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    Juve, dopo la Lazio inizia la sosta: il programma fino a gennaio (spiegato bene da Allegri)

    Due partite alla fine della prima (intensa) parte di stagione. La Juve, come tutte le altre squadre d’Italia, affronterà gli ultimi impegni di campionato (contro il Verona al Bentegodi e con la Lazio allo Stadium) prima della lunga sosta per permettere lo svolgimento del campionato del mondo in Qatar. L’edizione invernale dei Mondiali ha di fatto cambiato il tradizionale svolgimento del massimo campionato di calcio e quest’anno andrà in scena una pausa autunnale molto più lunga del previsto. LEGGI TUTTO

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    Juventus, Allegri: “Vlahovic da valutare, Di Maria potrebbe avere 30' nelle gambe”

    TORINO – Massimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Verona-Juventus, partita valida per la 14ª giornata (turno infrasettimanale) di Serie A nonché penultimo impegno per le squadre del calcio italiano prima dell’inizio del Mondiale in Qatar. Si parte dal successo sull’Inter: “Abbiamo ottenuto una bella soddisfazione dal successo con l’Inter ma il giorno dopo abbiamo chiuso il capitolo e stiamo già pensando al Verona: una squadra che non merita la classifica che ha attualmente”. Il tecnico toscano ha poi sciolto alcuni dubbi di formazione e sui giocatori pronti al rientro dall’infermeria: “Domani giocherà Perin, perchè Szcz?sny ha bisogno di riposare dopo 12 partite di fila. Recuperiamo sicuro, ma non è detto che giochino, Paredes e Kean. Di Maria è probabile che abbia mezz’ora nelle gambe. Vlahovic sarà da valutare oggi, come Chiesa e McKennie”. Su Danilo vicecapitano: “L’altra sera ho parlato con Cuadrado che come gerarchia viene subito dopo Bonucci. Juan ultimamente si innervosisce un po’ troppo, perciò era meglio che facesse Danilo il capitano”. LEGGI TUTTO

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    Juventus, per Milik solstizio d’autunno: Allegri cerca il bomber estivo

    TORINO – Con Vlahovic che fino a ieri ha svolto lavoro differenziato, ma che oggi proverà a capire se non sente dolore e può giocare, e con Kean in fase di recupero ma non al top della condizione (anche se ieri si è allenato regolarmente in gruppo), Allegri deve aggrapparsi ancora a Milik come punto di riferimento in attacco domani a Verona. A meno di un recupero dell’ultima ora del centravanti serbo, il polacco sarà di nuovo chiamato a guidare il reparto che ritroverà, tra titolari e subentranti, anche top player come Di Maria e Chiesa a supporto. Tra Lecce, Paris Saint Germain e Inter, l’ex Napoli ha sempre giocato titolare e, di solito, nelle precedenti settimane era sempre stato gestito dal tecnico livornese. Tuttavia l’attuale situazione dell’attacco porta nella direzione della continuità, più per necessità che per scelta, perché le prestazioni di Milik sono in calo. Anzi, sarebbe più corretto dire che è in calo la produttività: il polacco combatte, lavora molto per la squadra, si spreme e non si tira indietro, però sotto porta non sta più trovando la necessaria continuità. Dopo aver cominciato la stagione con un impatto positivo, anche per le reti messe a segno, tanto da risultare il nuovo acquisto più brillante, Milik ha inciso meno nel mese di ottobre e in questo spezzone di novembre che precede il Mondiale.Guarda la galleryJuventus, lo sprint verso il Verona: Paredes e Kean in gruppoIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Verona-Juventus, Da Graca voglia Max

    TORINO – Sarà una Juve ancora spuntata, quella che potrebbe presentarsi al Bentegodi per la penultima dell’anno, prima della Lazio e del Mondiale. Già contro l’Inter in panchina non c’erano Vlahovic (pubalgia) e Kean (infiammazione al retto femorale). E verso la sfida contro il Verona di domani, sia il serbo sia l’ex Psg potrebbero rientrare nella lista dei convocati ma ancora a mezzo servizio. In questo momento Milik è l’ultimo highlander dell’attacco bianconero, l’unico centravanti abile e arruolabile al 100 per cento. E di necessità virtù – per riempire una panchina che domenica sera aveva quattro giocatori in meno rispetto ai nerazzurri – mister Allegri questa volta potrebbe decidere di pescare una punta dalla Next Gen. Guardandosi indietro, come fatto recentemente con il terzino destro Barbieri, l’esterno sinistro Iling-Junior, l’ala destra Compagnon e l’interno di centrocampo Barrenechea. O come sperimentato in passato, all’occorrenza, con il portiere Garofani e il trequartista Rafia.Guarda la galleryJuventus, lo sprint verso il Verona: Paredes e Kean in gruppoIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Verona-Juventus, per Vlahovic test verità: dentro o fuori

    TORINO – Dopo le terapie e gli allenamenti personalizzati per superare il dolore causato dall’infiammazione all’adduttore, oggi è il giorno della verità per Dusan Vlahovic: l’attaccante serbo proverà a testare la tenuta sul campo e in base a come reagirà il suo fisico verrà valutato, con staff tecnico e medico, se potrà essere a disposizione di Massimiliano Allegri già per la trasferta di Verona oppure sventolare ancora una volta bandiera bianca ed eventualmente rimandare il rientro a domenica contro la Lazio. LEGGI TUTTO

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    Juve: dove è finito il Milik dell'estate?

    TORINO – Con Vlahovic che oggi ha svolto lavoro differenziato e con Kean in fase di recupero ma non al top, Allegri deve aggrapparsi ancora a Milik come punto di riferimento in attacco contro il Verona giovedì al Bentegodi. A meno di un recupero dell’ultima ora del centravanti serbo, il polacco sarà di nuovo chiamato a guidare il reparto che ritroverà, tra titolari e subentranti, anche top player come Di Maria e Chiesa a supporto. Anche se le prestazioni del polacco sono in calo di produttività: combatte, lavora molto per la squadra, si spreme e non si tira indietro, però sotto porta non sta più trovando la necessaria continuità. Dopo aver cominciato la stagione con un impatto positivo, anche per le reti messe a segno, tanto da risultare il nuovo acquisto più brillante, Milik ha inciso meno nel mese di ottobre e in questo spezzone di novembre che precede il Mondiale. In campionato l’ultima rete del polacco è datata 2 ottobre, nel 3-0 bianconero sul Bologna.
    FUTURO DA SCRIVERE
    Da allora digiuno in Serie A prolungato, interrotto in Champions dal gol al Benfica che aveva illuso i bianconeri per una rimonta incredibile solo sfiorata a Lisbona. L’attaccante polacco ha dimostrato di saper duettare anche con Vlahovic oppure di fare reparto da solo, ma deve ritrovare la brillantezza estiva: anche perché il suo futuro alla Juventus è ancora tutto da scrivere. Il diritto di riscatto dal Marsiglia a una cifra relativamente bassa (7 milioni) per un attaccante di livello internazionale aiuta ad alzare le percentuali di conferma di Milik in bianconero, ma se qualche settimana fa pure le prestazioni spingevano in quella direzione, nelle ultime uscite la Juventus non ha più rivisto l’attaccante di inizio stagione, quello che punta anche sul Mondiale per ritrovarsi al top.
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    Juve, fuori casa non va ancora: numeri preoccupanti!

    TORINO – Nessun tifoso bianconero dotato di senno e buon senso può pensare che le ultime quattro vittorie consecutive senza subire gol in campionato abbiano già raddrizzato una stagione partita in maniera balorda, con l’uscita dalla Champions League ai gironi che non andrà mai giù a chi “mastica” la Juve, almeno fino al prossimo tentativo di cavalcata in Europa. I numeri migliorano, c’è ragione per sperare in un futuro più radioso, è vero: alcuni numeri però, non tutti. Per esempio: come la mettiamo con il rendimento della squadra di Massimiliano Allegri in trasferta? Sei partite, con due sole vittorie, due pareggi e due sconfitte, tre gol segnati e quattro subiti. Non sono cifre esattamente da Juventus…
    La Juve che fu e quella che è
    E non vale neppure l’eventuale scusante – in verità slegata dalle abitudini, perlomeno juventine – del calendario, visto che finora Dusan Vlahovic e soci hanno sfidato sul loro campo avversarie del calibro di Sampdoria, Fiorentina, Monza, Milan, Torino, Lecce. Insomma, con il massimo rispetto per le rivali di cui sopra e al netto delle potenziali difficoltà collegate agli incroci con piazze e squadre storicamente accese come Firenze e la Torino granata, in altri tempi nessuno si sarebbe stupito di una Juve capace di fare filotto – 18 punti – o qualcosa di molto simile. E non si è trattato di gare ad altissima tensione, anzi, piuttosto di lampi nel buio di prestazioni complessivamente poco soddisfacenti, almeno fino a parte del derby di metà ottobre. Pochi guizzi e chance a Genova, frammenti di buona Juve unicamente all’impatto con il match (vedi le partite contro Fiorentina e Milan) prima di subire comunque almeno una rete, il vuoto spinto in Brianza. Contro Torino e Lecce qualcosa è cambiato, ma della Juventus scintillante dei tempi andati non s’è rivisto granché.
    Problemi e soluzioni
    Morale: se in casa i bianconeri hanno il secondo miglior attacco (17 gol, alle spalle dei 18 del Milan) e la difesa meno battuta (3 reti, come l’Inter), fuori casa si gira un altro film, di un genere totalmente diverso. Tre gol segnati e 4 subiti (l’Atalanta ne ha incassati due, la Lazio di Maurizio Sarri a sorpresa solamente uno!): suvvia, di più si può fare. E comunque: Juventus meglio dello Spezia (una rete a bilancio per i liguri), peggio anche di Empoli, Lecce, Monza, Samp e compagnia, non proprio club in lotta per un posto in Europa. Ad Allegri il compito di trovare risposte, rimedi e soluzioni al problemone della Juve boccheggiante lontano dallo Stadium. Noi suggeriamo un punto, magari, di partenza, o uno spunto di riflessione se volete chiamarlo così: dalla Samp al Lecce, le avversarie che giocano sul loro terreno preferito la buttano sempre sulla quantità, utilizzando le armi più congeniali, vale a dire intensità, corsa, voglia, fame. Tornare a dominare l’avversario, probabilmente, è la strada da seguire. Fargli nuovamente paura, per intenderci. A naso, questa Juve non spaventa più.
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    Juve, ecco come rientri in zona Champions

    TORINO – Un mese fa, con la sconfitta di San Siro contro il Milan, la Juventus precipita nel punto più basso della stagione di Serie A: con 13 punti si piazza all’ottava posizione, a sette lunghezze dal quarto posto, ovvero dalla zona Champions, in quel momento occupata dall’Udinese, a quota 20.
    IL FILOTTO
    Sono bastate quattro vittorie di fila per movimentare la classifica: la Juventus è riuscita a rosicchiare punto su punto e, dopo lo straordinario trionfo dell’Allianz Stadium contro l’Inter, a scavalcare i nerazzurri e portarsi appena a due lunghezze dalla zona Champions. Ora la Juventus è quinta, con 25 punti, e ha davanti a sé Atalanta e Lazio a 27.
    LAZIO NEL MIRINO
    La trasferta di Verona, giovedì sera, è una ghiotta occasione per centrare la quinta vittoria consecutiva e insidiare le prime della classe. Domenica, poi, potrebbe essere un’altra notte magica per i bianconeri, pronti a ripetere il colpaccio contro la Lazio: una vittoria consentirebbe infatti alla squadra di Massimiliano Allegri di scavalcare i biancocelesti e ritornare tra le prime quattro della classe.E’ vero che Allegri non ama guardare alla classifica, che pensa soltanto a una sfida per volta, ma dopo la delusione della mancata qualificazione agli ottavi di Champions, sarebbe fondamentale ritornare in zona Champions prima della lunga sosta del campionato per il Mondiale. Così da riprendere a gennaio, quando l’infermeria dovrebbe essere ormai svuotata, con la squadra al completo e assai più competitiva.
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