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    Salernitana-Juve, Allegri: “Accanimento su Morata. Agnelli ci ha rasserenati”

    Che reazione vuole vedere?
    “La gara di Salerno è una gara complicata anche per una questione ambientale. Bisogna approcciare meglio di Verona altrimenti prendi subito degli schiaffi e diventa tutto più complicato. Bisogna fare qualcosa in più perché quello che abbiamo fatto non basta”.
    Si è sempre inventato qualcosa nei momenti di difficoltà…
    “Non ho mai inventato niente, ho fatto solo di necessità virtù. In questo momento ci vuole ordine, concretezza e serenità. Abbiamo una rincorsa che diventa divertente, non dico per arrivare primo, non so. Ma è comunque una rincorsa, bisogna trovare il modo di uscire dalla tempesta non bisogna combatterla”.
    De Sciglio pronto per giocare dall’inizio? Perin?
    “Perin no. De Sciglio non è proprio pronto, lo rivedremo col Genoa”.
    Juve, tra assenze e mal di gol: Allegri cerca rimedi
    Può essere il turno di Chiellini e Kean domani?
    “Voglio fare na precisazione. Morata sabato ha fatto una delle migliori partite da inizio stagione. Credo sia stato tra i migliori in campo e questo mi dispiace perché i giudizi vanno dati per l’oggettività. Quindi o non capisco io o ci sono dei pregiudizi. In questo momento serve l’esperienza di Chiellini e la freschezza dei giovani”.
    Possibile che i pochi gol dipendano da come sono serviti gli attaccanti?
    “Kean è uno che attacca di più l’area, a Morata piace girare un po’ di più. Il dato oggettivo è che abbiamo fatto pochi gol, magari da domani o domenica le cose cambiano. La prestazione di sabato è stata buona, l’Atalanta ha fatto anche cambi difensivi cambiando il modo di giocare per fare risultato”.
    Ci sarà spazio per Bentancur o può esserci una Juve diversa? Kulusevski e Dybala insieme?
    “In qualche modo si fanno giocare. L’infortunio di McKennie roba da poco, Chiesa invece è già lì che scrive la letterina a babbo Natale. Bentancur sta molto meglio”.
    Kulusevski può essere la soluzione giusta domani?
    “Non so se la soluzione giusta, la soluzione giusta è cercare di vincere la partita. Poi se sia Kulusevski, Soulé o Chiellini non so”. 
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    Qual è lo stato d’animo della squadra?
    “Lo stato d’animo è quello di un momento in cui siamo in ritardo in campionato. Tutti vogliono fare qualcosa di più, ma ora serve avere ordine. Ne usciremo, ci vuole calma perché più ci agitiamo e più facciamo casino. Bisogna ripartire dalle cose semplici e poi le cose verranno di conseguenza”.
    Come si lavora sulla testa?
    “Non è che ci isoliamo, siamo dentro la Juventus. Il presidente ha parlato sabato alla squadra e stamani ai dipendenti. Ci ha rasserenati”.
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    Che partita si aspetta da Kaio Jorge?
    “Sta crescendo, ha bisogno di fare esperienza come altri giocatori giovani che sono con noi e possono darci una mano”.
    Morata può patire i fischi? Soulé una mossa per domani?
    “No, è con noi visto che abbiamo fuori Chiesa. Alvaro, ho fatto solo una precisazione. Non faccio il vostro mestiere ma ci sono dei partiti presi che vanno valutati. Vorrei capire su che basi fate delle valutazioni. Non mi piace. Su Morata c’è un accanimento e non va bene”.
    Avete messo in conto di non arrivare in Champions?
    “Transizione alla Juventus non c’è. Bisogna avere la consapevolezza che siamo sesti in classifica e responsabili di essere alla Juventus. Per ora siamo agli ottavi di Champions e abbiamo una rincorsa davanti che può essere stimolante”. LEGGI TUTTO

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    Juve, la tentazione di Allegri: Dybala prima punta

    TORINO – Dybala? Ieri l’ho provato prima punta, ma devo valutare come e quanto impiegarlo contro l’Atalanta. Devo cercare di gestirli tutti al meglio, ma soprattutto lui. Voglio fargli trovare con il minutaggio una condizione ottimale, perché siamo nel momento decisivo della stagione, e abbiamo bisogno di tutti: e soprattutto di Dybala». Pensieri e parole di Massimiliano Allegri alla vigilia della sfida contro l’Atalanta. Pensieri e parole, però, colpo di scena… Pronunciate quasi 3 anni fa: era il 24 febbraio del 2018. Ma attenzione: il progetto torna di grandissima attualità perché quel piano d’un Dybala prima punta anti Atalanta che era poi naufragato per intemperie (il match venne rinviato e Higuain fece in tempo a recuperare) potrebbe trovare compimento ora. Proprio perché Dybala è sempre Dybala e anche perché l’Atalanta è sempre l’Atalanta: con le sue caratteristiche, le sue peculiarità, il suo gioco prettamente gasperiniano. […]

    Allegri e la tentazione Dybala

    […] La tentazione, insomma, c’è. Nel caso l’argentino giostrerebbe al centro di un 4-3-qualcosa (Allegri dixit) completato da Morata e Chiesa deputati ad offendere e attaccare gli spazi, fraseggiare con Dybala in fase di possesso palla bianconera, eppoi chiamati a rinculare disegnando una sorta di 4-5-1 in fase di non possesso. Un lavorone, per carità, ma che potrebbe dare dei frutti interessanti. In questa prima parte di stagione, del resto, è emersa in maniera conclamata la difficoltà della Juventus a segnare gol. Allegri l’ha anche detto, in maniera schietta: «In questo momento ci penalizza la differenza reti che è un dato inconfutabile. Magari d’ora in poi faremo quattro gol a partita, non lo so. I gol nelle gambe li abbiamo, solo che ne abbiamo fatti meno. Ne abbiamo realizzati 18 e subiti 15. Le squadre che ci stanno davanti hanno subito i nostri gol, ma ne hanno fatti 30, 32 e 38. Il calcio è cambiato molto ma la differenza reti è quella che ti fa vincere i campionati». E dunque, qualcosa dovrà pur cambiare se si vuole invertire la rotta.

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    Juventus-Atalanta, mai “No Goal” per la “Dea” nelle ultime nove gare

    Di solito è l’Atalanta ad inseguire la Juventus in classifica ma quest’anno le cose vanno diversamente con l’undici guidato da Gasperini (quarto) più avanti di quattro lunghezze rispetto a quello allenato da Allegri. Una situazione che rende ancora più importanti i tre punti in palio: sarebbero utili ai bianconeri per tentare di riavvicinarsi alle zone più alte della classifica ma servirebbero anche ai nerazzurri per… restarci sperando che le tre che attualmente sono davanti commettano qualche passo falso.
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    Segnano entrambe oppure no?
    A guardare i numeri e le statistiche di Juventus e Atalanta l’attenzione viene attirata da un elemento che potrebbe rappresentare un utile spunto di riflessione. Si tratta della straordinaria sequenza di esiti “Goal” fatta registrare da Zapata e compagni da ben nove partite a questa parte. In pratica, dal 2-1 inflitto al Sassuolo in occasione della quinta giornata, tutti gli incontri successivi disputati dai bergamaschi hanno visto andare in rete sia loro che i loro avversari (ovvero, segnando entrambe, hanno regalato nove esiti “Goal” consecutivi). La Juventus di esiti “Goal” ne ha complessivamente otto all’attivo ma distribuiti nell’arco delle tredici giornate e, per la cronaca, nelle ultime due esibizioni ha collezionato altrettanti “NoGoal”. A questo punto la domanda è una: si interromperà la serie di “Goal” dell’Atalanta oppure ci sarà il decimo di fila? Forse si potrebbe propendere per la seconda ipotesi ma, trattandosi della sequenza di “Goal” al momento più lunga registrata nell’ambito della maggior parte dei campionati europei, ognuno è giusto che guardi nella direzione che ritiene più opportuna. LEGGI TUTTO

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    Juve, ecco cosa non va: tanto lavoro per Allegri

    TORINO – Non è certo quella strapazzata martedì sera a Stamford Bridge, la vera Juventus 2021-2022. Lo fosse, non avrebbe vinto contro i Blues all’andata. E con merito: il dato di quella sera sugli expected gol (ossia i “gol attesi” sulla base di numero e posizione dei tiri effettuati) recitava 1,39 per i bianconeri e 0,83 per il Chelsea. La vera Juventus 2021-22 però non è neppure quella vista quella sera allo Stadium. Lo fosse, non si sarebbe sgretolata così due giorni fa a Londra e non sarebbe sesta in campionato (assieme a Lazio e Fiorentina), a 11 punti dalle capoliste Milan e Napoli. Proprio questo è il primo dei problemi che Massimiliano Allegri deve risolvere. La Juventus fatica a mantenere il giusto atteggiamento mentale per più partite di fila o all’interno della stessa partita, come martedì sera a Stamford Bridge. […]

    La difesa non è più una garanzia

    […] La solidità della difesa è stata, oltre che un tratto distintivo storico della Juventus, un punto di forza costante del ciclo dei nove Scudetti consecutivi. Nove campionati nei quali la squadra bianconera non aveva mai subito 15 reti nelle prime 13 giornate come in quello attuale. Nonostante il reparto abbia i valori individuali più alti (Bonucci, Chiellini, Danilo, De Ligt), la fase difensiva non è abbastanza efficace e quando sembra diventarlo torna morbida: i quattro gol incassati da Sassuolo e Verona dopo il poker di vittorie 1-0 e l’1- 1 con l’Inter, i quattro presi dal Chelsea dopo i successi senza subire reti con Fiorentina e Lazio sono gli ultimi esempi. Sabato l’Atalanta sarà un esame durissimo quanto probante per dimostrare che la notte londinese è stata un episiodio e che il processo di impermeabilizzazione continua. Ed è un processo che Allegri deve condurre a termine con successo. […]

    Carenza di gol e personalità

    […] E’ vero che nella scorsa stagione, giocando in modo più offensivo, la squadra bianconera aveva realizzato a questo punto 38 gol contro i 27 attuali: 14 però li aveva fatti Ronaldo… Il vuoto lasciato da CR7 è l’emblema dell’ultimo (o primo?) problema bianconero: emblema perché a mancare non è solo Ronaldo.

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    Guarda la galleryChelsea-Juve, si salva solo Szczesny: le pagelle bianconere LEGGI TUTTO

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    Juve rientrata in mattinata da Londra e subito in campo

    TORINO – La Juve si rituffa nel campionato per cercare di mettersi alle spalle la pesante debacle contro il Chelsea in Champions League. “Dimenticare immediatamente Londra e pensare da subito a sabato” si legge sul sito del club bianconero, che riporta il report dell’allenamento odierno: Allegri e i giocatori sono rientrati in mattinata da Londra e sono scesi in campo per preparare la sfida casalinga di sabato alle 18 contro l’Atalanta. L’allenamento prevedeva lavoro di scarico per chi ha giocato ieri a Stamford Bridge, esercitazioni tecniche dedicate al possesso palla e partitelle per il resto del gruppo. Da valutare le condizioni di Chiellini, Bernardeschi e Ramsey. Giovedì 25 l’allenamento è fissato al mattino. LEGGI TUTTO

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    Juve, Allegri: “Abbiamo mollato, ma eravamo già qualificati”

    LONDRA (Gran Bretagna) – Massimiliano Allegri si lecca le ferite per la pesante sconfitta della Juve, superata per 4-0 dal Chelsea in Champions League. Il primo posto nel girone adesso è in mano ai campioni d’Europa, che sono a pari punti con i bianconeri, ma in vantaggio nella differenza reti negli scontri diretti. L’allenatore della Juve però non infierisce sui suoi ragazzi: “Abbiamo fatto un bel primo tempo secondo me – dice Allegri a Sky – nel secondo loro hanno continuato con un’ottima pressione, noi abbiamo preso due gol alla leggera. Nei primi 45 minuti abbiamo concesso troppi calcio d’angolo, potevamo far meglio. Dispiace per i quattro gol presi, ma l’obiettivo è stato raggiunto”.Guarda la galleryJuve sconfitta dal Chelsea 4-0: i tifosi si scatenano sui social
    Allegri: “Abbiamo giocato per 45 minuti, poi abbiamo mollato”
    Allegri cerca di guardare alla gara con l’Atalanta in campionato, ma l’analisi della partita con il Chelsea è spietata: “Ci sono stati momenti in cui abbiamo perso troppi palloni cercando di verticalizzare subito, dovevamo tenere più la palla. In queste partite la forza dell’avversario è notevole, ripeto che sono contento per il primo tempo fatto, poi dopo il secondo e il terzo gol la partita è finita. All’andata abbiamo fatto una partita diversa e siamo stato attenti alla fase difensiva per 90 minuti, oggi l’abbiamo fatto per 45 minuti, poi abbiamo mollato”. Allegri riesce a vedere il bicchiere mezzo pieno: “Ora pensiamo all’Atalanta, una partita molto importante. Ho fatto i complimenti ai ragazzi per il passaggio del turno, ci vuole equilibrio e calma, sappiamo quali sono i nostri pregi e i nostri difetti. Anche attraverso queste serate miglioreremo”. LEGGI TUTTO

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    Barzagli: “Allegri un vincente, ma la Juve ritrovi il suo DNA”

    Quello di Andrea Barzagli sulla ‘nuova’ Juve di Allegri è un parere d’eccezione. L’ex difensore, per anni colonna portante della BBC bianconera, ha parlato del cambiamento che sta vivendo la squadra al canale ufficiale della Lega Serie A. “Storicamente la Juve ha sempre avuto grandi squadre, fatte di campioni, e soprattutto il dna di non mollare mai e vincere anche partite sporche. Negli ultimi due anni hanno provato a fare qualcosa di diverso per provare a essere più spettacolari. Se vuoi essere spettacolare, però, perdi un po’ di quella cattiveria. Adesso sono in cerca di un’identità, hanno una rosa importante che può fare molto di più di quanto stia facendo attualmente”.
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    Barzagli: “La BBC era la base della Juve”
    “La BBC, a cui va aggiunto Buffon che faceva parte di noi 4, è di fatto cresciuta stando l’uno accanto all’altro, dando e apprendendo qualcosa reciprocamente: c’è stato subito un gran feeling, pur con differenze di età, eravamo un po’ la base della squadra, quattro italiani che dovevano reggere la difesa. E visto che in Italia non prendere gol ti dà molte possibilità di vincere, abbiamo fatto grandi cose”.
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    Barzagli: “Quella volta con Allegri”
    Inevitabile un commento su Massimiliano Allegri. “Ci incontrammo la prima volta quando ero un ragazzino aggregato alla prima squadra della Pistoiese: lui mi pagò addirittura il parrucchiere, andammo insieme a farci i capelli in ritiro. E poi me lo ritrovai alla Juve dopo un decennio. La sua vera forza? Un grandissimo stratega e gestore che non si scompone mai: euforia o negatività, lui resta sempre uguale. Lo criticano per il gioco, ma è un vincente che ha vinto nel suo modo. Rimane se stesso e lo trasmette alla squadra”.
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    Barzagli e il senso di rivalsa di Sarri
    E su Sarri: “Ha fatto un anno che, per come era l’idea, non si è poi concluso nel migliore nei modi. Non è che abbiano fatto male, alla fine uno scudetto l’hanno vinto, però non si sono lasciati benissimo. Lui si sarebbe aspettato di continuare, ma una società di calcio deve prendere delle scelte che vanno rispettate. Può darsi che abbia un senso di rivalsa nei confronti della Juventus”.
    Barzagli: “Lazio-Juve non decisiva”
    Che match sarà Lazio-Juve secondo Andrea Barzagli? “Stavolta è una partita che non ha le certezze di quando si affrontavano Sarri e Allegri con Napoli e Juve, perché entrambi hanno cambiato panchina e hanno avuto delle difficoltà, ma entrambi stanno iniziando ora ad andare nella direzione giusta. E la sfida assume l’importanza di uno scontro diretto. Non sarà decisiva questa giornata di campionato, ma una vittoria o una sconfitta daranno qualcosa in più o in meno”. LEGGI TUTTO

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    Lazio-Juventus, occhio al Goal

    Allo stadio Olimpico va in scena Lazio-Juventus. Acerbi e compagni hanno totalizzato ventuno punti, tre in più rispetto ai bianconeri che in questa stagione sono costretti a inseguire. Nei lidi amici la squadra allenata da Sarri non ha mai perso (cinque vittorie e un pareggio) mentre la formazione di Allegri in trasferta fa registrare un triplo… due (due vittorie, due pareggi, due sconfitte).
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    Porte violate al novantesimo
    A guardare il ruolino di marcia delle due formazioni l’elemento che colpisce di più è la questione “Goal”. Chiesa e compagni, nelle sei partite fin qui disputate lontano da Torino hanno centrato cinque volte questo esito (il sesto è saltato nel derby con il Torino giocato, soltanto sulla carta, in trasferta) facendo però registrare l’esito opposto (il “NoGoal”) in cinque di questi sei primi tempi (soltanto in Spezia-Juventus si è andati al riposo sull’1-1 e quindi con il “Goal primo tempo”). La Lazio, dal canto suo, dopo aver collezionato quattro esiti “Goal” consecutivi nelle prime quattro gare casalinghe di campionato ha chiuso i due incontri successivi con due vittorie senza subìre reti (1-0 alla Fiorentina e 3-0 alla Salernitana) e viene quindi da due “NoGoal” di fila. Nelle prime sei frazioni di gioco disputate all’Olimpico Immobile e compagni sono andati al riposo due volte con un esito “Goal” all’attivo (3-1 allo Spezia poi diventato 6-1 finale e 2-1 con la Roma poi diventato 3-2 al novantesimo) mentre nelle quattro rimanenti si è andati negli spogliatoi con almeno una delle due squadre in campo che non è riuscita a realizzare almeno una rete. Per completare la panoramica vale la pena aggiungere che, se si guarda esclusivamente alla ripresa, la Juventus in trasferta ha collezionato un solo esito “Goal secondo tempo” e precisamente nella gara contro lo Spezia (l’unica dove c’era anche il “Goal primo tempo”) mentre nelle altre cinque il “NoGoal secondo tempo” ha recitato la parte del leone. La Lazio in casa ha centrato il “Goal secondo tempo” soltanto contro Cagliari e Roma a cui vanno aggiunti i quattro “NoGoal secondo tempo” nelle partite rimanenti. LEGGI TUTTO