati sotto, conquistando pari preziosi, soprattutto quello del San Nicola, quando erano in svantaggio di due reti, non è da tutti una rimonta simile nello stadio cattedrale dei pugliesi. Davanti, La Mantia, l’acquisto più importante, timbra con regolarità (4 centri) e a Como s’è pure sbloccato il partner Moncini. In mezzo, brilla Esposito (di nuovo convocato da Mancini dopo la chiamata di giugno), anche lui a segno contro i lariani. E Maistro, già a 2 gol, potrebbe essere alla stagione della definitiva consacrazione da trequartista atipico. Al mercato sono arrivati altri elementi di un certo spessore come Valzania, Proia e Fiordaliso che consentono a Venturato, l’uomo delle annate miracolose al Cittadella, di avere più scelta e fare rotazioni. Insomma, si ha la sensazione che il Genoa, se dalla ripresa intende veramente cambiare marcia, sulla sua strada troverà subito un ostacolo tutt’altro che semplice. Blessin, durante la sosta, nell’amichevole vinta contro il Monaco, ha provato un assetto più offensivo negli interpreti, con l’obiettivo che si sblocchi il bomber Coda, capocannoniere della B nelle ultime due stagioni (con 42 gol complessivi) ma nel Genoa fermo a una rete segnata su rigore. Già nell’1-0 sul Modena di prima della sosta, il tecnico tedesco è tornato al 4-2-3-1 visto con lui già in A e sarà importante il rientro dell’islandese Gudmundsson, sempre fra i più vivaci, a cui in Appello è stata ridotta la squalifica di tre turni che aveva rimediato nel finale col Parma. Il Genoa non segna molto, solo 7 reti (la Reggina prima ne ha fatti il doppio), ed è la squadra che va meno in gol di quelle dei piani alti. Un po’ pochino per essere la prima favorita per la A. Ma la B comunque, spesso concede, a squadre non partite in maniera brillante, di venire fuori nei mesi successivi. E a Ferrara, in uno stadio Mazza reso sempre caldo dalla focosa tifoseria di casa, ci sarà una folta rappresentanza genoana sugli spalti, coi 1490 biglietti del settore ospiti andati esauriti con largo anticipo. Poi, il 18 ottobre, Genoa e Spal si affronteranno di nuovo, a Marassi, nel 2° turno di Coppa Italia. LEGGI TUTTO