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    Juve, l'urlo di Vlahovic: “La gloria consiste nel rialzarsi ogni volta!”

    TORINO – Dicono che fatichi ad accettare l’idea di trascorrere novanta minuti su un campo di calcio senza segnare. Dusan Vlahovic, in effetti, vive per il gol, ma a soli 22 anni ha tutto il tempo per migliorare ancora. Intanto il bomber serbo veste volentieri i panni del leader già provetto nonostante la giovane età, tanto che il suo ultimo post sui social ha scatenato l’entusiasmo del popolo juventino, sia dei semplici tifosi sia dei campioni che per caso sono pure suoi compagni di squadra, come Angel Di Maria. Il Fideo è stato uno dei primi a rispondere al messaggio di DV9: «La gloria non consiste nel non cadere mai, bensì nel rialzarsi ogni volta».Guarda la galleryJuve-Salernitana: la formazione ufficiale di Allegri
    Prospettive
    Arde il fuoco della passione bianconera, nel cuore di Vlahovic e in quello delle migliaia di sostenitori che vedono la Juventus in difficoltà sul piano della continuità di gioco e risultati, eppure non possono aver motivo per mollare già ora. Questa sera, contro la Salernitana, il serbo ha l’occasione per autografare la quinta partita consecutiva casalinga in campionato con un suo gol: nella Juve ci sono riusciti solamente assi del calibro di David Trezeguet, Cristiano Ronaldo e Alessandro Del Piero nell’era dei tre punti e già solamente questo gasa ancor più la gente bianconera, che dopo due anni senza scudetti da festeggiare non vede l’ora di ricominciare a celebrare trionfi sbattendoli in faccia alla concorrenza. Vlahovic è chiamato a fare l’Haaland della Juve: il norvegese ha già segnato 12 reti contro le 4 di Dusan giocando tre partite in più. La Salernitana è avvisata.

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    Juve-Salernitana, Allegri: “Locatelli out, gioca Paredes. Di Maria torna col Benfica”

    TORINO – “L’insidia della partita viene dal post-Champions. La Salernitana, poi, tra quelle che lottano per la salvezza è una delle migliori. Nicola l’hanno scorso ha fatto un grandissimo lavoro e quest’anno ha proseguito. Noi dovremo fare una partita tosta perché ci servono i 3 punti. Locatelli ha avuto un affaticamento e non ci sarà, quindi sicuramente giocherà Paredes, che si è inserito bene. Di Maria probabilmente tornerà mercoledì con il Benfica, fuori ci sono i soliti noti: Szczesny, Pogba, Chiesa, Kaio Jorge e Aké”. Il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro la Salernitana. LEGGI TUTTO

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    Psg-Juve: Allegri intanto vince all'ippodromo

    TORINO – Sapremo stasera se si rivelerà un presagio o meno. Nella speranza di poter esultare anche al Parco dei Principi, Massimiliano Allegri intanto lo ha fatto nell’albergo parigino che ospita la Juventus, davanti allo schermo su cui ha visto in streaming la sua puledra di 2 anni, Estrosa, vincere una gara per esordienti all’Ippodromo Capannelle di Roma. Montata dal fantino Di Tocco, in giubba amaranto in omaggio a Livorno, Estrosa ha conquistato il Premio Chiese Trofeo ITM Irish Thorougbred Marketing, affermazione per cui Allegri si è detto entusiasta attraverso le parole di due suoi rappresentanti presenti sul campo. Alla gara, tra l’altro, ha assistito di persona Bruno Giordano, per seguire la cavalla del suo amico Antonio Di Carlo, ex centrocampista della Roma, giunta terza.
    Una vittoria, quella della puledra di Allegri, non di “corto muso”, espressione resa celebre fuori dal contesto ippico proprio dal tecnico bianconero per descrivere una vittoria di misura. La puledra di Allegri ha invece dominato, vincendo di quasi 3 lunghezze. Praticamente un 3-0. Stasera contro il Psg il tecnico si accontenterebbe di meno.
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    Allegri e la sorpresa anti PSG!

    PARIGI – Più si avvicina l’ora x, ovvero le 21 di questa sera, e più cresce la voglia da parte di Massimiliano Allegri e del suo staff di sorprendere il PSG con una Juventus aggressiva e determinata. Del resto questa è in teoria la partita in cui i bianconeri hanno meno da perdere tra le sei che dovranno giocare nel proprio girone: in casa dei più forti del gruppo e tra i favoriti in assoluto per la vittoria della Champions. Ecco che, anche per dare un pugno in faccia alle notizie negative che arrivano dallo staff medico – Di Maria meglio tenerlo fuori per una settimana abbondante al fine di evitare che i dolorini muscolari diventino qualcosa di più mentre di Pogba che si è finalmente deciso a operarsi con 43 giorni di ritardo si sa già tutto – il tecnico toscano sarebbe sempre più propenso a far scendere in campo una squadra da una parte più protetta in difesa e dall’altra più efficace e pericolosa in attacco. Il tutto, ovviamente, sempre con undici giocatori in campo….

    La soluzione sarebbe una difesa a tre, tre marcatori veri, Danilo, Bonucci e Bremer e un reparto offensivo con due punte di ruolo, ovvero Vlahovic e Milik. A “rimetterci” sarebbero i terzini che peraltro non offrono in questo periodo niente di che, anzi, per un centrocampo a cinque con Paredes in regia sin che riesce a resistere visto che nel Psg ha giocato pochissimo mentre con la Juve era in campo solo sabato scorso a Firenze, due mezzali come Rabiot e Miretti e sugli esterni Kostic a sinistra e a destra probabilmente McKennie, utile non tanto in fase di spinta sulla fascia ma a coprire in mezzo quando il giovane Miretti proverà a migrare verso l’area avversaria.

     Dunque non resta che attendere e aspettare che il count down arrivi allo zero.

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    Juve-Psg. Di Maria, bandiera bianca in extremis. Il retroscena, le soluzioni

    PARIGI – Colpo di scena e non positivo per la Juventus che domani sera a Parigi affronterà il PSG. Infatti dopo la rifinitura sostenuta alla Continassa il club bianconero ha comunicato l’elenco dei convocati e non figura Angel Di Maria! L’argentino evidentemente al termine della seduta ha avvertito un problema muscolare, probabilmente ancora all’adduttore, che aveva allarmato a fine primo tempo Allegri tanto che a Firenze lo aveva lasciato negli spogliatoi dopo l’intervallo.
    A questo punto viene meno la fantasia del Fideo per cercare di contrastare il Trio dei Mostri ovvero Messi-Mbappé-Neymar.
    Ora è possibile che il tecnico toscano possa decidere di variare il modulo e schierare dall’inizio sia Vlahovic che Milik per un 3-5-2 oppure un 4-4-2 che garantisca comunque la presenza di almeno due attaccanti a insidiare l’area di rigore di Donnarumma.
      E’ già la seconda volta che ci sono criticità sulla gestione del sudamericano: dovette uscire nella ripresa all’esordio col Sassuolo e nel dopo gara il tecnico ammise che forse avrebbe potuto toglierlo prima visto che da alcuni giorni avvertiva un leggero fastidio. Ora il nuovo stop dopo la mezza partita disputata al Franchi in cui a un paio di colpi di classe ha contrapposto un intervento goffo e mal riuscito sulla respinta della difesa che ha permesso a Sottil di azionare il contropiede del pareggio.
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    Psg-Juve, ecco quando parlerà Allegri in conferenza stampa

    TORINO – Dopo l’1-1 del Franchi contro la Fiorentina di Vincenzo Italiano, Massimiliano Allegri guarda avanti. Più nello specifico, l’attenzione del tecnico toscano è totalmente rivolta all’esordio in Champions League della Juve contro il Psg di Galtier e del trio delle meraviglie formato da Neymar, Messi e Mbappé. La sfida tra bianconeri e parigini è in programma per martedì alle ore 21 al Parco dei Principi. Allegri invece parlerà in conferenza stampa alla vigilia della partita: lunedì, alle 18:45. LEGGI TUTTO

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    Allegri dopo il pari con la Fiorentina: “La Juve deve cambiare mentalità”

    FIRENZE – “Alla fine ero arrabbiato perché volevo finisse la partita, dal momento che la Fiorentina stava spingendo. Anche se abbiamo subito un po’ di cross e un tiro in porta su cui ha fatto una bella parata Perin, potevamo sfruttare meglio qualche contropiede con la loro difesa alta. Però la partita andava chiusa al primo tempo. Serve un cambio di mentalità, abbiamo avuto palle pesanti, che non capitano dieci volte in una partita, e in quei momenti la partita va azzannata. E invece non ne siamo stati capaci, ed è l’unico rammarico. I ragazzi però hanno fatto una buona partita, poi sono usciti Di Maria, Paredes, ci siamo aggiustati, ma c’è stato un buono spirito. Intanto abbiamo fatto il quinto risultato utile consecutivo e ora pensiamo alla Champions, poi alle prossime due di campionato prima della sosta”. Questa, ai microfoni di Dazn al termine del match del Franchi pareggiato 1-1, l’analisi del tecnico della Juventus Massimiliano Allegri.
    Fiorentina-Juve, Allegri: “Da 2-0 a 1-1… Il calcio è bestiale”
    “Quando Di Maria è uscito ho dovuto mettere Cuadrado alto e lui lì fa fatica, Paredes è rimasto finché ha retto, poi ho messo Fagioli e Miretti. Sono molto contento del risultato. Nel secondo tempo ci siamo abbassati, ma in quei momenti è normale, a Firenze le partite si possono anche perdere. Dal 2-0 nostro all’1-1 con un rigore contro… Il calcio è bestiale. Finché non capiamo che la palla della Juventus è diversa da quella di molte altre squadre, con tutto il rispetto, rischiamo di passare da un raddoppio al pareggio. E le partite cambiano. Oltre alla gestione della palla, mi ha fatto arrabbiare questo tentativo di tenerla anziché cambiare il gioco. Ci sono state 2-3 situazioni, prima della palla di Miretti per Kean sopra la linea, che sono state clamorose, dove bastava giocare la palla ed andare dentro al terzo passaggio, invece tornavamo indietro. Detto questo, ribadisco che sono contento del risultato”.
    Allegri su Vlahovic in panchina: “Avevo solo 5 cambi…”
    “Il calo nel secondo tempo? Oggi abbiamo giocato con Di Maria che veniva da due allenamenti, Paredes che è appena arrivato, Bonucci ha fatto mezzo allenamento ed è dovuto entrare l’ultimo quarto d’ora… Ci sono ragazzi che hanno giocato 5 partite di fila ogni 2 giorni. Non è facile. Prendiamo le cose positive. Queste partite, in altre situazioni, si rischiano di perdere e noi invece abbiamo sfiorato la vittoria. Intanto andiamo sul 2-0, poi magari si perde 3-2, ma è più difficile. Vlahovic in panchina 90′? Più di 5 cambi non potevo fare. Alex Sandro aveva un problema sul flessore, Paredes era cotto, all’intervallo è uscito Di Maria. Mi erano rimasti due cambi e ho preferito mettere Kean che poteva darmi più profondità e poi Milik in quelle situazioni è abile. Vlahovic si è riposato e sarà pronto per le prossime partite. La quota Scudetto? Non è altissima in questo momento. Si alzerà se qualcuno inizierà di fare dei filotti, speriamo di essere noi”.
    Guarda la galleryMilik-gol e Perin ipnotizza Jovic, ma non basta: la Fiorentina ferma la JuveIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, solo un pari a Firenze

    TORINO – Alla vigilia Massimiliano Allegri non avrebbe firmato per un pareggio, ma per come si è sviluppata Fiorentina-Juventus il punto con cui i bianconeri tornano a Torino vale oro. Il canovaccio, purtroppo, è quello di sempre: la Juventus parte spronata, trova subito il gol del vantaggio, poi si affloscia, viene raggiunta, evita la sconfitta grazie a San Perin. Due le cose che preoccupano: a livello fisico, la mancata tenuta, a livello mentale, la mancata reazione sull’1-1. E’ vero che si gioca ogni tre giorni, ma siamo soltanto all’inizio della stagione, le forze sono ancora fresche e invece il calo di rendimento nella ripresa è evidente. Per quanto riguarda invece l’atteggiamento, mancano la fame e la cattiveria agonista, unite anche a qualche difficoltà tattica visti i tanti volti nuovi che hanno pochi allenamenti insieme.

    Le scelte

    Le scelte di Allegri sono dettate dagli infortuni ma soprattutto dal debutto in Champions, con il prossimo impegno martedì al Parco dei Principi davanti al Psg delle stelle. Così Vlahovic e Miretti partono dalla panchina, insieme con il rientrante Bonucci, in bianconero esordisce Paredes e Milik scende in campo da titolare nel tridente d’attacco completato da Di Maria a destra. In porta c’è Perin al posto dell’infortunato Szczesny, Cuadrado vince il ballottaggio con De Sciglio nel ruolo di terzino destro e Danilo ritorna al centro della difesa con Bremer. A centrocampo, oltre all’argentino ex Psg come regista, agiscono McKennie e Locatelli visto che Rabiot è fermato (non è neppure partito per Firenze, ma a Parigi dovrebbe esserci) da una botta alla coscia.

    Il primo tempo

    Venti minuti in campo e due gol. Se Allegri cercava un vice Vlahovic che sapesse essere all’altezza del titolare ha pescato bene con Arek Milik. Sì, sempre il bomber polacco: lo avevamo lasciato esultante all’Allianz Stadium per il primo gol con la maglia bianconera, nel recupero di Juventus-Spezia, dopo appena 8’ minuti dal suo ingresso in campo e lo ritroviamo ugualmente festante al Franchi di Firenze, a segno dopo appena nove minuti.Un’azione tanto bella quanto corale con il pallone che passa da Di Maria a Locatelli, il quale lo infila nel corridoio per Cuadrado, cross del colombiano che trova Kostic sul versante opposto e il serbo scodella un tiro cross che Milik devia in rete con il petto. La Juventus passa in vantaggio ma, come è accaduto già contro la Roma, non sa essere cinica e chiudere subito i conti con i viola, che reagiscono, alzano il baricentro e incominciano a farsi pericolosi con Dodò che impegna Perin.I bianconeri avrebbero l’occasione per raddoppiare alla mezz’ora, però la conclusione di Kostic viene deviata e sul contropiede della Fiorentina arriva il pareggio di Kouamé, che raccoglie la splendida verticale di Sottil, si invola e con lucidità trafigge Perin. E nel finale di tempo è proprio il portiere bianconero a ergersi a protagonista deviando sul palo il rigore (braccio di Paredes sul cross di Sottil) battuto da Jovic con la palla che poi sfila lungo tutta la linea di porta senza entrare. Un brivido che avrebbe dovuto far riflettere i bianconeri.

    La ripresa

    Nella ripresa con l’ingresso in campo di De Sciglio per Di Maria non cambia l’assetto tattico, ma i suoi interpreti: Cuadrado avanza a ala destra, al posto dell’argentino, mentre De Sciglio fa il terzino destro. La Juventus però viene schiacciata dall’iniziativa viola: neppure gli inserimenti di Kean (per Kostic) e di Miretti (per Cuadrado) riescono a dare una scossa, così il pallone è sempre nei piedi dei viola e i bianconeri faticano a passare la metà campo, in evidente difficoltà. Nel finale, con Bonucci in campo la Juventus passa al 3-5-2 e alza il suo baricentro, ma non riesce a rendersi pericolosa. Anzi, è la Fiorentina a sfiorare il raddoppio, con Perin che compie un secondo miracolo deviando in tuffo la parabola di Amrabat.

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