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    Torino, Aina moltiplica le soluzioni sulle fasce

    TORINO – Il ritorno di Ola Aina contro il Bologna, dopo la squalifica rimediata contro la Cremonese e scontata nel derby, aumenta le soluzioni per le corsie del Torino. Martedì la scelta di Juric è andata su Singo a destra e Rodriguez a sinistra, con Vojvoda che sperava in un ruolo da titolare e che invece si è dovuto accontentare di prendere il posto dello svizzero a un quarto d’ora dalla fine. Tendenzialmente lunedì nel posticipo contro il Bologna – gara importante per non allontanarsi ulteriormente dalle prime sette posizioni della classifica – Singo dovrebbe essere confermato a destra, con Aina riproposto su quella opposta. Vojvoda è infatti in fase calante, e Rodriguez è più adatto quanto c’è da contenere (come nel derby) che non in fase di spinta. E contro il Bologna servirà l’appoggio dalle fasce. LEGGI TUTTO

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    Toro in festa, riecco il Filadelfia aperto: 500 tifosi all'allenamento

    TORINO – L’ultima volta era successo il 4 maggio 2022. Dopo poco più di nove mesi, dunque, si riaprono le porte del Filadelfia e cinquecento tifosi sono accorsi a seguire l’allenamento del Torino, che venerdì 10 febbraio sarà in campo a San Siro contro il Milan. C’è entusiasmo sugli spalti, sia per l’evento in sé, sia per la vittoria sull’Udinese che ha permesso ai granata di balzare al settimo posto: nell’era dei tre punti, dopo ventuno giornate soltanto in una occasione il Toro si era trovato così in alto. Cori e applausi per tutti, in particolare per Schuurs, uno dei giocatori che i tifosi amano di più, per le qualità e per la determinazione che dimostra in ogni occasione, e per Aina, che si è girato a salutare il pubblico con un sorriso. Frecciatina a Juric, che di recente aveva criticato la poca presenza dei tifosi granata allo stadio: «Hai visto che noi ci siamo, Ivan?», ha urlato uno spettatore scatenando l’ilarità quando il tecnico è entrato sul campo. A parte si sono allenati Ilic, che aveva saltato l’Udinese per una botta rimediata in allenamento, e Radonjic, da un paio di settimane alle prese con un affaticamento muscolare. Insomma, la società ha scelto di riaprire le porte e il popolo granata ha risposto con convinzione: un provvedimento che, si spera, verrà ripetuto a breve e con regolarità. LEGGI TUTTO

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    Gol, tre punti, settimo posto, goduria: che gran Toro!

    TORINO – Il Toro si rialza subito, dopo l’eliminazione in Coppa Italia. Batte l’Udinese grazie al gol di Karamoh, al secondo centro consecutivo, la sorpassa in classifica al 7° posto e comincia a sentire il profumo dei preliminari di Conference (ma, stando così le cose, l’Inter dovrebbe vincere la Coppa Italia per promuovere il Toro in Europa). Partita gagliarda, equilibrata, cresciuta nelle emozioni e nell’intensità strada facendo. Toro di roccia, per spirito e ricerca del gioco, attenzione e impegno. Una bella vittoria che rinfranca grandemente il morale e significa tanto, tantissimo in classifica. Un applauso lo meritano i granata, senza dubbio. L’Udinese si è svegliata troppo tardi. Solo dopo il gol, dando più l’impressione, in precedenza, che badasse in primo luogo a non prenderle.

    Possesso e affondi

    Udinese con alcune assenze pesanti, da Deulofeu a Nestorovski a Masina. Granata senza Ilic (contusione 2 giorni fa per l’ultimo arrivato), Lazaro, Zima e Radonjic, con Vlasic in panchina («E’ stanco», aveva ammesso alla vigilia Juric) e Karamoh, alla prima da titolare, sulla linea di Miranchuk. Tanto equilibrio in campo per tutto il primo tempo, con marcature attente e formazioni che si muovono a fisarmonica. Granata più decisi a cercare il possesso palla e l’affondo, ma a lungo senza riuscire a sfondare nella maginot bianconera. Friulani più portati alle ripartenze, con Success abile a svariare su tutta la trequarti. E Toro apprezzabile in particolar modo nella parte finale del tempo, con il baricentro più alto e un pressing maggiore, quando Miranchuk inizia a dettare lanci in infilata, creando brividi. Bravo Silvestri nei 45’ a parare una botta da lontano di Vojvoda e una mezza sforbiciata ravvicinata di Karamoh su cross di Aina.

    Bravo Vanja

    I meriti e il predominio del Torino danno comunque risultato al 4’ della ripresa, quando Aina serve in profondità in area: si avventa in anticipo Karamoh e devia in gol (2° timbro di fila, dopo la rete in Coppa Italia a Firenze). Gol subito annullato per fuorigioco, ma poi convalidato post Var. L’Udinese però dimostra immediatamente grande personalità e capacità di cambiare atteggiamento e partita. Aumenta subito il forcing, opprime il Torino, obbliga Vanja a sbrogliare più di una situazione pericolosa (non solo un’uscita sui piedi di Beto). Sottil prova ad aumentare la fase offensiva mettendo dentro il neoarrivato Thauvin (3-4-1-2), dopo minuti in cui i granata erano riusciti a riprendere in mano il pallino. Sull’altro fronte, esordio anche per Vieira, per rinforzare il filtro, con Linetty cotto. Ultima fase della partita concitata, Udinese in avanti con la forza dei nervi, granata coriacei dietro e più volte pericolosi negli spazi in contropiede. Poi la fine. Sorpasso: Toro settimo. Ossigeno per la classifica e più ancora il morale. LEGGI TUTTO

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    Torino, Juric ritrova le frecce

    TORINO – Juric ritrova le frecce. Vero che colui che fin qui ha complessivamente avuto il rendimento migliore – sorprendendo per continuità e qualità delle prestazioni – cioè Lazaro, è fermo e ne avrà ancora per un po’ (ipotizzabile rivederlo in campo tra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo), ma tra quanto si è visto a Firenze e la notizia del ritorno in gruppo di Ola Aina il tecnico granata può ora sentirsi tranquillo.

    Il tempo di Aina

    Tanto che Bayeye, il co-protagonista dell’ottavo di finale di Coppa Italia vinto contro il Milan, potrà comunque essere mandato a giocare: la Reggina di Pippo Inzaghi lo aspetta a braccia aperte. L’ex del Catanzaro, da dove Vagnati lo ha prelevato dopo un convincente campionato in Serie C, non è stato impiegato né con lo Spezia né a Firenze, a differenza di Adopo, il match-winner di San Siro che al Franchi contro i viola ha avuto un importante ruolo da incontrista. Per la gara contro l’Empoli di sabato, e in considerazione della buona gara disputata da entrambi – da Vojvoda, autore dell’assist per il gol di Miranchuk, più ancora che da Singo – è presumibile toccherà di nuovo all’ivoriano a destra con il kosovaro a sinistra. Anche perché Ola Aina, che potrebbe tornare in campo per uno spezzone di partita, avrà bisogno di un paio di settimane, prima di trovare una buona condizione. Quella necessaria per interpretare il ruolo di esterno di centrocampo nell’atleticamente dispendioso 3-4-2-1 di Juric.

    Urgenza rinnovi

    Aina che resta intanto con il contratto in scadenza nel ’23, con Voivoda che invece in questo momento andrebbe a interrompere il rapporto con il Torino nel 2024. Una di quelle situazioni denunciate dall’allenatore croato alla vigilia della vittoria di Firenze. «Sui rinnovi e sui riscatti la situazione è complessa e difficile, ma può essere affrontata», diceva auspicando che alle parole del giovedì precedente – quello dell’incontro a Milano con Cairo e Vagnati con la condivisione delle intenzioni – seguano adesso i fatti. Ebbene il rinnovo di Voivoda, con il serio rischio di perdere Aina a parametro zero (prospettiva certa in assenza di una cessione nel gennaio in corso o di un prolungamento da qui all’estate), deve essere chiuso entro la fine della stagione. LEGGI TUTTO

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    Torino, da Aina a Vojvoda: quanti contratti su cui decidere

    TORINO – Ilkhan e Adopo non si muovono e in futuro avranno spazio. Il turco, quando avrà recuperato dall’infortunio, avrà le sue occasioni, perché tecnicamente è dotato. Adopo, dal canto suo, anche in queste amichevoli invernali ha dimostrato di poter ricoprire diversi ruoli: il suo preferito di centrocampista, ma anche quello di centrale difensivo. E ha ancora un largo margine di miglioramento. Nei prossimi giorni il club discuterà con il suo entourage il prolungamento di contratto, visto che è in scadenza a giugno. Non dovrebbero esserci problemi particolari, perché il club lo ha inserito nella lista del futuro. Per lui e per Ilkhan sono arrivate proposte interessanti da squadre che si sono offerte di farli giocare con continuità, ma Juric preferisce tenerli e farli crescere. Discorso cessione chiuso, dunque, quanto meno per il momento. Davide Vagnati, adesso, deve dare un’accelerata ai giocatori in scadenza di contratto. Adopo non è il solo.

    I due big del Torino in scadenza

    Ci sono due “big” della rosa che potrebbero firmare con un nuovo club: Aina e Djidji. Il primo, in questo momento indisponibile per problemi fisici, prima di fermarsi per il problema muscolare stava giocando molto bene. Dal gol, importantissimo di Udine, a prestazioni di altissimo livello fino a (ri)conquistare Juric. Ma su di lui ci sono alcuni club di Premier che non vedono l’ora di prenderlo a parametro zero. Se lo ricordano ai tempi del Fulham: nonostante la retrocessione della squadra il giocatore fu uno dei migliori e non venne riscattato solo perché arrivò la disfatta del club con il salto nella categoria inferiore. Adesso l’esterno intriga. Vagnati, comunque, proverà a sentirlo, da parte granata c’è la volontà di proseguire il discorso a condizioni economiche accettabili. Non dissimile il discorso su Djidji, anche se il difensore è uno dei fedelissimi di Juric, a Torino si trova bene e suo figlio si diverte nella scuola calcio granata. Detto di queste due situazioni urgenti, ci sono poi giocatori in scadenza nel 2024. Addirittura otto. E il Toro non vuole ripetere l’errore facommessotto con Belotti. Tra questi Lukic (il più spinoso, visto che il serbo ha più volte dichiarato di voler andare a giocare in un club con più ambizioni). Poi Milinkovic-Savic, Rodriguez, Singo, Vojvoda, Linetty, Berisha e Garbett. A Vagnati, dunque, il lavoro non manca. Per un Toro ambizioso è fondamentale gettare le basi anche per le stagioni a venire. LEGGI TUTTO

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    Pellegri è ancora ko

    TORINO – Ripresa degli allenamenti per il Torino dopo le due settimane scarse di ferie. Per Juric la possibilità di iniziare l’esame dei compiti delle vacanze svolte dai granata, prima sulla bilancia e poi in campo.

    Al Fila senza otto titolari

    Con alcune limitazioni: Ola Aina, reduce dalla lesione miotendinea del bicipite femorale sinistro, ha svolto soltanto terapie, mentre Schuurs si è limitato a un lavoro differenziato e Pellegri a un programma personalizzato. Si pensava potesse essere più agevole, il recupero da quell’assurdo infortunio dopo pochi secondi dall’avvio di Bologna-Torino. E invece la caviglia dell’ex del Milan non guarisce del tutto («C’è contusione ossea», spiegava Juric prima della sosta per non derubricare a minimo il guaio del centravanti): il tempo per recuperare comunque c’è, visto che anche domani e fino al 6 dicembre i granata si alleneranno al Filadelfia, quindi il 7 partiranno per proseguire il lavoro, ma a Murcia dove le massime stagionali toccano i 20 gradi. Nelle prime prove tattiche il ruolo di centravanti è quindi interpretato da Sanabria, con Karamoh secondo attaccante. Il tecnico granata non può infatti contare nemmeno su Vlasic e Radonjic, ora al Mondiale con Lukic, Rodriguez e il portiere Milinkovic-Savic.
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    Torino anti-Milan: occhio alle fasce

    TORINO – Nel momento migliore della sua esperienza al Torino, Ola Aina è costretto a fermarsi. L’esterno ha riportato mercoledì una distrazione del bicipite femorale sinistro, che di fatto sancisce la fine del suo 2022, visto che dovrà restare fermo un mese e da metà novembre la Serie A si ferma per fare spazio al Mondiale. Il guaio assume un peso ancora maggiore, visto che domenica al Grande Torino arriva il Milan e Juric è costretto a sostituire un elemento in gran forma proprio sulla fascia dove i campioni d’Italia proporranno Theo Hernandez e Leao. Il tecnico ha a disposizione tre esterni tra i quali scegliere i due che scenderanno in campo. Il maggiore indiziato per la sostituzione di Aina è Valentin Lazaro, che dopo un inizio da riserva si è via via guadagnato uno spazio importante, tanto da essere il più utilizzato finora. Dall’altra parte, il ballottaggio è tra Mergim Vojvoda e Wilfried Singo, con il kosovaro favorito, data l’involuzione del senegalese, ancora alla ricerca della condizione migliore. Da quella parte, Pioli dovrebbe proporre Kalulu e Messias. avversari temibili, ma è sull’altra fascia che i granata non potranno concedere il minimo errore.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO