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    Buffon: “Allegri? È l'uomo giusto per un nuovo ciclo alla Juve”

    MARINA DI PIETRASANTA – “Per un po’ ho pensato davvero di smettere, ma quel dubbio l’ho messo da parte. Continuerò a giocare”. Gigi Buffon è sicuro del suo futuro, mentre a Marina di Pietrasanta presenta la sua Buffon Football Academy che invece si occuperà del futuro dei giovani portieri italiani: “Vogliamo creare un’università dei portieri. La scuola italiana si è un po’ persa, ma credo che lavorando con unità di intenti potremo tornare presto al nostro livello storico”. E alla storia, la sua, potrebbe presto tornare Gigi Buffon: “Dove giocherò? Ci sono tre ipotesi: club che puntano a vincere la Champions, dove farei il secondo: ma questo ruolo l’ho fatto solo per la Juve. Un’altra ipotesi sono squadre che puntano a una buona Champions dove sarei protagonista e la terza è un ritorno al Parma, alle origini, che smuove qualcosa di importante nei sentimenti. Domani vedrò il mio agente Silvano Martina e in tre-quattro giorni farò la mia scelta”. Che lo porterà di nuovo in Emilia.

    Buffon sulla Champions senza la Juve

    In attesa del futuro, però Buffon guarda anche al passato bianconero e al presente della Nazionale: “Allegri è una certezza – commenta il ritorno del tecnico avuto dal 2014 al 2018 – Una certezza nella gestione, una certezza nei risultati e anche una certezza a livello di immagine nei confronti dei giocatori, che possono avere per lui quel timore reverenziale che non guasta. È l’uomo giusto per far partire un nuovo ciclo. Se mi sono mai immaginato Juve, Real e Barça escluse dalla Champions? No, dovrebbero cambiare nome alla competizione. Magari un giorno non si qualificheranno, ma non si può escluderle: sono la storia e danno emozioni non solo ai tifosi, ma anche agli avversari, che vogliono affrontarle”.

    Guarda la galleryDal 2014 al 2021: l’evoluzione della Juve di Allegri

    Buffon, la Nazionale e Chiellini

    A unire bianconero e azzurro, Giorgio Chiellini, super contro la Turchia: “Non mi ha stupito, l’età è un luogo comune. Non mi interessa se Giorgio fa 20 partite o 40. Se ne fa 20 in quelle 20 è il miglior difensore del mondo”. Miglior difensore del mondo in una splendida Italia. “Mancini ha stravolto tutto in un modo travolgente. L’Italia non è favorita, ma può essere la scheggia impazzita di questo Europeo e dare fastidio a tutti. Compresa la Francia che è la grande favorita, per la rosa e perché ha un tecnico ideale per gestirla. Diamo la spinta per arrivare in fondo”. Un’Italia che ha tra i pali un altro Gianluigi, Donnarumma:“Un grande campione, che sta facendo un bellissimo percorso. Il suo addio al Milan? Non conosco la vicenda dall’interno e non mi permetto di giudicare. Mi fido di lui”.

    Buffon su Eriksen

    Di Europeo non si può parlare senza toccare la drammatica vicenda di Eriksen: “Non ho visto le immagini e non ho voluto rivederle anche per una sorta di autotutela. Non puoi che fare milioni di riflessioni in dieci minuti. Sono felice che stia bene e gli auguro di ristabilirsi prima possibile. Se la vicenda fosse arrivata alle estreme conseguenze si sarebbe dovuto fermare tutto e, dopo la pandemia, sarebbe stata un’altra tragedia che si sarebbe aggiunta a quella umana. Per fortuna è andato tutto bene”.

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    Sport: “Allegri vuole Pjanic alla Juve. Contatti avviati”

    BARCELLONA (SPAGNA) – Allegri e Pjanic si cercano, vogliono tornare a lavorare insieme alla Juve. Dopo appena un anno dallo scambio con il Barcellona che ha portato il bosniaco al Camp Nou e Arthur in bianconero, Miralem potrebbe tornare a vestire la casacca della Vecchia Signora. Per il centrocampista, che aveva lasciato la Juve nonostante professasse un forte amore verso i colori bianconeri, secondo il quotidiano spagnolo Sport, si potrebbe profilare un ritorno “a casa”. Un desiderio alimentato dal poco spazio trovato dal calciatore a Barcellona: quasi 1300 minuti divisi in 30 presenze totali. Se poi si considera il ritorno di Allegri sulla panchina della Juve, tecnico che ha affidato a Pjanic le chiavi della mediana nella sua prima esperienza a Torino, ecco che il risultato è chiaro.
    I messaggi tra Pjanic e Allegri
    Immediato il messaggio di Miralem al tecnico livornese quando è uscita la notizia del suo ritorno alla Juve:  “Congratulazioni, mister”. Così come la risposta di Max: “Grazie, ‘Guarda’. Ti aspetto di nuovo con me! Qui sarai di nuovo protagonista”. Parole che non lasciano spazio a interpretazioni e che lascerebbero pensare a un imminenti ricongiungimento. Per quanto riguarda le modalità dell’operazione, vista l’alta quotazione del calciatore e l’impossibilità della società bianconera di sborsare una cifra considerevole, si potrebbe chiudere, sempre secondo le fonti spagnole, con un prestito di uno o due anni. Allegri avrebbe già comunicato alla dirigenza bianconera che Pjanic sarebbe fondamentale come organizzatore e costruttore del gioco. Nonostante le ultime dichiarazioni del calciatore, che si è detto disponibile a tornare a lavorare con il Barcellona dopo le vacanze estive, secondo Sport il bosniaco anche in questo momento pensa solo a riabbracciare il suo mentore.
    Calciomercato Juve, rinnovo Dybala: c’è ottimismo, ma nessuna offerta
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    Roberto Carlos: “Futuro CR7? È contento alla Juve. Allegri tecnico moderno”

    “L’addio di Conte all’Inter? Me lo aspettavo, anche Capello è andato via dopo aver vinto il titolo al Real, va bene lasciare da vincente”. Roberto Carlos, ex terzino nerazzurro, torna a parlare dell’Inter. Dall’addio dell’ex tecnico allo scudetto conquistato. “Pensavo che i nerazzurri potessero vincere il titolo – ha dichiarato a Tutti Convocati, su Radio 24 – Conte aveva una grande squadra con giocatori fortissimi come Lukaku e Lautaro Martinez”. Al posto di Conte è arrivato Simone Inzaghi. “Conosce bene il calcio italiano e ha una mentalità moderna, spero faccia una bella stagione in Italia e in Champions con l’Inter”.
    Roberto Carlos su Superlega, Cristiano Ronaldo e Allegri
    “La Superlega? La settimana scorsa a Oporto, in occasione della finale di Champions, ho parlato col presidente Uefa Ceferin. L’ho trovato tranquillo. Dobbiamo aspettare cosa accadrà nel prossimo mese. La cosa importante è mettere fine alle polemiche, per poi poter arrivare a un accordo. Io penso che entro un paio di settimane ci sarà una riunione per arrivare a una soluzione, a un accordo”. Sul futuro di Cristiano Ronaldo, ha aggiunto: “CR7 ha fatto tantissimo al Real, ma ora so che sta bene alla Juventus. È un grandissimo, il numero uno al mondo, insieme a Messi, Neymar, Mbappé. Aspettiamo e vediamo. Credo che Cristiano sia arrivato a un momento in cui è lui che deve scegliere cosa fare. So che è contento alla Juventus, ma è lui che deve decidere”. Riguardo Max Allegri che ha sfiorato la panchina Real, Roberto Carlos ha commentato: “È un grandissimo allenatore, un tecnico moderno. Molto bravo come psicologo, oltre che come allenatore. Secondo me è tra i primi cinque-sei allenatori al mondo”.
    Roberto Carlos su Ancelotti: “Quando il Real chiama, devi dire di si”
    Roberto Carlos sogna una finale Champions con le sue due ex squadre protagoniste: “Spero che Inter e Real Madrid arrivino fino in fondo”. A proposito di Real, a Madrid è tornato Ancelotti: “Conosce bene squadra e società. Quando il Real chiama devi dire sì, è felice di essere tornato, siamo qui per aiutarlo. CR7? Ha fatto tanto per il Real, tra i numeri 1 al mondo, lui è contento alla Juve, deve scegliere lui cosa fare. Il Milan è una bella squadra, aspettava questo momento per rientrare tra le 4 italiane in Champions”. L’ultimo pensiero è sugli Europei che stanno per iniziare. “Mi aspetto alto livello, ho visto la Spagna che ha una squadra giovane, Mancini ha creato una bella squadra, la Francia ha Benzema. Sono le 3 più forti”. LEGGI TUTTO

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    Juve, Allegri riparte dal muro: Chiellini rinnova, De Ligt è blindato

    TORINO – Il primo colpo Massimiliano Allegri lo ha voluto in difesa ed è stato accontentato: Giorgio Chiellini rinnoverà per un altro anno con la Juventus. Una conferma che vale come un acquisto importante. Non soltanto per il carisma del capitano, che il 14 agosto compirà 37 anni, ma per quanto si è visto in campo. Quando Chiellini è stato protagonista (25 presenze tra campionato e Coppe nell’ultima stagione), è risultato spesso e volentieri uno dei migliori. Allegri ha sempre avuto un debole per Giorgio e, durante la recente ospitata al Club di Sky Sport, lo ha ribadito una volta di più: «Quando vedevi Chiellini e Barzagli “due contro due” notavi proprio che godevano a difendere, una roba straordinaria. I migliori del campionato italiano? Cristiano Ronaldo, Ibrahimovic e, quando gioca, Chiellini. Contro il Cagliari ho visto fare a Giorgio due interventi di lettura difensiva e mi sono quasi emozionato».

    Allegri non ha voluto rinunciare a Chiellini

    Per tutti questi motivi, il Conte Max non ha voluto rinunciare al capitano. Tanto Allegri quanto Chiellini, ovviamente, sono consapevoli che Giorgio non potrà giocarle tutte. Trattandosi di un professore del ruolo, un impiego part-time basta e avanza.

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    Tra Italia e Juve, Bernardeschi spacca

    Questione di Fede, in un certo senso. C’è chi ci crede, in Federico Bernardeschi, e chi proprio no. O comunque meno. Tra agnosticismo e pentimenti vari. Roberto Mancini, ad esempio, pare crederci convintamente. E lo dice chiaro e tondo: «Bernardeschi è una certezza». Farà parte dell’Euro-Gruppo. La maggior parte dei tecnici che hanno guidato la Juventus dal 2017 in poi, invece, qualche dubbio in merito alla funzionalità dell’ex viola al progetto bianconero l’ha maturato. E l’ha tradotto, con i fatti, in un utilizzo a singhiozzo del giocatore. Il quale, da parte sua, non è mai riuscito a fare pienamente breccia nemmanco nella piazza. I tifosi, anzi, sono parsi fin troppo severi nell’individuarlo quale capro espiatorio in talune situazioni difficili.Guarda la galleryBelotti e Bernardeschi gol! L’Italia ne fa sette a San Marino

    La costante, paradossale, è che – andando a ritroso – sia Andrea Pirlo, sia Maurizio Sarri, sia Massimiliano Allegri erano partiti con aspettative e buoni propositi in quantità, salvo poi rivedere i piani strada facendo. In maniera più o meno radicale. Tutti convinti che la chiave risiedesse nel ridefinire, correggere, aggiustare la collocazione tattica di Bernardeschi rispetto alla “precedente annata” per vederlo finalmente sbocciare al pari del l’effettivo potenziale. Epperò quella posizione ottimale pare non essere ancora stata individuata. E il paradosso per il quale Bernardeschi ha coltivato la sua carriera azzurra a dispetto degli alti e bassi bianconeri è andato via via crescendo.

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