TIRANA (ALBANIA) – “Nelle ultime partite della scorsa stagione ho avuto l’opportunità di giocare da titolare, ho fatto diverse gare e credo di aver dato il massimo per aiutare la squadra e di aver fatto bene. Mi aspettavo di giocare di più, di avere molto più spazio. Farò il massimo per prepararmi per ogni partita e aspetterò la mia occasione ma è chiaro che se andrà avanti così valuterò l’opportunità di andare altrove”. Lo ha detto il portiere del Torino e capitano dell’Albania, Etrit Berisha, alla vigilia dell’amichevole di Tirana contro l’Italia.
Poi Berisha analizza il momento dell’Albania e dice la sua sulla sfida contro l’Italia: “È una partita importante per noi, soprattutto dopo i risultati fatti in Nations League. È ?importante fare bene in questa partita e ottenere un buon risultato. Conoscendo l’Italia sappiamo che sarà una gara molto difficile ma abbiamo le qualità giuste per affrontarli. Quando giochiamo contro squadre al nostro livello o sotto non abbiamo la concentrazione giusta, quando invece affrontiamo squadre superiori l’atteggiamento e la motivazioni sono quelli giusti e facciamo meno errori. Non abbiamo paura ma abbiamo rispetto dell’Italia, sono un buon gruppo e lo hanno dimostrato nella vittoria dell’Europeo”.
Le parole di Reja, ct dell’Albania
Per novanta minuti dovrà mettere a tacere il suo cuore ma a 77 anni sfidare l’Italia da ct dell’Albania sarà speciale. Edy Reja non farà sconti all’Air Albania Stadium di Tirana ma si godrà comunque il momento. “Domani non posso tifare per l’Italia e mi piacerebbe fare risultato, magari un 3-3 o un 4-4, così ci sarebbero anche tanti gol – le parole del tecnico goriziano alla vigilia – Sarà comunque una festa: quando il presidente federale mi ha detto che avremmo giocato contro l’Italia ero felicissimo, anche se è un’amichevole sono particolarmente emozionato”. Per gli azzurri, però, sarà un test dal sapore amaro visto che fra pochi giorni inizierà un Mondiale che ci vedrà ancora spettatori come nel 2018. “È stata una delusione un po’ per tutti, l’Italia avrebbe meritato ma poi ci sono gli episodi e all’Italia è andata male. Mi è dispiaciuto soprattutto per Mancini, si sente responsabile, ma per fortuna, passato il momento, ha accettato di rimanere per continuare il progetto e sono convinto che farà benissimo. Sta lavorando anche per il futuro, sono curioso di vedere Pafundi di cui mi parlano benissimo, ci sono Miretti, Fagioli, giocatori che avrà modo ora di vedere all’opera. Gli auguro che possa centrare altri obiettivi perché se lo merita”.
Sul perché l’Italia non sia andata al Mondiale, Reja ha la sua idea: “Prima c’erano dei blocchi con 6-7 giocatori della Juve, dell’Inter, del Milan, ora Mancini deve pescare un po’ dappertutto, ci sono tantissimi stranieri e diventa difficile fare una squadra competitiva, ci sono pochi calciatori che giocano in squadre che hanno esperienza internazionale. Mancini anzi è stato bravo, certo, è tosta stare fuori da due Mondiali di fila ma speriamo che la prossima volta non falliremo”.
Per quanto riguarda la sua Albania, “sta crescendo e con l’Italia sarà un test importante che ci darà attraverso la prestazione il valore di questa squadra, mi auguro che faccia ancora passi avanti. Mi dispiace che molti giocatori non siano stati concessi dalle società, avremmo avuto una squadra competitiva. Mi manca un po’ di gente ma chi scenderà in campo darà il 100% e ho totale fiducia in loro. Domani mi interessa soprattutto la prestazione, al di là del risultato che è fatto di episodi”. Ma nonostante le assenze, Reja resterà fedele alle sue idee: “Il 3-5-2 l’ho adottato nel Napoli 15 anni fa, ora lo fanno anche Conte e Mancini e passano per innovatori. Ma è un modulo che mi ha permesso di arrivare lontano e che mi ha dato soddisfazioni anche qui. A Mancini ho fatto i complimenti perché con questo modulo ha dato equilibrio alla squadra, facendo prestazioni eccezionali”.
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