consigliato per te

  • in

    Barcellona-Juve, la probabile formazione di Allegri

    TORINO – Domani la Juventus volerà a Barcellona per la prima partita senza Leo Messi, ma con i campioni d’Europa in campo, anche se soltanto per uno scampolo di gioco. Il Trofeo Gamper, amichevole estiva di prestigio, avrà un significato storico e toccherà ai bianconeri battezzare la nuova era blaugrana. Orfani del capitano e del loro numero 10, ma non sarà una passeggiata per Matthijs de Ligt e compagni: l’olandese ritroverà Frenkie de Jong, amico fin dai tempi dell’Ajax, che inutilmente nel 2019 ha cercato di convincerlo a seguirlo a Barcellona, e dovrà alzare il muro difensivo contro un altro connazionale, Memphis Depay, neo acquisto blaugrana, e contro Antoine Griezmann.

    Un tasso di difficoltà senza paragoni rispetto ai 50 minuti in campo sabato scorso con il Monza, nel Trofeo Berlusconi: De Ligt dovrà dimostrare a Massimiliano Allegri di essere sulla strada giusta nella preparazione, mettendoci fisicità e determinazione. Toccherà a lui guidare la difesa, in attesa di Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci, che hanno nelle gambe soltanto pochi giorni di allenamento. LEGGI TUTTO

  • in

    Salvetti:”Allegri e Chiellini? Vi dico tutto”

    «E’ il segno di una città che nei decenni ha sfornato tanti campioni e tanti personaggi, bravi non solo tecnicamente, ma dotati di grande appeal con l’opinione pubblica: come è stato Armando Picchi e come sono Giorgio Chiellini e Massimiliano Allegri. Ma vorrei ricordare anche Igor Protti e Cristiano Lucarelli, che quando il Livorno era in Serie A sapevano attrarre grande attenzione quando giocavano ma anche quando parlavano, come Chiellini e Allegri nella Juve»

    A proposito di personaggi sportivi livornesi, è fresco l’argento olimpico di Aldo Montano.

    «L’argento di Montano è la 99ª medaglia olimpica di Livorno, a testimonianza del connubio unico tra lo sport e la città: la più rappresentata d’Italia a Tokyo in rapporto al numero di abitanti e la più medagliata, 556 medaglie, tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei».

    Un connubio tra sport e città che vive un momento di­fficile con il Livorno: qual è la situazione?

    «Il Livorno ha vissuto un periodo straordinario, dal 1991, quando era fallito e finito in Eccellenza, a 4-5 anni fa. Grazie ai presidenti, Caresana, Achilli e il primo Spinelli, capace di dare tanto, è risalito con una scalata incredibile: io da giornalista di Granducato Tv ho raccontato sei promozioni. In 14 anni dall’Eccellenza alla Coppa Uefa, un record: solo il Chievo ha fatto altrettanto. Poi purtroppo in sette anni dalla Serie A è passato a sparire dal calcio. Ora siamo qui a cercare di ricosturire un futuro, per ripartire dopo che chi ha gestito il Livorno negli ultimi tempi ha fatto danni»

    Tornando ad Allegri e Chiellini, che livornesi sono?

    «Allegri è un livornese a 360 gradi: spontaneo, genuino, molto pronto al confronto e anche molto schietto. Chiellini ha la forza interiore, la grinta e il carattere dei livornesi nel giocare a calcio. Fuori dal campo è un ragazzo con valori e riferimenti molto chiari che gli ha dato la famiglia, molto più calmo e pacato rispetto ad Allegri. Entrambi hanno il carattere, la grinta, l’orgoglio e diciamo anche la sfrontatezza dei livornesi: Allegri sempre e comunque, Giorgio soprattutto in campo».

    Con Allegri giocava da bambino: com’era?

    «Era il più bravo di tutti calcisticamente, era il capitano della squadra… e poi era indubbiamente esuberante, simpatico, divertente come è adesso»

    Voi compagni pensavate che potesse giocare in Serie A?

    «Sì. Non ci saremmo aspettati, neppure quando era un calciatore affermato, che potesse diventare allenatore, anche per questo carattere. Invece in realtà questo è un punto di forza, comune a tanti allenatori toscani: Allegri, ma possiamo metterci Mazzarri, Sarri stesso, Spalletti, ora Cristiano Lucarelli. Sono tanti allenatori toscani che hanno successo per la capacità di vivere lo spogliatoio e le sue sfumature, capire se uno ha il broncio o se è troppo svagato, e sanno gestirlo».

    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport LEGGI TUTTO

  • in

    Il codice Allegri per tornare al top

    Massimiliano Allegri, detto Max dagli amici e dal suo presidente, è tornato con la spavalderia che la gente di Livorno ha quasi in esclusiva tra i toscani già altezzosi di loro. Ma così è e alla Juventus va benissimo dopo la gnagnera di Pirlo e la malacreanza di Sarri. Allegri si presenta con portafoglio e incombenze pesanti, sarà un boss all’inglese, già detta le condizioni, sui calci di punizione e sulla fascia di capitano, non usa la diplomazia, va diritto al problema che è poi ridare alla squadra quel censo e quella rabbia che sembra o sembrava aver smarrito. Molte chiacchiere e distintivi nel suo discorso d’avvio ma fa parte del repertorio di molti allenatori che hanno studiato la parte e sanno interpretarla (non tutti) almeno all’inizio della scuola. Poi, quando verranno le partite, le chiacchiere staranno a zero e si dovrà agire.Guarda la galleryElastici e un tabellone da basket: così si allena la Juve di Allegri

    Non va dimenticato come Allegri sia stato allontanato dalla Juventus, fu un colpo a sorpresa, accompagnato dalla commozione del diretto interessato e non certo dalla compassione del liquidatore. Allegri ha avuto due anni per imparare di più. Ma la storia del Real Madrid andrebbe gestita meglio, perché rifiutare il club più football del mondo per una questione di amore bianconero fa bene al cuore dei tifosi ma pone anche qualche interrogativo: non avrebbe fatto bene, ad Allegri, una esperienza all’estero, come è accaduto ad altri suoi colleghi, juventini e non? Meglio così, per il popolo bianconero, quello stesso che lo criticava e si ritenne liberato dal colpevole del “non gioco” e del risultatismo, frasi adaniste che non hanno alcun significato.

    Guarda la galleryMorata diventa Hulk per il compleanno di Alessandro e Leonardo

    Allegri appartiene alla scuola degli allenatori che prediligono la tecnica sulla tattica, dunque non spaccia calcio, non è depositario di teorie e religioni ma è pur vero come, ogni tanto, il coraggio batta la prudenza che si trasforma in paura (vedi alla voce Bayern-Juventus). Il compito non è facile ma, rispetto a Sarri e Pirlo, Allegri 2 punto zero conosce tutti gli attori del teatro, l’atmosfera dello stadio e la pelle dei tifosi. Sono curioso di vedere come saprà sciogliere alcuni dubbi, non di gioco, ma di formazione, l’organico è interessante, eventuali arrivi possono irrobustirlo, il risultato della Nazionale accentua l’autostima. Totale: la variante Juve può riprendere il discorso interrotto. LEGGI TUTTO

  • in

    Allegri, la voce del padrone

    L’edizione digitale del giornale, sempre con teOvunque ti trovi, tutte le informazioni su: partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.Sempre con te, come vuoiABBONATI ORALeggi il giornale LEGGI TUTTO

  • in

    L'Allegri dei 5 titoli consecutivi apre un nuovo ciclo e torna per rivincere

    TORINO – L’unico problema di Massimiliano Allegri è il tempo: perché avrà a disposizione solo due settimane per lavorare in modo organico, con la rosa al completo. Cioè dalla seconda settimana di agosto (quando il gruppo sarà finalmente al completo) al 22 quando inizierà il campionato a Udine. Poi ci sarà partita casalinga contro l’Empoli e subito dopo la pausa per le nazionali, nemica giurata di ogni allenatore che vorrebbe pianificare tabelle di lavoro specifiche per consentire una maggiore cura del lavoro e che, invece, si ritova con tempistiche sempre più compresse e quello che, nelle scorse estati, era il “ritiro precampionato”, durante il quale spiegare il proprio calcio e, soprattutto, provarlo e riprovarlo, si riduce a due settimane. Due settimane intense «da usare molto bene», dice Allegri che in quel periodo deve costruire la sua nuova squadra, quella con cui sfidare se stesso e il ciclo dei cinque scudetti consecutivi. (…)

    La prima sfida di Allegri

    Fra i suoi pregi più apprezzati da Agnelli è il distacco con il quale riesce a gestire le pressioni esterne, quelle che possono essere un fardello notevole per qualsiasi allenatore della Juventus. Allegri è un pragmatico e un ottimista. Cerca sempre la soluzione più pratica ai problemi che affronta, senza rispondere a un dogma calcistico particolare, ma utilizzando i giocatori a sua disposizione nel modo più efficace possibile. Davanti a lui c’è una stagione insidiosa, quella che segue una grande manifestazione, nella quale molti suoi giocatori sono stati impegnati, uscendone in modo trionfale (gli italiani) o molto deludente (Ronaldo, Szczesny soprattutto, ma in fondo anche Morata). Gestire le fatiche psicofisiche dell’Europeo sarà la prima sfida di Allegri nella parte autunnale della stagione.

    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport LEGGI TUTTO

  • in

    Torricelli: “Chiesa, che forza!”

    «Max è entusiasta. Com’è giusto che sia quando si torna, perché hai voglia di ricambiare la fiducia dell’ambiente. Se ti hanno richiamato senti addosso responsabilità, ma anche ottimismo e consapevolezza che avrai tutto per vincere».

    Che Juventus vedremo?

    «A me piace molto Allegri, perché vede il calcio come me, come lo vedevamo noi che veniamo dalla stessa epoca. E’ amante della profondità e della voglia di andare a vincere. Credo che spariranno quasi del tutto i passaggi orizzontali. Va bene il possesso palla di questi ultimi due anni, ma se devi vincere devi andare dritto e buttarla dentro. Poi, logicamente, ogni partita ha i suoi momenti e ogni tanto ci sta anche controllarla con un po’ di gioco orizzontale».

    Secondo lei Allegri sente di dover dimostrare qualcosa?

    «Lo sport è questo: ogni anno azzerare tutto e ricominciare. I cinque anni di trionfi sono lì e non spariranno mai, ma logicamente Allegri sa che alla Juve conta solo vincere e, anzi, probabilmente è tornato proprio per quello. E’ uno degli allenatori italiani più vincenti di sempre, ma adesso deve rivincere».

    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport LEGGI TUTTO