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    Allegri, ritorno con il turbo

    Questa volta è tutto differente: i due anni di digiuno, lontano da campi e pallone, hanno aumentato l’appettito di Allegri che smaniava di tornare ad allenare da diversi mesi. E il fatto di tornare proprio alla guida della Juventus aumenta il potenziale elettrizzante della sfida.

    Fin dai primi giorni, quando si è confrontato con i dirigenti, si è visto un Allegri diverso. Non che in passato fosse apparso in qualche modo demotivato, ma l’adrenalina mostrata nel pianificare i primi mesi e nel confrontarsi sul mercato era inedita anche per chi lo conosceva bene e da tempo come il direttore generale Federico Cherubini.

    Allegri si è detto molto soddisfatto della rosa. L’ha analizzata con attenzione (e ha comunque seguito sempre molto da vicino le prestazioni della Juventus nelle ultime due stagioni), pesando il potenziale di ogni giocatore e arrivando alla conclusione che serve poco per mettere a punto una squadra competitiva. Conosce molti dei giocatori presenti, ha studiato quelli arrivati dopo il suo addio e crede nel rilancio di molti di quelli che non sono riusciti a esprimersi al massimo di recente.

    A partire da Paulo Dybala, oggetto del suo entusiasmo nelle prime sedute. Senza la maggior parte della rosa, ancora in vacanza dopo l’Europeo. Allegri si è concentrato sull’argentino, motivandolo con incoraggiamenti spesso urlati durante l’allenamento insieme a complimenti per esercizi svolti bene o giocare riuscite durante una partitella (come quella svolta ieri pomeriggio, simulando una sfida undici contro undici). Allegri non vuole soltanto riportare Dybala ai livelli del passato, ma è convinto che per lui sia arrivato il momento del definitivo salto di qualità, quello che può consacrarlo fra i top mondiali (come diceva il presidente Agnelli a dicembre). Così, in attesa di integrarlo tatticamente nella squadra che, per ora, è ancora nella sua testa, Allegri lavora sull’aspetto emotivo, caricando Dybala della sua stessa energia positiva.

    Ma al netto del lavoro specifico sul numero dieci bianconero, Allegri dà a tutti la sensazione di un allenatore che smania per vincere ancora e per vincere tanto. Che la Juventus sia la sua casa non è una novità e con i cinque anni di scudetti, Coppe e finali di Champions ha dimostrato di possedere un dna vincente. Questa volta aggiunge la consapevolezza di sapere esattamente cosa è chiamato a fare e di sentirsene in grado. Non vede l’ora di iniziare, perché la sensazione di sfida che comunica la panchina della Juventus è quella che gli è mancata di più nei due anni sabbatici.

    Anche perché il ruolo, adesso, è leggermente diverso. Senza stare a scomodare poco calzanti definitizioni di “manager all’inglese”, l’Allegri bis ha compiti più importanti nella gestione della squadra e delle sue problematiche extracampo, così come la sua parola pesa un po’ di più sulle scelte di mercato. L’amicizia e l’intesa con Cherubini certamente aiutano a esercitare le nuove responsabilità che Andrea Agnelli ha voluto assegnargli, richiamandolo due anni dopo quella famosa conferenza stampa d’addio, nella quale la profonda stima (e amicizia) fra allenatore e presidente era emersa in modo piuttosto clamoroso. Insomma, Allegri dimostra che si può ritrovare l’entusiasmo di un esordiente anche a 53 anni e con un palmares che, già allo stato attuale delle cose, consentirebbe di considerarsi fra i più grandi tecnici italiani di sempre.

    Se poi questo entusiasmo basterà per aggiungere trofei a quell’elenco lo si vedrà dal 22 agosto. La carica di Allegri è una bella notizia per il mondo juventino, perché è un fattore chiave e di solito l’atteggiamento dell’allenatore finisce per essere esattamente quello della squadra, ma tanto lavoro divide ancora la nuova Juventus dai risultati che spera di ottenere. E davanti a Max si distende una lunga teoria di difficoltà da superare. Diciamo che la rincorsa è partita nel migliore dei modi. LEGGI TUTTO

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    Juve, Demiral al J Medical: è il primo dei nazionali alla Continassa

    TORINO – Merih Demiral è il primo dei nazionali rientrato alla Continassa. Il difensore, reduce da un Europeo deludente con la sua Turchia, ha svolto i consueti controlli di rito al J Medical e nel pomeriggio si aggregherà al resto dei compagni per la prima sgambata agli ordini di Massimiliano Allegri. A una settimana esatta dall’inizio del ritiro, dunque, il tecnico ritrova il primo dei calciatori bianconeri impegnati in estate tra Europeo e Coppa America.
    Juve, ecco quando rientreranno tutti i nazionali
    Piano piano rientreranno anche gli altri, con la data del 25 luglio cerchiata in rosso per l’arrivo alla Continassa di Cristiano Ronaldo. Insieme al portoghese Allegri dovrebbe ritrovare anche Ramsey, De Ligt e Kulusevski, seguiti da Morata e Bentancur. Gli ultimi a far ritorno alla Continassa, dopo la prima settimana di agosto, a meno che qualcuno anticipi, saranno Alex Sandro e Danilo, finalisti in Coppa America con il Brasile, Cuadrado, terzo con la Colombia, e gli azzurri campioni d’Europa: Chiesa, Bernardeschi, Bonucci e Chiellini. A quel punto Allegri avrà la rosa al completo e potrà veramente dare il via al suo secondo atto alla guida della Vecchia Signora.
    Locatelli alla Juve, ci siamo: ecco la svolta decisiva
    Serie A, date e orari delle prime due giornate: quando gioca la Juve LEGGI TUTTO

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    Calciomercato Juve, Gabriel Jesus e Icardi in allerta: dipende da Ronaldo

    TORINO – Il futuro di Cristiano Ronaldo tiene in sospeso anche quegli attaccanti che potrebbero diventare i suoi sostituti: Gabriel Jesus e Mauro Icardi su tutti. Alla Continassa ci si avvicina al summit con Jorge Mendes con grande pragmatismo. Ufficialmente vale il detto inglese: “no news is good news”. Tradotto: siccome l’agente di Cristiano non ha ancora inviato segnali di divorzio, come hanno svelato sia il dg Federico Cherubini sia il vicepresidente Pavel Nedved, Massimiliano Allegri attende il cinque volte Pallone d’Oro a Torino domenica. Nel mercato, però, tutto può cambiare anche da un momento all’altro. Vale sempre, questo principio: a maggior ragione se di mezzo c’è il Psg galattico di questi tempi. Ecco perché alla Continassa accanto al piano A (permanenza di Cristiano Ronaldo), da diverse settimane si lavora sottotraccia al piano B: cioè quello degli eventuali sostituti di CR7.

    Normale e logico che sia così, perché una cosa è certa: un attaccante che prenda il posto di Ronaldo nella Juventus non si trova dall’oggi al domani e più il tempo passa e più tutto può complicarsi. Per questi motivi la Juventus continua a tenere le antenne dritte su varie piste. Dipendesse unicamente dai bianconeri, ma non è detto che sia così perché il mercato a volte è fatto di incastri, se Cristiano optasse per il Psg, un secondo dopo Cherubini proverebbe a chiudere per Gabriel Jesus. Il 24enne brasiliano del Manchester City resta il primo della lista e per gli inglesi non è più intoccabile. Ma nemmeno in saldo, ripetono dalle parti di Manchester. E soprattutto in questo momento l’ex Palmeiras, oltre che dal futuro di CR7, dipende da quello di Harry Kane (Tottenham), obiettivo prioritario di Pep Guardiola. La Juventus, tramite i soliti intermediari, continua a tenere sondato il terreno.

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    Calciomercato Juve, Locatelli: è l'ora

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    Juve, confermato lo staff storico: tutti gli uomini di Allegri

    TORINO. Decisamente non avrà bisogno di fare un giro allo Juventus Center per conoscere la struttura, Massimiliano Allegri. Ennò perché a ben pensarci fu proprio lui, nella stagione 2018-19, ad inaugurare il nuovo quartier generale della prima squadra (e non solo) bianconera. Conosce bene il suo ufficio, gli spogliatoi, la sala per le riunioni tecniche, i 4 campi a disposizione. E così come il tecnico livornese a proprio agio si trovernno anche i componenti dello staff. La lista completa non è ancora stata ufficializzata, ma i nomi grossomodo sono già trapelati nei giorni scorso e riportano alla memoria la precedente esperienza dell’allenatore alla Juventus (tra il 2014 e il 2019). Confermato come vice allenatore Marco Landucci, il tattico sarà Aldo Dolcetti, il preparatore dei portieri Claudio Filippi. Confermati anche il collaboratore di campo Maurizio Trombetta, il preparatore atletico Simone Folletti, il fisioterapista StefanoGrani. E un ruolo lo coprirà pure Marco Storari, ex portiere ma anche – dal 2020 – dirigente bianconero con la qualifica di “Professionals Talent Development della Juventus” (settore giovanile).

     Allegri avrebbe voluto inserire nel gruppo Andrea Barzagli, ex campione bianconero che con Max ha costruito successi accanto ad un solido rapporto umano e professionale, fatto di stima e amicizia. La proposta al campione del mondo del 2006 c’è stata, ma la risposta è stata tanto garbata quanto fermamente negativa. «In questo momento della vita preferisco essere più libero e godermi la famiglia. Mi piace avere la possibilità di programmare qualcosa, staccarmi dalla quotidianità del calcio restando però nell’ambiente grazie a questo nuovo ruolo a Dazn», ha spiegato l’ex difensore e ora commentatore. Barzagli, del resto, subito dopo aver appeso gli scarpini al chiodo era diventato collaboratore di Maurizio Sarri, salvo poi decidere di fare un passo indietro. «Non mi sentivo pronto, avevo sbagliato ad accettare la proposta. Avrei dovuto prendermi un po’ di tempo per me. E’ stata comunque una bella esperienza che mi ha consentito di lavorare con Sarri e il suo staff. Capitava che discutessimo, che non fossimo d’accordo. Ma non abbiamo mai litigato. E andai via perché la pandemia mi fece riflettere su cosa davvero volessi dalla mia vita. Al campo non riuscivo a dare quello che avrei potuto: era colpa mia» LEGGI TUTTO