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    Assalto Juve a Cambiaso: ore decisive

    TORINO – C’è già stato un incontro a Milano tra i dirigenti bianconeri e quelli del Genoa per portare avanti la trattativa che dovrebbe portare Andrea Cambiaso a Torino. Il terzino sinistro, uno dei giovani più interessanti nel ruolo, aspetta notizie dalle vacanze e la sensazione è che, a meno di colpi di scena, la fumata bianca possa arrivare già in questa settimana alle porte. Atteso un nuovo vertice a Milano tra le parti per trovare un’intesa economica: al momento la proposta juventina è considerata troppo bassa dal Grifone, che ha chiesto 10 milioni senza contropartite tecniche. Ma la posizione rossoblù si sta ammorbidendo, considerando che il difensore Dragusin è un profilo gradito.
    PELLEGRINI IN USCITA Servirà un nuovo incontro per definire la questione: la Juventus vuole anticipare la concorrenza, in particolare quella dell’Inter che si era mossa in largo anticipo per Cambiaso, ma che negli ultimi giorni è rimasta a osservare. Sullo sfondo gli interessamenti di Atalanta e Sassuolo. La Juventus però ha il match point per chiudere la partita e assicurare a Max Allegri un elemento in grado di dare il cambio ad Alex Sandro e di ricoprire più ruoli sulla sinistra. Deve però uscire Luca Pellegrini nel frattempo: sulle tracce del laterale sinistro bianconero ci sono sempre il West Ham e il Fulham. LEGGI TUTTO

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    Werner, perché piace alla Juve. Perché la Juve piace a Werner

    TORINO – Perché Werner piace alla Juve. Perché la Juve piace a Werner. Storia di una trattativa di mercato sorprendente che improvvisamente prende quota nell’estate più strana dove la Premier acquista gente del calibro di Haaland e Darwin Nunez e vede la fuga di Lukaku e di altri insoddisfatti. Tra questi c’è proprio Timo Werner, attaccante tedesco del Chelsea che con Tuchel è diventato una riserva è ha voglia di cambiare aria (proprio come Romelu).
    IL CROCEVIA I Blues hanno inserito l’attaccante della Germania nella trattativa per Matthijs De Ligt (al momento dalla Continassa non si ritengono soddisfatti da quanto messo sul piatto, ricordiamo che la clausola dell’olandese è di 120 milioni). Ai bianconeri Timo farebbe comodo e Allegri lo accoglierebbe a braccia aperte, per la sua indole a muoversi e a mettersi al servizio del centravanti. Certo, sembra passata una vita quando segnava gol a grappoli al Red Bull Lipsia (93 in campionato). Al Chelsea, nonostante la Champions vinta da comprimario, non ha trovato l’ambiente giusto. Torino va bene, soprattutto se si bevono buoni cappuccini di cui va matto… LEGGI TUTTO

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    Allegri denuncia la ex Ughi: “Ha speso i soldi per mio figlio”

    TORINO – La relazione tra Massimiliano Allegri e Claudia Ughi è durata tredici anni, fino al 2017, e finirà in tribunale. L’allenatore della Juve infatti ha querelato la sua ex compagna, nonché madre di suo figlio di 11 anni, per appropriazione indebita e violazione degli obblighi familiari. Secondo il tecnico ex Milan, la donna avrebbe speso per sé e per pagare le rette universitarie di sua figlia il mantenimento mensile girato da Allegri. Sarebbero stati oltre 200 mila euro di spese indebite su 600 mila euro che Ughi aveva percepito dopo la fine della relazione. Il 5 luglio l’ex compagna di Allegri, difesa dall’avvocato Davide Steccanella e dall’avvocato Paolo Davico Bonino, dovrà comparire a Palazzo di Giustizia ‘Bruno Caccia’ di Torino per l’udienza preliminare.
    I fatti fino alla denuncia
    Ovviamente la difesa respinge ogni accusa, intanto però il fascicolo è finito sul tavolo del pubblico ministero Davide Pretti che, dopo la querela, ha coordinato le indagini della Guardia di Finanza. La relazione tra Allegri, rappresentato dall’avvocato Pietro Gaetano Nacci Manara, e Ughi è durata 13 anni, fino al 2017. I due avevano trovato un accordo al tribunale civile di Torino, dove l’allenatore della Juventus si impegnava a versare 10 mila euro al mese per il mantenimento del figlio. Nel 2021, visto che da due anni non sedeva su nessuna panchina, Allegri aveva chiesto di ridurre la cifra a 5 mila euro. Richiesta respinta. Da qui la querela contro la Ughi.
    Guarda la gallerySerie A, Allegri tra i tecnici con più presenze: ecco la top10 LEGGI TUTTO

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    De Sciglio e le sue confessioni: «Io, Allegri e le cicatrici»

    TORINO – In futuro potrebbe essere pubblicato il primo dizionario calcistico livornese-inglese. Autori, Mattia De Sciglio e alcuni suoi compagni della Juve, che si stanno specializzando nelle traduzioni delle indicazioni di Massimiliano Allegri per i nuovi stranieri: «A volte imitiamo il mister e la sua parlata in livornese – ha raccontato in una lettera/intervista a Cronache di spogliatoio -. Gli stranieri arrivati da poco faticano a capirlo, magari stanno già combattendo con l’italiano, figuriamoci con il livornese. Così capita che ci chiedano: “Ma cosa ha detto?”». Del resto De Sciglio, lanciato giovanissimo nel Milan proprio da Allegri, è un interprete ideale: «Abbiamo un legame forte, ma non sono il suo figlioccio. Lo criticano per il gioco, perché tutti pensano a Guardiola, però il gioco dipende da tanti fattori. In Italia si guarda il gioco, ma conta il risultato. Da me pretende tanto, mi pungola spesso e mi chiama “mangia e dormi”, come a dire che non faccio altro che mangiare, dormire e allenarmi».

    GRAZIE AL MENTAL COACH – Una vita da recluso che De Sciglio a un certo punto ha fatto davvero, come ha raccontato parlando di temi molto meno scherzosi. Quelle che chiama «cicatrici»: «Al Milan tutto andava bene, quindi è iniziata una serie di infortuni e non rendevo più. Poi qualcuno ha messo in giro la voce che non rinnovavo perché avevo già firmato per la Juve e c’è stato un accanimento che mi ha ferito e che non mi spiegavo. Sono passato dal paradiso all’inferno. Non uscivo, mi sentivo in colpa anche ad andare a cena con la mia ragazza a inizio settimana. Ho sfiorato la depressione: grazie al mental coach Stefano Tirelli ne sono uscito. E ora posso essere orgoglioso delle cicatrici, o almeno del percorso che abbiamo fatto insieme». LEGGI TUTTO

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    Di Maria tra vacanze e Juve: ultimo affondo. Fagioli con Pogba?

    TORINO – Le ultimissime sul mercato della Juventus passano dalla redazione di Tuttosport: facciamo il primo punto pomeridiano con Filippo Cornacchia. Partiamo ovviamente da Angel Di Maria, che finalmente ha preso l’aereo da Rosario per trasferirsi in Europa. In che città lo ritroveremo? «Per il momento è diviso tra vacanze e deve risolvere questioni anche famigliari perché a Parigi ha vissuto negli ultimi anni e non a caso con lui ci sono moglie e figlia. Poi nel fine settimana si intensificheranno i contatti con la Juventus (il Barcellona resta in ballo), c’è sempre maggior fiducia, i segnali sono sempre più postivi, ma ancora non si riesce a dire se l’affondo andrà in porto. Comunque è questione di poco, al massimo si sfora a lunedì, poi l’argentino si concentrerò sulle ferie». Una puntata sui giovani bianconeri e in particolare su Nicolò Fagioli: resterà in rosa con il suo estimatore Max Allegri? «Alcuni giorni fa a Milano la Juve ha incontrato Andrea D’Amico e il fratello che sono gli agenti. Fagioli deve rinnovare e ha tante richieste: soprattutto in A, con Monza e Cremonese che vorrebbe confermarlo. Però la Juve pensa anche di inserirlo in gruppo a fianco di Pogba e soci, con l’altro giovane di talento Miretti».  LEGGI TUTTO

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    Pogba e quei ritorni eccellenti alla Juve

    TORINO – A volte ritornano e non si tratta solo di una questione di nostalgia canaglia. Il richiamo della Juventus diventa forte, irresistibile, per svariate e variegate ragioni: per opportunità economiche, di rilancio, affettive, chi più ne ha più ne metta. Il popolo bianconero attende con fibrillazione il ritorno a casa di Paul Pogba, l’ultimo in ordine cronologico di juventino, giocatore o allenatore, pronto a rientrare a Torino dopo essere transitato altrove. Certi amori non finiscono, ma solo alcuni ritorni eccellenti sono possibili: il Polpo è il prossimo, ma ce ne sono stati altri. Vediamo insieme alcuni tra i più significativi.

    ALLEGRI Pogba troverà Massimiliano Allegri, anch’egli un cavallo di ritorno: lui non è mai andato da un’altra parte, è rimasto ad aspettare, dopo che nel 2019 si era separato dalla Juventus. Ma poi nel 2021, alla fine di due anni di attesa, è rientrato nella Torino bianconera ed è uno dei principali sponsor (se ce ne fosse bisogno) del francese.

    BONUCCI Paul potrà riabbracciare anche un altro protagonista di tante battaglie in bianconero: Leonardo Bonucci. I tifosi ricordano bene come è andata: colonna dal 2010 al 2017 e idolo della juventinità, Bonucci aveva deciso di cambiare aria. Una stagione al Milan e nel 2018, dopo un anno al di sotto delle aspettative personali e di squadra, il difensore è ritornato a Torino dove ha ricominciato a vincere.

    BUFFON Anche ad altri simboli è capitato di lasciare la Juventus per poi ritornare dopo poco tempo. Da ricordare Gianluigi Buffon, capitano e icona bianconera dal 2001 al 2018, poi l’avventura straniera al Psg e il rientro a casa un anno dopo per due stagioni prima di un altro ritorno per il portierone, quello al Parma dove tutto era cominciato.

    MORATA Pogba potrebbe ritrovare Alvaro Morata, un altro che non è nuovo a ritorni di fiamma con la Juventus. In bianconero dal 2014 fino al 2016, lo spagnolo – sposato con l’italiana Alice Campello – ha deciso di riabbracciare il bianconero nel 2020 in prestito dall’Atletico. E proprio a Madrid ora è ritornato, in attesa di conoscere il suo futuro in maniera più chiara, con la Juve sullo sfondo.

    I TECNICI Non solo Allegri, anche altri allenatori hanno ritrovato la Juve nei loro percorsi professionali. E si parla di tecnici che hanno scritto la storia. Come Marcello Lippi, protagonista dell’ultima Champions vinta dai bianconeri nel 1996 e andato via nel 1999, per poi tornare nel 2001 dopo una parentesi breve all’Inter. Ed è successo anche a Giovanni Trapattoni, per dieci anni alla guida dei bianconeri dal 1976 al 1986 e poi di nuovo in sella dal 1991 al 1994. LEGGI TUTTO

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    Allegri-Campos? Solo amici. Max ancorato alla Juventus, al Psg può andare Galtier

    TORINO – Allegri-Campos, solo amici. E’ il titolo dell’incontro andato in onda a Montecarlo, davanti a un famoso hotel. Con tanto di foto pubblica. Da qui, mille illazioni, perché Luis Campos è il nuovo ds del Psg che, come è noto, cerca il sostituto di Pauricio Pochettino sulla panchina dei campioni di Francia. Ma nessuna trattativa, fra i due (come potete leggere su Tuttosport in edicola, con tutti i risvolti della vicenda). «Sono semplicemente buoni amici e nel Principato si vedono spesso», raccontano fonti vicino all’allenatore e la società. Peraltro, negli alberghi del calciomercato, Campos incontra spesso anche Cherubini, come capitato di recente. Ricapitolando: Allegri è e sarà l’allenatore della Juventus, ci mancherebbe. Al Psg, invece, Campos sta cercando di portare Christophe Galtier, che ha lavorato con lui al Lilla. Galtier però deve liberarsi dal Nizza, prima. Ma questa è un’altra storia e Allegri non c’entra… LEGGI TUTTO

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    Juve e Allegri, nessuna distrazione: serve una super partenza

    TORINO – Primo comandamento dell’anno secondo dell’era Allegri bis: evitare la partenza con il freno a mano tirato della passata stagione. Quando la Juventus aveva racimolato appena due punti (pareggi di Udine e con il Milan) dopo quattro giornate (sconfitte contro Empoli e Napoli) e, alla decima, stazionava al settimo posto (insieme con la Fiorentina) con 15 punti, a 13 lunghezze di distanza dalle capolista Napoli e Milan. Poi è iniziata la rincorsa, ma l’ampio ritardo e qualche altro incidente di percorso hanno impedito alla squadra bianconera di alzare la Coppa scudetto, come invece era accaduto nel 2015-16, stagione in cui Buffon e compagni erano riusciti nel miracolo di vincere il tricolore sebbene fossero dodicesimi – con 12 punti – alla 10ª giornata.
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    Preparazione estiva mirata
    Memore di queste partenze a handicap (due su sei, a dire la verità), il tecnico livornese vuole mettere subito benzina nel serbatoio con una preparazione estiva mirata a un avvio sprintoso, all’assalto delle avversarie, per incamerare punti e fiducia, tanto più in un campionato anomalo come quello del 2022-23. Non è infatti mai accaduto prima che a metà novembre, quando ci sarà lo stop per i Mondiali in Qatar, si sarà già giocata tutta la fase a gironi di Champions League e quasi metà campionato (15 giornate su 38): il calendario prevede un’alta concentrazione di partite, con tante settimane consecutive in cui la squadra avrà doppi impegni – tra Champions e turni infrasettimanali – e non potrà svolgere i normali allenamenti, ma passerà dallo scarico post gara alla rifinitura pre partita. Una partenza con il diesel rischierebbe, se non di vedere compromessa già in autunno l’intera annata, comunque di demoralizzare l’ambiente perché la squadra non avrebbe l’opportunità di rimediare subito, visto che il campionato si fermerà per un mese e mezzo. Al contrario, arrivare a metà novembre in vetta a una classifica, che rimarrà tale e quale fino al nuovo anno, darebbe sicuramente slancio al momento della ripresa.
    Pogba alla Juve, la firma può essere imminente
    Vlahovic il primo a tornare
    Allegri spiegherà con chiarezza i suoi propositi, e soprattutto gli errori da evitare, alla squadra al momento del raduno, con il rientro scaglionato dei giocatori: Dusan Vlahovic sarà il primo a fare ritorno alla Continassa lunedì 4 luglio e, in quella settimana, via via arriveranno anche i compagni vecchi e nuovi. Fondamentali saranno i primi dieci giorni di ritiro, nel centro sportivo bianconero, dove si getteranno le basi della preparazione, visto che poi la Juventus volerà negli Stati Uniti per la tournée estiva e, al rientro, sarà impegnata in altre amichevoli. A differenza degli altri anni, anche i preparatori dovranno cambiare metodologia negli allenamenti perché la stagione è divisa a metà: non si cercherà di mantenere una condizione quanto più costante possibile, ma si sfrutterà la freschezza dell’inizio fino allo stop. Poi, per la ripresa di gennaio, si dovrà procedere con una nuova preparazione considerando che nella stessa squadra conviveranno giocatori che hanno partecipato al Mondiale, con dispendio di energie fisiche e mentali, e giocatori che invece i Mondiali li hanno visti in tv. LEGGI TUTTO