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    Allegri fa 100 con la Juve! Solo Trapattoni ha fatto meglio

    Una vittoria al cardiopalma, tre punti pesantissimi che consentono alla Juventus di guadagnare la vetta solitaria della classifica in attesa delle partite di Inter e Milan. Il successo dei bianconeri contro il Verona vale anche di più di quello di San Siro con i rossoneri, e per diversi motivi. Ma l’1-0 rifilato ai gialloblù all’Allianz Stadium porta in dote anche una statistica particolarmente rilevante, in particolare per Massimiliano Allegri, come riportato da Opta.
    Allegri e i clean sheet a Torino
    L’attuale allenatore della Juventus, infatti, dopo non aver subito gol nella sfida di ieri, ha raggiunto i 100 clean sheet da tecnico dei bianconeri in gare casalinghe in tutte le competizioni: le partite senza subire gol in quel di Torino hanno raggiunto così le tre cifre. Nella graduatoria degli allenatori della Juve che hanno visto più partite con la porta inviolata in casa, Allegri si piazza al secondo posto. Soltanto un allenatore, dunque, ha fatto meglio dell’attuale trainer bianconero: si tratta di Giovanni Trapattoni. Il “Trap”, infatti, è arrivato addirittura a 150 partite senza subire gol da tecnico della Juventus nelle sfide giocate tra le mura amiche.  LEGGI TUTTO

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    Kean, la rabbia per la sostituzione in Juve-Verona: il dialogo con Landucci

    TORINO – Grande amarezza per Moise Kean. Autore di due gol bellissimi, entrambi annullati dopo l’intervento del Var, ha vissuto con particolare nervosismo gli ultimi minuti in campo sul prato verde dell’Allianz Stadium. Appena ammonito per un gesto di stizza, il tecnico Massimiliano Allegri – al minuto 62 – ha deciso di inserire al suo posto Federico Chiesa.
    Il nervosismo di Kean
    Moise Kean, nonostante i lunghi e meritati applausi del pubblico presente sugli spalti dell’impianto torinese, ha tirato dritto negli spogliatoi, mentre la mimica labiale palese un inequivocabile, e ripetuto, “Perché, perché?”. Immediato l’intervento del vice di Allegri, Landucci, che ha spiegato all’attaccante italo-ivoriano come l’ingenua ammonizione appena rimediata potesse rappresentare un rischio per il prosieguo della partita. Bellissimo, poi, il gesto di Carlo Pinsoglio, che si è affrettato a raggiungere Kean che, dopo pochi minuti, è tornato a sedersi regolarmente in panchina. LEGGI TUTTO

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    Bremer, le domande su Allegri a Chiellini e l’arrivo alla Juve: “Tutto facile”

    “Quando è arrivata la Juventus non ci ho pensato due volte. È il club più grande d’Italia e aveva da poco vinto il campionato per nove volte di fila. Era un’occasione d’oro. Inoltre, le convocazioni per il Mondiale del 2022 si avvicinavano sempre di più e avevo bisogno di fare un salto per poter sognare di poterci essere anche io”. Così Gleison Bremer spiega a ESPN la scelta di passare dal Torino ai bianconeri nell’estate del 2022. Dopo aver collezionato 43 presenze, condite da cinque gol e un assist alla prima stagione, il difensore brasiliano è sempre sceso in campo nelle nove partite di questo campionato saltando solo sei minuti nel finale del match contro l’Atalanta. 804 minuti su 810, numeri che ne rivelano l’importanza nello scacchiere tattico di Massimiliano Allegri. 
    Bremer e il rapporto con Chiellini
    A proposito del rapporto con Giorgio Chiellini spiega: “Gli ho fatto qualche domanda sul club e sullo stile di gioco dell’allenatore, lui si è dimostrato subito disponibile dicendomi: ‘Puoi andare senza paura, sei pronto!’. Dopo quella chiacchierata è stata una scelta facile. Gli ho chiesto in cosa dovevo migliorare e cosa potevo fare per migliorarmi. Siamo sempre in contatto. È un ragazzo che ammiro e spero di seguire le sue orme”. Sui connazionali e compagni Danilo e Alex Sandro: “Mi hanno dato il benvenuto e mi hanno aiutato a capire cosa fosse la Juventus. Anche grazie a loro il mio adattamento e il mio inserimento nel gruppo non è stato difficile. La scorsa stagione abbiamo persino formato un trio di difensori centrali tutto brasiliano”. 
    Berhalter dalla Juve: colloquio con Weah e McKennie, abbracci con Allegri LEGGI TUTTO

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    Branchini: “C’è molto di Allegri in questa Juve e nel progetto Next Gen”

    TORINO – Giovanni Branchini, procuratore sportivo, ha parlato della Juventus ai microfoni Rai Gr Parlamento esaltando la figura di Massimiliano Allegri. Branchini così sull’allenatore bianconero: “C’è molto di Allegri in questa nuova Juventus, ma molto anche della scelta di partecipare con la squadra B alla Lega Pro. Oggi la Juve è un mix di giocatori affermati, acquisti più o meno azzeccati e un gruppo di giovani che sta dimostrando di avere grandi potenzialità. In tutto questo la mano del tecnico è indispensabile”.
    Sullo sfogo di San Siro
    “Lui è sempre stato lo stesso, gli allenatori riescono a esprimersi a seconda degli organici che hanno. L’esperienza gli ha consigliato di andare sopra le righe per non far prendere rischi a fine partita alla squadra. Se conosco Allegri e la mentalità Juventus non si monteranno la testa. Per la Juve è importante vedere di poter competere con le migliori squadre del campionato”.
    L’assenza delle coppe
    “Per molti alla lunga è un vantaggio fisico, si vedrà probabilmente a marzo o aprile. Io credo che alla lunga tutti i fattori esterni di annullino, il risultato finale rispecchia i valori delle squadre”. LEGGI TUTTO

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    Allegri e Milan-Juve: “Ho parlato con Fagioli”. Poi la replica a Marotta e Pioli

    Allegri, le parole su Fagioli
    Il tecnico bianconero ha iniziato: “Sarà una partita bella, è sempre Milan-Juve. In questo momento è la prima contro la terza, sappiamo le difficoltà della partita. Giocare a San Siro è bello e sarà difficile”. Sul caso scommesse: “Posso parlare solo di Fagioli, senza mancare di rispetto a Tonali e Zaniolo. Su Nicolò il club si è pronunciato, io sono allineato e d’accordo su quanto detto. Questi 7 mesi serviranno a lui per mantenere la condizione atletica e per impegnarsi sul sociale prima di tornare in campo a fine maggio. Con lui ho parlato, era giusto farlo perchè non è un momento facile. Sa benissimo che la società è intorno a lui, lo aspettiamo a braccia aperte. La sua carriera è solamente all’inizio, è un ragazzo di neanche 23 anni”. LEGGI TUTTO

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    Juve, testa solo al Milan: perché i casi Pogba, Bonucci e Ronaldo pesano meno

    TORINO – Per la Juventus il campionato ritorna domenica sera, con la trasferta sul campo del Milan capolista: sfida deputata a chiarire il peso specifico dei bianconeri e di conseguenza mettere meglio a fuoco i sogni scudetto che si vivono senza troppe riserve sugli spalti e con la dovuta prudenza nello spogliatoio. Per fortuna di Massimiliano Allegri, in questa stagione le problematiche di cui si deve occupare sono soltanto ed esclusivamente tecniche o tattiche, avendo la Juventus archiviato sia in Italia che a livello internazionale le questioni pendenti con le rispettive giustizie sportive.
    Pulisic avvisa la Juve, gol da antologia: con Leao-Giroud è super tridente
    Ronaldo, Bonucci e Pogba: le tre “spine” bianconere
    E così, senza la zavorra psicologica di doversi confrontare con i fantasmi delle penalizzazioni, al netto della prossima squalifica di Nicolò Fagioli che verosimilmente si concretizzerà entro il mese e che lo terrà fuori dai giochi molto probabilmente per questo campionato, restano nel mondo Juve ancora tre spine. Tre spine che, se paragonate appunto allo tsunami della passata stagione, assumono la dimensione di un corollario o poco più e in ogni caso non rappresentano un handicap per il tecnico livornese. LEGGI TUTTO

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    Marchegiani esalta McKennie e consiglia Allegri: “La Juve ha un problema”

    “C’erano diverse assenze nella Juventus. Sugli esterni è molto strano perché Allegri era partito con Cambiaso e Weah che sembravano dessero più imprevedibilità, adesso è tornato McKennie che è un soldato e dall’altra parte Kostic che però è vero, dà sempre l’impressione di poter fare qualcosa in più rispetto a quello che fa, l’anno scorso ha fatto un periodo in cui chiunque aveva davanti metteva la palla in mezzo”. Ospite negli studi televisivi di Sky Sport, l’ex portiere di Lazio e Nazionale Luca Marchegiani ha commentato le recenti scelte del tecnico della Juventus Massimiliano Allegri sulle corsie esterne nel classico 3-5-2.
    Su McKennie, Kostic e Chiesa
    “McKennie ha fatto due-tre partite bellissime ed è stato anche decisivo, ma alla fine McKennie è McKennie. Kostic e Chiesa incompatibili? Se a Chiesa gli togli la possibilità di partire dall’esterno lo cambi, io Chiesa è l’unica cosa che non toccherei in questo momento. Non credo che se Chiesa si defila un po’ Kostic non può più giocare”, conclude Luca Marchegiani. LEGGI TUTTO