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    Juve, la squadra reagisce: l’orgoglio ferito di giovani e senatori

    Sapete cosa ha detto Massimiliano Allegri alla squadra? Le stesse cose che ha detto in conferenza stampa. Non ci sono filtri, massima trasparenza. Con la medesima durezza, il tecnico si è rivolto ai suoi per richiamarli a una maggiore attenzione e concentrazione, a una più stabile applicazione durante la partita, a una maggiore cattiveria agonistica. E la squadra? Ha incassato e si ripromette di reagire. Non è stato piacevole per i giocatori essere richiamati in quel modo e vedere tanto nervosismo nel tecnico, ma nessuno ha fiatato: la classifica è quella e le parole di Allegri hanno toccato l’orgoglio dei singoli e il gruppo ha voglia di reagire. C’è grande consapevolezza della situazione e anche una certa autocritica all’interno della squadra.

    Juve, il gruppo è compatto

    Insomma, se qualcuno può pensare che le veementi reazioni di Allegri (comprese quelle “rubate” alla fine di Juventus-Milan, quando lasciando il campo ha imprecato dicendo: «E questi vogliono giocare nella Juventus!») potesse offendere qualcuno o che potesse aprire una crepa nel rapporto con lo spogliatoio, per il momento è fuori strada. Anche i diretti interessati delle critiche più acuminate (Chiesa, Kean e Kulusevski, subentrati contro il Milan) sono decisi a far cambiare idea all’allenatore. La situazione psicologica, insomma, è ancora quella di un gruppo compatto, nonostante i confronti di domenica sera, quando la squadra ha sfogato la frustrazione per il pareggio subito dopo una buona, a tratti ottima, partita. C’è la convinzione che solo rimanendo uniti e sacrificandosi gli uni per gli altri possono uscire dalla crisi in cui li hanno fatti precipitare i due pareggi e le due sconfitte dei primi quattro turni. Ovvio, serve un cambio di rotta per trovare fiducia oltre che la voglia di riemergere, per cui la sfida contro lo Spezia di oggi pomeriggio e contro la Sampdoria di domenica a pranzo saranno determinanti per l’umore del gruppo, che spesso può fare la differenza quando si iniziano le grandi rimonte.

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    Juve, Allegri studia la formazione anti-Milan: ballottaggio De Ligt-Chiellini

    TORINO – La Juventus va di corsa. Così il primo allenamento  post Malmoe, dopo il mercoledì di riposo, si trasforma in una sorta di prima prova in vista del big match  di domenica sera contro il  Milan. Non è ancora tempo di scelte definitive – ci  sono ancora l’allenamento di oggi e la rifinitura di domani per nuovi cambiamenti o intuizioni dell’ultima ora – ma  intanto nella seduta di ieri mattina Massimiliano Allegri qualche test lo ha effettuato. E, siccome in questo momenTo cambiare poco può aiutare nella ricerca di equilibrio e solidità, non stupirebbe più di tanto che la  formazione di domenica  fosse molto simile a quella proposta con insistenza in mattinata. Un 4-3- 3 trasformabile in 4-2-3- 1 grazie all’avanzamento  di Adrien Rabiot, sempre più prezioso come arma tattica grazie al suo mix di  fisicità e dinamismo. Un  po’ come in passato, in  zone anologhe, lo erano stati Paul Pogba e Mario Mandzukic.

    Allegri: due formazioni per battere il Milan

    Allegri ha alternato due formazioni:  prima  ha schierato gli undici iniziali di Malmo e poi quelli che in Champions League sono entrati a partita in  corso o non sono stati protagonisti. La sensazione è  che la squadra anti Milan sarà molto simile a quella  che ha battuto gli svedesi  e che ieri il Conte Max ha  proposto inizialmente. Ossia Szczesny in porta, linea a quattro con Danilo e Alex Sandro sulle fasce,  Bonucci e De Ligt in mez- zo; centrocampo “storto” –  come lo ha ribattezzato Allegri – con Bentancur, Locatelli e Rabiot pronto a  sdoppiarsi: un po’ mezzala da 4-3-3 e un po’ più alto  nel 4-2-3-1. In attaco Cuadrado, Morata e Dybala,  prima “falso 9” (nel 4-3- 3) e poi a rimorchio dello  spagnolo quando il  tecnico ha rispolverato un telaio simile a quello della ca- valcata Champions  2016-17. Una formazione che potrebbe essere replicata  contro i rossoneri al  netto di quache variante, come l’impiego di Giorgio Chiellini (al posto di De  Ligt) accanto a Bonucci. Ieri si sono allenati in gruppo anche Federico Chiesa e Federico Bernardeschi, entrambi assenti in  Svezia perché reduci da acciacchi, però l’impressione  è che domenica i due campioni d’Europa ex Fiorentina torneranno utili più per  spaccare la partita in corso d’opera.

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    Guarda la galleryJuve-Milan, la probabile formazione: ecco i due assetti provati da AllegriTuttosport League “Torneo a Gironi”, crea la tua squadra ora LEGGI TUTTO

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    Allegri, cosa ha detto alla squadra per battere il Milan

    TORINO – Atro che semplice gestore o manager all’inglese come continua ad etichettarlo qualcuno. Massimiliano Allegri in campo si fa sentire. È un martello. «Nella testa ci deve essere la cattiveria per vincere», ripete ai suoi. Agli incitamenti alterna battute, ordini e indicazioni. E, quando serve, alza la voce e mostra lui stesso ai giocatori i movimenti: dai controlli di palla per superare i diretti marcatori agli smarcamenti. Un modo di dirigere emerso una volta di più nella seduta di ieri mattina, la prima dopo la vittoria di Malmoe in Champions. L’operazione Milan, avversario di domenica allo Stadium, è iniziata con un allenamento intenso sotto gli occhi del presidente Andrea Agnelli , dell’ad Maurizio Arrivabene e del dg Federico Cherubini . Ma sugli spalti della Continassa c’erano anche un gruppo di fortunati tifosi degli Official Fan Club. Tifosi che, oltre ad applaudire e a scattare foto, saranno tornati a casa con buone sensazioni in vista del big match contro i rossoneri e della ripartenza in campionato dopo l’avvio a rilento delle prime tre giornate (un punto tra Udinese, Empoli e Napoli). Se vale il detto – e vale – che alla domenica giochi come ti alleni, i segnali di ieri non possono essere sentenze, ma di certo rafforzano l’ottimismo di Allegri. La Juventus non è ancora fatta e finita. Ma l’allenatore bianconero sta lavorando sui suoi giocatori – e questi sembrano seguirlo con applicazione e serietà – tanto sugli aspetti tecnico-tattici quanto su quelli caratteriali.[…]Guarda la galleryJuve a lavoro per il Milan: Allegri dirige l’allenamento aperto al pubblico

    La mentalità di Allegri

    […] Ma l’Allegri bis, un po’ come nella prima versione juventina, è anche psicologo e motivatore. Stavolta, a differenza del passato, è più alto il numero dei giovani a cui va trasmesso fin da subito cosa significhi giocare in un top club. Questione soprattutto mentale. Come ripete spesso Allegri: “alla Juventus ogni pallone può farti vincere o perdere lo scudetto”. Ieri è tornato a battere sullo stesso tasto: «Nella fatica, se molli un attimo, ti portano subito via la palla. Nella testa ci deve essere la cattiveria per vincere». Sempre. A partire dalla partita di domenica contro il Milan, che i bianconeri vogliono trasformare nel vero inizio del campionato. 

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    Allegri, prove di svolta: la ripartenza Juve tra rimproveri e consigli

    TORINO – Meritato riposo, ieri. Utile anche, ai calciatori bianconeri, per autoconvincersi che… non era un sogno: questi benedetti tre punti sono finalmente arrivati per davvero. Oggi – una volta presa pienamente coscienza del ben fatto – la Juventus torna di nuovo in campo alla Continassa. Il tecnico Massimiliano Allegri ha le idee chiare, chiarissime. E magari ha la voce non proprio al massimo della potenza, visto che al New Stadium di Malmoe ci ha dato dentro in termini di decibel e indicazioni. Non sono mancati rimproveri e improperi, considerazioni che giocoforza detteranno la linea circa il tipo di allenamento che verrà svolto in vista della sfida contro il Milan.Guarda la galleryJuve, i giocatori festeggiano sui social: “Grande vittoria”Tuttosport League “Torneo a Gironi”, crea la tua squadra ora LEGGI TUTTO

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    Juve, Allegri: “Troppi errori, ma non rimprovero nulla ai ragazzi”

    NAPOLI – Massimiliano Allegri mantiene la calma dopo il bruciante ko a Napoli della sua Juventus, che resta a un solo punto in classifica dopo tre giornate di campionato: “In questo momento le cose vanno così – le parole dell’allenatore bianconero a Dazn – stasera ai ragazzi non ho da rimproverare assolutamente niente, mentre con l’Empoli abbiamo fatto una partita un po’ frenetica. Diciamo che in questo momento ci condizionano sicuramente gli errori. Poi bisogna migliorare sotto l’aspetto tecnico perché nel secondo tempo, un po’ per la stanchezza, un po’ per l’imprecisione, abbiamo perso un po’ troppi palloni”.Guarda la galleryNapoli-Juve, quanti errori: Szczesny e Kean bersagli dell’ironia social
    Allegri: “Stare zitti e lavorare”
    Allegri cerca di vedere qualcosa di positivo: “A un certo punto abbiamo ripreso la gara in mano e quindi c’è solo da continuare a lavorare. Stasera la squadra ha fatto anche una prova di carattere, perché credo che Szczesny, nonostante il Napoli, abbia fatto una buona partita, però direi che ha parato poco e niente. Quando nel calcio non vinci devi solo stare zitto e lavorare. L’importante è cercare la prima vittoria. Martedì abbiamo subito la possibilità della Champions e cercheremo di portare a casa la vittoria per iniziare nel miglior modo possibile almeno nella Champions”. Sugli errori di Szczesny e Kean, che hanno favorito i gol di Politano e Koulibaly, dice: “In questo momento ogni errore viene pagato a caro prezzo, ma questo fa parte del calcio. Ci saranno dei momenti in cui le cose ci andranno meglio, però l’importante è continuare a lavorare. Stasera i ragazzi hanno fatto veramente una buona partita. Nel primo tempo forse bisognava essere più lucidi nel cercare il 2-0, abbiamo sbagliato molto vicino all’area. Dopo l’episodio sfavorevole ti cambia l’inerzia della partita. Nonostante quello abbiamo avuto un po’ di difficoltà dopo l’1-1 e poi abbiamo preso gol su calcio d’angolo. Ho chiesto il cambio un attimo prima del primo gol per fermare il gioco e abbiamo preso gol. Non volevo fare il cambio sul secondo e invece l’ho fatto. Però ci sono anche tante cose positive da parte dei ragazzi”.
    Guarda la galleryNapoli-Juve 2-1: Morata illude, che errori di Szczesny e Kean!
    Allegri dà fiducia a Szczesny
    Allegri poi guarda avanti: “Ora bisogna fare rincorsa per raggiungere la il quarto posto e la zona che conta. Ma la cosa che conta adesso è martedì e poi il Milan domenica, abbiamo tanti scontri diretti. Quelli davanti non potrannno vincere sempre. Dispiace perché stasera la partita non è andata nel verso giusto”. Nessun problema con Szczesny, ancora una volta protagonista in negativo: “Szczesny è un gran portiere, sarà lui il portiere titolare della Juventus. Aveva fatto delle buone partite prima di questa e stasera aveva fatto una buona partita anche perché non era mai stato impegnato. poi c’è stata questa palla che gli è sfuggita, martedì sarà di nuovo in porta e dovrà fare bene”.
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    Marchisio: “Juve, questa si vince con l'anima. È il momento di compattarsi”

    TORINO – Seduto al tavolo del suo Legami, ristorante di sushi a Vinovo, Claudio Marchisio ride solo di fronte a una domanda: «Cosa farai da grande?». Si guarda in giro: «Dai, ho le mie attività e seguirle mi impegna parecchio». E il calcio? «Fare l’opinionista mi piace molto. Mi basta questo. Per ora». E ovviamente seguire la Juventus.  Buongiorno Marchisio, come si affrontano partite come Napoli-Juventus di questa sera: emergenza totale, uomini contati e circostanze complicate da un solo punto in due partite? 

    «Dipende da ognuno di loro. Dalla concentrazione, dallo stare sul pezzo, dal carattere che riesci a mettere sulla partita. Al di là della condizione atletica, della tattica, della tecnica. Non devi sbagliarla a livello di testa e di cuore. Anche perché se perdi colpi, in situazioni del genere puoi anche prendere delle saponate storiche. Ma devi andare lì, compatto e convinto, senza pensare troppo».

    Allegri, in una situazione di questo genere, è un valore aggiunto con la sua calma?

    «Certamente! E’ uno che sa benissimo come rimettere in carreggiata tutti, amalgamare il gruppo e non pensare al calendario e a cosa è successo prima. Isolare la partita dal contesto. Non devono pensare al punto in classifica, solo al Napoli e a vincere».

    […]

    Lei ha conosciuto Locatelli, come le è sembrato? E’ uno da Juventus, uno fatto della pasta del vecchio ciclo? 

    «Come umanità e come grinta, sì. Ma non basta. Poi vai in campo e devi dimostrare altro e questa è una stagione complicata. Forse anche più complicata di quella con Pirlo l’anno scorso, quindi entra in un contesto non semplice, ma avrà grandi insegnanti come Chiellini e Bonucci. Però sono ottimista: Locatelli, così come Bernardeschi, Chiesa e magari anche Kean possono formare il nuovo zoccolo duro italiano che porti avanti la tradizione vincente. Le premesse ci sono»

    […]

    Conta anche su Morata?  «Certo! E’ uno che segna sempre gol pesanti. Anche lui, tuttavia, si trova davanti a una stagione nella quale cambiare definitivamente marcia. Trovare la continuità che spesso gli è mancata, mostrare più cattiveria agonistica nel corso della stagione. E’ arrivato a un’età nella quale un grande campione inizia il periodo migliore, quello che poi rimane nella storia. Deve esserne consapevole e sfoderare l’annata migliore della sua carriera».  Una storia che vale anche per Dybala?

    «Certo, molte responsabilità ricadranno su Paulo, inevitabilmente. E lui lo sa».

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    Pjanic: “Amo la Juve e Allegri. Messi e Ronaldo top, ma con Dybala…”

    «Mi hanno voluto fortemente negli ultimi giorni di mercato e io non potevo restare a Barcellona con Koeman: avrei perso un altro anno e  non mi andava perché ho  voglia di giocare. Il Besiktas  è campione di Turchia, è in Champions e… ha la maglia bianconera. Mi hanno accolto alla grande, sarà un’altra bella sfida».

    Quanto è stato vicino al ritorno alla Juventus?

    «Ci sono stati dei contatti e degli appuntamenti con il  mio agente, ma il mercato non è mai facile. Mi sarebbe piaciuto tornare e avrei fatto di tutto per ritrovare Allegri. Amo la Juventus, sono legato ai tifosi e ho un ottimo feeling con il presidente Agnelli. Però nel calcio bisogna guardare avanti e, siccome prima di tutto sono un professionista, adesso voglio togliermi delle belle soddisfazioni con il Besiktas».

    […]

    Ha fatto in tempo a giocare con Cristiano Ronaldo nella Juventus e con Messi nel Barcellona: ci pensa ogni tanto?

    «Sì e mi sento molto fortunato: aver giocato con due extraterrestri così vale come un trofeo. Sono diversi, Leo e Cris, ma anche molto simili:  vivono per competere e vincere, anche in allenamento. Cristiano cura ogni minimo dettaglio, ma non pensiate che Messi non sia un gran lavoratore. Leo, però, ha un dono unico: gli riesce tutto con una semplicità estrema. Anche le punizioni…»

    […]

    Che idea si è fatto dalla partenza lenta dei  bianconeri?

    «È soltanto l’inizio, bisogna restare calmi. E poi c’è Allegri, una garanzia: nessuno è meglio di lui in queste situazioni».

    […]

    Con l’addio di Ronaldo, si aspetta anche lei il salto di  qualità definitivo di Dybala?

    «Paulo ha un grosso peso sulle spalle, ma è già un campione. Io ho avuto la fortuna di giocare con Ronaldo e Messi. Cris e Leo sono due extraterrestri, però è Paulo quello con cui mi sono divertito di più: era tanto bello quanto semplice trovarlo tra le linee e se gli chiedi l’uno-due sai che con lui la pal la torna perfetta. Dybala è un  top, ma come tutti ha bisogno della squadra»

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